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venerdì 2 agosto 2024

IL LEADER DI HAMAS È STATO UCCISO IN IRAN DA UN ATTACCO, NON DA UNA BOMBA

Il complesso di Neshat dopo l'assassinio. Via X.
SouthFront

I media iraniani hanno smentito un articolo del New York Times secondo cui Ismail Haniyeh, leader politico del movimento palestinese Hamas, sarebbe stato ucciso da un ordigno esplosivo nascosto nella sua stanza due mesi prima dell'attentato.


Il quotidiano, citando cinque funzionari mediorientali, ha riferito il 1° agosto che l'ordigno esplosivo era nascosto nella foresteria gestita dal Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, nel complesso di Neshat, nella periferia settentrionale della capitale iraniana, Teheran.

Ha spiegato che il dispositivo è stato individuato da remoto intorno alle 2:00 di notte, ora locale, del 31 luglio. L'esplosione ha scosso l'edificio, mandato in frantumi le finestre e fatto crollare parzialmente un muro esterno.

La meticolosa pianificazione dietro l'attacco è stata tale che, nonostante la vicinanza di Ziyad al-Nakhalah, leader della Jihad islamica palestinese, che alloggiava nella stanza accanto, la sua stanza ha subito danni minimi, come affermato da due funzionari iraniani, secondo quanto riportato dal giornale.

Non è chiaro chi siano i funzionari mediorientali citati dal New York Times, né se provengano da paesi amici dell'Iran.

Le affermazioni del giornale sono state smentite dall'agenzia di stampa Fars, che ha affermato che la stanza di Haniyeh nel complesso di Neshat è stata presa di mira da "un proiettile teleguidato lanciato dall'aria".

"Queste bugie vengono propagate mentre i risultati dell'indagine degli esperti indicano che Haniyeh è stato colpito da un proiettile, nel quale non si può escludere il coinvolgimento del regime sionista", ha affermato l'agenzia di stampa in un rapporto, accennando al New York Times.

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