giovedì 1 gennaio 2015

BONU ANNU NOU A TOTUS Happy New Year to all 新年快樂給所有С すべてのハッピーニューイヤー Feliç Any Nou a tots Urte Berri guztiei שנה טובה לכל سنة جديدة سعيدة للجميع

BONU ANNU NOU A TOTUS IS AMIGUS E AMIGAS, A TOTUS IS PATRIOTAS E CUMPATZUS E TOTUS IS FRADIS E SORRIS...


Beatus Novus Annus ad omnes
Chúc mừng năm mới tới tất cả
すべてのハッピーニューイヤー
Feliç Any Nou a tots
Urte Berri guztiei
שנה טובה לכל
سنة جديدة سعيدة للجميع
سب کو مبارک ہو نیا سال
Ευτυχισμένο το Νέο Έτος για όλους
Frohes Neues Jahr an alle
Feliz Ano Novo para todos
Bonan Novjaron al ĉiuj
新年快樂給所有С 
Buon nuovo anno a tutti
Новым Годом всех
Feliz Año Nuevo a todos
Happy New Year to all


A totus, a sa fine de cust’annu
deo àuguro salude, giòia e amore.
pro bos mandare abbratzos e un’asu mannu
impreo custa poesia chi chentz’errore(s)

bos potat giugher sempre e solu paghe!
Custu nadale, cun s’alenu sou,
bos donet totu su chi bos piaghe(t)
e su matessi fetat s’annu nou!

E como ch’est torrada a mie sa musa
iscrio in rima e bois ascultade!
Buffade carchi ampulla de Ichnusa…
est sempre mèdiu de felitzidade.

Pro bois tenzo su coro in custa manu
inoghe, in sa terra ‘e sole e mare
bos lu regalo ma no in italianu:
su sardu est meda mezus pro poetare!

Finende, como, custas pagas rimas
amigos, cun piaghere las leeda(s).
Iscrio cun affettu e cun istima…
e bos saludo totus…augùrios meda!

Istèvene Chessa


mercoledì 31 dicembre 2014

SIONISTI : ASSEDIO E PERSECUZIONE . ISRAELE NON VUOLE LA PACE . MA NON LA VOGLIONO NEANCHE GLI USA E LA UE

SIONISTI : ASSEDIO E PERSECUZIONE . ISRAELE NON VUOLE LA PACE . MA NON LA VOGLIONO NEANCHE GLI USA E LA UE




Mentre nell'Occidente democratico si sprecano tante parole di preoccupazione per il conflitto israelo-palestinese al punto che alcuni parlamenti europei si sono espressi per la nascita di uno stato palestinese , gli aiuti promessi per Gaza non sono arrivati :niente di niente , e allo stesso tempo nessuna sanzione contro lo stato di Israele ma invece tanta collaborazione culturale ,economica ,militare .
L'Unione Europea finge di non vedere le continue aggressioni di Israele : motovedette che sparano contro i pescatori , bombardamenti da terra , violenze ripetute contro la popolazione di Gerusalemme , militari che sparano contro dei bambini , manifestanti asfissiati dai lacrimogeni , blocco quasi totale dell'ingresso di materiale edile necessario alla ricostruzione ...e mentre a Gaza decine di migliaia di persone vivono sotto le tende , quasi senza elettricità e il gas necessario per proteggersi dal freddo, ricordiamo che il cessate il fuoco non ha avuto mai inizio .

Israele fa carta straccia del diritto internazionale e del rispetto dei diritti umani perchè non può prescindere dal suo obiettivo principale: espusione e/o genocidio che si può realizzare ,secondo i leader sionisti , continuando a distruggere ,ad opprimere ,ad uccidere .

In questo contesto , la proposta di uno stato palestinese che si costituirebbe in un fazzoletto di terra può essere considerata ingenua se portata avanti da veri pacifisti ed ipocrita se ipotizzata dalle cancellerie europee consapevoli che nessuna possibilità di convivenza e di pace vi può essere con Israele che aspira alla conquista di tutta la Palestina .

E poi di quale stato si parla ? Potrebbe eleggere i suoi rappresentanti autonomamente senza i diktat di Israele e della "comunità internazionale" ? E potrebbe esercitare la sovranità sul suo cielo , sul suo mare , sui suoi confini ? E potrebbe disporre di un esercito che non fosse telecomandato da altri ?
Per uno stato della Palestina i resistenti combattono . 

Ma che sia uno stato di TUTTA la Palestina , laico , multietnico , democratico , con libertà di culto . 

Il cammino è lungo , e molte forze dovranno concorrere , e non solo quelle attuali , ma è l'unica proposta CREDIBILE.

martedì 30 dicembre 2014

DIECI MOTIVI PER NON VACCINARE I VOSTRI FIGLI

Dieci motivi per non vaccinare i vostri figli

NaturalNews 
Ethan A. Huff
Sa Defenza



Vaccinare un bambino è una decisione importante che ogni genitore deve prendere. Ma non tutti i genitori sono a conoscenza dei veri rischi connessi, rischi che potrebbero avere su un bambino, debilitarlo per tutta la vita , o addirittura ucciderlo .  
La mafia pro-vaccino è pronta a nascondere, tutti i casi di lesioni correlate e morte dovute al vaccino,  sotto l'omertoso tappeto della falsità narrandoci che trattasi  di rare anomalie; molto spesso i genitori di bambini vaccinati infortunati sono i primi a dirvi che, se avessero potuto rifarlo non avrebbero più esposto il loro bambino a tale rischio.  
Se il medico, dirigente scolastico di vostro figlio, o un amico o un familiare sta facendo pressione per iniettare il vostro bambino con organismi geneticamente modificati (GM) virus, metalli pesanti e conservanti, e non siete sicuri di quale scelta sia la migliore e più consapevole in materia - o addirittura di come rispondere a queste persone in modo intelligente, al fine di farli tacere - considerate i seguenti 10 motivi del perché non farsi vaccinare [1] :  

1) I vaccini non funzionano . Quanto stampato su un poster o ripetuto fino alla nausea dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC), l'affermazione  che i vaccini prevengono le malattie trasmissibili e conferiscono immunità duratura potrebbe apparire bello, ma, alle masse disinformate. La scienza spiega semplicemente che dopo un focolaio di un'epidemia non ci si rafforza e dimostra che le persone vaccinate sono più immuno-compromesse , e sono sempre quelle più esposte a contrarre le malattie contro le quali sono state vaccinate.

Il Dr. Tetyana Obukhanych affronta questo e molti altri aspetti sui vaccini nel suo libro Vaccine Illusion, che abbatte molti miti moderni sulla vaccinazione. Non solo i vaccini non conferiscono l'immunità duratura, ma in realtà distruggono la capacità immunitaria naturale del corpo, lasciando molti individui vaccinati immuno-debilitati per tutta la vita.[2] 

2) I vaccini non si sono mai dimostrati sicuri o efficaci . Ogni studio ha utilizzato come "prova" il confronto tra vaccini e sono erroneamente ritenuti sicuri in quanto meno dannosi degli effetti collaterali di un altro vaccino. Nessuno di loro confronta i risultati della salute dei vaccinati con quella di individui non vaccinati, che sarebbe la riprova della sicurezza dei vaccini. "non sono mai stati condotti veri studi scientifici, in doppio cieco con placebo sui vaccini per determinare la loro sicurezza", spiega VacTruth.com .

3) Il primo vaccino è stato un completo fallimento, che l'industria ha cercato di nascondere . Poco fa se la maggior parte delle persone sa che il primo vaccino prodotto, per il vaiolo, è stato un disastro completo. Le conseguenze per la salute di coloro che lo hanno ricevuto comprendeva la sifilide e la morte , anche se uno sforzo concertato è stato fatto al momento di coprire questi risultati e spingere comunque l'uso dei vaccini perché è altamente redditizio . [3]
4) I vaccini sono altamente redditizi per le aziende farmaceutiche , che non sono ritenute responsabili per danni . Diciamolo chiaro - i vaccini sono una grande vacca da mungere per l'industria farmaceutica. Non solo sono aziende produttrici di vaccini sono  protette dalle responsabilità negative quando i  vaccini feriscono o uccidono i bambini, ma sono talmente "sponsorizzate" dalle agenzie governative che con tattiche intimidatorie motivano e spingono le famiglie e loro bambini al loro uso . [4]

5) Tutti i vaccini contengono additivi chimici mortali . Il pediatra medio fa fatica a fornire foglietti che descrivono gli ingredienti del vaccino ai loro clienti prima di vaccinarsi. Ma i genitori devono sapere quali sostanze chimiche mortali contengono i vaccini: neuro danni da alluminio, mercurio e formaldeide . Molti vaccini sono anche ricche di glutammato monosodico (MSG), di antibiotici e organismi, anche geneticamente modificati (OGM) . [5]

6) i bambini non vaccinati sono generalmente più sani . Studi internazionali guardando i risultati di salute dei bambini non vaccinati rispetto ai loro coetanei vaccinati hanno ripetutamente dimostrato che gli "unjabbed" [non iniettati] sono generalmente meno afflitti da allergie, autismo, disturbi comportamentali, disfunzione autoimmunitarie e disturbi respiratori .

Per quanto riguarda il vaccino contro l'influenza, per esempio, uno studio pubblicato sulla rivista Clinical Infectious Diseases hanno scoperto che gli individui vaccinati per influenza hanno 550 per cento più probabilità di avere problemi respiratori . [6] 

7) I vaccini causano malattie permanenti incurabili in alcuni bambini .
Avere un gonfiore localizzato o sintomi di febbre temporanee conseguenti a vaccinazioni è una cosa. Ma se il vostro bambino è uno di quelli sfortunati che sviluppa danni permanenti ai nervi con la forma della sindrome di Guillain-Barre, ad esempio, lui o lei potrebbe richiedere cure e trattamenti per tutta la vita  per i danni da vaccino . Se si sceglie di vaccinare, siete pronti a riorientare la vostra vita in caso di autismo o danni cerebrali? [7]

8) I Vaccini uccidono bambini e adulti . Anche se i bambini piccoli e neonati sono più inclini a subire un danno permanente dai vaccini, sono a rischio anche gli adulti . Un esempio conosciuto di questo problema  è il famigerato vaccino Gardasil per l'HPV,  ad oggi ha leso e ucciso decine di migliaia di adolescenti. [8]

"ai bambini statunitensi sono stati dati molti più vaccini in età più giovane rispetto ad altri paesi", spiega VacTruth .com , notando che i vaccini sono anche collegati alla condizione fatale SIDS (sindrome della morte improvvisa infantile), l'establishment medico da la colpa alla genetica o ad abusi sui minori, con il fine di proteggere la farsa del vaccino.

9) le società di vaccini non possono essere citati in giudizio se si o il vostro bambino è danneggiato da vaccini . Se i vaccini sono davvero così sicuri come costantemente affermate che sono, allora perché è stata emanata la legge National Childhood Vaccine Injury Act  del 1986, per esonerare i vaccini e le aziende farmaceutiche , così come gli operatori sanitari, da responsabilità in caso di lesioni o morte ?

Nel 2011, la Corte Suprema ha affermato che la parte lesa non può citare in giudizio le società dei vaccini in caso di lesioni o morte legate ai vaccini [9]. E' davvero questo il rischio che si vuole prendere con il vostro bambino? 

10) l'esposizione naturale alla malattia è il migliore vaccino . A dire il vero, l'unico modo per sviluppare davvero vibrante, immunità permanente è quello di vivere la vostra vita come si farebbe normalmente, ma senza l'iniezione di virus morti (e in alcuni casi dal vivo) e coadiuvanti chimici nel vostro tessuto muscolare.
L'esposizione naturale a qualsiasi malattia in agguato nel mondo è l'unico modo per il corpo di sviluppare anticorpi permanenti che cambierà per sempre la protezione contro la malattia. [10] Mangiare, alimenti biologici freschi nutrienti e uno stile di vita sano aiuta anche a stimolare il sistema immunitario , che consente di superare e sviluppare la resistenza alle malattie in modo naturale.

Per una spiegazione più approfondita della vaccinazione contro l'immunità naturale,visitare il sito:
Sites.Google.com.

lunedì 29 dicembre 2014

INSEGNANTI COSTRETTI A INDOSSARE MASCHERE E GUANTI, QUANDO RIFIUTANO IL VACCINO ANTINFLUENZALE

Insegnanti costretti a indossare maschere e guanti, quando rifiutano il vaccino antinfluenzale...
Ethan A. Huff
tradusiu editau
de Sa Defenza

La mafia del vaccino sta alzando la posta in gioco nella sua guerra senza fine contro il libero pensiero e la scelta personale. Un nuovo scioccante rapporto espone il trattamento subìto da alcuni lavoratori di stanza in Texas costretti a indossare maschere e guanti per tutta la durata della "stagione influenzale", per il semplice motivo di essersi rifiutati ad essere vaccinati con virus vivi e mercurio. 

Citando una lettera ricevuta da un lavoratore dell'asilo nido  nella zona di College Station nel  Texas centrale, VacTruth.com riferisce che almeno in un asilo nido della regione, il Covenant Presbyterian Children's Center  (CPCC), si è attuata una politica madornale, che serve a etichettare  tutte le persone resistenti a tale pratica 'obbligatoria' di  vaccinazione; con una lettera, che, stigmatizza  il rifiuto del vaccino, si minacciano gli insegnanti al fine di costringere gli addetti a conformarsi alla volontà della direzione .

L'uso forzato di maschere contro la sindrome influenzale non è scientifica, ma discriminatorio.

Il consiglio di amministrazione del CPCC ha riferito di aver votato recentemente un ods (ordine di servizio) ove, si  richiede che tutti gli insegnanti non vaccinati e membri del personale indossino maschere e guanti fino alla fine di febbraio, presumibilmente per evitare la diffusione dell'influenza. Ma tale requisito è antiscientifico e discriminatorio, poiché elimina ogni possibilità di libera scelta. 
"I datori di lavoro non  dovrebbero stigmatizzare,  e  imporre di indossare  maschera e guanti, nell'ambiente di lavoro dedito all'insegnamento, è discriminatorio." continua VacTruth.com. 
"'Alcuni membri del personale temono che perderebbero famiglie che hanno appreso che essi non si vaccinano o perché non hanno voluto essere associati ai  'portatori di maschera'."

La CDC: le maschere usate contro l'influenza non ne impedisce la diffusione


Molti ospedali in tutta la nazione hanno istituito politiche anticostituzionali , compresi negli ospedali nella vicina Houston. E la cosa divertente di questo è che la  U.S. Centers for Disease Control and Prevention (CDC)  ha dichiarato che per l'influenza le maschere non servono a prevenirne  la diffusione, nemmeno sul lavoro.  
"Nessuna raccomandazione può essere fatta all'uso della maschera nelle comunità su persone asintomatiche, compresi quelli ad alto rischio di complicanze, per evitare l'esposizione all'influenza ", afferma il CDC sul suo sito web. 
"... nessuno studio ha  dimostrato che l'uso di maschere sui pazienti infettivi o sul personale sanitario impedisce la trasmissione dell'influenza . "

Le persone che hanno fatto il vaccino antinfluenzale sono più soggetti ad ammalarsi che i non vaccinati...

Allora, perché ci sono scuole, asili e ospedali ove si impone ai lavoratori non vaccinati di indossare maschere inutili e guanti? Non ha nulla a che fare con la sicurezza, ovviamente, ma, ha a che fare con il far vergogna alle persone che fanno la scelta personale di non farsi contaminare da neurotossine con i vaccini.

La Scienza Pubblica  non sostiene questa pratica, il CDC non sostiene questa prassi, e nemmeno  chi ha un briciolo di buon senso sostiene questa pratica.

Serve a umiliare e intimidire il maggior numero possibile di persone non convinte a vaccinarsi.

Ancora più offensivo è il fatto che le persone che vengono vaccinate, rispetto alle persone che non ricevono il vaccino antinfluenzale, sono più a rischio di diffusione di influenza . Ciò è dimostrato dal processo virale "spargimento" che si verifica con i vaccini influenzali "vivi", tra cui il vaccino spray nasale antinfluenzale comune somministrato ai bambini tra i 2 e gli 8 anni.

"Studenti si sono assentati nei giorni di lezione a scuola dopo essere stati vaccinati contro l'influenza e si ammalano gli insegnanti appena vaccinati attraverso spargimento ", spiega VacTruth.com. "Gli studenti e gli insegnanti sono stati ricoverati in ospedale dopo queste vaccinazioni di massa a scuola, causate dai vaccini, anche se nella relazione viene negata ."

In risposta al vaccino antinfluenzale a spruzzo di CPCC, il personale in questione, mette in discussione la sua legittimità sia come metodo che come efficace mitigatore di influenza diffusa. Questo lavoratore coraggioso ha denunciato la politica  oppressiva, e le minacce subite; adducendo alle vie legali e alla formazione di un sindacato degli insegnanti per prevenire ulteriori abusi della libertà personale.

"Tutti vogliono proteggere  i propri figli, e questo lavoro si prende cura della salute dei nostri bambini, ma, le esigenze di cura è meglio lasciarle ai genitori, non a imprese o governi. " ha detto il lavoratore.

Fonti:

http://vactruth.com

http://healthimpactnews.com

http://healthimpactnews.com

http://www.cdc.gov

http://www.cdc.gov


domenica 28 dicembre 2014

IDA MAGLI: "L'Europa è un continente inventato, è il trionfo della massoneria"

IDA MAGLI: "L'Europa è un continente inventato, è il trionfo della massoneria"


Nel 2015 compirà 90 anni, gli ultimi 20 passati ad attaccare l’idea e la realizzazione dell’Europa unita. Lei è Ida Magli, la celebre antropologa che 17 anni fa, con il saggio Contro L’Europa, suscitò parecchio scalpore. Ora torna a ribadire le sue accuse in una lunga intervista concessa ad Italia Oggi.

C’è chi considera la Magli una Cassandra, chi invece – per mutuare un termine renziano – una sorta di gufo. Di sicuro, lei, le idee le ha chiare, scrive libero. Tempo fa la Magli chiedeva a gran voce lo stop all’unificazione, ma “oggi – spiega – è difficile. A causa dell’ignoranza tecnica dei politici che, mi creda, è brutale”. Secondo l’antropologa, infatti, “c’è un’indifferenza a qualsiasi fatto che possa far ripensare a quello che hanno progettato. Sento citare di nuovo Romano Prodi”, ossia “il responsabile del nostro ingresso nella moneta unica“. E oggi, continua, “con l’euro siamo tutti più poveri”.

Progetti sbagliati – La Magli, prima ancora che contro la moneta unica, puntava il dito contro il concetto di Europa unita “perché era un progetto sbagliato. L’Europa è giunta a essere quella che è per la storia delle varie nazioni che la compongono”. E ancora: “Il punto è che non esiste un’idea di Europa. Guardi, ho fatto tante ricerche ma non ho mai trovato il delinearsi di un popolo europeo“. L’unificazione, insomma, è stata un errore poiché “non era possibile farla se non perdendo tutte le ricchezze europee”. La Magli prosegue: “Si pensa di poter fare l’unità così. Così come si è pensato di fare lo stesso con la moneta unica, dimenticando che la moneta è lo strumento di un popolo e non la si può imporre fuori dall’economia dei singoli Stati“.

Massoneria – La Magli, quindi, nell’intervista ritorna su uno dei concetti che più le stanno a cuore, ossia l’idea che l’Europa unita altro non si che un progetto massonico. “Certo – rincara – e ora c’è un libro di un massone, Gioele Magaldi, che lo conferma. L’ho letto e riletto”. L’antropologa spiega: “La tesi è la seguente: la massoneria ha vinto, tutti i suoi progetti sono stati realizzati, ora esca allo scoperto e lavori con trasparenza“. Una  massoneria che per la Magli passa da Romano Prodi e fino ad arrivare a Matteo Renzi e alle sue riforme, imposte dall’Europa e che si rivelano un male per l’Italia: “Le faccio un esempio, tratto dalla Legge di stabilità: la depenalizzazione di alcuni reati”. Per la Magli “si vuole l’imbarbarimento degli italiani, dei belgi, degli inglesi”.

Pagelle ai politici – Nell’ultima parte della lunga intervista, dopo l’esplicita stroncatura del premier Renzi, l’antropologa anti-Europa unita dà le pagelle ai politici dell’Italia di oggi. Si parte da Silvio Berlusconi, che “vuole salvare se stesso e s’è messo a praticare le larghe intese, che sono la fine della democrazia”.

Quindi Beppe Grillo: “All’inizio ci contavo, e invece… Invece si barcamenta pure lui: oggi dice una cosa, domani un’altra. Ecco su di lui mi sono sbagliata”. E Matteo Salvini? “Forse ha delle idee, forse. Ma ha anche una presunzione tale che realizzarle sarà difficile”. Del tipo? “La conquista del Sud, l’uscita dall’euro. E poi di Salvini ho avuto la misura quando si è messo a nudo…”.


L'Europa è un continente inventato
Non si possono infatti shakerare i paesi che la compongono


di Goffredo Pistelli 

Secondo alcuni un moderna Cassandra, secondo altri una visionaria capace solo di invettiva, certo il pensiero di questa studiosa che compirà 90 anni l'anno prossimo, non può certo essere ignorato, anche perché Magli continua ad approfondirlo.

Con la passione che si sente dalla voce squillante con cui risponde al telefono, dalla sua casa romana.

Domanda. Professoressa, sull'Europa qualcuno si sta ricordando dei suoi appelli accorati a fermare l'unificazione.

Risposta. Oggi è difficile. A causa dell'ignoranza tecnica dei politici che, mi creda, è brutale.

D. In che senso?

R. C'è un'indifferenza a qualsiasi fatto che possa far ripensare a quello che hanno progettato. Sento citare di nuovo Romano Prodi...

D. Come candidato alla presidenza della Repubblica...

R. Il responsabile del nostro ingresso nella moneta unica.

D. L'altro giorno Edward Luttwak, che abbiamo intervistato, ci ha detto: «Prodi dovrebbe ammettere d'aver sbagliato sull'euro».

R. Ah, questi se ne infischiano di quello che accade in conseguenza delle loro decisioni. Non vogliono ripensare a niente. E oggi, con l'euro, siamo tutti più poveri. Ci arrabattiamo.

D. Lei però, prima ancora che con la moneta unica, ce l'aveva col concetto stesso di Europa unita.

R. Certo, perché era un progetto sbagliato. L'Europa è giunta a essere quella che è per la storia delle varie nazioni che la compongono, che è storia di civiltà, di arte, di lingua. C'è un itinerario di identità dei singoli popoli e non si può sommare l'Italia con la Francia, l'Inghilterra con il Belgio. Ogni popolo la propria letteratura, la propria arte, la propria lingua. E che facciamo? Buttiamo Goethe?

D. Non sia mai...

R. Ah ecco. Perché Goethe non è europeo, è tedesco! Scrive in tedesco!

D. Qual è il punto, professoressa?

R. Il punto è che non esisteva un'idea di Europa. Guardi, ho fatto tante ricerche ma non ho mai trovato il delinearsi di un popolo europeo. Fin dalle origini. Nemmeno nell'Impero romano che era lo stesso a Parigi, a Londra, a Francoforte come a Roma, c'era questa idea. Semmai, appunto, potrebbe essere l'Italia a rivendicare qualcosa in questo senso. È che siamo governati da gente che ci disprezza e che è veramente fuori dalla storia.

D. E dunque unificare è stato un errore...

R. Per questo motivo non era possibile farlo se non perdendo tutte le ricchezze europee. Quale lingua parleremo negli Stati uniti d'Europa? Nella testa dei politici sarà l'inglese, cioè l'americano. E allora perderemo la ricchezza delle letterature nelle varie lingue del Vecchio continente, da Voltaire a Cervantes, da Kafka a Pirandello.

D. Una lingua, un popolo...

R. Si pensa di poter fare l'unità così. Così come si è pensato di fare lo stesso con la moneta unica, dimenticando che la moneta è lo strumento di un popolo e non la si può imporre fuori dall'economia dei singoli Stati. Lo dicevo da antropologa ma l'hanno detto anche molti economisti.

D. L'obiezione è che questo processo lo hanno fatto gli Americani, certo con meno storia sulle spalle...

R. Gli Americani non avevano storia letteralmente, erano tutti immigrati e gli indigeni sono stati annientati quasi subito. Annientati con la violenza di chi conquista. E poi avevano un territorio immenso.

D. Lei ha spesso detto che quello dell'unificazione è un progetto massonico.

R. Certo, e ora c'è un libro di un massone, Gioele Magaldi, che lo conferma (Massoni, società a responsabilità illimitata, Chiarelettere). L'ho letto e riletto.

D. Un libro paradossale, dicono....

R. A volte. Ma è anche un'operazione intrigante. La tesi è la seguente: la massoniera ha vinto, tutti i suoi progetti sono stati realizzati, ora esca allo scoperto e lavori con trasparenza.

D. Secondo quel libro tutti sarebbero massoni...

R. Certo fa dei nomi: Romano Prodi, Enrico Letta, Mario Monti.

D. Che non hanno neppure sentito il bisogno di replicare, tanto pare paradossale la tesi. È il solito pensiero che lega le conferenze del Bilderberg alle logge...

R. Lei dice? Si saranno messi d'accordo per non reagire in alcun modo. Comunque, prescindendo da questo, noto che Prodi torna in un momento in cui lo si dava per politicamente finito. E Matteo Renzi è al servizio della Commissione. Le sue riforme, come ammette Pier Carlo Padoan, sono dettate dai commissari.

D. In che cosa, queste riforme «europee» sarebbero un male?

R. Le faccio un esempio, tratto dalla Legge di stabilità: la depenalizzazione di alcuni reati.

D. Professoressa, si tratta di sanzionarli in altro modo, ché penalmente aveva poco senso, se non quello di ingolfare i tribunali...

R. Ma, vede, il reato di omissione di soccorso in Congo non c'è. La coscienza individuale sta anche in un codice. Avere valori significa avere un codice. Depenalizzare i piccoli furti che opprimono le persone (ipotesi che il Guardasigilli nega, ndr), rubare la borsetta dove ci sono gli affetti più cari sarebbe un limpida conquista? Se la giustizia è intasata che si aumenti il numero dei magistrati. Depenalizzare, amnistiare non è una giustificazione delle civiltà ma mancanza dello Stato. Si vuole l'imbarbarimento degli Italiani, dei Belgi, degli Inglesi.

D. Perché?

R. Per avvincinarsi alla sensibilità degli immigrati. Si vuole un'omogeneizzazione verso il basso, visto che verso l'alto è impossibile. Si vuole avvicinare tutti a chi è meno civile.

D. Qui si arriva a un altro pezzo della sua critica all'Europa è il multiculturalismo. E lei da sempre mette in guardia contro i pericoli dell'immigrazione. Dà la colpa al Trattato di Schengen

R. C'è un enorme flusso di immigrazione che prima non c'era. È un fatto.

D. Anche chi crede alla necessità di una forte regolazione, fa un'obiezione umanitaria: non si può lasciare che la gente muoia in mare.

R. È io le obietto che uno Stato non ha l'obbligo di essere umanitario. Deve difendere i cittadini, il territorio, l'indipendenza.

D. Che cosa avremmo dovuto fare, come Italiani?

R. Far vedere qual era il confine e schierare le navi militari: gli scafisti sarebbero stati dissuasi. E con tutti i soldi risparmiati, fare in Africa, sopratutto nel Nord, campagna di informazione.

D. Come fanno gli Australiani, che persino sui loro siti governativi scrivono: «Non partite»?

R. Certo. Così non abbiamo avuto compassione per noi stessi e nemmeno per loro. Se avessimo fatto così sarebbe morta la centesima parte di quelli che sono annegati. Siamo un po' come le suore missionarie che, nell'Ottocento, curavano la lebbra in Africa non sapendo niente di quella malattia. E morivano di lebbra. Non si può essere umanitari senza ragionare.

D. Uno sguardo pessimista...

R. Sono convinta che gli Italiani siano all'ultima fase. Perché nessuno li difende.

D. In politica certi suoi giudizi si trovano nelle posizioni del M5s e della Lega e qualcosa in Forza Italia.

R. Non mi interessano molto i partiti quanto le persone.

D. Ecco, parliamo delle persone...

R. Beh, Silvio Berlusconi vuol salvare se stesso e s'è messo a praticare le larghe intese, che sono la fine della democrazia. Ha portato alla fine del suo partito, benché all'interno di Forza Italia ci fosse chi lo metteva sull'avviso.

D. Passiamo a Beppe Grillo...

R. All'inizio ci contavo e invece...

D. Invece?

R. Invece si barcamena pure lui: oggi dice una cosa, domani un'altra. Ecco su di lui mi sono sbagliata...

D. Lei non fa come i politici, ammette gli errori. E Grillo quali sbagli ha commesso?

R. La selezioni fatta sul web. Errore clamoroso, mettendo insieme gente che non sa quello che fa, trapiantati dal nulla si trovano serviti e riveriti, con stipendi incredibili.

D. E Matteo Salvini?

R. Forse ha delle idee, forse. Ma ha anche una presunzione tale che ralizzarle sarà difficile...

D. Del tipo?

R. Lo conquista del Sud, l'uscita dall'euro. E poi di Salvini ho avuto la misura quando si è emsso a nudo...

D. Su Oggi?

R. Una cosa strumentale e stupida, per adeguarsi alla moda, per catturare la simpatia dei gay.

D. Capisco che in politica lei non veda appigli...

R. Ma qui non si sono fatte le elezioni e, come ha dimostrato la Consulta, sono tutti illegittimi, compreso Giorgio Napolitano, che è stato eletto da quel Parlamento. E invece di preoccuparsi di legittimare, hanno tutti approfittato dello sgangheramento delle democrazia per cambiare la Costituzione a quattro mani.

D. Intuisco anche che la riforma del Senato e del Titolo V non la entusiasmi...

R. È fatta da un governo ignorante, nel senso che nessuno dei ministri di Renzi ha una competenze specifica per quello che è chiamato a fare.

D. Beh, sono ministri politici. Accadeva anche nel passato

R. Sì ma al bilancio ha messo Padoan, non una bella donna. Però vorrei ricordarle che i politici di una volta venivano fuori dalle scuole della Dc e del Pci, facevano anni di commissioni interne e di governi ombra. Ora abbiamo un ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, che non è laureata: è umiliante per medici, ricercatori, biologi.

D. Insomma Renzi non le piace aldilà del suo europeismo...

R. È una persona furba, non intelligente. Che butta lì ogni tanto delle battute, un po' sbruffone. E dicono che è il suo stile. Ma nessun capo di Stato fa cose simili.

D. Oddio, Berlusconi non è che fosse propriamente protocollare. Renzi però ha avuto toni verso la Commissione che nessuno aveva mai osato..

R. Per stare nel mondo di Bruxelles devi essere stupido, nel senso di essere obbediente alla lettera. Il progetto europeo punta a tenere al guinzaglio la Germania e quei Paesi che sono il serbatoio della civiltà. Anche Renzi finge di essere indipendente.

D. Professoressa, ma alla fine anche lei si allinea alla teoria del complotto, non le pare?

R. Macché complotto! È tutto alla luce del sole. Non ho la palla di vetro, mi limito a leggere i giornali. Si trova tutto là sopra.

giovedì 25 dicembre 2014

BONA PASCHIXEDHA DE NADALE A TOTUS IS POPULOS CHENE PATRIA LIBERAT! A SII LIBERAI CHITZI!

BONA PASCHIXEDHA DE NADALE A TOTUS  IS POPULOS CHENE PATRIA LIBERAT! A SII LIBERAI CHITZI!

BUON NATALE E A TUTTI I POPOLI SENZA PATRIA LIBERA, AUSPICHIAMO CHE FACCIATE PRESTO A GIUNGERE ALLA LIBERTA'!

Sa Defenza si fait is augurius de bona Paschixedha, de Nadale e annu nou, a totus is amigus et amigas  e is populus chi di depint liberai de sa tzerachia.

Su 21 de mes'idas 2014 semus stetius, impari a una bardana de omines e feminas liberas in su nuraghe de Santa Brabara a Bidhanoa Truschedhu, et eus bistu nasci su deus antigu de is nostus etzus nuragicus, su Toru de luxi YHWH, chi nascit  anintru de su nuraghe. 
proiezione della luce nella parete di fronte ad una finestrella,  posta sopra l'ingresso, a est all'interno del nuraghe del complesso nuragico di Santa Barbara a Villanova Truscheddu il 21.12.2014

Custu po si donai sa bona paschixedha e po arrecramai sa libertat de sa Sardinya e sa terra nosta!

A SINDI SCIDAI, POPULU SARDU!!

martedì 23 dicembre 2014

"La sovranità territoriale è l'unica legittimità possibile di un ordine politico democratico”. Jacques Sapir

"La sovranità territoriale è l'unica legittimità possibile di un ordine politico democratico”. Jacques Sapir








"Il rispetto delle regole democratiche può avvenire solo in uno spazio sovrano delimitato da frontiere".

Nel suo ultimo articolo sul suo blog, l'economista francese Jacques Sapir torna ad affrontare il tema della sovranità popolare, che definisce come “fondatrice della legittimità di un ordine politico democratico”. Istituisce, secondo Sapir, infatti l'equilibrio necessario tra il potere del governare e quello di controllare, potere che, in altri termini, non si riduce alla Potestas ma che include l’Auctoritas e la responsabilità degli atti che vengono presi.

Bisogna tenere conto di quest'equilibrio quando si analizzano i limiti che si sviluppano e le possibilità di devolvere sovranità a enti sovranazionali. La nozione di ordine spontaneo è stato introdotto da Hayek, che opponeva la società decentralizzata ai diversi tentativi di centralizzazione che si sono avuti negli anni '20 e '30 del Ventesimo secolo. Da questo punto di vista, l'ordine spontaneo immaginato da Hayek non è solo l'insieme delle istituzioni incaricate di far funzionare bene i mercati, ma è anche l'ideologia prodotta per una società individualista e che tende a rafforzare questo individualismo. La contraddizione tra quest'ideologia e le istituzioni necessarie per il buon funzionamento dei mercati causa nella realtà una disintegrazione del meccanismo pensato da Hayek e la sua sostituzione da parte di un potere autoritario che non ha, al contrario, nulla di spontaneo.

Al contrario, prosegue nella sua analisi Sapir, l'ordine democratico presuppone il riconoscimento della natura politica di tutta la società e cerca quindi di organizzare il funzionamento di quest'ultima al fine che tutti possano parteciparvi senza voler pregiudicare il suo risultato finale. Per questo, prosegue Sapir, la nozione di ordine democratico si oppone tanto all'ordine-mercato che all'ordine spontaneo di Hayek, ed è una risposta al fatto che il coordinamento delle decisioni decentralizzate implica che degli agenti che partono da una posizione diversa siano messi in una posizione formale di uguaglianza. Ed implica il fatto che il popolo sia identificato attraverso la determinazione di uno spazio di sovranità. Questa è la ragione per cui l'ordine democratico implica necessariamente delle frontiere (chi è responsabile di cosa), ma anche una concezione dell'appartenenza che sia territoriale (il diritto nasce dal territorio). L'assenza di frontiere, l'indeterminatezza della comunità di riferimento eliminano il controllo della responsabilità.

Si può ritenere che negare le frontiere sia un atto di generosità. A portare avanti questa tesi si ritrovano i difensori più accaniti della globalizzazione, ma anche i loro oppositori più feroci, che considerano l'idea delle frontiere odiosa a priori. Per i primi, invece, l'esistenza delle frontiere e quindi legislazioni differenti a livello di diritti delle dogane e altri vincoli costituisce un tentativo insopportabile di limitare la “libertà del commercio”. La forma mercato, una forma di internazionalismo che nega la possibilità che l'uomo esista al di fuori una visione sbagliata di internazionalismo è però altro che sostengono che la natura umana esiste al di fuori di qualsiasi rapporto con una organizzazione sociale.
Accettare dunque che la dimensione sociale sia primordiale ci fa capire che negare le frontiere porta a negare ciò che rende possibile la democrazia, vale a dire uno spazio politico dove si possa verificare il controllo e la responsabilità. Quest'ultima, in effetti, non si può permettere, come scrive Jurgen Habermas, di essere semplicemente deliberativa. Ricordiamo che quest'ultimo aspetto deve essere governato da norme d'uguaglianza e simmetria, senza limiti per l'ordine del giorno o l'identità dei partecipanti.

Queste regole deliberative sono senza dubbio necessarie, ma insufficienti. In primo luogo per avere una deliberazione ci deve essere un luogo la possibilità di mezzi d'azione da parte dei cittadini. Discutere di qualcosa su cui non si possa interferire non ha alcun senso da un punto di vista democratico. Pensare poi che la fase deliberativa possa essere fatta in un quadro interamente omogeneo è possible solo nell'ipotesi di un individuo onnisciente capace di calcolare tutto all'istante. E' l’homo economicus della teoria neoclassica e per questo la posizione di Habermas non è compatibile con l'approccio realista che vuole portare avanti il filosofo tedesco. La democrazia deliberativa proposta da Habermas contiene in sé il rischio di una dissoluzione all'infinito del costituente del potere e dunque il rischio di un'irresponsabilità generalizzata.


Non si può sfuggire, prosegue Sapir, dalla questione della definizione precisa dei partecipanti alla fase deliberativa. La questione dell'appartenenza, chi è dentro e chi è fuori, è inevitabile. Questa questione è in realtà costituiva dalla democrazia. Non è regolata la fase di delibera democratica se possono entrare e uscire dalla comunità politica degli individui che con il loro movimento d'ingresso e d'uscita possono falsare il gioco della democrazia. A questo riguardo, è sempre sorprendente che coloro che si professano per la soppressione delle frontiere siano gli stessi che difendano ferocemente le frontiere delle loro organizzazioni. La democrazia interna delle organizzazioni esige una definizione relativamente precisa di chi è dentro e chi è fuori. Allo stesso modo, la democrazia esige che si sappia che chi prende le decisioni, perché si possa determinare chi dovrà portare la responsabilità di queste decisioni. E' perché l'esistenza delle frontiere tra le comunità politiche sia indispensabile. Altrimenti si genera un'indeterminazione generale, una dissoluzione del principio di responsabilità. E' su questo che si fonda il diritto territoriale come principio funzionale della democrazia. L'appartenenza, conclude Sapir, deve essere territoriale, e non legato ad una caratteristica dell'essere o ad un origine degli individui (colore della pelle, religione, sesso…).


lunedì 22 dicembre 2014

Atomic false flag ukraine 550 , Kiev prepara un (altro) false flag. Atomico?

Kiev prepara un (altro) false flag. Atomico? 


Nota di Rischio Calcolato: Questo post è tratto dalla rivista on-line EffediEffe sito di informazione a cui consigliamo caldamente un abbonamento (50€ spesi benissimo).

Atomic false flag ukraine 550 Kiev prepara un (altro) false flag. Atomico? 


Lo sostiene Mikhail Delyagin, consigliere di Stato e direttore dell’Istituto russo per i Problemi della Globalizzazione, in un’intervista alla radio Komsomolskaya Pravda.


«Abbiamo delle informazioni su questo», asserisce. «La prima informazione viene da Kharkov. Non ero incline a prenderla sul serio perché in Ucraina oggi c’è un fenomeno di psicosi di massa e una tempesta di voci. Ma una conferma è avvenuta in modo diretto. Spero vivamente che si tratti di propaganda. L’informazione è che l’esercito ucraino sta per lanciare un’offensiva (1): ma non ne ha le capacità e la demoralizzazione è mostruosa. Tuttavia pretendono di passare all’attacco. Preparano un bombardamento d’artiglieria massiccio. Dopo questo, un’arma nucleare tattica esploderà nella zona dell’offensiva dell’esercito ucraino. Tutto il mondo condannerà l’uso di armi atomiche perpetrato dagli orribili russi. Siccome le discussioni sulla ri-orientazione della nostra dottrina militare girano attorno a questo punto, e l’intelligentsia liberale sta già gridando su questo, una tale accusa sarà molto, estremamente difficile da smentire. Anche se le nostre forze armate non sono in grado di fare questo nemmeno teoricamente, ma ciò sembrerebbe del tutto plausibile agli americani, perché nella storia i lanci di armi atomiche li hanno fatti loro. Usare una bomba nucleare per la terza volta non sarebbe per loro un problema».

Il punto , sottolinea Delyagyn, è che noi russi non siamo riusciti a contrastare la falsa accusa, strillata dai media occidentali e dai loro politici e Governi, che «il Boeing della Malaysia è stato abbattuto dalle bestie russe», e sarà difficile provare che i barbari russi hanno lanciato un’arma atomica contro l’armata ucraina indifesa.

Non gli si può dar torto. Anche se le forze occidentaliste hanno da mesi messo la sordina su quel criminale false flag che ha portato all’assassinio dei 289 passeggeri innocenti, in quanto è impossibile ormai nascondere del tutto le losche manovre (per cui ad esempio la Malaysia, lo Stato interessato e vittima, è stato tenuto fuori dalla ‘commissione d’indagine’ tecnica – formata esclusivamente da Olanda, Belgio, Australia e… Ucraina, un fatto senza precedenti né giustificazioni in caso di sciagura aerea), ma la versione ufficiale che regge ancora è questa: sono stati i russi, o i ribelli abbattere il MH17. Eurodeputati britannici sono giunti al punto da chiedere a Mosca «non solo le scuse, ma l’indennizzo alle famiglie delle vittime», senza essere seppelliti dello sprezzo. «Continuano a proclamare che il responsabile diretto del Boeing malaysiano è personalmente Putin», dice Delyagin: «Figuratevi quando le tv mostreranno le immagini dei bambini ucraini bruciati dalle radiazioni. Nessun uomo politico europeo avrà il coraggio di dire: d’accordo, è accaduto qualcosa di molto grave, ma noi continuiamo comprare il gas russo perché è conveniente. Tutte le relazioni commerciali saranno vietate. Anche la tv Russia Today [che dà il punto di vista di Mosca, ndr] sarà oscurata in Occidente».

Del resto, secondo le informazioni di Delyagin, è proprio l’Estonia al centro di oscure manovre nucleari.

«Abbiamo rapporti sul grande porto estone di Padiski, che è attualmente un grande deposito di rifiuti radioattivi per tutta l’Estonia ed altri Stati: vecchio materiale medico, per radiografie eccetera. Ed ecco, la NATO fa accostare a questo porto un cargo radioattivo, ma non si tratta di materiali esauriti destinati alla discarica. I rifiuti radioattivi sono solo usati come copertura.

E ci sono altre storie strane: per esempio, esperti di compagnie militari private sono arrivati all’inizio del conflitto. Uno di questi esperti (il suo nome ci è noto) è stato messo in isolamento a causa delle radiazioni, e ne sarebbe morto. Ci sono altri giochi strani…».

Ma gli USA hanno già vinto, rovinando la Russia e strappandone le relazioni con l’Europa, che era il loro scopo primario. («La UE può essere una grande potenza indipendente dagli USA solo in cooperazione con la Russia. Adesso è sparita come attore mondiale», dice Delyagin). Perché avrebbero bisogno di un simile false flag atomico? Perché stravincere con tale mostruosità?

La risposta è contenuta nella valutazione di Delyagin: i Governi europei continuano a cercare di riannodare le relazioni commerciali con Mosca, un po’ sottobando; ci perdono troppo nello strappo definitivo, non vogliono lo shale gas americano – una fonte incerta e costosa – e preferiscono il gas russo, sicuro e stabile. Le opinioni pubbliche europee inoltre hanno simpatia per Putin. Una bomba atomica da cui accusare Putin romperebbe queste relazioni sottobanco, e la simpatia per Putin. Dopo la Bomba, «nessun uomo politico europeo avrà il coraggio di dire: d’accordo, è accaduto qualcosa di molto grave, ma noi continuiamo comprare il gas russo perché è conveniente».

«Sarà un crimine assoluto, e non ci sarà alcuna prova», dice Delyagin «Qui non si tratta di un Boeing della Malaysia con tutti attorno ai resti a fare foto. Lo sappiamo che dei rappresentanti occidentali che si fanno passare per giornalisti russi sono dentro Donetsk assediata e cercano le prove del coinvolgimento della Russia; dei super-prfessionisti e nello stesso tempo gente debole… non hanno alcuna prudenza, non sanno cosa esattamente cercare. Sono rimasti lì per mesi e non hanno trovato niente. Ma questo niente non è una prova per loro, né per alcuno in Occidente. Dicono: non abbiamo visto, ma sappiamo che sul terrenoci sono soldati russi».

È la versione ufficiale a cui tutti in Occidente credono. Nel caso di un’esplosione atomica, meglio che attorno al Boeing dove tutti scattavano foto: «Qui non ci sarà niente da fotografare», perché nessuno entrerà nell’area contaminata. Il mito della aggressione russa all’Ucraina si appoggerà su un’esplosione nucleare, ed allora «sarà impossibile difendersi» di fronte alle opinioni pubbliche mondiali manipolate.

Se ritenete questo un sospetto eccessivo, vi invito a considerare il gran numero di false flag che vengono quasi continuamente creati onde pasturare le oche dei media e far risuonare le grancasse della informazione-spettacolo. Quando si tratta di allarmare le masse torpide sul pericolo islamico, sul terrorismo jihadista che ci minaccia nelle nostre strade e nei caffè – come è accaduto nella lontanissima Sidney – è il caso di farsi qualche domanda sulla scenografia preparatoria di queste tragedie, e sui caratteri anomali di questi «terroristi».

Nella città australiana, il giorno prima del tragico evento, il teatro dell’Opera di Sidney – che sorge a qualche centinaio di metri dal caffé Lindt – viene evacuato a causa di un a borsa «sospetta»: l’intervento degli agenti, dice chi l’ha visto, sembrava un’esercitazione di quel che sarebbe avvenuto il lunedì seguente. Ed ha creato il clima collettivo giusto, del resto già creato da settembre, quando il Governo ha alzato il «livello di allarme», senza specificare perché. Il lunedì seguente un uomo armato prende 44 ostaggi nel caffé Lindt: occasione eccezionale di gran di spiegamento di forze speciali come da esercitazione precedente, di urlate «breaking news» su tutti i grandi network, e con la pacchia con le tv di tutto il mondo piazzate per ore ed ore davanti al Lindt a far vedere dalle finestre gli ostaggi, il terrorista in bandana jihadista, la bandiera nera che sembra proprio quella dell’ISIS o Daech tenuta davanti alla vetrina.

Il Daechi in Australia! Ma come osare essere scettici? La tv l’ha mostrato! In diretta! Per sedici ore!

In quelle sedici ore, il Primo Ministro australiano Tony Abbott (quello che ha cercato di umiliare Putina Brisbane) ha tenuto non uno ma due messaggi alla nazione. Centinaia di polizotti, fra cui quel corpo pesantemente armato di assalto tattico che avrete visto, hanno invaso il centro di Sideny.

«Edifici che si trovano a chilometri di distanza dalla scena della presa d’ostaggi sono stati evacuati, i mezzi di trasporto pubblici sono stati dirottati, le pattuglie di polizia sono state rafforzate non solo a Sidney ma a Canberra e in altre città… Nessuna spiegazione coerente è stata data per la decisione di prendere d’assalto il caffé all’alba, ciò che ha portato alla morte dello squilibrato e di due ostaggi innocenti», ha scritto il giornalista Peter Symonds. Insomma Abbott è riuscito a trasformare un evento grave sì, ma localizzato, in una cirisi nazionale di prima grandezza, per giustificare una politica estera interventista in Medio Oriente, come richiesto dalla Casa Bianca.


Man Haron Monis
Così, alle torpide masse non interessa molto sapere chi è il terrorista: tale Man Haron Monis (conosciuto anche con un altro nome, Monteghi Borujerdi), rifugiato iraniano (molto utile, anche se lui dice di essere non più sciita ma sunnita), che si pretende ayatollah (nientemeno), vestito da clerico musulmano, 49 anni, già condannato più volte dai tribunali australiani, fra l’altro per aggressione sessuale e sospettato dell’ omicidio di una ex-moglie. Aveva l’obbligo di 300 ore di lavori socialmente utili, era in libertà vigilata e avrebbe dovuto ricomparire davanti ai giudici a febbraio.



«Vi avevamo avvertito che uomo era», hanno subito reso noto a Teheran le autorità iraniane. Il vice-ministro degli Esteri Ebrahim Rahimpour ha detto: «Abbiamo comunicato al Governo australiano i precedenti penali di cui questo personaggio s’era macchiato in Iran, abbiamo consigliato di controllarlo da presso, ma loro non hanno fatto nulla». Anzi, nonostante una richiesta di estradizione (Man è scappato dall’Iran perseguito per frode, lasciando moglie e due figli), hanno dato asilo a Man come «rifugiato politico», e poi addirittura la cittadinanza: una larghezza assolutamente insolita per le Autorità australiane, notoriamente molto strette nei permessi d’immigrazione, all’immigrazione, specialmente d a certi paesi.

Le autorità australiane hanno ammesso che Moni era ben noto a loro, e ai servizi di spionaggio (ASIO), perché anche lì aveva commesso parecchi reati anche gravi. Ma non era nella lista dei sospetti di terrorismo. Anche se un mese prima dell’irruzione nel caffé Lindt, aveva postato un messaggio in arabo sul suo sito web, in cui giurava fedeltà a «al Califfo dei Musulmani», probabilmente intendendo il capo dell’ISIS… nonostante questo, lo hanno continuato a lasciare a piede libero. Fino a che si è fatto ammazzare come avviene a tanti assassini solitari, dall’irruzione dei corpi speciali.

Che cosa voleva, esattamente? Nulla. Nelle ore in cui ha tenuto sotto il mitra gli ostaggi, Moni non ha avanzato alcuna richiesta: lo animava solo la notoria volontà dei terroristi jihadisti di fare del male a degli innocenti (come Putin ai passeggeri del volo Malaysia), per ragioni insensate o infantili. Sembra che il suo solo scopo fosse di esibire la bandiera nera del Profeta dalla vetrina, in favore di telecamere. «Era un mattoide», hanno detto le autorità, giustificando così perché non lo tenevano sotto controllo: l’hanno sottovalutato.

Già, un mattoide che la giustizia australiana voleva interrogare sull’omicidio di tale « Noleen Hayson Pal, 30 anni, accoltellata 18 volte e data a fuoco nella periferia occidentale di Sydney nel mese di aprile» del 2013: l’ex moglie, a quanto pare. Uno che anche la stampa australiana conosceva bene, perché spesso lo intervistava come esempio di ‘ayatollah’ (sic) ma liberale e ostile al regime di Teheran, e poi di sunnita islamista, però moderno e di larghe vedute...

Certi mattoidi sono molto utili. Gente psichicamente instabile, altamente influenzabile dagli «stati d’animo collettivi» (états d’esprit, diceva Guénon ) che accorte Centrali – e i media loro coadiutori – sanno ben diffondere. Gente che al momento buono viene indotta a passare all’azione.

Come quel giovinotto, ricordate?, che ad Ottawa, l’ottobre scorso, ha ammazzato due persone e fatto irruzione nell’edificio del Parlamento, sicché ha dovuto per forza essere ucciso (mai che li si possa interrogare, questi jihadisti solitari). Si chiamava Michael Joseph Hall, ma preferibilmente Michael Zehaf-Bibeau (fa più islamico: era il nome del patrigno, un ricco omo d’affari libanese), 30 anni. Di ottima e ricca famiglia. Tossicodipendente più volte fermato dalla polizia, che sapeva tutto della sua svolta ossessivo-religiosa: S’era «convertito di recente all’Islam», attestano gli investigatori. Di recente, e già così cattivo? Certo, «s’era radicalizzato su Internet», hanno spiegato i media.

Radicalizzato su Internet.

Sul web s’era ‘convertito’ un altro canadese, Martin Couture-Rouleau: giovanottone esaltato, senza alcuna radice etnica o familiare che lo avvicinasse all’Islam: un quebecois de souche, militante della francofonia. Poi la frequentazione di siti jihadisti, l’ossessione, e si comincia a registrare su Facebook e Twitter come «Abu Ibrahim al-Canadi», nome che s’è inventato da sé. Due giorni prima che Michael Zehaf-Bibeau facesse irruzione nel Parlamento dopo aver ucciso un soldato di guardia al monumento ai caduti, questo Couture-Rouleao alias «Al Canadi» travolge volontariamente con l’auto due soldati canadesi, uno dei quali morirà; subito dopo telefona al 911 (il telefono di soccorso, equivalente del nostro 113) per esaltare il suo gesto, ma delirando: l’ho fatto «per piacere a Dio». Anche lui, come l’altro, erano schedati da polizia e servizi: gli era stato ritirato il passaporto perché non andassero ad arruolarsi con Daesh in Siria.

E così, le opinioni pubbliche di due Paesi anglosassoni, l’uno e l’altro all’altro capo del mondo e lontanissimi dal Medio Oriente, hanno «provato sulla loro pelle» il pericolo islamico. I due Governi, beninteso, partecipano alle operazioni anti-Daesh (in realtà contro la Siria) ordinate da Washington: ora le opinioni pubbliche hanno un valido motivo per approvare questo coinvolgimento bellico così lontano.

Sono false flag.

Il che non vuol dire che non esista l’Islam massacratore. Boko Haram, imprendibile e invincibile come l’ISIS, continua a fare stragi. E i talebani che hanno ammazzato 141 scolari e maestri nella sciola in Pakistan. Solo che, secondo i testimoni, gli assassini parlavano arabo, altri una lingua dell’Asia centrale (ceceno), non la lingua dei Talebani – il pashtu – o la lingua dei pakistano, l’urdu. Il che significa che non erano affatto talebani. Ma specialisti venuti da fuori.
Note: 
1) Effettivamente da sabato 13 dicembre fino a martedì 16, i tre principali aeroporti ucraini nell’Est, Zaporizhzhya, Dnipropetrovsk e Kharkiv, sono stati chiusi al traffico civile. E vi sono atterrati invece, specialmente di notte, grossi aerei da carico militari con la sigla US Air Force o NATO: hanno scaricato molto materiale. Nell’aeroporto sono di Kharkov sono scesi un numero notevole di militari stranieri, forse polacchi, equipaggiati ed armati . Si ricordi che il Parlamento ha votato all’unanimità una legge per permettere al presidente di iniziare atti di guerra contro la Russa senza ulteriore autorizzazione. E inoltre è stata presa la decisione di fornire armamenti letali al Governo ucraino, con lo stanziamento d 350 milioni di dollari in sostegno militare e non-militare al regime di Kiev. Venticinque milioni di dollari sono destinati «ad espandere la democrazia in Russia e a sostegno delle organizzazioni civili», ossia all’opposizione a Putin.

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