lunedì 20 giugno 2016

Il cannabidiolo (CBD): la verità verrà fuori con questo toccasana

Il cannabidiolo (CBD): la verità verrà fuori con questo toccasana

domenica 19 giugno 2016

Abbiamo solo pochi mesi, non anni, per evitare il catastrofico collasso economico globale, avverte la Russia

Abbiamo solo pochi mesi, non anni, per evitare il catastrofico collasso economico globale, avverte la Russia 



Una relazione, del Consiglio di Sicurezza SC ) che fa riflettere, utilizzata dal Presidente Putin al St. Petersburg International Economic Forum per avvertire che i problemi strutturali dell'economia globale non sono stati superati , mentre allo stesso tempo indica gli Stati Uniti come unica superpotenza nel mondo di oggi , è un'ulteriore avviso alla politica occidentale che agisce unilateralmente e che ha creato tale caos ci restano solo mesi, e non anni, prima che inizi il catastrofico collasso dell'economia globale. 

Secondo questo rapporto, questa valutazione dell'economia globale non è la sola, ma, molti altri esperti migliori del Presidente Putin, tra cui il guru dei Bonds l'americano Jeff Gundlach che la scorsa settimana, allo stesso modo, ha avvertito " le cose si stanno muovendo verso un disastro spaventoso " Debiti che verso banche centrali occidentali sono " fuori controllo ", e , non capiscono le conseguenze delle loro politiche.

A riprova che questa implosione economica globale è già iniziata, continua il rapporto, gli analisti di SC volgono l'attenzione alla massiccia svendita di obbligazioni  che è iniziata all'inizio di quest'anno negli Stati Uniti, e il solo mese di aprile ha visto il più grande deflusso di denaro estero, che il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha iniziato a registrare dall'inizio delle operazioni di debito del Tesoro dal gennaio 1978 -e che corrisponde l'altrettanto enorme stupefacente deflusso dai mercati azionari statunitensi dei fondi esteri .


Questa perdita scioccante di fiducia da parte degli investitori stranieri nella capacità del governo americano di non saper proteggere i loro soldi, il rapporto fa notare, che, si basa sul continuo fallimento del regime Obama nel forzare su entrambi i soggetti interessati, i propri cittadini o altre nazioni,  il piano su due poli ritiene di  mantenere sull'affare del debito, un segreto custodito da 41 anni, degli Stati Uniti con l'Arabia Saudita , mentre allo stesso tempo cerca di forzare su entrambi, gli Stati Uniti e l'UE, con un patto commerciale sul commercio e gli investimenti, chiamato partenariato transatlantico ( T-TIP ), l'accordo che forma la più grande zona di libero scambio del mondo.

Il piano incestuoso, del regime di Obama, per mantenere a lungo segreto il contratto di emissione del debito con l'Arabia Saudita, spiega la relazione, è sostenuto dall'ex segretario di Stato Hillary Clinton, che, finora, ha ricevuto il 20% di finanziamenti per la sua campagna presidenziale dai sauditi -e campagna diretta, dal braccio destro di Hillary Clinton, Huma Abedin  di cui si conoscono i legami con Abdul Omar Naseef , un potente insider saudita che ha contribuito al  finanziamento del gruppo terrorista chiamato Muslim World League (MWL) una lega musulmana mondiale , per questo si  è guadagnato in Russia , un posto nella lista dei sostenitori e sospetti di terrorismo.


Qualora, il regime di Obama e Hillary Clinton, avessero successo nel mantenere questo segreto accordo sul debito degli Stati Uniti con l'Arabia, continua il rapporto, e a parte l'arricchimento personalmente ,  segnerà il destino di completa dipendenza energetica americana dall'Arabia Saudita, in più stanno attivamente  lavorando per distruggere l'indipendenza energetica USA che, finora, è costata la perdita di 250.000 posti di lavoro .



Ma, mentre il regime Obama e le macchinazioni di Hillary Clinton con il corrotto sostenitore del terrorismo l'Arabia Saudita sta distruggendo l'industria del petrolio degli Stati Uniti, questa relazione nota, il loro piano per imporre ai popoli d'America e d'Europa l'accordo commerciale T-TIP, che sarà assolutamente distruttivo per i popoli europei, che non avrebbero modo di far competere i loro prodotti in questo mercato.

Il motivo per cui è così, spiega il rapporto, è dovuto al fatto che i prodotti europei per essere venduti negli Stati Uniti devono affrontare un grande ostacolo regolamentare, in modo che solo le grandi aziende multinazionali possono sopravvivere, a causa del sovrapprezzo  del 5% su qualsiasi prodotto venduto nel mercato statunitense dovuto ai costi di certificazione .

Sono molto scoraggianti, poiché, il regime Obama ha legiferato dei regolamenti su 39 diversi tipi di prodotto cui sono soggetti a analisi e certificazioni negli Stati Uniti in ben 17 centri di analisi di proprietà privataNTRLs), dei quali nessuno è tenuto a riconoscere reciprocamente i risultati -così, mentre i prodotti europei dovrebbero passare attraverso i 17 centri di analisi regolamentari, sotto il T-TIP, gli Stati Uniti avrebbero invece un accesso diretto a 28 mercati dell'UE attraverso un solo centro di qualità e analisi .


E se l'accordo sul commercio T-TIP viene promulgato, avverte il rapporto, l'enorme perdita di posti di lavoro in Europa potrebbe infiammare il continente che è già vicino all'orlo del collasso, e le cui nazioni orientali già ribollono di rabbia per il fallimento della loro integrazione nel suo complesso nell'UE .
Allo stesso modo negli Stati Uniti, dice la relazione, gli elettori americani  avversi a questo accordo di libero scambio T-TIP lo dimostrano, da quando, hanno iniziato a punire quelli che lo sostengono votando altri al posto loro, un esempio di vittima eccellente, di questa avversione al trattato, è  Ted Cruz.
Ma al fine di contrastare i propri cittadini, conclude la relazione , il regime di Obama prevede la riduzione di oltre 40.000 unità delle forze armate di prima linea, mentre allo stesso tempo si varano leggi che permettono di arruolare clandestini da unire a questi ranghi -per contrastare la posizione del candidato repubblicano sull'immigrazione, mentre non è problema per i cittadini USA se vengono usati e uccisi i clandestini, quando a darne l'ordine di farlo è il regime di Obama o di Hillary Clinton.


Giugno 18, 2016 © UE e USA Tutti i diritti riservati.   Il permesso di utilizzare questo rapporto nella sua interezza è concesso a condizione sia citata la fonte originale WhatDoesItMean.Com. Contenuti freebase sotto licenza CC-BY e GFDL .

sabato 18 giugno 2016

Sardegna, il nuovo business è la cannabis: le campagne abbandonate tornano a produrre

Sardegna, il nuovo business è la cannabis: le campagne abbandonate tornano a produrre

Stefania Piras
IlMessagero






Un articolo interessante per il nuovo approccio e modo di fare agricoltura, con prospettive di mercato e Business, esplorare su connotu , produzioni che nel passato hanno dato grandi soddisfazioni, per lavoro ed economia nel territorio rurale.

Sa Defenza


 «Ho cercato in passato di andarmene dalla Sardegna e ora non me ne voglio andare più». Francesco Peru, 35 anni, originario di Valledoria, in provincia di Sassari, il lavoro se l’è trovato da sé.

 Dopo la laurea in scienze della comunicazione e giornalismo le opportunità di scrivere si riducevano anno dopo anno e così è ripartito dalla terra, dall’appezzamento incolto di famiglia che si affaccia sul mare, nella valle del fiume Coghinas, e si è messo a coltivare la cannabis sativa.

Quando Francesco ha spiegato a suo padre l’impresa, lui, pensionato che al massimo aveva coltivato pomodori e carciofi per l’industria conserviera sarda, si è messo a ridere, poi gli ha detto: «I terreni sono fermi, vedi tu».
Allora si è messo in società con un amico Pier Francesco Oppo, 36 anni, anche lui una laurea in scienze della comunicazione inutilizzata, e hanno contattato e poi aderito ad AssoCanapa Sardegna, una aps che coltiva il sogno di trasformare la cannabis nel nuovo business ecosostenibile della Sardegna.

Si tratta di una varietà di sementi selezionate di Cannabis sativa che hanno un quantitativo di thc inferiore allo 0,2%. «E’ un modo nuovo di interpretare la campagna -spiega Francesco – Quanto abbiamo investito? Considerato che un ettaro e mezzo di terreno ce l’avevamo già abbiamo speso 1200 euro, 600 euro a testa». Hanno comprato 60 chili di semi a dicembre da Assocanapa che è un rivenditore autorizzato.

La prima trebbiatura è finita il primo settembre scorso. Era un semplice test per verificare le potenzialità e la rendita del terreno con il minimo dell’investimento economico grazie alla tecnica dell’aridocultura che prevede lo sviluppo della pianta senza irrigazione, ideale per campi marginali, dove non piove molto e incolti, spesso abbandonati come succede in Sardegna a causa del fallimento di numerose aziende agricole.
E i risultati sono incoraggianti. «Non avendo acqua la pianta ha sofferto ma ha comunque prodotto: 2 quintali di semi e una cinquantina di quintali di paglie. Ci abbiamo lavorato in due più qualche operatore con le macchine agricole che noi non avevamo. Ma come associazione lasceremo perdere questa tecnica perché alla fine rende la metà. Il prossimo anno partiremo con la coltivazione tradizionale, la differenza sta nell’annaffiare al massimo cinque volte nell’arco di tutta la stagione».
Ma come sono riusciti Francesco e il suo socio a convertire le competenze umanistiche acquisite dopo anni di università in attitudini agricole? «In campagna ci ho lavorato da ragazzo, come bracciante - racconta - L’esperienza agricola più alta è stata probabilmente il laboratorio dei fagioli nel cotone inzuppato alle elementari». Ma la verità è che Francesco cercava un’occupazione stabile e ora per lui questa è un’opportunità molto valida.
«La canapa è come il maiale per l’agricoltura – spiega entusiasta - Non si butta via niente. La pianta sviluppa le foglie che poi in parte cadono quando spuntano i fiori di modo che macerando al suolo forniscono ancora sostanze nutritive al terreno. Noi volevamo una pianta che non avesse bisogno di molta manutenzione, e con la cannabis sativa si lavora tre o quattro giorni a stagione. Per la preparazione del terreno, la semina e la trebbiatura».
Gli sviluppi di queste coltivazioni sono molteplici e l’Assocanapa Sardegna sta cercando di estendere l’esperienza di Valledoria altrove. Le sperimentazioni sono partite già da tempo con coltivazioni in 15 terreni, pari a circa 27 ettari, sparsi in tutta la Sardegna, da Sassari a Cagliari. Allo stato attuale ci lavorano una ventina di aziende agricole. Ma il prossimo anno questi numeri potrebbero triplicare con un centinaio di ettari dedicati alla coltivazione della canapa e allo sviluppo di tutta la filiera agroalimentare.

«L’agricoltura qui sta morendo lentamente, ci sono interi territori abbandonati e questa è un’alternativa al decadimento. Siamo in costante contatto con Assocanapa nazionale – spiega Enrico Siddi che presiede Assocanapa Sardegna -Vorremmo avviare una rete di piccoli imprenditori». C’è la filiera agroalimentare con la produzione di farine per la cucina da usare pure o integrate al grano. C’è un laboratorio a Carbonia che ha già avviato una produzione di tagliatelle e spaghetti alla cannabis. 
C’è il settore tessile e quello della bioedilizia: si utilizza il canapulo, la parte interna al fusto della canapa formato da pasta di cellulosa, da cui si può ricavare materiale da costruzione. A gennaio nel comune di Ortacesus, in provincia di Cagliari, partirà il cantiere di recupero di un edificio storico in collaborazione con ANAB (associazione nazionale architettura bioecologica). Si lavorerà sull’isolamento termico grazie a speciali pannelli fatti con le paglie derivate dalla canapa. 
Potrebbe diventare un nuovo sbocco occupazionale? Molti se lo chiedono. «Da quando ho cominciato a coltivare mi hanno contattato tante persone, soprattutto disoccupati – riferisce Francesco Peru – ma anche liberi professionisti, agricoltori, imprenditori edili. Mi chiedono prima di tutto se è legale. Qualcuno in paese non ci credeva quando passava accanto al campo. Passavano e chiedevano: ma sei sicuro?».

venerdì 17 giugno 2016

OBAMA SI PREPARA A SCATENARE LA TERZA GUERRA MONDIALE PER PROTEGGERE HILLARY CLINTON

Obama si prepara a scatenare la terza guerra mondiale per proteggere Killary Clinton

Sorcha Faal


Il Ministero della Difesa ( MoD ) riporta che il regime Obama si sta preparando a una guerra totale contro la Federazione nel tentativo di proteggere Hillary Clinton, nel non far rilasciare i messaggi segreti della sua posta elettronica, e che in caso di successo porterebbe a uno scontro nucleare con le forze USA e le nazioni della NATO , in altre parole, la III guerra mondiale.

L'ultimo " pezzo del puzzle " , per iniziare la guerra è stato inserito al suo posto, dal regime Obama , dice il rapporto, che è stato messo a punto Martedì (14 giugno), quando la NATO ha annunciato per la prima volta nella sua storia che le operazioni di cyber attack (hacking / intrusione) ora fanno parte del suo dominio di guerra, insieme con gli elementi già noti per le operazioni militari di, aria, mare -e la cui intenzione precisa è stata dichiarata due ore più tardi dal segretario generale della NATO Jens Stoltenberg,  ha avvertito che i principali attacchi informatici contro questa alleanza e i membri delle sue Nazioni potrebbero essere classificate come un "caso contro l'alleanza", a cui la NATO  risponderebbe a militarmente con una guerra convenzionale .

Tre ore dopo che il leader della NATO Jens Stoltenberg ha emesso questa straordinaria avvertimento di guerra, continua il rapporto, il Washington Post
poi ha pubblicato un articolo intitolato hacker del governo russo sono penetrati nel DNC, hanno rubato la ricerca di opposizione a Trump sulla base di un rapporto pubblicato il giorno successivo (15 giugno) dalla società di sicurezza informatica internazionale CrowdStrike Services Inc. intitolato In mezzo agli Orsi: intrusione nel Comitato nazionale democratico e, in parte, vi è detto:
" CrowdStrike Services Inc, il nostro gruppo di Incident Response , è stato chiamato dal Comitato Nazionale Democratico (DNC), l'organo di governo formale per il Partito Democratico degli Stati Uniti, per rispondere a un sospetto di violazione. Abbiamo implementato con tecnologia  il nostro team IR e immediatamente identificato due avversari sofisticati sulla rete - COZY BEAR e FANCY BEAR. 
Abbiamo avuto un sacco di esperienza con entrambi questi attori che cercano di indirizzare i nostri clienti, li conosciamo bene. In realtà, la nostra squadra li considera alcuni dei migliori avversari di tutti i numerosi stati-nazione, criminali e gruppi di hacktivisti / terroristi che incontriamo quotidianamente.
Il loro tradecraft è superbo, nella sicurezza operativa non sono secondi a nessuno e l'ampio utilizzo di tecniche di ‘living-off-the-land’ permette loro di bypassare facilmente molte soluzioni sulla sicurezza che incontrano. In particolare, abbiamo identificato metodi avanzati coerenti con funzionalità di livello da stato-nazione, tra cui il deliberato  targeting e ‘access managementtradecraft' - entrambi i gruppi sono costantemente monitorati , nell'ambiente cambiano e modificano costantemente i loro impianti e  metodi persistenti,  passano a nuovi canali di Comand & Control ed eseguono altre attività per cercare di stare al passo dall'essere scoperti.
Entrambe gli avversari si impegnano nell'ampio spionaggio politico ed economico a beneficio del governo della Federazione russa e sono ritenuti essere strettamente connesso ai potenti e altamente capaci servizi segreti del governo russo. ".



Le accuse mosse contro la Federazione da CrowdStrike, dice la relazione , sono state rapidamente confutate dall'attivo hacker Guccifer 2.0 che non solo ha rivendicato la responsabilità per l'hacking al DNC, ma anche rilasciato al pubblico tutti i documenti che lui / lei / loro hanno sottratto- e a cui Crowdstrike ha risposto affermando: " Indipendentemente dal fatto che questo intervento è parte di una campagna di disinformazione dell'Intelligence russa, stiamo esaminando l'autenticità e l'origine dei documenti. Indipendentemente da ciò, queste affermazioni non cambiano le nostre conclusioni relative al coinvolgimento del governo russo, le parti delle quali abbiamo documentato a l'ente pubblico e per maggiore sicurezza della comunità".

La maggioranza comprende appieno questa sordida rete di bugie e le minacce di guerra compiute contro la Federazione da parte del regime di Obama, spiegano gli analisti del MoD in questa relazione, cominciamo con il multi-miliardario oligarca americano, proprietario del The Washington Post, Jeff Bezos - che lo scorso anno per Amazon Web Services ha completato il cloud computing per $ 600.000.000 sviluppato dalla Central intelligence Agency, nel corso dello scorso anno, che ha cominciato la manutenzione di tutte le 17 agenzie che compongono la comunità di intelligence degli Stati Uniti .


Quanto al motivo per cui il regime Obama abbia affidato la maggior parte di tutte le reti top secret e i segreti della loro nazione a un oligarca con analisti di Jeff Bezos, il MoD non sa pienamente spiegarlo-diversamente se non che, è da notare cripticamente, Bezos è un partecipante di lungo tempo di quelle che sono conosciute come le riunioni del Bilderberg che con un'altra organizzazione chiamata il Consiglio Atlantico , e altre, comprende lo " stato profondo " del governo segreto che in realtà controlla gli Stati Uniti .

Il Consiglio Atlantico, dice il rapporto, dove essere notato in modo particolare perché gestore della strategia di guerra del regime Obama contro la Federazione ,  uno dei suoi principali componenti è Dmitri Alperovitch , che è, anche, il co-fondatore di Chief Technology Officer (CTO) con CrowdStrike Services Inc., che ha fabbricato questa settimana le originali accuse di hacking contro la Russia.

Inoltre c'è da notare che dal Consiglio Atlantico, continua il rapporto, nel 2009, quasi l'intero vertice ha aderito al regime di Obama, tra i quali l'allora presidente del Consiglio Atlantico, James L. Jones, che si è dimesso per servire come nuovo Consigliere per la Sicurezza nazionale del Presidente Obama e gli successe il senatore Chuck Hagel .

Altri membri del Consiglio Atlantico che hanno lasciato il suo vertice per aderire al regime Obama sono: Susan Rice come ambasciatore alle Nazioni Unite, Richard Holbrooke come rappresentante speciale per l'Afghanistan e il Pakistan, il Generale Eric K. Shinseki come segretario of Veterans Affairs, e Anne-Marie Slaughter come direttore di Policy Planning presso il Dipartimento di Stato .


I disastri perpetrati sul popolo americano da tali membri del Consiglio Atlantico del regime di Obama sono troppo numerosi per essere enumerati, dice una nota della relazione, con una delle più scioccanti gestioni, si è rivelato il peggiore d'essi il Generale Shinseki, che responsabile, dei veterani di guerra degli Stati Uniti, e della morte non necessaria sotto la sua assistenza cura si contano a migliaia.

All'insaputa del popolo americano, però, il regime Obama ha permesso che il Consiglio Atlantico, imponesse, la regola dittatoriale negli Stati Uniti, la relazione continua, che è stato il suo ordine del giorno principale fomentare per poi scatenare la guerra contro la Russia, e che l'ex Segretario generale della NATO , Anders Fogh Rasmussen , li ha elogiati definendoli un " preminente think tank " con una " reputazione di lunga data " .

L'ex Segretario generale della NATO Rasmussen, dice il rapporto che è importante notare, anche se il Consiglio Atlantico gli è grato per i suoi sforzi negli anni per iniziare la guerra con la Russia, è stato, tuttavia, molto deluso dal fatto che la terza guerra mondiale non è iniziata durante il suo tempo - ma ha ottenuto il suo posto in prima fila per questa apocalisse infatti una quindicina di giorni fa, l'Ucraina lo ha nominato come " consigliere speciale " per coordinare le forze NATO di invasione delle Oblast meridionali della Russia, quando inizia questo conflitto.






Donald Trump è un nemico giurato di Jeff Bezos , e le  altre organizzazioni segrete " Stato nello Stato " che attualmente governano l'America come il Consiglio Atlantico, e di cui il presidente John F. Kennedy  avvertì il popolo americano già 50 anni fa , continua il rapporto , egli (Trump) ha ora iniziato un criptico avvertimento al popolo americano, per dire loro che il vero nemico è il Presidente Obama, e lo collega al massacro Orlando .

La carica di Donald Trump contro Obama, la relazione rileva la gravità, si è rivelato autentico ciò che l'ex alto ufficiale, del Department of Homeland Security (DHS) ,  Philip Haney ha detto in un'intervista senza precedenti ai telegiornali, in dettaglio come il regime di Obama, nel 2009ha ordinato la cancellazione di tutte le registrazioni nella materia del terrorismo islamico operante negli Stati Uniti - se fossero state mantenute, avrebbero impedito non solo il massacro di Orlando, ma quasi tutti gli attacchi terroristici islamici che si sono verificati negli Stati Uniti nel corso degli ultimi 7 anni.



Questo ex funzionario del DHS, Philip Haney, facendo questa incredibile accusa contro il regime di Obama, continua il rapporto, si è notato in particolare questo agente operativo al top della intelligence USA come sia stato lodato per  aver  identificato oltre 300 possibili sospetti terroristi e del lavoro su importanti e complessi casi di antiterrorismo , sia lui che 10 suoi colleghi sono stati onorati con lo Special Agent-in-Charge dell'FBI per aver contribuito in modo proattivo a 98 indagini dell'FBI, identificando ben 67 persone impegnate in attività sospette precedentemente noti al Joint Terrorism Task Force e identificando 24 persone di interesse .

Philip Haney, dice la relazione , ha sviluppato un database con 185 gruppi terroristici islamici in 81 paesi, e movimenti islamisti collegati basta " unire i puntini ", mentre tra i movimenti e la radicalizzazione " l'unire i puntini " porta ai singoli operatori jihadisti - di cui il regime di Obama ha ordinato la distruzione


Il motivo per cui il regime di Obama ha ordinato la distruzione di questo critico database di intelligence in materia di terrorismo islamico, il rapporto spiega, che è dovuto ai loro sforzi di rendere l'immagine della Russia, e non questi terroristi, la principale fonte di paura nel popolo americano, al fine di fomentare e dare il via alla pianificazione della loro guerra, che ancora oggi il popolo americano non credere, non importa quanta propaganda venga versata su loro per demonizzare sia il Presidente Putin che la Federazione.

E' forse l'atto più nauseante di tutti, dice il rapporto, il fatto che il regime di Obama e la propaganda adulatrice dei media tradizionali hanno effettivamente iniziato a incolpare Donald Trump e i cristiani americani per la strage di Orlando .

Ma la più vera, e immediata, necessità del regime Obama di scatenare la loro guerra pianificata contro la Federazione, conclude la relazione, si trova nei messaggi di posta elettronica di Hillary Clinton di prossima pubblicazione -che nel caso dovesse diventare di pubblico dominio provocherebbe una rivoluzione in America per tutti i crimini che sarebbero esposti, e se eletto presidente, Donald Trump li farebbe certamente perseguire.




Giugno 16, 2016 © UE e USA Tutti i diritti riservati. Il permesso di utilizzare questo rapporto nella sua interezza è concesso a condizione sia citata la fonte originale  WhatDoesItMean.Com. Contenuti freebase sotto licenza CC-BY e GFDL .

COUNTERPUNCH: VENEZUELA, TRA CRISI E PROPAGANDA

COUNTERPUNCH: VENEZUELA, TRA CRISI E PROPAGANDA

vocidallestero


La difficile situazione economica e politica del Venezuela viene raccontata in modo martellante dalla propaganda –specialmente in USA– come il destino inesorabile di un paese che voglia essere indipendente e darsi un ordinamento socialista. CounterPunch mette in luce altri elementi. L’economia venezuelana è cresciuta fortemente sui proventi del petrolio, con poca diversificazione, ed è ora facile vittima della politica del basso prezzo del greggio instaurata da un gruppo di paesi (capeggiati dagli USA) per destabilizzare in particolare Russia e Iran. Le alternative, come ad esempio la produzione agricola, sono però difficili: con TTIP e simili gli USA stanno costruendo un impero economico globale da cui gli outsider saranno esclusi.



di José L. Flores, 14 giugno 2016

La crisi economica e politica in Venezuela sta mostrando ben pochi segnali di risoluzione. Allo stesso modo, il modo propagandistico di descrivere questa crisi sta mostrano ben pochi segnali di terminare. Ma perché il Venezuela si trova in questa grave situazione? I media statunitensi continuano a dire che la crisi è il risultato della rivoluzione bolivariana di Hugo Chavez e delle politiche comuniste di redistribuzione, che vengono messe in atto e mantenute dal presidente Nicolas Maduro. Tuttavia qui si tratta di una situazione sfaccettata e con molti fattori all’interno. Uno non può dare la colpa di ogni male economico del Venezuela a Maduro, come ovviamente non può dare ogni colpa all’opposizione di destra. Una cosa sicura è che l’economia del Venezuela non è mista, e dipende troppo dai proventi del petrolio. Questa dipendenza dal petrolio, assieme all’ostilità che gli USA hanno verso il Venezuela e il suo popolo, hanno reso l’economia venezuelana facilmente vulnerabile alla manipolazione straniera.

È opinione unanime, sia a sinistra che a destra, che l’economia del Venezuela sia troppo dipendente dal petrolio e debba essere diversificata. Tuttavia, la conclusione sul modo in cui si sia arrivati a questa situazione economica è più contestata. Per esempio, per quale motivo il Venezuela non ha un forte settore agricolo? Il Venezuela importa gran parte del suo cibo e l’industria è in declino fin dagli anni ’50. L’importazione di cibo sarebbe dunque un dato di fatto, con o senza la rivoluzione bolivariana. A questa conclusione si giunge semplicemente osservando la tendenza statistica. I prodotti agricoli tradizionali del Venezuela includono mais, riso, caffè, canna da zucchero, verdure, manzo, maiale e pesce. Sono tutti ottimi ingredienti per un fiorente settore agricolo. Tuttavia il Venezuela non può competere sui mercati internazionali, e nemmeno nel proprio mercato interno, in quanto a prodotto agricoli. Ciò è dovuto a un settore agricolo statunitense fortemente protezionista e pesantemente sussidiato, che viene ulteriormente solidificato dai cosiddetti “accordi di libero scambio” che si stanno ora ratificando in tutto il mondo. Mentre il resto del mondo deve adeguarsi alle politiche neoliberiste del laissez faire, gli USA si affidano a forti sussidi al mercato. Non potendo competere dal punto di vista della produzione agricola, il Venezuela importa il cibo e lo paga coi proventi del petrolio. Purtroppo, il governo ha messo in gioco tutto il proprio futuro con i proventi del petrolio, e l’economia è completamente soggetta a quanto essi rendono sul mercato.

Gli Stati Uniti hanno duplicato la loro produzione di petrolio nell’ultimo decennio. Dato che anche la Russia è in una situazione simile a quella del Venezuela, con un’economia basata sul petrolio, sta anch’essa pompando grandi quantità di petrolio dal sottosuolo, per cercare di mantenere in piedi la propria economia. È noto anche che l’Arabia Saudita sta a sua volta estraendo petrolio alla massima capacità possibile. L’offerta è ai massimi, e la domanda è scarsa, anche grazie all’affidamento di certe industrie a fonti energetiche alternative e alla diffusione di automobili più eco-compatibili. Inoltre, la scarsa domanda ha portato a un declino negli investimenti. Questi fattori concomitanti hanno portato a bassi prezzi del petrolio, e dunque a bassi proventi per il Venezuela. Di recente l’Iran, il Venezuela e l’Ecuador hanno sollecitato la creazione di un cartello dell’OPEC finalizzato a ridurre la produzione di petrolio al fine di mantenere i prezzi ad un livello più alto. L’OPEC ha rifiutato di procedere in questo senso, soprattutto per decisione dell’Arabia Saudita e dei suoi alleati del Golfo. Si dà il caso che i vari dittatori del Medio Oriente siano alleati degli USA, e che l’Iran, il Venezuela e l’Ecuador siano bersagli delle politiche economiche statunitensi.

Immaginate che istituzioni come Wall Street, il Dipartimento della Difesa, il Dipartimento di Stato, il Dipartimento dell’Agricoltura e dell’Energia stiano semplicemente guardando tutto questo tumulto dall’esterno, senza parteciparvi. Dato il coinvolgimento degli Stati Uniti nell’America latina, non vi sembrerebbe abbastanza strano? Considerate le relazioni tra Venezuela e Stati Uniti negli ultimi due decenni. È ben noto che gli USA hanno finanziato e promosso, tramite i loro apparati di intelligence, ampie proteste in Venezuela. Cosa farebbe il governo statunitense se si scoprisse che il Venezuela finanzia e promuove il movimento “Black Lives Matter” [movimento contro la violenza verso gli afroamericani, NdT] nelle rivolte di Ferguson? Gli USA misero in atto un colpo di stato contro Hugo Chavez in Venezuela, colpo di stato che fortunatamente durò solo un paio di giorni. Immaginate che Maduro stia lavorando di concerto coi Repubblicani e con l’esercito USA per cacciare il Presidente Obama. Come reagiremmo? Al momento gli USA e il loro alleati all’Organizzazione degli Stati Americani stanno cercando di cacciare fuori il Venezuela revocandogli lo status di membro dell’organizzazione. Immaginate che il Venezuela stia lavorando invece con i propri alleati per cacciare gli USA fuori dall’ONU. Come reagirebbe il governo statunitense?

Nel 2005 il Venezuela offrì tonnellate di cibo, miliardi di dollari in petrolio, acqua, esperti medici ed equipaggiamento per aiutare le vittime dell’uragano Katrina. In che modo gli USA stanno rendendo il favore al popolo venezuelano, nel momento in cui la carenza di medicinali sta costando vite umane, non c’è cibo nei negozi e il governo sta crollando? Il maggiore fornitore alimentare a proprietà privata, Empresas Polar SA, sta sollecitando sostegno dall’estero. Queste richieste vengono ignorate nonostante i dirigenti di Empresas Polar SA siano capitalisti amici e alleati degli Stati Uniti. Quando la società civile crollò a New Orleans e la Louisiana era nel caos, il Venezuela stava offrendo aiuto alle vittime. Questo aiuto risultò molto utile, dato che nel frattempo le ricchezze USA erano tutte impegnate a distruggere l’Iraq e ad assassinare i cittadini iracheni. Ora che è il Venezuela ad avere bisogno di aiuto, gli USA non offrono nulla.

Maduro gioca col fuoco quando mette l’esercito in allerta o ammonisce sul rischio di possibili invasioni straniere. Gli Stati Uniti adorano invadere altri paesi e assassinare i cittadini. Maduro non dovrebbe provocare così il sanguinario leader militare degli Stati Uniti. Il Venezuela ha un bisogno disperato di diversificare la propria economia e tornare a contare sull’agricoltura, costruire delle infrastrutture e tornare alla manifattura. Forse Maduro dovrebbe fare un passo indietro come presidente e rassegnare le dimissioni. Ad ogni modo, se venisse scelto Henrique Capriles come presidente, uomo che sta sollecitando l’esercito venezuelano a sbarazzarsi di Maduro con un colpo di stato, e che è una figurina dell’intelligence USA, la situazione in Venezuela diventerebbe ancora peggiore. Il Venezuela non sistemerà la propria economia semplicemente abbandonando il programmi sociali bolivariani, così come vorrebbe l’opposizione. Gli USA non sono usciti dalla Grande Depressione eliminando i programmi sociali o tagliando le spese. Al contrario, gli USA uscirono dalla Grande Depressione con forti spese pubbliche, ampi programmi sociali e di investimento.

Il Venezuela sta attraversando un periodo molto difficile e ha bisogno di aiuto dalla comunità internazionale e di solidarietà dai cittadini degli altri paesi. In definitiva il Venezuela dovrà prendere delle decisioni difficili, ma non è responsabilità degli USA quella di sovvertire l’economia e il popolo venezuelano. Gli Stati Uniti dovrebbero piuttosto offrire aiuto e risarcimenti. Se gli USA stanno usando mezzi di guerra economica contro la Russia, l’Ecuador e il Venezuela, questa non è certo la prima volta. Tuttavia, il governo degli Stati Uniti deve essere riconosciuto di fronte a tutto il mondo per quello che è, sanguinario, tirannico, ingerente, torturatore, spione e militarista.

mercoledì 15 giugno 2016

I MEDIA NEGANO, MA NUMEROSI TESTIMONI SI CHIEDONO, QUANTI FOSSERO I TIRATORI NEL MASSACRO DI ORLANDO

I MEDIA NEGANO, MA NUMEROSI TESTIMONI SI CHIEDONO, QUANTI FOSSERO I TIRATORI NEL MASSACRO DI ORLANDO 

Claire Bernish





I titoli dei media tradizionali indicano e consolidano il loro racconto su un singolo tiratore, responsabile della carneficina alla discoteca di Orlando, mentre i dettagli richiamano, altro che la storia ormai ufficiale, ovvero, che la questione deve essere presa in considerazione nei diversi aspetti.

Mentre dubbi vengono sollevati, su Omar Mateen, sul ruolo avuto durante l'attacco, le testimonianze oculari - durante la varie fasi e senz'altro soggettive, considerando il caos del momento dell'attacco - non concordano con l'opinione unanime di azione solitaria.

"Voglio dire, io sono abbastanza sicuro che è stata più di una persona," il testimone Janiel Gonzalez ha detto uno stuolo di giornalisti. "Come ho detto, ho sentito due pistole sparare, allo stesso tempo," e ha proseguito , indicando, con le dita, avanti e indietro da dove provenivano gli spari , dalle diverse direzioni.

Inoltre, ha spiegato, che in preda al panico, al Clubgoers,  ha avuto grande difficoltà ad uscire durante la sparatoria, che ha stimato della durata di otto minuti - un sacco di tempo per un tiratore, per ricaricare più volte. Quando Gonzalez e gli altri fuggitivi  hanno finalmente trovato una porta nascosta dietro ad una tenda,
C'erano probabilmente 50 persone che cercano di scavalcarsi, l'un sopra l'altro, solo per cercare di riuscire e sfuggire da quel posto, ma c'era un ragazzo che teneva bloccata la porta. Il ragazzo manteneva la porta in modo da non farci uscire.
Quando hanno chiesto perché stava bloccando la loro unica via d'uscita - mentre i colpi  sembravano avvicinarsi - Gonzalez ha detto che l'uomo ha risposto loro: "No, voi ragazzi dovete stare dentro . Resta dentro " Disperati, il gruppo ha chiesto di spostarsi per dare loro una uscita sicura - ma il fermo rifiuto dell'uomo nel farlo ha suscitato una seri domanda.

Come ha spiegato Gonzalez, il fatto che c'era un fucile semi-automatico, e non una pistola, impiegato nella sparatoria, gli fece rendere conto che questo doveva essere un criminale pieno di odio - e poi ho "fatto due più due, e mi sono detto, che forse questo tipo cerca di impedirci di lasciare il club, lo faceva perché stavano lavorando insieme. "

Megyn Kelly di Fox News ha intervistato l'uomo, Luis Burbano, che ha ammesso di aver bloccato l'uscita, e gli chiede : "Tu tenevi le porte in modo che il tiratore non potesse uscire, ma non avevi alcuna preoccupazione che, in questo modo stavi di fatto impedendo alle persone in fuga dal tiratore di uscire?"

"Sì, ehm ... sì. E' stato un mio pensiero. C'era sbattere, c'era da spingere la porta. Ho avuto un pensiero; ma a quel punto in quell'attimo, ho solo provato a fare quello che pensavo sarebbe stato meglio fare in quel momento ", perché, come ha spiegato, la porta si apre in un vicolo molto stretto e avrebbe creato un inganno. Burbano era preoccupato da fatto che aprire la porta desse una via di fuga al tiratore e che potesse fuggire, così ha pensato da tenerla chiusa, non pensando alle vittime.

Così, mentre le azioni di Burbano sono forse motivate ​​dal 'fare la cosa giusta', ha messo in pericolo direttamente la vita delle persone intrappolate all'interno. Stava lavorando di concerto con l'aggressore o gli aggressori? Probabilmente no. Doveva affrontare le conseguenze del bloccare uno dei pochi luoghi sicuri, di uscita, perché le persone dentro sfuggissero a un tiratore? Senza dubbio.

Per quanto riguarda la descrizione fatta , forse più di un tiratore era stato coinvolto, Gonzalez in realtà non era solo.

Un secondo testimone ha descritto in un'intervista andata in onda su Today Show , " Doveva esserci più di una persona , anche perché [gli spari] erano troppo continuati ... E' come se fossi in un poligono di tiro e tutto quello che senti è solo, BOOM, bang, bang ... non riesco nemmeno descriverlo per bene. "





"I don’t think anybody really knew what was going on": Orlando shooting witness describes the scene

Nelle riprese acquisite da più testimoni fuori del club, la polizia sembrava essere impegnata in uno scontro a fuoco con una materia ignota. Mateen, tuttavia, è stato ucciso all'interno del club, secondo la maggior parte clienti.
"Stanno sparando davanti e dietro," la persona ripresa dal video può essere sentita dire che più di una raffica di arma da fuoco si sentiva in sottofondo. "Oh. Mio. Dio. Stanno sparando avanti e indietro. "

Potrebbe anche questo dare credito ai clienti sulla presenza di molti attaccanti?

Ancora un altro testimone oculare del massacro si è fatto avanti per descrivere gli eventi per ABC News '20/20 - e il suo dettagliato resoconto potrebbe essere critico. Dopo che Mateen ha raccolto i telefoni degli ostaggi, secondo un testimone, ha chiamato sia le forze dell'ordine che una stazione di notizie e ha detto, "l'America deve smettere di bombardare ISIS ... in Siria."

"Poi ha chiamato qualcuno che conosceva," ha ricordato l'uomo, "e ha rammentato che era il quarto tiratore, e che gli [sic] altri tre, ha citato, credo anche un nome femminile, che stava giocando con la  morte anche se aveva un giubbotto antiproiettile. E poi ha detto che c'erano tre cecchini là fuori in attesa che arrivassero i poliziotti  per sparare a loro".
E anche un altro testimone degli eventi ha descritto la situazione come con più tiratori. Notando il gran numero di colpi di pistola che risuonavano, al testimone è stato chiesto da Infowars , "Allora, credi che ci fosse più di un uomo armato lì?"

"Credo ,"  ha risposto il giovane  "perché è  impossibile, per me, che una persona spari con due pistole". Ha anche descritto, vedendo la foto di Mateen sui social media, di avere il sospetto che l'indagine ha fatto in modo di non far sembrare credibile, con la ricostruzione materiale, l'impiego di due armi necessarie per tenere conto della raffica di spari che sono stati uditi.


"Non sarebbe riuscito a sparare con due pistole", ha ipotizzato.

Decidete voi stessi, come sempre, quello che dicono i clienti -  contraddice il racconto corrente principale ora uniformato - cosa potrebbe significare.

Ma ricordate, questo, mettere in discussione quello che stanno per imboccarci il governo e i media delle corporate è irriguardoso per le vittime. Piuttosto, è per rispetto dei morti e dei feriti che le parti adeguate devono essere chiamate a rispondere - l'accuratezza e di fatto di importanza fondamentale al fine che la giustizia possa essere servita appropriatamente


Claire Bernish scrive per TheFreeThoughtProject.com , dove questo articolo è apparso per prima .

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