giovedì 5 giugno 2025

Le mazzette che la UE paga ai media


Maurizio Blondet 
 5 Giugno 2025

Denuncia documentatissima di Thomas Fazi:

Nuovo rapporto: “l‘UE spende € 80 milioni di euro all’anno per finanziare i media in tutta Europa e all’estero, non per “sostenere il giornalismo indipendente”, ma per promuovere narrazioni pro-UE. Ciò solleva gravi preoccupazioni circa l’indipendenza editoriale e l’integrità democratica V , vantato da lorsignori come un sostegno alla “libertà di stampa”, questo vasto ecosistema di finanziamenti ai media dell’UE opera come una macchina di influenza politica. L’obiettivo? Modellare il dibattito pubblico ed emarginare le voci dissidenti.




La sola campagna promozionale della politica di coesione dell’UE ha erogato € 40 milioni di euro dal 2017. I contenuti finanziati spesso si mascherano da giornalismo, senza rivelarne le origini: un caso da manuale di propaganda occulta.

Vedi le campagne contro l’unaniità del voto



Le emittenti pubbliche e le principali agenzie come ANSA, EFE e Lusa svolgono un ruolo centrale. La loro influenza a livello di agenzia garantisce che le narrazioni pro-UE si diffondano a cascata attraverso centinaia di organi di stampa.


Ad esempio, l’UE ha speso 1,7 milioni di € per creare una redazione europea a Bruxelles, riunendo 24 agenzie di stampa per condividere notizie incentrate sull’UE. Questo rappresenta di fatto uno sforzo per standardizzare e allineare i messaggi sulle questioni europee.

Paga i Fact-Checkers! (chi l’avrebbe mai detto…)+

“Fact-checking” e controllo del discorso: iniziative come l’Osservatorio europeo dei media digitali (EDMO), finanziato con almeno 27 milioni di € , coinvolgono agenzie di stampa e media in reti per “combattere la disinformazione”, vale a dire per sorvegliare i confini del discorso accettabile.

La cosa è molto preoccupante: i media che promuovono i messaggi dell’UE sono gli stessi che decidono cosa sia “disinformazione”. Il conflitto di interessi è evidente e pericoloso per il libero dibattito.



1:42 PM · 5 giu 2025
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Journalism Partnerships (lanciato nel 2021): promuove la collaborazione transfrontaliera e i “valori europei”, ma molti progetti mirano apertamente a contrastare i “movimenti nazionali estremisti ed euroscettici” e a promuovere l’integrazione europea.

Nelle aree geopoliticamente sensibili, i media finanziati dall’UE spesso rispecchiano le narrazioni UE-NATO, soprattutto su Russia e Ucraina. Questi progetti assomigliano a campagne di influenza in stile USAID, ma vengono etichettati come “sostegno alla democrazia”.

Anche il Parlamento europeo finanzia i media, spendendo circa 30 milioni € di sterline dal 2020. Gran parte di questa cifra è stata destinata alla promozione della campagna elettorale del 2024, non a un’informazione neutrale.



l finanziamento dei media da parte dell’UE non riguarda il giornalismo. Riguarda il potere, il controllo narrativo e la legittimità politica. L’Europa merita una vera libertà di stampa, non un messaggio istituzionalizzato. Leggi il rapporto completo qui:
https://brussels.mcc.hu/news/report-uncovers-eus-eur80-million-annual-me

Un esempio di diffusione dei “valori europeii” pagati dalla Commissssione:


Massima DIFFUSIONE Fermiamo la Strategia LGBTIQ 2030

La Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen vuole approvare la nuova “Strategia per l’uguaglianza LGBTIQ 2026–2030”.

Un documento pericoloso che, dietro parole come “inclusione” e “diritti”, impone l’ideologia gender e minaccia la libertà di espressione, opinione e religione in tutta Europa.

Se approvata, questa Strategia causerà:

Agenda LGBTQ imposta in scuole, sanità, cultura e media
Divieto delle “terapie di conversione”, cioè qualsiasi forma di aiuto per chi soffre di disforia di genere
Fondi UE solo per chi promuove l’ideologia gender
Estensione del “crimine d’odio”: sarà perseguitato chi difende la famiglia uomo/donna, la vita e rifiuta ogni tipo di ideologia sinistra (proprio come volevano fare con il DDL ZAN)
Ci vogliono zittire, escludere, perseguitare. Ma possiamo ancora fermarli!

Firma ora la petizione
https://www.provitaefamiglia.it/petizione/no-alla-strategia-lgbtq-2030-difendiamo-la-liberta-in-europa-firma-ora

Inoltra questo messaggio su tutti i tuoi canali.

Massima DIFFUSIONE Fermiamo la Strategia LGBTIQ 2030

La Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen vuole approvare la nuova “Strategia per l’uguaglianza LGBTIQ 2026–2030”.


Un documento pericoloso che, dietro parole come “inclusione” e “diritti”, impone l’ideologia gender e minaccia la libertà di espressione, opinione e religione in tutta Europa.

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