martedì 28 marzo 2017

USA VIDEO: un gruppo di giovani della sinistra comunista armati fino ai denti intendono causare problemi al Raduno Pro-Trump in Arizona

USA VIDEO: un gruppo di giovani della sinistra comunista armati fino ai denti intendono causare problemi al Raduno Pro-Trump in Arizona

Negli USA si iniziano a vedere i primi segni di una guerra civile strisciante, la contestata elezione del Presidente populista Donal Trump , ha scosso le coscienze dalla sinistra americana , a tal punto da aver invogliato gruppi della sinistra PD a imbracciare le armi e iniziare una sorta di ronde anti populisti, in questo video si vedono un gruppo di una quarantina di uomini e donne con evidenti segni colorati , e vistose armi da guerra aggirarsi nei pressi di un raduno di militanti pro Trump, la situazione pare si stia incancrenendo e non passerà molto tempo che si passerà agli scontri armati in piazza.

Attenderemo che la leccapiedi della TV italiota serva del mainstream ufficiale ci erudisca sulla situazione attuale del USA, la Botteri ci farà vedere le belle strade di New York lastricate di armi pronte a combattere contro il presidente eletto più odiato di tutti i tempi?

superstation95.com
Prova di forza con la manifestazione dei sostenitori di Trump 25/3/17
Trasmesso in diretta da Stephen Lemons per saperne di più su nuovi tempi di Phoenix. Un gruppo di giovani della sinistra PD flio-comunista pesantemente armati si mostrano vicino al raduno dei sostenitori di Trump in Arizona.  
Un gruppo di 40 membri del gruppo comunista Marche, trasportano armi da fuoco pesanti come forte dimostrazione di forza contro il raduno, a Phoenix in Arizona 25 MARZO 2017, di Trump che vuole rendere grande l'America.
Se si tratta di una guerra civile che vogliono, allora dovremmo andare avanti con lui così siamo in grado di liberarci di questa sporcizia .




L’AGGIOTAGGIO SOCIALE DI BILL GATES

L’AGGIOTAGGIO SOCIALE DI BILL GATES

Di comidad

The future: Bill Gates believes that children's mortality rates will be cut in rates by 2030 and that 82.5 billion people will have access to inexpensive financial services through mobile banking







Il paradosso si spiega facilmente: l’Università italiana è sottoposta ad una sistematica denigrazione da parte dei media che contano, come, ad esempio, il quotidiano “La Repubblica”, che non si limita a denigrazioni generiche ma ricorre anche a veri e propri falsi. In questo contesto le Università italiane, per “valorizzarsi”, sono costrette a dimostrare di riscuotere la fiducia delle multinazionali, perciò svendono il loro lavoro ed i loro know-how in cambio di briciole o, addirittura, gratis. 

Una campagna di disinformazione fa calare il valore di un bene pubblico, come un centro di ricerca universitario, cosicché i potentati economici possano acquisire ciò che gli interessa a prezzi stracciati. La razzia dei brevetti da parte delle multinazionali è uno degli aspetti più attuali del fenomeno, che ha un nome preciso: aggiotaggio. Sarebbe un reato, però costituisce la prassi abituale del rapporto delle multinazionali con i territori: svalutare ciò che i territori posseggono o producono per facilitarne l’acquisizione. Si induce artificiosamente nelle vittime il bisogno di svendersi. Ciò può accadere perché il reato di aggiotaggio viene delimitato all’ambito borsistico, mentre il suo vero, e principale, campo di applicazione è quello dei beni pubblici e del lavoro.

Qualche settimana fa ha fatto scalpore la “proposta” di Bill Gates di tassare i robot per acquisire risorse da destinare ai disoccupati che l’automazione produce. Lanciata l’esca, tutti hanno abboccato ed è nato un bel “dibattito”, un’altra occasione per tirare fuori a sproposito il Luddismo e rilanciare controproposte altrettanto demenziali.


Si perde di vista il vero scopo di queste “proposte”, che è quello di disinformare, suggerire il mito di un ineluttabile tramonto del lavoro umano, cosa che costituisce un ottimo pretesto per pagare ancora di meno gli attuali lavoratori. La robotizzazione infatti non è un fenomeno spontaneo o dettato da presunte leggi del “mercato”, bensì è un fenomeno incentivato dai governi a spese dei contribuenti. Il piano del ministro dello Sviluppo Economico, Calenda, prevede infatti agevolazioni fiscali per favorire l’automazione delle imprese. Altro che tasse, semmai la robotizzazione si avvantaggia di sgravi fiscali, riconfermati e allargati dall’ultima Legge di Stabilità.


E non ci sono solo le agevolazioni fiscali, ci sono anche i finanziamenti a fondo perduto da parte dello Stato e della UE. Nascono anche apposite agenzie di consulenza che operano per guidare le aziende nel mare magnum dell’assistenzialismo delle pubbliche istituzioni verso le imprese private. Alla gara di generosità del pubblico nei confronti del privato partecipano entusiasticamente anche Regioni e Comuni.

La robotizzazione, per quanto incentivata, non è in grado di abolire completamente il lavoro umano, però l’importante per i lobbisti come Bill Gates è farlo credere, così è necessario che sin da studenti avere un lavoro venga percepito come un’elemosina da scontare con sfruttamento intensivo.

Ma c’è di più: la precarizzazione non vuol dire solo meno salario e più sfruttamento, in quanto il “temporary work” costituisce esso stesso un business gestito dalle agenzie di lavoro interinale. Quanto sia rilevante il business è dimostrato dal fatto che è egemonizzato in gran parte da multinazionali, come la statunitense Kelly Services.


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