domenica 5 ottobre 2014

Victoria Nuland minaccia un cambio di regime? Il vicesegretario di Stato USA si scaglia contro l’Ungheria di Orban e la definisce “un cancro della democrazia”


Victoria Nuland minaccia un cambio di regime?Il vicesegretario di Stato USA si scaglia contro l’Ungheria di Orban e la definisce “un cancro della democrazia”
editau de Sa Defenza



Victoria Nuland, vice segretario di Stato USA con funzioni di incaricata per l’Europa, ha fatto un discorso in cui ha indirettamente criticato fortemente il leader ungherese Viktor Orban per il “cancro” di “ricaduta democratica”.

Parlando al Center for Policy Analysis europea, un think tank (pensatoio) di Washington, Giovedi (2 ottobre), la Nuland ha detto : “L’Europa centrale è ancora una volta in prima linea nella lotta per proteggere la nostra sicurezza ed i nostri valori. Ed oggi questa lotta è ancora una volta, sia esterna che interna “.

La Nuland , che è una israelita, fanatica sostenitrice delle dottrine neocon, non fa il nome di Orban, ma l’allusione al governo di Orban è molto chiara ed alla critica aperta fatta dal premier ungherese alle sanzioni occidentali verso la Russia.

Attuare le sanzioni non è facile e molti paesi stanno pagando un caro prezzo”, ha detto la Nuland. Da notare che la Nuland è la stessa persona che, in occasione della crisi ucraina, in una telefonata intercettata aveva esclamato: “L’Europa si fotta” (“Fuck Europe” testuale).

Ma .. quando i leader europei sono tentati di fare dichiarazioni che lacerano il tessuto della nostra determinazione, vorrei chiedere loro di ricordare la propria storia nazionale e di come desideravano che i loro vicini fossero al loro fianco”, ha proseguito l’eminente diplomatica.

Una oscura allusione questa alla rivolta di Budapest del 1956, quando l’Ungheria si trovò sola ad insorgere contro la repressione dell’Unione Sovietica senza che alcuno stato occidentale intervenisse in suo aiuto.

La Nuland ha fatto riferimento anche alla dichiarazione di Orban, durante una riunione dei leader di etnia ungherese in Romania nel mese di luglio, in cui il leader ungherese ha dichiarato: «Non credo che la nostra appartenenza all’Unione europea ci impedisca di costruire un nuovo Stato non fondato sul liberismo ma sulle nostre basi nazionali”.

Una “gravissimadichiarazione di indipendenza e di sovranità nazionale questa fatta da Orban che non poteva essere tollerata dagli esponenti del potere di Washington che ammette soltanto gli stati europei come vassalli, con governi proni alle proprie direttive (come ad esempio l’Italia di Renzi e della Mogherini).
“Anche perché, ha proseguito la Nuland, nel raccogliere i frutti della NATO e all’UE, troviamo i leader della regione che sembrano aver dimenticato ivalorisu cui queste "istituzioni sono fondate”, ha aggiunto .
Inoltre ha anche accusato Orban di limitare la libertà di stampa e di aver effettuato un giro di vite sulle ONG per i diritti, ed ha aggiunto: “Così oggi chiedo ai loro capi: come si può dormire durante la notte sotto la protezione dell’articolo 5 della Nato, mentre si promuove la ‘democrazia liberale’ di giorno, si eccita il nazionalismo la notte, limitando la libertà di stampa o demonizzando la società civile?

L’allusione fatta dalla Nuland alla demonizzazione della “società civile” si riferisce alle limitazioni imposte dal governo ungherese alle numerose ONG, presenti nel paese, organismi di copertura con finalità ufficiali di tutela dei diritti, per la democrazia, ecc.. ma che in realtà sono organismi per la sobillazione finanziati da Soros o dalla CIA, sui quali si basa l’attività di sobillazione interna effettuata dal Dipartimento di Stato USA analogamente a quanto fatto in Ucraina per il rovesciamento del governo di Kiev.

La Nuland mette in risalto il fatto che i paesi europei “godono” dei benefici della NATO che consente loro di partecipare alle operazioni internazionali di destabilizzazione messe in campo da Washington e da Israele e nello stesso tempo usufruiscono del “privilegio” di far parte dell’Unione Europea che tanti “vantaggista apportando ai paesi che ne fanno parte in termini di recessione, austerità, politiche neoliberiste, abbattimento di diritti sociali, disoccupazione, ecc…

Le osservazioni della Nuland sono arrivate dopo che il suo “principale”, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il mese scorso, aveva messo l'Ungheria nello stesso paniere, della Russia, in termini di minacce alla “società civile”, quella che fa comodo agli USA.
In un precedente incontro avvenuto a New York il 23 Settembre, la Nuland si era fortemente lamentata affermando:
Dalla Russia alla Cina al Venezuela, stiamo assistendo ad una continua repressione , alla diffamazione del legittimo dissenso come sovversivo. In posti come l’Azerbaigian, le leggi vigenti rendono incredibilmente difficile per le ONG (quelle finanziate da Soros) anche solo di operare. Dall’Ungheria all’Egitto, regolamentazioni infinite e intimidazioni palesi prendono sempre più di mira la società civile “, ha detto nel corso di un evento.

In pratica queste “limitazioni” non permettono alle ONG statunitensi (“la società civile”) di fare il loro lavoro sporco di sobillazione, promuovendo le coppie gay, l’aborto, le sette evangeliche, la società multiculturale, l’eutanasia libera, l’eugenetica, il liberismo dei mercati, ecc... tutti i concetti del radicalismo e del relativismo laico che sono i “valori” delle società occidentali prostrate al colonialismo culturale e politico degli USA.

Di questo trattamento fatto loro dal governo di Orban si sono lamentate le ONG come la “Soros Foundation” o la” National Endowmwnt for Democracy”, la “Human Right Watch”, ecc.; tutte società che hanno contribuito a provocare le “rivoluzioni arancioni” ed i vari cambiamenti di regime nei paesi dove hanno operato.

Il governo Orban si è permesso di propria iniziativa di varare una Nuova Costituzione nazionale basata sulle radici cristiane dell’Ungheria (cosa inaudita in Europa), ha messo fuori legge l’aborto, ha fatto una serie di riforme sociali incentrate sula promozione della famiglia (non delle coppie gay), inoltre ha fatto uno sgarbo gravissimo al cartello bancario internazionale ponendo sotto controllo statale la Banca Nazionale (quest’ultima azione sarà quella che non gli perdoneranno).

Oltre a queste gravi accuse la Nuland ha attaccato anche gli Stati membri dell’UE che si preparano a costruire il gasdotto South Streamun gasdotto russo attraverso i Balcani occidentali verso l’Austria e l’Italia, che coinvolgono la Bulgaria, la Croazia, la Grecia, l’Ungheria, la Romania e la Slovenia. Quegli stati che fanno “accordi sporchi” che aumentano la loro dipendenza da una sola fonte di energia nonostante le loro dichiarate "politiche di diversificazione”.

Naturale che non sia gradito a Washington un gasdotto che continui a far arrivare il gas russo in Europa, mantenendo l’Europa nella dipendenza energetica da Mosca. Meglio che gli europei muoiano dal freddo in attesa di avere il gas scisto dagli USA in base alle nuove tecniche che gli americani stanno sperimentando per l’estrazione di questo gas, tecniche altamente inquinanti. Se gli europei nel frattempo patiranno il freddo, “che si fottano”, avrebbe nuovamente esclamato l’esponente della diplomazia USA.

Il discorso della della Nuland, denota il tono arrogante della fiduciaria della élite di potere di Washington che si rivolge agli stati vassalli dell’Impero esortandoli ad essere” docili e grati “al padrone USA per i benefici che ricevono in cambio della loro obbedienza: lo scudo di sicurezza della NATO, la prosperità assicurata dalla UE e dal prossimo trattato inter atlantico il TTIP, chiedendo in cambio di questi “benefici” la completa subordinazione e la rinuncia ad ogni sovranità (esattamente quella che ci chiede ad ogni piè sospinto il presidente Napolitano).

In un momento in cui il governo di Washington si è lanciato in una crociata bellicista contro la Russia ed i suoi alleati (l’Iran, la Siria), la Nuland esige da tutti i paesi europei di attenersi scrupolosamente alle direttive e non uscire dai ranghi”, lo ha fatto chiaramente intendere, con un minaccioso avvertimento ai dissidenti come Orban.

Non sappiamo se a questo punto Orban vorrà rientrare nei ranghi e dichiarare obbedienza al potente alleato, altrimenti la vediamo dura per l’Ungheria e non vorremmo che si arrivasse un domani, come già successo per la Serbia e Belgrado, ad un nuovo bombardamento con il pretesto di una “azione umanitaria”, magari su Budapest con l’avallo di Renzi per l’Italia, come ci fu per il bombardamento di Belgrado quello di Massimo D’Alema.

Per quello che ci riguarda possiamo tranquillizzare la Nuland: attualmente per i governi come quello italiano (ma vale anche per paesi come Spagna, Grecia, Francia e Portogallo) è sicuro che non avranno niente da temere, l’obbedienza e la totale subordinazione è assicurata. Abbiamo anzi un presidente del consiglio come Matteo Renzi il quale ha dichiarato persino di ispirarsi al presidente Obama ed al suo celebre slogan: “yes we can”.

Qualsiasi richiesta gli USA ci vogliano fare, il fiorentino è pronto ad essere il primo della classe ad obbedire.

LA TERRA SI STA TRASFORMANDO IN UNA ENORME DISCARICA: Ricercatori trovano nell'Oceano pacifico un'isola galleggiante di detriti radioattivi e rifiuti abbastanza grande da poterci camminare sopra...

LA TERRA SI STA TRASFORMANDO IN UNA ENORME DISCARICA: Ricercatori trovano nell'Oceano pacifico un'isola galleggiante di  detriti radioattivi e rifiuti abbastanza grande da poterci camminare sopra...


David Gutierrez
tradusiu editau
de Sa Defenza








I ricercatori in una spedizione marina salpa e veleggia negli oceani per valutare lo stato di inquinamento di plastica;  nell'Oceano Pacifico settentrionale ha scoperto due cose inquietanti: un'isola completamente fatta di spazzatura, grande e robusta abbastanza da poterci  camminare sopra; e un pezzo di corda radioattiva galleggiante in mezzo al mare. 

L'"isola di spazzatura" è stata scoperta dai ricercatori  no-profit di Algalita, che studiano l'inquinamento della plastica, a circa un migliaio di chilometri a ovest della California, e circa un migliaio di miglia a nord di Hawaii. Si trova  quello che è conosciuto come un vortice, dove le correnti oceaniche si incontrano e per formare un cerchio. A causa della natura di queste correnti, la spazzatura tende ad accumularsi nelle spirali. Era  proprio nel vortice che, 15 anni fa, i ricercatori di Algalita hanno scoperto la gigantesca massa di plastica che sia mai stata conosciuta la "Great Pacific Garbage Patch".

Mai visto niente di simile
L'isola immondizia  appena scoperta è risultata essere composto principalmente da boe, reti e attrezzatura da pesca che i ricercatori ritengono sia stato "lavato" nel 2011 dallo tsunami che ha innescato la crisi di Fukushima in Giappone. 
Nonostante  i detriti abbiano costituito la base originale dell'isola, la massa sembra aver raccolto sempre più rifiuti e da allora è  molto cresciuta.

 "L'isola è lunga 80 metri e larga circa 30 metri. Se la cerchi dall'alto, ti appare come un'isola galleggiante nel mezzo dell'oceano ", ha detto Marieta Francis, direttore esecutivo di Algalita

In 15 anni di studio sull'inquinamento della plastica in mare, ha detto Francis, capo dei ricercatori  di Algalita,  non hanno mai visto nulla di simile prima di questa isola. 

I ricercatori hanno trascorso due giorni a studiare l'isola, la raccolta di dati su tutto, dai suoi schemi di movimento ai tassi di accumulazione della spazzatura. Hanno anche scoperto che alcuni animali hanno adottato l'isola come loro habitat. 

Gli scienziati ritengono che l'isola può avere una deriva  verso est, ma probabilmente  sarà  travolta da correnti prima che arrivi in California, e probabilmente finirà alla deriva sia a sud verso il Messico oppure ottenere una spinta e tornare indietro verso ovest nel Pacifico. 

Circa una settimana prima di scoprire l'isola di spazzatura, ricercatori hanno fatto un'altra scoperta inquietante, forse  legato allo tsunami del 2011 e la fusione nucleare di Fukushima. Nel prelievo di routine di campioni di rifiuti, i ricercatori hanno tirato a bordo di un pezzo di corda  trovato galleggiante nel mare.
A seguito del loro protocollo standard, hanno testato la corda con un contatore Geiger e hanno ricevuto una lettura di 120 cicli al minuto (CPM).
E' stata la lettura più alta che avevano trovato fino a quel momento, e significativamente superiore alla lettura di 30 CPM di fondo. Anche se 120 CPM non sono probabilmente un livello pericoloso di radiazioni, i ricercatori  hanno ritenuto fosse "importante monitorare."

L'inquinamento dell'Oceano è in peggioramento
Francis ha avvertito che, dalla scoperta della Great Pacific Garbage Patch, l'inquinamento di plastica negli oceani è molto peggiorata. La più recente spedizione ha confermato questa tendenza. 

"Il fatto che in 15 anni non sia migliorata - e sono aumentati i detriti - è fonte di preoccupazione per gli scienziati, mentre ci dovrebbe essere una preoccupazione  pubblica", afferma Francis. "Hanno trovato moltissima plastica anche molto lontano dalla zona che si chiama 'Great Pacific Garbage Patch' molto di più di quanto non se ne sia mai visto prima. Talmente aggregata da meravigliare la velocità con cui è aumentata una così grande presenza di altri detriti"

Questo inquinamento può avere effetti più sottili, e meno visibili. Ad esempio, la plastica si sminuzza in particelle sempre più piccole, e può essere mangiata dagli organismi in vita nell'oceano, causando problemi ormonali o altri effetti sulla salute. Questo può influenzare anche gli esseri umani che mangiano frutti di mare. 

"Quello di cui abbiamo speculato per anni è probabilmente una realtà: dobbiamo preoccuparci a mangiare pesce." Francis ci ripete questa sua profonda preoccupazione.

Note:

http://enenews.com

http://www.algalita.org

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http://abc7.com

http://www.scpr.org


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