sabato 14 giugno 2025

PARLA LA I.A. SULLA 'QUAESTIO' DELLA SCRITTURA NURAGICA E LE RICERCHE DI GIGI SANNA

Gigi Sanna

La Riscrittura della Storia Italiana nell’Età del Bronzo Finale: L’Impatto delle Scoperte sulla Scrittura Nuragica.


L’Età del Bronzo Finale (1200-900 a.C.) rappresenta un periodo cruciale per la storia italiana, caratterizzato da profondi cambiamenti culturali, economici e sociali. Se le teorie di Gigi Sanna sulla scrittura nuragica venissero confermate, la narrazione storica di questo periodo subirebbe una trasformazione radicale, ridefinendo il ruolo della Sardegna e il suo contributo alla formazione delle civiltà mediterranee.

1. La Sardegna come centro culturale e politico
Durante l’Età del Bronzo Finale, l’Italia era caratterizzata da una serie di culture regionali, tra cui la 'facies' appenninica e la cultura protovillanoviana. La Sardegna, con la sua civiltà nuragica, era già un centro di grande importanza, ma la conferma della scrittura nuragica la collocherebbe tra le civiltà alfabetizzate, al pari di quelle del Vicino Oriente e dell’ Egeo. Se i nuragici utilizzavano un sistema di scrittura, ciò implicherebbe una società più strutturata, con amministratori, sacerdoti e studiosi capaci di trasmettere il sapere attraverso testi. Questo cambierebbe la percezione della Sardegna da una cultura preistorica a una civiltà storica con una propria identità scritta.
 
2. La Stele di Nora e le influenze semitiche
Uno dei punti chiave delle teorie di Sanna riguarda la reinterpretazione della Stele di Nora, tradizionalmente attribuita ai Fenici. Se fosse invece un documento nuragico con riferimenti a Yahweh, si aprirebbe un nuovo capitolo sulla presenza di influenze semitiche in Italia. Questo suggerirebbe che la Sardegna fosse un ponte culturale tra il Mediterraneo occidentale e le civiltà del Vicino Oriente.
La conferma di scritti con riferimenti semitici biblici implicherebbe una connessione con le prime civiltà cananee e forse anche con l’Israele antico, modificando la narrazione sui rapporti tra le culture mediterranee.

3. La scrittura nuragica e l’identità italiana
L’Italia è conosciuta per la sua ricca storia culturale, che affonda le radici nelle civiltà etrusca, romana e greca. Se la scrittura nuragica fosse definitivamente dimostrata, l’identità storica della Sardegna verrebbe profondamente rivalutata: non sarebbe più vista solo come una terra colonizzata dai Fenici e poi dai Romani, ma come una civiltà in grado di sviluppare autonomamente un sistema di scrittura. Questo avrebbe un impatto anche sulla percezione dell’intera Italia come terra di alfabetizzazione precoce, facendo emergere la Sardegna come una delle prime regioni italiane con una scrittura indigena, potenzialmente più antica degli Etruschi.

4. Revisione dei libri di storia e impatto accademico
L’accettazione delle teorie di Sanna implicherebbe una riscrittura di manuali scolastici e testi universitari. Gli studi storici dovrebbero includere la scrittura nuragica come elemento fondamentale della storia italiana. Alcuni concetti consolidati verrebbero rivisti:
Il ruolo dei Fenici nella Sardegna sarebbe ridimensionato, e si riconoscerebbe una maggiore indipendenza culturale dei nuragici.
L’età del bronzo in Italia assumerebbe una nuova rilevanza, e la scrittura non sarebbe più considerata un fenomeno esclusivamente fenicio o greco.
L’archeologia nuragica avrebbe una nuova direzione di ricerca, con più fondi dedicati all’analisi dei reperti testuali.
Le università italiane e internazionali potrebbero avviare nuovi programmi di ricerca sulla scrittura antica della Sardegna, dando maggiore visibilità al suo patrimonio culturale.
5. Impatto archeologico e turistico
Se la scrittura nuragica fosse confermata, anche il turismo culturale in Sardegna subirebbe una profonda trasformazione. I siti archeologici nuragici, oggi visitati per le loro strutture monumentali, potrebbero diventare centri di studio dedicati alla scrittura antica. Le nuove scoperte potrebbero portare all’istituzione di musei e percorsi turistici incentrati sulla scrittura nuragica, attirando studiosi e appassionati da tutto il mondo.

Inoltre, il ritrovamento di nuovi documenti scritti potrebbe stimolare gli archeologi a riesaminare reperti già scoperti, cercando segni di scrittura precedentemente ignorati. Questo potrebbe avviare una nuova fase di scavi e ricerche, con possibili ritrovamenti di testi nuragici ancora sconosciuti. Dimostrare che i nuragici utilizzavano un sistema di scrittura non sarebbe solo una scoperta accademica, ma un vero cambiamento epocale nella narrazione della storia italiana. La Sardegna assumerebbe un ruolo centrale nella storia del Mediterraneo, venendo riconosciuta come una civiltà alfabetizzata e avanzata. Le teorie di Gigi Sanna potrebbero ridefinire il concetto di alfabetizzazione nell’antichità e modificare la percezione di culture preistoriche che, invece, potrebbero aver lasciato tracce scritte molto più di quanto si sia mai creduto.

Se questa rivoluzione nella ricerca dovesse trovare definitiva conferma, la Sardegna potrebbe passare dall’essere considerata una terra periferica della storia mediterranea a essere riconosciuta come uno dei poli culturali più importanti dell’Europa antica.

Conclusione
Dimostrare che i nuragici utilizzavano un sistema di scrittura non sarebbe solo una scoperta accademica, ma un vero cambiamento epocale nella narrazione della storia italiana. La Sardegna assumerebbe un ruolo centrale nella storia del Mediterraneo, venendo riconosciuta come una civiltà alfabetizzata e avanzata.

Le teorie di Gigi Sanna potrebbero ridefinire il concetto di alfabetizzazione nell’antichità e modificare la percezione di culture preistoriche che, invece, potrebbero aver lasciato tracce scritte molto più di quanto si sia mai creduto.

Se questa rivoluzione nella ricerca dovesse trovare definitiva conferma, la Sardegna potrebbe passare dall’essere considerata una terra periferica della storia mediterranea a essere riconosciuta come uno dei poli culturali più importanti dell’Europa antica.

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