sabato 26 settembre 2020

Un breve messaggio alla popolazione di superficie - sono necessarie Meditazioni di massa

Cobra
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Ci sono state alcune drastiche escalation militari dietro le quinte poche ore fa, e ora è in corso una guerra su vasta scala tra la Confederazione Galattica e la flotta Draco nello spazio sublunare, e una guerra su vasta scala tra il Movimento di Resistenza e il Complesso Breakaway degli Illuminati nelle basi sotterranee. Nulla si può dire in questo momento sulle operazioni in superficie, poiché tutto è ancora classificato.

Sebbene il risultato finale di questa guerra sia una chiara sconfitta di Draco e IBC, l'energia di questo conflitto precipiterà sulla superficie del pianeta come aumento della violenza tra i membri della popolazione di superficie e come violenza della Cabala verso l'umanità di superficie.

Ci saranno due picchi di questo conflitto, il primo sarà il quadrato di Marte Saturno il 29 settembre alle 21:49 UTC e il secondo sarà il quadrato di Marte Plutone il 9 ottobre alle 13:09 UTC. Le Forze della Luce stanno chiedendo a tutti coloro che si sentono così guidati a unirsi alla meditazione del Fiore della Vita in quei due momenti, per ridurre al minimo quella violenza e portare più pace nella situazione:


Le Forze della Luce chiedono anche a tutti coloro che si sentono così guidati di unirsi alle meditazioni quotidiane del Fiore della Vita a loro piacimento. Queste meditazioni si svolgono ogni giorno ogni 4 ore alle 12:00, alle 4:00, alle 8:00, alle 12:00, alle 16:00 e alle 20:00 UTC.


La congiunzione di Saturno Chariklo il 21 settembre significava lo stato di quarantena di picco per questo pianeta, sia come quarantena planetaria che come quarantena covid, e ora le forze oscure stanno perdendo quotidianamente la loro presa sulla superficie di questo pianeta. C'è ancora una grande possibilità per la Cabala di provare a imporre nuovi blocchi covid per circa una settimana, e una moderata possibilità per la Cabala di provare a imporli nelle prossime tre settimane. Pertanto le Forze della Luce chiedono a tutti coloro che si sentono così guidati di partecipare alla meditazione quotidiana alle 21:30 UTC per contrastare i blocchi covid:


Vittoria della Luce!

Questa tabella mostra le 9.30 PM UTC per i fusi orari selezionati:





Istruzioni fornite da welovemassmeditation:

(La durata suggerita della meditazione è di 20 minuti)

1. Usa la tua tecnica per portarti a uno stato di coscienza rilassato.

2. Dichiara la tua intenzione di usare questa meditazione come strumento per fermare i blocchi della seconda ondata progettati.

3. Invoca la Fiamma Viola dalla sua fonte primaria per posizionare un cerchio di protezione intorno a te durante e dopo la meditazione. Chiedigli di trasmutare tutto ciò che non serve la Luce. 
4. Visualizza un pilastro di Luce bianca brillante che emana dal Sole Cosmico Centrale, che viene poi distribuito ai Soli Centrali di tutte le galassie in questo universo. Quindi visualizza questa luce che entra attraverso il Sole Centrale Galattico, quindi attraversa la nostra Galassia, quindi entra nel nostro Sistema Solare e attraversa tutti gli esseri di Luce all'interno del nostro Sistema Solare e poi attraverso tutti gli esseri sul pianeta Terra e anche attraverso il tuo corpo al centro di la terra.

5. Visualizza i blocchi della seconda ondata che vengono annullati, con gli midlemen della Cabala, le major della città, i funzionari sanitari e altre autorità che sono ispirati a resistere alle istruzioni di blocco. Visualizza il corso degli eventi sul pianeta Terra che si spostano nella linea temporale più positiva possibile, allontanandosi da tutte le epidemie e dai blocchi.

6. Visualizza un nuovo grande ciclo cosmico dell'inizio dell'Era dell'Acquario, portando pura Luce, Amore e Felicità a tutti gli esseri sulla Terra.

La dea vuole la pace e la pace sarà!



Migranti a Monastir, affari & intrighi

Ex ministri d'oltralpe consulenti della società che gestisce il lager alle porte di Cagliari


























Chissà se Francesco, il Papa degli ultimi, si è mai ritrovato tra le mani il curriculum vitae di Ruth Metzler, la donna che da due anni guida la fondazione della Pontificia Guardia Svizzera in Vaticano. Di certo Jorge Mario Bergoglio ignora uno degli ultimi incarichi di Madame Metzler, donna multidisciplinare, capace di passare dal ruolo di ministro della Giustizia e della polizia svizzera a quello ben più privato di presidente del comitato consultivo della Ors, la multinazionale sbarcata in Sardegna per far soldi senza troppi convenevoli dalla gestione dei migranti. Business, senza se e senza ma, l'esatto contrario di quanto professato dal Santo Padre. Il comitato, nato come garante della scalata privata della Ors alla gestione dei migranti, con l'esplicito intento imperialista per la conquista del Mediterraneo, è il fiocco scintillante sull'operazione da mani sull'emigrazione. La storia di Ors, però, ora dopo ora, assume i connotati di un vero e proprio intrigo internazionale, secretato nelle rive del lago di Zurigo e in quelle del Tamigi.

Missione Sardegna


Lo sbarco in Italia ha una data: 8 gennaio 2020, giorno in cui la società diventa, di punto in bianco, attiva alla Camera di Commercio di Roma, come se la divina provvidenza gli avesse suggerito di tenersi pronta. Il progetto è chiaro: missione Sardegna. Gli bastano pochi mesi di attività per spazzolare tutto quello che c'era disponibile nell'Isola. In sordina conquista la gestione del Centro Rimpatri di Macomer e ai primi di marzo fa il colpaccio, a trattativa privata, sino alla definizione dell'appalto, con l'affidamento provvisorio del ghetto di Monastir. Rase al suolo le concorrenti, quasi tutte siciliane, che da sempre si erano spartite la torta infinita dell'accoglienza. Nell'oasi di Monastir, fattasi lager, non passa giorno senza una guerriglia annunciata. Polizia e carabinieri in perenne tenuta antisommossa come se in quell'enclave di criminalità e Covid latente non ci fosse un responsabile. Ors Italia, accampata in quel lager a gestire un appalto da tre milioni di euro in due anni, è silente. In prima linea tanto ci sono gli uomini e le donne dei blindati schierati in assetto permanente da guerriglia urbana, l'ennesima, sempre pronta ad esplodere.

200 giorni per l'antimafia

Un'assegnazione provvisoria quella della prefettura, visto che gli stessi organismi del braccio dello Stato in terra sarda non hanno ancora messo nero su bianco il certificato antimafia, indispensabile per cifre di questa portata. Un dato è eloquente: dopo 200 giorni lo Stato non ha ancora dato il via libera a quel certificato. Ritardi cronici, Covid burocratico o cos'altro? È evidente che affidare per la terza volta con proroga, in scadenza a fine mese, un appalto di questa portata non è roba di poco conto. Serve non poca freddezza per assumersi onori e soprattutto oneri. A Monastir il business, intanto, non si ferma.

Totalizzatore

Il totalizzatore degli introiti è in continuo aggiornamento: ieri i migranti, quasi tutti algerini, erano 183, poi, in mattinata, 25 li hanno dirottati in una struttura di Capoterra, tenuta coperta dai sigilli di segretezza. Altri 11 sono arrivati in serata. Alla conta finale delle 20 erano 169. È possibile, ma non è confermato, che i 25 dell'Alan Kurdi, quelli destinati all'Italia, vengano fatti scendere ad Olbia e poi trasferiti a Monastir, giusto per non ridurre il capitale migratorio nel quartier generale della multinazionale svizzera. Del resto stando alle parole della signora Ruth, la presidente del comitato consultivo, «la Ors è sinonimo di assistenza e alloggio professionale e umano per richiedenti asilo e rifugiati». Peccato che non abbia avuto il tempo di visionare le immagini che abbiamo proposto nel nostro giornale, forse, avrebbe evitato di spendere quelle impegnative parole per un ghetto infausto alle porte di Cagliari. Se per alloggio professionale si intende quel tugurio di sbarre e quei cumuli di puzzolente gomma piuma vuol dire che il business sta sconfinando in altro. Un dato, però, emerge inequivocabile aprendo gli scrigni di questa Ors, sede a Zurigo, in un sobborgo periferico, senza pregio e senza nemmeno una modesta targa di facciata. Sono due gli intrecci gestionali di questa società. Ci sono i piani alti e quelli comunali. Per i piani alti Juerg Benno Roetheli ha scomodato prime donne e primi uomini.

Madame Metzler

L'operazione sbarco nel Mediterraneo ha messo nero su bianco nomi e cognomi altisonanti. Tutti personaggi di primo piano che urlano contro immigrazione e invasione salvo, poi, diventare i paladini di una società che proprio dai migranti vuol far soldi, a palate. Pronti ad erigere muri nelle loro patrie, altrettanto protesi a costruire ponti per lo sbarco in Sardegna e non solo. Madame Metzler nell'impresa di sponsorizzazione non è rimasta sola. Al suo fianco nel comitato della Ors, quella che gestisce Monastir e Macomer, ci sono Rita Fuhrer, già ministro degli Affari sociali e della Sicurezza del Canton di Zurigo, così come Erwin Jutzet già membro del governo di Friburgo con delega alla Sicurezza e Giustizia, sino al vice cancelliere austriaco e ministro degli Affari esteri dell'Austria Michael Spindelegger. Quelli che fanno i muri a casa loro ora indicano la strategia: privatizzare la gestione e affidarsi a Ors. La società non si fa pregare e per guadagnare a piene mani dai migranti apre il fronte italico con lo sbarco in Sardegna e dintorni. Dal proscenio internazionale dei sostenitori della multinazionale a quello dietro casa, tra Roma e Avellino. È questo il secondo filone societario della Ors Italia, la compagine destinata a conquistare il governo degli imbarcati dal nord Africa verso la Sardegna.

Il filone Avellino

Il manager svizzero Jurge Roetheli, a capo della multinazionale del business sui migranti, non si fida di nessuno e anche per l'operazione sardo italiana non lascia spazio a incursioni esterne. Si autonomina presidente del Consiglio di amministrazione ma al suo fianco mette due uomini di stretta osservanza campana, i due Reppucci, Maurizio, nominato amministratore delegato e Antonio, già sindaco del paese di Chiusano di San Domenico, duemila anime nell'enclave di Avellino. Nella sede di Piazza Annibaliano a Roma, davanti ad un cassonetto, al numero 18, il palazzo è un crocevia di decine e decine di società, tutte nello stesso ufficio. Nessuna targa esterna per una multinazionale che per costituirsi non ha scelto le vie del centro della Capitale. Dopo la chiusura nazionale della gestione comunale dell'accoglienza, messa in campo con i decreti cosiddetti Sicurezza, si sono aperte le praterie allo sbarco senza guanti delle multinazionali nella gestione dei centri di accoglienza e rimpatrio. La Sardegna, tra Macomer e Monastir, è la prima a toccarne con mano le conseguenze.

Retromarcia austriaca

Prima dei due centri sardi lo hanno, però, provato in Austria che, dinanzi allo sbarco della Ors, benedetto dall'ex vice Cancelliere, ha deciso di cambiare radicalmente rotta: gestione pubblica del fenomeno migratorio. Il ragionamento d'oltralpe è stato chiaro: i privati hanno tutto l'interesse a ridurre i servizi per favorire il guadagno. Da qui la nascita dell'agenzia pubblica per l'assistenza ai rifugiati. Il quotidiano USA Today ha paragonato la gestione dei centri di accoglienza in Europa alla logica delle carceri private statunitensi, basata sul principio del taglio dei costi e della massimizzazione del profitto. Nel sistema privato, fanno rilevare, ci sono prestazioni inadeguate, pagate care e ridotte nei servizi ai minimi termini. Dalle visite mediche al cibo, dalla qualità degli alloggi all'assistenza. Nel lager di Monastir il business dei migranti è appena agli inizi. Manca il certificato antimafia e tra cinque giorni scade il contratto provvisorio e d'urgenza con gli svizzeri della Ors. Il caos regna sovrano e i denari scorrono a fiumi. Il triangolo Zurigo, Avellino e Monastir è solo la punta di un iceberg, quello degli affari sui migranti.


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