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martedì 16 ottobre 2018

APOTEOSI DEL FINANZCAPITALISMO… FINO A QUANDO ?

APOTEOSI DEL FINANZCAPITALISMO… FINO A QUANDO ?





Il Giappone ha un debito pubblico che si aggira attorno al 250% del PIL, più o meno il doppio di quello italiano. Non mi risulta che i cittadini siano, per tale motivo, preoccupati per i loro risparmi né che le loro aziende abbiano timori per carenza di domanda...né tanto meno che orde di speculatori siano come avvoltoi pronti a scagliarsi contro lo stato nipponico per i giudizi delle agenzie di rating che (come sanno le persone che non hanno perso del tutto le celluline grigie) sono un'arma spregiudicata al servizio dei predoni del finanzcapitalismo e dei loro maggiordomi.


Si dirà...ma l'economia del Sol Levante marcia discretamente....è vero... ma anche l'Italia, nonostante lo stato di servitù in cui versa grazie alla Triplice (UE, BCE; Nato), non va mica tanto male (certo sarebbe ben altra cosa se potesse manovrare con deficit al 6/7% che le permetterebbe di attuare una crescita che la condurrebbe fuori dalle spire della semi-colonizzazione della UE e della BCE
1)... ricordo che l'apparato industriale italico, nonostante le svendite favorite dal duo Centro-sinistra/Centrodestra, è ancora il terzo del Continente 2)... ricordo che per avanzi primari non ha avversari in Europa- 3)...ricordo che la bilancia commerciale è ampiamente positiva (nonostante i danni ricevuti per le sanzioni suicide, accettate dai nostri inetti politici- è vero che sono corrotti ma è anche vero che sono dei molluschi- 4)...ricordo che i risparmi degli italici nelle banche si contano sul numero di svariati miliardi...ricordo infine che, rispetto per esempio alla Spagna, il debito è ancora in gran parte in mano agli italici e che le banche, in particolare le banchette si aprono ancora sia pure timidamente, data la scure del governo filo-teutonico sui consumi dei disoccupati, degli inoccupati, dei pensionati, dei poveri, più al credito che all'investimento in titoli tossici (diversamente dalle banche tedesche che preferiscono investire in massima parte in titoli finanziari, in gran parte tossici, che hanno contribuito illo tempore alla crisi finanziaria americana riversatasi poi sul Continente europeo )

In questi giorni abbiamo assistito nei talk-show, sulla carta stampata agli attacchi furiosi "contro il governo più di destra nella storia della Repubblica" (belli quelli precedenti!), da parte di orrendi gnomi in completa sintonia con le ingiurie del corrotto Junker e di Moscovici e con l'indecente visita di Draghi al Quirinale per dare ordini perentori al proconsole germanico Mattarella che - molti non lo sanno, neanche Travaglio- aveva perso la spina dorsale all'atto della sua nascita.

Si dirà che questo governo giallo-verde è ben poca cosa, oltre che essere di destra ( ma lasciatelo dire questo a chi si è opposto e si oppone alle pratiche neoliberiste incubatrici del rinascere in tutta Europa del nazismo e non a sedicenti antifascisti per convenienza perbenista).
E' vero! Razzismo intollerabile non del solo Salvini, deliri di Toninelli (un ponte che permetta alla gente di incontrarsi) le boutade di Di Maio sulla fine della povertà...e altro ancora.

E’ vero, ma rimaniamo sulla proposta iniziale della manovra gialloverde per un triennio (2,4%, 2,4%,  2,4% molto coraggiosa di questi tempi) ridotta poi per le pressioni del circo mediatico della grande finanza ad un più modesto 2,4 %, 2,1, 1,8% comunque sempre rilevante ,almeno come controtendenza, capace di risollevare il PIL e un pochetto di occupazione e di debito...

E' difficile che venga approvato dalla dittatura degli oligarchi di Bruxelles. " Se accogliessimo la manovra l'Eurozona si rivolterebbe". Così il capo clan Junker, maestro di corruzione e di mala gestione amministrativa.
Niente da ridire naturalmente sul 2,8% del compagno di merenda Macron che usufruisce di una situazione finanziaria che si regge solo sul super sfruttamento delle ex colonie africane.
Vediamo cosa accadrà, Se i nostri eroi resisteranno alle bordate che vengono persino da Berlusconi.
Intanto una cosa possiamo dirla. Il Giappone non ha problemi perché il suo debito è in moneta nazionale, dispone di una Banca centrale che può assicurare al suo governo tutta la liquidità necessaria, anche senza ricorrere ai mercati e non c'è nessun Grande fratello che gli ordina quanto debba essere il deficit di una manovra finanziaria. In poche parole, il Sol Levante, pur con una Costituzione scritta dal "Regime del male", può vantare una semi-sovranità politica e una totale sovranità monetaria...

Non illudiamoci di poter cambiare l'Unione Europa. Nel parlamento europeo abbiamo sentito proposte intelligenti, interrogazioni severe ma è stato come parlare al vento. il vero potere è da altre parti ed è sordo a qualsiasi argomentazione ragionevole.
Per uscire dal disastro sociale non c'è che una via: andarsene via il più presto possibile dalla gabbia di ferro costruita da masnadieri della finanza e gestita da burattini in patria e all'estero.
Costruire dunque "UNA SOVRANITA DEMOCRATICA" che assicuri una gestione autonoma politica, economica e monetaria, il controllo della Banca centrale da parte del Tesoro, il recupero del patrimonio pubblico industriale, immobiliare, infrastrutturale... e soprattutto la partecipazione creativa alla gestione degli apparati statali da parte della popolazione...

Un'utopia solo per chi non conosce la storia e poco sa del capitalismo nella sua forma ultima e più degradata...

Un'utopia per chi ha dismesso di lavorare tra le masse, tra le botteghe, tra le industrie, nei campi, nei pubblici uffici, nelle periferie, tra gli immigrati, nella strada, tra i diseredati...
Vi è gente che opera in tal senso...ma è bene ricordare che si va allo sbaraglio senza una teoria adeguata del capitalismo, senza una approfondita conoscenza dell'umanità dei nostri tempi, senza un'organizzazione disciplinata che eviti ammucchiate che non portano da nessuna parte, come si evince da esperienze passate, caratterizzate da europeisti amici dell’Europa della Finanza e nemici della costruzione di un’Europa democratica

Il presente è grigio ma non è detto che lo sarà per sempre... ma bisogna combattere, sacrificarsi, studiare...


NOTE
1) Per Marco Della Luna o si finanzia a deficit sostenuto o è la fine. Dal Blog "Deficit di bilancio e deficit di efficienza" 30/9/18. Paolo Savona, pur dichiarandosi a favore della UE e dell'Euro, propone un new deal, con un deficit ben superore al 2,4% , ispirandosi alla politica economica di Roosevelt per uscire dalla Depressione, politica economica ovviamente dettate da Keynes.

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https://sadefenza.blogspot.com/2018/10/apoteosi-del-finanzcapitalismo-fino.html


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mercoledì 27 giugno 2018

Via la Troika, la Grecia non esiste più: le hanno rubato tutto, anche la voglia di vivere...

Via la Troika, la Grecia non esiste più: le hanno rubato tutto, anche la voglia di vivere...

libreidee


Tsipras e Junker ridono, dopo aver illuso il popolo greco di opporsi alla UE con un referendum contrario alla svendita delle istanze della Grecia,  il mefitico pusillanime Tsipras ha lasciato sventrare  la sua nazione come un animale sacrificale sull'altare di Moloch-UE , ed ora dopo averla ridotta in completa rovina continua senza alcuna nonchalance sulla via della perdizione UE , senza più alcuna via d'uscita per un popolo umiliato e reso inerme.


E finalmente la Troika lascia la Grecia. Spremuta fino all’osso e dissanguata. Una guerra avrebbe fatto meno danni. Era arrivata perché la Grecia non aveva fatto i compiti e aveva un debito troppo elevato. La Grecia è entrata nel 2010 nel “programma di aiuti” Ue col rapporto debito/Pil al 146%. Tutti a dire “Grecia sprecona”. Oggi è al 180%: gli imperscrutabili successi della Troika. La Grecia è un paese devastato. Neppure una guerra avrebbe prodotto tanti danni. Il potere d’acquisto dei greci è crollato del 28,3% dal 2008 mentre la bolletta fiscale è salita da 49 a 50 milioni. Le famiglie che vivono in estrema povertà sono il 21% (dati Eurostat), il doppio del 2010. L’importo delle pensioni – tagliate 13 volte – è calato in media del 14% e a inizio 2019 è prevista un’altra sforbiciata. Il settore pubblico ha perso 200.000 posti di lavoro in otto anni. Nel 2017 ben 133.000 persone (+333%) hanno rinunciato all’eredità perché non avevano i soldi per pagare le tasse. La Grecia è una entità astratta. Solo geografica. Come un corpo abbandonato in un vicolo dal vampiro che lo ha prosciugato dell’ultima goccia di sangue. Tale e quale.


La Grecia impiegherà decenni per riprendersi, perché non ha più beni. Né pubblici né privati. Tutto venduto. Svenduto. Francia e soprattutto Germania hanno acquisito a prezzi da Eurospin. La Grecia ha “goduto” di tre tranche di “aiuti” per un totale di circa 240 miliardi di euro usciti dai bilanci di 19 paesi. Sono serviti esclusivamente a mettere in sicurezza le banche tedesche e francesi dall’esposizione in titoli di Stato greci. Intanto emerge che la Germania è stata un grande beneficiario del “programma di salvataggio” della Grecia e ha guadagnato dal 2010 al 2017 in totale 2,9 miliardi dagli interessi, come è emerso dalla risposta del governo tedesco ad un’interrogazione del partito dei verdi. Evviva! Ma non finisce qui. La Troika lascia la Grecia con l’ultimo monito. Oltre a un ulteriore taglio delle pensioni a partire dal 2019 e a ulteriori privatizzazioni (non si sa cosa ci sia ancora da privatizzare) la Grecia deve mantenersi in avanzo primario. Fino al 2060 (per altri 42 anni!!) deve mantenere un avanzo primario del 2%.


(Stefano Alì, “La troika lascia la Grecia: evviva, ma la Grecia non esiste più”, dal blog “Il Cappello Pensatore” del 24 giugno 2018. Mentre i media mainstream salutano la “fine della crisi” per Atene, con la cessazione del commissariamento formale – che la Troika Ue ora affida in esclusiva al governo Tsipras, la Grecia ha perso completamente il controllo su tutte le infrastrutture statali, ha falcidiato salari e pensioni, ha ridotto la popolazione la fame, ha lasciato i bambini senza i necessari medicinali, neppure negli ospedali. Porti e aeroporti non sono più in mani greche, ma straniere. E tutte le reti di servizi, ieri statali, oggi sono private. Tecnicamente, la Grecia “fuori pericolo” non esiste più, come Stato. «Se la Germania avesse dovuto passare ciò che ha passato la Grecia – scrive Efthymis Angeloudis in un post ripreso da “Gli Stati Generali” – una pensione di 1200 euro sarebbe ora ridotta a 750 euro, ad esempio; ci sarebbero 14 milioni di disoccupati, e negli ospedali i pazienti sarebbero costretti a portarsi le bende da casa»).

http://sadefenza.blogspot.com/2018/06/via-la-troika-la-grecia-non-esiste-piu.html

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