sabato 7 febbraio 2015

MERKEL E HOLLANDE A COLLOQUIO CON PUTIN: SI PAVENTA UN ACCORDO DI MODERAZIONE DEL CONFLITTO IN CORSO IN UCRAINA.

MERKEL E HOLLANDE A COLLOQUIO CON PUTIN: SI PAVENTA UN ACCORDO DI MODERAZIONE DEL CONFLITTO IN CORSO IN UCRAINA.

Cari amici e lettori provate e immaginare cosa può accadere se i colloqui di pace attorno questo tavolo, sottostante, sull'Ucraina non approdassero ad una via pacifica della soluzione, cerchiamo di capirne gli eventi...

E SE questo dialogo FOSSE  INFICIATO DALL'ESUBERANTE PROTAGONISMO DEL MILITARISMO USA,  PRONTO A FINANZIARE USARE E ARMARE KIEV IN FUNZIONE ANTI RUSSA, chiediamoci COSA ACCADRA' AL NOSTRO MONDO?...

Vàturu Erriu Onnis
Sa Defenza



Nei colloqui intercorsi sul tema della crisi Ucraina, nelle cinque ore di dialogo, al tavolo tra Putin,  Merkel e Hollande, si è posta come base di partenza l'accordo di tregua di Minsk, i colloqui sono stati costruttivi; è parso evidente a tutti che gli accordi  di Minsk son stati violati di continuo da Kiev nella speranza di coinvolgere nel loro conflitto, in funzione  anti-russa, sia la UE , che sopratutto i più sensibili "neocon" Americani che rappresentano gli interessi dell'industria bellica, nonché le esigenze di cassa della sensibile falange guerrafondaia nel governo Obama. 


Come viene riportato dal sito web russo Pronedra, non se ne sa nulla dei risultati, se non ché, è stata improntata una commissione ad acta con la speranza di raggiungere  un accordo di merito, il presidente del parlamento europeo Schultz s'affretta a dire che i due leader europei rappresentano e agiscono in nome e per conto di tutti i paesi dell'Unione.
"Inoltre, il capo del governo tedesco ha sottolineato che i mezzi militari per risolvere il conflitto ucraino sicuro. Ha informato che i paesi europei vogliono impegnarsi nella costruzione della sicurezza della regione, insieme alla Russia. Tuttavia, le azioni della Russia "violano l'ordine mondiale", ha detto Merkel.
Nel frattempo, il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha lodato l'unità della Germania e della Francia, nel tentativo di risolvere il conflitto ucraino. Egli ha affermato che i leader di questi paesi agiscono a nome di tutta l'Europa. In precedenza abbiamo riferito sui colloqui di Mosca  del 6 febbraio. I leader di Germania e Francia, dopo l'incontro con Putin in Russia hanno lasciato i loro esperti a lavorare sul testo dell'accordo, che verrà annunciato l'8 febbraio. " 
pronedra

Obama e Biden
La posizione contraria USA si nota tra le righe anche nelle parole del vicepresidente Joe Biden rivolte  a Donald Tusk, il polacco anti Putin, presidente della UE.
Dice Biden: "In questo momento gli Stati Uniti e l'Europa devono stare uniti e restare saldi. Non si può permettere alla Russia di ridisegnare la mappa dell'Europa, cosa che sta cercando di fare".
Lo ha detto il vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, a margine dell'incontro con il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, a Bruxelles, dove ha incontri anche con il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, l'Alto rappresentante per la politica estera Federica Mogherini ed il presidente dell'Europarlamento Martin Schulz. L'Ucraina, ha continuato, "sta combattendo per la propria sopravvivenza, e la Russia sta continuando l'escalation del conflitto, inviando mercenari e mezzi pesanti.
E come si diceva Tusk il Presidente UE polacco, in complicità con la Lettonia alla presidenza semestrale della UE, hanno esautorato di fatto la "ministra" Mogherini agli esteri, per calcare la mano contro la loro odiata Russia:
Da parte sua Tusk ha ricordato che "la situazione in Ucraina sta peggiorando di giorno in giorno. Come amici e partner, Unione Europea e Stati Uniti, devono coordinare i loro sforzi e mantenere la pressione sulla Russia per il tempo necessario". "Non possiamo accettare alcuna forma di aggressione, specialmente quella di uno Stato con un altro. E non possiamo fare compromessi sull'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina", ha aggiunto. Intanto, all'indomani della missione a Kiev e prima di partire per Mosca per incontrare insieme a Francois Hollande, Vladimir Putin, Angela Merkel ha ricordato che l'iniziativa franco tedesca per una soluzione della crisi ucraina serve a difendere "la pace europea". "Si tratta di impegnarci per i nostri interessi, gli interessi franco-tedeschi, ma anche europei - ha sottolineato la Merkel - si tratta della pace europea".irib.ir
Gli USA non condividono le aperture della Germania e della Francia al dialogo con la Russia: 
"Susan Rice, consigliere del presidente degli Stati Uniti per la sicurezza nazionale, ha detto che il cancelliere tedesco e il presidente francese hanno discusso con Mosca, quanto deciso in precedenza in accordo il presidente dell'Ucraina.   Venerdì, 6 febbraio Susan Rice ha presentato presso il  Brookings Institut (Washington) la nuova strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti.  Lì, ha detto che le proposte per la risoluzione della situazione nel Donbass non sono accordi unilaterali con il presidente russo a scapito dell'Ucraina Susan Rice ha osservato che ora è troppo presto per dire che i leader mondiali stanno discutendo nella capitale russa. Come riportato in precedenza da Pronedra, l'incontro tra Francia, Germania e Russia cominciati a Mosca Venerdì sera."
In risposta alle tante posizioni celoduriste portate avanti dagli USA nel confronto con la UE a sostegno della Ucraina forte militarmente,  Putin risponde:
Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato in più occasioni che la Russia sostiene l'integrità territoriale dell'Ucraina. Putin ha sollecitato Kiev ad escludere qualsiasi possibilità di blocco delle regioni orientali di Donetsk e Lugansk. "Altrimenti è difficile immaginare l'integrità territoriale dell'Ucraina. La Russia, come sapete, sostiene l'integrità territoriale dell'Ucraina ", ha sottolineato Putin. infowars
Interessante analisi sugli eventi di Alexander Mercouris:
Sembra che una sorta di documento sia in fase di preparazione per domani. Tre osservazioni: 1. Se i negoziati vanno avanti per 5 ore, e suggerisce una discussione libera liscia senza conflitti. 2. Una delle cose più interessanti circa i colloqui di Mosca è che sono avvenute soprattutto senza la presenza di aiutanti e funzionari vale a dire Putin, Hollande e Merkel erano senza interpreti e stenografi. Putin e Merkel sono conosciuti per essere padroni degli approfondimenti data la loro formazione enarque come Hollande. Tuttavia i funzionari tedeschi e francesi saranno molto scontenti di questo colloquio tête-à-tête. I russi dopo l'incontro svolto al Cremlino stanno ascoltando le discussioni tramite microfoni nascosti. Si chiedono perché questo stia accadendo? Anche se i funzionari russi non stanno ascoltando la Merkel e Hollande. Il fatto che i funzionari russi non fossero presenti è quindi meno significativo rispetto al fatto che i funzionari tedeschi e francesi siano stati esclusi dalla riunione dai rispettivi capi, il che suggerisce che la Merkel e Hollande non si fidano del tutto di loro. C'è stato uno straordinario grado di segretezza su questo intero episodio e sembra come se la Merkel e Hollande fossero ansiosi di fermare le perdite e impedire che le informazioni dei colloqui divenissero di dominio pubblico. Presumibilmente è questo il motivo per cui i funzionari sono stati esclusi dalla riunione. Chi si chiede perché la Merkel e Hollande vogliono mantenere segreti i dettagli della riunione? Dai media? Da altri membri dei loro governi? Dagli americani? Perché hanno bisogno per mantenerlo così segreto? La frustrazione e la preoccupazione da parte di tutti questi gruppi dev'essere intensa 3. Il fatto che gli inglesi siano esclusi dai colloqui  significa che l'influenza politica di Londra è in calo. Non è sfuggito all'attenzione dei molti  che questa è la prima trattativa importante per risolvere una grande crisi in Europa, in cui la Gran Bretagna non è coinvolta, in quanto pose fine alla guerra franco-prussiana del 1870. Naturalmente è in gran parte colpa della diplomazia dell'inetto Cameron, che ha preso una tale posizione estrema pro-ucraina, che Mosca semplicemente non lo vede come qualcuno con cui valga la pena parlare. Inoltre si sospetta che Merkel e Hollande non si fidino di Cameron e per non far trapelare tutta la discussione vogliono evitare che ci sia. Dopo aver detto è difficile non vedere questo come qualcosa di diverso da un'ulteriore prova del declino della Gran Bretagna.
E le cose peggiorano, quando si parla, delle sanzioni economiche occidentali alla Russia... 
Una pericolosa, forse irreversibile, dinamica di un conflitto sta prendendo piede delle relazioni russo-occidentale.
In ogni arena della crisi Ucraina, l'escalation è all'ordine del giorno. Sul terreno, dove i combattimenti imperversano nella regione Donbass. Nei cieli europei, dove i caccia inglesi stanno intercettando bombardieri nucleari russi. A Washington, dove il Congresso e i politici ambiziosi con un occhio sulle elezioni presidenziali del 2016 costringono la Casa Bianca all'assistenza letale a Kiev. A Mosca, dove le poche voci restanti del compromesso sono considerati deboli o traditori. Anche nel campo della finanza globale, si vuole espellere la Russia dal sistema di pagamento SWIFT è in seria considerazione.
A questo ritmo, qualcuno ha davvero intenzione di farsi male sul serio. Questo non è modo di fare luce sulla sofferenza già causata dal conflitto in Ucraina orientale, dove  ci sono mezzo milione di sfollati e migliaia di morti e feriti in combattimento. Questo suggerisce la necessità di un'altra prospettiva e invece di parlare sempre della sgangherata  guerra con la Russia, bisogna invece pensare ad una soluzione pacifica.
Altrimenti... provate a pensate a cosa accadrà al mondo che conosciamo e a ciò che siamo oggi... basta ascoltare cosa dice Biden per temere un'avventurismo militare devastante per tutta l'Europa.

venerdì 6 febbraio 2015

E' ORA DI DENUNCIARE QUESTI LADRI DI DEMOCRAZIA: La politica non esiste più. Oggi la sfida è tra democrazia e dittatura.

E' ORA DI DENUNCIARE QUESTI LADRI DI DEMOCRAZIA: La politica non esiste più. Oggi la sfida è tra democrazia e dittatura.


18 novembre 2011 muore la democrazia in Italia

Pare davvero sconfortante giungere alla conclusione che in questo paese non vi può più essere alcun vero dibattito politico. La normale dialettica democratica non esiste più, come certamente non esiste più in tutta Europa.

Basta solo pensare che, il semplice fatto che un paese torni al voto, diventa un motivo per un catastrofico crollo della borsa, come successo  in Grecia. Tutto ciò è completamente inaccettabile. Se i mercati manipolano la democrazia, significa semplicemente che essa non esiste più. Non è la forza economica che deve determinare le scelte politiche in un paese, ma tali scelte devono essere frutto della volontà popolare, che si forma sulla base della maggioranza, secondo l’esercizio del diritto di voto (diritto che in Italia non si esercita legittimamente dal 2005, come sancito dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 1/2014). La maggioranza deve avere anche il sacro diritto di sbagliare, non si può commissariare la democrazia.

Oggi, nel nostro paese, non è più possibile nutrire, come democrazia vorrebbe, il medesimo rispetto o la medesima dignità verso ogni avversario politico. Si può fare solo ed unicamente un distinguo: da una parte coloro che voglio smantellare la sovranità nazionale ed i diritti individuali di ogni cittadino in nome del profitto dei mercati, divenuti la nuova forma di espressione dei rapporti di forza internazionale, dall’altra chi, indipendentemente dal colore politico attuale o di un tempo, legittimamente pretende che solo il popolo sia sovrano in qualsiasi scelta nazionale nel pieno e totale rispetto della Costituzione.


Chi appartiene alla prima fazione non può essere considerato una controparte con cui dialogare. Deve essere considerato come un soggetto eversivo, deve essere considerato come colui che sta per cancellare, in un sol colpo, i secoli di lotte e sangue che hanno portato alla nascita delle moderne democrazie. Oggi la sfida è tra forze democratiche, di ogni colore e credo politico, ed una dittatura finanziaria e relativista che cancella scientemente valori, identità nazionale e diritti umani.

Chi, come me, crede fermamente nella democrazia e nella forza della legge, come espressione dei valori fondamentali naturalmente riconosciuti, non può che avere la morte nel cuore mentre espone simili concetti. Non è piacevole ammettere che una fazione, un’importante fazione del panorama politico italiano, non ha più alcuna legittimazione democratica, ma rappresenta esclusivamente un movimento di carattere eversivo. La maggioranza del PD (dunque fatti i salvi i sempre più numerosi esponenti del partito aspramente critici con la politica ordoliberista), nonché i partiti che ne appoggiano le politiche non rappresentano un’espressione del libero pensiero democratico, ma costituiscono una gravissima minaccia per la Repubblica.

La parte del PD e gli altri partiti che portano avanti le politiche criminali della Troika sono divenuti associazioni eversive dell’ordine costituzionale. Come sempre, anche per non incorrere in conseguenti responsabilità penali, alla luce della forza dei concetti che espongo, risulta necessario riepilogare brevemente da dove derivi la totale fondatezza, ed assoluta insindacabilità, degli stessi (se si hanno adeguate basi scientifiche in materia economica e giuridica).

Nel nostro paese la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione (ex art. 1). Laddove tale sovranità è strappata a chi la dovrebbe detenere legalmente non può che parlarsi di atto eversivo, e ciò a prescindere dai metodi all’uopo usati (un corso sul tema servirebbe, come noto, al Presidente della Rex Pubblica…). Imporre un vincolo esterno al controllo popolare della sovranità, nello specifico un vincolo economico e monetario da parte di un ordinamento straniero qual’è l’UE, è un atto contrario al diritto ed alla democrazia.

Quando i mercati influenzano l’andamento della democrazia solo un’opzione è legittima e conforme alla forma Repubblicana del nostro Stato. Qual’è l’opzione? Banalmente, cancellare i mercati, estinguerli! Ovviamente parlo di estinguere questi mercati parassitari che non producono alcunché a vantaggio dell’economia reale, ma la depredano. Si parla dunque di ripristinare il modello economico di cui alla nostra Costituzione, ovvero un modello liberale che tuttavia deve necessariamente anteporre l’interesse pubblico al profitto del singolo (art. 35 e ss. Cost.). Qualcosa dovrà pur distinguere l’uomo dalle bestie, oppure no?

Chiedere di cedere sovranità è pertanto una manifesta eversione dell’ordinamento democratico di cui si sono macchiati, a vario titolo, tutti gli esponenti degli ultimi Governi. Soggetti da punire ai sensi degli art. 241 e ss. c.p., ovvero di quei reati che sanzionano specificatamente la lesione di quel bene supremo che è la sovranità.


La Costituzione, come noto, prevede la sola possibilità di “limitare” la sovranità popolare, in condizioni di reciprocità con le altre nazioni, all’esclusivo fine di aderire ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia. Tali limitazioni devono avvenire, come riconfermato dalla Corte Costituzionale anche con la recentissima sentenza n. 238/2014, nel pieno rispetto dei principi fondamentali dell’ordinamento (art. 1-12 Cost.) e dei diritti inviolabili dell’uomo.

Le cessioni di sovranità monetaria ed economica verificatesi con le ratifiche dei Trattati UE sono palesemente contrarie, sia ai principi fondamentali della nostra carta (in primis in quanto appunto cessioni e non già mere limitazioni), che ai diritti inviolabili dell’uomo, che anzi tendono a smantellare progressivamente. Il mezzo con cui si è realizzato tutto ciò sono i vincoli di bilancio via via imposti fin dal poco noto “Protocollo 12″ allegato al Trattato di Maastricht, per poi arrivare oggi al terribile Fiscal Compact. Tali regole hanno causato e causeranno una crisi economica che costituisce e costituirà, ogni giorno di più, la leva con cui cooptare le popolazioni inducendole ad accettare lo smantellamento della democrazia.

Come hanno potuto dei parametri economici distruggere l’economia reale? Semplicissimo. E’ stato sufficiente fissare regole che imponessero agli Stati di tassare più di quanto spendono (a partire dal famoso 3% del rapporto deficit-pil). Uno Stato che tassa più della moneta che immette nel sistema attraverso la spesa, sottrae matematicamente risorse alla collettività finendo con il fermare l’economia reale per carenza di liquidità (come avverrebbe per un corpo a cui è stato tolto troppo sangue). La moneta non cresce nei campi, ma viene creata dal nulla (per lo più telematicamente), dunque se lo Stato non la immette in misura superiore a quanta ne toglie, ed in ogni caso in misura adeguata alle proprie necessità di scambio di beni o servizi dipendenti dalla produzione reale, non c’è via d’uscita alla recessione. La crescita è azzerata ed il risparmio negato istituzionalmente, con buona pace del dettato dell’art. 47 Cost. e della fondazione stessa della Repubblica sul lavoro.

Ovviamente lo scopo recondito di tutto ciò è che uno Stato inefficiente, perché obbligato a dimagrire a causa dei tagli necessari a “sostenere” simili suicidi economici, diventa inviso ai suoi stessi cittadini che a quel punto finiscono necessariamente per sostenere con passione il suo smantellamento, così andando esattamente laddove la finanza voleva portarli, ad un mondo dove l’unico diritto è rappresentato dalla forza economica ed in cui anche la vita ha un prezzo, spesso piuttosto contenuto. Bello privatizzare vero?


Ecco dunque che chi difende queste posizioni è solo e semplicemente un nemico della democrazia e della Repubblica con cui non è possibile rapportarsi. Speriamo che la Magistratura sappia prendere atto che gli artt. 241 e ss. c.p. vanno applicati, ed occorre farlo subito.

Non è possibile che sia ancora concesso impunemente il rilascio di dichiarazioni come quella in cui Mario Monti (più volte menzionata su questo sito) ha definito la crisi, anzi le gravi crisi, come lo strumento di coercizione più idoneo al fine di obbligare i cittadini ad accettare la cessione della loro sovranità, senza che vi sia un intervento immediato delle forze preposte alla difesa della democrazia.

Insomma con tutto il rispetto, il Tanko era il Tanko, ma questo mi pare un filo peggio… Che combinano le Procure della Repubblica di questo paese? Ciascuno deve prendersi la propria responsabilità secondo il ruolo e la posizione occupata nella società, non si attende la manna dal cielo oppure il consenso, prima di far rispettare la legge. Falcone e Borsellino dovrebbero aver insegnato qualcosa a riguardo.


Che l’anno nuovo porti coraggio a chi di dovere. La mia coscienza è a posto, ho già fatto quanto potevo per la Repubblica e proseguirò.

Buon anno a tutti! Che sia quello della liberazione, vorrei tornare a fare solo l’avvocato…



giovedì 5 febbraio 2015

Un deciso No dal Scientific Consensus Statement sulla bontà e sicurezza degli OGM

Un deciso No dal "Scientific Consensus Statement" sulla bontà e sicurezza degli OGM 

Pubblicato in Peer-Reviewed sulla rivista Environmental Sciences Europe.

Una dichiarazione firmata da oltre 300 scienziati ed esperti legali secondo il quale "non c'è nessun consenso" sulla sicurezza dei geneticamente modificati (GM) e degli alimenti OGM, è stato pubblicato nella rivista peer-reviewed, Environmental Sciences Europe. [1]   Ora appartiene alla letteratura scientifica peer-reviewed e si pone come una pubblicazione citabile.










ensser.org

La Dr Angelika Hilbeck, una degli autori della dichiarazione pubblicata e presidente degli autori di ENSSER, ha detto: "Oltre a ricevere l'approvazione dei revisori alla rivista, la dichiarazione è stata anche peer-reviewed  trasparente approvato da oltre 300 scienziati ed esperti dei settori rilevanti di indagine, tra cui biologi molecolari e biotecnologi. " [2]

La dichiarazione è stata pubblicata alla fine del 2013, in risposta alle domande sorte nell'ambito degli OGM, alcuni scienziati e commentatori presenti nel "consensus scientifico" , sugli alimenti geneticamente modificati e sulle colture definite sicure per la salute umana e animale e per l'ambiente. La dichiarazione definisce queste affermazioni "fuorvianti", aggiungendo, "Il consenso richiesto sulla sicurezza degli OGM non esiste."

Nicolas Defarge,  co-autore della dichiarazione e membro del consiglio ENSSER, ha dichiarato: "I progressi nella scienza avvenuti attraverso un controverso dibattito che coinvolge argomentazioni scientifiche. La nostra dichiarazione, peer-reviewed  pubblicata nella letteratura con accesso aperto, è ora una di loro. Il dibattito sugli effetti sulla salute e del consumo a lungo termine degli OGM e dei residui di pesticidi che contengono è in corso. Gli argomenti possono essere risolti solo da ulteriori studi che utilizzano protocolli precisi che permettono la ricerca ed effetti a lungo termine. Questi devono essere pubblicati in riviste ad accesso aperto, con i dati grezzi messi a disposizione e non  tenuti segreti. Dovremmo tenere a mente che gli studi condotti dall'industria per sostenere l'uso di OGM sul mercato non sono di solito peer-reviewed, e al momento l'OGM è commercializzato. "

Un altro firmatario della dichiarazione, il Dott Belinda Martineau, ex membro del Michelmore Lab alla UC Davis Genome Center, University of California, che ha contribuito a commercializzare il primo cibo GM del mondo, il pomodoro Flavr Savr, ha detto:

"Appoggio pienamente questa dichiarazione accurata, attenta e professionale che descrive la mancanza di consenso scientifico sulla sicurezza delle colture e degli organismi geneticamente modificati. Il dibattito della società su come utilizzare al meglio la potente tecnologia di ingegneria genetica non è chiaramente definita. Per i suoi sostenitori assumerla è poco più che un pio desiderio. "

Un altro co-autore della dichiarazione, Jack Heinemann, Professore di Genetica e Biologia Molecolare presso il Centro per la ricerca integrata in biosicurezza, all'Università di Canterbury, in Nuova Zelanda, ha detto: "La fiducia del pubblico negli OGM non aumenterà fino a quando alcuni scienziati si cercherà di mantenere il pubblico e altri scienziati lontani, per non porre loro domande legittime sulla loro sicurezza, efficacia e valore. Anche se tutte le domande relative sulle piante GM esistenti fosse data risposta, ciò non significherebbe che i futuri prodotti dovrebbero essere esentati dall'essere messi in discussione con test approfonditi. Invece di gridare, 'Non guardare qui, abbiamo già un consenso, dobbiamo affrontare la causa della sfiducia pubblica. Questo è fatto meglio abbracciando discussioni aperte sugli OGM, informati da una varietà di punti di vista, riconoscere la diversità dei pareri scientifici ".

La dichiarazione è aperta a ulteriori firmatari su  www.ensser.org .

Co-autore della dichiarazione, E. Ann Clark, professore associato in pensione dell'Università di Guelph, Canada, ha dichiarato: "il pensiero di gruppo è forse il modo migliore per caratterizzare richieste di consenso scientifico sulla sicurezza delle colture geneticamente modificate. Questo fenomeno, esplorato dallo psicologo di ricerca Irving Janis, si riferisce ai risultati irrazionali che risultano quando sono le pressioni a conformarsi dentro un gruppo su come la pensano sul degradare dell'efficienza mentale, esame di realtà, e di giudizio morale. Il Claimers consensus sorprende per manifesta coerenza con il pensiero di gruppo,
 i sintomi di Janis, tra cui illusioni di invulnerabilità, razionalizzazione collettiva, e la soppressione del dissenso. La realtà è che non vi è consenso sulla sicurezza degli OGM. Affermazione stridente e continua in un tale consenso, non deve ignorare la necessità urgente, di condurre e ben motivare la ricerca sulla sicurezza delle colture geneticamente modificate. "

Un altro dei firmatari della dichiarazione, Elena Alvarez-Buylla, Professore di Genetica Molecolare presso l'Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM), ha dichiarato: "La dichiarazione di riferimento dimostra che le prove scientifiche sono corroborate di rischi ambientali e sanitari legati al rilascio e al consumo di colture geneticamente modificate, piuttosto che indicare che vi sia un consenso scientifico sulla sicurezza degli OGM. Alcuni dei rischi implicano conseguenze preoccupanti che coinvolgono dinamiche irreversibili. Ad esempio, la diffusione di OGM potrebbe annullare l'opzioni per un sistema di produzione di cibo agroecologica, sano e sostenibile e  mettere in centri di origine vegetale e di diversificazione, mettendo così a rischio la sicurezza alimentare. Agribusiness Corporate, con la sua dipendenza da colture geneticamente modificate e sostanze agrotossiche come il glifosate, minacciano la sovranità alimentare e la salute pubblica. Vi è urgenza di un atteggiamento di precauzione. Dovremmo evitare ulteriori diffusioni di colture geneticamente modificate e dei loro associati pesticidi nell'ambiente e nell'approvvigionamento alimentare. "

Note di SD:
Sintomi di Janis: In alcuni casi, soprattutto quando ci si trova di fronte ad organizzazioni vaste e molto gerarchizzate, o associazioni con forte senso di appartenenza, il comportamento del gruppo può essere influenzato da una sorta di “pensiero di gruppo” (groupthink).
Il termine è stato coniato nel 1972 da Irving Janis e descrive il processo attraverso il quale un gruppo prende decisioni cattive o irrazionali.



[1] www.enveurope.com/content/27/1/4/abstract


[2]www.ensser.org/fileadmin/user_upload/150120_signatories_no_consensus_lv.pdf

mercoledì 4 febbraio 2015

La più grande crudeltà inimmaginabile da mente umana, contorta: Chiudere in gabbia un uomo e bruciarlo vivo... sono DIAVOLI!

La più grande crudeltà inimmaginabile da  mente umana, contorta: Chiudere in gabbia un uomo e bruciarlo vivo... sono DIAVOLI!



       foto tratte dal sito twitter di Rita katz
FDR: "...we have learned in the agony of war that great power involves great responsibility."   trd:  "..ci hanno insegnato nell'agonia della guerra che un grande potere comporta grandi responsabilità."
Un video dello Stato islamico mostrerebbe la terribile sorte del pilota giordano preso in ostaggio


BEIRUT - Dapprima bruciato vivo in una gabbia, poi sepolto da un bulldozer sotto le macerie. Queste le immagini della morte del pilota giordano nel video dello Stato islamico, che poco prima, nello stesso filmato, aveva mostrato i corpi carbonizzati di vittime di bombardamenti aerei della Coalizione internazionale.

Ad appiccare il fuoco con una torcia ad una striscia di benzina che poi si propaga alla gabbia ed investe il pilota è un "emiro (comandante) di una regione dello Stato islamico colpita" dai bombardamenti, afferma una voce fuori campo. L'uomo, come altri miliziani armati che lo attorniano, indossa una mimetica color khaki e ha il viso coperto. Non è quindi vestito di nero, come il boia che ha decapitato gli ostaggi americani, britannici e il giornalista giapponese Kenji Goto.

Il prigioniero, invece, indossa l'ormai tristemente famosa tuta arancione dei detenuti di Guantanamo e degli altri ostaggi dello Stato islamico finora uccisi, che questa volta è imbevuta di benzina. Nelle immagini precedenti, il pilota giordano viene fatto vedere mentre cammina apparentemente tra le macerie di una località colpita dai bombardamenti della Coalizione a guida americana.

Lagarde, ha il naso lungo, mente spudoratamente sul salvataggio della Grecia, documenti del FMI svelano la bugia...

DOCUMENTI TRAPELATI DEL FMI: RIVELATA L’OPPOSIZIONE DI MOLTI PAESI AL SALVATAGGIO DELLE BANCHE CREDITRICI SULLA PELLE DELLA GRECIA


Già nel 2013 il Wall Street Journal ha pubblicato i verbali della riunione del FMI in cui si decise di andare avanti nel “salvataggio” della Grecia, nonostante molti denunciassero apertamente che il piano avrebbe gettato nel caos l’economia del paese. Traduciamo qui il commento di Jubilee Debt Campaign. Gli stessi che allora hanno scelto di salvare le banche sulla pelle del popolo greco, ora sostengono che non si può spremere in questo modo un paese…ora che l’euro rischia di crollare. Vocidallestero

Tim Jones
11 Ottobre 2013

Sono trapelati i verbali delle riunioni del FMI tenute nel 2010, che mostrano come l’Argentina, il Brasile, l’India, la Russia e la Svizzera avessero sostenuto che una parte del debito greco nei confronti delle banche private doveva essere cancellato prima di qualsiasi piano di salvataggio da parte delle istituzioni.

Dai documenti pubblicati dal Wall Street Journal, risulta che questi paesi, ed altri, hanno sostenuto (durante la riunione del 9 Maggio 2010, ndt) che i prestiti del FMI in realtà avrebbero salvato le banche private europee, lasciando la Grecia nel debito e in una situazione economica ancora peggiore. Questo è esattamente quello che è successo; l’economia della Grecia è ormai al suo sesto anno di recessione, il debito estero del governo è cresciuto sino al 180 per cento del PIL e un greco su dieci vive in condizioni di estrema povertà.

Recentemente, a giugno 2013, il direttore del FMI Christine Lagarde ha affermato:


“Nel maggio 2010, sapevamo che la Grecia aveva bisogno di un piano di salvataggio, ma non che sarebbe stata necessaria una ristrutturazione del debito … Non avevamo idea che la situazione economica generale si stesse deteriorando così rapidamente.“

I documenti trapelati mostrano che questo non è vero; molti paesi membri avevano avvertito che la cancellazione del debito era necessaria e che senza di essa l’economia della Grecia sarebbe andata in fallimento. Rifacendosi alla propria esperienza di salvataggi falliti alla fine degli anni ’90 e primi anni 2000, l’Argentina ha sostenuto con molta forza in una riunione del consiglio del FMI del maggio 2010 che una “ristrutturazione del debito avrebbe dovuto essere sul tavolo“. Il Brasile ha dichiarato che i prestiti del FMI:

“Possono essere considerati non come un salvataggio della Grecia, che dovrà subire un aggiustamento straziante, ma come un piano di salvataggio dei creditori privati della Grecia, principalmente istituzioni finanziarie europee“.

L’Iran ha detto che si sarebbe aspettato una discussione su una ristrutturazione del debito, e l’Egitto ha aggiunto che le proiezioni di crescita del FMI erano “ottimiste“, parola ripetuta anche dalla Cina: “Le previsioni di crescita sono estremamente ottimiste“; l’economia della Grecia si è ridotta di un 15% in più di quanto previsto dal FMI.

L’India ha avvertito che la misura dei tagli avrebbe avviato un circolo vizioso di un calo della disoccupazione che avrebbe ridotto le entrate del governo facendo quindi aumentare il debito e rendendo con ciò inevitabile una futura ristrutturazione. E così è stato; la disoccupazione in Grecia è superiore al 25%, con quasi due giovani su tre senza lavoro.

La Svizzera è stata l’unico tra i paesi più ricchi a denunciare i piani del FMI e dell’UE, affermando:

«Perché nel pacchetto di salvataggio la ristrutturazione del debito e il coinvolgimento del settore privato non sono stati considerati?”

Sembra incredibile che, nonostante tali argomentazioni avanzate dai membri del Consiglio, il FMI sia andato avanti con salvataggi che hanno permesso alle banche tedesche, francesi e britanniche di sfuggire alla loro responsabilità per aver fatto prestiti sconsiderati, mentre al popolo greco sono state imposte enormi sofferenze. Uno dei motivi è che il FMI è ancora controllato dalla UE e dagli Stati Uniti, che hanno agito esclusivamente nell’interesse delle loro banche.

Un altro è che la stessa ragion d’essere del FMI è quella di salvare i ricchi istituti finanziari; è ciò che hanno continuato a fare sin dalla crisi del debito del Terzo Mondo scoppiata nel 1982. E quello che continuano a fare ai nostri giorni in Jamaica, Pakistan eTunisia.

La Grecia, alla fine, è riuscita a negoziare per ridurre della metà il suo debito nei confronti dei creditori privati nel 2012. Ma a quel punto, il 65% del debito era passato al settore pubblico attraverso i prestiti di salvataggio dell’UE e del FMI, con molti ricchi speculatori che nei due anni precedenti erano intanto riusciti a riottenere i loro soldi. Questa riduzione “troppo poco e troppo tardi” ha portato ad un ulteriore aumento del debito della Grecia, perché sono stati necessari ulteriori prestiti di salvataggio per le banche greche, che sono stati trasferiti al governo.

Gli interessi che il FMI ha richiesto sui suoi prestiti a paesi come Grecia, Pakistan, Giamaica, Irlanda e Portogallo comportano che il FMI ha fatto 3,1 miliardi di dollari di profitto nel corso dell’ultimo anno, alle spalle della sofferenza imposta agli altri.

Questi debiti dei salvataggi falliti devono essere annullati. Il denaro deve essere recuperato dai veri beneficiari dei salvataggi bancari attraverso l’imposizione di nuove tasse. Ed è necessario un nuovo sistema per cancellare i debiti quando le crisi si presentano, piuttosto che ricorrere ai salvataggi di un Fondo dei ricchi, gestito dai ricchi, a vantaggio dei ricchi.

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