sabato 2 giugno 2012

PER NON DIVENTARE UNA PERIFERIA DI UN SUPERSTATO DI TECNOCRATI


DI GERRY ADAMS 
ilmanifesto.it

Ieri (30.05) l'Irlanda è andata alle urne per approvare (o bocciare) il fiscal compact 

Dove sta andando l'Europa ? Nelle scorse settimane ci sono state elezioni in diversi stati europei. Gli elettori in Gran Bretagna, Italia, Grecia, Germania e Francia sono stati tutti chiamati alle urne. L'attenzione dei media si è concentrata soprattutto sui risultati in Francia e l'elezione di un presidente socialista, François Hollande, e sulla Grecia, dove i partiti di governo hanno visto il loro consenso crollare drasticamente.

Per molti versi le elezioni in Francia e in Grecia sono stati un referendum sulla politica di austerità che il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno sostenuto e imposto con successo all'Unione europea negli ultimi due anni: l'austerità ha perso! La sconfitta di Sarkozy e di altri partiti e governi conservatori è la prova che la marea sta cambiando in molti paesi europei. Da quando la crisi economica ha afferrato alla gola l'Europa, i governi conservatori che dominano l'Ue hanno perseguito politiche di austerità. Nel mese di marzo si è approvata l'introduzione di un Trattato di Austerità (Fiscal Compact). Il risultato di questa adesione ideologica all'austerità è stato l'acuirsi della crisi economica e bancaria in Europa. I debiti statali sono aumentati, i servizi pubblici sono stati brutalmente ridotti, la disoccupazione è aumentata vertiginosamente così come la povertà.

Nel sud dell'Irlanda tutto questo è stato forse più evidente che altrove. Dal 2008 ci sono stati cinque bilanci di austerità e tagli pari a oltre 24 miliardi e mezzo di euro. Le previsioni governative di crescita per l'economia sono state di volta in volta ridimensionate. In quello stesso periodo lo stato irlandese ha visto il suo deficit dell'erario pubblico - che l'austerità avrebbe dovuto tagliare - raddoppiare da 12,7 miliardi nel 2008 a 24,9 miliardi di euro nel 2011.

Allo stesso tempo le conseguenze sociali e umane delle politiche di austerità perseguite dal governo sono state gravi. Quasi il 15%, o mezzo milioni di cittadini, sono senza lavoro, l'emigrazione è ancora diffusa; tagli enormi sono stati inflitti alla sanità e all'istruzione e ad altri servizi pubblici; nuove tasse hanno contribuito ad aumentare il disagio delle famiglie.

I cittadini comuni sanno meglio dei governi d'Europa e degli spin doctors dell'austerità che non esistono scorciatoie per uscire dalla recessione. Imporre pesanti tagli ai servizi pubblici, riducendo i salari e il welfare e imporre nuove tasse sulle famiglie a reddito basso e medio durante la recessione non fa che peggiorare la recessione stessa.

È abbastanza evidente che l'austerità non funziona. I risultati delle elezioni in tutta Europa sono la prova che tra i cittadini c'è una nuova consapevolezza: i cittadini oggi sfidano e combattono le politiche di austerità. I cittadini stanno espellendo, con il loro voto, quei politici e partiti che perseguono l'austerità.

Il 31 maggio i cittadini irlandesi avranno la loro possibilità di votare in un referendum. La scelta davanti a loro è quella di sostenere l'austerità, inserendola nella Costituzione, o di votare No e quindi unirsi al crescente movimento che in Europa sta chiedendo la fine dell'austerità e nuovi investimenti in crescita e occupazione.

Con la marea popolare in Europa che chiede posti di lavoro e cercando di non essere espulso dalla crescente opposizione all'austerità, Fine Gael, Labour e Fianna Fáil hanno riscoperto l'importanza di una strategia per il lavoro e per la crescita. Monsieur Hollande è ora la moda del mese per tutti e tre i partiti che inciampano uno sull'altro per essere i primi a dichiarare il loro sostegno per la sua posizione. Alcuni addirittura sostengono che stavano dicendo tutto questo prima di lui!

I cittadini non si lasceranno ingannare da tutta questa retorica. La verità è che, prima di una successione di vertici Ue, il Sinn Féin ha esortato il governo a garantire che la crescita e l'occupazione fossero al centro di ogni successivo accordo. Ma il governo ha respinto questo approccio. Al contrario ha scelto di sottoscrivere un trattato come il Fiscal Compact che bloccherà questo stato nelle politiche di austerità per gli anni a venire e vedrà il governo lasciare una buona parte di sovranità fiscale in mano ai burocrati in Europa.

Secondo l'accordo della Troika il governo e il Fianna Fáil hanno concordato un piano di salvataggio che impegna il governo a 8,6 miliardi di euro di tagli ulteriori nei prossimi tre anni. In base al Trattato di Austerità il lavoro di ridurre il disavanzo strutturale allo 0,5% comporterà ulteriori tagli di 6 miliardi di euro. Inoltre, lo stato ha accettato di dare fino a 11 miliardi di euro al Meccanismo Europeo di Stabilità.

Da dove pensa il governo di tirare fuori questi soldi? Finora non l'ha detto. Di pari importanza è la direzione politica che il Trattato di Austerità sta prendendo. Il direttore della Banca centrale europea, Mario Draghi, l'ha precisato a Barcellona. Draghi ha illustrato la sua visione per l'Europa dei prossimi dieci anni. Ha detto: «Vogliamo avere una unione fiscale. Dobbiamo accettare la delega della sovranità fiscale dai governi nazionali a qualche forma di autorità centrale». Ciò significa che il governo irlandese ha scelto di percorrere un cammino che porterà l'Europa a decidere quale sarà il nostro regime fiscale, quanto i cittadini pagheranno di tasse e quanto verrà pagato, in termini di welfare, ha chi ha bisogno.

I cittadini irlandesi vogliono davvero essere una provincia di un super stato europeo dove dei tecnocrati - gli stessi che hanno preso una serie di decisioni sbagliate per l'Europa negli ultimi anni - potranno decidere per i cittadini irlandesi senza dover rispondere di quelle decisioni? Dunque, dove stiamo andando? L'austerità è in ritirata, ma i governi conservatori in tutta Europa, e Enda Kenny, Eamon Gilmore e Micheál Martin, rimangono ideologicamente fedeli all'austerità. Il referendum il 31 maggio è un opportunità per i cittadini irlandesi di dire basta e non più austerità. Votare No significa votare per il lavoro e gli investimenti.

Gerry Adams*
Fonte: www.ilmanifesto.it
30.05.2012



L'IRLANDA VOTA PER IL PATTO FISCALEFONTE: BBC.CO.UK

Ecco i risultati ufficiali: gli elettori della Repubblica d'Irlanda hanno approvato il patto fiscale dell'UE. Circa il 60% degli elettori partecipanti al referendum hanno sostenuto il controverso patto, che mira a irrigidire le regole di bilancio nella zona euro.
Già secondo i sondaggi di opinione sembrava che dovessero vincere i "Sì".

Un voto "No" non avrebbe comunque bloccato il patto, ma avrebbe escluso l'Irlanda dai finanziamenti di emergenza dell'Unione europea alla scadenza del suo pacchetto di salvataggio che scade nel 2013.


Alla fine del 2010 l'Irlanda ha ricevuto un contributo di salvataggio dall’UE-FMI del valore di 85 miliardi di euro dopo che i debiti avevano travolto le sue banche.
Un voto di protesta?
Il portavoce ufficiale Riona Ni Flanghaile ha detto che la campagna per il "Sì" ha vinto con un margine di poco più di 300.000 voti, con un totale di 955,091 voti a favore e 629.088 contrari.
"E’ un sospiro di sollievo per il governo, più che una celebrazione" ha dichiarato a Dublino il Ministro dei Trasporti Leo Varadkar ai giornalisti.
Meno della metà dei 3,1 milioni di elettori si erano registrati fino a giovedì scorso, con unla percentuale che andava dal 30% in alcune regioni a poco più del 50% in alcune aree della capitale, Dublino.
"Cominciamo a parlarne: Non possiamo permetterci di storcere il naso in Europa in questo momento "
Dice Bridget Connolly una elettrice che ha votato"Sì".
Tutti i partiti maggiori del parlamento irlandese (Dail) si erano schierati per il "Sì" - Fine Gael e Fianna Fail - mentre nel campo dei "No" erano rimasti solo Sinn Fein e i socialisti, che hanno molti meno seggi.
Un elettore del "No", Gerard Cunningham, ha detto alla Associated Press: "Anche le banche in Germania, in Gran Bretagna e altrove sono responsabili del casino in cui ora siamo dentro noi.
" Ci è venuto un mal di denti per quanto ci dicono che è tutta colpa nostra".
La stessa elettrice che ha votato “Si”, Bridget Connolly, continua : "Il trattato non risolverà niente, ma ... avremo bisogno di fondi europei il prossimo anno, il punto è solo questo", ha detto."Non possiamo permetterci di storcere il naso per l’Europa in questo momento."
Un voto "No" non avrebbe comunque bloccato il Trattato, in quanto ci sarebbero voluti ben 12 dei 17 membri della zona euro per ratificarlo.
Il patto, firmato da tutti i membri dell'UE, ad eccezione della Repubblica ceca e del Regno Unito, consente agli Stati membri dell’Unione europea di coordinare le loro politiche di bilancio e di imporre sanzioni nei confronti di chi non si attiene alle regole.
Si tratta di un accordo intergovernativo, che vincola legalmente tutti i paesi che lo ratificheranno. Si chiama "trattato", ma è un accordo separato con ogni paese dell'UE ed i trattati devono essere firmati da tutti i 27 Stati membri.
Il trattato impegna tutti i membri ratificanti al contenimento del deficit di bilancio sotto lo 0,5% del PIL.
Lo scorso anno, il deficit irlandese è arrivato al 13,1%.
Gli elettori hanno già respinto due volte i trattati dell'Unione europea, in un referendum del 2001 e in quello del 2008 - anche se entrambe le votazioni sono state ribaltate nei sondaggi successivi.
Chi è contro il trattato sostiene che l'austerità non funziona e chiede che il paese faccia fallire per debiti le cinque banche che sono state nazionalizzate.

Fonte: www.bbc.co.uk
Link: http://www.bbc.co.uk/news/world-europe-18290987 
01\06\2012

mercoledì 30 maggio 2012

Una relazione speciale sulla catastrofe nucleare di Fukushima


cosmicconvergence.org
tradutzioni de Sa Defenza


Poco prima del Supermoon del 18 marzo 2011, il mondo è stato testimone di una catastrofe naturale e artificiale di proporzioni epiche. Ciò che è accaduto al largo della costa di Honshu, in Giappone il 11 marzo ha alterato per sempre il pianeta e irrimediabilmente influenzato l'ambiente globale. Considerando che il terremoto e tsunami hanno dimostrato di essere veramente  eventi apocalittici il popolo Giapponese, il disastro nucleare di Fukushima si sta rivelando catastrofico per il mondo intero.
La maggior parte della comunità mondiale non è ancora a conoscenza degli effetti estremamente profondi e di vasta portata che il disastro nucleare di Fukushima ha avuto. Se le nazioni del mondo  comprendessero realmente le implicazioni della reale 'ricaduta' - passato, presente e futuro - il paradigma corrente sull'energia nucleare sarebbe sistematicamente arrestato. Per quelli di noi che  non hanno conoscenza, è un dovere per ciascuno di noi diffondere le informazioni e i dati necessari perchè si metta fine per sempre all'industria nucleare in tutto il mondo.

TEPCO foto che mostra rottami aggrovigliati all'interno della piscina del combustibile a Fukushima dopo il terremoto


C'è un accordo generale che afferma che lo stato dell'arte della produzione di energia nucleare è profondamente errata e sostanzialmente pericolosa fin dall'inizio. Questo fatto è stato reso chiaro dalle varie catastrofi e capito anche dagli addetti ai lavori e finanziatori originali di ogni centrale nucleare ancora non costruita. Ingegneri nucleari hanno comprenso  quanto era vulnerabile il design, l'ingegneria e l'architettura  fin dall'inizio di questa industria. Tuttavia, si è voluto procedere egualmente con questa sfortunata impresa,  per volere di chi?  
Pertanto, ci si pone la domanda: "Perché ad una tecnologia intrinsecamente insicura e instabile design viene attuata a livello mondiale?"
Ancora più importante, "Chi dovrebbe essere il responsabile che ha la capacità di mitigare questo continuo disastro  nucleare planetario? " E, c'è un modo pratico per risolvere  situazione? C'è la tecnologia disponibile e adatta in grado di affrontare e tamponare i danni di questa situazione in modo significativo?


Con i bisogni energetici crescenti dell'economia globale si  spingono povere nazioni come il Giappone nel settore nucleare, l'incentivo economico ha sempre ignorato il buon giudizio. Soprattutto il Giappone, vediamo come una nazione che è stata letteralmente creato per essere il manifesto dell'industria nucleare. Questo, in un luogo che è risaputo essere la regione più sismicamente più attiva del mondo!
"C'è qualcuno sano di mente in grado di credere che le centrali nucleari possono essere ideate, progettate o costruite per resistere a terremoti con 9.° Richter seguito da tsunami con onde di 15 metri? Scusate se ci offendiamo, ma di fronte ad una così letale  combinazione di ignoranza e arroganza si deve rappresentare il culmine di una fine. Soprattutto in considerazione delle conseguenze inevitabili che hanno manifestato il disastro di Fukushima, come è possibile che così pochi hanno visto questo risultato pre-ordinato e disastroso, se non per ostinata cecità "?
Giappone: consegnato all'Armageddon nucleare
Numerosi titoli di giornale nelle scorse settimane  sono stati implacabili nello strombazzare la riluttante risposta in Giappone a questo campanello d'allarme globale. Per la prima volta da quando l'energia nucleare è stata utilizzata nella terra Nipponica, le 55 centrali nucleari sono ormai inattive. Si tratta naturalmente di una buona notizia per il popolo Giapponese. La questione che rimane ora è come fare a bonificare  tutti questi reattori nucleari vulnerabili e insicuri. In particolare, le centrali nucleari che si trovano ovunque lungo la costa giapponese è  imperativo la bonifica, una necessità esistenziale.
Le forze internazionali sono responsabili di Fukushima, 
una risposta immediata, globale deve essere formulata
 Prima che il disastro nucleare di Fukushima venisse alla luce, molti ricercatori del settore  indagini hanno svelato il complotto per rifilare il nucleare sulle isole del Giappone. Le forze schierate contro i giapponesi erano così formidabili che questa sfortunata impresa potrebbe venire solo a un esito sfortunato. Proprio come l'umanità ha imparato dalla follia di lanciare bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, Fukushima è servita come un esempio di come non si deve implementare la produzione di energia con il nucleare.
"A proposito, nessuno si è mai fermato a considerare le conseguenze ovvie  di vasta portata di costruire i 55 reattori nucleari sul pezzo più sismicamente attivo  del pianeta Terra!  Senza contare gli altri 12 reattori in vari stadi di progettazione e sviluppo ".
Lettera aperta al popolo del Giappone
Se il Giappone deve rimanere vivibile per le generazioni future, ci sono alcune facende (il nucleare) che deve affrontare  questa nazione insulare e deve affrontarle in fretta. Sappiamo che il popolo Giapponese ne è all'altezza. La vera questione è se i poteri che hanno controllato il loro destino sono disposti a fare marcia indietro almeno per una volta da dopo la seconda guerra mondiale.
Sono disposti gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia e Israele a lasciare andare il loro controllo sull'economia giapponese, le infrastrutture energetiche e di processo politico? Il Giappone conta sull'abbandono di questo stretto controllo, dal futuro degli Stati Uniti, Regno Unito e Francia.
"Tokyo ha la più popolosa città metropolitana  del mondo ha circa 34,3 milioni di abitanti. Tokyo ha il più grande PIL di tutte le principali città del mondo - più ambiziosi di New York City e Londra. Tokyo è la capitale economica / finanziaria dell'economia nazionale, terza più grande del mondo, così come il motore economico primario del East Asia ".
Come Fukushima, così va il Giappone
La maggior parte delle persone non sono a conoscenza, dei livelli alti del Matrix Global Control, come Fukushima, in Giappone. Con logica conclusione possiamo dire con assoluta certezza che come il Giappone, che così va l'intero pianeta. In realtà, il Giappone non è solo un super-carica punto di innesco del Anello di Fuoco nel Pacifico  , è anche un cardine per l'economia mondiale come il precedente articolo spiega. Pertanto, consigliamo vivamente la struttura l'anglo-americano di assumersi la responsabilità adeguata di questa catastrofe globale senza precedenti che si presenta nella grande pressione sulla costa di Honshu e porre rimedio e disattivare dove è ancora possibile farlo.
Global " Manhattan Project "
E 'abbastanza ironico che coloro che gestiscono la matrice globale del controllo non hanno ancora colto l'opportunità di bonificare. Quello che è chiaramente in gioco è l'Oceano Pacifico, le sue coste, le numerose economie nazionali ivi esposte, così come gli ecosistemi e la miriade di ambienti acquatici.
Se persistono in questa mostra di passività e negligenza volontaria, il pianeta non potrà recuperare. Sicuramente,  l'osservazione , che il Pacifico è esposto a enormi volumi di acqua radioattiva oggetto di eccessiva esposizione al sito radioattivo di Fukushima, le radiazioni troveranno la strada per i quattro angoli di questo oceano e oltre.
Vi è stata una continua serie di titoli  rivolti a chi può rispondere a questa catastrofe globale con un certo grado di forza di persuasioneUna risposta univoca internazionale è urgentemente e necessaria se si vuole dare una qualsiasi speranza di risanamento. Solo una piena rappresentanza di pari consesso internazionale e un team che ha possibilità di formulare una strategia che potrebbe avere successo nello stabilizzare e rendere non pericolosa Fukushima.
Stiamo pensando ad un progetto Manhattan.(Il Progetto Manhattan (più propriamente Manhattan Engineering District, in italiano "(Distretto di ingegneria di Manhattan") era il criptonimo del programma di ricerca condotto dagli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale, che portò alla realizzazione delle prime bombe atomichewikipedia.Dopo tutto, se un progetto serio è stato istituito nell'interesse per creare una bomba atomica, sicuramente uno sforzo simile può essere avviata in vista di un salvataggio dello stesso paese, che è stato devastato dalla guerra nucleare,  e dalle radiazioni di Fukushima
Il Giappone ha dimostrato chiaramente che questo disastro è ben oltre la loro capacità di gestire e affrontare questa realtà. La loro intera cultura sembra far sì che i veri problemi saranno costantemente nascosti. Il problema questa volta è che ci potrebbero essere una coperta per spazzare sotto tutto  e nascondere il malfatto.
L'Oceano Pacifico sta morendo
Come stà l'Oceano Pacifico? cosa significa  tenere in serbo per il più grande specchio d'acqua della Terra. Il luogo ove circola più acqua di qualsiasi altro oceano e possiede più coste di tutti gli altri oceani messi assieme. 

Radioactive acqua di mare Map Impact (marzo 2012), US Dept of Image State Geografo
Il risultato di ognuno degli articoli precedenti è che l'Oceano Pacifico è estremamente vulnerabile ai rifiuti radioattivi oggetto di dumping nelle sue acque di Fukushima. In caso si verifichi un altro terremoto catastrofico , si potrebbe verificare uno scenario nuovo e il più complicato  irreparabile disastro nucleare che mai sia accaduto. Anche senza alcuna attività sismica che colpisca i siti nucleari, nello stato attuale delle cose è dato per scontato che l'Oceano Pacifico diventerà un terreno di eccesso di contenuto nucleare per i decenni a venire.


Siamo veramente addolorati per la grande perdita della vita marina e del danno degli organismi acquatici e delle miriadi degli ecosistemi? Come la radiazione nucleare viene esportata in tutta l'Asia, la mutazione genetica inizierà ad incidere in ogni forma di vita - dal fitoplancton alle balene, dagli uccelli marini alle mangrovie, ai delfini e  al krill. Tutto ciò che vive nei pressi dell'oceano Pacifico sarà a rischio. Chi vive, lavora o gioca nel  dintorno del Pacifico, sarà costretto a valutare il suo rapporto con questo grande oceano.
Che cosa abbiamo fatto alla Madre Terra con l'ubicazione delle centrali nucleari nella regione più sismicamente attiva del mondo?
Mai nella storia dell'umanità il pianeta è stato di fronte a un tale insieme di gravi circostanze. Fukushima rappresenta tutto ciò che può andare storto nelle applicazioni scientifiche e nel progresso tecnologico in un contesto industriale. Purtroppo, date le molte linee di danno  nei numerosi campi di innovazione tecnologica;  da Fukushima  alla fuoriuscita di petrolio della BP nel Golfo, quanto accade dal 2012 non possono che essere solo l'inizio di un periodo di accelerazione di ripartizione tecnosferica che spazzerà via il pianeta terra.
Cosmic Gruppo di Ricerca di convergenza 
Inviato: 5 Maggio 2012 cosmicconvergence2012@gmail.com
Nota dell'autore : 
NuclearReader.info ha fornito un prezioso servizio alla comunità internet in tutto il mondo dando via il loro ebook attualmente legata qui:http://www.nuclearreader.info/~~V
Il primo capitolo dal titolo " Rischi di radioattività di basso livello "dovrebbe essere un deve leggere per chiunque colpito da Fukushima. 
anche di importanza critica, vi è un fenomeno noto come effetto fotoelettrico , che grava in tutta la zona contaminazione intero associato al disastro nucleare di Fukushima. Il seguente articolo fornisce una panoramica importante per coloro che vogliono sapere cosa stiamo davvero fare con una civiltà planetaria. induzione fotoelettronica in particelle di uranio da Chris Busby, PhD
Addendum : 
Non c'è stato alcun cenno in questo saggio della massiccia quantità di detriti di inquinamento provocato dal terremoto in Giappone e lo tsunami di marzo, 2011. Abbiamo scelto un breve storia di foto-documentario, per descrivere visualmente lo stato attuale delle cose in varie località  dell'Oceano Pacifico.

Ecco il flusso di corrente e la mappa futura di inquinamento detriti.

Questi detriti si trova nel "The Great Pacific Garbage Patch"
Avviso speciale : 
Il seguente articolo fornisce una visione molto più ampia della situazione attuale, che prevale in tutto il pianeta. Chiaramente, la ripartizione tecnosferica è un fenomeno che pochi prevedevano, altrimenti non ci saremmo trovati sul bordo dell'abisso rispetto alle tecnologie pericolose usate e delle distorsioni degli sviluppi scientifici. 
Ad esempio, siamo talmente dipendenti  dal combustibile degli idrocarburi  che non sembra esserci alcun alternativa per diminuire la nostra dipendenza da tale fonte di energia ecologicamente distruttiva.
 Allo stesso modo, anche a fronte del dramma di Fukushima, molte nazioni non sono disposte a riconsiderare la loro dipendenza dal paradigma nucleare. 

© 2012 Cosmic Convergence 2012 ®. Tutti i diritti riservati 
È concesso il permesso di pubblicare questo saggio fintanto che è legata indietro al seguente url: http://cosmicconvergence.org/?p=641

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