domenica 14 giugno 2015

PUTIN OFFRE ALL'ITALIA LA VIA D'USCITA DALLA CRISI: LA COOPERAZIONE CON BRICS

Putin offre all’Italia la via da uscita dalla crisi: la cooperazione coi BRICS


Liliana Gorini
presidente MoviSol

Tre giorni dopo il vertice G7 in Baviera, che ha deciso nuove sanzioni contro la Russia, il Presidente russo Putin ha compiuto una visita ufficiale in Italia, che ha dato un segnale importante in controtendenza rispetto alle provocazioni di guerra di Obama e della Merkel a Schloss Elmau

Durante la conferenza stampa congiunta con Renzi all’Expo di Milano, Putin ha detto chiaramente che la politica delle sanzioni danneggia fortemente l’economia italiana, che ha già perso un miliardo a causa loro, e che anche se la Russia è stata esclusa dai G7 “esistono altri format, come ad esempio i BRICS”, ovvero Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, che con la loro Nuova Banca per lo Sviluppo offrono crediti senza condizioni e grandi progetti infrastrutturali a cui partecipare. 

Anche Federalimentare ha chiesto lo stop alle sanzioni, che colpiscono non soltanto la nostra industria, ma anche la nostra agricoltura.

L’invito a lasciare la dittatura dell’Euro ed aderire ai BRICS era stato formulato in precedenza anche al Premier greco Tsipras, durante la sua recente visita a Mosca. Per la Grecia si configura ormai come l’unica alternativa ai diktat della Troika (UE, BCE e Fondo Monetario Internazionale) che stanno mandando in rovina quel paese e letteralmente uccidendo i suoi cittadini, a partire dai bambini che non hanno neanche i soldi per mangiare a scuola, o gli anziani che rischiano di perdere la pensione per attuare le riforme imposte dall’FMI

Lo stesso FMI che ha ammesso d’altro canto che le sue riforme hanno peggiorato la situazione, invece che migliorarla.

Dopo la visita all’Expo, Putin si è recato a Roma per incontrare il Papa, al quale ha spiegato la situazione in Ucraina, ben diversa da quella descritta dai media. La crisi ucraina non è stata provocata da Putin, ma dall’amministrazione Obama, nella persona di Victoria Nuland, che ha messo al potere a Kiev un governo di cui fanno parte due partiti neonazisti, sostenuti a suon di miliardi sia da Obama che dalla Merkel

Hanno giustificato le sanzioni sostenendo che la Russia ha “annesso” la Crimea, mentre in realtà in Crimea c’è stato un referendum, e sono stati i cittadini a scegliere la Russia. Ha quindi ragione Putin a definire il G7 un club di cui non facciamo parte” ed offrire l’alternativa della cooperazione coi BRICS.
Italia e Grecia saranno quindi le prime nazioni a lasciare la barca che affonda, questo sistema finanziario dominato dalla speculazione in derivati e dalla corruzione?
Ce lo auguriamo, e stiamo lavorando in questo senso dallo scorso dicembre, con la petizione dello Schiller Institute per la cooperazione coi BRICS, a cui continuano a giungere adesioni (vedi). 
Nella stessa Germania cresce l’opposizione interna alla folle politica della Merkel: l’industria tedesca, gli ex cancellieri Schmidt e Schroeder e perfino il ministro degli esteri Steinmeier (SPD), si sono pronunciati con durezza contro l’esclusione della Russia dal G7, in quanto, come ha ammesso lo stesso Renzi, la Federazione Russa svolge un ruolo di punta non soltanto nella cooperazione economica con l’Europa, a partire dalle forniture di gas che sono a rischio, ma anche nella lotta contro il terrorismo dell’ISIS. Steinmeier ha criticato il format del G7 senza la Russia aggiungendo: “abbiamo bisogno urgente della Russia per contribuire a risolvere i conflitti vicini all’Europa e in Siria, Iraq, Libia”.

Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha offerto la collaborazione della Russia per sgominare l’ISIS, insieme a Iran e Siria, ma Stati Uniti, Gran Bretagna, Turchia e Arabia Saudita (gli stessi paesi che in realtà hanno creato e finanziano l’ISIS in funzione anti Assad ed anti Russia) l’hanno rifiutata, incuranti del fatto che le loro guerre coloniali in Iraq, Libia e Siria sono la causa non soltanto del dilagare del terrorismo, ma anche delle migrazioni di massa.

La decisione della Francia di chiudere nuovamente le frontiere a Ventimiglia, come fece Sarkozy anni fa, per impedire il passaggio ai migranti che cercano di unirsi alle loro famiglie in Francia o Nord Europa, dice molto sull’immoralità di questa Europa, che lascia Italia e Grecia sole ad affrontare l’emergenza migranti

E’ ora che l’Italia esca dall’Europa degli speculatori, dei guerrafondai e dei criminali disumani, ed entri a far parte dei BRICS.


sabato 13 giugno 2015

Est s'ora. E chie no cheret, crepet...

Est s'ora. E chie no cheret, crepet...


Paola Alcioni Sa Cantadora


Mi dicono: ci vuole una mobilitazione di massa.

Rifletto.

E' il termine "mobilitazione" che mi disturba, o è il termine "massa"?
Non lo so. 

Nella mobilitazione c'è qualcuno che mobilita e qualcun altro che si lascia mobilitare se ne ha voglia, se ha preso coscienza, se non deve andare al mare.

Nel termine "massa" c'è poi parecchio che mi disturba. 
Peggio che nella parola "popolo" di cui tanti si riempiono la bocca.

Sono concetti legati ad un pensiero che simpatizza per gli apparati di potere gerarchizzati e ragiona ritenendo la delega la massima espressione dell'Autodeterminazione, mentre è la rinuncia ad essa in ossequio al Potere 
Io non parlo mai di popolo sardo, ma di gente sarda.

E quando la mia gente si rivolta pacificamente allo scempio della sua salute e del suo territorio e resta del sangue sull'asfalto, mi chiedo se basti, se sia sufficiente incontrarsi in gran numero e andare nelle fauci del mostro, a farsi etichettare come black block.

Magari mi spiace l'idea di rinunciare a queste manifestazioni di contropotere, e dunque le salverei comunque.

Ma da libertaria, credo più nell'efficacia di una rete di disturbo, capillare nel territorio. Autofondante, a nodi autonomi uniti da collegamenti ridondanti: se un nodo viene colpito, lascia intatta una quantità di collegamenti che consentono la sua immediata sostituzione. E LA RETE TIENE.

La massa prende le manganellate e SE LE TIENE.

L'ostilità ambientale ci salverà dalle scorie come ci salvò dai radar e dalle centrali.

Est s'ora. E chie no cheret, crepet...

BAYER: FOTO DELLE PROTESTE ALLA ASSEMBLEA ANNUALE DEGLI AZIONISTI


BAYER: FOTO DELLE PROTESTE ALLA ASSEMBLEA ANNUALE DEGLI AZIONISTI 

Foto delle proteste alla Assemblea Annuale degli Azionisti della BAYER a Colonia (Germania)
(Foto disponibili ad alta risoluzione)

Durante l'Assemblea Annuale degli Azionisti della BAYER, 26 azionisti critici hanno preso la parola su argomenti come i pesticidi, le pillole contraccettive pericolose, l'inquinamento da plastica, la guerra chimica e gli esperimenti sugli animali.



Apicultori e gruppi ambientalisti protestano contro i pesticidi dannosi per le api 
(ulteriori informazioni: http://www.cbgnetwork.org/35.html)











Protesta contro l'inquinamento da plastica 
(ulteriori informazioni: http://www.cbgnetwork.org/6096.html)






Le pillole contraccettive Yaz e Yasmin aumentano il rischio di trombosi. I genitori di una ragazza di 15 anni morta in seguito al loro uso (http://www.cbgnetwork.org/247.html)





Vittime della pillola contraccettiva Yasmin parlano all'Assemblea.




Valerie Williams dal Regno Unito: 
Le vittime del Primodos aspettano giustizia da 50 anni (www.cbgnetwork.org/2882.html)





I pesticidi della BAYER uccidono la gente





Axel Koehler-Schnura fondatore, nel 1978, della Coalizione contro i pericoli derivanti dalla BAYER (CBG Germania)





Azionisti all'ingresso dell'Assemblea








PETA contro gli esperimenti sugli animali






Marijn Dekkers, amministratore delegato della BAYER





Ulteriori informazioni: http://www.cbgnetwork.org/22.html



Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer




www.cbgnetwork.org (anche in italiano)
CBGnetwork@aol.com
Fax: (+49) 211-333 940 Tel: (+49) 211-333 911

venerdì 12 giugno 2015

I G7 SENZA SPERANZA DI FRONTE ALLA MATEMATICA CERTEZZA DELLA BANCAROTTA...


I G7 SENZA SPERANZA DI FRONTE ALLA MATEMATICA CERTEZZA DELLA BANCAROTTA...

Benjamin Fulford
Sa Defenza



I leader del Gruppo dei Sette paesi più industrializzati o G7 hanno avuto una riunione di emergenza in Germania in un vano tentativo di evitare il loro inevitabile fallimento

I leader parlano di Grecia, Ucraina, Cina, Medio Oriente e altre questioni come se avessero in qualche modo ancora il controllo

I leader devono capire che c’è una cosa là fuori che si chiama realtà e, non importa per quanto tempo si cerca di evitarla, essa, trova comunque il modo per arrivare a voi. Il fatto è che, con le eccezioni del Canada, il Giappone e la Germania, le nazioni del G7 e loro alleati occidentali sono Stati in deficit con il resto del mondo negli ultimi 40 anni. L’elefante nella stanza di cui nessuno parla è il fatto che il più grande debitore di tutti è la corporazione degli Stati Uniti.

Il resto del mondo ha preso la decisione collettiva di fermare il finanziamento di questi governi occidentali fino a che non fermeranno la loro costante istigazione alla guerra e il loro continuo furto di risorse. Dal momento che il resto del mondo controlla la maggior parte del denaro reale (ossia il denaro collegato a oggetti fisici) Controllano la realtà sottostante. 


Si può mangiare pane ma, non si possono mangiare fatture di oro, derivati o banconote di ​​dollari

È possibile barattare cose reali come automobili, petrolio, riso o grano ma, se si perde fiducia, nessuno vorrà scambiare i tuoi pagherò con cose cose reali. I paesi del G7, in particolare la corporazione degli Stati Uniti (in contrasto con la Repubblica degli Stati Uniti), sono riusciti a rinviare l’inevitabile con dati economici fraudolenti, fondi neri in mare aperto, e derivati ​​dal valore teorico astronomico.
Tuttavia, nessuna quantità di zeri aggiunti ai numeri astronomici all’interno di banche occidentali farà alcuna differenza finché tali zeri-non avranno un collegamento con il mondo reale.
I cinesi hanno insistito con pagamenti regolati da  cose concrete, come l’oro, che esiste nella realtà. Il governo corporativo americano ha, come un ex ricco caduto in disgrazia, impegnato i cimeli di famiglia, preso a prestito da amici, rubato e mentito finora per pagare il proprio debito. 

Questi hanno rubato il petrolio iracheno, l’oro africano, i risparmi giapponesi e di tutti gli altri paesi su cui potevano mettere le loro mani. Tuttavia, dato che il PIL reale degli Stati Uniti si è ridotto del 21,4% dal 2011, non è possibile che il governo corporativo degli Stati Uniti riesca a pagare i propri debiti che stanno crescendo a valanga

La risposta ovvia è quella di dichiarare il fallimento.

Il problema è che pochissime persone che sono vive oggi ricordano l’ultima volta che un paese europeo è fallito. Nessun paese anglosassone è fallito da un migliaio di anni quindi, gli americani hanno poca familiarità con ciò che comporta il fallimento reale .

Per quelli di noi che hanno assistito in prima persona a cose come il crollo della bolla giapponese e il fallimento dell’Argentina il futuro è più facile da vedere.
Confrontiamo questi due casi con ciò che sta accadendo al G7, al fine di prevedere il futuro.

Nel caso del Giappone, la bolla è scoppiata negli anni 1990-1992. Il governo giapponese sapeva già nel 1992, che il cattivo debito ammontava a trilioni di 
¥en (circa 2.000 miliardi di dollari). TUTTAVIA, annunci pubblici li mettevano falsamente a soli 3 o 4 miliardi di yen. La società A avrebbe passato il debito inesigibile alla società B che l’avrebbe passato alla società C, ognuno con una scadenza contabile differente. 
E’ stato per loro come, per un individuo che utilizza la propria carta American Express per pagare Visa e quindi utilizza Visa per pagare MasterCard, e poi usa MasterCard per pagare American Express. 

Questa truffa fa guadagnare loro tempo.

Alla fine, però, alcune delle peggiori aziende non furono più in grado di nascondere il loro fallimento. Mi ricordo di aver intervistato Kichinosuke Sasaki, presidente della Togensha, una di quelle aziende, alla fine del 1990. E’ diventato, in seguito, l’uomo più povero del mondo, con un patrimonio netto di meno 9 trilioni di yen (Circa poco meno di 90 miliardi di dollari). 
Indossava un vestito di seta che doveva essergli costato milioni di dollari quando l’ha comprato ma era piuttosto logoro e malandato quando io l’ho intervistato. Mi ha detto che i banchieri lo mantenevano in una parvenza di vita da miserabile. I banchieri non gli avrebbero permesso di dichiarare fallimento perché questo avrebbe innescato un effetto domino che avrebbe portato inevitabilmente al fallimento le più grandi banche giapponesi.

Nel caso dell’Europa, la Grecia sta svolgendo il ruolo di Togensha. Se alla Grecia fosse permesso di andare in fallimento le grandi banche europee dovrebbero dichiarare il debito greco verso di loro in default ed essere costretti ad ammettere di essere esse stesse in default

Nessuna meraviglia che i top manager di gruppi come Deutschebank continuino a dare dimissioni. Nessuno vuole essere il capitano di una nave che affonda.

Tuttavia, l’esperienza giapponese con la bolla rende molto chiaro che rimandare l’inevitabile aumenta solamente il dolore

I greci già lo sanno perché sono costretti a svolgere il ruolo di Mr. Sasaki, ed essere spremuti di tutto in modo da permettere ai loro banchieri di fingere che tutto va bene

Il reddito medio greco è precipitato del 40% negli ultimi cinque anni affinché i banchieri possano fingere di essere solventi. Questo stato delle cose può solo peggiorare fino a che la Grecia non dichiara fallimento.

E’ molto meglio dichiarare il fallimento che rimanere incatenati a un oneroso debito impagabile.

Il fallimento non deve essere una cosa negativa. La prima cosa che la gente deve capire è che la finanza è spirituale o psicologica. Se la Grecia va in bancarotta, la gente, gli edifici, le fabbriche, le fattorie, le spiagge, le case etc. non scompariranno. L’unica cosa che cambierà è cosa la gente deciderà di fare in futuro con questi beni reali.

Nel caso dell’Argentina, così come nel caso dell’Islanda, il dichiarare fallimento fu una breve scossa tagliente seguita da un rapido aumento del tenore di vita. Il popolo fu quindi liberato dalle grinfie dei banchieri parassiti.

Naturalmente, se la Grecia andasse in bancarotta Alla fine sarà lo stesso per il resto dei paesi che utilizzano l’euro.

Dal momento che non vi è alcuna altra fonte di denaro abbastanza grande per salvare l’euro delle banche tedesche, il sistema finanziario tedesco di conseguenza rischia di diventare insolvente molto velocemente.

Il risultato finale sarà un ritorno al marco tedesco, la dracma e altre e valute legate alle culture storiche.

Ora qui c’è qualcosa su cui riflettere. 

Il Palazzo del Parlamento dell’Unione Europea è stato deliberatamente costruito perché assomigli alla torre di babele. 

È possibile vederla visivamente in questo link: deadlinelive.info

La storia della Torre di Babele ci dice che alla fine è crollata e tutti i diversi popoli si sono separati. La nuova torre di babele è stata completata nel 1999. 

Il problema è: i progettisti che hanno progettato l’opera sapevano che l’UE era destinata a fare la fine della torre di Babele?

giovedì 11 giugno 2015

Gli Stati Uniti, per bocca dei suoi massimi dirigenti militari, considerano la possibilità di attacchi nucleari contro la Russia...

Gli Stati Uniti, per bocca dei suoi massimi dirigenti militari, considerano la possibilità di attacchi nucleari contro la Russia...


Niles Williamson 
worldsocialistwebsite
trd Sa Defenza


Il Segretario della Difesa USA Ashton Carter



Il Segretario alla Difesa USA Ashton Carter alla riunione oggi presso la sede del
 US European Command a Stoccarda, in Germania con due dozzine di comandanti militari USA e diplomatici europei per discutere della escalation della loro campagna economica e militare contro la Russia. Essi valuteranno gli effetti delle sanzioni economiche attuali, così come la strategia della NATO nello sfruttare la crisi in Ucraina nella parte orientale (Dombas) per implementare un sempre maggior numero di truppe ed equipaggiamenti militari verso l'Europa orientale, e la minaccia di guerra alla Russia.

Un funzionario della difesa degli Stati Uniti ha detto a Reuters che lo scopo principale della riunione è stato quello di "valutare le strategie su come gli Stati Uniti e gli alleati chiave dovrebbero riflettere sulle accresciute tensioni, con la Russia, nel corso dell'ultimo anno". Il funzionario ha anche affermato che Carter ha aperto alla fornitura di armi letali al regime ucraino, una proposta  presentata all'inizio dell'anno.

La maggior parte delle presunte provocazioni sono contenute,  in un report  pubblicato da Associated Press [4.6.15] si riferisce al fatto che il Pentagono ha preso in considerazione l'uso di missili nucleari contro obiettivi militari all'interno della Russia, la scusa sostenuta sarebbe quella che dice si sia violato il trattato del 1987 Intermediate-range Nuclear Forces (INF). La Russia nega di aver violato il INF per il volo di test missili da crociera lanciati da terra con un intervallo proibito.
 Tre opzioni prese in considerazione dal Pentagono sono il posizionamento di difesa antimissile in Europa volte a sparare missili nei cieli russi; l'opzione "counterforce"  comporterebbe attacchi non nucleari preventivi contro siti militari russi; e infine, la "countervailing strike capabilities," che coinvolge il dispiegamento preventivo di missili nucleari contro obiettivi in ​​Russia.


L'AP afferma: "Le opzioni di andare così lontano come una implicita, ma non ha dichiarato esplicitamente, che potrebbe migliorare la capacità di armi nucleari statunitensi per distruggere obiettivi militari in territorio russo." In altre parole, gli Stati Uniti stanno preparando attivamente una guerra nucleare contro la Russia .
Robert Scher, uno degli aiutanti di politica nucleare di Carter, ha detto al Congresso nel mese di aprile che il dispiegamento di misure "counterforce" significa che "potremmo andare ad attaccare realmente quei missili che si trovano nei bunker  Russi."

Secondo altri funzionari del Pentagono, questa opzione comporterebbe il dispiegamento di missili da crociera lanciati da terra in tutta Europa.

Il portavoce del Pentagono tenente colonnello Joe Spiedini detto AP, "Tutte le opzioni in esame sono progettate per assicurare che la Russia ottiene alcun significativo vantaggio militare di loro violazione."
La criminale e sregolata politica estera di Washington e dei suoi alleati della NATO è sconcertante. Un attacco nucleare preventivo contro le forze russe, molti dei quali in prossimità di aree popolate, potrebbe mietere milioni di vite in pochi secondi e portare ad una guerra nucleare che cancellerà l'umanità. Ma, anche supponendo che i funzionari degli Stati Uniti minaccino la Russia e in realtà non vogliano arrivare a un simile risultato, e che stiano solo cercando di intimidire di Mosca, è da dire, che dietro questo pensiero di minacce vi è una logica oggettiva aberrante e sinistra.

I funzionari guerrafondai USA che vogliono usare le armi nucleari, in mezzo alle crescenti tensioni militari e all'incertezza strategica, accrescono enormemente il pericolo di una guerra accidentale. Le forze della NATO stanno implementando esercitazioni militari attorno alla Russia, dall'Artico e Mar Baltico verso l'Europa dell'Est,  nel Mar Nero e nel Mediterraneo. Avvisi e allarmi  dei militari sono, punto punto, sulle strade regionali.
I funzionari USA minacciano la Russia, ma, non possono sapere come reagirà il Cremlino a tali minacce. Con Mosca preoccupata per il pericolo di un improvviso attacco della NATO, temendo che altrimenti i missili saranno distrutti al suolo, la Russia è sempre in grado di rispondere ai segnali percepiti di azione militare della NATO con il lancio dei suoi missili. Il pericolo di errori di calcolo e di fraintendimenti che portano a una guerra è immensamente accresciuta.

Le dichiarazioni di Scher e Carter, confermano le avvertenze dello scorso anno di  WSWS, che la decisione della NATO di sostenere un colpo di stato fascista guidato a Kiev nel mese di febbraio, e di incolpare la Russia senza alcuna prova di aver abbattuto il volo MH17, pone un serio rischio di guerra. "Siete  pronti per una guerra compreso la possibilità di una guerra nucleare tra gli Stati Uniti, l'Europa e la Russia? Questa è la domanda che tutti dovrebbero farsi  e chiedersi alla luce degli sviluppi successivi alla distruzione di Malaysian Airlines Flight MH17 ", che il WSWS ha pubblicato [smentendo il capo d'accusa artatamente costruito dagli USA per accusare falsamente la Russia].

Nel mese di marzo, Putin ha dichiarato di aver messo in stato di allerta le forze armate russe, tra cui le sue forze nucleari, in seguito al putsch di Kiev, temendo un attacco della Nato alla Russia. Ora la minaccia di guerra derivanti dalla politica degli Stati Uniti è stata confermata direttamente dalle dichiarazioni, delle forze armate statunitensi,  il Segretario della Difesa USA.
 Queste minacce sono sviluppate in gran parte alle spalle dei cittadini e dei lavoratori di tutto il mondo. I cittadini e i lavoratori negli Stati Uniti, in Europa e nel mondo hanno più volte mostrato la loro ostilità nei confronti degli Stati Uniti nelle guerre in Iraq e in Afghanistan. Eppure, quasi 15 anni dopo queste guerre, il mondo si trova sull'orlo di un conflitto ancora più sanguinosa e più devastante, e i media e le élite dominanti di tutto il mondo si nascondono il rischio di una guerra nucleare.








Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama avrebbe intensificato la pressione sulla Russia in occasione del vertice del G7 della scorsa fine settimana, premendo sui leader europei a mantenere le sanzioni economiche messe in atto in risposta alla annessione della Crimea della Russia lo scorso anno. L'ultimo scoppio di violenza in Ucraina della settimana, è servita come alibi d'accusa degli Stati Uniti contro la Russia, ed è servita da pretesto per continuare le sanzioni.

Parlando al Parlamento,  Giovedì scorso, il presidente ucraino Petro Poroshenko ha avvertito di "minaccia colossale la ripresa delle ostilità su larga scala da parte delle forze terroriste di novarossia". Egli ha sostenuto senza prove che 9.000 soldati russi sono dispiegati nelle zone in mano ai ribelli di Donetsk e Luhansk , in Ucraina orientale.

"I militari Ucraini dovrebbero essere pronti a sostenere una nuova offensiva da parte del nemico, come una invasione su vasta scala lungo l'intero confine con la Federazione russa", afferma Poroshenko. "Dobbiamo essere davvero pronti a questo." E rincara affermando che l'esercito ucraino ha almeno 50.000 soldati di stanza a est, preparati  e pronti a difendere il paese.

Le osservazioni di Poroshenko sono state dette un giorno dopo la ripresa dei combattimenti in Ucraina orientale tra le forze di Kiev e i separatisti filorussi che hanno provocato decine di vittime. Scontri di questa settimana hanno segnato la più grande violazione della data di cessate il fuoco firmato nel mese di febbraio.

Il portavoce del Cremlino Dimitry Peskov ha comunicato ai giornalisti, sempre Giovedì passato, che la Russia ritiene che le ostilità del giorno precedente siano state provocate da Kiev per influenzare le discussioni del vertice del G7 del fine settimana e il vertice Ue di Bruxelles, di fine del mese. "Queste azioni provocatorie sono organizzate dalle forze militari dell'Ucraina, che si occupano di questo", ha dichiarato.

Ogni parte ha accusato l'altra per l'avvio dei combattimenti a Marinka, a circa nove miglia ad ovest della roccaforte dei ribelli di Donetsk. Yuriy Biryukov, consigliere Poroshenko, ha riferito, sempre Giovedi scorso, che cinque soldati ucraini sono stati uccisi nei combattimenti, e  altri 39 feriti. Eduard Basurin, vice ministro della difesa e portavoce del Donetsk Repubblica popolare (DPR), ha comunicato a Interfax che 16 combattenti ribelli e cinque civili sono stati uccisi.

Forze ucraine hanno sparato con l'artiglieria sulla città, in mano ai ribelli, di Donetsk Mercoledì scorso. Mezzi blindati hanno invaso i distretti sud-ovest di Kirovsky e Petrovsky, uccidendo 6 persone e ferendone almeno altri 90. A Sokol il mercato della città è stato gravemente danneggiato, con diverse fila di negozi bruciati.

Rispondendo agli sviluppi del mercoledì, i membri della milizia fascista Pravy Sector sono stati chiamati a mobilitarsi per la battaglia. Andrey Stempitsky, comandante del battaglione  paramilitare della milizia, ha postato un messaggio su Facebook invitando coloro che sono andati a casa durante il cessate il fuoco a "tornare alle loro unità di combattimento." Ha avvertito che per 
Pravy Sector  "La guerra  ignora i devoti della tregua. "

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