lunedì 11 luglio 2016

Indipendentismo sardo e referendum sulla riforma costituzionale italiana

#Sa Defenza condivide idealità e analisi degli aspetti trattati in questo articolo di Claudia Zuncheddu leader di Sardigna Libera; incoraggiamo tutte e tutti, il mondo indipendentista, sovranista, nazionalitario, sardista e sardo, le donne e uomini liberi i democratici, alla riflessione  ... per non cadere nella trappola astensionista o al votare in favore delle modifiche Costituzionali, cosa, da cui difficilmente potremo riprenderci nel caso vincessero questi politicanti italioti corrotti e svenduti che sono sia al governo che non, una esortazione a votare e lottare in difesa dell'autonomia e dello statuto sardo, sempre con l'idea ferma dell'indipendenza politica ed economica della Sardinya, e sebbene ad alcuni possa sembrare una perdita di tempo o poca cosa, in realtà, questo referendum si prospetta come una lotta determinante contro i poteri forti finanziari e multinazionali delle élite mondiali, che, vogliono appiattire e rendere inermi e cancellare le sovranità dei popoli della terra per poterli meglio gestire con pochi oligarchi al loro comando, nella UE.
Per quanto, se il referendum è ritenuto di grande importanza per le élite mondiali, tanto più lo è per noi, e dai commenti dei loro leader, ad esempio un personaggio del calibro della Merkel, afferma che in caso di vittoria dei NO, dice che l'Italia deve uscire immediatamente dalla UE, come hanno già di fatto e prospettato con la GB dopo il Brexit, vorrebbero imporre un'uscita unilaterale senza nessuna contrattazione sui rapporti bilaterali tutto a discapito di chi lascia, come dire se non vi assoggettate vi espelliamo alle nostre condizioni, un vero e prorio dictat , contro la libertà di espressione e di voto dei cittadini, è accettabile?

Vota #NOalReferenfumCostituzionale di Ottobre 2016


Indipendentismo sardo e referendum sulla riforma costituzionale italiana

Claudia Zuncheddu
manifestosardo.org



La Costituzione italiana per noi indipendentisti e per gran parte del mondo autonomista, non è la nostra Costituzione, ma di certo nessuno può ignorarla.

Al di là del conflitto tra lo Stato italiano che disconosce alla Sardegna la condizione legittima di Nazione e il suo diritto all’autodeterminazione e all’indipendenza, tenendola in una condizione economica, sociale e politica neocoloniale e il sentimento diffuso tra i sardi secondo cui Sardigna no est Italia, resta il fatto che la Sardegna è sotto l’ombrello politico della Carta costituzionale italiana che afferma l’unicità e l’indivisibilità della Repubblica.
Un paradosso per noi indipendentisti e per i numerosi storici che hanno visto nell’Unità d’Italia una coincidenza di eventi che hanno fatto sì che un’accozzaglia di interessi capitanati in parte dai Savoia e popoli con storie diverse andassero forzatamente a costituire una nuova entità statuale, quella italiana, più formale che sostanziale.

Un’Unità, esito di una rivoluzione passiva o di una rivoluzione mancata, come diceva Gramsci.
Un’Unità che si tentò di concretizzare nel tempo con artifici, come la trasmissione della RAI Non è mai troppo tardi, con cui negli anni 60 a quell’insieme di etnie e di popoli con storie e tradizioni differenti, con l’alibi dell’analfabetismo fu imposta e insegnata una lingua straniera, quella italiana, che li avrebbe omologati come popolo all’interno di un processo di unificazione culturale della nazione Italia. Il tutto a distanza di cento anni dalla proclamazione del Regno d’Italia.

Etnie, popoli e nazioni, inglobati nella neonata Italia, non si sono mai rassegnati ad abbandonare la propria identità per far parte di una Unità d’Italia debole, poco credibile e in tanti casi contraria e ostile ai loro stessi interessi. Eppure lo Stato italiano, dalla monarchia al fascismo alla repubblica, ce l’ha messa tutta per far sì che, ad esempio noi sardi, dimenticassimo la nostra storia, le nostre radici, la nostra lingua, consapevole che solo privandoci dell’identità e cancellando la nostra memoria storica ci avrebbe indebolito per meglio dominarci e saccheggiare le nostre risorse.

L’indipendenza della Sardegna oggi è una necessità ed è possibile solamente attraverso processi democratici che consentano conquiste anche parziali ma progressive di sovranità. E’ per la difesa di quei processi democratici che noi indipendentisti, identitari e autonomisti, siamo chiamati ad una presa di posizione sulla Riforma Costituzionale promossa da Renzi, dal suo giglio magico e auspicata anche da una parte del centro destra.

Il nostro NO alla Riforma è per opporci ad ogni manipolazione tesa a ridurre ulteriormente i nostri spazi di autonomia e di democrazia sanciti dal nostro Statuto speciale. La deriva autoritaria dello Stato italiano, coerente con un processo mondiale di riduzione degli spazi costituzionali democratici, è preludio di ulteriore privazione dei diritti contemplati non solo dallo statuto delle regioni autonome, ma anche da quello delle regioni a statuto ordinario.

La Riforma costituzionale promossa dal Governo Renzi non è solo una questione italiana ma riguarda anche i sardi. Essa in sintonia con l’Italicum, è il golpe con cui si accentrerà ancor più il potere a Roma condannando la Sardegna anche dal punto di vista giuridico e legislativo ad un forte arretramento e perdita di sovranità. L’abolizione del Senato è l’ennesimo inganno che con il pretesto dei tagli ai costi della politica, di fatto taglia le rappresentanze democratiche elettive creando un’oligarchia di nominati con plurincarichi fedeli alle segreterie dei partiti italiani. La Sardegna perderà il diritto ad esprimere liberamente le proprie rappresentanze laddove si decide anche per il nostro futuro.

Al di là anche della cancellazione del Titolo V che sancirà di fatto la fine delle Autonomie e delle prerogative regionali, la Riforma Renzi/Boschi/Verdini rientra in strategie internazionali ben più ampie di cui ne sono parte la gestione di questa Europa e del suo sistema monetario. Con i trattati europei si mira a delegittimare il Parlamento italiano per favorire il controllo diretto economico e politico da parte del capitale finanziario internazionale. La Riforma renziana è al servizio di questo sistema. L’indipendentismo sardo ed europeo non può astenersi dalla lettura dei fatti locali in una cornice politica internazionale che non lascia scampo in primis alle etnie, ai popoli e alle Nazioni senza Stato in gran numero presenti in Europa. Anche queste considerazioni fanno parte del senso del nostro NO nel Referendum di ottobre sulla Riforma della Costituzione italiana.


Claudia Zuncheddu è la portavoce di Sardigna Libera

“La Russia non userà mai per prima il suo potenziale missilistico nucleare”

“La Russia non userà mai per prima il suo potenziale missilistico nucleare”

sputniknews.com






© AP Photo/ Czarek Sokolowski

La Russia non userà mai per prima le sue forze missilistiche nucleari, ha dichiarato ai giornalisti il presidente della commissione Difesa della Duma Vladimir Komoedov.


I leader dei Paesi della NATO hanno deciso di schierare 4 battaglioni multinazionali a rotazione negli Stati Baltici e in Polonia. Inoltre la NATO ha annunciato l'avvio dei preparativi per un sistema di difesa missilistica in Europa, che tuttavia non rappresenterebbe una minaccia per il potenziale nucleare di deterrenza strategica della Russia. Allo stesso tempo i partecipanti al vertice di Varsavia hanno espresso la necessità di proseguire il dialogo con la Russia.

"Una volta che la difesa missilistica sarà operativa, significa che una parte delle forze sarà in stato di allerta e pronta al suo utilizzo, vale a dire ad abbattere i nostri missili. Il sistema è orientato esclusivamente contro il potenziale missilistico nucleare della Russia. Non si tratta di Iran, o Iraq, è tutto un bluff, una furbata," — ha detto il deputato.

Secondo lui, non appena il sistema di difesa missilistica sarà messo in funzione, i missili tattici russi avranno il compito di sfondare questa linea di difesa.

"Questo significa colpire. I missili avranno il compito di colpire questa struttura. Ma questa linea è in Europa, in Romania e in Polonia. Pertanto questi Paesi sono diventati ostaggi della politica degli Stati Uniti. Il compito significa essere pronti, ma quando viene dato il comando "start", agiranno contro la difesa missilistica, vale a dire contro le sue strutture, le postazioni di lancio, le stazioni radar, per neutralizzare il sistema," — ha spiegato, sottolineando che "ovviamente, è tutto un discorso ipotetico".

"Abbiamo un'iniziativa di difesa, la dottrina militare. Non saremo mai i primi ad utilizzare i missili nucleari, possiamo farlo solo in caso di risposta," — ha aggiunto Komoedov.

domenica 10 luglio 2016

Bambina vegana malnutrita? Sbugiardati per l’ennesima volta i giornalisti


Bambina vegana malnutrita? Sbugiardati per l’ennesima volta i giornalisti

Marcello Pamio
disinformazione


Per vergognarsi di un errore o di uno sbaglio bisogna avere una coscienza e un minimo tra dignità e umiltà. Qualità queste che i giornalisti di regime hanno perduto da molto tempo.

Se la linea editoriale da tenere è quella, non possono discostarsi, non possono alzare la testa.
La loro libertà è stata sostituita da una gabbia dorata che permette una sudditanza totale. In fin dei conti tengono famiglia e hanno sopra le teste un direttore e degli azionisti a cui rispondere. Sempre e comunque.
Poco importa se scrivono articoli falsi, se inventano letteralmente le notizie, se ricopiano spudoratamente le veline che giungono dalle agenzie stampa o dalle società di PR, quello che conta è soddisfare la linea editoriale. Punto.

L’ultimo attacco in ordine cronologico all’intelligenza delle persone e alla vera informazione arriva da La Repubblica versione online del 29 giugno 2016.
Due giornalisti, Michela Bompiani e Marco Preve, hanno firmato un pezzo intitolato: “Genova, bimba di due anni in rianimazione per la dieta vegana, è salva”.

L’articolo descrive in maniera drammatica ciò che sarebbe avvenuto all’ospedale Gaslini di Genova: “Non ha neppure tre anni, Chiara e si troverebbe in condizioni di forte carenza di vitamina B12, il peso nettamente sotto il percentile di riferimento, una scarsa reattività, movimenti rallentati, e un livello di emoglobina bassissimo”. 
La chicca però arriva quando i due liberi giornalisti, nonché esperti di nutrizione umana, affermano che il quadro clinico della bambina sarebbe “compatibile con gli effetti su un bambino di una dieta vegana”.

La frase non è virgolettata e quindi si presume non sia stata rilasciata da qualche medico ospedaliero intervistato sul caso (se mai ne avessero intervistato uno), quindi è farina del loro sacco.
Un sacco molto ampio e forbito leggendo il resto dell’articolo.
Visto che il genio della lingua italiana non è un optional, i due parlano di “effetti” della dieta vegan, creando nell’immaginario collettivo l’idea che tale regime alimentare crei per forza di cose dei danni secondari, ne più ne meno come i farmaci, i quali hanno certamente effetti collaterali gravissimi e mortali. Ma di questi i due giornalisti non se ne occupano. Tengono famiglia.

Quindi tramite La Repubblica scrivendo che il quadro di Chiara è “compatibile con gli effetti su un bambino di una dieta vegana”, si sta affermando pubblicamente che i bambini vegani soffrono di carenza di B12, scarsa reattività, movimenti rallentati, livelli bassi di emoglobina…
Falsità ampiamente dimostrate dalla scienza ufficiale, ma per conoscere bisogna studiare e leggere le pubblicazioni, cosa che i giornalisti non fanno e non possono fare, altrimenti cambierebbero mestiere.

Da noi in Italia vi sono tantissimi bambini onnivori, quindi svezzati prima e alimentati poi secondo i rigorosi crismi che vorrebbero gli autori dell’articolo, che soffrono lo stesso di gravi carenze di B12, tanto per fare un esempio. Come la mettiamo? 

Una piccola parentesi sulla B12 è d’obbligo.
E’ molto difficile che si manifesti carenza di vitamina B12 in chi segue una corretta e sana alimentazione: variando gli alimenti e scegliendo cibi biologici e rigorosamente integrali.
Sono però molteplici le componenti che possono indurre a tale carenza, indipendentemente dal regime onnivoro oppure vegan: scarsità di nutrienti negli alimenti convenzionali e raffinati, sterilità dei terreni a causa delle coltivazioni industriali e chimiche (la B12 infatti è sintetizzata da batteri che vivono nei terreni), incapacità dell’organismo di utilizzare i nutrienti (malassorbimento), carenza di fattore intrinseco e di succhi gastrici, patologie intestinali, parassitosi, ecc.. 
Quindi quando eccezionalmente si verificano tali carenze la colpa non è da attribuire alla dieta ma in chi non ha le necessarie conoscenze e competenze nutrizionali. Molti genitori infatti commettono errori di tipo nutrizionale, ma la colpa non è del regime vegan.

Dall’altra parte sempre in Italia vi sono almeno 1 milione di bambini obesi che sono stati allattati secondo i protocolli sani e naturali insegnati dai pediatri e riportati dalle piramidi alimentari. Come la mettiamo?
Un bambino ‘vegano’ (che poi vedremo essere l’ennesimo falso) viene ampiamente riportato nei media, sbattuto in faccia al mondo il tutto per sputtanare e deridere le scelte etiche, morali e salutistiche dei genitori, mentre 1 milione di bambini obesi vanno benissimo. Tutto normale.
“Il quadro di questi poveri bambini (obesi) è compatibile con gli effetti del loro regime normale?”. Perché Michela Bompiani e Marco Preve non scrivono un bell’articolo anche su questi bambini che avranno certamente il futuro segnato? 
Forse perché non fa notizia? 
Non fa vendere copie o abbonamenti? Perché l’editore vuole che si sputtanino solo i bambini vegani?
O forse perché i bambini obesi creano PIL mentre quelli vegani no?

E qui viene il bello: i bambini vegani non rendono soldi all’industria dei veleni, all’industria della grande e malefica distribuzione, non rendono soldi alla fervida industria farmaceutica.
I bambini alimentati correttamente sono sani e non si ammalano e questo non va bene.


Torniamo alla bambina di Genova messa sotto tutti i riflettori, perché in realtà non era vegana!
Il merito di aver fatto chiarezza va al senatore Lello Ciampolillo del Movimento 5 stelle.
Il senatore ha telefonato al Gaslini di Genova per capire esattamente che cosa si celava dietro i titoloni di giornale (de La Repubblica, ripreso poi da tutti di pappagalli e megafoni del Sistema).
Ha parlato con il Direttore sanitario il quale ha confermato la carenza di B12 (sempre più diffusa anche tra gli onnivori), ma poi ha chiarito che la bambina era ancora in fase di svezzamento (a due anni???) e mamma le dava da mangiare il parmigiano, il che significa che la bambina non era vegana. Inoltre il padre mangiava di tutto.
Perché queste banalissime informazioni non sono state riportate dai due giornalisti de La Repubblica? Forse perché non hanno avuto il tempo di intervistare nessuno, tanto meno il Direttore sanitario dell’ospedale dove è stata ricoverata la piccola. Ma hanno avuto tutto il tempo per scrivere un’accozzaglia di errori, banalità e luoghi comuni.
Perché il vero giornalismo lo deve fare un senatore del Movimento 5 stelle?

Questo purtroppo è l’ennesimo caso di scorretta informazione, visto che è stato verificato che anche il bambino malnutrito dell’altro caso di cronaca accaduto a Belluno non era vegano…
E’ arrivato il tempo - come dice benissimo l’amico Franco Libero Manco - che il Movimento si costituisca parte civile nei confronti di chi cerca (per malafede, per soldi o per ignoranza) di mettere in cattiva luce la validità della scelta vegan.
Visto che questi pseudo-giornalisti non smettono di scrivere amenità, mezze verità e anche falsità, su argomenti così importanti per la salute umana, dobbiamo essere noi il cambiamento.
Basta comperare giornali, riviste, rinnovare abbonamenti on-line e guardare la televisione. Basta!
Diamo al Sistema un segnale fortissimo e molto chiaro.

Qui sotto l’intervista completa al senatore, tratta dal sito Vegolosi.it:
www.vegolosi.it/?p=36560

Si chiama Lello Ciampolillo, il senatore del Movimento 5 Stelle che ha chiamato il Gaslini di Genova per capire esattamente che cosa si celava dietro i titoli di giornale sulla piccola Chiara, bimba ricoverata d’urgenza a causa di problemi legati ad alcune carenze alimentari, imputate immediatamente dai media ad una presunta dieta vegana. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente.

Come mai, senatore, ha deciso di chiamare il Gaslini?
Perché non è la prima volta che il veganesimo viene attaccato a priori a causa di una scorretta informazione, era già successo con il caso del bambino di Belluno che non solo non era vegano, come si diceva, ma neppure svezzato. Mi ricordo di aver chiamato i primi giornalisti che avevano dato la notizia, quelli del gazzettino di Belluno, e alla fine della conversazione con il giornalista autore del pezzo mi aveva confessato che non sapeva bene che cosa significasse “vegano”.

Cosa le hanno detto al Gaslini?
Ho parlato con il direttore sanitario, molto gentile, mi ha chiarito che aveva davanti sei pagine di relazione sul caso della piccola Chiara e che i medici stavano ancora valutando la situazione e che certamente c’era una carenza di vitamina B12. Sta di fatto che parlando mi ha chiarito che la bambina era in fase di svezzamento e la mamma le dava il parmigiano, ciò significa che la bambina, ovvio, non è vegana. Inoltre il papà della bambina non è affatto vegano, come ha dichiarato lui stesso sul Secolo XIX.

Non sarà mica un senatore pro-vegan lei?
Sono vegano da 4 anni, pensi un po’, e le dirò di più non solo lo sono io, ma anche mia madre che ha 80 anni lo è diventata, e da quel momento non deve più prendere una quantità di farmaci incredibile. Colesterolo? Sotto controllo. Idem mio padre. Io sono stato meglio fin da subito: niente più mal di testa, per esempio, che per me erano invalidanti.

Ha fatto proseliti in famiglia, insomma. Ma è vegano etico o salutista?

Entrambi: sono partito da una scelta legata alla salute, poi all’etica. Quello che facciamo agli animali è inaccettabile. Ho detto pochi giorni fa che quando ci invitano ad una grigliata, in verità ci invitano ad un funerale… Senatore, ci racconta qual è il clima politico sul tema vegan in Italia? Ancora acerbo, devo dire. L’etichetta dell'”estremismo” è ancora troppo facile da applicare. Credo che una buon cosa da fare sia il “porta a porta” ossia raccontare a più persone possibili la propria esperienza per fare in modo che se ne sappia di più.

Intervista al senatore a cura di Federica Giordani

Russia: Il gruppo di odio razziale "Black Lives Matter" e i suoi finanziatori miliardari inseriti nella lista tra le organizzazioni terroriste

Russia: Il gruppo di odio razziale "Black Lives Matter" e i suoi finanziatori miliardari inseriti nella lista tra le organizzazioni terroriste

By: Sorcha Faal,


Il comitato investigativo ( SLEDCOM ) riporta che Valentina Matviyenko , presidente del Consiglio della Federazione , ha avviato un'indagine legale per l'immissione sul Servizio federale di sicurezza ( FSB) " di una Lista unificata di organizzazioni, estere e organizzazioni internazionali che sono stati riconosciuti come [gruppi] terroristici con la legge russa " un " gruppo di odio razziale " americano  noto come Black Lives Matter , e i suoi tre fondatori, e due dei suoi finanziatori miliardari americano. [ Nota: Alcune parole e / o frasi che compaiono tra virgolette sono approssimazioni in lingua inglese di parole russe / frasi che non hanno esatta controparte.]

Secondo questo rapporto,  l'autorità di  SLEDCOM  per condurre questa indagine sui terroristi di Black Lives Matter  è sulla base della autorizzazione ai sensi Legge federale del 28.12.2010 No 403-FZ per condurre indagini preliminari relative " alla tutela dei diritti e delle libertà dell'uomo e del cittadino "indipendentemente dai confini internazionali.

Il documento rilasciato dal Presidente Matviyenko sostiene che Black Lives Matter, i suoi fondatori, ed i suoi finanziatori, sono nell'elenco come organizzazione terroristica, continua il rapporto, si riferisce a questi " gruppi di odio razziale " che sostengono l'uccisione di agenti delle forze dell'ordine americane al fine per " incitare / infiammare " " passioni razziali " negli Stati Uniti e le cui " tattiche / e retorica ", se trasferite in Europa, porrebbe una grave minaccia non solo per la Federazione, ma, per tutto il continente.

Le prove presentate da SLEDCOM al Presidente Matviyenko sostengono la sua richiesta, nota la relazione , contiene materiali pubblici classificati, tra cui questa settimana il " tacito sostegno " di The Black Lives Matter  nell'assassinio  di 5 agenti di polizia americani a Dallas, in Texas , e il tentato assassinio di agenti di polizia americani in Georgia, Missouri e Tennessee.



Il "gruppo di odio razziale Black Lives Matter ", continua il rapporto, è stato fondato da attivisti americani su base di comunisti  Alicia Garza , Patrisse Cullors e Opal Tometi che si auto si definiscono " donne nere queer e trans " e i cui membri dell'organizzazione si sono infiltrati nella élite politica USA che conta, come dimostra il loro incontro di oltre 90 minuti con il presidente Obama alla Casa bianca lo scorso febbraio.



La leader di Black Lives Matter Brittany Packnett (a sinistra) in un incontro con il presidente Obama il 18 febbraio, 2016

La più grande preoccupazione (s) del Presidente Matviyenko in materia di Black Lives Matter, tuttavia, dice il rapporto, sono decine di milioni di dollari di finanziamenti accolti donati dal miliardario sostenitore del regime Obama Tom Steyer e l'erede della fortuna Taco Bell , Rob McKay (altrimenti noto come " Obama’s trust fund baby ") -come pure giganti tecnologici USA come Google, che ha dato $ 2.3 milioni a questo " gruppo di odio razziale" , e Facebook, hanno incredibilmente eretto davanti alla loro sede principale  un enorme cartello di "Black Lives Matter" poche ore dopo che gli agenti di polizia di Dallas sono stati attaccati con le armi .



L'enorme manifesto, sulla facciata della sede di Facebook, di "Black Lives Matter" eretto a Menlo Park  8 lug 2016

Rob McKay, continua il rapporto, fornisce il principale " canale di finanziamento " di Black Lives Matter attraverso l'organizzazione comunista  Democracy Alliance ( DA ) sostenuti dagli hedge fund miliardari di Tom Steyer - i quali entrambi,  hanno finanziato con centinaia-di-milioni di dollari la campagna presidenziale di entrambi i democratici, sia quella del presidente Obama che quella attuale di Hillary Clinton.

Per quanto riguarda il motivo per cui queste élite, di bianchi, miliardari, insieme con i giganti USA del Hi-tech, stanno finanziando il " gruppo di odio razziale" Black Lives Matter e i suoi fondatori le " queer woman di colore ",  dice la relazione, viene indicato come la " maggiore preoccupazione " del presidente Matviyenko nel suo rinvio, ma,  dice deve ancora scoprire.

Investigatori dello SLEDCOM, però, continua il rapporto, fanno notare che molti dissidenti americani sono da tempo preoccupati che il regime di Obama stia cercando di incitare una guerra razziale negli Stati Uniti, tra loro l'ex membro del Congresso Allen West, che nel 2013 ha scritto ed espresso i suoi timori che si verifichi  un guerra razziale , e proprio ieri, un altro ex membro del Congresso degli Stati Uniti, Joe Walshminacciano il presidente Obama con la " guerra " e di avvertimenti dei  manifestanti di Black Lives Matter basta " guardare fuori " .

Con le bande di Black Lives Matter  vengono usati ad esempio spray lacrimogeni al peperoncino a Phoenix (Arizona) , e a Oakland (California) i manifestanti attaccano e devastano  un edificio della polizia al grido di "assassini" , la relazione conclude, il rinvio del Presidente Matviyenko collocare questo " gruppo di odio razziale " , i fondatori, e finanziatori, nella lista di organizzazione terroristica del FSB è stato " provvisoriamente approvato " in attesa di ulteriori indagini.

A police officer deploys pepper spray towards a protestor who attended a demonstration against fatal shootings by the police of two black men across the country, in Phoenix, Arizona, U.S. July 8, 2016. © Ricardo Arduengo
Ufficiale polizia schizza con  spray al peperoncino  un manifestante che ha partecipato ad una manifestazione contro le sparatorie mortali da parte della polizia di uomini di colore in tutto il paese, a Phoenix, in Arizona, Stati Uniti 8 Luglio 2016. © Ricardo Arduengo / Reuters





July 9, 2016 © EU and US all rights reserved.  Permission to use this report in its entirety is granted under the condition it is linked back to its original source at WhatDoesItMean.Com. Freebase content licensed under CC-BY and GFDL.

Dallas come “Maidan”. Seguirà golpe di Obama?


Dallas come “Maidan”. Seguirà golpe di Obama?

Maurizio Blondet





Poliziotti americani che sparano a negri senza alcun ragione, uccidendoli a freddo a distanza ravvicinata (e accuratamente ripresi da video); subito dopo, durante una manifestazione di protesta per questi omicidi, un cecchino uccide 5 poliziotti e ne ferisce 7: è una “Piazza Maidan” americana, che ricalca quel che accadde in Kiev, quando nel febbraio 2014 misteriosi cecchini spararono ai manifestanti e insieme a poliziotti di Janukovich, facendone strage, precipitando la furia popolare e – quindi – il “cambio di regime a Kiev” attivamente perseguito dalla Nuland. Oggi si sa che i cecchini erano specialisti polacchi mandati a provocare appunto la rivolta e l’andata a potere della giunta anti-russa (Qui per ricordare:

http://www.rischiocalcolato.it/blogosfera/korwin-mikke-i-cecchini-di-maidan-sono-stati-addestrati-in-polonia-109695.html).

Kiev 2014: poliziotti uccisi


Ora, c’è una mano che sta facendo lo stesso gioco in America? Qualcuno sta eccitando l’odio razziale in Usa, onde provocare disordini così sanguinosi da dare al presidente Obama il pretesto per dichiarare la legge marziale e rimandare le elezioni presidenziali, mantenendo la poltrona della Casa Bianca per un terzo mandato, ovviamente senza essere votato?

Attenzione a questo tweet, che traduco: “Se possiamo far sì che entrambe leconventions vengano chiuse per il pasticcio su Bernie (Sanders) e per il razzista Trump, allora otteniamo la dichiarazione di legge marziale così che Obama resta in carica e noi vinciamo…Dobbiamo assicurare che la gente continui a disturbare [i comizi di] Trump per tutta l’estate e fino all’autunno in modo che la legge marziale sia dichiarata”.Dallas 2016. Poliziotti uccisi

L’autore di questo tweet è, o sarebbe, Deray McKesson, un militante e un politico negro (è stato candidato sindaco di Baltimora) che oggi è a capo del movimento di protesta “Black Lives Matter” (Le vita dei neri contano), nato dopo l’omicidio di un ragazzo negro a Ferguson, Saint Louis nell’agosto scorso. Deray McKesson e i suoi attivisti sono anche quelli che, effettivamente, girano l’America (pagati da Soros) per disturbare tutti i comizi di Trump con urla, insulti e minacce ai simpatizzanti del “candidato razzista”.

“He has to be stopped”, Trump dev’essere fermato, è il motto che l’attivista negro Deray usa nelle sue comunicazioni.





Ma com’è saltato fuori quel tweet? Ed poi davvero suo? Vediamo i fatti certi: il 10 giugno scorso, il suddetto DeRay, denuncia al Baltimore Sun che un hacker ha penetrato il suo smartphone e ha perso il controllo del suo account twitter. L’11 giugno, un utente twitter che usa il seguente soprannome: (@TheSaintNegro), propala il twitter di cui sopra, che è parte di una più ampia conversazione tra McKesson, Johnetta Elzie e Samuel Sinyangwe (due altri attivisti di colore), in cui i tre si coordinano per i loro piani di azione onde creare i presupposti per la legge marziale.I tre congiurati

Estremamente inquietante lo scambio iniziale.





JOHNETTA ELZIE: “Hai parlato con la signora Lynch dei piani per l’estate e l’autunno fino alle votazioni?”

DERAY MCKESSON: “Ci abbiamo parlato due settimane fa e loro vogliono che cominciamo sul serio a spingere su quanto è razzista Trump invece di aspettare, così che gli altri possano iniziare a preparare i manifestanti onde annullino le due convenzioni” (la democratica e la repubblicana, ndr.)”.



“La signora Lynch è Loretta Lynch , attorney general” ossia ministro della giustizia in carica, negra, assai chiacchierata proprio in questi giorni per un incontro che ha avuto con Bill Clinton, proprio mentre la moglie Hillary è nella bufera per la faccenda delle email, che potevano condurre persino alla sua incriminazione. Un incontro come minimo inopportuno. Si credeva che Bill chiedesse alla signora attorney (devota clintoniana) un occhio di riguardo per le possibili disavventure giudiziarie di Hillary. Adesso, si ha motivo di spettare molto peggio: che l’attorney general si coordini con gli attivisti di Black Lives Matter per arrivare alla sospensione delle elezioni presidenziali.



Ma i tweet sono autentici? Li ha fatti esaminare da esperti in photoshop il gruppo civico “Oath Keepers”, una associazione(di destra) formata da militari e poliziotti, in servizio o a riposo, che hanno giurato di “non obbedire ad ordini che violano la Costituzione degli Usa”. I tecnici hanno risposto che le immagini non sono alterate da trucchi, o lo sono state da uno molto esperto.

http://campaign.r20.constantcontact.com/render?m=1102755758632&ca=0311f128-fa87-454d-9b38-fd32be42bd86



Fatto sta che il sospetto di una “surprise” consistente nella legge marziale circola in molti ambienti, non solo fra i cospirazionisti. Per esempio il dottor Ben Carson, uno stimato neuro-chirurgo (di colore) e repubblicano del Texas, ha detto e ripetuto a varie radio che non crede che si terranno le elezioni del 2016.
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Ben Carson: There Might Be ‘So Much Anarchy Going On’ That There’s No 2016 Election

Il dottor Carson ha sottolineato che “l’amministrazione Obama ha, silenziosamente e molto sottilmente, fatto cose inesplicabili che potrebbero benissimo essere la preparazione per la sospensione, di alcuni, se non tutti, dei diritti costituzionali”.



( http://www.commdiginews.com/politics-2/ben-carson-might-obama-cancel-the-2016-election-28523/#MiLdEx6jpWQzVHAh.99)
Tutto pronto per la legge marziale

Fra le “cose inspiegabili”, il dottor Carson ha enumerato come, con decreti presidenziali, Obama abbia militarizzato tutte le agenzie federali – anche le più improbabili, dal Ministero dell’Agricoltura alle Assicurazioni Sociali – fornendole di armamento pesante, autoblindo, munizioni da guerra, giubbotti antiproiettile. Ora vi sono agenti della EPA (Environmental Protection Agency, l’agenzia di protezione ambientale) che controllano le aziende che sospettano stiano violando le norme anti-inquinamento, facendovi irruzione in un centinaio, con armatura, mitragliatori e M-16. Obama ha creato inoltre reparti di “polizia interna”, indipendenti dall’FBi o altri enti di ordine pubblico, in 70 (settanta) enti di Stato federali, reparti armati fino ai denti: recentemente ha fatto scalpore che la National Oceanic and Atmospheric Administrations (il servizio meteorologico) abbia acquistato 46 mila proiettili a punta cava; la Social Security Administration(SSA), un ente pensionistico creato da Roosevelt durante la Depressione, che fornisce prestazioni sociali e pensioni di reversibilità, ne ha ricevuto 174 mila; il Dipartimento della Homeland Security, nel 2012 ne ha comprati 750 milioni, di proiettili: e sempre a carica cava. Più altri 750 milioni di pallottole varie, fra cui quelle ad alta penetrazione che traversano i muri. Sono tutti armamenti letali, da guerra, anche vietati dalle convenzioni internazionali. Perché mai Obama ha preparato il servizio meteo e quello pensionistico ad uccidere con proiettili a frammentazione dei cittadini Usa? E’ concepibile, anche se durante disordini?

Secondo il dottor Carson, “Obama sa di non avere la simpatia delle forze armate quindi ha dovuto trovare un modo diverso per imporre la legge marziale” : si è creato una forza di sicurezza alternativa (sarebbero almeno 120 mila i poliziotti delle varie agenzie così superarmati) che risponde solo al presidente. Del resto, l’ha detto lui stesso durante un discorso il 2 luglio 2008: “Non possiamo continuare ad affidarci alle nostre forze armate per ottenere gli obiettivi di sicurezza nazionale che ci siamo fissati. Avremo una forza civile di sicurezza nazionale che sarà altrettanto potente, altrettanto forte, altrettanto ben finanziata”.



http://www.commdiginews.com/politics-2/ben-carson-might-obama-cancel-the-2016-election-28523/#MiLdEx6jpWQzVHAh.99



Il 16 marzo 2012 Obama ha emanate un decreto presidenziale esecutivo “Executive Order — National Defense Resources Preparedness”, che praticamente centralizza tutte le risorse produttive, alimentari, energetiche nelle mani presidenziali in caso di emergenza, fino alla distribuzione di razioni e al lavoro coatto della popolazione.

(si può leggere qui: https://www.whitehouse.gov/the-press-office/2012/03/16/executive-order-national-defense-resources-preparedness).

Molto più recentemente, il 6 maggio di quest’anno, Obama ha emanato un Decreto Esecutivo di “Facilitazione della Transizione presidenziale”; un documento che ricalca istruzioni già date da altri presidenti uscenti per il passaggio delle consegne, tranne una riga. Dove dice che il Consiglio di Coordinamento della Casa bianca deve, fra l’altro, “preparare ed ospitare esercitazioni fra agenzie di preparazioni all’emergenza”. ((iii) prepare and host interagency emergency preparedness and response exercises”…)

Quale emergenza? Quali esercitazioni? Se lo sono chiesti numerosi blogger.

C’è chi riflette che un terzo mandato di Obama – con sospensione del processo elettorale – godrebbe del favore di forze potenti. Sia Wall Street e il complesso militare-industriale, sia i miliardari (l’1%) sia i neocon con doppio passaporto annidati nell’Amministrazione, preferiscono l’impunità per le loro malefatte e dunque la ‘continuità’ del regime Obama, che speravano di configurare con Hillary Clinton alla Casa Bianca, creatura loro. Tuttavia, l’avversione popolare per la loro candidata preferita è forte ed apparentemente invincibile: la gente diffida di Killary, la trova antipatica e cinica, spietata, opportunista e non sincera (croocked, per Trump); non dimentica le sue doppiezze; ancor meno il suo ruolo, losco e mai spiegato, nell’assassinio dell’ambasciatore Chris Stevens e dei suoi Marines di protezione a Bengasi, 11 settembre 2012, quando lei era ministra degli Esteri.

La vittoria dell’avversario pare dunque probabile, e quei poteri forti aborrono e temono freneticamente Donald Trump: non solo Wall Street e i neocon ebrei, non solo Soros e i miliardari, ma l’establishment del partito repubblicano, che non ha scelto Trump come suo candidato, e lo vede incontrollabile, politicamente scorretto, pieno di idee dirompenti per l’ordine stabilito, lo status quo e le oligarchie– tutto l’orrore che si compendia nel termine “populista”. I poteri forti possono poi contare, come abbiamo visto, sulle “masse” di colore, sui negri e i messicani (non parliamo delle ‘donne’) che lo detestano e lo vogliono (letteralmente) veder morto. Come abbiamo visto, il capo dei militanti afro è prontissimo a dare il suo contributo a disordini e violenze così sapientemente concertati, da ‘costringere’ Obama a dichiarare la legge marziale.


sabato 9 luglio 2016

Perché le Elite costruiscono i Bunkers per il giorno del giudizio ?

Perché le Elite costruiscono i Bunkers per il giorno del giudizio ?

Sean Adl-Tabatabai




Mentre i governi di tutto il mondo fanno scorte di munizioni e armi, le scorte alimentari stanno pericolosamente riducendosi, e il valore dell'oro sale mentre manca una economia solida - il sito di Bob Fletcher Investigation pensa di avere una risposta sul perché si sta accaparrando tutte queste cose.

Allnewspipeline.com report:

Mentre alcuni potrebbero non essere d'accordo con le sue conclusioni finali, su quella che sarà la catastrofe finale, le informazioni fornite sui " Bunker giorno del giudizio ", strutture sotterranee, luoghi bug-out, intere città e sistemi di gallerie, non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo , rende innegabile che le élite si stanno preparando per un evento da livello di estinzione, usando il cibo, denaro, oro e altre necessità, il tutto pagato da voi ....  contribuenti.

Saranno luoghi sicuri e accoglienti, sotterranei e protetti, mentre quegli stessi contribuenti combattono per sopravvivere all'indomani della prevista catastrofe.

Vado a vederne alcuni di questi questi luoghi, ( più di 100 dei questi luoghi vedi sul sito! ) Nel primo video qui sotto. Il secondo video è stato mostrato in un articolo di ieri, così la gente può sentire Fletcher direttamente, in cui spiega come ha ottenuto gran parte di queste informazioni su questi bunker che collega ai soldi "scomparsi" dalle casse pòubbliche. I seguenti video dopo quei due sono più vecchi, bunker aziende di costruzione per l'élite, e uno sguardo all'interno di un bunker sotterraneo rifornito di cibo e di prima necessità.

Alcuni hanno parlato di più posizioni di bunkers e sono Denver Airport, Weather Mountain, Site “R” Raven Rock, Area 51, Camp David sotto l'edificio del Capitol Buildinge  il Campidoglio .... solo per citarne alcuni.

La linea di fondo è che li stanno preparando da decenni .... si è vero?









Succo di Cavolo combatte il cancro, le infiammazioni e stimola la funzione del cervello! Come si prepara?


Succo di Cavolo combatte il cancro, le infiammazioni e stimola la funzione del cervello! Come si prepara?


By Geary Andrew




L'invito all'uso del succo di cavolo, non sta nel suo sapore, che è piuttosto amaro, ma ha molti benefici per la salute ed è una medicina potente per molte malattie. Il cavolo contiene una variegata ricchezza di micronutrienti, nonché una vasta gamma di sostanze fitochimiche con una simile vasta gamma di proprietà medicinali. Il succo di Cavolo contiene grandi quantità di vitamina C contribuendo così a combattere le infezioni batteriche e virali.

Profilo nutrizionale del cavolo

Il Cavolo è particolarmente ricco di fibre insolubili e beta carotene. Inoltre, si è pieno di vitamine (K, E, C, B1, B6, etc) e nutrienti come ferro, zolfo, magnesio, iodio e calcio.

Proprietà del succo di cavolo  contro la malattia 

Cancro

Il cavolo crudo è dotato di anti-cancerogene. Il consumo quotidiano e frequente di succo di cavolo ha dimostrato essere efficace nella prevenzione e nel trattamento dei tumori della mammella, del colon, del fegato, del polmone e dell'ovaio. Un composto del cavolo, il sulforafano, aiuta anche a proteggere le cellule dall'invasione di sostanze cancerogene.

Migliora la funzione cerebrale

E' pieno di vitamina K e antociani che aiutano con la funzione mentale e la concentrazione. Questi nutrienti anche prevenire danni al sistema nervoso, migliorando la difesa contro la malattia di Alzheimer e la demenza. cavolo rosso ha la più alta quantità di questi nutrienti di potenza.

Stimola il sistema immunitario

Il succo di Cavolo stimola il sistema immunitario e funziona anche per promuovere e regola le cellule T, e aiuta nel trattamento di allergie a causa di una istidina chimica. I glucosinolati che si trova nel succo del cavolo e stimola anche il sistema immunitario.

Combatte l'infiammazione

La proprietà anti-infiammatorie di succo di cavolo è anche molto utile. cavolo crudo è noto per avere alcuni aminoacidi essenziali, che può aiutare a combattere contro l'infiammazione della pelle.

Protegge dalle malattie cardiache

Il selenio trovato nel succo di cavolo consente di proteggere il corpo da malattie cardiache. Inoltre, alti livelli di acidi grassi essenziali Omega 3 aiutano a prevenire le malattie cardiovascolari, ictus, e la pressione alta.

Ricetta del sano succo di Cavolo

Quello che vi serve:
- 1  Grande cetriolo , sbucciato
-1/2 Cavolo rosso medio
-1-2 Pere butirra D'anjou
- 2    Limoni Meyer
- 1   Pezzo di 2 centimetri di zenzero

Preparazione:

-Lavate, preparate, tagliate a pezzi e mettetelo nella centrifuga, una volta centrifugato potete metterlo in un contenitore di vetro, per mantenere l'integrità nutrizionale. 
-Mettete il succo in bottiglia di vetro o in contenitori di vetro ermetici, la cosa  migliore è berlo subito , perché pienamente integro e fresco! Non aspettate più di 48 ore per berlo, altrimenti si ossida eccessivamente, e poter godere pienamente del vostro succo fresco! 
-Ricordatevi di Non congelarlo.

fonti:

justjuice.org ,

healthambition.com ,

shatteringthematrix.com


venerdì 8 luglio 2016

STORIA DI DUE SINISTRE E DELL’EURO

STORIA DI DUE SINISTRE E DELL’EURO




In quest’ultimo intervento che traduciamo da “That Sinking Feeling” (ecco le traduzioni della parte 1, parte 2parte 3, parte 4 e parte 5), David Liebers esorta la sinistra europea a prendere esempio da quella americana, che identifica la causa della crisi economica europea e dello smantellamento del suo stato sociale con l’eurozona. Per poter salvare l’Unione Europea (ben vista da oltreoceano) occorre separarla da una difesa assurda e a oltranza della moneta unica, che andrebbe subito messa in discussione. Altrimenti, le miserie economiche conseguenti non potranno che portare agli estremismi politici.

Di David Liebers

Un baratro sempre più ampio divide la sinistra americana da quella europea sulla questione dell’eurozona. Per i principali osservatori americani di sinistra e centro-sinistra è sempre più ovvio che la valuta unica europea è un problema. Incredibilmente, la sinistra europea rifiuta questo concetto e, ancor più incredibilmente, si mette al servizio delle più dure misure di austerità perpetrate nel continente. Guardiamo alle considerazioni dei tre intellettuali più influenti della sinistra americana.

Il Premio Nobel ed editorialista del New York Times Paul Krugman ha fatto a pezzi le due giustificazioni più comuni e puerili per difendere la moneta unica, (a) che si tratti di un progetto politico anziché puramente economico e (b) che il principale problema della Grecia sia la mancanza di riforme strutturali. Il suo opportuno confronto con la Polonia dimostra che gli ostacoli alla produttività non possono spiegare la disoccupazione greca:

La Polonia, come la Grecia… è molto legata al resto dell’economia europea…con una produttività inferiore a quella della Grecia, secondo gli standard internazionali… ma la Polonia non ha avuto una crisi grave come quella greca, anzi nemmeno è andata in crisi. 
Al contrario, ha marciato decisa attraverso la confusione degli ultimi anni. Qual è la differenza? La risposta principale è sicuramente l’euro.

Analogamente il giornalista economico e cofondatore di “Vox” Matthew Yglesias ha dato la sua analisi:

L’Europa è attualmente immersa in una depressione la cui causa prima è la moneta unica, e i leader europei mainstream non hanno soluzioni da proporre. L’eurozona è fondamentalmente un progetto politico e non economico, ma per avere successo politicamente deve funzionare economicamente”.

Infine, il premio Nobel Joseph Stiglitz:

Sappiamo che la struttura dell’eurozona favorisce la divergenza, non la convergenza… l’euro avrebbe dovuto rinforzare la solidarietà tra nazioni europee. Al contrario ha avuto l’effetto opposto… Nonostante la moneta unica dovesse portare una prosperità senza precedenti, è difficile individuare un solo effetto positivo per l’intera eurozona nel periodo precedente alla crisi. Nel periodo successivo, gli effetti negativi dell’eurozona sono stati enormi”.

Il semplice messaggio degli economisti americani più influenti di sinistra è chiaro: l’euro è la variabile critica che causa i problemi economici (e di disoccupazione) all’Europa. Questo ragionamento viene accolto male nelle educate conversazioni tra i politici moderati a Bruxelles, nonostante livelli di disoccupazione e miseria economica in Grecia e Spagna mai visti dal tempo della Grande Depressione.

La distanza tra la sinistra americana e la sinistra europea è in parte figlia dell’avversione della sinistra USA verso le politiche di dura austerità. Ma forse anche al distanza fisica dal Progetto Europeo permette agli opinionisti USA di capire una cosa raramente riconosciuta in Europa: l’UE e l’eurozona sono concetti distinti (ancorché legati). Quasi tutti gli osservatori americani che criticano la moneta unica sono fortemente a favore di una UE sana, e considerano l’alleanza tra USA e un’UE forte un imperativo geopolitico.

I leader europei che accomunano chiunque critichi la valuta unica agli estremisti populisti, ha reso impossibile qualsiasi forma di politica pro-Unione Europea ma anti – eurozona. L’inflessibilità su questo punto è così grande che il Presidente del Parlamento Europeo, e leader del maggior partito di sinistra del Parlamento Europeo, Martin Schulz, ha minacciato la Grecia di buttarla fuori dall’UE se avesse lasciato l’eurozona – l’unica vera soluzione possibile per ritornare a essere competitiva.

Peggio ancora, l’insistenza sul bollare come “Euroscettici”, impedisce l’esistenza di voci moderate a favore della UE ma contro l’eurozona. L’amministrazione Obama si è per lo più tenuta fuori da queste questioni. Quando la Casa Bianca è intervenuta, con le sue dichiarazioni obbligate (per esempio, quando ha ammonito i Greci di “mettere in ordine la propria casa” durante la recente crisi greca del giugno 2015) sembrava voler fare eco alle parole pervenute da Bruxelles – forse un tentativo da parte dell’amministrazione Obama di ingraziarsi i politici europei ancora agguerriti per le rivelazioni sullo spionaggio americano.

Ma si è trattato si una mossa strategica, slegata dell’opinione dei suoi supporter progressisti, e dagli opinionisti con pedigree accademico.

L’Europa non dovrebbe stupirsi se gli USA dovessero cominciare a interessarsi maggiormente a una veloce risoluzione della crisi finanziaria generata dall’euro. Non è un segreto che le turbolenze economiche portino agli estremismi politici. La tremenda situazione attuale ha dato fiato ai partiti politici anti-NATO, anti-USA e pro-Putin. Ma non si risolverà nulla se si continua a legare lo smantellamento dell’euro alla fine della UE.

Come ha detto Yglesias, l’”opinione professionale” è concorde nel ritenere che l’eurozona non sia un’area valutaria ottimale. E’ ora che i politici moderati europei mostrino coraggio politico e creatività nell’ammetterlo. La sinistra europea dovrebbe ricordarsi che i valori che stanno al cuore delle politiche di sinistra, come la protezione della dignità umana e la garanzia del benessere sociale dei cittadini, sono stati le principali vittime dell’euro.

Ricongiungersi alla sinistra americana sulla questione dell’euro sarebbe un inizio molto opportuno.



David Liebers
fa parte del Consiglio della Fondazione “Iniziativa Democratica” di Varsavia. E’ membro anziano di “Umanità in azione” ed è stato professore di Storia e Filosofia della Scienza presso le università di Cambridge e Varsavia.

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