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giovedì 7 novembre 2024

Moratoria flop, progetti per 5.000 megawatt

Mauro Pili 

Più che una moratoria un flop, sonoro e senza appello. Per la legge, la numero 5 del quattro luglio scorso, che doveva fermare lo scempio speculativo nell'Isola del sole e del vento, il tracollo è senza mezze misure. Doveva «scongiurare», secondo l'articolo uno, «l'irreversibilità degli impatti sul territorio regionale derivanti dalle attività di realizzazione, installazione o avviamento di impianti di produzione e accumulo di energia elettrica». 


Non blocca niente 

Non sta scongiurando niente. I progetti eolici che potevano essere bloccati, dal Monte Linas al Marganai, da Villacidro a Domusnovas, visto che le pale non erano state ancora innalzate, hanno avuto campo libero. Le distese infinite di "batterie cinesi" non si sono fermate un attimo, nemmeno dinanzi ai «crateri neri» che negano informazioni su rischio cancro e danni genetici. Se lo scempio si materializza ovunque, dalle pendici del Limbara a quelle di Monte Arcosu, nei Palazzi di Roma la legge-moratoria l'hanno cestinata ancor prima dell'esame dell'undici dicembre prossimo da parte della Corte Costituzionale. Al Ministero dell'Ambiente la considerano come un'inutile trovata propagandistica, senza effetto alcuno. 

sabato 19 ottobre 2024

Proposta di legge di iniziativa popolare denominata ” Pratobello ’24”

https://www.nurnet.net/blog/proposta-di-legge-di-iniziativa-popolare-denominata-pratobello-24/

«Proposta di Legge Urbanistica della Regione Autonoma della Sardegna – Norme urbanistiche in applicazione dell’art.3 lettera “f” dello Statuto Autonomo della Sardegna – Legge Costituzionale n.3 del 26 febbraio 1948 – Disposizioni normative urbanistiche relativa all’insediamento di impianti fotovoltaici industriali a terra e eolici terrestri con recepimento di principi e obblighi di tutela e valorizzazione contenuti in programmi sovranazionali, nazionali e regionali»


La relazione
La Regione Autonoma e Speciale della Sardegna, il cui Statuto è stato approvato con legge costituzionale n.3 del 26 febbraio 1948, dispone di competenza primaria in materia di «Edilizia e Urbanistica» come disciplinato dall’art. 3, lettera «f», del medesimo Statuto. La Corte costituzionale ha più volte rilevato che la competenza del legislatore sardo in materia di edilizia e urbanistica non comprende «solo le funzioni di tipo strettamente urbanistico, ma anche quelle relative ai beni culturali e ambientali» (sentenza n. 178 del 2018; in questo senso già sentenza n. 51 del 2006).

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