martedì 13 agosto 2013

A PROPOSITO DELLE ELEZIONI E DELL'UNITA' DEGLI INDIPENDENTISTI


.. una riflessione di ANGHELU MARRAS a tutto campo che dimostra la volontà di voler giungere ad un percorso risolutivo per la nostra natzione, almeno sotto l'aspetto elettorale. 

Crediamo che sia anche necessario che, ogni movimento gruppo o partito o soggettività indipendentiste, inizino un confronto che non sia solo a scopo elettorale ma di iniziativa e proposta di governo , aprendo il didattito su proposte concrete aperte e che vadano verso ciò che non è la proposizione di disvalori sostenuti finora dalle caste fin ad oggi succedutesi al timone del no-governo di questa terra essiccata dal sole di sfruttamento esterofilo... 

pentzaus ca si depit: partire da su CONNOTU per andare verso.... INDIPENDENTZIA

sa defenza



A PROPOSITO DELLE ELEZIONI E DELL'UNITA' DEGLI INDIPENDENTISTI


ANGHELU MARRAS

Quanto manifestato dagli indipendentisti, in diverse situazioni o manifestazioni pubbliche e tenendo anche in considerazione alcune precise e autorevoli puntualizzazioni, mi pare di poter dire che siano state segnate le giuste "premesse" per comporre e soddisfare, in previsione delle prossime elezioni regionali,il diffuso sentimento di Indipendentzia del Popolo Sardo, rappresentato in questo momento storico, da tutte e da ciascuna Formazione Politica Indipendentista sarda.
Non ho alcun motivo per pensare che i diversi "posizionamenti" delle varie Organizzazioni Politiche ad altro non tendano, se non verso una CONVERGENZA oggi più che mai necessaria.

Premetto 
- che le elezioni regionali non rappresentano l'inizio di alcuna RIVOLUZIONE SARDA;
- che sono certo che ogni singola Formazione Politica sa che il Brontosauro burocratico della RAS (come di tutte le Istituzioni pubbliche)  è un Titano straordinariamente potente; 
- che non sono sufficienti (anche se indispensabili!) l'onestà, la determinazione e la formazione ideologica;

Ritengo che
Sardigna Natzione Indipendentzia, Partito dei Sardi, Progres, Indipendentzia Repubrica de Sardigna, A Manca pro s'Indipendentzia, Sisma, Sardigna Libera, Rossomori

UNITI 
rappresentino una fortissima percentuale elettorale superiore a qualunque altra percentuale elettorale mai raggiunta da movimenti o partiti che richiamassero una rappresentanza autoctona separata dal sistema di pressione romano.

Ritengo altresì che due ulteriori formazioni politiche (diverse tra loro e in rapporto differente con le Organizzazioni Indipendentiste sopra citate) debbano convergere in una grande coalizione tesa alla trasformazione dei rapporti interni e dei rapporti tra la Sardegna Roma e Bruxelles.

Il Movimento 5-Stelle che sicuramente, dall'esperienza parlamentare romana, ha maturato convincimenti diversi rispetto alle premesse di quello stesso Movimento. E' infatti fondamentale l'ORGANIZZAZIONE INTERNA e una grande conoscenza dei problemi e del territorio per poter svolgere al contempo una "giusta" azione politica e amministrativa. Sono certo infatti che, non relazioni bilaterali che molti indipendentisti hanno già intrapreso, bensì un'azione politica sinergica delle forze di trasformazione della Sardegna, possa convincere Grillo e il suo partito sardo, a fare fronte comune con gli Indipendentisti che da decenni si battono per il rigore, la trasparenza, il rispetto dell'ambiente e della democrazia.

Altro discorso merita il Partito Sardo d'Azione che per lungo tempo ha condiviso il governo Cappellacci e sul quale deve essere esercitata una fortissima pressione politica. Penso, infatti, che il popolo sardista sia cosa diversa dal gruppo dirigente che quel Partito esprime. Non ho notizie precise in merito, ma so - perché in questi anni ho potuto sperimentarlo - che moltissimi "sardisti" hanno condiviso e condividono la stragrande maggioranza delle "battaglie" che gli indipendentisti hanno portato avanti.

CONCLUDO dicendo che trovo necessario ed anzi vitale per la Sardegna, che si lavori perché le diverse componenti possano - al più presto trovare - una MESA COMUNE individuando - se necessario - che sinceri indipendentisti (sardi e di altre nazioni senza stato) favoriscano l'incontro e siano risolutori per rinnovare in tutti noi l'impulso dell'Unità e dell' Amistade: NON C'E' IN BALLO IL PERSONALE SUCCESSO DI ALCUNO, C'E' IN BALLO IL DESTINO DEI SARDI E PARTICOLARMENTE DELLE GIOVANI GENERAZIONI. 


UN'ISOLA ENERGETICA 2 ... LA VENDETTA !!!

In risposta a questo articolo de la NUOVA  segue contributo di Giampiero Borrielli , abbiamo già pubblicato anche l'intervento di Gesuino Muledda  sempre su questo omertoso argomento antistorico nei fatti ambiti da Regione sarda e idioti vari.

Sa Defenza

Primo passo per una nuova centrale a carbone a Fiumesanto

 La società cinese Chine Enviromental Holding ha siglato un’intesa con la Regione Sardegna, la Provincia di Sassari e i Comuni di Sassari e Porto Torres. Presto sarà presentato lo studio di fattibilità Potrebbe essere realizzato dalla China Environmental Holding Co. Ltd e dalla collegata Nord Sardegna Energia s.r.l. il nuovo impianto per la produzione di energia elettrica a carbone a Fiumesanto, nel nord dell'Isola. È quanto prevede l'intesa siglata oggi a Villa Devoto tra la Regione, la Provincia di Sassari, le amministrazioni comunali di Sassari e Porto Torres e appunto la società cinese, particolarmente attiva nel campo delle energie rinnovabili. L'impianto potrebbe sostituire la realizzazione del quinto gruppo della centrale diretta da E.On, che ha preso tempo per definire il progetto. Entro il 30 settembre la multinazionale presenterà uno studio di fattibilità per la costruzione di una centrale al gruppo di lavoro, costituito ad hoc dai firmatari del protocollo e attivato nell'assessorato dell'Industria per esprimere una valutazione sulla proposta industriale, individuando sinergie, ricadute per le imprese e per il lavoro locale. Al gruppo di lavoro spetterà approfondire i meccanismi di gestione delle procedure amministrative per l'ottenimento delle necessarie autorizzazioni, oltre a individuare gli strumenti di programmazione e di incentivazione utilizzabili, coerentemente con i programmi di sviluppo regionali.
«L'accordo con la holding cinese, che ha confermato la sua disponibilità a investire nell'isola, è un passo avanti significativo per il territorio e per l'intera Sardegna - ha detto il presidente della Regione, Ugo Cappellacci - poiché consente un adeguato e rapido ricambio del parco di generazione, favorendo l'impiego delle tecnologie di ultima generazione che abbattono drasticamente l'impatto ambientale. Non consentiremo più, infatti, il prolungato esercizio di impianti con gruppi a olio combustibile che, oggi, sono destinati a produrre solo inquinamento».

UN'ISOLA ENERGETICA 2 ... LA VENDETTA !!!


GIAMPIERO BORRIELLI
Ieri la Notizia che la Sardegna potrebbe sfruttare i 250.000 ettari di terreno incolti per coltivare Colza e mais onde produrre Bio-Carburanti, capaci di alimentare una centrale elettrica da 114 MW per un'anno ( sic !!! )...

Oggi la Notizia che i Cinesi vorrebbero realizzare un'altra Centrale Elettrica a Carbone al posto del 5° gruppo che i Tedeschi della E.On si rifiutano di costruire...

La confusione regna sovrana sotto i cieli Sardi !!!

In Sardegna, al 31.12.2012, avevamo una potenza efficiente da termoelettrico, di circa 3 GW, capace di produrre la bellezza di 3 x 8760 x 0.8 = 21.024 GWh a fronte di una richiesta, sempre al 31.12.2012 di appena 10.999 GWh...

Eliminando i due gruppi a olio combustibile della centrale di fiumesanto ( 360 MW di potenza ), la situazione non cambia...

Numeri strani, su cui nessuno da notizie certe !!!

L'unica cosa certa è che qui, in Sardegna, il kWh costa un'oscenita rispetto al resto dell'Italia e dell'europa...

Elaboratissimi studi e ricerche fatte dall'Autorità per l'Energia non hanno dato nessuna risposta sul perchè questo succede, evitando accurattamente di dire la banalità della situazione...

In Sardegna abbiamo troppe centrali elettriche di Base e assai poche centrali elettriche di picco ( TurboGas ) !!!

E questo in quanto l'intero sistema elettrico sardo è stato dimensionato per alimentare le industrie energivore...

Le quali,  a loro volta,  sono state impiantate in Sardegna per assorbire l'eccedenza di produzione elettrica...

Eccedenza dovuta alla costruzione delle centrali elettriche a carbone...

Costruite per assorbire la produzione di Carbone del Sulcis....

Produzione che doveva salvaguardare il posto di lavoro dei minatori la impiegati...

Situazione che si trascina dal 1962, quando l'Enel, appena entrata in possesso delle miniere di carbone, ne decise, assai saggiamente, la chiusura in quanto molto antieconomiche !!!

Il Cane che si morde la coda per attirare l'attenzione...

Ma si sa che i nostri politici ne sanno molto, ma molto di più degli ingegneri e dei tecnici che lavorano nel settore...

E difatti si continuano a finanziare progetti Green tesi a ridurre la CO2 ( ma la nuova centrale a carbone che balla immette in atmosfera, essenze di rosa ??? ), con incentivi al micro e mini eolico...

E si permette la costruzione di nuove centrali a Bio-Masse...

Tutte rigorosamente inferiori, come potenza, al MW, onde evitare rotture di balle burocratiche...

E, nel mentre, molte delle nostre centrali termoelettriche ottengono la qualifica di " Essenziali per il bilanciamento elettrico ", e quindi pagate per non produrre...

VIVA LA GALLINA PRATAIOLA, PROTETTRICE DEI SARDI RICCHI ... 


UN SARDO RICCO CHE SALUTA I SARDI DISOCCUPATI...
UN SARDO RICCO CHE SALUTA I SARDI DISOCCUPATI...

Centrali a carbone , rigassificatori e nuovi padroni.

..dobbiamo sempre rincorrere e lottare contro questi politicanti sardus-tzeracus che si inventano continuamente azioni contro la nostra madre terra e la nazione sarda.


Questi servi delle elite private e delle banche , che hanno un cervello di gallina in quanto a materia grigia, senza offesa per le galline, incapaci di progettare bene comune e positività,  non sanno far altro che proporre cose pestilenziali che distruggono l'ecosistema e producono morte. 

 NO AT ESSIRI S'ORA DDE CAMBIAI SU PUSHER?
 CIRCAINDI UNU CHI SIAT PO SA DEFENZA DE SA TERRA NOSHTA E SIAT  LIMPIU IN IS IDEAS E PROGETUS CHI TENIT!

 grazie a Gesuino Muledda del contributo

SA DEFENZA


Centrali a carbone , rigassificatori e nuovi padroni.


Gesuino Muledda
segr natz ROSSOMORI


Apprendo dalla Nuova Sardegna che una iniziativa per produrre energia pulita dal carbone si realizzerà a Portotorres con il consenso di Regione,Provincia di Sassari e dei comuni di Sassari e Portotorres.Nuova centrale a carbone in un territorio che si è pronunciato con referendum contro l'utilizzo del carbone nella centrale di Fiumesanto.
La si presenta come iniziativa capace di investire in nuova tecnologia e di produrre energia pulita in Sardegna.

Contemporaneamente si avanza una proposta per realizzare una nuova centrale a carbone nella piana di Ottana. E sempre contemporaneamente si propone la realizzazione di un rigassificatore nel Sulcis a valere sui fondi del piano straordinario di intervento sulla crisi di quel territorio.

Tutto questo accade in assenza di uno straccio di piano energetico regionale e senza che la Regione si sia mai dotata neppure degli strumenti minimi per avere, di suo ,conoscenza degli andamenti produttivi e dello stato delle reti di distribuzione. La Regione non conosce, di suo, neppure i consumi e lo stato dei rapporti tra produttori di energia insediati in Sardegna e il G.S.E e Terna. Nè interviene sui rapporti tra gestore e Terna e i produttori interessati al servizio di dispacciamento.  Insomma la Regione Autonoma della Sardegna  non esercita le funzioni principali e determinanti per governare il piano energetico e il proprio futuro in materia. 

Siamo in pieno FarWest. Chiunque ne abbia i mezzi,e abbia sufficienti contatti nella politica regionale, può avanzare proposte, fare progetti, aspirare a finanziamenti,determinare il futuro energetico di questa Isola senza che ci sia un minimo di possibilità di riferirsi a uno strumento di programmazione democraticamente definito.

Insomma siamo in piena gestione delle cricche. E le cricche sono capaci di presentarsi come investitori e produttori che garantiranno lavoro ,ricchezza e sviluppo per la Sardegna.

Ma come si fa a prevedere che in Sardegna si debbano realizzare due nuove centrali a carbone? e come si fa  a prevede ,fuori da ogni controllo programmatico, un rigassificatore nel Sulcis? E se ,per caso tutti i tre nuovi impianti previsti fossero proposti dallo stesso gruppo industriale? Due certamente lo sono, Ottana e Sulcis; di quello di Portotorres si lascia intuire.

Le conseguenze di questo genere di cose si può barbaramente ridurre un questo modo. All'insaputa dei Sardi, con il consenso di parti molto importanti delle istituzioni, con il silenzio delle parti politiche centrali negli schieramenti politici isolani,e con una solida attività di lobbys attraverso rappresentanti eletti in Regione in quei territori, si sta realizzando, o si vuole realizzare, una piattaforma energetica che ha per asse portante il peggio della tecnologia del fossile. 

E la si sta realizzando accrescendo la dipendenza della Sardegna  e accrescendo a dismisura  una attività di produzione industriale di energia che nulla ha a che fare con il futuro delle produzioni di questa nostra terra. La quale già oggi produce energia elettrica molto più di quanto possa consumare il suo apparato produttivo. E che impedirà nel futuro la prevedibile e auspicata produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. E non si affronta la questione della energia termica che ,per la assenza del metano, crea dis-economie per 500 milioni di euro l'anno.

Insomma si produrrà energia che in Sardegna lascia inquinamento e vende fuori il prodotto energetico. Tutto si può fare, naturalmente. Il mercato è libero. La programmazione non esiste e chi governa è complice. Però, almeno, bisogna dirlo . E bisogna dirlo nelle sedi che democraticamente debbono assumere decisioni in merito . 

E cioè il Consiglio Regionale dove tutte le forze politiche dichiarino la loro opinione e la loro volontà per il futuro. E non può valere che chi oggi sta all'opposizione faccia finta di perdere battaglie di questa portata per sostenere poi che si sono, in precedenza e per colpa di altri, creati i presupposti di diritto perché le opere vadano avanti. In danno dei Sardi. 

Ora iniziano a essere note le posizioni. 

E iniziano a leggersi anche altri intrecci che stanno portando a definire equilibri politici che possono rendere più deboli le posizioni che Rossomori stanno ,anche in questa nota, sostenendo, e rafforzare la linea carbone e la linea di chi predicando bene all'imbrunire lavora all'alba per rafforzare i nuovi aspiranti padroni della Sardegna.

Perché con queste proposte non stiamo parlando di processi di sviluppo ,ma siamo assistendo a un violento attacco ai poteri sovrani di questo popolo, che si vedrà ancora una volta depredato delle sue risorse finanziarie e del suo bene più prezioso :il territorio. E il futuro dei suoi figli. 

Gli stessi che firmano i protocolli, e quei politici che sostengono abbastanza apertamente gli "imprenditori" interessati a questi affari sono gli stessi che parlano nei convegni di sviluppo sostenibile, di ambiente come ricchezza del futuro ,di Sardegna valore unico nel mondo. Ma nella pratica stanno coprendo ,se non promuovendo ,questi affari che vanno in danno del popolo sardo.

Non è che noi non sappiamo e non conosciamo lo stato di sofferenza occupazionale dei territori interessati alle promesse di investimento. Non è che non sappiamo la fame di lavoro che vivono gli imprenditori che da anni tengono le aziende chiuse. Conosciamo la angoscia delle organizzazioni sindacali davanti a vertenze che non si chiudono e mai si chiuderanno. Noi lo sappiamo. E abbiamo avanzato proposte utili per superare l'emergenza e progettare il futuro. Perché siamo consapevoli che se perdura il vecchio modello di sviluppo nessuna delle vertenze aperte può essere risolta.

Da questa situazione non si esce con la ripetizione di vecchi modelli di sviluppo,che sono stati e sarebbero causa di fallimento e di arretramento della economia e della società sarda.

Si sta ripetendo ancora una volta,utilizzando la disperazione della gente come strumento di disperato consenso, il modello Rovelli,  di cui pure a Portotorres dovrebbe resistere la memoria storica. Quel modello ha fallito. Quel modello non può essere riproposto sotto mutate spoglie. Quel modello è stato per la Sardegna rapina e corruzione antidemocratica.

La proposta sovranista che avanza Rossomori non si può conciliare con una prospettiva  quale quella che si sta delineando. Rossomori su questi temi deciderà le sue collocazioni politiche ed elettorali.



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