La Sardegna fra "giochi di guerra tecnonologica" e ingenti interessi delle Multinazionali che si celano dietro tali operazioni
Claudia Zuncheddu
drone |
Consiglio Regionale della Sardegna
XIV Legislatura
Interrogazione Zuncheddu con richiesta di risposta scritta in merito alle gravi e preoccupanti notizie circa la ripresa delle esercitazioni militari in Sardegna con l’impiego di nuovi mezzi tecnologici e la realizzazione di una pista per droni che pone la Sardegna al centro di delicati equilibri politici e militari nonché di ingenti interessi delle Multinazionali che si celano dietro tali operazioni
Premesso che
- sono sempre più insistenti le notizie (vedi anche la stampa sarda del 12 Maggio 2013) secondo cui la Sardegna sarebbe al centro di un disegno al limite del fantascientifico circa le sperimentazioni delle nuove tecnologie in uso presso i poligoni militari: radar, satelliti e droni, ovvero i nuovi mezzi di quella che viene chiamata “guerra tecnologica”. Per tali attività si attribuisce alla Sardegna l’ennesimo triste primato di “centro della rivoluzione tecnologica del sistema bellico”;
- tutto ciò avviene nella totale prevaricazione e indifferenza della presa di posizione da parte dei componenti della parte civile del Comitato Paritetico per le Servitù militari in Sardegna che hanno espresso pubblicamente, anche a mezzo stampa, la propria contrarietà al calendario delle esercitazioni in programma per i prossimi mesi nella nostra Isola;
- Si è appreso che le attività militari, momentaneamente sospese nella seconda parte del 2012 nel Poligono di Quirra, riprenderanno a pieno regime presso gli altri poligoni sardi, con particolare interessamento di quello di Teulada (nonostante i gravissimi risultati delle indagini portate avanti dalla Procura di Lanusei e del procedimento giudiziario ancora in corso che prevede pesanti ipotesi di reato quali omissione dolosa aggravata di cautele contro infortuni e disastri, falso ideologico aggravato in atto pubblico, ostacolo aggravato alla difesa di un disastro, omissione di atti d’ufficio dovuti per ragioni di sanità e igiene, ostacolo aggravato alla difesa da un disastro e favoreggiamento);
- nonostante tutto, questa volta le mire delle gerarchie militari in Sardegna si estendono alle esercitazioni di guerra computerizzata, oltre che ovviamente proseguire con i cosiddetti “giochi di guerra” che prevedono l’impiego di armi pesanti come bombe, missili, razzi e altro tipo di armamentari, arrivando addirittura all’ imposizione di sgombero di persone e animali dalle aree destinate a tali attività; tutto ciò sta avvenendo arrogantemente e ignorando le gravissime ripercussioni a livello di inquinamento ambientale e delle altissime incidenze di patologie tumorali registrate negli anni proprio in prossimità di tali zone;
Preso atto che
- la contrarietà alla cosiddetta “striscia tattica funzionale”, espressa sia da parte del Comune di Teulada che dello stesso CoMiPa, non riguarda solo la realizzazione della pista di atterraggio per droni, ma uno scenario ben più ampio che vede la Sardegna sempre più al centro non solo della politica militare e delle attività di spionaggio internazionale, ma in questo caso soprattutto degli interessi finanziari delle grosse multinazionali americane, italiane, svedesi, greche, svizzere, spagnole, francesi etc. (fra cui la Finmeccanica, l’americana General Atomics, l'Alenia, la Galileo Avionica, la Saab) che vanno di pari passo con gli interessi e le operazioni delle gerarchie militari delle cosiddette “grandi potenze” mondiali;
- è palese che se la pista di atterraggio prevista nel poligono di Teulada venisse ostacolata, lo Stato Italiano comprometterebbe il programma internazionale denominato “Neuron”, per il quale sono state investite diverse centinaia di milioni di Euro da parte di diversi Paesi europei per la realizzazione e la messa a punto di un particolare e sofisticato aereo da guerra che dovrebbe arrivare nelle basi sarde nel 2015, ed esattamente “nel poligono del Salto di Quirra, per essere sottoposto a test di tiro reali e a nuove prove di verifica della stealthness, l’invisibilità”;
- nonostante i proclami del Ministero della Difesa del governo italiano, sull’avviamento delle bonifiche sui siti prossimi ai poligoni sardi, fortemente inquinati, a tutt’oggi non è stato avviato nessun processo di bonifica;
- allo stesso modo non sono pervenuti chiarimenti ufficiali in merito allo stanziamento seppur irrisorio (75 milioni per 10 poligoni nel territorio della penisola, fra cui anche i tre poligoni sardi) destinato a interventi di bonifica nelle aree gravate da servitù militari, mentre paradossalmente si dà notizia che proprio su quelle aree s’intende ulteriormente concentrare attività, esercitazioni e sperimentazioni, con conseguenze sempre più drammatiche per la sicurezza delle popolazioni, per la salute dei territori, nonché per le economie tradizionali condannate all’estinzione;
Tutto ciò premesso
Si interroga il Presidente della RAS, l’Assessorato alla Difesa dell’Ambiente e tutti gli Assessorati competenti per sapere
1) se abbiano provveduto o intendano farsi portavoce presso i competenti Ministeri e la Presidenza del Consiglio dei Ministri per far presente la contrarietà più volte espressa sia da parte del Comune di Teulada che dal competente CoMiPa circa la ripresa del calendario delle esercitazioni militari in Sardegna;
2) se abbiano già provveduto a far presente con forte determinazione ai Ministeri competenti e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la situazione paradossale in cui la Sardegna viene a trovarsi e cioè, da una parte la necessità e l’urgenza di dar avvio alle bonifiche dei territori interessati dall’inquinamento militare, e dall’altra i progetti del Ministero della Difesa che mirano ad appesantire la militarizzazione della Sardegna ponendola sempre di più al centro di delicatissimi equilibri politico-militari internazionali, ciò a conferma del fatto che per lo Stato italiano gli interessi militari e delle multinazionali internazionali sono prioritari rispetto al diritto alla salute e al benessere dei sardi e della Sardegna;
3) se siano stati informati o se abbiano provveduto a richiedere alle autorità competenti (civili e militari) informazioni dettagliate in merito alle attività che intendono portare avanti nella “striscia tattica funzionale” presso il Poligono di Teulada;
4) se abbiano fatto proprie le osservazioni del CoMiPa circa le criticità segnalate in merito alle esercitazioni militari riprogrammate nei poligoni sardi e quale sia eventualmente la loro posizione in merito.
Cagliari, 21/05/2013
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