mercoledì 16 gennaio 2019

Violente proteste in Cina per lo scandalo sui vaccini

Violente proteste in Cina per lo scandalo sui vaccini

Ty Bollinger
Sa Defenza 
"Funzionari locali della Cina orientale indagano sulle denunce ricevute dai genitori dei bimbi, secondo cui oltre 100 bambini hanno usato vaccini contro la polio scaduti; i genitori dei bimbi danneggiati hanno protestato violentemente lo scorso fine  settimana " #SaDefenza



Violente proteste sono scoppiate in Cina lo scorso venerdì dopo che quasi 150 bambini hanno ricevuto vaccini antipolio scaduti. I genitori dicono che questo è solo un esempio di uno scandalo dilagante sui vaccini che ruota intorno all'industria farmaceutica cinese. I funzionari dicono che stanno lanciando un'inchiesta e che questo ultimo episodio mostra "negligenza e fallimento della supervisione" dei funzionari locali. Reuters riporta che 17 funzionari sono stati finora disciplinati.

Questo è solo l'ultimo evento in cui i vaccini cinesi difettosi o scaduti sono stati somministrati a bambini di 3 mesi di età, che hanno subito lesioni tra cui febbre, vomito, gravi eruzioni cutanee e persino la morte. A causa di scarsi test di sicurezza , i funzionari dicono che non possono determinare se i vaccini siano responsabili di queste reazioni.


Lo scandalo dei vaccini in Cina
Gran parte dello scandalo si è incentrato su Changsheng Bio-tech, uno dei maggiori produttori di vaccini in Cina. La compagnia fu multata dopo che i controllori scoprirono che Changsheng aveva prodotto   252.600 vaccini DPT (difterite, tetano e pertosse) che non soddisfacevano gli standard di produzione.

Secondo un rapporto del 2018 della CNBC, le autorità di regolamentazione cinesi hanno scoperto che la società farmaceutica aveva "arbitrariamente inventato e modificato i record di produzione e di ispezione" relativi al vaccino, che è stato somministrato a centinaia di migliaia di bambini. Hanno anche costruito rapporti di ispezione per oltre 100.000 vaccini antirabbici.

Sono stati costretti a pagare più di $ 1 miliardo di sanzioni e la  licenza di fabbricazione gli è stata revocata.

Il New York Times ha riferito che il Wuhan Institute of Biological Products, un produttore farmaceutico statale, avrebbe prodotto oltre 400.000 vaccini non conformi agli standard. A Wuhan è stata inflitta  una multa.

Le proteste di venerdì non sono state la prima dimostrazione pubblica contro i produttori di vaccini e i funzionari della sanità pubblica. Lo scandalo DPT ha già provocato proteste a Pechino lo scorso luglio. E mentre le proteste e le dimostrazioni pubbliche sono diventate comuni in America, sono uno scenario insolito in Cina , dove il Partito Comunista Cinese (PCC) al potere censura attivamente la copertura mediatica e i social media per quanto riguarda la sicurezza dei vaccini e altri problemi dello stato.

Durante la protesta di venerdì, una donna è stata avvisata dalla polizia locale di non accettare richieste di interviste, "specialmente dai media stranieri", secondo il Times . Nel frattempo, sono stati effettuati pochi arresti.

Dopo aver pagato piccole multe, molte delle aziende responsabili dei vaccini difettosi continuano a funzionare normalmente. C'è preoccupazione che anche i funzionari governativi siano coinvolti nello scandalo dei vaccini e che il loro fallimento nel monitorare e etichettare accuratamente i vaccini sia stato influenzato dai produttori.

Molti genitori dicono che i loro bambini hanno sofferto di effetti collaterali simili (febbre, eruzioni cutanee e vomito) ai bambini che hanno ricevuto i vaccini scaduti e ritengono che i vaccini difettosi siano stati somministrati per oltre un decennio. Il sistema statale per fornire informazioni sui vaccini non ha fornito informazioni ai genitori preoccupati che i loro bambini possano aver ricevuto vaccini pericolosi o inefficaci .


Una storia fatta di inganni

La questione delle aziende ingannevoli e dei funzionari governativi corrotti è ampia e lo scandalo del vaccino non è un'anomalia. Nel 2008, oltre 300.000 bambini si sono ammalati e 6 sono morti dopo aver bevuto latte in polvere contaminato con melamina, una sostanza chimica tossica. Un anno prima era stato scoperto che la Cina stava esportando diversi prodotti contaminati. Pesce, dentifricio e giocattoli contenevano rispettivamente farmaci illegali, sciroppo per la tosse e vernici al piombo.

Un bambino riceve una vaccinazione a Jiujiang, in Cina. Il clamore per i vaccini difettosi ha minato il voto del presidente Xi Jinping per eliminare la corruzione e gli abusi nelle industrie alimentari e farmaceutiche della nazione. CreditCredit


L'avidità non è un male esclusivamente americano. Le multinazionali in tutto il mondo antepongono il denaro al bene dei consumatori ogni volta che possono. Funzionari della sicurezza e politici sono facilmente influenzati dai lobbisti e gruppi di interesse. La politica pubblica non è dettata dalla volontà della gente, ma dalle aziende che sborsano più denaro .

È estremamente importante dare un attento sguardo a tutto ciò che mettiamo nel nostro corpo. Se non sappiamo cosa c'è nel cibo, le medicine, i cosmetici o i prodotti per la pulizia, diventa impossibile prendere una decisione informata per voi e la vostra famiglia. Dobbiamo ritenere responsabili di questo le aziende e i funzionari governativi. Ciò che sta accadendo alle industrie alimentari e farmaceutiche cinesi potrebbe benissimo accadere qui - in realtà potrebbe esserci già lo stesso problema , ma non ne siamo a conoscenza.

Produzione di vaccini contro la poliomielite in Cina nel 2015. Funzionari locali della Cina orientale hanno dichiarato, la scorsa settimana, che almeno 145 bambini avevano ricevuto vaccini antipolio  scaduti. Credito dicreditoLin Yiguang / Xinhua, via Getty Images


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DOVE ARRIVERA’ ZIO PEPPUCCIO, IL RENZIANO-PRODIANO CHE GUIDA IL GOVERNO GIALLOVERDE

DOVE ARRIVERA’ ZIO PEPPUCCIO, IL RENZIANO-PRODIANO CHE GUIDA IL GOVERNO GIALLOVERDE


Antonio Socci
Sa Defenza 


La porta di Palazzo Chigi si aprì e non entrò nessuno: era Giuseppe Conte. Così – parafrasando Fortebraccio – si potrebbe sintetizzare la narrazione dei media sull’arrivo alla presidenza del Consiglio dell’attuale premier.

È letteralmente balzato fuori dall’anonimato, da un giorno all’altro, come un coniglio dal cilindro del mago, senza aver fatto nulla che potesse caratterizzarlo in qualche modo (come docente universitario era poco conosciuto perfino a Firenze dove insegnava).

Essendo stato scelto proprio per una neutra mediazione fra M5S e Lega, sembrava un uomo senza passato, senza idee e senza identità. Ma non senza qualità. Perché – bisogna riconoscerlo – nessuno aveva capito il personaggio e quello che avrebbe fatto. Era stato del tutto sottovalutato.

Per alcuni mesi infatti è stato rappresentato (e pure spernacchiato) come il vaso di coccio fra i due vasi di ferro (Salvini e Di Maio), come l’incolore riempitivo dell’esecutivo gialloverde. Come lo zero che – nella previsione del deficit del DEF, quella approvata dalla UE – si è frapposto fra il 2 e il 4. Una specie di lubrificante, destinato solo a diminuire gli attriti.


CONTE ZIO

Era il perfetto Conte Ziodei Promessi sposi, come aveva acutamente intuito Marcello Veneziani. E infatti si adattava perfettamente alla sua attività di premier, la descrizione manzoniana di quel personaggio: Sopire, troncare, troncare, sopire” perché “quest’urti, queste picche, principiano talvolta da una bagatella, e vanno avanti, vanno avanti…”.

A confronto delle dichiarazioni dirompenti dei due vicepremier,  il Conte Zio praticava – per riprendere il Manzoni – un parlare ambiguo, un tacere significativo, un restare a mezzo, uno stringer d’occhi che esprimeva: non posso parlare.

Nella compagine governativa gialloverde, dava l’impressione di essere – ricorro ancora ai Promessi sposi – “come quelle scatole che si vedono ancora in qualche bottega di speziale, con su certe parole arabe, e dentro non c’è nulla; ma servono a mantenere il credito alla bottega”.


ZIO PEPPINO

Si era autodefinito Avvocato del popolo”, ma questa bellicosa espressione di sapore rivoluzionario era immediatamente neutralizzata dalla sua antropologia forlaniana.

In effetti la sua bonomia democristiana, la mitezza, l’eleganza, la gentilezza dei modi sono parsi molto rassicuranti e lo hanno fatto crescere sempre più negli indici di popolarità.

Quello che doveva essere l’Avvocato del popolo è diventato lo Zio degli italiani. Zio Peppino, l’affabile zio avvocato che fa sempre comodo in famiglia.

Tuttavia, pian piano, si è creato uno spazio politico rilevantissimo perché il momento storico vede la contrapposizione fra il governo e le élite (l’establishment).

Così la mediazione da metodo è diventata Conte-nuto ed è emersa la cifra democristiana del premier. O meglio (ribadisco): forlaniana. Il coniglio uscito dal cilindro è diventato un coniglio mannaro.

Fu appunto Arnaldo Forlani, valente leader dc, a vedersi affibbiata per primo, da Gianfranco Piazzesi, questa definizione bacchelliana – tratta dal “Mulino del Po” – che allude all’astuzia politica e alle capacità che possono celarsi dentro un carattere mite.


LA SVOLTA

La trasformazione di Conte, da Peppiniello nostro a statista forlaniano, si è appalesata nella drammatica trattativa con la Commissione europea sul DEF che ha condotto in prima persona e che al tempo stesso gli ha permesso di conseguire un successo storico(dal momento che tutti prospettavano uno scontro dirompente fra Roma e Bruxelles) e di accreditarsi – presso la nomenklatura della Ue– come l’unico vero interlocutore del governo italiano.

L’operazione gli ha permesso anche di guadagnarsi definitivamente la fiducia del presidente Mattarella.

Conte – che si è costruita una sua tela di rapporti personali a livello internazionale, in particolare con Trump e la Merkel– si è fatto ricevere in udienza privata pure da Papa Francesco, il 15 dicembre, probabilmente esibendo non solo la sua fede cattolica (cosa che a Bergoglio interessa molto relativamente), ma soprattutto la sua provenienza giovanile da quella Villa Nazarethche è stata il punto d’incontro della potente corrente cattoprogressista vaticana e anche di “cattolici democratici” come Prodi, Scalfaro, Scoppola, Leopoldo Elia e lo stesso Mattarella (da lì viene anche l’attuale Segretario di Stato vaticano, Parolin).


L’ANTI SALVINI

Cosa si siano detti Conte e Bergoglio in quel colloquio non è dato sapere. Fatto sta che a pochi giorni di distanza, il presidente del Consiglio – sul caso dei 49 migranti, che tanto interessava al papa – ha preso la clamorosa posizione che sappiamo, pubblicamente  contrapposta a Matteo Salvinise non li faremo sbarcare li vado a prendere io con l’aereo

Poi si è addirittura intestato la “soluzione” di questo caso (la ripartizione dei migranti), ancora una volta in accordo con la UE.

D’improvviso si è materializzato un Conte imprevisto, un vero “anti Salvini, capace di batterlo sul terreno dove il vicepremier da sempre trionfa (quello dell’emigrazione).
Era inevitabile che in questa veste Conte raccogliesse simpatie a Sinistra.

Di sicuro ha catalizzato l’interesse degli ambienti catto-vaticani in cerca di rappresentanza nella crociata migrazionista anti-Salvini.

A questo punto d’improvviso tutti si sono accorti che Conte da comparsa era diventato un protagonista. Con quali prospettive? Il suo passato sembrava incolore. Ma lo era davvero?


PRODIANO/RENZIANO

L’antica collaborazione col suo famoso maestro Guido Alpa non lo caratterizzava politicamente. Gli erano state attribuite, per il passato prossimo, vaghe simpatie renziane e un’amicizia con la Boschi, ma anche questo non sembrava una cosa significativa.

Poi lui stesso ha rivelato di aver votato per l’Ulivo di Prodi e Pd fino al 2013”
Renzi ha sarcasticamente fatto sapere: “Conte me lo ricordo, quando ci mandava i messaggini tutto contento e entusiasta delle riforme che facevamo, della Buona Scuola, del referendum…”.

In sostanza, quel Conte che sembrava senza identità, si rivela invece il classico moderato, catto-progressista, di area PD, che probabilmente non era proprio del tutto sconosciuto – anche al Quirinale – quando Mattarella gli ha dato l’incarico di formare il nuovo governo.

Certo, il fatto che per la guida del loro primo governo i rivoluzionari” grillini abbiano scelto un democristiano, di area Pd, strappa più di un sorriso. Ma la cosa non va letta con ironia. E’ un fatto emblematico che spiega molte cose.

Renzi, dopo aver ricordato quei precedenti di Conte, lo ha polemicamente pizzicato aggiungendo: “A suo tempo, nel 2015, aveva tutta un’altra posizione sullo sforzo riformatore del Governo Renzi. È legittimo cambiare idea, specie se ti offrono incarichi importanti. Io penso che le idee valgano più delle poltrone”.

Ma siamo proprio sicuri che il Conte prodian-renziano abbia avuto un’improvvisa folgorazione grillina sulla via (non di Damasco, ma) di Palazzo Chigi?

E se – diversamente da quanto pensa Renzi – Conte in realtà rappresentasse proprio una soluzione “istituzionaleper disinnescare e, alla fine, normalizzazione” il M5S
Fabio Martini, sulla “Stampa, ha scritto che Mattarella “probabilmente avrebbe gradito che il Pd entrasse a far parte di una maggioranza incardinata sui Cinque Stelle con Conte premier”.

A quel tempo fu proprio Renzi a mettersi di traverso. Ma se con i nuovi assetti del Pd, ridimensionato Renzi, per una crisi dell’attuale governo si ripresentasse questo scenario, non sarebbe proprio Conte il più adatto ad assumere la guida di un nuovo esecutivo M5S-PD, benedetto da Mattarella, da Bergoglio e dalla UE?

Non è detto che ciò accada. Ma le prospettive politiche che si aprono davanti a Conte sono anche altre. E lo potrebbero “consacrare” definitivamente come il vero anti-Salvini.

Come il Prodi del XXI secolo. I conti in Italia non tornano mai, ma Conte sì, tornerà.


Antonio Socci
Da “Libero”, 13 gennaio 2019

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https://sadefenza.blogspot.com/2019/01/dove-arrivera-zio-peppuccio-il-renziano.html



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