giovedì 30 marzo 2017

Fukushima, trapelate finora radiazioni per 50.000 trilioni di Becquerel : 300 tonnellate di acqua radioattiva si riversano quotidianamente nel Pacifico, non esistono tecnologie per risolvere il problema

Fukushima, trapelate finora radiazioni per 50.000 trilioni di Becquerel : 300 tonnellate di acqua radioattiva si riversano quotidianamente nel Pacifico, non esistono tecnologie per risolvere il problema

thebigwobble.org/
Sa Defenza



Dalla National Nuclear Security Administration (NNSA) US Department of Energy

La sindrome cinese si riferisce ad uno scenario in cui un nocciolo del reattore nucleare fuso potrebbe subire la fissione e fondendo il suo recipiente contenitore, fondere attraversare la base della centrale e penetrare nella terra. Mentre un reattore fuso nel suo percorso potrebbe anche “ non creare la sindrome cinese” ma potrebbe entrare nel sottosuolo e nelle falde acquifere e causare una enorme contaminazione nelle colture e dell'acqua potabile intorno alla centrale. E' uno scenario da incubo, roba da film. Ma, sta accadendo realmente a Fukushima e non esiste tecnologia conosciuta dall'uomo che possa fermarlo.

La TEPCO, Tokyo Electric Power Company,  sta cercando di minimizzare l'impatto di questo incidente nucleare.

Secondo lo scienziato Micho Kaku esiste una formula matematica che può determinare a quale livello sia arrivato nella realtà l'incidente.

A quanto pare la centrale nucleare colpita ha già rilasciato 50.000 trilioni di beqerel radiazioni, che avrebbero posto Fukushima nella categoria di gravità da incidente nucleare 7  che paradossalmente è inferiore a quello di Chernobyl , però dall'impianto di Fukushima è ancora in corso la fuoriuscita di radiazioni dai suoi reattori e TEPCO sostiene che per risolvere il problema delle radiazioni Becquerel potrebbero essere necessari altri 40 anni, e per di più quella statistica sulla situazione non è  stabile.

Fukushima è fondamentalmente una bomba a orologeria.



Al minimo disturbo, cioè un piccolo terremoto o scossa, su una faglia causa lo scoppio della tubatura e in caso di evacuazione dei membri dell'equipaggio potrebbe innescare la fusione di tutte le 3 centrali nucleari rendendo la catastrofe di gran lunga più grande di quanto è successo a Chernobyl.

A peggiorare le cose TEPCO in un momento di panico, ha pompato l'acqua di mare del Pacifico, in un disperato tentativo di mantenere il livello dell'acqua sopra il nucleo di fusione, ma come ben sappiamo l'acqua di mare contiene sale che corrode le eventuali pompe rimanenti che lavorano nel sito.

Hanno fatto ricorso e inviato  squadre suicide, alla base del reattore distrutto, con getti d'acqua sul reattore in fusione.

E la situazione è ora peggiorata.

Questo incidente ha rilasciato un'enorme quantità di iodio in atmosfera, lo iodio è solubile, e quando piove lo assorbe il suolo e naturalmente entra nel sistema alimentare.

Gli agricoltori subiscono il dumping sul latte e le coltivazioni, l'economia locale è collassata.

E' passato più di mezzo decennio da che la centrale nucleare giapponese di Fukushima Daiichi ha subito un crollo catastrofico che ha superato la scala di sicurezza, a causa della sua gravità, del International Nuclear Event Scale . Alti livelli di radiazioni restano in giro , e i ricercatori che effettuano operazioni con i robot all'interno dei reattori danneggiati assorbono livelli di radiazioni sempre più alte da quando ha avuto inizio la crisi attuale dal 2011.

In effetti, il livello di radiazioni sono  così elevate che gli operatori del robot hanno dovuto richiamare velocemente una delle loro sonde robotiche, perché divenuta letteralmente cieca.

La missione degli operatori del robot, assomiglia l'invio di un rover su un altro pianeta, gli operatori della Tokyo Electric Power Company (TEPCO) hanno il compito di monitorare lo stato dei reattori falliti e dei materiali nucleari alloggiati al suo interno.



Purtroppo, il livello di radiazioni dei reattori è talmente alto che hanno iniziato a danneggiare uno dei sistemi di telecamere dei robot, e avrebbe potuto essere completamente accecata la vista per l'operatore in modo tale da  lasciare il bot bloccato nel inferno radioattivo. (In parole povere quello che stanno dicendo qui non è che la tecnologia adatta per risolvere il problema non è ancora stata inventata, così che gli esseri umani o i robot non possono avvicinarsi abbastanza a lungo al rettore per risolvere il problema, per questo motivo TEPO afferma che ci vorranno altri 40 anni per risolvere il problema è probabilmente una loro supposizione molto azzardata)

Tuttavia, TEPCO è stata in grado di studiare alcune delle letture effettuate dai robot prima che le cose finissero male.

Gli scienziati hanno stimato che il livello di radiazioni sono da 530 a 650 Sievert l'ora.

Quei numeri sono rappresentativi della quantità di radiazione in oggetto con cui ci si aspetterebbe di essere bombardati oltre un determinato periodo di tempo.

Per aggiungere un po di portata a ciò, si stima che un solo Sievert provoca cancro mortale nel 5% delle persone, mentre una dose di cinque Sievert ucciderà il 50% delle persone esposte entro un mese.

Meno di 90 millisievert (0,09 Sievert) accumulati nel tempo possono aumentare il rischio di cancro sia negli adulti che nei bambini. (Con 300 tonnellate, di questo dilavaggio, riversati nel Pacifico ogni giorno quanto tempo ci vorrà prima che l'Oceano Pacifico muoia, è un grande oceano, ma non è poi così grande.)

Più in la nel mese la Tepco prevede di inviare un'altra sonda nel reattore per effettuare letture supplementari e, auspicabilmente, descrivere un quadro più chiaro di cosa esattamente stia succedendo li dentro.



LE SCIE CHIMICHE CLANDESTINE, NON SONO PIU' NEGATE, L'ESTABLISHMENT, UFFICIALIZZA L'IRRORAZIONE DEI NOSTRI CIELI CON ALLUMINIO E CARBONATO DI CALCIO A LORO DIRE "PER IL NOSTRO BENE" ... OVVIAMENTE MENTONO . INTERVISTA A ROSARIO MARCIANO'

LE SCIE CHIMICHE CLANDESTINE,  NON SONO PIU' NEGATE, L'ESTABLISHMENT, UFFICIALIZZA L'IRRORAZIONE DEI NOSTRI CIELI CON ALLUMINIO E CARBONATO DI CALCIO A LORO DIRE "PER IL NOSTRO BENE" ... OVVIAMENTE MENTONO . 
INTERVISTA A ROSARIO MARCIANO'



Il nome “scie chimiche” è la traduzione del termine chemtrails, coniato per la prima volta nel 1996, anno in cui, in Canada, si ebbero i primi avvistamenti delle medesime. Le scie chimiche vengono definite tali per il semplice motivo che non sono scie di condensazione (contrails), ma sono generate artificialmente, a quote e condizioni di temperatura ed umidità non idonee alla formazione delle scie di condensa tipiche.

L'AUMENTO DELL'ALZEIMER è LEGATO DIRETTAMENTE ALL'ALLUMINIO  MENTRE LE STAGIONI SECCHE SONO DOVUTE AL CARBONATO DI CALCIO.

Per chi si fosse perso la diretta di ieri , Sa Defenza la ripropone a beneficio dei suoi lettori

Umberto Morazzoni ed il Cittadino Rosario Marcianò, superesperto in ciò che tutti i Governi e le Magistrature vogliono nascondere: LA #GEOINGEGNERIA. Ogni mercoledì vi racconteremo cosa c'è dietro a questa realtà che ogni giorno , sempre di più, osserviamo nei nostri cieli.

Intervista di ATTACCO AL POTERE

mercoledì 29 marzo 2017

I GEROGLIFICI DEI GIGANTI Introduzione allo studio della Scrittura Nuragica

I GEROGLIFICI DEI GIGANTI 
Introduzione allo studio della Scrittura Nuragica

Vaturu Erriu Onnis
Sa Defenza





Lunedì sera, 27 Marzo 2017, presso la Facoltà di Lettere della UniCA,  sala degli Specchi , si è tenuta la conferenza del Prof. Luigi Amedeo "Gigi" Sanna sul tema della scrittura nuragica, e la presentazione della sua ultima fatica " I Geroglifici Dei Giganti".

La sala è piena , a ribadire quanto sia alto l'interesse su un argomento tanto dibattuto, il pubblico è perlopiù intellettuale,  le aspettative che l'argomento suscita nell'ambito degli studi della civiltà nuragica sono alte.

Il prof. "Gigi" inizia a disquisire sulle conoscenze acquisite in questi lunghi anni di studio, rammenta l'amico scomparso Gianni Atzori , fu proprio lui a coinvolgerlo, in questa impresa di studio e confronto con il mondo accademico sardo, ( il prof ricorda con nostalgia l'amico Gianni, prima quando s'è fatto coinvolgere nello studio delle tavolette di tzricotu e dopo coinvolto anima e corpo  comprese il codice eh..., all'una di notte chiamò l'amico per dirgli quanto aveva compreso dallo studio delle famose tavolette), nessuno avrebbe mai pensato che si sarebbe trasformata in una sottile guerra  di posizione, tra gli accademici statuali schierati contro l'idea che i nuragici scrivessero;  l'idea malsana diffusa dagli "intellettuali sardo italioti", era che i nuragici non avevano , non conoscevano ne usavano la scrittura.

Il confronto tra chi definiva il popolo nuragico troglodita e preistorico e chi invece ribadiva , come il Prof. Sanna,  aventi  cultura ,  conoscenza e scrittura a motivo dello studio approfondito delle oltre cento documentazioni trovate nei vari siti archeologici sardi , ha creato una frattura al limite del paradosso, con sgambetti e dispetti d'infima assurda presa di posizione, ciò nonostante l'applicazione la pazienza e la continua ricerca, ha premiato i volenterosi come il prof. Sanna, che scopre attraverso i documenti degli stessi  nuragici che essi trattano aspetti di vita spirituale della  loro religione, che s'è scoperta essere monoteista con un dio solare, abi o l'alef toro : YHWH, in sardo Yakhw.

Così , afferma il professore:
" Solo qualche anno fa un libro di introduzione allo studio della scrittura nuragica sarebbe stato, a dir poco, velleitario perché si sa che i testi di 'introduzione' , per qualsiasi disciplina essi siano, si fondano tutti su un dato comune : la certezza del cosiddetto 'consolidato'."
Ribadiamo  che il prof. , in quanto a battaglie intellettuali per la ricerca e l'affermazione della verità si è speso molto, sia a motivo delle prove cui è stato sottoposto con la messa alla berlina dagli oppositori che lo hanno schernito e insinuato d'instabilità mentale  , diffuso scetticismo e boicottato nel suo lavoro, da parte di personaggi definiti  dotti conoscitori dell'archeologia, dei contestatori che non si capisce di chi fossero al servizio , se non della rabbiosa pura idiozia, e che spesso, lo accompagnavano nei suoi interventi pubblici per contestare la scrittura nuragica.

E continua dicendo:
"Insomma , 'introdurre' vuol dire cercare di esporre e di spiegare per sintesi, nella maniera più chiara e sintetica possibile, i molti dati sicuri nonché la varietà e la 'complessità', quando  esse sussistano, di quel fenomeno di simbologia grafica che traduce con un sistema o codice, più o meno normativo o standardizzato dalla convenzione , la fonetica o i suoni articolati di una determinata lingua."
Inoltre il prof ci spiega:
"Ci sono oggi questi 'molti dati' , c'è questa varietà e complessità riguardante un codice per simboli di scrittura, un sistema specifico che possiamo chiamare 'nuragico' ? Un sistema che, durando nel tempo e modificandosi, ha mantenuto però sempre una specificità e identità?  
A dare la risposta affermativa sono 'oggi' i documenti epigrafici che, sempre più numero di, emergono e vengono riconosciuti come facenti parte di un ben preciso codice di scrittura che, per quanto ( come del resto tutti i codici di scrittura) ispiratosi a modelli esterni, ha mantenuto nel corso di quasi duemila anni (grosso modo dal XVI secolo a.C. al III secolo d.C.) sue precise, inconfondibili  e inconfutabili caratteristiche."
E ribadisce che:
"Infatti , bisogna subito considerare e tenere presente che la scrittura nuragica non è data solo da un codice come quello ugaritico, gublitico, miceneo, cipriota, greco, latino, ed etrusco. Nono possiede solo un certo numero fisso di segni, più o meno formalmente variati, che intendono interpretare al meglio i suoni della lingua. E' invece una scrittura- diciamo così- 'a tutto campo', estrosa assai fantasiosa (così come quella egizia), che si realizza 'a rebus' anche e sopratutto con simboli fonetici acro-fonici, ideografici e numerici riposti nei monumenti e negli oggetti".

"A molti potrà sembrare incredibile ma nella Sardegna delle costruzioni megalitiche il nuraghe, così come la piramide in Egitto, è un enorme geroglifico, cioè un 'segno sacro' , realizzato con ideografia monumentale. Lea voce 'nuraghe' non è altro che il sacro templare. Così come 'glifi sacri' sono quelli riportati dai e 'con' i cosiddetti bronzetti e dalle o 'con 'le statue di Monte' e Prama e dai o 'con' gli stessi oggetti del culto e del rito."
Ora , vista l'imponenza degli studi fatti in decine d'anni di approfondimenti e contemplazione dei documenti studiati. per noi è difficile intercettare immediatamente il fulcro, ma con pazienza e applicazione anche i meno dotti, come a me che ci scrivo sopra, arriveranno alla completa comprensione dei documenti , grazie all'esposizione del prof.

"Tutto quello che attiene alla sfera del sacro è scritto e la stessa scrittura è sinonimo di massima sacralità. Si spiega così l motivo principale per cui nella Sardegna nuragica, per lunghissimo periodo, non si affiancano ai documenti di caratura religiosa documenti di scrittura 'laica' o ' economicistica' o 'palaziale'. Teocrazia e teologia, potere monarchico divino e potere sacerdotale scribale impediscono che si contamini in alcun modo una scrittura che riguarda esclusivamente la divinità e i nobilissimi figli di questa."
Così pian piano si dipana la visione sulla documentazione e si comprende meglio la portata della scrittura basata sulla fideista visione dei nuragici, che esula dal commercio e dal parlare con lingua biforcuta, sui loro documenti che hanno come scopo principe l'adorazione del loro dio YHWH.
"In tanti anni di ricerca , di oggi e di ieri, non è stato mai trovato un documento , che riporti e tratti di un resoconto economico, di una lista di beni, o di servizi, di un attestato di scambio di merci o di una permuta e così via. Mai nessun 'condaghe' , se così vogliamo dire, nella Sardegna nuragica . Ma in ciò nulla di strano: la scrittura è profondamente elitaria, ha ben altri scopi, del tutto spirituali e non materiali, si rivolge a Dio e al suo rappresentante in terra e non agli uomini."


La forza delle documentazioni è dovuta al fatto che le  si trovano ovunque in Sardinya, sia nei musei che nelle collezioni private e nei monumenti,  in ogni dove.
"E, si badi, per parare subito a facili quanto maliziose obiezioni, che la stessa scrittura che più propriamente potremmo chiamare 'epigrafica' , quella più o meno facilmente riconoscibile come tale, si trova dappertutto: nelle collezioni private così come nei musei , nazionali, e non (di Cagliari, di Sassari, di Oristano, Di Nuoro, di Cabras, di Teti, di Dorgali, di Villamassargia, di Villagrande Strisaili e così via.) Nessuno , neppure con la dialettica più raffinata o la retorica più spinta , può riuscire nell'intento di incrinare o negare un dato empirico così oggettivo e chiaramente scientifico.   
A parte la scrittura monumentale e quella degli oggetti, l'ampia documentazione  e talvolta la stessa ricchezza grafica dei testi (sigilli di 'Tzricotu' di Cabras, stele di Nora, anello sigillo di Pallosu di San Vero Milis, coccio del Nuraghe Alvu di Pozzomaggiore , pietra del Nuraghe Pitzinnu di Abbasanta, scritta della chiesa campestre di San Nicola di Trullas di Semestene, anfora di S'Acru e is Forros di Villagrande Strisaili), hanno permesso di appurare definitivamente non solo da dove deriva ma anche di che natura è il sistema adoperato per secoli e secoli dai nuragici. L'origine di esso è chiaramente orientale e più propriamente derivato da codici elaborati, nel corso della prima metà del secondo Millennio a.C., nel territorio di quella che era una volta la terra di Canaan. In particolare i nuragici adoperavano il sistema , già ampiamente individuato e analizzato dagli studiosi, cosiddetto, e non a caso , 'protocananaico' , vale a dire un codice che contemplava il riporto dei suoni del linguaggio con segni o simboli in mix. 
Più precisamente un codice che non solo faceva uso di grafemi adoperati da altri codici ancora ma anche di grafemi arcaici misti a quelli meno arcaici, pittografici mescolati a quelli più schematici o del tutto schematici. Questo codice abbiamo cercato di definire , in tutti i suoi aspetti , nella cosiddetta 'Griglia di Sassari' illustrata durante il Convegno interdisciplinare  organizzato dalla Facoltà di Medicina dell'Università degli Studi di Sassari. Detta ' griglia' prevede che i documenti nuragici, per essere definiti tali, debbano obbedire a dei requisiti ben precisi, in tutto o in parte."


Ovviamente , ci si chiede se nel tempo c'è stato qualcuno che come oggi si sia interessato ai grafemi o segni dei nuragici, il prof ci svela che in passato c'è stato a cavallo tra l'ottocento ed il novecento... ma vediamolo nelle sue parole...
"Il sistema protocananaico in mix con pittogrammi e segni schematici non solo viene confermato, ma vengono confermati anche aspetti che sembrano ormai imprescindibili quali l'agglutinamento (in legatura o in nesso) , la 'variatio' compositiva.
In particolare dobbiamo sottolineare la stupenda scoperta, tra le carte degli eredi, del breve ma importantissimo saggio dattiloscritto di Pietro Lutzu, studioso vissuto a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, che può essere ritenuto, a tutti gli effetti, il pioniere della ricerca della scrittura arcaica de sardi. in detto saggio, scritto agli inizi degli anni venti del secolo scorso, il maestro di Scano Montiferro mostra degli apografi riguardanti dei documenti (trovati in area centro-nord arborense) con segni del tutto simili a quelli che saranno rinvenuti, in gran copia, ben settanta e più anni dopo."


Spesso con gli amici  a seguito di Gigi Sanna e le sue escursioni, di cui  abbiamo documentato sopra con alcuni video, ci siamo chiesti sull'identità del Dio nuragico Abi, Toro di luce, e, come abbiamo compreso unico, dunque una religione nuragica monoteista, avanti rispetto ai suoi  tempi  relativamente ai popoli di allora, in genere politeisti.
"Così come, per altro verso, vengono confermati due aspetti ancora della scrittura: quello del carattere esclusivamente religioso di essa riservata a una sola divinità e ai tori giganti celesti suoi figli e quello della lingua sottesa che è, ancora  e sempre, quella semitica cananaica e, particolarmente, quella paleo ebraica del Vecchio Testamento. Tanto che ormai si è in grado di affermare, con maggiore certezza rispetto ai nostri primi pronunciamenti, che sebbene i nuragici fossero un'antichissima popolazione parlante una lingua di matrice indoeuropea 'occidentale' essi si servirono sempre del codice e della lingua di quel Dio(introdotto probabilmente all'inizio della metà del Secondo Millennio a.C. da popolazioni semitiche), che veniva chiamato IL/ILI o 'EL YH (oppure YHH, IHW o anche YHWH)."




martedì 28 marzo 2017

USA VIDEO: un gruppo di giovani della sinistra comunista armati fino ai denti intendono causare problemi al Raduno Pro-Trump in Arizona

USA VIDEO: un gruppo di giovani della sinistra comunista armati fino ai denti intendono causare problemi al Raduno Pro-Trump in Arizona

Negli USA si iniziano a vedere i primi segni di una guerra civile strisciante, la contestata elezione del Presidente populista Donal Trump , ha scosso le coscienze dalla sinistra americana , a tal punto da aver invogliato gruppi della sinistra PD a imbracciare le armi e iniziare una sorta di ronde anti populisti, in questo video si vedono un gruppo di una quarantina di uomini e donne con evidenti segni colorati , e vistose armi da guerra aggirarsi nei pressi di un raduno di militanti pro Trump, la situazione pare si stia incancrenendo e non passerà molto tempo che si passerà agli scontri armati in piazza.

Attenderemo che la leccapiedi della TV italiota serva del mainstream ufficiale ci erudisca sulla situazione attuale del USA, la Botteri ci farà vedere le belle strade di New York lastricate di armi pronte a combattere contro il presidente eletto più odiato di tutti i tempi?

superstation95.com
Prova di forza con la manifestazione dei sostenitori di Trump 25/3/17
Trasmesso in diretta da Stephen Lemons per saperne di più su nuovi tempi di Phoenix. Un gruppo di giovani della sinistra PD flio-comunista pesantemente armati si mostrano vicino al raduno dei sostenitori di Trump in Arizona.  
Un gruppo di 40 membri del gruppo comunista Marche, trasportano armi da fuoco pesanti come forte dimostrazione di forza contro il raduno, a Phoenix in Arizona 25 MARZO 2017, di Trump che vuole rendere grande l'America.
Se si tratta di una guerra civile che vogliono, allora dovremmo andare avanti con lui così siamo in grado di liberarci di questa sporcizia .




L’AGGIOTAGGIO SOCIALE DI BILL GATES

L’AGGIOTAGGIO SOCIALE DI BILL GATES

Di comidad

The future: Bill Gates believes that children's mortality rates will be cut in rates by 2030 and that 82.5 billion people will have access to inexpensive financial services through mobile banking







Il paradosso si spiega facilmente: l’Università italiana è sottoposta ad una sistematica denigrazione da parte dei media che contano, come, ad esempio, il quotidiano “La Repubblica”, che non si limita a denigrazioni generiche ma ricorre anche a veri e propri falsi. In questo contesto le Università italiane, per “valorizzarsi”, sono costrette a dimostrare di riscuotere la fiducia delle multinazionali, perciò svendono il loro lavoro ed i loro know-how in cambio di briciole o, addirittura, gratis. 

Una campagna di disinformazione fa calare il valore di un bene pubblico, come un centro di ricerca universitario, cosicché i potentati economici possano acquisire ciò che gli interessa a prezzi stracciati. La razzia dei brevetti da parte delle multinazionali è uno degli aspetti più attuali del fenomeno, che ha un nome preciso: aggiotaggio. Sarebbe un reato, però costituisce la prassi abituale del rapporto delle multinazionali con i territori: svalutare ciò che i territori posseggono o producono per facilitarne l’acquisizione. Si induce artificiosamente nelle vittime il bisogno di svendersi. Ciò può accadere perché il reato di aggiotaggio viene delimitato all’ambito borsistico, mentre il suo vero, e principale, campo di applicazione è quello dei beni pubblici e del lavoro.

Qualche settimana fa ha fatto scalpore la “proposta” di Bill Gates di tassare i robot per acquisire risorse da destinare ai disoccupati che l’automazione produce. Lanciata l’esca, tutti hanno abboccato ed è nato un bel “dibattito”, un’altra occasione per tirare fuori a sproposito il Luddismo e rilanciare controproposte altrettanto demenziali.


Si perde di vista il vero scopo di queste “proposte”, che è quello di disinformare, suggerire il mito di un ineluttabile tramonto del lavoro umano, cosa che costituisce un ottimo pretesto per pagare ancora di meno gli attuali lavoratori. La robotizzazione infatti non è un fenomeno spontaneo o dettato da presunte leggi del “mercato”, bensì è un fenomeno incentivato dai governi a spese dei contribuenti. Il piano del ministro dello Sviluppo Economico, Calenda, prevede infatti agevolazioni fiscali per favorire l’automazione delle imprese. Altro che tasse, semmai la robotizzazione si avvantaggia di sgravi fiscali, riconfermati e allargati dall’ultima Legge di Stabilità.


E non ci sono solo le agevolazioni fiscali, ci sono anche i finanziamenti a fondo perduto da parte dello Stato e della UE. Nascono anche apposite agenzie di consulenza che operano per guidare le aziende nel mare magnum dell’assistenzialismo delle pubbliche istituzioni verso le imprese private. Alla gara di generosità del pubblico nei confronti del privato partecipano entusiasticamente anche Regioni e Comuni.

La robotizzazione, per quanto incentivata, non è in grado di abolire completamente il lavoro umano, però l’importante per i lobbisti come Bill Gates è farlo credere, così è necessario che sin da studenti avere un lavoro venga percepito come un’elemosina da scontare con sfruttamento intensivo.

Ma c’è di più: la precarizzazione non vuol dire solo meno salario e più sfruttamento, in quanto il “temporary work” costituisce esso stesso un business gestito dalle agenzie di lavoro interinale. Quanto sia rilevante il business è dimostrato dal fatto che è egemonizzato in gran parte da multinazionali, come la statunitense Kelly Services.


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