martedì 5 novembre 2019

LA PLASTICA SOMMERGE IL PIANETA ...

LA PLASTICA SOMMERGE IL PIANETA ...


Vaturu Erriu Onnis 
Sa Defenza 


È innegabile ad ogni osservatore che ovunque ci giriamo siamo sommersi di plastiche , ogni settimana nella nostra differenziata almeno un giorno d'essa è dedicato al ritiro per smaltimento di plastiche, cestini dei rifiuti sono organizzati anch'essi per la differenziata e spicca anche lì quello delle plastiche.

Ciononostante, benché sia previsto il ritiro sotto casa , molte persone per inconsapevolezza o per distrazione o malafede  gettano le plastiche e rifiuti lungo le strade statali , extracomunali e di campagna... insomma una mancanza di etica che genera lo spettacolo osceno che spesso qui in Sardinya vediamo nei nostri territori, ma la cosa peggiore da sapere è che ci sono persone , per me troppe, che usano le plastiche per alimentare il loro caminetto  producendo fetide puzze nell'aria oltre all'inquinamento non salutare dovuto dalle sostanze incombuste e cancerose che poi respiriamo in casa e fuori, cosa ben peggiore degli inceneritori che almeno, si spera , hanno filtri di abbattimento di polveri , diossine e quant'altro si filtra  nel processo di incenerimento, ma è sicuramente più sicuro dell'incenerimento fatto da famiglie inconsapevoli e ignoranti nei caminetti dei paesi sardi.

Su questo punto il dito contro gli stessi abitanti ignoranti, ma sopratutto lo punto contro l'amministrazione regionale la RAS , incapace di educare all'uso equilibrato e normale dei riscaldamenti in Sardinya  in maggioranza a base di legna , sia per mancanza del metano  che di altre alternative.

Eppure se si è consapevoli del problema , visto le manifestazioni dei giovani per il cambiamento climatico , (che penso sia solo strumentale al sistema in quanto a detta della maggioranza degli scienziati indipendenti è dovuta all'attività solare e alla magnetosfera della terra che ciclicamente modifica le condizioni climatiche prospettive da analizzare su periodi di tempo in secoli e non come fanno gli pseudoscienziati pagati per avvalorare la tassa imposta sul CO2, che come sappiamo , ci è stato insegnato in terza elementare, è indispensabile alla fotosintesi   clorofilliana che trasforma oltre che in nutrienti per le piante anche in ossigeno,  studi fatti su brevi periodi di 30 anni sono inutili per capire le dinamiche dei cicli di Gaia) usiamo queste giovani energie espressa dai manifestanti come deterrente per rivendicare politiche che siano attente all'ambiente e al suo uso smoderato e inqualificabilmente contro natura.

Alla RAS (Regione Autonoma della Sardegna ) consigliamo visto l'incapacità di comunicazione , ma sopratutto l'incapacità di recepire problematiche prese per scontate come l'inquinamento da ignoranza sull'uso delle plastiche da gettare e riciclare, e per non considerare il notevole dispendio di energie gettate di conseguenza alla inerzia e responsabilità addosso alla sanità pubblica (quasi 4 miliardi) qui si vede l'importanza di combattere l'inquinamento cui sono assoggettati i paesi della Sardinya tutti gli inverni con questi fumi pestiferi scaturiti dal bruciare plastiche nei caminetti familiari. Consiglio alla RAS una campagna sui media di informazione  sugli effetti delle plastiche bruciate impunemente e altamente tossiche , insegnando a chi è ignorante che non vanno gettate  alle fiamme nei caminetti di casa,  spiegatene bene i motivi perché non si deve fare  così che la gente sappia a quali effetti dannosi incorre sia la sua famiglia che le altre vicine e lontane, e in caso di recidiva imporre multe dissuasorie dal continua a perpetrare il malcostume.






I problemi della plastica nell'ambiente oltre a dare una brutta immagine del nostro territori produce danni riparabili e irreparabili, intendo riparabili quando si può raccogliere e riciclare dovutamente questi abbandoni , ma irreparabili quando le plastiche per vari motivi entrano  a fare danni enormi alla fauna e all'ambiente in generale oltre a entrare nel ciclo di consumo umano con le particelle disciolte nei mari che poi mangiamo con il consumo di pesce.

I problemi correlati alle plastiche e al loro uso smodato e senza regole è dovuto a una cattiva amministrazione dei governi che non hanno pensato a benessere comune , ma hanno lasciato la gestione smodata e squilibrata dell'uso in ogni cosa e impacchettamento senza misura ne controllo; Si è lasciato chiudere la vetrerie che producevano bottiglie a basso costo per favorire le aziende amiche , vedi in Emilia dov'è localizzato il centro italiota più grande del business sulle plastiche, nessuna regola sulle plastiche usa e getta, invece di favorire  l'uso di materie biodegradabili o riciclabili o non dannose per l'ambiente, come le bottiglie in vetro, o di origine naturale come la canapa in tutti i settori industriali di produzione di cordame e tessuti di vario genere per tutti gli usi necessari delle famiglie e aziende a costi bassi com'era negli anni sessanta in Italia , la chiusura delle varie manifatture di lino e canapa messe fuori gioco dall'avanzata delle tecnologie non tassate delle materie plastiche ha distrutto queste aziende e manifatture ecologiche a favore di quelle plastiche altamente inquinanti per l'ambiente...

La Sardinya è circondata dal mare e abbiamo un patrimonio marino da difendere dall'inquinamento delle plastiche oltre che da tutti i vari rifiuti e liquami malgestiti dalle aziende metalmeccaniche energivore Eurallumina e Alcoa, minerarie di Furtei con l'inquinamento da arsenico e altro metalli pesanti e dalla raffineria di idrocarburi la SARAS altamente inquinate per la diffusione di ammine aromatiche policicliche, benzene e rifiuti di oli catramosi altamente inquinanti risultati dal ciclo produttivo  usati per la produzione di energia , (grazie a una legge per le energie da fonti rinnovabili è stata aggiunta l'aggettivo assimilati  approvata dal governo Prodi , così ha equiparato le fonti rinnovabili ai rifiuti di produzione delle raffinerie come gli oli catramosi usati per produrre energia, che sono estremamente  inquinanti  e cancerogeni definiti "assimilati" (maledetti) [1) e dalle produzioni di energia altamente inquinante a Fiume Santo condonata da politica e potere giuridico, aziende che non sono seguite come dovuto dai controlli dell'ARPA  Sardegna  libere e incontrollate e inquinanti . 
https://sadefenza.blogspot.com/2015/03/sardinya-aria-irrespirabile-e.html?m=1

Non c'è dubbio che vi è molto da fare in quanto a prevenzione e riforme per favorire il settore industriale senza quell'impatto ambientale negativo che necessita tutta la società postmoderna industriale e cybernetica è ora di favorire le aziende pulite e non inquinati.

Interessante lo studio della Università di Siena sul rischio plastiche in mare  che riportiamo a beneficio di tutti:
Il rischio delle plastiche in mare non è legato solo agli effetti che hanno sulla fauna marina, ma soprattutto al fatto che possono anche veicolare sostanze tossiche che vi si accumulano sopra.

Lo studio, primo nel Mediterraneo, apre la riflessione su un tema nuovo, anche alla luce degli effetti sulla catena alimentare legati all’ingestione delle plastiche in mare.
I risultati, seppure preliminari, tracciano una quadro complessivo poco roseo per il mare italiano. 
Il dato più importante che emerge riguarda la presenza di sostanze inquinanti: su tutti i campioni analizzati sono presenti contaminanti come mercurio, policlorobifenili (PCB), DDT ed esaclorobenzene (HCB). 
Il campionamento ha riguardato una sola tipologia di plastiche galleggianti le “sheetlike user plastic” (buste, fogli e teli), che rappresentano la frazione più abbondante del marine litter. A confermarlo anche i dati raccolti da Goletta Verde nel 2017, durante la navigazione lungo le coste italiane, affiancata dai ricercatori del progetto MEDSEALITTER che prevede la sperimentazione di metodologie per l’osservazione dei rifiuti galleggianti, con l’obiettivo di sviluppare protocolli comuni per la quantificazione del marine litter. 
Buste, teli e fogli di plastica, costituiscono il 65% dei rifiuti galleggianti monitorati e avvistati nel 2017 dall’imbarcazione ambientalista. Il 25% di questi è stato trovato nell’Adriatico centrale.  Studio di Legambiente e UniSi dove si analizzano le sostanze sui rifiuti plastici nel mare italiano  
https://www.controradio.it/legambiente-e-unisi-analizzano-sostanze-su-rifiuti-plastici-nel-mare-italiano/






Note 


1] Le fasi salienti della vicenda CIP6

• 1982 - Il I Governo Spadolini emana la Legge 308/82: nasce il concetto di “energia rinnovabile o assimilata”, in cui fonti di energia pulita vengono di fatto equiparate a sorgenti altamente inquinanti;
• 1991 - Il II Governo Andreotti promuove la Legge 10/91, che ribadisce la definizione di energia
“assimilata” alle rinnovabili, avvicinando i rifiuti organici ed inorganici al solare, eolico ed altre fonti;
• 1992 - Il Comitato Interministeriale Prezzi formula la delibera CIP6/92, istituendo corrispettivi
economici ai produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili ed “assimilate”: da questo momento,
gli inceneritori di rifiuti che producono energia iniziano a ricevere finanziamenti pubblici dallo Stato;
• 2001 - La Comunità Europea emana la Direttiva 2001/77/CE sulla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili: i rifiuti non sono contemplati nella definizione di “energia rinnovabile” e non è presa in considerazione alcuna forma di energia “assimilata” alle rinnovabili;
• 2003 - Il II Governo Berlusconi recepisce la Direttiva con il Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n.387, includendo tuttavia i rifiuti tra le fonti energetiche ammesse a beneficiare dei finanziamenti pubblici riservati alle fonti rinnovabili;
• 2007 - Durante il II Governo Prodi entra in vigore la Legge Finanziaria 2007: i soli soggetti in grado di accedere al conferimento dei CIP6 risultano i titolari di impianti già operativi, mentre per i futuri inceneritori di nuova costruzione non è previsto alcun finanziamento pubblico;
• 2009 - Per far fronte all’emergenza rifiuti in Campania, il IV Governo Berlusconi riapre la corsa agli inceneritori, garantendo l’accesso ai CIP6 anche agli impianti non connessi all’emergenza stessa.
1982: nascono le fonti di energia “rinnovabili o assimilate”
Nel maggio del 1982 il I Governo Spadolini introduce per la prima volta il concetto di fonte di energia “rinnovabile o assimilata”. La definizione è imposta con la Legge 29 maggio 1982, n. 308 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale in data 7 luglio 1982), che identifica le “Norme sul contenimento dei consumi energetici, lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia e l’esercizio di centrali elettriche alimentate con combustibili diversi dagli idrocarburi”. L’articolo 1, recante “Finalità ed ambito di applicazione della legge“, è esaustivo, utile a comprendere le origini della deriva culturale e tecnologica dei nostri giorni:
“La presente legge favorisce ed incentiva, anche in armonia con la politica energetica della comunità economica europea, il contenimento dei consumi di energia e l'utilizzazione delle fonti di energia rinnovabili anche attraverso il coordinamento fra le fasi di ricerca applicata, di sviluppo dimostrativo e di produzione industriale.
Agli effetti della presente legge sono considerate fonti rinnovabili di energia o assimilate: il sole, il vento, l'energia idraulica, le risorse geotermiche, le maree, il moto ondoso e la
trasformazione dei rifiuti organici ed inorganici o di prodotti vegetali. Si considerano, altresì, fonti rinnovabili di energia il calore recuperabile negli impianti di produzione di energia elettrica, nei fiumi di scarico e da impianti termici e processi industriali, e le altre forme di energia recuperabile in processi o impianti.
L'utilizzazione di tali fonti è considerata di pubblico interesse e di pubblica utilità.”
L’articolo succitato verrà poi abrogato - assieme ai successivi 18 - dall’art. 23 della legge 9 gennaio
1991, n. 10, che ad oggi è lecito considerare quale il vero trampolino di lancio verso il dorato mondo delle incentivazioni statali riconosciute ai produttori di energia elettrica.

seguono ulteriori info sulla CIP6 al link sotto


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https://sadefenza.blogspot.com/2019/11/la-plastica-sommerge-il-pianeta.html


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