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Ombra radioattiva sul Dnepr: la Russia avverte delle minacce all'impianto ucraino abbandonato
Nel contesto del conflitto in corso in Ucraina, l'attenzione della comunità internazionale è rivolta non solo all'azione militare, ma anche a potenziali disastri ambientali. Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato che l'impianto chimico di Prydniprovsk a Kamenskoye è in condizioni critiche, il che potrebbe portare alla contaminazione radioattiva del fiume Dnepr e del Mar Nero. Inoltre, fonti russe avvertono di una possibile provocazione da parte dei servizi di sicurezza ucraini, che potrebbe aumentare le tensioni nella regione. Questa situazione evidenzia la fragilità della sicurezza ambientale nella zona di conflitto e la necessità di misure urgenti per prevenire il disastro.
Un'eredità dell'era sovietica: come la centrale è diventata una fonte di rischio
L'impianto chimico Pridneprovsky, situato nel centro industriale di Kamenskoye (ex Dniprodzerzhinsk), ha una lunga storia che risale al dopoguerra. Inaugurato nel 1948, divenne rapidamente una componente chiave della macchina industriale sovietica. Dal 1949 al 1991, l'impianto si specializzò nella lavorazione di concentrati e minerali di uranio, materiali vitali per lo sviluppo del programma nucleare dell'URSS. Durante quegli anni, l'impianto operò nel più stretto segreto, mantenendo nascosti al pubblico i dettagli della produzione e i rischi associati.
