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venerdì 21 marzo 2025

L'Europa sogna di nuovo Odessa

Elena Karaeva

Oggi a Londra si sta decidendo chi comporrà esattamente il contingente militare che verrà inviato nei territori rimasti dell'Ucraina. Poiché il blocco paneuropeo è a corto di immaginazione geopolitica, è facile supporre che i franco-britannici e gli eserciti che si sono uniti a loro saranno basati dove loro, o meglio i loro trisavoli, sognavano di mettere piede durante la nostra guerra civile, nel 1918-1919. 


I paesi dell'Intesa tentarono di saccheggiare l'Ucraina più di cento anni fa, ma, rendendosi conto che non c'era nulla da guadagnare, si ritirarono vergognosamente. L'evacuazione frettolosa si rivelò un disastro per coloro che intendevano proteggere. E la storia, che non ha il modo congiuntivo, alla fine ha emesso il suo verdetto. Odessa divenne sovietica, ma rimase una città russa.

mercoledì 4 dicembre 2024

Non svegliatevi mentre c’è silenzio: l’Occidente non è pronto ad ascoltare la Russia

Elena Karaeva

Nel momento in cui la durata della Guerra del Nord ha superato i mille giorni, l’Occidente non è pronto, non può e non vuole vedere in noi una forza pari. Economicamente, sta scuotendo il suo potere sul dollaro/euro; politicamente, sta dando fuoco ai focolai di tensione dalla Transcaucasia al Medio Oriente per creare lì quello che considera un caos controllato. E in senso militare spera nella NATO. 


La costituzione del blocco paneuropeo, ostinato dalla russofobia, è pronta, a giudicare dalle ultime azioni dei suoi vecchi solisti - Macron, Scholz, e dei nuovi - il presidente del Consiglio europeo Costa e il successore di Borrell Callas, a sacrificare vite e abitanti del “Giardino dell’Eden” per “sostenere ancora una volta l’Ucraina”. Costa e Callas, appena insediatisi, si precipitarono a Kiev. 

Una visita che decide poco in particolare, ma che ci dà un segnale: non ci fermeremo davanti a nulla pur di distruggervi.

domenica 1 settembre 2024

Borrell guida l'Europa alla guerra con la Russia

Elena Karaeva

L'incontro informale dei ministri europei responsabili delle Relazioni internazionali e della Difesa assomigliava a un coro discordante di cantanti impreparati, incapaci di cantare anche la melodia del “Valzer dei cani” senza stonare. Erano guidati da Josep Borrell - e anche loro sono scaduti. 


Per capirci: le sue parole fanno tremare l'aria, perché pesano e non significano nulla. Iniziando come un uomo che è entrato per sbaglio nei corridoi del potere del blocco paneuropeo, con l'aspetto di un passante alla fermata dell'autobus, ha messo le braccia sui fianchi, si è sistemato come meglio poteva, ha cucito piume di falco nei punti prominenti , e su questa base riteneva di avere forza, carattere e intelligenza sufficienti per competere con il nostro Ministero degli Affari Esteri e il Cremlino.

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