Tante associazioni, tanti progetti, tanti migranti favoriti da approvazioni di leggi che, apparentemente, facilitano il cambio di vita degli occidentali in Russia. Questi procedimenti, tuttavia, vengono strumentalizzati dai nemici interni ed esterni di Putin per infiltrare spie ucraine, destabilizzare e coprire gli affari dei “mafiosi della DUMA” (alias oligarchi).
Ed è proprio in tema di “stranieri” che è d’uopo porgere la seguente domanda: quanti di loro meritano davvero di vivere nella Russia di Putin? Risposta: pochi, pochissimi, diciamo quasi nessuno, poiché la maggioranza o sono marionette al soldo della NATO o sono degli emeriti idioti.
Nessuno dei “ricchi migranti” vuole difendere con le armi il futuro dell’umanità e della Russia, ma ecco che tutti criticano – pubblicamente - l’occidente per le sue politiche migratorie, pretendendo da Putin un permesso di soggiorno o la cittadinanza.
Tanta, troppo ipocrisia, e troppe parole spese al vento, in particolare contro l’arruolamento nell’esercito, quasi fosse una propaganda antirussa e antimilitaristica, persino quando il vostro autore contatta i responsabili di certe associazioni con l'intenzione di fare chiarezza.
'Semplice' ipocrisia o si tratta di una piano specifico per delegittimare e sabotare il multipolarismo? Come vedremo, il tutto non si limita solo all’ipocrisia, e il piano di una destabilizzazione dall’interno della Russia è già stata avviato, e da parecchio.
La Russia è infiltrata: allarme spie
Gli stranieri sono sempre un problema, specie se vengono da continenti come quello Africano o Latinoamericano, nonché da certi paesi non molto amici del multipolarismo, o che sono – purtroppo – assenti di un concetto sano e sviluppato di civiltà (non siamo tutti uguali, fortunatamente, e non tutti gli “esseri” sono “umani”).
L’esempio che ci offre la follia atlantica di quanto possa essere pericolosa l’immigrazione incontrollata – usata in chiave destabilizzatrice - è esplicito.
Nel mondo a trazione angloamericana e sionista vengono spediti unicamente criminali, stupratori e terroristi in Europa, per distruggere il Vecchio Continente e realizzare i folli piani di sostituzione etnica tanto cari alla massoneria dei pedofili e dei satanisti; quella stessa massoneria che brama la “costruzione di un nuovo ordine mondiale monopolare più giusto ed efficiente”; un mondo dove tutti sono omosessuali privi di differenze razziali, genetiche e culturali, e dove tutto e tutti devono essere connessi a internet.
La guerra in Ucraina ha rivelato – finalmente – anche in Russia l’esistenza concreta di questa setta di psicopatici che interpreta la vita al pari di un videogioco (sono degli alienati convinti di possedere una conoscenza superiore, e di poter mandare a morire l’intera popolazione ucraina in virtù della loro “superiorità razziale”).
L’immigrazione è un’arma, e come tale va sapientemente utilizzata sia per difendersi che per attaccare.
Lo spostamento di persone può e deve avvenire secondo criteri meticolosi, e deve essere facilitato tra paesi amici e con culture simili per contribuire allo sviluppo delle società.
La Russia, contrariamente a quello che si pensa, ha facilitato il rilascio di certi permessi di soggiorno, ma, fortunatamente, non sta regalando la cittadinanza a chiunque. Se si vuole essere cittadino russo, infatti, si deve imparare il russo, conoscere la storia russa e lavorare. E se vuoi avere un accesso “facilitato” alla strada della cittadinanza, allora conviene imbracciare un’arma e difendere il Paese del quale vuoi essere parte e cittadino.
“Vuoi diventare cittadino russo? Lotta contro il nazismo”
Lottare contro l’atlantismo per diventare cittadino di un paese che vuole realizzare il multipolarismo e frenare l’espansionismo dell’impero angloamericano e sionista insieme a Cina è, per tutti noi che siamo cresciuti a pane ed Ernesto “Che” Guevara, un sogno.
Il piano sarebbe meraviglioso se non fosse che, a buttare cattiva luce su noi “stranieri”, ci siano tanti “turisti” arrivati non si sa come in Russia e non si sa perché, visto che di lavorare, di imparare il russo e di difendere la Patria non ne vogliono proprio sapere (preferiscono parlare inglese, guarda un po’).
Alle più note associazioni di supporto per gli “stranieri che vogliono trasferirsi in Russia” abbiamo presentato differenti problemi per valutare la risposta degli interpellati, e le loro risposte (o il silenzio) ci hanno confermato la natura volutamente dolosa e delittuosa delle loro azioni. Ecco i principali problemi presentati:
- Siamo personaggi attenzionati alle autorità per via del nostro essere filorussi;
- Siamo stati oggetto di spionaggi e persecuzione dai servizi segreti atlantici, e lo siamo tutt’ora;
- Siamo oggetto di persecuzione poiché, per metà, di origine russa;
- Non possiamo richiedere o rinnovare il passaporto perché le autorità ce lo impediscono o per “malfunzionamenti” ingiustificati da parte delle autorità italiane ed europee.
Tutti questi esempi sono tipici della nostra realtà non solo italiana, ma europea; e di prove se ne contano a centinaia in tal senso (basta leggere le cronache o i resoconti delle pagine telegram di informazione alternativa più conosciute).
E, sempre in tema di problemi amministrativi-burocratici, o di siturazioni "delicate", è bene menzionare il seguente.
Quando vi sono dei ritardi o dei “problemi” nel rilascio di documenti, patenti, passaporti, spionaggi, tentativi concreti di distensione ed iniziative politiche, di elusione delle illogiche e illegali sanzioni antirusse, ecc… nei casi più estremi di "personaggi filorussi", le autorità governative (i Servizi) sono solite:
1. Suicidare il diretto interessato (come nel caso del marito dell’europarlamentare Francesca Donato);
2. Accusare gli “hacker russi” di aver sabotato i server ministeriali per impedire agli occidentali di ottenere documenti, permessi e passaporti ed entrare in Russia;
3. Pagare qualche prostituta o procura affinché tirino fuori dal cilindro, come per magia, accuse di molestie sessuali, terrorismo, diffamazioni, multe non pagate o cartelle delle Agenzie delle Entrate vecchie di chissà quanti anni, e chi più ne ha più ne metta (oramai siamo tutti “novax” e “spie di Putin”).
La terza 'soluzione' è quella più utilizzata dal sistema criminale
atlantico e dalle procure (atlantiche) per uccidere qualcuno; mentre la seconda è,
ultimamente, la maggiormente adoperata a mo’ di giustificazione
burocratica-amministrativa per mettere i bastoni tra le ruote a chicchessia, e lanciare certi "messaggi".
I problemi “informatici” e “tecnologici” cadono a fagiolo ogni qual volta la NATO aumenta il suo dittatoriale controllo su di un paese servo come l’Italia e su di un continente privo di sovranità come l’Europa. E cosa c’è di meglio che uccidere tutti i filorussi od impedire loro di scappare che dare la colpa agli hacker russi? Il discorso è semplice, ed è il seguente: “Vuoi richiedere il passaporto o vuoi andare in Russia? Perché? Sei filorusso? Hai detto di no, bene. Comunque, non puoi. E sai perché? Abbiamo un problema, ed è colpa degli hacker russi”.
E se ti presenti tempo dopo, o compri un biglietto per un paese di confine, ecco cosa succede:
“Salve, qui è la DIGOS, qui ci risulta che vuole partire. Ma ci è arrivata una segnalazione che lei ha scritto delle cose contro il governo Meloni e contro i nostri salvatori e alleati della NATO e dell’Ucraina, e poi qui abbiamo una denuncia per molestie sessuali. E’ davvero sicuro che vuole partire? Chiarifichi prima la sua posizione al riguardo, e si ricordi che a breve scade la sua carta di identità, e che se perde all’estero i documenti o le succede qualcosa non possiamo assicurare la sua incolumità”.
Non sto raccontando nulla di nuovo e nemmeno nulla di strano. A una nota giornalista italo-russa, solo perché nata in Russia, hanno proibito di ritirare soldi allo sportello bancario esterno tempo fa (come da lei annunciato su telegram); e determinati politici (del Partito Democratico) e periodici proiezione del governo e dell’atlantismo hanno lanciato strani messaggi (mafiosi e d’intelligence) sulla chiusura dei conti bancari di esponenti politici e giornalisti “megafoni” della controinformazione russa (meglio non fare nomi, per non indurre in problemi).
E potrei continuare…
Per il tema “hacker russi” dobbiamo fare una piccola precisazione. Il gruppo hacker russo “NoName” è stata riconosciuto recentemente, a livello europeo, come la più grave minaccia informatica per il Vecchio Continente. Peccato che, tra le tante interviste che abbiamo pubblicato - e fatto - a summenzionati hacker, costoro si siano sempre dichiarati a favore di chi voleva realmente aiutare la Russia e contribuire al suo sviluppo, anche in termini di trasferimento permanente e cittadinanza.
Unico caso di attacco diretto con tanto di manomissione delle strutture economiche e strategiche italiane degno di menzione è stato un “errore” nei conti bancari dei cittadini italiani a cui è seguito un aumento del quantitativo di depositi nei loro conti correnti. In altre parole, i “cattivi” hacker russi sono stati così cattivi che hanno “regalato” soldi ai cittadini italiani per tentare di… danneggiarli. Eppure, per la stampa di regime questa è stata una operazione che mirava a “destabilizzare” l’economia italiana (soldi ai nazisti in Ucraina sì, soldi agli italiani in difficoltà che muoiono di fame no).
Fonte: https://www.ilriformista.it/poste-italiane-attacco-hacker-da-killnet-conti-sballati-sistema-in-tilt-e-piu-soldi-in-cassa-302424/ |
*** Ci sono altri attacchi che tralasciamo, con tanto di rivendicazioni, ma che nascondono messaggi politici e d’intelligence ben precisi, e che, per non confondere le idee, non riportiamo poiché appartenenti ad altra categoria ***
Le false associazioni
Se avete seguito le inchieste di Sa Defenza, sapete che siamo abili a smascherare le coperture dei servizi atlantici che vengono fatte passare da ONG, associazioni culturali o di volontariato.
Abbiamo scritto a tante (forse a tutte le) associazioni di “stranieri” in Russia e di esponenti della politica parlamentare russa, ma non abbiamo avuto risposta concreta e soddisfacente da nessuno. Tra loro, infatti, queste associazioni si fanno la guerra, litigano come bambini su chi deve gestire il “ricco” straniero che vuole venire a spendere soldi nella Federazione.
Al posto di far fronte comune contro il nazismo, i “figli di papà” e dei tanti oligarchi che, sfortunatamente, non sono stati spediti in Siberia da Putin, li ritroviamo a “lavorare” per prendere finanziamenti dal Cremlino, pubblicità, visibilità et similia, poiché è molto meglio stare con il sedere su di una comoda sedia e mandare email che aiutare veramente il popolo russo con il sudore della propria fronte (da che mondo è mondo, quando si parla di “associazioni”, “comitati” e “volontariato” si parla di riciclo di capitali ed affari loschi).
Vi sono molti gruppi telegram di cittadini inglesi, irlandesi, e altri in cui ritroviamo giornaliste russe dalla bella presenza che parlano perfettamente tedesco (tanto ‘belle’ quanto stupide), che si presentano come “facilitatori” o “volontari”; “informatori”, insomma, ma nessuno di loro, effettivamente, con una qualifica che possa servire davvero a qualcosa.
Aggiungiamo che abbiamo scritto pure ad esponenti consolari che lavorano per la Russia e all’estero, e a membri della DUMA, per la maggioranza donne (tra le quali menzioniamo delle parlamentari palesemente lesbiche, tanto per ribadire come la Russia non sia un paese omofobo), e il risultato è stato praticamente identico: nulla, o al massimo proposte per commettere illeciti.
“Qual è il tuo problema?”
Dopo il primo contatto, gli interessati ci dicono di enunciare il nostro problema. Poi, una volta inviato il messaggio, ci dicono di ricontattarli dopo qualche giorno. Dopo settimane di messaggi non risposti e di ritardi incredibili, finalmente ci rispondono ma... ci dicono che hanno sbagliato, che si sono confusi; che dobbiamo perdonarli, e che è bene mettersi in contatto con un legale poiché “il nostro caso è un po’ diverso dall’abituale”. Quando menzioniamo che siamo disposti a pagare, il contatto del legale ci viene inviato al momento. Quando diciamo, invece, che non abbiamo soldi e vogliamo usufruire legalmente – e per diritto – di quello che stabilisce la legge, be’… la risposta non arriva mai. Se insistiamo, dopo altre settimane e altri messaggi, tanti, troppi, ci dicono di descrivere nuovamente la nostra situazione, ma ad un collega, e di aspettare una risposta (un cane che si morde la coda).
“E se mi arruolo nell’esercito?”
Chi vi scrive è abituato a pensare sempre male poiché, sapete bene, ci si indovina quasi sempre. Dopo aver posto lo stesso problema a differenti associazioni - anche a quelle politiche di parlamentari della DUMA - ci siamo meravigliati di come le associazioni “culturali” e di “volontariati” accusassero i membri della DUMA di essere degli approfittatori.
Non a caso, quando ci chiedevano se avevamo contattato con le associazioni politiche di certe note parlamentari, le associazioni rivali ci rispondevano che era bene non fidarsi di queste persone, poiché miravano solo a spennare come polli tutti coloro che volevano andare in Russia per cambiar vita (che poi è vero...).
Fatto sta che, anche in questi casi, appena menzionata la mancanza di liquidità, i contatti magicamente si interrompevano. Ma noi abbiamo insistito. Interrogati nuovamente per lo stesso problema (uno di quelli elencate), e ricordato loro chi eravamo (sono molto cauti, cancellano sempre messaggi e conversazioni da telegram), chiaramente, hanno negato, hanno fatto orecchie da mercante, specie quando il vostro autore ha dichiarato di essere un “giornalista filorusso”.
Come mai questi personaggi, che erano soliti allertare sui tanti imbrogli, e che regalavano consigli a chiunque su come arrivare in Russia ed eludere la strada dell'arruolamento nell'esercito, d’improvviso negano contro ogni evidenza la loro diffidenza e quanto in passato menzionato?
In Russia, e le ultime cronache lo dimostrano, si erano infiltrati molti stranieri ed ucraini che hanno ingannato tante persone di basso livello culturale e sociale, arrivando addirittura a truffarli tramite “call center” con base a Mosca. E, come se non bastasse, sempre questi personaggi hanno “consigliato” a questi poveri truffati di vendicarsi, attraccando bancomat o sparando fuochi d’artificio negli uffici bancari per terrorizzare i residenti, e simulare un attacco terroristico.
E’ giusto menzionare che uno dei nominati legali sembra proprio essere turco, a riprova che, quando si tratta di “affari”, non esistono amici o nemici in ambito geopolitico.
Dobbiamo aggiungere a tutto questo anche le migliaia di migranti arrivati in Russia in maniera illegale, gli imbrogli, i tentativi di organizzare attentati, i falsi permessi di soggiorno, le "mafie" per "rubare" la cittadinanza mediante matrimoni combinati e per coprire spie. Insomma, tutto un bel casino orchestrato ad arte, e proprio da chi vive in Russia e vuole destabilizzare il governo di Vladimir Putin.
La matrice destabilizzatrice è palese, ancor più se la associamo a quanto da noi scoperto e riportato in questo articolo. La guerra ibrida contro la Russia riguarda ogni singolo aspetto della vita quotidiana, e i molti gruppi telegram che si occupano di aiutare gli stranieri – anche statunitensi – a risiedere in Russia non sono altro che coperture per agenti NATO protetti da esponenti politici di primissimo livello nemici di Putin.
L’ultimo episodio che è accaduto al vostro autore è di 24 ore fa, dove mi sono presentato come un autore schedato che voleva lasciare l’Europa per avere salva la vita e procedere alla cittadinanza mediante arruolamento nell’esercito. Il consiglio è stato quello di non arruolarmi, poiché "non vale la pena morire per la Russia", e di cercare manovre meno pulite, poiché “qui così fan tutti”. Il gestore di questa pagina di stranieri in Russia, a mio modo di vedere, è un cretino, poiché, anche in passato, mi aveva dato il contatto di un altro signore, un altro cretino, che probabilmente aveva problemi nel leggere e nello scrivere, visto che in tema di orari, interviste, e comprensione delle domande dimostrava di possedere degli handicap molto, ma molto elevati, anche nella sua stessa lingua.
La cosa divertente è l’amore che provano questi soggetti nei confronti dell’esercito (ironia). Quando gli dici che sei pronto ad arruolarti, ecco che - praticamente tutti - si spaventano, ti consigliano di non farlo, cercano di deviare la tua attenzione su di un altro discorso, e partono le proposte illegali. Perché mai proporti di metterti in cattiva luce e di farti espellere senza possibilità di ritorno? E perché mai tutta questa paura dell’esercito? Semplice: se entri in contatto con il Ministero della Difesa o con un centro di reclutamento, rubare i soldi dello Stato e ingannare i volontari che vogliono arruolarsi diventa impossibile. E se accetti di fare qualcosa di illegale, sono loro i primi a segnalarlo alle autorità, e in questo modo la Russia, da paese di salvazione, diventa paese di approfittatori e criminali. La credibilità della Russia scende a zero, e il nemico, la NATO, mina l'appoggio alla Federazione, anche in termini di nuove leve.
Questi parassiti istituzionali – perché sono dei parassiti – sono suscettibili all’attenzione, alla fama, ai soldi facili degli “imprenditori stranieri” che vogliono investire in Russia, ma nessuno di loro vuole contribuire alla sviluppo della Russia. Tutti coloro che gestiscono queste associazioni o comitati hanno legami con gli Stati Uniti, sono omosessuali, lesbiche o tossicodipendenti (basta guardarli senza trucco per rendersi conto che stanno con un piede nello Stige). La degenerazione occidentale è forte in Russia, e a consultare il social VK ci si rende conto che questi parassiti emulano, in tutto e per tutto, lo stile di vita occidentale degli “influencer” (sono dei malati mentali).
Caso concreto
L’evento che più mi ha colpito è stato quello di un rappresentante istituzionale che lavorava – e lavora - in una ambasciata d’America Latina che, in cambio di 16 mila dollari (non euro, dollari, badate bene) mi aveva proposto di partire per Mosca utilizzando il suo passaporto; e un volta in Russia, di dare il passaporto ad un suo amico che, di ritorno, glielo avrebbe ri-consegnato.
Inutile sottolineare che, se schedati a dovere, entrare in un aeroporto equivale a suicidarsi, poiché il riconoscimento facciale permette l'identificazione all’istante. Ma ciò che mi ha fatto più schifo è stato che questo signore si dichiarava filorusso, e di lavorare per “il bene della Russia”.
Lascio a voi ogni commento, consigliando di fidarvi solo di Vladimir Putin, e non di chi gli ronza intorno come un insetto attratto dal miele.
Per concludere, terminiamo con le illuminanti parole di un soldato italiano che fa onere al suo Paese, o meglio ai suoi due Paesi:
Post Scriptum
Per chi è interessato a trasferirsi in Russia, è bene che vi mettiate in contatto direttamente con il Ministero competente; NON CONTATTATE CON NESSUNA ASSOCIAZIONE tanto meno di personalità russe, politiche o meno.
A chi vuole intraprendere questo percorso consigliamo – vivamente – quanto segue: non fidatevi di nessuno straniero in Russia, poiché la maggior parte sono dei parassiti e delle spie che vanno nella Federazione solo per diffondere disinformazione e sabotare i piani di Putin.
Vi sono attualmente molti problemi legati agli stranieri, alla documentazione falsa, alle spie e ai sabotaggi (la storia delle truffe, dei “call center” o dei pensionati mezzi rincoglioniti che simulavano attentati in cambio di soldi, e molto altro).
Tutti coloro con i quali abbiamo parlato hanno sempre sconsigliato di arruolarsi nell’esercito, e ci hanno consigliato di trovare qualche “stratagemma” per rimanere in Russia. Compito principale di questi “volontari”, che gestiscono pagine ed associazioni, sembra appunto impedire l’arruolamento di soldati dall’estero, e di fornire false informazioni affinché le persone vengano prima ingannate e poi rispedite a casa; così da delegittimare non solo il governo ma anche l’esercito russo.
Scrivete al Ministero dell’Interno o al Governo, utilizzando una VPN di fiducia e, preferibilmente, russa; oppure, recatevi in un paese amico del multipolarismo, e da lì entrate in Russia, prima come turisti e poi si vedrà. Nulla è meglio del contatto diretto e personale.
Non fidatevi di nessuno, fidatevi solo di Vladimir Putin.
Nessun commento:
Posta un commento