Maurizio Belpietro, Direttore del quotidiano Libero, ha preso una bella iniziativa. Il giorno 2 giugno, una data significativa, ha finalmente rotto il tabù del silenzio intorno all’euro e ha titolato così il suo editoriale: “Apriamo la discussione – Dieci buoni motivi per uscire dall’euro”. Perché soltanto in Italia– si domanda Belpietro – non si parla dei problemi dell’euro, mentre in tutti i paesi d’Europa si discute animatamente e a tutti i livelli se convenga abbandonare questa disgraziatissima moneta? I cittadini, dunque, sono invitati a dibatterne su Libero esprimendo la propria opinione sull’uscita dell’Italia dall’euro, e a indicare anche in quale modo farlo, tenendo conto naturalmente delle eventuali ricadute negative di una tale decisione.
Per rendersi conto dell’enorme segretezza che circonda l’Ue bisogna pensare che sono in attività ogni giorno, riccamente retribuiti da noi, oltre 900 parlamentari, migliaia di funzionari, migliaia di traduttori nelle 27 lingue ufficiali d’Europa, tutte le strutture di uno Stato con una Corte dei Conti, una Corte di Giustizia, una Commissione e un Consiglio con i suoi Ministri, ambasciate in ogni paese del mondo e un Ministro degli esteri che non conta nulla perché è l’Europa che non conta nulla (né a Obama né a nessun altro capo di Stato viene in mente di rivolgersi a Lady Ashton invece che alla Merkel o a Hollande quando c’è da risolvere qualche problema in comune.) Che cosa fa tutta questa gente? Come mai i giornalisti ci informano di ogni parola, di ogni sospiro che esce dalla bocca di uno qualsiasi dei nostri politici e non ci dicono nulla, assolutamente nulla, delle migliaia di decisioni, di decreti, di norme che da Bruxelles piovono sulla nostra testa? Volete chiamarla censura? No, non esiste un termine per descrivere e per definire il modo con il quale è stata realizzata l’unificazione europea.
È in questo contesto di menzogne e di totale finzione che bisogna guardare alla moneta euro: tutto è stato deciso esclusivamente secondo la volontà dei governanti, i quali non torneranno mai indietro, non ammetteranno mai di aver sbagliato perché non hanno sbagliato. E come si può pensare che non sapessero quello che facevano i migliori professori di economia e i migliori banchieri d’Europa? L’euro è una moneta in balia di ogni più piccolo colpo di vento perché non ha uno Stato dietro di sé, ma i proprietari della Banca centrale europea e sono stati gli economisti e i banchieri a volerla così. E’ sufficiente guardare ai fatti per sapere quale sia la realtà. L’unione europea è stata pensata e realizzata per distruggere gli Stati nazionali e la potenza della civiltà europea, consegnandone le ricchezze e i governi alla grande finanza e ai partecipanti delle banche centrali. L’euro ha aiutato a raggiungere questo scopo, accelerando la distruzione delle singole economie. Il progetto era questo ed è riuscito ottimamente.
Forse si sarebbe ancora in tempo a salvare l’Italia, uscendo però subito dall’Ue e non soltanto dall’euro, ma quale dei nostri governanti lo farebbe? Hanno venduto la propria anima, la patria, la libertà dei propri confratelli per conquistarsi una poltrona di carta in un impero di carta e anche se un movimento politico (che non c’è) riuscisse a provocare qualche piccola ribellione, si comporterebbero esattamente come si sta comportando Erdogan. La democrazia è obbedienza. I popoli parlino, discutano quanto vogliono dato che le loro opinioni non cambiano nulla alle decisioni dei governanti, ma obbediscano.
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