mercoledì 4 giugno 2025

L’FSB prepara un colpo di stato contro Putin? La Russia tra scandali e vulnerabilità: dai segreti nucleari agli oligarchi in fuga

Quando un impero muore, prima di crollare cerca di distruggere tutto ciò che lo circonda. Ogni struttura massonica o rosacrociana è ormai compromessa; ogni limite è stato infranto; ogni follia è stata normalizzata. La setta esoterica della NATO ha perso il controllo, e i suoi pianificatori, ossessionati dall’idea di un “mundus novus”, hanno raggiunto l’apice del delirio di onnipotenza: la totale rottura con la realità.

Nel comportamento delle classi dirigenti europee ritroviamo tutti i segni di un collasso degenerativo patologico più che esplicito:

  • Autodistruzione: L’individuo, convinto della propria invincibilità, compie azioni rischiose (come sfidare leggi fisiche, rigettare cure mediche, ecc...).
  • Collasso psichico: La mente, sopraffatta dalle contraddizioni, sprofonda in psicosi a cui seguono rifiuto della verità ed atteggiamenti autolesionisti.
  • Reazione/risposta violenta del soggetto e dell’ambiente: Se il delirio porta a sfidare l’autorità o a comportamenti socialmente inaccettabili, la risposta esterna può essere letale.
  • Isolamento e abbandono: Ci si allontana dal soggetto malato, lasciando quest’ultimo in una solitudine che accelera il declino fisico e mentale.
  • Narcisismo maligno: Una forma grave e pericolosa di disturbo narcisistico, che combina grandiosità patologica, sadismo, manipolazione e assenza di empatia. A differenza del narcisismo 'classico', include tratti antisociali e paranoici, rendendo chi ne soffre distruttivo per sé e per gli altri (molti tiranni che sono stati brutalmente rovesciati soffrivano di questo disturbo).
  • Sindrome di Hubris: "La sindrome di Hubris si riferisce alle persone che cambiano personalità quando si trovano in una posizione di leadership. Può riguardare gli affari, la politica o qualunque altro campo. Questa sindrome descrive il modo in cui le persone al potere mostrano estremo orgoglio, eccesso di fiducia in sé e disprezzo totale per gli altri. Questi tratti inducono a un comportamento impulsivo e spesso distruttivo" (Fonte: qui).
  • Psicosi schizofreniche gravi.

Se guardiamo alla nostra cara storia europea - al di là del caso italiano - gli esempi a tal proposito non mancano.

Lo scenario aberrante sin qui descritto si riflette nella ‘determinazione’ della massoneria londinese (nazifascista), francese (satanista/illuminista), tedesca (illuminata) e statunitense (sionista-neopuritana e neolondinese) di finanziare l’autodistruzione dell’Europa e dell’Ucraina, spingendo per la morte del "Vecchio Mondo", necessaria per la nascita del “mundus” – appunto – “novus”.

*** Chi ancora non comprende – e non vuole comprendere – la natura esoterica e di setta della NATO non può decifrarne le azioni. Quali sono le possibili spiegazioni di questa cecità? Disinformazione, ignoranza e strumentalizzazione. Anche in Russia vi sono cittadini che agiscono contro gli interessi del proprio Paese, oltre a numerosi – troppi – incompetenti presenti nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine ***

Tuttavia, non bisogna dimenticare che, al di là di Vladimir Putin, la Russia affronta gravi, gravissimi problemi: infiltrazioni esterne, ignoranza dei precetti geopolitici fondamentali, assenza di una cultura aggiornata d'intelligence; e - il più grave di tutti - una pericolosa sottovalutazione del nemico, che induce a non considerare la natura-caratteristica patologicamente massonica, rosacrociana, mafiosa e anticristiana dell'Alleanza Atlantica (e lo affermiamo dopo essere stati "monitorati" - con amorevole consenso - da qualche diffidente hacker/agente russo/a).

Il tema della massoneria e dell'intera letteratura antimafia italiana viene visto come un tabù o una "teoria del complotto" tanto dai gruppi hacker prettamente russi quanto dagli apparati d'intelligence (e cioè, sia a livello popolare che istituzionale). I media russi risultano infiltrati per il 49% da elementi sionisti e agenti atlantici; e persino l'FSB - il temuto servizio segreto erede del KGB - è minato dalla corruzione, influenzato dagli oligarchi filo-occidentali, i quali vedono:

  • Nell'edonismo occidentale un modello da emulare;
  • Nelle sanzioni internazionali un ostacolo ai loro traffici.
Eviteremo di ripetere nel dettaglio quanto già esposto nei nostri articoli riguardo ai falsi "filorussi" presenti nei ranghi della controinformazione, limitandoci a segnalare che parassiti e arrivisti non solo siano sempre esistiti, ma proliferino particolarmente tra coloro che si spacciano per "giornalisti di guerra" grazie a quattro foto scattate nel Donbass, o al fatto di aver sposato, in fretta e furia, qualche donna del luogo, per poi dedicarsi a mendicare donazioni attraverso piattaforme come PayPal o la discutibile banca lituana Revolut (io, un controllino ai loro 'contatti', lo farei...).
 
Questo articolo rappresenta un messaggio pubblico per Vladimir Putin e i suoi fedeli: Sa Defenza (e chi scrive) è stanco di dover ripetere "ve lo avevamo detto". Se RT decidesse finalmente di aprire gli occhi e diffondere le nostre analisi, compirebbe un'azione benefica non solo per la Russia, ma abbandonerebbe anche inutili protagonismi, risparmiando così giovani vite tra le fila del glorioso esercito russo. Perché, per quanto "immortale", un esercito senza soldati difficilmente può sopravvivere (a meno di non essere composto da androidi).

*** Cara direttrice di RT, Margarita Simonian, il mio cuore ti appartiene (non dirlo a tuo marito) e, sul piano professionale, ammiriamo profondamente il tuo lavoro. Ma ogni tanto, per favore, leggi i nostri articoli su Sa Defenza ***

L'ATTENTATO A PUTIN

Negli ultimi tre anni, Vladimir Putin e Mosca hanno subito numerosi attentati, tra cui:

  1. Incursioni informatiche contro centri dell'FSB e strutture militari da parte di hacker filo-occidentali (taluni dicono di essere passati dalla parte russa, ma la prudenza è d'obbligo);
  2. L'ammutinamento del gruppo Wagner, che ha marciato sulla Capitale in accordo con l'Occidente;
  3. Innumerevoli trame ordite da parlamentari della Duma (basta identificare pedofili, omosessuali, lesbiche o tossicodipendenti per scoprire i legami con la NATO e l'Europa);
  4. Macchinazioni dei servizi segreti affiliati a élite massoniche anglofile e alle loro ridicole ritualità esoteriche (come i sedicenti "giornalisti" anglofili che hanno millantato persecuzioni putiniane);
  5. Operazioni statunitensi coordinate tramite Soros e la C.I.A., neutralizzate grazie al controgioco di Silvio Berlusconi;
  6. L'incessante attività della loggia di Montecarlo, che agisce tramite agenti franco-europei penetrati: a) In Georgia, con la complicità della presidente Zourabichvili (decorata con la Legion d'Onore); b) In Italia, appoggiandosi a Magistratura Democratica, P.D. e a figure come Elisabetta Belloni (pure insignita della Legion d'Onore);
  7. A costoro si aggiunge Mario Draghi, da noi indicato come più che probabile capo della suddetta loggia; 'accusa' mai smentita nonostante i nostri (pubblici) reiterati inviti (salve signor/maestro Mario, siamo sempre disponibili per un'intervista; ci risponda, e si ricordi che qui nessuno ha intenzione di suicidarsi e che godiamo di perfetta salute);
  8. Mosse israeliane per destabilizzare la Russia sfruttando: a) L'estremismo islamico e le tensioni in Cecenia; b) Le infiltrazioni informatiche di hacker (anche russi, bielorussi e serbi) al soldo di Kiev.
Approfondimenti
Visto che il tema in discussione ci coinvolge direttamente, poiché, senza vantanrci, siamo l'unico blog LIBERO & INDIPENDENTE in Occidente a contare con certe interviste ed esclusive nell'ambito informatico, d'intelligence e internzionale d'inchiesta (con particolare focus per il mondo russo e filorusso), ci soffermeremo sulle questioni venture:
  • Hacker russi e servizi atlantici. Vi sono hacker russi che hanno lavorato per i sevizi ucraini, vendendo informazioni privilegiate di: a) 'colleghi' patrioti o semplicemente filorussi; b) agenti segreti russi; c) civili ucraini che volevano abbandonare la dittatura di Zelensky e scappare in Russia; d) i piani di progettazione delle basi militari e nucleari di Mosca. Alcuni hacker ‘nemici’ – inizialmente – di Putin ora sono passati a difendere la Russia, anche se permangono molti interrogativi sulla loro fedeltà. Numerose spie dell'atlantismo sono tutt’ora presenti e attivi nei gruppi hacker russi, e quest'ultimi non vogliono provvedere alla rimozione delle mele marce, o per ignoranza o per interesse (non dimenticate i casi da noi scoperti, dimostrati e raccontati, di infiltrazione e tradimento, nonché confermati dagli stessi protagonisti).

    Nota bene: E' bene menzionare, per amor della verità e per ricordare a chi di dovere, che molti hacker russi – oggi additati come salvatori della Patria – gestiscono mercati di droga, armi e prostituzione; e che non sarebbe affatto strano comprare ed inviare componenti per la costruzione di droni d'assalto, potendo contare su pagamenti in criptovalute e spedizioni "da" e "per" province desolate della Russia, o da paesi di 'confine' pesantemente compromessi. Certi gruppi hacker russi hanno pubblicamente dichiarato di essere entrati in possesso del codice sorgente di PEGASUS e di averlo riadattato e rielaborato; addirittura "affittando" l'utilizzo del sistema di spionaggio (non programma, ma "sistema") a privati ed imprese, in cambio di cifre più economiche rispetto alla media governativa israeliana. Sic stantibus rebus, basta collegare i fatti basandosi sugli elementi disponibile a mo' di fonti aperte: se gruppi di hacker composti da tossicodipendenti e traditori ha accesso a tecnologie di spionaggio atlantiche, e dichiara di essere - all'occorrenza - filorusso, potendo contare su di un mercato di compravendita e spedizione più che efficiente e irrintracciabile, con tanto di agganci e contatti con l'FSB, non basterebbe cercare tra i drogati, prosseneti e degenerati sessuali per trovare chi ha garantito la riuscita dell'operazione "Spider Web" anche se fa parte della Duma? 18 mesi di preparazione sono tanti, e corrispondono esattamente alla data del "ripensamento" di certi apparati di paraspionaggio in direzione filorussa (se prendiamo l'informazione per buona, ovviamente, sui tempi di preparazione dell'attentato, e che Londra - patria della massoneria - è il principale centro del riciclaggio finanziario in Europa, se non del mondo).

  • A questo si aggiungono i ripetuti tentativi degli oligarchi, degli esponenti della Duma e persino dei membri dell'FSB di eliminare Putin non solo fisicamente, ma anche di delegittimarlo politicamente, spingendolo verso una guerra nucleare su larga scala. Un simile scenario giustificherebbe un attacco massiccio della NATO e una serie di false flag nucleari in Europa, orchestrate dalla stessa massoneria atlantica per accusare la Russia di aver compiuto il gesto estremo (gli articoli pubblicati da Sa Defenza in tal senso sono innumerevoli e ben documentati).

    Per concludere, ricordiamo il tradimento di molti esponenti della diplomazia russa, che hanno lavorato - e continuano a lavorare - per far entrare illegalmente in Russia personaggi di dubbia moralità, pur dichiarando di agire per il bene di Mosca; una vicenda che abbiamo documentato nei minimi dettagli e denunciato (mentre l'FSB, be', non ha mosso un dito).

    La storia è piena di "eroi" e "spie" osannati come divinità, ma sempre tenuti a debita distanza da Vladimir Putin. I suddetti individui, chiaramente instabili e con gravi problemi di tossicodipendenza, creano associazioni e organizzazioni per facilitare l'ingresso di stranieri in Russia, malgrado esistano procedure legali trasparenti, esenti da intermediari corrotti e richieste di tangenti (basta unire i puntini, cari amici della Grande Madre: chi agisce affinché entri di tutto nel Paese, ha lasciato entrare anche i droni ucraini e il personale che li teleguidava).

In sintesi: agenti segreti, mercenari, hacker, spie, parlamentari, giornalisti infiltrati e persino finti personaggi filorussi hanno preso parte a questa guerra antirussa, poiché appartengono al sistema atlantico. La Russia, dunque, è profondamente infiltrata dalla NATO, ed è più vulnerabile dall'interno per l'interno che dall'esterno. Ed è proprio qui che bisogna fare attenzione.

L'esercito ucraino è ormai composto da pochi ragazzi, sostenuti da francesi, inglesi e da mercenari latinoamericani. La situazione era prevedibile: molti, tra cui il noto cantante Albano Carrisi e altri osservatori italiani, non solo del mondo della musica (prima delle minacce ricevute e delle ritrattazioni di molti di loro), avevano già segnalato che Putin fosse in pericolo fin dall'inizio dell'operazione speciale. Dunque, nulla di nuovo sotto il nostro cielo. Figuriamoci per Sa Defenza.

Ed è qui che il pericolo della "pace" manda in delirio la "Bestia" euroatlantica: l'apocalisse serve a questi pazzi per realizzare il "Grande Reset" e assumere il controllo totale del Vecchio Continente, per poi scagliarlo - previo adeguato "trattamento" - contro la Russia, e infine procedere con ogni risorsa disponibile verso l'Asia. Una strategia molto semplice, che solo un idiota o un corrotto non comprenderebbe.

Attentati alla vita di Vladimir Putin

Putin ha subito una serie di attentati che è bene riportare per chiarezza, e per quello che a breve illustreremo:

  • Dichiarazioni generiche di Putin (2015-2017). In un’intervista a Oliver Stone, Putin ha ammesso di essere sopravvissuto ad almeno cinque tentativi di assassinio, attribuendo la sua salvezza a rigidi protocolli di sicurezza e all’efficienza delle sue guardie del corpo.
  • Presunto avvelenamento (2022). Fonti ucraine – senza prove – hanno insinuato un complotto di imprenditori e politici russi per avvelenarlo. Nessuna conferma è mai emersa.
  • Il tradimento del gruppo Wagner (2023). Nel giugno 2023, Yevgeny Prigozhin guidò una rivolta armata, occupando Rostov-sul-Don e marciando verso Mosca. La crisi si risolse con un negoziato, ma si concluse con la morte di Prigozhin e il ritrovamento di miliardi di rubli vicino alla sua abitazione. Vicino all’Hotel Trezzini è stato scoperto un furgone con 44 milioni di euro in contanti (circa 4 miliardi di rubli), destinati – ufficialmente – a pagare i mercenari e i risarcimenti alle famiglie dei caduti ("Cargo 200"). Oltre al denaro, sono stati trovati: passaporti falsi (con foto di sosia o personaggi con aspetto simile); 5 kg di lingotti d’oro; 6 pistole; polvere bianca sospetta (forse droga). In aggiunta, nella villa di Prigozhin, durante una perquisizione, le autorità hanno sequestrato altri miliardi di rubli in banconote, armi, parrucche per travestimenti e oggetti bizzarri come un alligatore impagliato e icone sacre. Le immagini trasmesse da "Rossiya 1" mostravano anche teste mozzate, presentate come trofei di guerra.
  • Attentato del Caucaso (2024?). Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence ucraina, ha affermato che Putin ha evitato un attentato da parte di militanti caucasici due mesi prima di una sua dichiarazione (data imprecisata). L’episodio sarebbe legato a tensioni storiche nella regione, non alla guerra in Ucraina.
  • Tentativo di abbattimento con droni (2025). Il 20 maggio 2025, la Russia ha accusato l’Ucraina di aver cercato di colpire l’elicottero di Putin nella regione di Kursk. Mosca sostiene che la difesa aerea abbia respinto l’attacco, ma molti, anche in Russia, considerano la notizia propaganda (sia dalla parte russa che ucraina).

LA 'FUGA' DEI DOCUMENTI SEGRETI

IL MESSAGGIO MAFIOSO D'INTELLIGENCE RIVOLTO A PUTIN

Nel maggio 2025, una gravissima fuga di documenti segreti russi ha rivelato dettagli sensibili sui piani di modernizzazione nucleare di Mosca, esponendo informazioni cruciali su basi missilistiche, sistemi di sicurezza e infrastrutture strategiche. Tra il 28 e il 31 maggio, oltre due milioni di files sono stati 'accidentalmente' pubblicati su un database accessibile al pubblico, rivelando progetti completi, mappe di tunnel sotterranei e persino la disposizione interna delle installazioni militari con i relativi punti deboli. La fuga, inizialmente riportata da "Danwatch" e "Der Spiegel" il 28 maggio, e poi approfondita da testate italiane come "Il Fatto Quotidiano" e "Il Giornale" il 31, arriva in un momento cruciale: solo un anno prima, nel 2024, il Cremlino aveva adottato una nuova dottrina nucleare che abbassava la soglia per l'uso di armi atomiche, aprendo alla possibilità di attacchi preventivi. I documenti confermano che la Russia ha ricostruito intere basi come Yasny, dove sono dispiegati i missili ipersonici Avangard.

Le conseguenze strategiche sono state immediate. L'Ucraina ha sfruttato queste informazioni nell'operazione "Spider Web" tra maggio e giugno 2025, colpendo oltre 40 bombardieri strategici russi (tra cui Tu-95MS e Tu-22M3) e danneggiando gravemente basi chiave come Engels-2, Olenya e Dyagilevo, con perdite stimate in 2 miliardi di dollari, che hanno temporaneamente compromesso la capacità russa di condurre attacchi a lungo raggio. Secondo analisti NATO ed esperti come Hans M. Kristensen della Federation of American Scientists, questa è stata la più grave fuga di informazioni nucleari dagli anni '70, avendo rivelato persino la disposizione delle recinzioni elettrificate e i punti deboli delle porte antiesplosione.

All'origine della fuga vi sono gravi carenze nella sicurezza informatica russa. Malgrado le leggi del 2020 per proteggere gli appalti militari, i funzionari hanno continuato a pubblicare documenti sensibili fino al 2024, dimostrando una gestione approssimativa. Le cause vanno ricercate nella corruzione, nella scarsa competenza del personale, nei sabotaggi interni e nelle operazioni di hackeraggio atlantico.

Scandali e crisi nella Russia di Putin: dagli oligarchi alle basi NATO

Un altro grave scandalo che ha scosso la Russia è stata la fuga precipitosa degli oligarchi russi, molti dei quali avevano accumulato ingenti patrimoni in Occidente, particolarmente in Italia. In Sardegna, magnati come Alisher Usmanov e Alexey Mordashov possedevano ville da milioni di euro e yacht di lusso, spesso registrati tramite società offshore. La situazione si è aggravata con la scoperta che alcuni funzionari dell'FSB avrebbero aiutato questi oligarchi a mettere al sicuro i beni in cambio di tangenti, minando ulteriormente la sicurezza nazionale. Emblematico è il caso dello yacht "Scheherazade", ormeggiato in Toscana e sospettato di appartenere allo stesso Putin: sebbene le indagini, le autorità italiane non sono riuscite a sequestrarlo per mancanza di prove dirette (tiè!).

Questi episodi, combinati con le fughe di informazioni sensibili e gli attacchi mirati ucraini, dipingono un quadro preoccupante per Mosca. Se da un lato la Russia mantiene una credibile minaccia nucleare, dall'altro la sua capacità convenzionale appare erosa, mentre le élite sembrano più preoccupate a salvaguardare i propri patrimoni che a sostenere lo sforzo bellico.

Qui bisogna fare una piccola precisazione: non vi è nulla di strano nel fatto che i Servizi russi aiutino gli oligarchi legati a Putin, a maggior ragione quelli che amavano - e amano - l'Italia e la nostra isola di Sardegna. Ma non tutti sono amici di Putin, e non tutti gli "oligarchi" sono tali perché proiezione della corrente filoputiniana. Vi sono tanti altri "oligarchi" che sono, letteralmente, scappati in Serbia, Stati Uniti, Emirati Arabi ed altri paesi, e che hanno pagato profumatamente i Servizi russi. Ora, se le "operazioni" di "lasciapassare" sono state approvate da Putin, ben venga: il tutto si è classificato come un "levati dalle palle, e vattene dove vuoi, ma paga il prezzo del trasloco". Invece, non tutto è andato così liscio, poiché di scandali tra le fila dei Servizi russi ve ne sono stati, e anche di gravi.

Riassumendo: se l'FSB accetta tangenti, non è un servizio "serio" che agisce per amor di Patria, bensì per interesse; e se sono state pagate tangenti, vuol dire che tanto amici di Putin, forse, non erano certi oligarchi e nemmeno certi agenti, al di là dei loro superiori. Ciò (ri)prova che vi sono correnti che agiscono sin troppo autonomamente; e questo lo si era capito da un pezzo (!).

La connessione "oligarchi-corruzione-FSB" implica tante altre connessioni che abbiamo già citato; e la mancanza di fiducia in Putin è mancanza di fiducia verso la Russia. A sua volta, se si scende a compromessi con il nemico in tempi di guerra, si danneggia consapevolmente la Grande Madre, favorendo appositamente l'avversario (tradimento).

Siffatto ragionamento è davvero molto semplice: se non sei amico - e sei russo - sei (peggio del) nemico. E non ti si perdona niente.

Le basi NATO in Italia: strategia, segreti e tensioni

E per quanto riguarda noi italiani? L'Italia ospita alcune delle infrastrutture militari NATO più strategiche d'Europa, tra cui basi aeree con armi atomiche, poligoni di addestramento e centri di comando. Le installazioni più significative sono Aviano (Friuli-Venezia Giulia) e Ghedi (Lombardia), uniche basi italiane dove sono fisicamente - e ufficialmente - presenti armi nucleari (bombe B61 in fase di aggiornamento alla variante B61-12). Queste basi, fondamentali per la strategia di deterrenza NATO, sono oggetto di proteste da parte di attivisti e comitati locali che denunciano i rischi di un eventuale conflitto.

Altre strutture chiave includono Sigonella in Sicilia, hub per droni e intelligence; Camp Darby in Toscana, il più grande deposito di armi convenzionali U.S.A. fuori dal territorio americano; Napoli, sede del comando NATO per il Sud Europa; e i poligoni sardi di Capo Teulada, dove sono stati rilevati residui radioattivi da missili, sebbene non vi siano prove di presenza di testate nucleari (la magistratura di Teulada è totalmente nelle mani della massoneria).

La Sardegna, con i suoi poligoni NATO, è al centro di polemiche per gli effetti comprovati sull'ambiente e la salute della popolazione, nonché sede di sperimentazioni militari che riguardano i virus della famiglia Coronaviridae, con traffici che hanno toccato addirittura l'Ucraina e la morte del generale Kirillov (come dimostrato, in esclusiva, da Sa Defenza).

La trama oligarchica-FSB: un golpe non tanto nell'ombra o una lotta per il dopo-Putin?

L’ipotesi che alcuni oligarchi, in collusione con frange dell’FSB, stiano orchestrando una campagna di pressione contro Putin – o addirittura preparando un cambio di regime – non è pura fantapolitica, ma va calibrata sulla complessa realtà del potere russo:

  • L’FSB non è un blocco monolitico: Al suo interno coesistono fazioni rivali (tradizionalisti vs. tecnocrati, lealisti vs. gruppi legati a interessi privati). La fuga di documenti nucleari del maggio 2025, con il suo livello di dettaglio tecnico e il tempismo strategico, suggerisce il coinvolgimento di "insider" ben posizionati.
  • Gli oligarchi sotto pressione: Le sanzioni occidentali hanno ridotto dal 40% al 60% i patrimoni dei magnati più esposti (Bloomberg, 2023-24). Alcuni, come Mordashov e Usmanov, hanno perso "asset" miliardari in Occidente, mentre altri sopravvivono solo grazie all’appoggio del Cremlino. La fuga di capitali e il mancato sequestro di beni come lo yacht Scheherazade indicano che reti transnazionali di protezione potrebbero ancora essere operative, e ciò chiarisce il perché delle pressioni della NATO su paesi come Italia e Spagna, storicamente alleati della Russia.
  • Precedenti storici: Il tentativo di colpo di Stato del gruppo Wagner nel 2023 ha dimostrato che ribellioni armate "dal basso" sono possibili, anche se destinate al fallimento senza l'appoggio istituzionale e militare (Putin gode quasi del 90% dei consensi in Russia tra la popolazione).
A quanto enunciato aggiungiamo:
  • Reclutamento di ex mercenari Wagner in unità FSB: Un chiaro tentativo di cooptare elementi destabilizzanti.
  • Una guerra d’informazione controllata: Fughe mirate (come quella sui segreti nucleari).
  • Scontri tra clan: i siloviki (apparati militari e di sicurezza) stanno già competendo tra di loro per il “dopo Putin”.
  • Cambi di reparti nel FSB: soprattutto nel 3° e 5° Dipartimento, responsabili di controspionaggio e sicurezza interna.
  • Movimenti di capitali: certi oligarchi muovono i loro immensi patrimoni verso "hub" come Armenia, Kazakistan, Goergia, Emirati Arabi.
  • Atteggiamenti contraddittori dei "porti neutri": Le piattaforme di comunicazione cifrate VKontakte e Telegram stanno sperimentando la comparsa di "manifesti" di frange critiche nei confronti di Putin, con atteggiamenti non sempre a favore della tanto decantata "privacy" e neutralità.

Concludendo, lavorare con un golpe "aperto" è indubbiamente rischioso, ma non è da escludere. Anzi, vista la follia delle classi dirigenti occidentali, è una ipotesi più che plausibile, tenendo a mente i precedenti menzionati.

Conclusioni

Putin deve saper trasformare questa crisi in un'opportunità, epurando la Russia dai traditori e dai vecchi e nuovi infiltrati.

Diciotto mesi di operazioni angloucraine sul suolo russo dimostrano l'esistenza di un'infiltrazione costante, nota da sempre, che ha garantito ai nemici l'accesso e l'acquisizione di componenti per la produzione di droni e l'attesa del momento opportuno per attaccare.

Qualora Putin attui con saggezza, speriamo solo riconosca chi è stato sempre dalla sua parte.

Caro zio Vovo, non dimenticare che come direbbe Confucio: "Ci sono due cose che l'occhio non può vedere: ciò che è troppo vicino e ciò che è troppo lontano". E che: "Niente è più visibile di ciò che è nascosto".


Nessun commento:

► Potrebbe interessare anche: