giovedì 5 maggio 2016

CRONACA DI UNA GUERRA CONTRO L'ISIS CHE STA PER SCOPPIARE INCENDIANDO TUTTO IL NORD AFRICA

SPECIALE LIBIA / CRONACA DI UNA GUERRA CONTRO L'ISIS CHE STA PER SCOPPIARE INCENDIANDO TUTTO IL NORD AFRICA
www.ilnord.it






LIBIA - CRONACA DI UNA GUERRA - Nell'assoluto silenzio e disinteresse dell'informazione italiana, in Libia fervono i preparativi per una guerra che si prepara ad essere devastante, in nulla diversa dalla catastrofe siriana.

Le milizie dello Stato islamico hanno deciso di porsi su posizioni difensive, ammassando uomini nella periferia di Sirte in vista di un imminente attacco da parte dell'Esercito libico del generale Khalifa Haftar, ministro della Difesa del governo transitorio libico non riconosciuto con sede a Bengasi. Secondo quanto riferisce l'emittente televisiva qatariota "al Jazeera", i jihadisti stanno contestualmente ritirando i loro uomini dalla periferia di Bengasi, recentemente liberata dalle forze di Haftar, per farli rientrare nella loro roccaforte. Secondo fonti locali, si tratta di un piano strategico del gruppo islamico in vista di un imminente battaglia che potrebbe vederli combattere anche contro le milizie di Misurata. Il generale Haftar, infatti, ha annunciato di aver ultimato i preparativi in vista dell'attacco a Sirte e si attendono solo i suoi ordini per lanciarlo.

Intanto un gruppo di famiglie di Sirte sarebbe riuscito a fuggire dallo Stato islamico in vista di un possibile attacco dell'Esercito libico. Il sito informativo libico "al Wasat" riferisce che almeno 221 famiglie hanno varcato nei giorni scorsi la porta occidentale di al Sadad in direzione di Zliten, Misurata, Tripoli, Gharian, al Khoms e Tarhuna. Alcuni di questi profughi sostengono di essere stati maltrattati, o meglio derubati, dagli uomini del "califfato". I miliziani, in particolare, avrebbero confiscato alle famiglie di Sirte mobili e bombole i gas. Le famiglie fuggite avrebbero avuto il via libera del responsabile del gruppo terroristico, Abu Hamza detto "il senegalese", in virtu' della presenza di malati gravi fra i profughi. Sempre secondo "al Wasat", inoltre, altre famiglie sarebbero state invece costrette a ritornare nelle loro case. Si tratterebbe di famiglie molto povere, alcune delle quali legate al clan Gheddafi, prive di viveri e, probabilmente, di tangenti da pagare per fuggire dalla citta'.

Nei giorni scorsi, inoltre, il gruppo ha ordinato l'esecuzione della condanna a morte nei confronti di un giovane del clan dei Gheddafi, impedendo alla sua famiglia di fuggire da Sirte. Secondo quanto riferisce il sito web informatico libico "al Wasat", il giovane si chiamava Abdullah Mohammed al Ghani Gheddafi, era del 1997 ed era accusato di essere un sostenitore del passato regime libico. Il ragazzo ha trascorso un mese e mezzo in carcere prima dell'esecuzione della condanna comminata dal tribunale sharaitico. Intanto si sono registrati i primi scontri a fuoco tra un'avanguardia dell'Esercito libico fedele al generale Khalifa Haftar e le milizie dello Stato islamico ad est di Sirte. Secondo quanto riferisce l'emittente televisiva "al Libya", con sede a Bengasi, gli scontri sono avvenuti tra un gruppo di esploratori delle truppe della Cirenaica e i jihadisti a sud di al Nawafilia, villaggio che si trova a est di Sirte. Ci sarebbero stati in particolare scambi di artiglieria a lungo raggio. Questi scontri non avrebbero provocato vittime tra le fila dell'esercito.

Un caccia da guerra non identificato ha sorvolato all'alba nei giorni scorsi la citta' costiera libica, ex roccaforte del defunto colonnello Muhammar Gheddafi. Secondo quanto ha riferito una fonte della citta' al sito web informativo libico "al Wasat", l'aereo da guerra ha sorvolato a bassa quota le basi dello Stato islamico nell'area. Le brigate jihadiste hanno coperto le vie del "feudo" islamista con dei teli per nascondere i loro movimenti, sulla falsa riga di quanto avvenuto recentemente anche ad al Raqqa, la "capitale" dell'Isis in Siria. Gli esperti di esplosivi del gruppo terroristico, intanto, hanno minato le aree intorno alla citta' in vista di una possibile offensiva militare. Le forze del generale Haftar, capo dello Stato maggiore dell'Esercito libico fedele al governo "transitorio" non riconosciuto di Bengasi, si stanno ammassando nella zona di al Marad (o Maradah), avamposto meridionale situato nella provincia di Agedabia (Ajdabiya). Sui social media e i media libici pro-Haftar circolano le immagini dell'arrivo ad al Marad di uomini e mezzi delle truppe libiche di Haftar.

Sembra inoltre che le truppe di Haftar si siano scontrate con le milizie di Misurata (legate al Consiglio presidenziale di Tripoli) nella zona di Zillah, 400 chilometri a sud-est di Sirte, nella parte centrale della Libia. A confermarlo e' stato il portavoce dell'Esercito libico attivo nell'est del paese, colonnello Ahmed al Mismari. "I nostri soldati hanno catturato molti dei loro uomini", ha detto al Mismari. Parlando ai media libici, l'ufficiale ha aggiunto che "le nostre forze sono dirette verso Sirte per liberare la citta' dallo Stato islamico (Isis), ma prima stanno prendendo il controllo delle aree strategiche intorno alla citta'. Vorremmo compiere attacchi mirati per evitare di distruggere Sirte e i suoi edifici. Noi non entreremo ad Agedabia (Ajdabya) ma ci concentreremo su Maradah".

L'emittente televisiva "Sky Arabia" ha riferito ieri che l'Esercito libico ha preso il controllo della via che porta da Zillah a Maradah, dove si trova un impianto petrolifero. Le milizie di Misurata si sono quindi ritirate verso al Jafra, a sud, citta' alleata dove si trova una base aerea dalla quale sono decollati i caccia che fanno capo all'operazione "Alba" e che hanno bombardato le brigate dell'esercito di Haftar presenti a Zillah. Secondo i media libici, nel raid sarebbero rimasti feriti sette militari anche se altre fonti riferiscono che non ci sarebbero vittime. Nei giorni scorsi le truppe di Haftar sono arrivate a Maradah, avamposto meridionale situato nella provincia di Ajdabiya, in vista di una possibile imminente offensiva su Sirte, roccaforte dello Stato islamico in Libia. Il Consiglio presidenziale libico, che e' sostenuto dalle milizie di Misurata, aveva lanciato un appello la scorsa settimana alle forze del generale Haftar per avviare un'operazione militare congiunta per la liberazione di Sirte.


mercoledì 4 maggio 2016

IRAN: ISRAELE PROTEGGE I TERRORISTI DEL ISIS IN SIRIA

Iran: Israele Protegge i terroristi del ISIS in Siria

GPD 
il 4 maggio 2016
veteranstoday






TEHERAN - Un alto funzionario militare accusa Israele di sostenere i gruppi terroristici nella regione, specialmente in Siria e Iraq.
"Se non fosse stato per il sostegno di intelligence di Israele ai terroristi, i gruppi terroristici in Siria sarebbero sicuramente stati distrutti circa 2 o 3 anni fa," ha affermato Rastegarpanah Generale Capo di stato maggiore della Security Advisor delle  Forze Armate iraniane.
Ha detto che, oggi tutti sono consapevoli del fatto che, le organizzazioni dissidenti che stanno affrontando il governo siriano sono sottogruppi di organi della intelligence di Israele.

Il Generale Rastegarpanah ha ribadito che i terroristi raggiungono facilmente la Siria da Israele, ricordando che "i sionisti hanno istituito ospedali da campo per i terroristi e riforniscono loro le munizioni".

Il mese scorso, il ministro della Difesa iraniano, generale di brigata Hossein Dehqan ha avvertito gli stati del mondo della minaccia imposta da parte di gruppi terroristici supportati dagli Stati Uniti, Israele e Arabia Saudita.
"Crediamo che oggi il mondo intero è minacciato da insicurezza, instabilità e la diffusione di orrore provocato da atti terroristici da gruppi terroristi Takfiri-sionisti che sono supportati dagli Stati Uniti, Israele e alcuni paesi regionali, guidati da Arabia Saudita," ha detto il Generale Dehqan , alla Conferenza sulla sicurezza internazionale del 2016 a Mosca (MCIS), martedì  pomeriggio.
Egli ha anche minimizzato l'efficacia delle cosiddette coalizioni anti-terrorismo da parte dei sostenitori dei terroristi, dicendo che non sono interessati ad una battaglia seria e decisiva contro i terroristi ma in effetti rinvigoriscono e reclutano i gruppi terroristici con la facciata degli aiuti umanitari, la tregua, le trattative e slogan ingannevoli.

Anche nel mese di aprile, il Segretario del Consiglio per le opportunità dell'Iran (CE) Mohsen Rezayee ha detto che gli Stati Uniti, Israele e alcuni stati regionali stanno collaborando per aumentare le minacce contro la Repubblica islamica dell'Iran.
"I nemici hanno usato l'ex dittatore iracheno Saddam per imporre la guerra, nonché sanzioni per indebolire l'istituzione islamica in Iran e oggi stanno manipolando le guerre per procura per ottenere lo stesso obiettivo", ha detto Rezayee  Venerdì.
Il segretario del Consiglio per le opportunità iraniano ha ribadito che la nazione iraniana saprà sventare i complotti da parte degli Stati Uniti e di Israele.


La libertà di vivere senza Stato

La libertà di vivere senza Stato

Dal blog Italiani Imbecilli 



Questo post, che ha avuto una lunga e doverosa gestazione, vuole una volta per tutte dimostrare come una società possa esistere senza Stato ed essere, proprio per questo motivo, estremamente florida e pacifica. 

Il post è indirizzato a tutti coloro che, di fronte alla saggia proposta politica anarchica, obiettano dicendo (ipotizzando) che una società senza governo e senza Stato non potrebbe mai esistere e che, addirittura, non è mai esistita. 

Noi del blog Italiani Imbecilli diciamo che è tempo di ricredersi e di conoscere.

Quanti anni ha lo Stato, inteso come forma di organizzazione del potere? In Europa diciamo circa 1200 anni, se consideriamo invece il potere statale centralizzato (come quello attuale), ci si deve rifare a poche centinaia di anni fa, alla creazione degli Stati nazionali (XVI sec.). 

Se invece consideriamo uno dei primissimi codici di legge, quello del re Hammurabi, dobbiamo risalire a quasi 1800 anni prima di Cristo. 

E prima cosa c'era? Com'era gestita la società? Se noi leggiamo gli indici dei consueti libri di Storia, cioè di quei testi avallati dallo Stato e che si studiano nelle scuole, la risposta che ci viene fornita in capitoli è la seguente:



In questo indice, però, manca qualcosa di molto importante, qualcosa che mette in crisi l'idea di Stato come unica possibilità di gestione del potere e della società. Per inciso dobbiamo denunciare il fatto che le informazioni storiche censurate nei libri scolastici sono moltissime. 

Il capitolo cancellato di cui oggi ci occupiamo non è un capitoletto, si tratta invece di un periodo di migliaia di anni, completamente tagliati, insabbiati, vietati. Parliamo delle società gilaniche, citate come esempio di ottima politica anche dal famoso psicanalista Erich Fromm.

I libri e i mass-media in genere, ci hanno sempre insegnato che 'la civiltà' (con tutto il peso e l'importanza che riveste questa parola) sia iniziata là dove sono sorti i primi Stati, le poleis, le grandi monarchie (egizi, babilonesi, sumeri, assiri, ittiti, fenici, greci...) e in questo modo lo Stato, che detiene il controllo della cultura nazionale, attua la sua prima fidelizzazione autoreferenziale presso il fanciullo. 

Si insegna che lo Stato equivale a civiltà (e viceversa) come se prima della nascita degli Stati ci fossero stati soltanto clan, tribù incivili di uomini e donne, poco evoluti, quasi bestie, e anche disorganizzate. Questo è completamente sbagliato. 

Semmai è esattamente l'opposto, nel senso che le comunità gilaniche, esistenti prima della nascita degli Stati, erano le più fiorenti della storia antica, almeno in Europa (ma diffusamente ve n'erano anche nel continente americano). 

Dopo la scomparsa di queste civiltà evolute (spiegheremo anche il motivo della loro scomparsa), l'instaurazione delle gerarchie e degli apparati dello Stato hanno prodotto un regresso notevolissimo in ogni àmbito culturale, morale e cognitivo.

Le società gilaniche

La scoperta delle società gilaniche è dovuta alla famosa archeologa Marija Gimbutas, seguita dall'antropologa Riane Eisler, sua erede culturale. Marija Gimbutas è stata colei che ha coniato il termine'gilan', che deriva dall'unione di 'gi' + 'an', abbreviazioni dei termini greci giné (donna) e andros (uomo). 

La lettera 'elle' in mezzo ha due importanti significati:
1) il segno fonetico greco leyin/lyo che vuol dire 'liberare'. 
2) segno di unione culturale e ideale tra i due sessi.

Anche il famoso archeologo irlandese-americano James Patrick Mallory si è occupato lungamente delle società non autoritarie (o acefale, o gilaniche) indoeuropee, egli è professore alla Queen's University di Belfast.

Nella pratica del quotidiano vivere, il tutto si traduce come civiltà autorganizzata e non violenta, in cui uomini e donne hanno gli stessi diritti. Stiamo parlando di quella fase temporale che si pone tra il Neolitico e la nascita degli Stati, quindi stiamo abbracciando un grande arco di tempo che va all'incirca dal 7000 al 3500 a.C. (talora sino al 1500 a.C.), dove nel Sud-Est dell'Europa, isole comprese, fiorivano società pacifiche, evolute, raffinate, senza gerarchie, senza governo, senza Stato, senza eserciti. 

Società non patriarcali, anarchiche ante-litteram, dove l'auto-organizzazione protratta per migliaia di anni non ha mai generato caos e violenze. 

In nessun sito o tomba gilanica sono state trovate armi, neppure nell'età della lavorazione dei metalli. Nessuna raffigurazione vascolare o parietale riporta scene di guerra. 

E le numerose statuette della Dea Madre ('Venere' o 'Grande Dea', come viene chiamata da M. Gimbutas) attestano storicamente che all'inizio dio era donna e che, per conseguenza, queste società non contemplavano l'uso della forza fisica (come strumento organizzativo, offensivo e difensivo, prerogativa maschile opportunisticamente utilizzata dagli Stati creatori di eserciti e di repressione istituzionalizzata e legalizzata). 

Presso questi popoli l'Arte era fiorente e sofisticata, gli individui erano in costante armonia con la Natura e si professava il culto per la vita, quindi gli strumenti di morte non erano contemplati, né ammessi. 

Per conseguenza, non v'era nessuna intenzione di nuocere o di sottomettere, niente eserciti, niente repressioni, niente ingiustizie, niente gerarchie, niente mura di cinta: in un contesto così libero e pacifico, non potevano che nascere individui altrettanto liberi e pacifici, capaci di perpetuare questo modello di giustizia sociale. 

Tutto questo risponde anche a quelle persone che sono ancorate all'idea (sbagliata) secondo cui l'essere umano tenda per natura al dominio, alla malvagità, e che sia persino incapace di auto organizzarsi. 

L'Uomo nasce anarchico, cooperativo, solidale, pacifico, vitale, libero ('nessun uomo ha ricevuto dalla Natura il diritto di comandare gli altri' - D. Diderot).

Nello specifico degli studi anarchici e antropologici, l'innato istinto cooperativo dell'Uomo è attestato anche dallo scrittore Colin Ward che lo dimostra in più occasioni, e anche, come citato prima, da Erich Fromm (qui). 
Le Dee Madri sono l'espressione sacra e votiva delle società gilaniche e sono presenti massicciamente in tutta l'Europa sudorientale, isole comprese, cioè in un'area vastissima in cui uomini e donne vivevano nella ricerca costante del miglioramento sociale, nel segno della libertà senza autorità. 
Il loro sistema culturale, fondato e maturato sull'ordinamento orizzontale (non piramidale e gerarchico), aveva prodotto le migliori espressioni sociali, un sano sviluppo tecnologico, scientifico, architettonico e artistico, volto al vero benessere personale e collettivo. 

Nel vivere sociale gilanico, il 'personale' e il 'collettivo' non erano considerati elementi dissociati, ma interdipendenti. 

Perciò Bakunin afferma spesso: 'non posso dirmi completamente libero, fintanto che gli altri non lo sono completamente'. 

In una società anarchica, come in quelle gilaniche, non esiste il suddito, poiché la coscienza collettiva e la stessa organizzazione sociale egualitaria lo impedirebbero a priori, non vi sono le condizioni necessarie per la creazione di qualsiasi tipo di oppressione e di senso di rivalsa. 

Tutto questo, scritto in estrema sintesi (perdonateci per questo), non è riportato in nessun libro scolastico 'ufficiale'.

Quindi

La portata di questa scoperta è talmente grande e 'pericolosa' che ha giustificato la sua costante censura da parte delle istituzioni. Questa scoperta, che ha spaccato anche il fronte degli archeologi, mina profondamente il nostro imprinting secondo cui non esiste altra forma di potere (e di 'civiltà') se non quello statale e gerarchico. 

L'esistenza storica delle società gilaniche rappresenta perciò un'ulteriore prova, la più duratura mai avuta nel tempo, in grado di dimostrare ciò che l'anarchia sostiene da sempre: gli Stati sono creazioni artificiali e menzognere, concepite espressamente per opprimere i cittadini, i loro diritti, le loro libertà, le loro esigenze, per il tornaconto di un manipolo oligarchico che vuole comandare gli individui e avere tutti i privilegi. 

Le società gilaniche e l'anarchia ci dànno la prova che si può fare a meno dello Stato, ci dimostrano che vivere senza sovrani, senza leggi statali, senza gerarchie e soldati, alimenta la pace, la fratellanza e forgia coscienze raffinate e colte. 

Ma perché le società gilaniche sparirono, lasciando il passo agli Stati? Com'è avvenuto il passaggio?

kurgan: i capostipiti del sistema statale

Gli studi di Marija Gimbutas (ripescati e ristudiati dal movimento femminista negli anni '60) sono stati lunghi e meticolosi e spiegano anche il motivo per cui le società gilaniche si siano estinte quasi simultaneamente. 

Gimbutas scrive in proposito vari testi che sono inseriti in 'The Kurgan Culture and the Indo-Europeanization of Europe: Selected Articles from 1952 to 1993'. Interessanti anche le altre sue pubblicazioni. 

Ma veniamo ai kurgan.




Come dimostra la cartina geografica, popolazioni indoeuropee, patriarcali e guerriere, provenienti dall'area caucasica e siberica, divenute patriarcali e guerriere per le cause che si possono leggere nel libro 'Kurgan, le origini della cultura europea' di M. Gimbutas, si introdussero in Europa, estinguendo o assoggettando con le armi le comunità gilaniche, imponendo un modello sociale gerarchico e guerresco, dove la forza fisica e l'autorità maschile erano gli elementi dominanti. 

Ogni donna, da quel momento, fu destinata alla schiavitù e al concubinaggio forzato. 

L'ordine anarchico venne represso. 

Si istituì la proprietà privata. 

I popoli assoggettati furono mantenuti e 'normalizzati' entro rigide leggi (sedicenti divine, in realtà marziali) e in condizione diservitù permanente.

Questa servitù e 'questo stato', venne con il tempo metabolizzato dalla coscienza umana ed è diventata normalità, consuetudine, ovvietà, alla quale ci si è abituati. E' dunque qui, e per questi motivi, che nasce la cultura del dominio e la struttura piramidale dello Stato. 

Ed è da questa logica oppressiva che nascerà quella che oggi viene definita paradossalmente 'civiltà'. Il nostro intendere la politica, la moderna organizzazione sociale, l'autorità costituita, i confini e gli eserciti, derivano quindi dai Kurgan ed è ovvio che, dopo 3000 anni di questa cultura, sembra impossibile oggi concepire un altro sistema di organizzazione sociale diversa da quella statale.

Qui in basso: tabella riassuntiva fotografata dal libro sopra citato 'Kurgan, le origini della cultura europea' di Marija Gimbutas.




Civiltà a confronto. L'Arte parla

L'Arte è quell'espressione dell'essere umano che rivela, racconta, sintetizza il contesto sociale, la cultura di un popolo. 

Ed è grazie ai reperti artistici che noi possiamo toccare con mano la grandissima differenza tra i gilanici e i kurgan, possiamo constatare la netta cesura culturale, il disastroso regresso sociale e morale avvenuto per colpa del dominio barbarico dei kurgan sui popoli liberi d'Europa. 

Prendiamo in considerazione l'isola di Creta che, grazie al suo essere isola, è stata l'ultimo baluardo libero e gilanico fino al 1500 a.C. 

I libri scolastici ben si guardano dal nominare la parola 'gilanica' (o non-violenta) con riferimento alla civiltà cretese. Invece ci hanno insegnato ad associare a Creta l'attributo 'minoico', poiché Minosse fu un re cretese (un re).

Ma al di là del mito del Minotauro e dei riferimenti fantastici che si intrecciano intorno al nome di Minosse, cosa c'era a Creta prima di questo sovrano despota? Come vivevano i cretesi gilanici? Cosa ci raccontano i reperti artistici?
Prendiamo in analisi il dipinto più famoso, la tauromachìa (palazzo di Cnosso).



Nel dipinto murale, due donne e un uomo giocano insieme e affrontano il toro. Le attività sociali, compresi i giochi, erano liberamente e normalmente svolte sia dalle donne, sia dagli uomini in un rapporto paritario. E al di là dell'aspetto egualitario tra genere maschile e femminile (aspetto che manca alla decantata e 'civile' cultura democratica greca e in tutte le altre successive), osserviamo lo stile pittorico, la raffinatezza artistica, il grado di fluidità. 

Dice Giulio Carlo Argan: 'la mancanza della gravità rituale delle figurazioni asiatiche, l'andamento più libero delle linee e l'accordo dei colori, dimostrano che l'immaginazione degli artisti è già aperta verso gli orizzonti di una mitologia fondamentalmente naturalistica'. 

Peccato solo che i cretesi trovarono, nel loro futuro, soltanto regresso e schiavitù. Ma questa concezione naturalistica e persino realistica di indubbia raffinatezza si riscontra anche nella celebre brocchetta di Gurnià:



Qui l'artista ha dipinto un polpo che abbraccia con i suoi tentacoli la brocca. Quel polpo sta nuotando, il pittore dipinge anche le alghe fluttuanti. 

Sempre Argan: '(il polpo) è un essere vivo'. Siamo quindi di fronte a un'Arte che dichiara e ostenta la propria vitalità (culto della vita), una grande consapevolezza, un'ottima maturazione culturale, un rapporto intimo e confidenziale con la Natura. 

Cosa che sparirà da lì a breve con l'ingresso violento dei kurgan anche a Creta, come avvenuto in precedenza in tutta l'Europa sudorientale. 

Infatti l'Arte dei guerrieri che andò a sostituirsi a quella gilanica produsse un pesantissimo regresso culturale, e di questo regresso ne è ancora testimone il primo periodo dell'Arte greca, successivo alla cultura gilanica, dove la semplificazione e la geometrizzazione estrema della realtà sono il sintomo di una povertà intellettuale che ha fatto compiere un balzo indietro di millenni alla nostra cultura. 

Guardiamo l'enorme differenza stilistica tra Arte gilanica e quella successiva greca arcaica.




In mezzo ci è passata la cultura rozza, primitiva, guerresca dei kurgan (qui sotto)



Prima dei kurgan non esistevano né la povertà, né tutti quei problemi connessi alla condizione di indigenza. 

In buona sostanza, lo Stato ha prodotto impoverimento e regresso, dominio ed oppressione, schiavi e padroni, patriarcato e tutte le aberrazioni di cui soffre la nostra società, crimini compresi. 

Adesso è forse più chiaro il motivo per cui l'anarchia intende e vuole una società libera e liberata dallo Stato.

Ora non rimane altro da fare che prendere coscienza della Storia e cercare di allontanare dalla nostra vita lo Stato e i suoi apparati di governo, siano essi locali o centrali. 

Ognuno di noi, attraverso scelte consapevoli per il benessere nostro e dei nostri nipoti, può agire e sconfiggere questa gabbia statale. 

Ma prima di abbattere lo Stato, occorre distruggere le barriere mentali, le più dure, quelle che lo Stato stesso ci ha imposto da 3000 anni. 

Oggi di barriere ne sono state abbattute un bel po'. 

Buon pro' ci faccia, per il bene di tutti.



(L'argomento qui trattato è soltanto una sintesi e non può essere esaustivo. I riferimenti da studiare sono in verità moltissimi, la bibliografia è vasta e interessante. Lasciamo qualche link, a nostro giudizio tra i più autorevoli sull'argomento, gli unici dai quali abbiamo desunto le informazioni per questo articolo).

Marija Gimbutas: 'Signs out the time' (filmato sottotitolato)

Marija Gimbutas: 'Kurgan, le origini della cultura europea'

Riane Eisler: 'il testo nascosto della storia: gilania, androcrazia e le scelte per il nostro futuro'

Arianna Editrice

La Dea Madre a Creta

Le radici etologiche della violenza

C'era una volta l'isola di Creta

Conferenza del prof Mallory al Museo di archeologia e antropologia dell'Università della Pennsylvania (video in inglese)

Altri esempi di anarchia già applicata (autogoverni, cooperazioni, realtà senza Stato, collettivizzazioni)

- Christiania (nel 2011 compie 40 anni)
- Urupia (Puglia, dal 1995)
- Barcellona 1936 (filmato)
- La Comune di Parigi
- La Comune di Marsiglia (e di altre città francesi)
- Seattle 1919
- Gli angeli del fango, Firenze 1966
- Collettivizzazione aragonese 1936 (filmato)
- Kronstadt 1921
- Colonia Cecilia 1890-94
- E molti altri esempi

Dal blog 'Italiani Imbecilli', che ringraziamo .


martedì 3 maggio 2016

Nord Inghilterra Storditi dopo la battaglia tra "UFO" e Jets Fighter britannici

Nord Inghilterra Storditi dopo la battaglia tra " UFO " e Jets Fighter britannici

Sorcha Faal 





Una straordinaria relazione del Ministero della Difesa ( MoD ) circola al Cremlino e si afferma che uno squadrone di aerei da combattimento Eurofighter Typhoon sono stati la causa della " manifestazione del panico di massa " che si è verificato nel nord dell'Inghilterra ieri dopo che questi aerei avevano affiancato per intercettare un " oggetto misterioso "(UFO?), che era sorto dal mare, e quando ha incontrato questi aerei da combattimento gli è stato sparato causandone poi la " scomparsa / riallineamento ". [ Nota: le parole che compaiono tra virgolette sono approssimazioni in lingua inglese di parole russe / frasi che non hanno esatta controparte.]

Secondo questo rapporto, molteplici fonti satellitari della Federazione , Britannica, della NATO e di radar americani hanno rilevato questo " oggetto misterioso " che ascende dal mare al largo della costa del North England ieri, spingendo la RAF di Coningsby , nel Lincolnshire, a lanciare uno squadrone di Eurofighter Typhoon per intercettarlo, con uno di questi aerei da caccia che fanno " ripetuti / numerosi " attacchi corpo a corpo contro di esso, ecco cosa mostra in una immagine radar acquisita (vedi sotto).

Gli abitanti del posto di Leeds, York, Harrogate e Doncaster che sono stati testimoni di questo evento, continua il rapporto, è divenuta preda del panico e il terrore che la terza guerra mondiale stava cominciando ,  forti boati hanno riempito la regione e diversi jet da combattimento sono apparsi in cielo.

Entro 15 minuti dalla verifica di questo evento, gli analisti MoD in questo rapporto dicono, che il governo britannico ha emesso un DA-Notice (Defence Advisory Notice) che rende illegale per le organizzazioni di notizie dei media di riferire i fatti di ciò che era accaduto, e 7 ore più tardi pubblicano un " account di propaganda " di questo evento affermando che è stato causato da un aereo di linea ribelle dell'Air France sopra Yorkshire che aveva avuto un problema di comunicazione radio.

Esperti MoD in questo rapporto, tuttavia, affermano che tutti gli aereomobili Airbus A320 di Air France  hanno molteplici sistemi di comunicazione  (come tutti i moderni aeromobili per passeggeri) che continuano a lavorare in modalità di emergenza in tutte le circostanze, con l'eccezione del velivolo che subisce un guasto catastrofico (Crash ), che non lo ha fatto.

Più intrigante, forse, in questa relazione sono le sue partii altamente classificate che alludono a questo " oggetto misterioso " essere associati con " l'anomalia del mar Baltico " avevamo già scritto su questo nel  rapporto Putin Ordina l'accensione di missili Nucleari nel timore di contatto USA-NATO con "Entità pericolose ". [ Запретите опубликовать измерение объекта ]


Diversi rapporti di Boom Sonici provenienti dalle zone Doncaster / Leeds come il QRA Typhoons sono andate oltre.
Note:

[ Nota : Molti governi e i loro servizi di intelligence attivi nella campagna  contro l'informazione contenuta in questa relazione in modo da non allarmare i cittadini circa i molti cambiamenti catastrofici ed eventi che stanno per accadere sulla Terra , una posizione che le Suore di Sorcha Faal sono fortemente in disaccordo e crediamo che ogni essere umano ha diritto di conoscere la verità. Grazie alle nostre missioni presenti nei conflitti con quella di quei governi, le risposte dei loro 'agenti' sono state una campagna di disinformazione / depistaggio lungamente progettata per screditare noi, e altri come noi, che si esemplifica in numerosi luoghi, tra cui qui .]


Maggio 3, 2016 © UE e USA Tutti i diritti riservati. Il permesso di utilizzare questo rapporto nella sua interezza è concesso a condizione sia citata la fonte originale a WhatDoesItMean.Com. Contenuti freebase sotto licenza CC-BY e GFDL .

NO ALL'ACCORDO COMMERCIALE USA E UE TTIP CAVALLO DI TROIA delle mortifere MULTINAZIONALI MONSANTO &Co

NO ALL'ACCORDO COMMERCIALE USA E UE TTIP CAVALLO DI TROIA delle mortifere MULTINAZIONALI  MONSANTO &Co






Manifestazione anti TTIP a Roma il 7 Maggio



Procede a grande velocità il TTIP, l’accordo commerciale segreto tra USA e UE che mette a rischio l’ambiente, le piccole imprese e i posti di lavoro. Per questo motivo il 7 maggio invitiamo i lettori a partecipare a Roma alla manifestazione nazionale che porterà in piazza la voce della gente. E i Vip invitano in un video alla mobilitazione.


Moni Ovadia, Carlo Petrini, Luca Mercalli, Giulietto Chiesa, Luigi Ciotti e Alex Zanotelli supportano la Campagna Stop TTIP Italia con un invito alla manifestazione nazionale del 7 maggio 2016 a Roma. Vi aspettiamo: tutte e tutti insieme, possiamo fermare l’accordo più pericoloso di sempre.


Tutte le informazioni, costantemente aggiornate, le trovate qui http://www.progressi.org/stopttip7maggio e qui https://stop-ttip-italia.net/

Importante anche la partecipazione all’iniziativa “Fuori il TTIP dalla mia città”, petizione rivolta a sindaci e parlamentari che rivendica un confronto democratico e trasparente sui temi del trattato, che impatterà enormemente sulla vita dei cittadini.

«Vogliamo che l’adesione dell’Italia al TTIP sia discussa in ogni consiglio comunale e che ogni Comune esprima la propria preoccupazione e opposizione al trattato, come molte altre città europee e italiane hanno già fatto» spiega Elena Mazzoni, uno dei portavoce della Campagna. «Siamo preoccupati dell’impatto che questo trattato avrà sulla nostra economia e sulla nostra vita, perché questo accordo è concepito per favorire gli interessi delle grandi imprese multinazionali, soprattutto americane. Rischia di compromettere la qualità del nostro cibo, dell’ambiente, la nostra salute e i nostri posti di lavoro. Per questo motivo diciamo ai politici: fuori il TTIP dalla mia città! Le firme saranno consegnate ai sindaci, ai presidenti di Regione, ai parlamentari nazionali ed europei».

Bernie Sanders candidato democratico alle presidenziali USA ha commentato i documenti resi noti da Greenpeace sul TTIP:
"Le rivelazioni di oggi dimostrano che il cosiddetto accordo commerciale Usa-Ue ha poco a che fare con il "libero commercio" e molto a che fare con l'aumento del potere delle banche di Wall Street, delle aziende farmaceutiche e e delle grandi compagnie petrolifere. Liberarsi di norme che proteggono i lavoratori e l'ambiente può essere conveniente per i profitti delle imprese, ma sarebbe un disastro per il popolo americano. Un accordo commerciale con l'Europa potrebbe darci un'opportunità storica per migliorare i diritti dei lavoratori, dell'ambiente e la protezione dei consumatori. Purtroppo, le rivelazioni di oggi dimostrano che questo accordo commerciale causerebbe l'esatto contrario, continuando la corsa verso il fondo. In qualità di presidente, il senatore Sanders non sarà d'accordo con qualsiasi accordo commerciale che deregolamenta Wall Street, compromette le leggi americane a tutela dei consumatori, aumenta il prezzo dei farmaci da prescrizione, minaccia la sicurezza alimentare e consente alle aziende straniere di contestare le leggi che ridurrebbero le loro attese di profitti futuri di fronte a un tribunale internazionale. Il commercio è una cosa buona, ma deve essere onesto".


Ecco uno stralcio della lettera tradotta in italiano. Scarica l'originale.
"Egregio Ambasciatore Froman, Il Ttip dà agli Stati Uniti l'opportunità di abbassare le barriere commerciali e di aumentare le esportazioni nel campo dell'agricoltura. L'Unione europea è il primo importatore mondiale di cibo e prodotti agricoli, eppure la quota di mercato degli Stati Uniti si sta sempre più deteriorando a causa delle barriere tariffarie e non nel campo commerciale.... E' imperativo che l'eliminazione delle tariffe su tutti i prodotti - carne bovina, maiale, pollo, riso, frutta e verdura - resti una priorità.... Nel 2014, due lettere bipartisan dei senatori americani la sollecitavano a combattere contro l'indicazione geografica promossa dall'Unione europea...Fino ad oggi non ci sono rassicurazioni sul fatto che i negoziati sul Ttip abbiano accolto queste preoccupazione...Infine, gli Stati membri dell'Unione europea continua a ignorare le linee guida sull'assenso all'importazione dei prodotti biotecnologici...Noi sosteniamo fortemente la sua battaglia per un accordo sul Ttip che dia priorità all'agricoltura americana, includendo la rimozione delle barriere alle normative basate sulla non-scienza e la riduzione e rimozione delle tariffe sui prodotti agricoli. 
Cordiali saluti 

Firmato: Senator Pat Roberts, Senator Debbie Stabenow, Senator Michael Bennet, Senator Roy Blunt, Senator John Boozman, Senator Sherrod Brown, Senator Richard Burr, Senator Robert P. Casey Jr, Senator Thad Cochran, Senator John Cornyn, Senator Joe Donnelly, Senator Michael Enzi, Senator Joni Ernst, Senator Chuck Grassley, Senator Heidi Heitkamp, SenatorJohn Hoeven, Senator Johnny Isakson, SenatorAmy Klobuchar, Senator Claire McCaskill, Senator Mitch McConnell, Senator David Perdue, Senator Rob Portman, Senator Ben Sasse, Senator John Thune, Senator Thom Tillis, Senator Mark Warner".


Questa lettera dimostra una sola cosa: i negoziati sul Ttip non possono più andare avanti. Vanno sospesi. I documenti #TtipLeaks, pubblicati da Greenpeace, hanno mostrato la debolezza dei negoziatori europei che hanno calato le braghe rinunciando al principio di precauzione, quello che permette all'Europa di mettere al bando migliaia di sostanze chimiche. Con la lettera dei senatori americani il Re è nudo. Il Ttip è una Nato economica, uno strumento per regalare fette di mercato europeo alle multinazionali del cibo americane. Le conseguenze per la salute dei cittadini, per l'ambiente e per le imprese agricole europee sarebbero disastrose, un passo verso l'abisso.





► Potrebbe interessare anche: