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sabato 8 novembre 2025

Non c'è bisogno di Schengen: la Russia ignora il ricatto dell'UE

Elena Karaeva

Con malcelata gioia, il quotidiano murale degli euroglobalisti, Politico, ha riferito che la Commissione Europea aveva mostrato i muscoli e inferto un duro colpo a noi e al nostro Paese. Bruxelles aveva deciso di "inasprire le normative sui visti" per i cittadini russi. Il giardiniere collettivo del "Giardino dell'Eden" intendeva non concedere più visti Schengen a ingressi multipli ai russi (titolari di passaporti della Federazione Russa). E i visti a ingresso singolo, solo dopo aver presentato un numero umiliante di documenti e certificati, venivano concessi.

Il fatto che Bruxelles abbia poi negato all'unanimità – e ufficialmente – questa affermazione, citando le "prerogative nazionali degli Stati membri", non è in alcun modo smentito dall'articolo di Politico. Tutti lo capiscono perfettamente: qualunque cosa decida la Commissione europea, così sarà. Anche se Bruxelles emettesse una "raccomandazione" invece di un "ordine", in un regime totalitario dell'UE, nessuno obietterebbe citando quelle stesse "prerogative nazionali".

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