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sabato 4 maggio 2024

'Dead Aid': cosa c'è dietro l'aiuto dell'Occidente all'Africa?


Di Denis A. Degterev , ricercatore capo presso l'Istituto di studi africani dell'Accademia russa delle scienze e professore del Dipartimento di relazioni internazionali della Scuola superiore di economia. È specializzato in cooperazione allo sviluppo e in Africa e ha scritto ampiamente sul Sud del mondo. Per diversi anni ha lavorato in Africa occidentale

Perché gli aiuti internazionali destinati ad aiutare non lo fanno e cosa si può fare al riguardo

I finanziamenti occidentali non fanno altro che peggiorare le prospettive di sviluppo dell’Africa. Nel 2009, l’economista dello Zambia ed ex consulente della Banca Mondiale Dambisa Moyo ha definito tale assistenza un “aiuto morto”.


Dopo l’ascesa al potere di una nuova generazione di leader africani e la creazione dell’Alleanza degli Stati del Sahel, lo sviluppo economico sovrano dell’Africa è tornato ad essere una questione rilevante. Inoltre, il modello di sviluppo centro-periferia – con l’Occidente al centro – potrebbe essere rivisto. Questo modello è in vigore dagli anni ’80, quando le istituzioni finanziarie occidentali attuarono programmi di adattamento strutturale in Africa che costrinsero lo Stato a ritirarsi dalla sfera sociale e comportarono la liberalizzazione delle industrie.

sabato 30 settembre 2023

INVASIONE? ...SAHEL PRIMA PARZIALE VITTORIA

Africa e libertà
Antonello Boassa
Il presidente Macron farà rientrare a giorni l'ambasciatore Sylvain Ittè ed entro il 2023 i 1.500 militari di stanza nel Paese. Ci vuole un certo tempo infatti prima che vengano sgombrati mezzi pesanti e sofisticati. Sarebbe ingenuo pensare che ciò sia dovuto alla semplice intransigenza dei militari nigerini e dei loro dirigenti. Macron ha dovuto arrendersi alle manifestazioni di massa davanti alle basi, in particolare davanti a quella situata presso l'aeroporto di Niamey. Il M 62, che si ispira politicamente a Thomas Sankara assassinato dai servizi segreti occidentali, ha avuto un ruolo determinante, lavorando in modo continuativo, collegando il problema della presenza straniera all'estrema povertà e al catenaccio finanziario (Franco africano CFA e prelievo nelle casse del Tesoro francese del 50% delle riserve di cambio della zona Franco). Favorendo perciò una crescita di consapevolezza di massa del problema coloniale e dell'impossibilità di una crescita reale ed armonica senza una reale sovranità ed indipendenza del Paese.

giovedì 31 agosto 2023

NIGER MALI BURKINA FASO DECISI A SOSTENERE L'ASSALTO NEOCOLONIALE FRANCIA ECOWAS. GLI STATI UNITI CONTRARI ALL’INTERVENTO ARMATO. PERCHE’?

Antonello Boassa
Le armate francesi (1.500 militi) se ne devono andare. Non più riconosciute le credenziali dell'ambasciatore francese. Per Macron la giunta è illegittima e perciò disdegna le "imposizioni" dei golpisti. Siamo oramai ai tamburi di guerra? Anche l'Ecowas, dopo i primi approcci che sembravano andare in direzione di un qualche improbabile negoziato. Interpellati anche Mali e Burkina Faso " Non viene escluso l'intervento militare...se i mezzi diplomatici vengono meno, l'Ecowas non può abbassare le mani"

Intanto gli armamenti e le truppe de Mali e del Burkina Faso vengono invitati da Tchiani a penetrare in Niger per rispondere all'assalto dell'Ecowas che ha non pochi problemi. Infatti solo quattro Paesi della coalizione sono disposti ad entrare in guerra contro il Niger, mentre la confinante Algeria tuona contro la “Comunità economica degli Stati africano dell’Occidente, alias Ecowas, perché non vuole conflitti bellici ai suoi confini che possono diventare minacciosi per la nazione (bisogna ricordare ancora una volta la numerosa presenza nell’area di Jihadisti addestrati dall’Occidente?)

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