mercoledì 25 luglio 2012

UNA RETE CHE TRONCHI IL FILO SPINATO DEL SISTEMA: STA GIA' ACCADENDO

La tesi di Paola Alcioni, è una proposta che condividiamo pienamente.
La tesi è interessante in quanto muove l'idea dell'orizzontalità delle soggettività nel suo complesso, quelle in movimento, quelle che fanno azione politica per l'autodeterminazione della Sardinya; 
esse mettono in risalto la multi operosità e la sfacettatura poliedrica dell'idea  azione  di organizzazione indipendentista orizzontale, che conscia di se , supera lo schema rigido dell'organizzazione verticista; 
la proposta di idea forza dei nodi della rete come nuovo paradigma di consapevolezza di  organizzazione orizzontale priva di leaders è un modo di superare la fase di stasi in cui siamo.  
E' certo una bella base d'inizio di discussione nel movimento. 
Sa Defenza




UNA RETE CHE TRONCHI IL FILO SPINATO DEL SISTEMA: STA GIA' ACCADENDO





by Paola Alcioni


Sempre con maggiore incisività, vedo che si parla di rete in ambito indipendentista.

Ed ho notizia di pratiche indipendentiste strutturate in rete: sono quelle che ci porteranno all'indipendenza.
Il concetto di organizzazione reticolare, senza leader, sdoganato durante le riunioni della base indipendentista di tutte le sigle, che si tennero nel 2011, è entrato a far parte dell'immaginario (senza il quale non può esserci progetto) della militanza, ed il termine che lo esprime, è entrato nel suo lessico. Non posso che prenderne atto, con soddisfazione. E' una dimostrazione che le buone idee camminano con gambe proprie, trasversalmente a sigle ed a bandiere.
Era anche - ritengo - il punto di partenza implicito nell'idea di Convergéntzia, lanciata da AMpI il 27 aprile 2011 a Thiesi: i Movimenti come nodi autodeterminanti all'interno di uno standard (espresso in cinque punti di partenza) condiviso.


Io aggiungerei che di una rete indipendentista possono far parte i Movimenti come i singoli individui, con il medesimo potere autofondante ed il medesimo diritto di autodeterminazione nell'ambito dello standard.
Perché è vero che le forze indipendentiste in campo non sono da considerare solo quelle inquadrate nei movimenti.

Quello di cui molti non si accorgono, è che sta già accadendo: nonostante la frammentazione spesso sordamente oppositiva delle forze organizzate, intorno alle iniziative che meritano si forma presto una rete di collaborazione e scambio intensivo di notizie. Ogni nodo si ritaglia un "territorio" su cui agire, all'interno del quadro standard dell'iniziativa.
Pensate alla raccolta firme per il Referendum sul nucleare, o l'iniziativa di proposta di legge popolare per un'agenzia sarda delle entrate - tutto sommato trasversali come argomenti - o ancora la raccolta firme per il Referendum consultivo sull'Indipendenza.

Sbagliano coloro che, forti del numero di collaborazioni ottenuto e del frutto di esse, pensano di aver rafforzato la propria posizione leaderistica: non si accorgono che il fatto stesso di aver attivato un rete (anche se qualcuno insiste a parlare di "spontaneismo" in termini vagamente negativi, piuttosto che di rete) li ha trasformati in leaders a tempo, e che il loro tempo - per il momento e per quelle situazioni - si è concluso.
I leaders situazionali, infatti, devono essere capaci fondamentalmente di due cose:
1) guidare con l'esempio e non con il comando;
2) fare un passo indietro quando la situazione si è conclusa, avviata a soluzione, evoluta, per lasciar spazio ad altri.
La prima attiene alla fase propulsiva, la seconda a quella conclusiva di una situazione.

I passi successivi all'enunciazione programmatica di voler lavorare in rete, sono numerosi.
Il primo è la definizione di uno standard: una serie di punti condivisi al presente e condivisibili in futuro dai nodi che si aggiungeranno.

L'urgenza dei tempi sta spingendo gli indipendentisti a rompere gli indugi.
Non aspettiamo "L'Eroe" che ci guidi alla battaglia, ma scegliamo di essere noi, in prima persona, bandiera della nostra terra, mettendo in gioco noi stessi senza delegare nessuno e senza pretendere deleghe.
Questo è il vero cambio di paradigma che, prima che organizzativo, è mentale.





PS 

Paola Alcioni:
preciso che la rete è una STRUTTURA, è un paradigma organizzativo, la cui caratteristica è l'orizzontalità e la mancanza di leader inamovibile. Lo spontaneismo non è mai fine a sè stesso: è un modo di esserci diverso dal nulla inerte, che sta all'intelligenza dei leader situazionali convogliare, con l'esempio, verso un risultato capitalizzabile. Come ho detto altrove, le pratiche di indipendentismo - anche quelle economiche tendenti a smarcarsi dal sistema centralistico che incidono oggi nelle microrealtà economiche creando anche coscienza politica - sono un'ottima palestra di autodeterminazione. E' lo standard che bisogna osare, adesso. Quel macro contenitore di principi condivisi che diventerà poi motore autonomo di ciascuno dei nodi. Anche parlare di primarie senza uno standard condiviso secondo me è come mettere in acqua una barca senza fondo...

martedì 24 luglio 2012

LA MERKEL MARIONETTA DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE


Di comidad 
la premier tedesca Merkel con Monti premier italiano
La settimana scorsa era l'agenzia di rating Moody's, adesso sarebbero le dichiarazioni della cancelliera Angela Merkel a minacciare lo spread dei BTP italiani. Mario Monti dice che dovrebbero premiarci perché siamo diventati "virtuosi", ma gli ingrati invece ci puniscono. 
Anche, se come ci dice la Merkel, facciamo i "compiti a casa", poi ci bocciano lo stesso. Monti però è un uomo di mondo, e quindi dovrebbe sapere che quando i "mercati" (cioè le banche multinazionali) hanno trovato un pollo da spennare, allora sarà molto difficile che ci rinuncino solo perché il pollo è diventato "virtuoso". Anzi, più il pollo è "virtuoso", tanto più accentua le sue caratteristiche di pollo.

In passato, quando non c'erano ancora i "vincoli di Maastricht", se uno Stato si trovava nelle attuali condizioni dell'Italia non faceva altro che rinunciare ad emettere altri titoli, oppure li utilizzava solo per i prestiti forzosi al proprio interno, attuando una parte dei suoi pagamenti in buoni del tesoro. L'alternativa al mercato dei titoli era il cercare di accedere ad un prestito diretto da parte di un altro Stato, offrendo ovviamente delle garanzie auree o patrimoniali. 
Oggi si parla invece di dismissione del patrimonio pubblico, mentre le riserve auree dell'Italia sono diventate per la stampa un argomento tabù (altro che articolo 18!), tanto che a molti comincia a venire il sospetto che anche su quel versante l'attuale governo abbia qualcosa da nascondere. 
Del resto, il governo Monti si regge più sulla fiducia dei media che sulla fiducia parlamentare. Un governo retto da un advisor della NATO come Monti, si avvale oggi, nella sua aggressione al popolo italiano, della stessa compatta connivenza mediatica fornita alle aggressioni NATO contro la Libia e la Siria. Nel 1974, con il governo Rumor, l'Italia aveva contratto un debito con la Germania, offrendo parte delle proprie riserve auree in garanzia. 
Qualche tempo dopo il debito con la Germania dovette essere rinegoziato dal governo Andreotti, e non pochi commentatori collegarono il fatto alla "fuga" nel 1977 del carnefice delle Fosse Ardeatine, il colonnello Kappler, dal carcere del Celio. Comunque alla fine il debito fu saldato, e l'evento fu celebrato con la riammissione di Andreotti a quello che allora era il G-7. 

Nel 1976 il governo di Unità Nazionale presieduto da Andreotti aveva contratto anche un altro debito, in questo caso con il Fondo Monetario Internazionale. La cifra del prestito era di meno di cinquecento milioni di dollari, una somma modesta anche per allora, se riferita ai bilanci degli Stati. 
In effetti quel debito aveva un significato politico, che serviva a ribadire la "fedeltà occidentale" dell'Italia nel momento in cui il Partito Comunista sosteneva indirettamente il governo con la sua astensione. 
A causa di quel modesto debito, l'Italia fu costretta a sottoporsi alla disciplina ed ai controlli del FMI sui bilanci e sulle spese. Quando, alla fine degli anni '70, il PCI fu estromesso dalla maggioranza di governo, anche il "rigore finanziario" fu in gran parte abbandonato dall'Italia, tranne, ovviamente, per la parte riguardante la compressione salariale. [1] 

Il "rigore finanziario" quindi non se l'è inventato la Merkel, ma fa parte dal 1945 del repertorio del FMI: è una giaculatoria che viene fatta recitare senza varianti a tutti i Paesi, sotto qualsiasi latitudine ed in qualsiasi situazione economica. 
Il rigore finanziario e le privatizzazioni sarebbero la via maestra verso lo sviluppo economico; e se per "sviluppo" si intende la concentrazione di ricchezza a scapito della maggioranza della popolazione, allora il FMI ha ragione: più miseria si crea, più si favorisce l'arricchimento ulteriore di chi è già ricco. 
In effetti il "libero mercato" ed il "rigore" sono solo slogan mitologici che servono a coprire la realtà dell'assistenzialismo per ricchi, del business della miseria e dell'aggressione coloniale da parte delle multinazionali. 
Il "rigore" può infatti perfettamente conciliarsi con le voragini finanziarie delle spese militari e dell'Alta Velocità (di cui la Val di Susa è solo uno dei tanti casi); a sua volta, il "libero mercato globale" diventa pienamente compatibile con l'infliggere sanzioni economiche a decine e decine di Paesi con i più vari pretesti. 

Ma intanto, con il Trattato di Maastricht del 1992, l'ipocrita giaculatoria del FMI è diventata la base organizzativa ed ideologica dell'Unione Europea. 
Si dice spesso che la privatizzazione dell'industria di Stato italiana sarebbe stata decisa il 2 giugno 1992, durante un ricevimento da parte della famiglia reale inglese sul panfilo "Britannia", con la presenza dei maggiori esponenti della finanza straniera e italiana. 
L'episodio è autentico, ma questo tipo di aneddotica rischia di suggerire la falsa idea che le privatizzazioni siano state l'effetto di una sorta di colpo di mano. In realtà, nel febbraio del 1992 il governo italiano aveva firmato il Trattato di Maastricht, che formalizzava la colonizzazione dell'Europa da parte del FMI. 
Nel 1991 l'Unione Sovietica si era sfasciata, perciò per il FMI si era esaurito qualsiasi motivo di prudenza per trattare l'Europa meglio dell'Africa o dell'America Latina. 
A sfatare certe nostalgie sulle passate classi dirigenti, basti ricordare che a firmare il Trattato di Maastricht sono stati quegli stessi Craxi e Andreotti poi liquidati proprio a causa dell'applicazione di quel Trattato. 
Il ceto politico della cosiddetta "prima repubblica" ha letteralmente firmato la propria condanna. 

Anche se i giornali se ne sono dimenticati, l'Italia dall'anno scorso si trova nuovamente sotto il monitoraggio del FMI, che viene qui ogni tre mesi con i suoi ispettori. Si è trattato dell'ultimo regalo del governo del Buffone di Arcore, anche se questo controllo del FMI non è legato ad alcun prestito. 
Non risulta affatto che, con l'avvento del governo Monti, le ispezioni del FMI siano cessate. Monti tiene spesso a ribadire che l'Italia non avrebbe fatto alcuna cessione unilaterale di sovranità, ma sembra quel genere di finte negazioni che serve ad abituare l'opinione pubblica all'idea.[2] 

Attualmente l'informazione ufficiale è particolarmente concentrata sulla cancelliera Merkel e sulle sue litanie di rigore finanziario. 
Il direttore generale del FMI, Christine Lagarde in questo periodo appare invece più defilata, ed insieme con la cancelliera Merkel gioca spesso al "poliziotto buono e poliziotto cattivo". 
Alla Merkel ovviamente spetta la parte della cattiva, dato che è tedesca. Ma laddove il poliziotto-FMI lavora ormai da solo, come in Grecia, allora riprende tutta la sua faccia feroce.
Che la Merkel e la Lagarde giochino in squadra, è dimostrato dal fatto che l'arrivo del FMI in Grecia, con tutte le disgrazie che ne sono seguite, fu sollecitato dalla Merkel. Secondo la testimonianza dell'ex ministro delle Finanze greco, Papaconstantinou, nei colloqui preliminari del marzo del 2010 fu proprio la Merkel a portarsi dietro l'allora direttore generale del FMI, Strauss-Kahn. [3] 

La cialtroneria può esprimersi in forme diverse da quelle immortalate dal Buffone di Arcore. Si può infatti essere cialtroni anche "alla tedesca", con esibizioni di eccessiva serietà e di pletorico rigore; e la Merkel sarà sicuramente molto orgogliosa di occupare, come le marionette, il centro della scena. 
A proposito di cialtroneria, neppure Monti scherza. Più di un commentatore ha notato che i suoi demenziali discorsi sembrano scritti dallo stesso ghost writer del Buffone di Arcore, ma il gelido tono nordico di Monti favorisce in molti l'illusione che si tratti di altra cosa. 
Sta di fatto che il FMI si è insediato in Europa più comodamente che in Africa, e le bizze della Merkel non servono ad altro che a legittimare l'intensificarsi della tutela del FMI sull'Unione Europea.
Il problema è che in sede di Consiglio Atlantico della NATO, almeno dal 2009, si sta progettando di trasformare il FMI in una vera e propria "governance" economica mondiale, con il nome di GLECO, Global Economic Council, un organismo ovviamente integrato con la NATO. 
Esponenti del FMI e consulenti economici del Consiglio Atlantico ne discutono apertamente sul sito dello stesso Consiglio Atlantico. 
Se questi discorsi sono da prendere sul serio, allora l'avvitarsi artificioso, quanto inesplicabile, di questa crisi finanziaria troverebbe una spiegazione. [4]

[1] http://archiviostorico.corriere.it/1993/
[2] http://ricerca.repubblica.it/repubblica
[3] http://translate.google.it/translate?
[4] http://translate.google.it

sabato 21 luglio 2012

Il sistema economico degli Stati Uniti in collasso e “la Fine del Mondo”



Il sistema economico degli Stati Uniti in collasso e “la Fine del Mondo”
Paul Craig Roberts 
Tradotto da  Curzio Bettio




Nel recente articolo, “Riuscirà il mondo a sopravvivere alla cieca arroganza di Washington?”, mi ripromettevo di esaminare se l’economia USA crollerà prima che Washington nella sua ricerca di egemonia mondiale ci trascini in un confronto militare con la Russia e la Cina. Probabilmente, questo argomento  continuerà ad essere oggetto di analisi su questo sito, e quindi questo articolo non costituirà l’ultima parola.

Washington si trova in uno stato di guerra dal mese di ottobre 2001, quando il presidente George W. Bush ha inventato una scusa per ordinare l’invasione statunitense dell’Afghanistan.

Questa guerra in Afghanistan ha assunto una minore rilevanza quando Bush ha architettato un altro pretesto per ordinare l’invasione dell’Iraq nel 2003, una guerra che è andata avanti senza un significativo successo per 8 anni e ha lasciato l’Iraq nel caos, con decine e decine di morti e feriti ogni giorno, con un nuovo uomo “forte” al posto dell’altro uomo “forte” illegalmente giustiziato, e con la probabilità che il persistere della violenza si trasformi in guerra civile.

Subito dopo la sua elezione, il Presidente Obama scioccamente ha inviato più truppe in Afghanistan e ha rinnovato di intensità quella guerra, ora al suo undicesimo anno, senza alcun risultato positivo.
Questi due conflitti si sono dimostrati decisamente costosi.
Secondo le stime di Joseph Stiglitz e Linda Bilmes, quando tutti i costi verranno conteggiati, l’invasione dell’Iraq costerà ai contribuenti statunitensi 3.000 miliardi di dollari. Idem per la guerra in Afghanistan.
In altre parole, le due guerre ingiustificate hanno raddoppiato il debito pubblico usamericano. Questa è la ragione per cui non ci sono soldi per la Previdenza Sociale, per il Servizio Sanitario Statale per la cura degli anziani e per i meno abbienti, per i buoni pasto, l’ambiente e la rete di sicurezza sociale.
Gli Usamericani non hanno ottenuto nulla dalla guerra, ma visto che il debito di guerra non sarà mai ripagato, i cittadini statunitensi ed i loro discendenti si troveranno a pagare gli interessi su 6.000 miliardi di debiti di guerra in perpetuo.
Non contento di queste guerre, il regime Bush / Obama sta conducendo operazioni militari in violazione del diritto internazionale in Pakistan, Yemen, e in Africa, ha organizzato il rovesciamento del governo in Libia mediante un conflitto armato, sta attualmente lavorando per detronizzare il governo siriano, e continua a schierare forze militari contro l’Iran.
Trovando gli avversari musulmani…inadeguati alle sue energie e al suo bilancio, Washington ha circondato la Russia con basi militari e ha iniziato l’accerchiamento della Cina.
Washington ha annunciato che il grosso delle sue forze navali verrà spostato verso il Pacifico nel corso dei prossimi anni, e sta lavorando per ristabilire la sua base navale nelle Filippine, sta costruendo una nuova base navale su un’isola sud-coreana, acquisisce una base navale in Viet Nam, e basi aeree e da trasporto truppe altrove in Asia.
In Tailandia, Washington sta tentando di acquisire con il solito sistema delle tangenti una base aerea utilizzata nel corso della guerra del Vietnam. Esiste un’opposizione, dato che il paese non vuole essere trascinato in un conflitto con la Cina orchestrato di Washington. Per minimizzare la vera ragione per la base aerea, Washington, secondo i giornali tailandesi, ha comunicato al governo tailandese che la base sarebbe necessaria per “missioni umanitarie”. Questo non è stato accettato, e allora Washington ha indotto la NASA a chiedere la base aerea al fine di condurre “esperimenti meteorologici”. Resterà da vedere se questo stratagemma si rivelerà una sufficiente copertura.
Marines degli Stati Uniti sono stati inviati in Australia e altrove in tutta l’Asia.
Circondare la Cina e la Russia (e l’Iran) è un’impresa enorme per un paese che è finanziariamente in totale fallimento.
Con le guerre e i salvataggi dei bankster, dei banditi delle banche e della finanza, Bush e Obama hanno raddoppiato il debito nazionale degli Stati Uniti, invece di affrontare la disintegrazione dell’economia statunitense e le difficoltà crescenti dei cittadini statunitensi.
I grafici che seguono sono stati gentilmente concessi da www.shadowstats.com
Occupazione in imprese non agricole; livelli registrati stagionalmente al giugno 2012 da Shadowstats.com, un sito web che analizza dati statistici sull’economia dell’amministrazione e sulla disoccupazioneIn ascisse le annate, in ordinate i milioni di posti di lavoro. 
L’annuale deficit di bilancio degli Stati Uniti (sull’intorno dei 2.000 miliardi di dollari per anno) va ad aggiungersi al debito accumulato di 15.000 miliardi di dollari, senza alcuna prospettiva di declino. Il sistema finanziario è collassato e richiede continui salvataggi.
Il sistema economico è in totale rovina, e non è stato più in grado di creare posti di lavoro altamente remunerativi, ma nemmeno eventuali posti di lavoro.
Nonostante anni di crescita della popolazione, l’occupazione registrata sui libri paga a partire dalla metà del 2012 è la stessa che nel 2005 e decisamente al di sotto di quella del 2008.
Eppure, il governo e i media finanziari “prostituti” ci dicono che abbiamo una ripresa.
Secondo l’Ufficio di Statistica del Lavoro degli Stati Uniti, nel 2011 l’occupazione è stata solo superiore di 1 milione rispetto a quella del 2002.
Dato che occorrono circa 150.000 nuovi posti di lavoro ogni mese per rimanere in parallelo con la crescita della popolazione, questo comporta un deficit decennale di posti di lavoro pari a 15 milioni di posti.
Negli Stati Uniti, la disoccupazione e i tassi di inflazione sono di gran lunga superiori a quelli registrati. In articoli precedenti ho spiegato, sulla base del lavoro statistico di John Williams (shadowstats.com), le ragioni per cui le cifre pubblicizzate dall’amministrazione sono gravemente inadeguate e sottostimate.  
Il tasso di disoccupazione, dichiarato del 8,2% non tiene conto dei lavoratori scoraggiati che hanno rinunciato a trovare un lavoro. Il governo ha rilevato una seconda percentuale di disoccupazione, segnalata raramente, relativa ai lavoratori scoraggiati a breve termine. Questo tasso è del 15%. Se si sommano i lavoratori scoraggiati a lungo termine, l’attuale tasso di disoccupazione degli Stati Uniti è del 22%, un valore più vicino al tasso di disoccupazione della Grande Depressione che ai tassi di disoccupazione delle recessioni post-belliche.
 
Sviluppo annuale del Prodotto Interno Lordo – Ufficiale (Istituto Analisi Economica BEA) rispetto al rilevamento di Shadow Government Statistics SGS; variazione annuale fino alla fine del 2012.
I cambiamenti nel modo in cui viene misurata l’inflazione hanno annullato il Consumer Price Index (CPI) come misura del costo della vita. (1)
La nuova metodologia si basa sulla sostituzione. Se il prezzo di un elemento dell’indice sale, viene sostituito da un elemento alternativo di prezzo inferiore.
Inoltre, alcuni aumenti dei prezzi sono etichettati come miglioramenti della qualità del prodotto, lo siano essi o no, e quindi non appaiono nel CPI. Quindi, la gente deve pagare un prezzo più alto, ma l’aumento non viene conteggiato come inflazione.
Attualmente, il tasso di inflazione relativo alla sostituzione è di circa il 2%. Tuttavia, quando l’inflazione è misurata tenendo conto del costo effettivo della vita, il tasso di inflazione è del 5%.
Il “Misery Index” è la somma dei tassi di inflazione e di disoccupazione.
Il livello dell’attuale “Misery Index” dipende dal fatto che vengono utilizzate nuove misurazioni manipolate e truccate, che minimizzano l’indigenza, mentre la metodologia precedente forniva valutazioni più precise. Prima delle elezioni del novembre 1980, il “Misery Index” toccava il 22%, il che fu una delle ragioni per la vittoria di Reagan sul presidente Carter. Oggi, se usiamo la metodologia precedente, l’indice Misery si posizionerebbe al 27%. Ma se usiamo la nuova metodologia truccata, il “Misery Index” si aggira sul 10%.
La sottovalutazione dell’inflazione serve per incrementare il prodotto interno lordo (PIL).
Il PIL viene calcolato in dollari correnti. Per potere determinare se il PIL è cresciuto a causa di aumenti dei prezzi o per aumenti di produzione reale, il PIL viene deflazionato attraverso il CPI, il Consumer Price Index, l’indice dei prezzi al dettaglio.
Più alto è il tasso di inflazione, minore sarà la crescita dovuta ad effettiva produzione, e viceversa.
Quando, per misurare l’inflazione, è stato usato il metodo basato sulla sostituzione, nel 21° secolo l’economia statunitense ha registrato una crescita reale, ad eccezione di una forte flessione durante il periodo 2008-2010. Tuttavia, se viene usata la metodologia basata sul costo della vita, fatta eccezione per un breve periodo nel corso del 2004, l’economia statunitense non ha registrato alcuna crescita reale dal 2000.
Nel grafico soprastante, la curva di valutazione (inferiore - blu) del PIL reale viene deflazionata con la metodologia dell’inflazione, tenendo conto del costo della vita.
La curva di valutazione (superiore - rossa) del PIL deflaziona il PIL con la nuova metodologia basata sulla sostituzione.
La mancanza di occupazione e l’effettivo andamento del PIL vanno di pari passo con il declino del reale reddito familiare medio.
La crescita del debito dei consumatori è stata sostituita dalla mancanza di crescita del reddito e ha continuato a gestire il sistema economico finché i consumatori hanno esaurito le loro capacità di assumere più debito. Con i consumi andati a fondo, le prospettive per una ripresa economica sono scarse.
Indice del reddito familiare medio, al marzo 2012, fatto 100 il valore dell’indice al gennaio 2000
I politici e la Federal Reserve presentano prospettive ancor peggiori.
In un periodo di alta disoccupazione e di famiglie stressate dal debito, i politici, a livello locale, statale e federale stanno riducendo le sovvenzioni pubbliche alla sanità, per le pensioni, per i buoni pasto, per i sussidi alla casa e per ogni altro elemento della rete di sicurezza sociale.
Questi tagli, ovviamente, riducono ulteriormente la domanda aggregata e la capacità degli Statunitensi, oberati dalla indisponibilità di reddito, a sopravvivere. (2)
La Federal Reserve eroga tassi di interesse così bassi che i pensionati e gli altri che vivono dei loro risparmi possono guadagnare ben poco sul loro denaro. I tassi di interesse pagati su certificati di credito bancari e da obbligazioni governative e societarie sono inferiori al tasso di inflazione.
Per realizzare redditi da interessi, una persona deve acquistare obbligazioni greche, spagnole o italiane, e correre così il rischio della perdita di capitale.
La politica della Federal Reserve di tassi di interesse addirittura negativi costringe i pensionati a spendere al ribasso il loro capitale per poter vivere.
In altre parole, la politica della Fed sta distruggendo i risparmi personali, dato che le persone sono costrette a spendere il loro capitale per coprire le spese di tutti i giorni.
Nel mese di giugno, la Federal Reserve ha annunciato l’intenzione di continuare nella sua politica di tassi di interesse nominale ancora più bassi, questa volta concentrandosi su Buoni del Tesoro a lungo termine.
La Fed ha dichiarato che avrebbe acquisto 400 miliardi dollari di obbligazioni del Tesoro a 30 anni. Spingere i tassi di interesse verso il basso, significa guidare le quotazioni dei fondi verso l’alto. Con Buoni del Tesoro a cinque anni che pagano solo sette decimi di punto percentuale, e con Buoni del Tesoro a dieci anni che pagano solo l’1,6%, percentuale inferiore anche al tasso ufficiale di inflazione, gli Usamericani alla disperata ricerca di rendimenti si orientano verso obbligazioni a 30 anni, che attualmente pagano il 2,7%. Tuttavia, quotazioni più elevate dei titoli comportano che il rischio di perdita di capitale è decisamente più elevato.
La monetizzazione del debito pubblico da parte della Fed, o una diminuzione del valore di cambio del dollaro quando altri paesi si allontanano dal suo utilizzo per aggiustare la loro bilancia dei pagamenti, potrebbero scatenare l’inflazione che imporrebbe tassi di interesse fuori dal controllo della Fed.
Un aumento dei tassi di interesse provoca una caduta delle quotazioni dei titoli.
In altre parole, ora siamo in presenza di una bolla dei titoli, come quella immobiliare, o dei derivati o delle materie prime. Quando questa bolla scoppierà, gli USamericani subiranno un altro duro colpo al loro benessere rimanente. (3) 
Non ha senso investire in obbligazioni a lungo termine a tassi d’interesse negativi, quando il governo federale sta accumulando un debito che la Federal Reserve sta monetizzando, e quando altri paesi si stanno allontanando dall’alluvione di dollari.
La monetizzazione del debito e un deprezzamento del valore di cambio del dollaro determinano un alto potenziale per un tasso di inflazione crescente. Allora, i gestori di portafoglio di fondi obbligazionari devono conformarsi in massa a scadenze più a lungo termine o vedere le loro prestazioni crollare al fondo della classifica.
Alcuni singoli investitori e banche centrali estere, anticipando la perdita di valore del dollaro, stanno accumulando lingotti d’oro e d’argento. Nel corso del 2011, rendendosi conto del pericolo per il dollaro e per la sua politica dal rapido aumento del prezzo dei metalli preziosi, la Federal Reserve ha predisposto un’azione di compensazione.
Quando la domanda materiale di lingotti fa salire il prezzo, vengono utilizzate vendite allo scoperto di lingotti sul mercato dei titoli, per guidare il prezzo verso il basso.
Allo stesso modo, quando gli investitori iniziano a fuggire dai Buoni del Tesoro, causando in tal modo l’aumento dei tassi di interesse, J.P. Morgan e altre affiliate della Federal Reserve vendonointerest rate swap, in modo da compensare l’effetto sui tassi di interesse delle vendite di titoli. (Tenete presente che i tassi di interesse aumentano quando diminuiscono le quotazioni dei titoli, e viceversa.) (4)
Il punto di tutte queste informazioni è quello di stabilire che, fatta eccezione per l’1 per cento, i redditi e lo stato di benessere degli USamericani sono stati ulteriormente ridotti su tutta la linea.
Dal 2002 fino al 2011, il sistema economico ha perso 3,5 milioni di posti di lavoro nell’industria. Questi lavori sono stati sostituiti con posti di lavoro a paga più bassa nei servizi di bar e ristoranti (1.189.000), nel servizio ambulatoriale di assistenza sanitaria (1.512.000) e con impieghi di assistenza sociale (578.000).
Questi lavori sostitutivi nei servizi domestici comportano che negli Stati Uniti il reddito per consumi se ne è andato dal paese. Negli Stati Uniti, la potenziale domanda aggregata si è abbassata a causa delle differenze di retribuzione delle categorie di lavoro.
Chiaramente e senza ambiguità, i posti di lavoro trasferiti all’estero hanno abbassato l’occupazione, il reddito netto pro capite degli Stati Uniti, e, di conseguenza, il PIL.
Nonostante la mancanza di una base economica, le aspirazioni egemoniche di Washington continuano senza sosta. Altri paesi stanno sorridendo dell’incoscienza di Washington. La Russia, la Cina, l’India, il Brasile e il Sud Africa stanno realizzando un accordo per abbandonare il dollaro come valuta di riferimento per i regolamenti internazionali che intercorrono tra di loro.
Il 4 luglio, il quotidiano China Daily riferiva:
“Ieri, importanti uomini politici giapponesi e accademici di spicco provenienti dalla Cina e dal Giappone hanno esortato Tokyo ad abbandonare la sua politica estera ormai datata di appoggiarsi all’Occidente e ad accettare la Cina come partner chiave importante tanto quanto gli Stati Uniti.
Il Consensus Tokyo, una dichiarazione congiunta formulata al termine del Forum Pechino-Tokyo, ha anche raccomandato ad entrambi i paesi di espandere i commerci e di promuovere un accordo di libero scambio fra la Cina, il Giappone e la Corea del Sud.”
Questo significa che sta entrando in gioco il Giappone.
Il governo cinese, più intelligente di Washington, sta rispondendo alle minacce militari di Washington sottraendo a Washington, e lusingandone, due principali alleati asiatici. Dato che l’economia cinese è ormai di dimensioni pari a quelle degli Stati Uniti, e poggia su basi molto più solide, e visto che il Giappone attualmente ha più scambi commerciali con la Cina che con gli Stati Uniti, l’attrattiva è interessante.  Inoltre, la Cina è il vicino della porta accanto, e Washington è lontana e sta annegando nella sua arroganza.
Washington, che ha fatto sventolare il suo dito medio (gesto volgare!) contro il diritto internazionale e contro la sua Costituzione e le sue stesse leggi, con la sua arroganza e le guerre ingiustificate e illegali, e con la sua affermazione del diritto di far massacrare i propri cittadini e quelli dei suoi alleati, come il Pakistan, ha trasformato gli Stati Uniti in uno Stato “canaglia”.
Washington controlla ancora i suoi burattini comprati-e-pagati in quota NATO, ma questi Stati fantoccio sono sopraffatti da problemi di debito da derivati ​​procurati loro da Wall Street e da problemi di debito sovrano, alcuni dei quali sono stati posti sotto copertura dalla Goldman Sachs di Wall Street.
L’Europa è alle corde e non ha più soldi per sovvenzionare Washington nelle sue guerre egemoniche.
Washington sta diventando un elemento isolato e disprezzato della comunità mondiale.
Washington ha acquisito l’Europa, il Canada, l’Australia, l’ex Stato sovietico della Georgia (e quasi l’Ucraina), e la Columbia, e continua nei suoi tentativi di acquisire tutto il mondo, ma il sentimento si sta rivoltando contro questo Stato da risorgente Gestapo, che si è dimostrato essere senza legge , spietato e indifferente, addirittura ostile, alla vita umana e ai diritti umani.
Un governo, il cui esercito non è stato in grado, con l’aiuto della Gran Bretagna, ad occupare l’Iraq dopo otto anni ed è stato costretto a porre fine al conflitto mettendo i “ribelli” sul libro paga dell’esercito degli Stati Uniti e di pagarli per smetterla di uccidere le truppe statunitensi, e un governo il cui esercito è stato incapace di sottomettere poche migliaia di Talebani armati con armi leggere dopo undici anni, esagera e va sopra le righe quando organizza una guerra contro l’Iran, la Russia, e la Cina.
L’unica prospettiva che Washington ha per prevalere in una simile impresa è quella di usare per primo le armi nucleari, di cogliere alla sprovvista i suoi oppositori demonizzati sferrando un attacco nucleare di punto in bianco. In altre parole, l’eliminazione della vita sulla terra.
Questo è il programma di Washington rivelato dal guerrafondaio neoconservatore, Bill Kristol, che non ha avuto vergogna di porre pubblicamente il quesito: “Dove sta il vantaggio di possedere armi nucleari, se non si possono usare?”
N.d.T.:
(1) In economia, l’indice dei prezzi al consumo (talvolta indicato anche come indice dei prezzi al dettaglio o CPI - Consumer Price Index, nella notazione inglese) è, come tutti gli indici dei prezzi, una misura statistica formata dalla media dei prezzi ponderati per mezzo di uno specifico paniere di beni e servizi. Tale paniere ha come riferimento le abitudini di acquisto di un consumatore medio.
(2) Per “domanda aggregata” si intende la domanda totale di beni effettuata dagli operatori di un sistema economico, (famiglie, imprese, pubblica amministrazione, ed estero). In questo senso è una “sommatoria di domande”. Normalmente viene scomposta nelle sue componenti fondamentali, che rispecchiano la “provenienza” di tale domanda, cioè i soggetti del sistema economico che la determinano. Nelle classificazioni più diffuse, la domanda aggregata si scompone in: a)domanda di beni di consumo; b)domanda di beni di investimento; c)spesa pubblica; d)esportazioni nette.
(3) La monetizzazione del debito pubblico è un’operazione effettuata dalla banca dello Stato attraverso l’emissione di nuovi contanti in circolo per pagare il proprio debito pregresso, non pagando gli interessi. In questo modo lo Stato svaluta i suoi contanti e può pagare con calma il suo debito, vedendosi ridurre l’interesse applicato. Quindi è un procedimento di riduzione del debito pubblico attraverso l’acquisto sul mercato aperto di grossi quantitativi di titoli del debito pubblico da parte delle autorità monetarie. L’effetto di tali acquisti è l’aumento della moneta in circolazionecon la conseguente crescita dell’inflazione.
(4) Quando la banca vuole garantire al cliente un tasso fisso deve tutelarsi in modo da evitare di rimetterci cifre da capogiro se i tassi si alzano. Ciò è possibile ricorrendo a speciali accordi (detti swap) con soggetti disposti ad accollarsi il rischio, nell’ambito di un intento speculativo. Dal tasso a cui si concludono tali accordi nasce l’IRS (Interest Rate Swap).L’entità dell'IRS cambia in funzione del periodo coinvolto. Ovviamente lo speculatore che accetta il rischio per un anno concluderà a tassi più bassi di chi lo prende in carico per venti o trenta.



Per concessione di Tlaxcala
Data dell'articolo originale: 08/07/2012

Province, esperti frenano cancellazione: "Sardegna speciale grazie a Statuto"


Province, esperti frenano cancellazione: "Sardegna speciale grazie a Statuto" 
www.unionesarda.it
Province, esperti frenano cancellazione: "Sardegna speciale grazie a Statuto"IL PALAZZO DELLA PROVINCIA CAGLIARI

Nessuna cancellazione calata dall'alto in Sardegna senza una riforma dello Statuto autonomistico, la legge costituzionale dell'Isola che ne prevede tre: Cagliari, Sassari e Nuoro. 


 Anche i referendum regionali dello scorso 6 maggio non hanno avuto l'effetto di cancellare questi tre enti che possono essere modificati solo in forza di una revisione costituzionale da parte del Parlamento con due letture per ciascuna camera. A spiegare l'effetto in Sardegna del riordino deciso dal Cdm, sono gli esperti giuristi incaricati dal Consiglio regionale di illustrare i possibili effetti dell'abrogazione delle Province nell'Isola dopo la consultazione referendaria. 


Se si pensa ai quattro enti storici, a rischio, semmai, ci sarebbe solo la Provincia di Oristano, che è nata con legge ordinaria dello Stato e non ha quindi quella garanzia costituzionale che salvaguardia Cagliari, Sassari e Nuoro Per queste tre Province lo Statuto, invece, prevede l'insoppressibilità anche rispetto a decreti ministeriali o leggi ordinarie. Se si prendono tulle le otto Province, invece, verrebbero cancellate anche Carbonia Iglesias, Medio Campidano, Olbia Tempio e Ogliastra, istituite dieci anni fa con legge regionale ma non previste dallo Statuto. 


Inoltre la Regione ha competenza primaria in materia di Enti locali, limitata solo da eventuali norme di legge che prevedano una riforma economico-sociale e questo non mi sembra il caso in questione. Nel frattempo, la legge di riordino degli Enti locali sta per approdare in commissione Riforme del Consiglio regionale: dopo i referendum regionali che hanno abrogato le circoscrizioni provinciali e le nuove quattro province sarde, gli attuali otto enti sono infatti in regime di proroga sino al 18 febbraio.

venerdì 20 luglio 2012

Il Grande Oriente di Obama


Il Grande Oriente di Obama

www.ilmanifesto.it



Per 236 anni gli Usa hanno difeso ovunque la democrazia: lo ha assicurato Hillary Clinton al Cairo. Occorre quindi cancellare dalla storia gli oltre 160 interventi militari all'estero effettuati dall'imperialismo Usa fino agli anni '40; le guerre della guerra fredda in Corea, Vietnam, Laos, Cambogia, Libano; i colpi di stato orchestrati dalla Cia in Guatemala, Indonesia, Brasile, Cile, Argentina; le guerre del dopo guerra fredda in Iraq, Somalia, Jugoslavia, Afghanistan. Lo stesso impegno, garantisce la Clinton, viene portato avanti dall'amministrazione Obama. 

In effetti, dalla strategia del Grande Medio Oriente (comprendente Nord Africa e Asia centrale), lanciata dal repubblicano Bush, il democratico (nonché Premio Nobel per la pace) Obama è passato alla strategia del Grande Oriente, che mira all'intera regione Asia/Pacifico in aperta sfida a Cina e Russia. 

Il primo passo è stata la guerra alla Libia, con la quale (come già fece Bush con la Jugoslavia) è stato demolito un intero stato per mettere al potere governanti fedeli a Washington. Si è arrivati così alle «libere elezioni» nella «libera Libia», vinte dal «liberale» Mahmoud Jibril, il cui successo è attribuito alla volontà popolare. Si ignora che gli Usa e altre potenze occidentali hanno speso milioni di dollari in Libia, per assicurarsi il sostegno di organizzazioni e settori tribali. Si ignora che Jibril è l'uomo di fiducia di Washington: economista formatosi negli Usa, incaricato di promuovere le liberalizzazioni nel mondo arabo, nel 2007 fu messo a capo in Libia dell'Ufficio governativo per lo sviluppo economico, collegato alle multinazionali statunitensi e britanniche. In tale veste, Jibril avvertì Washington che il piano di privatizzare l'economia libica e formare una nuova classe dirigente filo-occidentale era stato bloccato da Gheddafi, e che aumentava la concorrenza cinese e russa. La vittoria di Jibril era già programmata. Il 30 marzo 2011 (dieci giorni dopo l'inizio della guerra), il «New York Times» scriveva in base a informazioni governative: «Se l'intervento americano e occidentale rovescerà Muhammar Gheddafi, Mahmoud Jibril potrebbe essere il leader della Libia». 

Quello della guerra alla Libia è il modello che gli Usa adottano per tentare di disgregare altri stati, tra cui Siria e Iran, che ostacolano la loro avanzata a est. Poiché molti paesi sono restii a ospitare basi militari Usa, il Pentagono sta dislocando in acque internazionali, partendo dal Golfo e via via verso est, apposite navi che fungono da basi galleggianti per le forze speciali. Altre basi aree e navali vengono installate o potenziate in Thailandia, Filippine, Singapore, Australia e altri paesi. A Singapore è arrivata la prima «littoral combat ship», una nuova nave da guerra che si può avvicinare alla costa per attaccare in profondità. La U.S. Navy ne dislocherà nel Pacifico oltre 50. 

Nell'offensiva diplomatica, per creare fratture tra la Cina e i paesi limitrofi, la Clinton ha effettuato una «storica visita» in Laos. Promettendo 9 milioni di dollari per lo sminamento, si è fatta fotografare con un ragazzo mutilato: una delle molte vittime delle munizione inesplose, circa il 30% dei 2 milioni di tonnellate di bombe sganciate dagli Usa sul Laos nel 1964 -1973. Naturalmente per difendere la democrazia.

giovedì 19 luglio 2012

Sardinya: Uranio, processo sui veleni di Quirra Aumentano le costituzioni di parte civile

il procuratore di Lanusei Domenico Fiordalisi
www.unionesarda.it

Tutti ammessi o quasi. Dal processo per i veleni di Quirra restano fuori solo le associazioni ambientaliste, i comitati e tutti gli enti portatori di interessi diffusi, ovvero coloro che secondo il giudice non hanno alcun titolo per chiedere un risarcimento in merito al disastro ambientale provocato, secondo il procuratore capo della Repubblica di Lanusei, Domenico Fiordalisi, dalle guerre simulate nel quadrato militare di Quirra.

VENTO DI VELENI 

La decisione del giudice dell'udienza preliminare, Nicola Clivio, è arrivata ieri pomeriggio, al termine di un'udienza fiume durante la quale sono state depositate ventiquattro nuove richieste di costituzioni di parte civile, tra le altre c'è anche quella del Comune di Escalaplano e quello di Ballao che avanza il diritto (riconosciuto dal gup) di poter chiedere i danni anche solo per le presunte polveri tossiche portate dal vento sul cielo del centro abitato. Nulla da fare, invece, per Sardigna Natzione, Legambiente, Wwf, il comitato Gettiamo le basi, Gruppo di intervento giuridico e Su Giassu, vale a dire le associazioni che avrebbero voluto partecipare al processo perchè parti in causa di un eventuale danno ambientale.
 
I MOTIVI 

«Spetta esclusivamente allo Stato (e, in particolare, al Ministero dell'Ambiente) la legittimazione a costituirsi parte civile per i reati contro l'Ambiente», spiega il giudice nel provvedimento letto nell'aula al terzo piano del palazzo di giustizia di Lanusei. Dal Ministero dell'Ambiente, (indicato dal pubblico ministero tra le parti offese), però, nessun segnale. Dunque, alla fine della seconda udienza dal gup, la vicenda giudiziaria sui veleni sprigionati nel poligono di Perdasdefogu e nel distaccamento di Capo San Lorenzo è a un punto cruciale. Se il giudice dovesse decidere di rinviare a giudizio tutti o una parte delle venti persone indagate, saranno più di cinquanta le persone fisiche e giuridiche autorizzate a chiedere i danni. Il prossimo appuntamento in aula, fissato per il 31 luglio, servirà proprio a individuare i nomi dei responsabili civili, vale a dire dei soggetti che in caso di condanna saranno chiamati a pagare il conto presentato dalle vittime. 



Non si sono ancora presentati la Regione Sardegna e Perdasdefogu.
Anche questa mattina nessun rappresentante della Regione Sardegna si è presentato davanti al Gup di Lanusei, Nicola Clivio, per chiedere la costituzione di parte civile al processo per i cosiddetti "Veleni di Quirra".


Nemmeno il comune di Perdasdefogu ha avanzato richiesta in tal senso, ma in questo caso ci sarebbero questioni di opportunità politica considerato il fatto che l'amministrazione è cambiata da poche settimane e la nuova maggioranza sta valutando l'intera vicenda anche perché fra gli indagati c'è l'ex sindaco. Intanto altri soggetti si sono aggiunti nelle richieste di parte civile ai 15 della prima udienza quando si costituirono la Provincia di Cagliari, alcuni Comuni, la Asl 4 di Lanusei, Legambiente, il Comitato Gettiamo le basi e un gruppo di pastori, alcuni aderenti alla Coldiretti.


Oggi hanno presentato l'istanza anche una decina di allevatori di Tertenia e Villaputzu (complessivamente ora gli allevatori sono 25) e alcune associazioni. Il giudice si è riservato, comunque, la decisione sulle richieste ed ha rinviato l'udienza al 25 luglio. Per quel giorno, però, è fissata un'astensione dai dibattimenti degli avvocati, per cui è presumibile che l'udienza slitti ad altra data. Il Gup del Tribunale ogliastrino dovrà decidere sui 20 rinvii a giudizio chiesti dal pm Domenico Fiordalisi al termine delle indagini per disastro ambientale nell'area del Poligono sperimentale interforze del Salto di Quirra.




COMUNICATO di SARDIGNA NATZIONE 


UDIENZA PELIMINARE PROCESSO PER I VELENI DI QUIRRA

Sardigna Natzione Indipendentzia che, come prevede lo statuto, è da sempre impegnata nella difesa della gente e del territorio della Sardegna, non solo dall’uso coloniale che ne fa lo stato italiano ma anche da ogni tipo di aggressione che possa comprometterne la salute dell’ambiente de dei cittadini, il 20 giugno, all’udienza preliminare del processo contro i 20 indagati per i veleni di Quirra, tramite l’avvocato Chicco Paolini, si era costituita parte civile.

Con le seguenti motivazioni:

1)      La gente sarda che si riconosce in SNI e tutto il popolo sardo hanno subito danni, alla salute, alle potenzialità economiche, alla stabilità psicologica per base-dipendenza, alla stabilità sociale per ingenerati contrasti all’interno delle comunità, per causa dell’uso indebito del poligono di Quirra che ha comportato accumulo sul territorio, e non solo, di imponenti quantitativi di rifiuti speciali di ogni tipo, l’accertata presenza di sostanze tossiche, di polveri generate dalle combustioni eseguite all’interno del Poligono, tali da ricondurre il fatto  all’ipotesi delittuosa del “disastro”.  

2)      Ogni abitante della Sardegna, anche non domiciliato nei territori prossimi al poligono di Quirra, può subire danni dall’uso indebito dello stesso, in quanto,  le polveri, contenenti anche uranio impoverito ed altri metalli pesanti,  generate dalle esplosioni di proiettili a frammentazione e sublimazione sono talmente sottili, nano particelle, che trasportate facilmente dal vento per molti chilometri e filtrate  negli alimenti prodotti nella zona e nelle acque, possono essere state respirate o ingerite da qualunque sardo.

Il GUP, giudice di udienza preliminare, ha rigettato la costituzione di parte civile di SNI,  Gettiamo le Basi, Su Zassu, WWF ed altri movimenti ambientalisti non ritenendoli direttamente coinvolti nei fatti oggetto di giudizio. 

SNI, ritiene che il GUP, non riconoscendo il coinvolgimento diretto di ogni cittadino sardo nel pregiudizio alla salute causato dall’uso indebito del territorio da parte del poligono di Quirra, abbia leso in modo grave il sacro diritto alla salute di ogni individuo nonché l’altrettanto sacro diritto   dei sardi, viventi e futuri, di tutelare del loro territorio.

In difesa e VARDIANIA di tali diritti SNI, preso atto del dispositivo di esclusione in sede preliminare, si costituirà nuovamente parte civile in sede processuale.  

NUGORO 20-07-2012        
  anno151° D.I.                                                

BUSTIANU CUMPOSTU
                                                                                                            COORDINADORE NATZIONALE




lunedì 16 luglio 2012

Italia in crisi: Il declino della democrazia romana e l'ascesa e della tecnocrazia dei "Super Mario"


Sa Defenza 
il motivo che ci muove è : "istruitevi poiché abbiamo bisogno di tutta la vostra intelligenza.." per liberarci.


diamo il nostro proprio piccolo contributo nella traduzione di questo articolo di A.G. Marshall affinché,  i movimenti anti-sistema, si entri  nella  comprensione delle logiche che muovono i poteri forti , si, da introiettarli e diffonderne la presa di coscienza,  fattori importanti per la comprensione della politica economica, nascosta ai più.


Italia in crisi: Il declino della democrazia romana e l'ascesa e della tecnocrazia dei "Super Mario"


Parte 1 di "Italia in crisi", sono una serie di estratti da un capitolo di in un libro di prossima uscita.
By: Andrew Gavin Marshall
http://andrewgavinmarshall.com


tradutzioni de Sa Defenza


I "Super-Mario": Mario Draghi (a sinistra), presidente della Banca centrale europea, Mario Monti (a destra), il Primo Ministro Tecnocrate d'Italia. [Photo credit: Silvia Azzari / Milestone Media / ZUMAPRESS.com]

La crisi del debito europeo continua nel suo terzo anno, con quattro salvataggi governativi di Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna - e di aver imposto misure di austerità severe sui cittadini europei, costringendoli a pagare - attraverso  standard di vita ridotti con la povertà in aumentato -  causati degli eccessi di chi controlla la  politica e la finanzia. L'Italia, come la terza economia più grande d'Europa, con una delle più grandi debito PIL rapporti, gioca un ruolo centrale nel dispiegarsi  della crisi del debito in tutta Europa. 

La 1° Parte di questo estratto è di un capitolo sulla crisi economica del mio prossimo libro tratta la "sospensione" della democrazia in Italia e l'imposizione di una 'tecnocrazia' - un governo non eletto guidato da accademici e banchieri - con il mandato di punire il popolo , facilitare l'elite finanziaria, e servire  gli interessi  sovranazionali dell'Unione europea. Il potere centralizzato e globalista ha il potere del saccheggio e del profitto oltre alla punizione con l'impoverimento delle persone in tutto il mondoQuesta è la storia della crisi del debito in Italia.
Si tratta di un inedito, estratto dalla bozza del mio prossimo libro -  The Preface to the People’s Book Project - che dovrebbe essere terminato entro la fine dell'estate; tratta i seguenti argomenti: le origini, l'evoluzione, e le conseguenze della crisi economica globale; espansione ed effetti dell'imperialismo  e la guerra globale; il progetto di ingegneria sociale diretto dalle élite per creare una struttura istituzionale di 'governo globale'; L'emergere della opposizione resistenziale crescente a questo sistema in tutto il mondo, così come i tentativi delle potenze imperiali di cooptare,  controllare, o distruggere questi movimenti socio-politici - l'incarnazione del 'risveglio politico globale' - dalla primavera araba, ai movimenti antiausterità in tutta Europa, gli Indignados in Spagna, il Movimento Occupy, l'Invierno Chileno e  Maple Springs in Quebec, per citarne alcuni; 


Bilderberg, Berlusconi e l'austerità italiana
Il ministro italiano delle Finanze, Giulio Tremonti ha partecipato alla riunione Bilderberg ai primi di giugno del 2011, assieme ad altri partecipanti di rilievo italiani, tra cui Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom Italia (e Vice Presidente di Rothschild Europe), John Elkann, il presidente della Fiat; Mario Monti, presidente dell'Università Bocconi ed ex Commissario UE, e Paolo Scaroni, l'amministratore delegato di Eni, la compagnia petrolifera e del gas, la più grande azienda industriale d'Italia. La riunione del Bilderberg per il 2011 si è svolta dal 09-12 giugno in Svizzera e, naturalmente, hanno partecipato una serie di altre élite europee importanti, tra cui: Josef Ackermann, presidente e CEO di Deutsche Bank, Marcus Agius, presidente di Barclays Bank, il Ministro svedese degli Affari Esteri e del Commercio, Luc Coene, il Governatore della Banca Nazionale del Belgio; Frans van Daele, capo dello staff del Presidente del Consiglio europeo; Werner Faymann, il Cancelliere Federale d'Austria; Douglas J. Flint,  Presidente del gruppo HSBC Holdings; Neelie Kroes, il vicepresidente della Commissione europea; Bernardino Leon Gross,  Segretario Generale della Presidenza spagnola; George Papaconstantinou,  Ministro delle finanze greco, Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, e Jean-Claude Trichet , Presidente della Banca centrale europea, e molti altri. [1]
Nel luglio del 2011, il governo di Silvio Berlusconi ha annunciato un pacchetto di misure di austerità con la speranza di calmare i mercati, cercando di ridurre il deficit da 40 miliardi di euro. Il pacchetto, in gran parte disegnato dal ministro delle finanze Giulio Tremonti, ha solo tentato di affrontare il debito d'Italia, ma i mercati sono preoccupati che il Paese ha un tasso di  "bassissima crescita", in atto da quando Berlusconi tornò al potere nel 2001. Una volta che le misure di austerità sarebbero state tramutate in legge, alcuni politici dell'opposizione hanno suggererito la formazione di un partito trasversale un "governo tecnico" senza Berlusconi in carica. [2] 


Il Ministro delle Finanze Tremonti ha annunciato un'ondata di privatizzazioni. A quanto pare, le privatizzazioni e liberalizzazioni varie sono state imposte nel pacchetto di austerità dal principale partito di opposizione, il Partito Democratico (PD), e non dal PdL il partito di Berlusconi. Il governatore della banca centrale d'Italia, Mario Draghi, che era destinato a diventare il prossimo presidente della Banca centrale europea (BCE) a fine mandato di Jean-Claude Trichet, ha avvertito il governo italiano che se lo voleva calmare i mercati che "avrebbe dovuto aumentare le tasse o fare altri tagli alla spesa  ". [3] 


Alla volta del 14 luglio, il Senato italiano ha approvato un pacchetto di maggiore austerità di 70 miliardi di euro" volto a convincere gli investitori che la terza più grande economia  della zona euro non sarebbe stata trascinata nella crisi del debito ". In Italia le obbligazioni (debito pubblico [btp]) ha visto i  tassi debitori (interessi) raggiungere livelli record in quanto gli investitori non hanno creduto nelle misure di austerità proposte. [4]
Anche se le misure di austerità sono passate, la fiducia dei mercati, contiinua a mancare, in gran parte dovuta al fatto che è emersa  una spaccatura tra Berlusconi e il suo ministro delle Finanze Tremonti; 
Tremonti come partecipante al Bilderberg, godeva della fiducia dei mercati.
Berlusconi ha visto in Tremonti un "rivale" e lo ha "ripetutamente attaccato,  nei giornali di proprietà della famiglia, come un traditore ". [5] 


Successivamente Tremonti,  che doveva diffendersi da accuse di corruzione, è stato catturato dalla telecamera dava del "cretino" ad un collega  , Berlusconi dichiarò a un quotidiano italiano, " Sapete, lui pensa di essere un genio e tutti gli altri stupidi ... Io non ci faccio caso perché lo conosco da molto tempo e lo accetto così come è. Lui è l'unico che non sa fare gioco di squadra. "E'  opinione, poi, che i mercati abbiano reagito a questa frattura tra il primo ministro e il ministro delle Finanze, così come riportato dal funzionario Investments F & C, che ha dichiarato che i mercati vedono Tremonti come il "contrappeso costante  all'imprevedibile e capriccioso" Berlusconi. [6]
Nel luglio del 2011, Nichi Vendola, una figura della opposizione di sinistra politica in Italia, ha scritto un articolo per il The Guardian , in cui ha criticato le misure di austerità imposte dal governo Berlusconi. Vendola ha scritto che "L’Italia non sopravviverà alla crisi dando retta proprio alle persone che ve l’hanno spinta dentro, soprattutto quando questi chiedono di pagare il conto dei loro fallimenti alla classe media ed alla povera gente". Vendola additò la responsabilità nella gestione europea della crisi, "adesso i governi sono fissati in modo ossessivo su strettissimi controlli dei deficit del budget, al fine di soddisfare il patto europeo di stabilità." 


Vendola definì il pacchetto di austerità Tremonti come una "catastrofe sociale",  ed ha suggerito, che "l'Italia deve invertire la rotta politica", notando che, facendo osservare che "il problema dell’Italia è la crescita, almeno tanto quanto il debito" Per fare questo, Vendola ha scritto, che "sarà necessario un nuovo governo," e che "l'Italia ha bisogno di . elezioni, perché solo una nuova classe politica di governo può raggiungere il consenso politico per progettare e attuare un piano per affrontare la crisi "Egli ha suggerito che il patto di stabilità europeo avrebbe bisogno di essere rinegoziato, e ha concluso:" ci giova poco l’assecondare l’élite di intoccabili mentre la gente deve stringere la cinghia ed i nostri giovani sono derubati del loro futuro ". [7]
Mario Monti, Presidente dell'Università Bocconi ed ex commissario europeo, convenuto che l'Italia aveva bisogno di un nuovo governo, anche se per motivi diversi (e di un diverso tipo di governo). Ha scritto un articolo in un giornale italiano in agosto del 2011 in cui ha sostenuto - come una soluzione ai problemi dell'Italia era - la formazione di un "governo sovranazionale tecnico" che prenderebbe tutte le decisioni importanti, al fine di rimuovere "i vincoli strutturali per la crescita ", e afferma che" un 'Italia rispettata e autorevole ... sarebbe di grande aiuto per l'Europa "[8] Vendola voleva un nuovo governo per aiutare le persone, mentre Monti ha voluto "un nuovo governo per aiutare" l'Europa "(leggasi:. banche e le élite). Indovinate chi è diventato nuovo leader d'Italia?
Berlusconi si inchina ai banchieri e punisce il popolo
Nel mese di agosto, Silvio Berlusconi ha dovuto approvare un nuovo pacchetto di austerità, la seconda in meno di un mese. In una lettera fatta filtrare alla stampa italiana, è stato rivelato che Jean-Claude Trichet, e il presidente della Banca centrale europea, e Mario Draghi, il presidente della banca centrale italiana (dal 2006 al 2011), hanno fatto pressioni su Berlusconi per "imporre misure di austerità significative". La lettera, scritta dai due banchieri centrali, ha chiesto ",  azioni pressanti ... per ripristinare la fiducia degli investitori". Datata 5 agosto 2011 , è stato rilasciato pochi giorni prima che la BCE ha annunciato il suo nuovo programma di acquistare obbligazioni italiane (debito btp), progettate per ridurre gli oneri finanziari del paese (gli interessi sul debito futuro). 


Una delle misure indicate nella lettera ha incaricato Berlusconi di adottare misure immediate e coraggiose per garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche, "per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013. Questo è stato adottato nel pacchetto di austerità successiva presentato da Berlusconi nel mese di agosto. La lettera ha anche dichiarato che "è possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più restrittivi i criteri di ammissibilità alle pensioni di anzianità e allineando rapidamente l'età di pensionamento delle donne del settore privato a quello stabilito per i dipendenti pubblici." Inoltre, il "prendere in prestito, incluso il debito commerciale e le spese delle amministrazioni regionali e locali dovrebbero essere posti sotto stretto controllo, in linea con i principi della riforma in corso di relazioni fiscali intergovernative". [9]
In gergo economico, la lettera chiedeva la privatizzazioni dei servizi pubblici: "Le sfide principali sono: aumentare la competitività, sopra tutto  per migliorare la qualità dei servizi pubblici e per progettare sistemi normativi e fiscali più adatti a sostenere la competitività delle imprese e l'efficienza del mercato del lavoro. "


Questo richiederebbe tre azioni chiave, il primo dei quali è relativa a," una strategia globale, di riforma di vasta portata e credibile, compresa la completa liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali, "e ," ciò deve valere in particolare modo per la fornitura dei servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala "


Il secondo passo importante è " la necessità di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva.  [indebolire i sindacati], e permettere a livello di impresa accordi per adattare i salari e condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle imprese  aumentando la loro rilevanza rispetto ad altri strati di negoziato. "In altre parole, distruggere i sindacati in modo che le aziende possono sfruttare il lavoro a qualsiasi livello vogliano.


 E in terzo luogo, secondo Trichet e Draghi, ciò che è necessariobè una "profonda revisione delle norme che regolano l'assunzione e licenziamento dei dipendenti [che] dovrebbe essere adottato in concomitanza con l'istituzione di un sistema di assicurazione contro la disoccupazione e una serie di politiche attive del mercato del lavoro capaci di facilitare la ricollocazione delle risorse aziendali verso i settori più competitivi ". [10]
In altre parole, i diritti dei lavoratori e le leggi dei diritti dei lavoratori devono essere smantellate in modo che le aziende possano fare quello che vogliono. Non solo i sindacati che devono essere distrutti, ma anche le leggi per la sicurezza dei lavoratori in generale. Naturalmente, nessun consiglio dai banchieri centrali sarebbe completa se non sostengono che il governo deve "prendere immediate misure atte a garantire una revisione profonda della pubblica amministrazione al fine di migliorare l'efficienza amministrativa." Trichet e Draghi scrivono che è "cruciale" che il governo intraprenda queste azioni "il più presto possibile con decreti-legge, seguite subito dalla ratifica parlamentare," o, in altre parole: lasciate perdere il processo democratico, perché ci vuole troppo tempo, e governate per decreto, una attività della quale l'Italia ha una  storia "gloriosa". 


Tutto questo doveva essere fatto entro la fine di settembre 2011. In un'intervista a un giornale italiano, Trichet ha ammesso che questa non era la prima volta che la BCE aveva inviato lettere di questo tipo ai governi (vedi la Grecia), dicendo: "Abbiamo inviato i messaggi e lo facciamo su base permanente, attraverso vari mezzi , indirizzati a singoli governi. E non li rendiamo pubblici ". [11]
Misure di austerità, infatti, la Banca centrale europea aveva chiesto essere attuate dai governi di Grecia, Irlanda, Portogallo e Italia, e quando Berlusconi si è sottomesso agli ordini dei banchieri centrali, si è rammaricato di far sembrare la propria amministrazione un "un governo occupato . "


Un leader di MP liberale in Italia, Antonio Di Pietro, ha detto che" l'Italia è sotto la tutela dell'Unione europea, e un paese sotto tutela non è ne libero ne democratico. "
Un deputato irlandese (membro del Parlamento europeo) , Paul Murphy, ha dichiarato che vi è stato un "massiccio allontanamento dalla democrazia fin dall'inizio della crisi," e che: "bisognerebbe dare un occhio allo smisurato potere della BCE, potere di non eletti che praticamente tengono in ostaggio diversi governi " .


La più grande  federazione sindacale d'Europa , a European Public Sector Union (EPSU o SESP, Sindacato Europeo dei Servizi Pubblici)", ha accusato la BCE di dirigere segretamente la politica fiscale e del lavoro italiana " cosa ovviamente vera.


Il Vice Segretario Generale della Federazione EPSU , Jan Willem Goudriaan, ha detto, "L'Europa non può essere governato attraverso lettere segrete dei banchieri, di funzionari o di un organismo che non deve rendere conto". 


Funzionari UE: da Angela Merkel, Nicolas Sarkozy, a Herman Van Rompuy e Jean-Claude Trichet, hanno aumentato le loro richieste per un "governo europeo di economisti", che stringa e rafforzi l’integrazione fiscale, proponendo  creazione di nuovi consigli ed organizzazioni che impongano le sanzioni ai Paesi e che «vigilino sull’adozione delle misure di austerità decise dai governi»; oltre la creazione di un Ministero Europeo delle Finanze


Paul Murphy ha dichiarato : "Tutte queste proposte, discussioni sul governo economico, stanno minando la democrazia per imporre una dottrina europea del terrore ... Le élite Europee devono rimuovere dai governi le possibili fonti di reazione. Se la maggioranza della gente si oppone all’austerità, non possono esercitare pressioni sui governi perchè la impongano. Dunque l’unico modo per imporle è in modo non democratico. "


Il capo di uu gruppo belga pro-trasparenza del gruppo ha affermato che," i poteri [politici] europei si stanno sempre di più allontanando dagli elettori mentre parallelamente manifestano una tendenza crescente nello stringere relazioni più profonde con lobbies finanziare e multinazionali... Queste due tendenze sono esplosive e possono portare unicamente ad una perdita di legittimità delle istituzioni dell’Unione Europea ". [12]
Tempo dopo, il 12 agosto, il governo Berlusconi si riuniva per l'approvazione del nuovo pacchetto di austerità per soddisfare l'ultimatum da parte della BCE, pari a un pacchetto di "aggiustamenti di bilancio fiscale" (leggi, tagli alla spesa) di 20 miliardi di euro nel 2012 e 25 miliardi di euro nel 2013, con i tagli di spesa e aumenti delle tasse "immediatamente emanate per decreto, e sottoposti poi all'approvazione parlamentare", proprio come Draghi e Trichet hanno istruito.


Gli aumenti rapidi delle imposte ha molto contrariato i sostenitori di Berlusconi che aveva promesso che non avrebbe "mai messo le mani nelle tasche degli italiani." Il federalismo fiscale è stata la politica per dare alle varie regioni d'Italia un maggiore controllo sul le loro finanze. 
Dato il nuovo pacchetto di austerità, il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, ha dichiarato: "E' chiaro, che il federalismo [fiscale] è svanito". [13]
A metà settembre, Berlusconi ha ottenuto la definitiva approvazione parlamentare per i 54 miliardi di euro ($ 74 miliardi di euro) del pacchetto di austerità, mentre la polizia i fuori del parlamento a Roma,  disperdeva i manifestanti con gas lacrimogeni. 
Il ministro tedesco dell'Economia Phillip Roesler ha detto in una conferenza stampa a Roma che, "L'approvazione del pacchetto di austerità invia un segnale di stabilità ... Ho rispetto per ciò che l'Italia ha fatto con la sua regolazione di bilancio che andrà a beneficio di tutta la zona euro." 


I legislatori però non hanno reso che legale le misure che il mese prima il governo Berlusconi ha attuato tramite un antidemocratico decreto, e sono state formalizzate in cambio di acquisti obbligazionari (titoli del tesoro italiani) dalla Banca centrale europea che hanno contribuito a ridurre gli oneri finanziari italiani. 
Silvio Peruzzo, economista presso la Royal Bank of Scotland, ha dichiarato che il passaggio del piano è un "passo veramente benvenuto", ma che il rallentamento dell'economia globale avrebbe messo in dubbio che l'Italia possa "raggiungere i suoi obiettivi di bilancio in quanto è molto probabile che si richiedano  ulteriori misure correttive [nei pacchetti di austerità] . "
Anche con l'avallo e il sostegno della BCE, ha detto Peruzzo, il debito Italiano è rimasto " sotto pressione, il che è indicativo di una radicata mancanza di fiducia nell'Italia e nelle politiche europee per fronteggiare la crisi ». 
Il piano è stato approvato, ha detto il ministro delle Finanze italiano Tremonti il ​​10 settembre," Se ci sono altre cose da cambiare nelle nostre misure per la crescita, le cambieremo. Se ci sono cose da aggiungere, le aggiungeremo. "[14]
L' Economist ha riferito sul nuovo pacchetto di austerità, notando che, mentre Berlusconi  approvava il pacchetto di austerità , e progetta di tagliare circa € 45.5 miliardi dal deficit entro la fine del 2013, ha quasi subito bloccava un progetto di 7 miliardi di euro di tagli di spesa e aumento delle tasse ",  una tassa sui redditi alti che avrebbe colpito i suoi naturali sostenitori", cioè, persone ricche. Così, anche il pacchetto è andato al Senato ai primi di settembre, Berlusconi  mentre metteva ancora a punto i dettagli. 
Così, l'Economist osserva: "i mercati [erano] di nuovo in allarme ," e allo stesso tempo, la più grande federazione sindacale, la Cgil, ha proclamato un giorno di sciopero in opposizione al pacchetto di austerità " protestando contro una clausola che rende più facile licenziare i lavoratori e, più in generale, di un bilancio che la leader della Cgil, Susanna Camusso, "definisce, come" ingiusta, perché attacca i più deboli. "


Questo ulteriore evento ha preoccupato" il mercato "e" gli investitori. "L' Economist ha scritto che: "Mr. Berlusconi  non reagisce se non quando è costretto: le prima misure di emergenza sono state prese a luglio dopo una telefonata della cancelliera tedesca Angela Merkel,  il secondo intervento si è avuto dopo la richiesta della BCE. [15]
Nell'ottobre del 2011, le misure di austerità in Italia avevano già scatenato il caos, le associazioni no-profit perdono il loro finanziamento per progetti comunitari, come l'Associazione Obiettivo Napoli, che seguiva due programmi di lavoro con i bambini in difficoltà a Napoli dal 1998, aiutandoli a ripulire le comunità locali e a fornire consulenza. Poiché i finanziamenti dal governo centrale ai municipi erano stati tagliati, organizzazioni come Obiettivo Napoli ", che seguono il disagio dentro a finanziamenti tra istruzione, welfare e budget di riabilitazione, sono stati i primi a essere cancellati". 


Pietro Varriale, che lavora con l'organizzazione, ha commentato così gli ulteriori ostacoli messi: "Stanno dicendo che abbiamo bisogno di una seconda laurea in scienze della formazione per essere in grado di fare questo lavoro ... E ' pazzesco. Ho 15 anni d'esperienza in questo settore, la maggior parte della squadra anche, e tutti noi siamo laureati di primo livello. Una laurea di secondo livello ci verrà a costare un occhi della testa, davvero un sacco di soldi, e non c'è alcun aiuto o borse di studio per questo genere di cose. Ci hanno dato tempo fino al 2013 per conformarci. "
Per non aggiungere altro, la città di Napoli ha semplicemente smesso di pagare il dovuto all'organizzazione, che ha dovuto quindi prendere in prestito denaro da una banca, costringendo i dipendenti, come Pietro a dover cercare lavoro, lavorare in bar, cameriere ai tavoli, raccogliere pomodori e altri progetti parziali mentre continuano a lavorare per l'associazione senza essere pagati ". Continui per via dei bambini, per i rapporti che hai costruito con loro" [16]
Giancarlo Di Maio, un laureato di 23 anni, universitario a Napoli lavora in un negozio  che vende di libri di seconda mano; ha detto al The Guardian che, "l'Università: è come un parcheggio. Tu stai lì più a lungo possibile, perché sai che quando la finisci non ci sarà niente da fare", riferendosi alla mancanza di posti di lavoro per i giovani. Mentre lui èimpiegato, ha spiegato: "Ogni mattina mi sveglio con un sorriso ... Che fortuna che ho io? Perché altrimenti, l'unico altro lavoro qui intorno è nero. L'economia sommersa è  enorme, un monumentale problema per l'Italia. "I suoi amici se va bene possono fare 30 euro per 10 ore di lavoro in un bar, o 20 euro per una notte in attesa ai tavoli di un ristorante. 
Di Maio, che lavora in una libreria di proprietà di suo padre, ha detto: "So che molta gente nei loro sui 30 anni, e anche alcuni di loro su 40 anni, vive ancora con i genitori ... Questo non è normale. Per me, questo è uno dei maggiori problemi [sic] in Italia -. Opportunità, di qualsiasi tipo e prospettiva, mancano per i giovani "
Quando gli è stato chiesto della politica italiana, ha risposto:" Abbiamo la peggiore classe politica  d'Europa, non c'è dubbio ... Venti anni di Berlusconi, e non una sola riforma, niente lavoro per i disoccupati, nulla per affrontare la crisi economica. Invece si parla della sua vita sessuale ... abbiamo una classe politica che non fa nulla. Non hanno soluzioni, e anche se l'avessero fatto non cercherebbero di fare qualcosa. Parlano solo a vanvera, è tutto quello che possono fare. E' darsi un tono."
Atteggiamenti. "Esprimere qualche speranza nel  movimento Occupy anche se lamenta la violenza in Italia, ha spiegato che la gente" finalmente inizia ad arrabbiarsi. Stanno cominciando a vedere che in realtà, non possiamo andare avanti così. L'Italia è davvero malata. Non possiamo contare su nessun medico, dobbiamo imparare a curarci da noi stessi "[17].
Il colpo di stato  Tecnocratico
All'inizio di ottobre 2011, era chiaro che i "Mercati" non erano soddisfatti  degli sforzi di Berlusconi di attuare il programma di suicidio sociale (austerità fiscale) che era di loro gradimento. Così, il 5 ottobre, le agenzie  di rating internazionali e di rating del credito Moodys ha tagliato l'Italia per la prima volta da due decenni, aggiungendosi al declassamento di Standard & Poors di due settimane prima. Il governo italiano ha risposto che le azioni delle agenzie di rating sono state dettate da " motivi politici." Anche Moodys ha ammesso che la situazione politica in Italia ha giocato un ruolo nella sua decisione, compresi gli scandali sessuali di Berlusconi, e le crescenti proteste contro le misure di austerità. [18]
L'effetto dei declassamenti è quello di rendere meno attraenti l'acquisto dei titoli obbligazionari italiani (debito pubblico [btp]) in quanto è un investimento più rischioso, e, quindi, l'Italia dovrebbe pagare tassi di interesse più elevati. Come risultato di ciò, come abbiamo visto con la Grecia, questo rende il debito complessivo del paese più grande , con i rendimenti più elevati (tassi di interesse), i pagamenti futuri saranno ancora più costosi, e rischia di creare la possibilità di un nuovo salvataggio, prendendo più debito per pagare gli interessi sui vecchi debiti). Oltre a tutto, cresce il rapporto fra il debito complessivo ed il PIL e, così, le misure di austerità diventano obbligatorie per poter beneficiare dei salvataggi, ed alla fine il Paese passa nelle mani del Fondo Monetario Internazionale, della banca Centrale Europea e della Comunità Europea (definite nel loro insieme «La Troika»), né più né meno come la Grecia..
A metà ottobre, cresce l’opposizione interna alle dure misure di austerità fatte passare dal governo Berlusconi, crescono anche le "pressioni dai mercati" e viene montata un’opposizione dell’Unione Europea a Berlusconi in quanto, le sue misure, sono percepite come "troppo deboli, troppo in ritardo". Nove membri della stessa componente governativa di Berlusconi accusano le misure di austerità di "prendere ingiustamente di mira la classe media e di non intaccare minimamente il colossale problema italiano dell’evasione fiscale". Susanna Camusso, guida della CGIL – il più importante sindacato italiano dei lavoratori – dichiara che uno sciopero sia l’unica strada per "modificare l’iniquità del pacchetto di misure di austerità." [19] 


Nel corso del 15 Ottobre della  "giornata di rabbia" globale parzialmente ispirato al movimento Occupy Wall Street negli Stati Uniti e al movimento Indignados in Spagna,  ha visto l'esplosione della  protesta  in tutto il mondo, in 950 città di 80 paesi diversi. In Italia, Roma ha visto per le sue strade circa 200.000 manifestanti, protestare contro le misure di austerità, del governo,  dell'UE, e la BCE e il FMI. Le proteste sono esplose con violenza quando centinaia di dimostranti reagiscono alla polizia antisommossa, che usa gas lacrimogeni e cannoni ad acqua contro i manifestanti,svariate centinaia danno luogo alla ribellione scoppiata in città (ciò che viene spesso chiamato "disordini"), in cui vengono distrutte  banche , dati alle fiamme  auto e cassonetti in fiamme, lanciato pietre, bottiglie e fuochi d'artificio contro la polizia che  carica continuamente la  folla. Circa due dozzine di manifestanti sono rimasti feriti, uno dei quali in condizioni critiche,  anche 30 poliziotti sono contusi. [20]
Quando, a questo punto, il governo di Berlusconi inizia a frantumarsi a causa del pacchetto di misure d’austerità, in disaccordo su cosa tagliare, sul come ed anche  se farlo, uno degli elementi principali della coalizione di centro-destra, la Lega Nord, ventila la possibilità di nuove elezioni. Considerando la popolarità del capo dell’opposizione anti-misure di austerità della sinistra – Niki Vendola –,ma,  i leaders europei Angela Merkel e Nikolas Sarkozy al limite della pazienza  alla fine di ottobre chiedono a Berlusconi di procedere con il pacchetto di misure di austerità. Durante una serie di incontri tenutisi alla fine di quello stesso mese fra i componenti della UE, incentrati sulla gestione della crisi economica, nel discutere dei piani specifici per portare  avanti il finanziamento dello European Financial Stability Facility (EFSF), emerge la preoccupazione – riferita da Der Spiegel –  "la dimensione attuale (recentemente ampliata) del finanziamento non è sufficiente qualora altri Paesi, come, in particolare la Spagna e l'Italia, fossero colpiti dal contagio del debito ". [21]
Successivamente a queste riunioni, fu reso "molto chiaro" agli italiani che "il governo Berlusconi non veniva più preso molto sul serio". I quotidiani italiani ed i programmi TV furono inondati di immagini con il "sorrisetto ironico" di Angela Merkel verso Berlusconi e dai commenti fatti da Sarkozy. Merkel e Sarkozy ed altri capi dell’UE imposero un dictat a Berlusconi, durante i colloqui, che entro 3 giorni doveva presentare un programma da espletare velocemente «ridurre il debito pubblico italiano più velocemente di quanto non richiedessero i piani approvati». La sera seguente, Berlusconi ribadii: "Nessuno è nella condizione di impartire lezioni ai propri alleati". I capi europei si sentivano frustrati per il fatto che il pacchetto di misure d’austerità approvato nell’estate non era stato ancora pienamente concretizzato e la stabilità del governo veniva continuamente minacciata dalle discussioni estenuanti sulle stesse misure. Olli Rhen Commissario Europeo per le Politiche Economiche e Monetarie, disse che tutti i dettagli del nuovo piano "non erano affatto chiari". Nelle riunioni UE si propose di aumentare il fondo di stabilità (EFSF), portandolo da 440 miliardi di euro ad 1 trilione, ed uno dei punti centrali collegati a tale richiesta era che le nazioni più soggette, come l’Italia, imponessero misure di austerità più pesanti.Come riferisce Der Spiegel, "un elemento fondamentale del progetto è l’adesione fortemente determinata dell’Italia al pacchetto d’austerità".  A quel punto si fece più concreta l'ipotesi dell’uscita di scena di Berlusconi. Il quotidiano italiano Corriere della Sera, riportò che Angela Merkel  telefonò, la settimana prima, al Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano "per discutere le preoccupazioni sulla guida politica Italiana". [22]
In realtà, Angela Merkel ha fatto  tale telefonata in Italia al presidente Napolitano nel mese di ottobre, violando "una regola non scritta" fra i leader europei di "non intervenire nella politica interna di un altro Paese membro della UE." Ma questo è un nuovo agire nella UE, in cui la democrazia - per i governi occidentali è solo una  facciata - semplicemente non ha più importanza. Merkel ha  "gentilmente spinto l'Italia a cambiare il suo primo ministro,  visto che l'inconcludenza di- Silvio Berlusconi - Non poteva far cambiare l'Italia" 
The Wall Street Journal ha riferito sugli eventi che hanno portato a questo incidente, spiegando che alla riunione annuale del FMI in settembre, la Cina, il Brasile e gli Stati Uniti hanno "rimproverato" L'Europa  per l'insufficienza del  suo fondo di salvataggio in quanto troppo esiguo, e consigliarono all'Europa di prendere in prestito "centinaia di miliardi di euro  dalla BCE," alla cosa però era contraria la Merkel, perché era stata già rifiutata da Jens Weidmann della banca centrale tedesca, spiegando che il fondo di salvataggio "era un'arma dei governi ... e il prestito ai governi era contrario lo statuto della BCE." Il 19 ottobre, Sarkozy lasciò la moglie che era in travaglio in una clinica di Parigi, per volare a Francoforte a parlare con Jean-Claude Trichet in una festa in onore del Presidente della BCE uscente, e si preparava a lasciare il comando alla fine del mese, per cederlo al sostituito (il già presidente della Banca Centrale d'Italia, Mario Draghi) . Sarkozy ha affermato che la BCE doveva intervenire nei mercati obbligazionari (nell'acquisto di debito pubblico), affermando che, "chiunque altro era troppo piccolo". Trichet avrebbe risposto che non era " compito della BCE  finanziare i governi". [23]
LA BCE si era già esposta nell’acquisto di obbligazioni  (titoli di Stato sovrani), e la cosa "aveva causato in Germania, una forte reazione politica contraria" e, come disse Trichet, "ho fatto una piccola cosa ed ho raccolto una enorme critica dalla Germania". La Merkel, presente durante la violenta diatriba tra Sarkozy  e Trichet, era frustrata dalla pressione che Sarkozy esercitava su Trichet, in quanto si era sempre opposta al fatto che la BCE gestisse la crisi stampando moneta, ed ha detto a Trichet "voi siete un amico della Germania".Il giorno successivo, il 20 ottobre,  la Merkel  ebbe la telefonata "confidenziale" con il Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, "l’uomo che ha  l’autorità di nominare il nuovo primo ministro se quello designato perdesse il sostegno parlamentare". Il Presidente Napolitano la informò che "non era rassicurante" il fatto che Berlusconi  di recente « sia sopravvissuto ad un voto parlamentare di fiducia per un solo unico voto a favore». La Merkel ringraziò quindi Napolitano per fare "quanto nei suoi poteri" nel promuovere la riforma. Nell’arco di pochi giorni, Napolitano si attivò  "a consultare i partiti politici italiani per verificare il sostegno a un nuovo governo qualora Berlusconi non avesse soddisfatto  l’Europa ed i mercati ". [24] 


Senza dubbio non ha aiutato Berlusconi, l'affermazione riportata in un giornale italiano alla fine di ottobre ove disse:" la parola austerità non fa parte del mio vocabolario". [25]
All'inizio di novembre, all'incontro del G20 a Cannes, il Presidente Obama e gli altri capi  "ordinano concretamente a Silvio Berlusconi di accettare il controllo del Fondo Monetario Internazionale sull’applicazione delle misure di austerità".
Il Guardian, una settimana prima del G20, ha riportato che Berlusconi fu avvisato da Merkel, Sarkozy, Herman Van Rompuy e  altri capi dell’UE, di presentarsi con "un pacchetto specifico di misure di austerità" ma, a causa delle divisioni interne al suo governo, Berlusconi arrivò "a mani vuote".
Le previsioni erano che Berlusconi non sarebbe sopravvissuto al voto di fiducia previsto per la settimana successiva.
La BCE aveva iniziato ad acquistare obbligazioni del tesoro italiani – cioè titoli del debito sovrano italiano – fin dal mese di agosto, e lo aveva fatto allo scopo di tenere bassi i tassi – debitori dell’Italia – che erano infatti scesi sotto al 5% (all’inizio di novembre erano schizzati al 6,5% "livelli che rendono difficile rimborsare il debito"). Nel frattempo, il Presidente Napolitano teneva riunioni con i capi dei vari partiti discutendo della possibilità di "costruire un governo di transizione qualora Berlusconi cadesse". Al G20 – che discuteva della possibilità di aggiungere altri 300 miliardi di dollari al fondo salvataggio del FMI in quel momento posizionato a livello 950 miliardi di dollari – anche i capi del G20, esercitarono pressioni sull’Italia perché "firmasse un pacchetto di austerità più specifico, altrimenti gli USA e le altre nazioni non avrebbero dato altri soldi al FMI". [26]
Poco prima della riunione del G20, Berlusconi aveva tentato di far passare un decreto che avrebbe fatto approvare varie misure di austerità ", aggirando così il Parlamento," ma, ha riferito il EUobserver , "fu trattenuto da [il presidente] Giorgio Napolitano", e così  dal ministro delle finanze Giulio Tremonti. Invece, Berlusconi fu costretto a tentare una modifica di una "legge di stabilità" che doveva essere approvato la settimana prossima, momento in cui avrebbe probabilmente affrontato un voto di fiducia. Enrico Letta, il vice segretario generale di centro-sinistra del Partito Democratico (PD), il principale partito di opposizione, ha detto che "Se Berlusconi non si dimette prima, riteniamo che la prossima settimana sarà quella nella quale cercheremo di forzare le cose in Parlamento ". [27]
Jean-Claude Trichet lascia la BCE alla fine di ottobre, e Mario Draghi ha lascia la Banca d'Italia per prendere il suo nuovo posto da presidente della BCE, il neo governatore della Banca d'Italia, Ignazio Vasco, dice che in Italia è "necessario adottare misure urgenti per rafforzare la fiducia nell'economia ed avviare riforme strutturali", insiste sul fatto che gli impegni son stati già assunti con l'Unione europea in una "lettera di intenti" di fine ottobre (dopo che Berlusconi essere stato punito dalla Merkel e Sarkozy),  "deve essere onorata  rapidamente e coerentemente". [28] 


In occasione del G20, la riunione si protrae fino a tarda notte,  Berlusconi  dopo essere stato sottoposto a forti  pressioni dai leader del G20, accetta che il FMI controlli l'attuazione, in Italia, delle misure di austerità. Jose Manuel Barroso, presidente della Commissione europea (CE), ha dichiara che "l'Italia ha deciso di propria iniziativa di chiedere al Fondo monetario internazionale la controlli. Vedo in  questo la prova di quanto sia determinato l'impegno Italiano alla riforma". La Commissione avrebbe anche monitorare i progressi in Italia, ed è stato fissato per visitare l'Italia la settimana successiva a intraprendere uno studio più dettagliato. Una fonte dell'UE ha detto al Telegraph che "Dobbiamo essere certi  che  gli obiettivi raggiunti in Italia siano credibili. Abbiamo deciso che il FMI sia coinvolto nella attività di controllo, avvalendosi del proprio metodo, gli italiani si dicono favorevoli a questo. "The Chief Financial Officer di Commerzbank, Eric Strutz, ha detto che:" La stabilità dell'intera Europa dipende dal fatto che l'Italia applichi completamente le misure decise". [29]
L'8 novembre, Berlusconi  subisce una rivolta nel suo partito in parlamento che gli impedisce di avere la maggioranza, che potrebbe  giorni dopo portare ad un voto di sfiducia . Dopo questa sconfitta, Berlusconi annuncia che si sarebbe dimesso da Primo Ministro "non appena il parlamento approva le riforme di bilancio urgenti richiesti dai leader europei." Il presidente Napolitano annuncia che avrebbe iniziato le consultazioni per la formazione di un nuovo governo, e che  preferirebbe un " governo di tecnocrati o di unità nazionale". Nello stesso tempo, i "Mercati"  spingono i rendimenti dei titoli italiani (interessi sul debito) a quasi il 7%, valore per il quale  è partito il salvataggio  Grecia, l'Irlanda e il Portogallo. 
Il leader del principale partito di opposizione, il Partito Democratico (PD), Pier Luigi Bersani, ha detto: "Le chiedo, Signor Primo Ministro, con tutta la forza possibile, di rendersi conto della situazione... e di dare le dimissioni." Berlusconi e alcuni dei suoi stretti alleati, tuttavia, hanno avvertito che la nomina di un governo tecnocratico, opzione  favorita dai "mercati", equivarrebbe a un "colpo di stato antidemocratico". [30] 


Naturalmente, è quello che è accaduto.
John Hooper, scrive per il Guardian, e suggerisce quattro possibili scenari: il primo, alle dimissioni di Berlusconi, Berlusconi lascia ma la destra consegue una maggioranza più ampia, grazie alla Lega Nord di Umberto Bossi la quale, benchè componente della coalizione di Berlusconi, lo aveva invitato a dimettersi ed a cedere il comando al suo comandante in seconda Angelino Alfano. Un secondo scenario è relativo ad una "grande coalizione" o ad un "governo di unità – o salvezza – nazionale" che mette insieme tutti i partiti; nel  terzo scenario vengono richieste da Berlusconi e Bossi nuove elezioni; mentre nel quarto un "governo di tecnocrati", voluto dai "mercati" e dal centrosinistra italiano, che consisterà in un "governo pieno di specialisti il quale potrà approvare le pesanti e ingodibili misure necessarie per rivitalizzare la stanca economia italiana, senza doversi preoccupare di nuove elezioni"... "Questo è già accaduto in Italia, quando, nel 1994, cadde il governo Berlusconi , per essere  sostituito da Lamberto Dini, banchiere centrale, che ha guidato un governo di "professori, generali e giudici." In questo scenario, suggerisce Hooper, il probabile primo ministro sarà Mario Monti. [31]
In conseguenza del fallimento dell'8 novembre, Berlusconi va in minoranza durante la votazione sul bilancio , molti funzionari della comunità finanziaria hanno iniziato a fare delle  osservazioni, come Jan Randolph, il capo del settore rischio sovrano presso HIS Global Insight, che ha detto "Berlusconi ha effettivamente perso quel capitale politico per portare il paese attraverso un periodo di austerità e riforme strutturali, " e che" Berlusconi dovrà dimettersi. "Ha continuato a suggerire come fosse possibile" che un governo di ampia unità nazionale guidato da un tecnocrate rispettato come ex-commissario Ue Mario Monti potrebbe essere la soluzione ". [32]
Berlusconi ha ufficialmente rassegnato le dimissioni la notte del 12 novembre 2011, lasciò il palazzo presidenziale attraverso una porta laterale poichè all'ingresso principale una folla di oltre 1.000 persone urlava al grido di: "buffone", "Mafioso", e "ti devono far processo." I sondaggi dei primi di novembre  riferivano che il 71% degli italiani era favorevole alle sue dimissioni, e dopo aver saputo delle sue dimissioni ufficiali, la folla  urlava a giubilo: "Halleluja". [33]
Il 16 novembre del 2011, Mario Monti è nominato primo ministro d'Italia. Monti  accetta il mandato di formare un nuovo governo,  ci si aspetta che nomini esperti tecnici in contrapposizione ai politici. Il presidente Napolitano comunica ai politici italiani che "è una responsabilità che noi percepiamo in tutta la comunità internazionale, di proteggere la stabilità della moneta unica nonché la struttura europea." Il Partito di Berlusconi, il Popolo della Libertà,  dichiara che avrebbe accettato il governo Monti per un breve periodo prima delle prossime elezioni; Berlusconi parla delle sue dimissioni come "un atto di generosità". [34]
Mario Monti è un economista e accademico che ha servito in qualità di Commissario europeo per il Mercato Interno, per i Servizi, le dogane e il fisco dal 1995 al 1999, e come Commissario europeo per la Concorrenza da 1999 al 2004. Monti è il fondatore e presidente onorario di Bruegel, un pensatoio europeo  fondato nel 2005, con sede in Belgio, che rappresenta gli interessi delle principali élite europee. Monti è stato anche un membro del consiglio consultivo della Coca-Cola Company, ed è stato un consulente internazionale di Goldman Sachs,  ex membro del Steering Committee of the Bilderberg Group, ha partecipato alla riunione Bildeberg in Svizzera nel giugno del 2011 , ed è stato presidente europeo della  Trilateral Commission da le sue dimissioni al divenire primo ministro d'Italia.
Come già detto il  pensatoio, Bruegel, fondato da Monti,  rappresenta gli  interessi delle principali élite europeePresidente di Bruegel è Jean-Claude Trichet, ex presidente della Banca centrale europea (BCE) dal 2003 al 2011, che è anche membro del consiglio di amministrazione Bank for International Settlements (BRI), e membro dei direttivi di svariate corporations , tra cui EADS. Altri membri del consiglio di Bruegel sono: Jose Manuel Campa Fernandez, era segretario di Stato spagnolo agli affari economici del Ministero dell'Economia e delle Finanze dal 2009 al 2011,  è stato anche consulente per la Commissione europea, della Banca di Spagna, della Bank for International Settlements (BRI), della Federal Reserve Bank di New York, la Inter-American Development Bank, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e della World Bank; Ekström Anna, il presidente della  Swedish Confederation of Professional Associations, della SACO, in passato Sottosegretario di Stato svedese al Ministero dell'industria, del lavoro e della comunicazione; Jan Fisher, Vice Presidente della European Bank for Reconstruction and Development (EBRd), l'ex primo ministro della Repubblica ceca; Vittorio Grilli,  Vice Ministro del Ministero dell'Economia e delle Finanza d'Italia ([oggi Ministro], che Monti ha nominato al suo governo di tecnocrati nel novembre del 2011), ed ex Managing Director presso Credit Suisse First Boston; Wolfgang Kopf, Vice Presidente di Deutsche Telekom AG; Rainer Münz, responsabile della Research and Development  di Erste Group e Senior Fellow presso l'Istituto di Amburgo of International Economics (HWWI), ex consulente della Commissione europea, dell'OCSE e della World Bank; Jim O'Neill, presidente di Goldman Sachs Asset Management; Lars-Hendrik Röller,  direttore generale Economic and Financial Policy Division del Cancelliere federale tedesco e Presidente della German Economic Association; Dariusz Rosati, economista consulente ex Citibank, ex Ministro degli Affari Esteri per la Polonia, ex consigliere del Presidente della Commissione europea, ed è stato un membro del Parlamento europei dal 2004 al 2009; ed Helen Wallace,  accademico britannico  esperto in materia di integrazione europea.
Nel mese di ottobre del 2009,  Manuel Barroso, presidente della Commissione europea chiede a Mario Monti di  redigere una relazione su come l'UE dovrebbe rilanciare il mercato unico. Barroso ha sottolineato che il rapporto "dovrebbe affrontare la crescente ondata di nazionalismo economico e delle misure  strutturali per il completamento del mercato unico dell'UE, attualmente frammentato." Mario Monti nel momento in cui gli viene affidato l'incarico è  presidente dell'Università Bocconi, a Milano. [35] 

Nel maggio del 2010, Monti produce la relazione e la consegna ufficialmente  al presidente della Commissione europea Barroso. La relazione raccomanda i modi per combattere il potenziale del nazionalismo economico e per preservare e proteggere il blocco regionale  [l'assetto UE]  e come far avanzare il processo di integrazione, Monti sostiene che: "C'è ora una finestra di opportunità per riportare l'attenzione politica sul mercato unico ». [36] 


La relazione divenne il Single Market Act of 2011 dell’UE. [37]
Dopo essere diventato il Primo ministro tecnocrate  non eletto in Italia, Monti ha subito nominato il suo nuovo governo, di cui più di un terzo dei 17-membri del gabinetto è composto da professori e altri tecnocrati. La posizione del gabinetto del Ministro dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e dei Trasporti è stato affidato a Corrado Passera, già amministratore delegato della più grande banca d'Italia, la Intesa Sanpaolo. Passera accettato la sua nomina a "superministro" dichiara al Financial Times:  "se si vuole costruire l'ampio consenso che è necessario, dobbiamo condividere sacrifici e benefici fra tutti i segmenti della società, con un insieme di azioni bilanciate e con la giusta miscela di austerità e programmi di sviluppo."
Davide Serra gestore di un fondo d'investimento British  ha dichiarato:" Monti e Passera sono le persone giuste per il compito. Sono il "dream team", una squadra eccezionale "[38] 


Nominato il suo nuovo governo tecnocratico, Monti ha dichiarato:". Siamo sicuri di quello che abbiamo fatto,  abbiamo ricevuto molti segnali di incoraggiamento da parte dei nostri partner europei e del mondo internazionale. Tutto questo, spero, si traduca in un effetto calmante in quella parte di difficoltà di mercato che riguarda il nostro paese. " Sulla mancanza di rappresentanti di partito nel suo gabinetto, Monti ha commentato:" L'assenza di personalità politiche nel governo aiuterà piuttosto che ostacolare la solida base parlamentare di sostegno al governo, e nei partiti politici, perché elimina i motivi di dissenso ". [39]
Un ex ambasciatore che ha lavorato con Monti quando questi era Commissario UE, ci ricorda lo stile di governo che aveva, e afferma: "Non aveva un modo molto italiano di fare le cose ... Il suo soprannome in quei giorni era 'L'italiano prussiano'." In un articolo su Reuters Monti viene descritto come "un convinto liberista del mercato a stretti legami con l’élite europea e mondiale formata da quelli che prendono le decisioni, ed uno che ha sempre sostenuto una maggiore integrazione della zona euro" ed ha continuato a parlare dei suoi posizioni di leadership all'interno del Bilderberg Group di "uomini d'affari decisionisti"e " cittadini che comandano" e la  Trilateral Commission , che" riunisce le élite di potere degli Stati Uniti, Europa e Giappone. "
Il governo Monti avrebbe circa 18 mesi di tempo per far passare le " riforme "e le misure di austerità, prima delle prossime elezione del 2013. Tuttavia, come ha commentato un ministro uscente, nel novembre del 2011, "Le decisioni che prenderà Monti devono passare in Parlamento e penso che con una maggioranza così eterogenea avrà molti problemi. Credo che questa soluzione porterà a molti problemi ". [40]
Monti, naturalmente, ha ricevuto molti elogi da parte dei leader europei da ch'è  divenuto il nuovo primo ministro non eletto tecnocratico d'Italia. Un articolo di Tony Barber nel Financial Times ha spiegato che per i partiti politici italiani non è stato semplice, in quanto: "Anche per un governo di centro sinistra con un mandato degli elettori avrebbero difficoltà a mantenere l'unità e la risoluzione necessarie per attuare le misure impopolari di austerità  e le riforme economiche strutturali richieste da Germania, Francia, e (TROIKA) Commissione europea, la Banca centrale europea e il Fondo Monetario Internazionale. "Con la prospettiva di resistenza del mondo del lavoro, dai lavoratori e pensionati", è facile capire perché i leader europei fossero ansiosi di vedere Monti sullo scranno di Primo Ministro. "Così, continua Barber," la tecnocrazia ha un fascino irresistibile ". [41] 


E' lo stesso Mario Monti nel mese di agosto 2011 che riconosce il " fascino irresistibile ",  quando scrisse su uno dei giornali più importanti d'italia e sostiene che la formazione di un "governo sovranazionale tecnico"  renderebbe tutte le decisioni importanti, al fine di "rimuovere i vincoli strutturali alla crescita", e rileva che "un Italia rispettata e autorevole ... sarebbe di grande aiuto per l'Europa". [42] 
E come si è visto in seguito, un grande aiuto per Monti.
Agli inizi del mese di dicembre 2011, dopo aver costituito il suo governo Mario Monti  ottiene una maggioranza alla  Camera del Parlamento così raramente ampia ,  da ricevere l'appoggio di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, che dichiarano la loro "assoluta fiducia" in Monti e " sui cambiamenti strutturali "al suo governo d'Italia. Monti, una volta salito al potere, ha avvertito gli italiani in un discorso che, "Non sarà facile,e il sacrificio sarà necessario." Mentre  il "governo tecnocratico" Monti riceve riconoscimenti dalla classe dirigente, compresi i banchieri e gli altri dirigenti; molti in Italia  sollevano preoccupazioni per l'implicito  conflitto di interesse presente nel suo governo: quelli che hanno contribuito a creare la crisi vengono chiamati a risolverlo, un governo fortemente politico, alla faccia dell'altisonante  apoliticità della 'tecnocrazia' (la tecnocrazie si sa, sono sempre entità politiche, ma invece di spingere ideologie di partito, spingono le ultra-elite ideologie nella gestione e nel comando della società). 
Monti ha risposto che: "Non c'è alcun conflitto di interessi ... Il fatto che molti di noi hanno giocato un ruolo importante prima nelle istituzioni, non significa che non saremo  trasparenti." E con quella nota, Monti ha nominato Carlo Malinconico come sottosegretario per gli affari editoriali, dopo che questi  in precedenza era stato presidente della Federazione Italiana di Editoria e giornali [FIEG]. [43]
Jonathan Hopkin, Professore di politiche comparative alla London School of Economics, scrivendo sulla rivista Foreign Affairs, rivista del CRF – Council on Foreign Relations –, osservava che aver sostituito Berlusconi con Monti "segna l’inizio di una nuova fase della crisi finanziaria europea", nella quale "la crisi sembra ora spazzar via i governi eletti democraticamente".In larga parte a causa delle pressioni sui mercati dei titoli sovrani [btp], «i politici italiani hanno scelto [pilatescamente] di mettere il potere nelle mani dei tecnocrati, pensano che questi hanno, in qualche modo, una maggior legittimità  a imporre delle misure dolorose ad una popolazione arrabbiata». Secondo Hopkin "la cosa, non funzionerà"[44]
Ai primi di novembre, governi democraticamente eletti in Grecia e in Italia sono stati sostituiti con i governi tecnocratici non eletti  che non possono essere giudicati;  essenzialmente guidati da  l'Unione Europea e da banchieri  globalizzatori, Tony Barber, scrivendo sul Financial Times , suggerisce che questo non è che una delle svariate reazioni  alla crisi economica. 
In particolare, questa risposta "comporta la rimozione chirurgica dei leader eletti in Grecia e in Italia e la loro sostituzione con gli esperti tecnocratici, di fiducia in seno all'UE per far passare le riforme economiche ritenute opportune dai responsabili politici a Berlino, il capo pagatore ufficiale del blocco, e nella sede dell'UE a Bruxelles. "


Barber definisce "sviluppo interessante. " il "mettere in disparte politici eletti , proprio nel continente che ha esportato la democrazia nel mondo ". 
In breve," i politici della zona euro hanno deciso di sospendere la politica come è di norma esercitare,  in due paesi perché li giudicano  una minaccia mortale per l'unione monetaria europea. "
Così, questi artefici della  politica " hanno stabilito che l'unità europea, un progetto che ha più di 50 anni di lavoro, è di tale primaria importanza che i politici che rispondono al popolo devono cedere il passo agli esperti non eletti che possono tenere in piedi il baraccone"


In Grecia, il governo è stato messo sotto la leadership tecnocratica di Lucas Papademos, un ex vicepresidente della Banca Centrale Europea, che  all'accettazione della nomina, ha dichiarato:" Sono fiducioso che la partecipazione del paese  alla zona euro sia una garanzia di stabilità monetaria."
In Italia, Mario Monti è salito al potere, un tecnocrate che" venerato a Bruxelles come uno dei commissari alla competizione ed al mercato più efficaci  che l'UE abbia mai conosciuto. " 
Un importante banchiere italiano ha commentato : "Abbiamo bisogno di un forte governo di unità nazionale per uno per un anno e mezzo per fare ciò che i politici non hanno avuto il coraggio di fare". [45]

Alla guida della BCE può esserci 'Draghi'

Alla fine di ottobre del 2011, ad un evento di gala per celebrare la fine del mandato di Jean-Claude Trichet alla presidenza della BCE, Mario Draghi,  governatore della Banca d'Italia, è stato scelto per rilevare il posto di Trichet a fine novembre,  "si impegna nel lavorarsi"  le élite europee dei poteri forti, tra cui Angeal Merkel, e l'amministratore delegato del FMI Christine Lagarde. 

Tra il 1984 e il 1990, Draghi è stato direttore esecutivo alla Banca Mondiale;  nel 1991, divenne il direttore generale del Tesoro italiano fino al 2001. Tra il 2002 e il 2005, Draghi è stato il Vice Presidente e Managing Director di Goldman Sachs International, e successivamente, divenuto il Governatore della Banca d'Italia dal 2006 fino al 2011, in contemporanea è nel consiglio direttivo della BCE e la Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS). Draghi non è semplicemente una delle persone che è stato tra i più coinvolti nella gestione e governo della crisi economica, ma ha anche svolto un ruolo importante nel causarla.


Come Vice Presidente di Goldman Sachs, in Italia e presso il Tesoro e alla Banca Centrale, "Draghi propose alle nazioni, e ad altre istituzioni quali i fondi pensione, l'uso  dei derivati ​​per gestire con maggiore efficienza le proprie passività." 
Questo significa che Draghi raccomandava ai governi sostanzialmente di nascondere i loro debiti nel mercato dei derivati, dove non sarebbero stati  considerati come passività, ma, sottoforma di transazioni. Queste "operazioni" erano molto popolari in Grecia e in Italia, e aveva molto a che fare con l'accumulare e nascondere gli enormi debiti di questi paesi. [46]
Quando Draghi era alla guida del Tesoro italiano negli anni 90, ha "supervisionato una delle più grandi  privatizzazioni europee ed ha aperto la strada per l'ingresso dell'Italia nell'euro," guadagnandosi il soprannome, di "Super Mario". 
Italia ha liberalizzato i suoi mercati finanziari, consentendo una enorme speculazione di massa, derivati, e altri eccessi speculativi bancari, e ha permesso la privatizzazione di circa il 15% dell'economia Italiana.


Mentre i governi italiani in quegli anni  andavano e venivano,  Draghi è sempre rimasto lì. Draghi e Goldman Sachs hanno dichiarato che "Super Mario" non ha nulla a che vedere con le controverse transazioni tra la Grecia e Goldman Sachs , un dirigente Goldman Sachs in Europa ", che non era autorizzato a parlare pubblicamente", ha detto al New York Times che, "Mr. Draghi aveva discusso iniziative simili con altri governi europei ". 
Alla domanda sul suo coinvolgimento in Goldman Sachs, Draghi, una volta rispose:" Non avevo un  incarico che mi permettesse di vendere alcunchè ai governi ... In realtà, ho lavorato nel settore privato, anche se Goldman Sachs quando sono stato assunto  si aspettava che io operassi nel settore pubblico. "Tuttavia, in un ha scritto redatto da Draghi  nel 2002, appena un paio di mesi dopo essere stato assunto da Goldman Sachs, la sua descrizione del lavoro era quello di" convincere governi europei in operazioni di investment banking" e Draghi ha sostenuto a favore dell'uso di derivati da parte dei governi " per stabilizzare il gettito fiscale ed evitare l'accumulo improvviso del debito ", che i New York Times ha educatamente descritto come "fedele allo spirito" dell'operazione Goldman-Sacs Grecia. [47]
In un'intervista al Financial Times nel dicembre del 2011, il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, riflettuto sulla crisi finanziaria e le azioni da intraprendere per gestirla. Spiega che l'operazione di rifinanziamento a lungo termine  fatta dalla BCE   ( un salvataggio bancario mezzo trilione  in euro) non è stato progettato per offrire alle banche un incentivo a comprare titoli di Stato dalle nazioni di "periferia" , ma piuttosto, "l'obiettivo è quello di allentare la pressione di finanziamento che le banche stanno sperimentando ", Inoltre pensa che le banche" devono successivamente  decidere quale sia il miglior utilizzo di questi fondi. "Draghi ha affermato che" non sappiamo esattamente "quello che le banche stanno facendo con i soldi, ma ," la cosa importante è di allentare le difficoltà di finanziamento. "Draghi ha ribadito che le banche" decideranno cosa fare  in piena autonomia". [48]
E 'interessante notare che quando vengono erogati finanziamenti ai Governi, gli viene detto esattamente cosa devono fare e come spendere i soldi, di conseguenza i governi sono costretti a imporre misure di austerità che distruggono il tessuto sociale e puniscono le popolazioni dei quei Paesi, che poi, naturalmente, devono pagare e restituire il denaro a tassi di interesse esorbitanti, mentre, quando le banche ottengono 500 miliardi di euro di salvataggio, le banche "decidono come meglio usare" il denaro, non è importante dove esso finirà...  è importante solo "allentare" la pressione sulle banche, che ripagheranno il debito su un periodo a lungo termine (3 anni) con interesse estremamente basso (in media 1%). 
Vedete dunque: la gente è messa sotto pressione; e alle banche invece la pressione viene allentata.
Draghi ha detto al Financial Times che ciò cdi cui c'è più bisogno è  "ripristinare la fiducia," e per questo, ci sono quattro risposte. 
Il primo "spetta alle politiche economiche nazionali, perché questa crisi e questa perdita di fiducia è stata avviata da bilanci che sono usciti completamente fuori controllo." 
La seconda risposta, ha spiegato Draghi, "è che dobbiamo ripristinare la disciplina di bilancio  nell'area euro ", il che significa imporre l'austerità", e questo è in un certo senso quello che il vertice europeo della scorsa settimana ha iniziato [a metà dicembre 2011], con la riprogettazione del patto fiscale [fiscal compact]". 
La terza risposta" è avere una barriera capace e completamente attrezzata e funzionale ", ovvero un cospicuo fondo di salvataggio, che" deve essere fornito dall'EFSF. "
La risposta in quarto luogo, secondo Draghi, è che le nazioni "realizzino significative riforme strutturali che  riaccendano la crescita ", cose che implicano  la liberalizzazione, la privatizzazione e deregulaiton ulteriore. 
Quando a Draghi è stato chiesto cosa pensa de critici del patto fiscale [fiscal compact] che suggeriscono che ciò equivale a "stagnazione unità ad austerità", Draghi ha risposto che, "hanno ragione e sbagliano allo stesso tempo". Draghi ripete il mantra favorevole a l'austerità, il mantra di quelle voci che ripetono, sempre senza riscontri storici a sostegno, che non vi è "non c’è nessun collegamento tra l'austerità fiscale, la crescita e la competitività." 
Tuttavia, Draghi ha sostenuto, "non vorrei contestare che il consolidamento fiscale [ austerità] porti nel breve periodo a una contrazione . "
Il corrispondente del Financial Times ha chiesto: "Ma questi programmi di misure di austerità sono molto pesanti. Non crede che alcune nazioni siano imprigionate dentro ai debiti? " Draghi ha risposto:"vede qualche alternativa ?"[49]
In un'intervista con il Wall Street Journal nel mese di febbraio, Mario Draghi ha avvertito i paesi europei "che non c'è scampo da misure di austerità severe e che il contratto sociale tradizionale del continente è obsoleto."
Draghi afferma che il modello sociale europeo è "già svanito" e che l’unica via per ritornare ad una "prosperità di lunga durata" risieda nel "continuare con gli scossoni economici che obbligheranno le nazioni a cambiamenti strutturali del mercato del lavoro e di altri aspetti dell’economia".
Siccome i popoli d’Europa stanno già patendo l’aumento delle misure di austerità, Draghi ammonisce che "fare marcia indietro dagli obbiettivi fiscali scatenerebbe l’immediata reazione dei mercati". Il che naturalmente implica che "i mercati" abbiano "il diritto" di determinare il destino dei popoli d’Europa.
Secondo Draghi "l’unica opzione per un rinnovamento economico, è data dall’austerità abbinata ad un cambiamento strutturale". La Commissione Europea, guidata da Jose Manuel Barroso, concorda con Draghi, ed afferma che, nonostante la previsione che le misure di austerità determinano un aggravamento della recessione, i governi "dovrebbero essere pronti a raggiungere quegli obbiettivi nei loro bilanci".
Simon Johnson, ex economista capo del FMI, afferma che Draghi non ha fatto altro che «addolcire la pillola». Spiega Johnson : «Nel breve periodo, parlare di riforme strutturali non è che un’illusione... ma è meglio che dire [apertamente] che ci saranno 10 anni terribili". [50]
Nell'intervista, Draghi ha commentato i "cambiamenti positivi", che si sono verificati nei mesi precedenti: "Nei mercati finanziari c'è una maggiore stabilitàMolti governi hanno preso decisioni sia sul consolidamento fiscale che sulle riforme strutturaliAbbiamo un patto fiscale a cui i governi europei stanno iniziando a rilasciare la sovranità nazionale per l'intento comune di stare insieme." Quando Draghi è stato chiesto quale fosse la sua visione" di queste politiche di austerità nella più ampia strategia in questo momento, costringendo l'austerità a tutti i costi, "Draghi ha risposto:" Non c'era alternativa al consolidamento fiscale, e non dobbiamo negare che questo sia di contrazione nel breve termine "Poi, ha aggiunto, è stato necessario per promuovere la crescita", ed è per questo che le riforme strutturali sono così importanti."
L'intervistatore ha chiesto a Draghi quali sono le " riforme strutturali più importanti "  per l'Europa in quel momento. Draghi ha risposto:
"In Europa è necessaria la riforma del mercato dei prodotti e dei servizi . In  seconda istanza la riforma del mercato del lavoro che avrà forme diverse  nei diversi paesi. In alcuni di essi si deve rendere il mercato del lavoro deve essere più flessibile e anche più equo di quanto non siano oggi [in altre parole: più facilmente sfruttati]. In questi paesi c'è un doppio mercato del lavoro: altamente flessibile per la parte giovane della popolazione in cui i contratti di lavoro sono di tre mesi, sei mesi, contratti che possono essere prorogati per anni. Il mercato è invece molto rigido per la parte protetta della popolazione, con i salari che seguono l’anzianità invece della produttività [è una sua idea non la realtà]. In un certo senso il mercato del lavoro al momento attuale è ingiusto in quel contesto, perché hanno messo tutto il peso della flessibilità sulla parte giovane della popolazione." [51]
Quando i banchieri  e i politici parlano di "flessibilità del lavoro," realmente significano: "insicurezza dei lavoratori." Questo è stato affermato  senza mezzi termini da Alan Greenspan quando, nel 1997, era Governatore  della Federal Reserve,  testimoniando davanti al Senato degli Stati Uniti , spiegò come fu costruita la "favorevole" economia in America . Greenspan ha spiegato come gli aumenti salariali dei lavoratori non hanno tenuto il passo con l'inflazione reale , ed ha generato " come conseguenza, la maggiore insicurezza dei lavoratori." e aggiunge "negli ultimi anni, la volontà dei lavoratori di rinunciare a piccole quantità di salario in cambio di una maggior certezza del lavoro, sembra essere un fatto ben documentato ". Greenspan attribuisce la creazione di " insicurezza nei lavoratori ", sia dovuta sia ai cambiamenti tecnologici, che alle ristrutturazioni che ai ridimensionamenti aziendali, ed anche alla "deregulation interna ". [52] 


Il New York Times ha riferito su questo punto, affermando che Greenspan ha indicato "l'insicurezza del lavoro" come " la potente forza dalla recente economia americana",  Greenspan, ha   " chiaramente fatto salire questa insicurezza ai massimi livelli con la sua gestione." 
Come funziona l'insicurezza dei lavoratori, influenza la politica di una banca centrale? L'articolo spiega: "I lavoratori sono troppo preoccupati per mantenere i loro posti di lavoro, da chiedere salari più alti ... questo è stato sufficiente a contenere l'inflazione, senza limitazione aggiunta dei tassi di interesse più elevati." Tuttavia, Greenspan ha avvertito che anche se l'insicurezza del lavoro continua ad aumentare, una volta "i lavoratori abituati al loro nuovo livello di incertezza, può rinascere la fiducia e la pressione per far riprendere a rialzare i salari ". [53]
Nella sua intervista con il Wall Street Journal , a Mario Draghi è stato chiesto se "l'Europa perderà parte di quel modello sociale che l'ha definita,"  Draghi ha risposto: "Il modello sociale europeo è già finito." Draghi, ripete il mantra di tanti al potere, ha affermato che "non vi è alcuna prelazione tra " l'austerità e la crescita: " Il risanamento finanziario è inevitabile nella presente fase,  guadagnare il tempo necessario per fare riforme strutturali. Tornare indietro rispetto agli obiettivi di bilancio [fiscale] potrebbe suscitare una reazione immediata da parte dei mercati.
Nel " procedere "- usando le parole di Draghi - lungo la crisi, ha elogia il trattato del patto fiscale come" un risultato politico importante perché è il primo passo verso l'unione fiscale. Si tratta di un trattato in cui ile nazioni rilasciano  sovranità nazionale con il fine di accettare regole comuni fiscali che sono particolarmente vincolanti, e accettare il monitoraggio [controllo] e accettare di avere queste regole nella propria legislazione normativa in modo che non siano facili da cambiare. Quindi, questo, è un inizio ". [54]
In una ulteriore testimonianza del 2000, Alan Greenspan ha di nuovo affrontato la questione della "insicurezza dei lavoratori", che egli afferma essere la "conseguenza del rapido cambiamento economico e tecnologico", cambiamento, che a sua volta ha creato una "paura di inutilità nelle potenzialtà e capacità sul lavoro." Greenspan ha dichiarato che , " tanti più lavoratori attualmente segnalano di temere di perdere il lavoro, di quanti lavoratori  nel 1991  nell'ultima recessione," e queste, "maggiori insicurezza dei lavoratori stanno portando la politica a ridurre la feroce competizione globale che è emerso a seguito degli anni 90 nel boom  tecnologico. "
Se da una parte Greenspan ammette che " le politiche protezionistiche " potrebbero " ridurre temporaneamente alcune ansie dei lavoratori ", ritiene questo  una cattiva idea, perchè " nel lungo termine tali azioni potrebbero rallentare l'innovazione e impedire l'aumento del tenore di vita ». 


Greenspan pensiero:
Il protezionismo potrebbe consentire al lavoratore in un settore in declino di trattenere il suo lavoro più a lungo. Ma non sarebbe meglio per il lavoratore di cercare una nuovo lavoro in un settore più vitale all'età di 35 anni invece che a 50 anni, quando le opportunità di lavoro sarebbe molto più scarse, e quando i benefici di istruzione e formazione supplementari sarebbe necessariamente minori ? .. Questi anni di straordinaria innovazione stanno migliorando il tenore di vita della gran parte degli americani. Dovremmo essere grati per questo e perseverare nelle politiche che allargano la possibilità di competizione ed innovazione, aumentando così le opportunità  di tutti. [55]
Quello che sopra descritto viene  chiamato "flessibilità del mercato del lavoro."  Naturalmente, Greenspan  era pieno di elogi per il fatto che "la precarietà del lavoro" è un elemento necessario per "migliorare il tenore di vita per la grande maggioranza degli americani", perché "favorisce maggiori opportunità per tutti ";  quello che intende veramente è che di ciò beneficia solo una piccola minoranza e che ciò comporta delle maggiori opportunità di sfruttamento. Ironia della sorte, questa splendida "crescita economica [boom]"  si è rivelata una bolla, ed è esplosa un anno dopo, che ha fatto questo discorso, cui  ha fatto seguito la bolla immobiliare ... sappiamo come che è andata a finire: più insicurezza per il lavoratore, maggiore flessibilità del mercato del lavoro e, quindi, più benefici per una piccola minoranza e maggiori opportunità di sfruttamento e profitto. Che dire: "libero mercato" meraviglioso?
Nel mese di aprile 2012, Mario Draghi informa la zona euro che deve adottare un "patto di crescita". Lo scopo è di far crescere le prospettive economiche alla luce del "calo delle [sue] speranze di un rapido rimbalzo dell’economia". Draghi afferma che l’insieme della zona euro è "probabilmente nella sua fase più difficile", quella in cui le misure di austerità "iniziano a far emergere i propri effetti di contrazione". Questo quanto afferma davanti al Parlamento Europeo.
"Il pedaggio imposto dall’austerità è più gravoso del previsto" così spiega Draghi. François Hollande, in corsa per le elezioni presidenziali francesi – che vincerà il 6 maggio battendo Sarkozy – promuove il "patto per la crescita" che invoca per una "nuova Europa" sottolineando "solidarietà, progresso e protezione" e mettendo in guardia da divisioni Nord-Sud fra le nazioni europee.
Anche Angela Merkel approva la richiesta di Draghi per un «patto per la crescita» concordando che l’austerità non è "l’unica risposta" alla crisi; la Merkel insiste che la crescita debba consistere "in riforme strutturali", riforme che implichino liberalizzazioni e privatizzazioni. Ed aggiunge: "Abbiamo bisogno di crescita sotto forma di iniziative sostenibili, non di semplici programmi di stimoli economici che non fanno altro che aumentare i debiti dei governi". Draghi, se da una parte riconosce le "debolezze economiche" causate in Europa dalle misure di austerità, dall’altra sostiene che "i capi europei debbono restare sulla linea del consolidamento fiscale". [56]
I leader europei si sono affrettati ad approvare le chiamate da Draghi per un "patto di crescita" per l'Europa, tra cui Angela Merkel in Germania, e il nuovo presidente socialista francese, Hollande Fancois, nonché presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso. Seguendo il suggerimento di Draghi, Barroso ha affermato che, "La crescita è la chiave, la crescita è la risposta." Francois Hollande ha commentato in riferimento alla proposta di Draghi, "Egli non ha necessariamente in mente le mie stesse misure  per garantire la crescita", la posizione di Draghi  era più vicina a quella di Angela Merkel, che considera il patto  costituito sopra tutto da "riforme strutturali", e non uno stimolo economico che farebbe ". ancora una volta aumentare i debiti nazionali" 
Un analista presso la banca ING ha dichiarato: "Per la BCE, una maggiore crescita non significa un maggior stimolo fiscale ", perché è, ovviamente, riservata alle banche, e non alle persone. Invece,  l'analista, Carsten Brzeski, dichiara  il patto per la crescita  comporta "le riforme strutturali in una visione". [57]
Nel mese di maggio, questa visione fu pubblicamente appoggiata da Jorg Asmussen, il governatore della Bundesbank (la banca centrale tedesca), e membro del Comitato Esecutivo della BCE,  in precedenza era vice ministro delle finanze della Germania. In un discorso pronunciato il 21 maggio, Asmussen ha affermato che "abbiamo bisogno di entrambi" sia dell'austerità che della crescita, ma che: "Parlare di una maggiore crescita non significa allontanarsi dalla strategia della politica fiscale perseguita finora. Non è una questione di promuovere la crescita nei prossimi uno o due trimestri finanziati con altro debito, ma di incrementare la potenziale crescita.
Nessuno è contro la crescita...  per aumentare la crescita potenziale "Per quanto riguarda la questione del 'come', Asmussen ha suggerito tre componenti principali:. Riforme dei mercati dei prodotti, le riforme del mercato del lavoro e il finanziamento delle riforme. Le riforme del mercato dei prodotti potrebbe includere, secondo Asmussen, "il completamento del mercato interno dei servizi ... [poichè] il 70% del PIL dell'UE proviene dai servizi, ma solo il 20% dei servizi sono forniti in base transfrontaliera." Come per le riforme del mercato del lavoro, Asmussen ha suggerito che dovrebbe essere "ispirato dal programma previsto della Germania nel 2010," e che, in ultima analisi: "la mobilità della manodopera deve essere potenziata nell'area dell'euro (la teoria dice che, che un'area valutaria ottimale richiede la piena mobilità del lavoro). La mobilità potrebbe essere aumentata con più ampio riconoscimento delle qualifiche in Europa, una maggiore portabilità dei diritti pensionistici acquisiti, corsi di lingua e una rete europea di centri per l'impiego ". [58] 


Il programma Tedesco è stato [Agenda 2010], spiega Der Spiegel , "una serie di riforme del mercato del lavoro e dell'assistenza  sociale introdotte dall'ex cancelliere Gerhard Schröder, che ha completamente ristrutturato il welfare della Germania ", che comprendevano," l'attenuazione delle protezioni in caso di licenziamento dal lavoro, ridotto gli ostacoli burocratici per l'avvio di imprese, l'innalzamento dell'età pensionabile e l'abbassamento dei costi del lavoro non salariali ", che sono tutti tipici esempi di "riforme strutturali". [59]
La crisi continua ...
E così la crisi del debito europeo continua, e così le misure di austerità continuano a punire le popolazioni dell'Europa, l'Italia rimane in prima linea per  la crescente presa di potere dal globale: una 'rivoluzione Tecnocratica' in cui vengono spinte anche le trappole della democrazia formale da una  parte a favore di un governo servile nei confronti dei consigli eletti delle istituzioni sovranazionali e degli interessi finanziari globali . Nella Par 2 del presente estratto sulla crisi del debito italiano, si esaminano i programmi di austerità e gli adeguamenti strutturali intraprese dal governo tecnocratico di Mario Monti.
Andrew Gavin Marshall è un ricercatore indipendente e scrittore con sede a Montreal, Canada, scrive su una serie di questioni sociali, politiche, economiche e storiche. È inoltre Project Manager del Progetto Libro del Popolo . Conduce anche un show settimanale podcast, "Empire, potere e popolo", su BoilingFrogsPost.com .
Note
[1], i partecipanti alle riunioni del Bilderberg 2011:
[2] John Hooper, "i politici italiani mobilitarsi per evitare che il vetrino mercato," The Guardian, 12 luglio 2011:
[3] Phillip Inman e John Hooper, "L'Italia auspica privatizzazioni sarà calmare i mercati," The Guardian, 13 luglio 2011:
[4] AP, "Senato italiano passa pacchetto della chiave di austerità," The Independent, 14 luglio 2011:
[5] Rachel Donadio, "L'Italia per l'adozione di piano di austerità per respingere una crisi del debito," The New York Times, 14 luglio 2011:
[6] Emma Rowley, "Silvio Berlusconi contro Giulio Tremonti: uno scontro che spaventato i mercati," The Telegraph, 14 luglio 2011:
[7] Nichi Vendola, "il debito italiano: l'economia di austerità? E 'morto male per noi, "The Guardian, 14 luglio 2011:
[8] Mario Monti, "Il podestà forestiero," Corriere della Sera, 7 agosto 2011 [originale in italiano, traduzione fornita da Google Translate]:
[9] Central Banking Newsdesk, "Leaked lettera rivela richieste di austerità della BCE in Italia," Central Banking, 29 settembre 2011:
[10] Ibid.
[11] Ibid.
[12] Leigh Phillips, "drive austerità BCE solleva timori per la responsabilità democratica in Europa," The Guardian, 22 agosto 2011:
[13] John Hooper, "Il governo d'Italia si riunisce per approvare il nuovo pacchetto di austerità," The Guardian, 12 agosto 2011:
[14] Lorenzo Totaro, "pacchetto di austerità Berlusconi vince approvazione finale nel Parlamento italiano," Bloomberg, 14 settembre 2011:
[15] "L'Italia del bilancio di austerità - Necessario: una scopa nuova," The Economist, 10 settembre 2011:
[16] Jon Henley, "Austerity in Italia: tagli composti ostacoli burocratici," The Guardian, 18 ottobre 2011:
[17] Jon Henley, "L'Europa sulla soglia della povertà: disperazione e Berlusconi," The Guardian, 18 ottobre 2011:
[18] Bruno Mascitelli, "Come Moody trashes Italia, gli elettori non può contare su Berlusconi," The Conversation, 5 ottobre 2011:
[19] The Canadian Press, "L'Italia Crisi del debito: pacchetto di austerità Berlusconi Set Up Showdown con i laburisti," The Huffington Post, 14 ottobre 2011:
[20] Reuters, "violente proteste in capitale italiana," The Times irlandesi, 15 ottobre 2011:
Antonio Padellaro: "Vieni previsto," Il Fatto Quotidiano, 16 ottobre 2011, (originale in lingua italiana, per gentile concessione traduzione di Google Translate):
"Roma conta costo della violenza dopo le proteste globali," BBC News, 16 ottobre 2011:
Alessandra Rizzo e Meera Selva, "I rivoltosi hanno dirottamento proteste a Roma, il fuoco di polizia gas lacrimogeni," The Denver Post, 16 ottobre 2011:
[21] Spiegel Online, "Parlamento tedesco prevista To Hold pieno voto sul EFSF," Der Spiegel, 24 ottobre 2011:
[22] Hans-Jürgen Schlamp, "il governo Berlusconi traballa in di fronte alle pressioni UE," Der Spiegel, 25 ottobre 2011:
[23] MARCUS WALKER, CHARLES FORELLE, e Stacy Meichtry, "peggioramento della crisi Nel corso di Leader Euro Pits Contro Leader," The Wall Street Journal, 30 dicembre 2011:
[24] Ibid.
[25] Armorel Kenna, "L'austerità 'non è nel mio vocabolario,' Berlusconi racconta Il Foglio," Bloomberg, 29 ottobre 2011:
[26] Patrick Wintour e Larry Elliott, "i leader del G20 stampa l'Italia ad accettare i controlli del FMI sul programma di tagli," The Guardian, 4 novembre 2011:
[27] Ebels Filippo, "Berlusconi al G20 si dirige in mezzo ammutinamento a casa", EUobserver, 3 novembre 2011:
[28] Nick Squires "crisi della zona euro: coalizione italiana non riesce a giungere affare austerità," The Telegraph, 3 novembre 2011:
[29] Emily Gosden, "il primo ministro italiano Silvio Berlusconi si impegna alla vigilanza del FMI delle misure di austerità," The Telegraph, 4 novembre 2011:
[30] Barry James Moody e Mackenzie, "Berlusconi a dimettersi dopo la sconfitta parlamentare," Reuters, 8 novembre 2011:
[31] John Hooper, "Cosa succede se Berlusconi si dimette?" The Guardian, 8 novembre 2011:
[32] Graeme Wearden e Alex Hawkes, "crisi del debito della zona euro: Berlusconi a dimettersi dopo bilancio di austerità passato," The Guardian, 8 novembre 2011:
[33] "La fine di Berlusconi: Hallelujah," The Economist, 13 novembre 2011:
[34] Rachel Donadino, "Con Ticking Clock, un economista ha accettato un mandato alla Rescue Italia," The New York Times, 13 novembre 2011:
[35] Andrew Willis, "Mario Monti ad elaborare una relazione mercato unico", EUobserver, 21 ottobre 2009:
[36] "L'UE deve mettere 'tornato sul palco' del mercato unico, dice Monti," EurActiv, 11 maggio 2010:
[37] "Dodici progetti per il mercato unico 2012: insieme per una nuova crescita," La Commissione europea, 13 aprile 2011:
[38] Rachel Sanderson, "'Superminister' emerge dalle élite economica d'Italia," The Financial Times, 16 novembre 2011:
[39] John Hooper, "Mario Monti nomina tecnocrati per guidare l'Italia fuori dalla crisi economica," The Guardian, 16 novembre 2011:
[40] James Mackenzie "," Italiano prussiano "Monti entra tempesta politica," Reuters, 13 novembre 2011:
[41] Tony Barber, "Perché i leader europei accolgono Monti," The Financial Times, 23 novembre 2011:
[42] Mario Monti, "Il podestà forestiero," Corriere della Sera, 7 agosto 2011 [originale in italiano, traduzione fornita da Google Translate]:
[43] Viola Caon, "tecnocrazia italiano Mario Monti rivela i suoi veri colori politici," The Guardian, 6 dicembre 2011:
[44] Jonathan Hopkin, "come la democrazia in Italia conduce alla crisi finanziaria," Affari esteri 21 novembre 2011:
[45] Tony Barber, "turbolenze Eurozona: Inserisci i tecnocrati," The Financial Times, 11 novembre 2011:
[46] Landon Thomas Jr. e Jack Ewing, "Può Super Mario Salva la Giornata per l'Europa?" The New York Times, 29 ottobre 2011:
[47] Ibid.
[48] ​​Lionel Barber e Ralph Atkins, "FT intervista transcript: Mario Draghi," The Financial Times, 18 dicembre 2011:
[49] Ibid.
[50] Brian Blackstone, Matthew Karnitsching e Robert Thomson, "Banker Europa Talks dura," The Wall Street Journal, 24 febbraio 2012:
[51] Brian Blackstone, Matthew Karnitschnig e Robert Thomson, "Q & A: il presidente della Bce Mario Draghi," The Wall Street Journal, 23 febbraio 2012:
[52] Alan Greenspan, "Testimonianza del Presidente Alan Greenspan: la relazione semestrale della Federal Reserve di politica monetaria," Before the Committee on Banking, Housing, e gli affari urbani, Senato degli Stati Uniti, 26 febbraio 1997:
[53] Louis Uchitelle, "Job insicurezza dei lavoratori è un fattore importante nella politica Fed," The New York Times, 27 febbraio 1997:
[54] Brian Blackstone, Matthew Karnitschnig e Robert Thomson, "Q & A: il presidente della Bce Mario Draghi," The Wall Street Journal, 23 febbraio 2012:
[55] Alan Greenspan, "Intervento del Presidente Alan Greenspan: La rivoluzione nella tecnologia dell'informazione," Prima della Conferenza di Boston College nel New Economy, Boston, Massachusetts, 6 marzo 2000:
[56] Ralph Atkins, Hugh Carnegy e Quentin Peel, "Draghi chiede 'compatta la crescita' Europa", Financial Times, 25 aprile 2012:
[57] Stefan Kaiser, "Backlash Austerity Uniti, i leader europei" Spiegel online, 17 aprile 2012:
[58] Jörg Asmussen, "Welt-Währungskonferenz," Berlin, 21 maggio 2012:
[59] Stefan Kaiser, "Backlash Austerity unisce leader europei," Spiegel Online, 17 aprile 2012:

► Potrebbe interessare anche: