sabato 30 luglio 2016

IL RICATTO DEL BUSINESS DELL’ANTITERRORISMO

IL RICATTO DEL BUSINESS DELL’ANTITERRORISMO

Di comidad 


La mancata percezione di un problema è parte integrante del problema, anzi, spesso ne costituisce l’aspetto principale. Lo si è potuto notare quando, in reazione al “golpe camuffato da contro-golpe” di Erdogan, molti commentatori europei hanno respinto con indignazione l’ipotesi di ammettere la Turchia nell’Unione Europea. In realtà Erdogan se ne può tranquillamente infischiare dell’adesione alla UE, dato che il neo-sultano turco è oggi in grado di ricattare molto meglio la stessa UE stando dall’esterno e di spillare quattrini ai governi europei col pretesto del contenimento del flusso migratorio. 

Sulla questione dell’immigrazione Erdogan ha fatto spesso il doppio gioco, aprendo e chiudendo il flusso a seconda delle convenienze, e i governi europei lo sanno benissimo, ma ciò li rende ancora più ricattabili perché, invece di smascherare Erdogan, lo hanno coperto. Il governo che più si è esposto e compromesso per coprire Erdogan è quello tedesco, poiché l’industria tedesca era quella che aveva maggiormente bisogno di immigrati. 


Ciò rende oggi il governo tedesco anche il più ricattabile da parte di Erdogan, il quale, dopo aver fatto anche gli interessi della Germania, può permettersi ora di fare esclusivamente i propri interessi, magari trattando anche con altre lobby. Ma, visto che è la Germania a comandare in Europa, può costringere gli altri Paesi all’omertà.



Tutta la discussione sulla emergenza migratoria è avvolta da fumi moralistici oppure da fughe in digressioni pseudo-storiche, come il carattere “epocale” della migrazione stessa, mettendo così in ombra il dettaglio che dietro ogni emergenza c’è sempre una lobby che può speculare e ricattare. Ai primi di luglio vi è stata un piccola levata di indignazione anche per la notizia che l’ex presidente della Commissione Europea, il portoghese Manuel Barroso, è andato ad occupare un posto di rilievo nella filiale europea della solita Goldman Sachs. 

Di fronte a questo caso plateale di “revolving door”, alcuni sindacalisti hanno partorito la proposta patetica di costringere Barroso a rinunciare alla sua pensione di eurocrate. Sarebbe stato molto più appropriato da parte dei sindacati proporre di rimettere in discussione tutte le direttive europee a cui Barroso aveva concorso, in quanto si è manifestato un suo plateale conflitto di interessi. Ma saremmo nel fantasindacalismo. 

Un domani perciò si potrà persino rivedere Barroso ripercorrere la porta girevole all’incontrario per andare ad occupare nuovamente incarichi pubblici, come ha già fatto Mario Draghi, prima direttore generale del Tesoro, poi dirigente di Goldman Sachs, poi addirittura governatore della Banca d’Italia e presidente della BCE. Nel momento in cui non si è denunciato o eliminato Draghi al momento dovuto, cioè per le sue operazioni losche da direttore generale del Tesoro - nel quale aveva lavorato da lobbista delle privatizzazioni -, anzi si è coperto il fatto compiuto, si sono resi ancora più potenti lui e la lobby Goldman Sachs, poiché gli si è offerto parecchio materiale in più per ricattare i loro protettori istituzionali.


Il ricatto appartiene alla fisiologia del potere, sia ai suoi livelli alti che a quelli più bassi, mentre le Trilateral o i Bilderberg ne costituiscono solo la coreografia. Le decisioni infatti non vengono prese per accordi preventivi più o meno segreti, ma in base ai colpi di mano di lobby ristrette, le quali mettono l’establishment davanti al fatto compiuto. 


Un establishment è quasi sempre manipolabile con questa tecnica poiché, per sottrarsi alla ratifica del fatto compiuto, dovrebbe avere anche la capacità di mettersi in discussione, di accettare di pagare un prezzo limitato al momento per evitare di esporsi per il futuro ad un ricatto infinito. 

Ma un establishment è tale proprio perché non ragiona così. Questa fisiologia del ricatto può diventare patologica quando si insediano istituzioni collegiali di carattere sovranazionale come l’Unione Europea. Per attuare un colpo di mano ci vuole un attimo, per ricostituire l’ordine precedente occorrerebbe invece una procedure lenta, incerta e farraginosa. Per questo motivo le istituzioni sovranazionali sono il paradiso del lobbying. Anche il ritorno all’ordine richiederebbe perciò un colpo di mano da parte di una minoranza, ma il ritorno all’ordine non costituisce un movente tale da aggregare molte persone, mentre il far soldi sì.

Il ricatto delle lobby della “sicurezza” costituisce quindi una chiave di lettura anche per il terrorismo “low cost” che sta attualmente imperversando in Europa. Se si esce dai sociologismi astratti e si segue invece la via dei soldi, ci si accorge che ormai si sa tutto ciò che c’è da sapere, e da fonti ufficiali. Nel gennaio dell’anno scorso un articolo sul quotidiano “La Repubblica” riprendeva i dati di un libro di ricercatori universitari americani sull’entità del business dell’antiterrorismo negli USA

Le cifre sono spaventose (mille miliardi di dollari all’anno, tutti in commesse pubbliche) e, come al solito, i casi di porta girevole tra pubblico e privato sono clamorosi, come quello di Mike McConnel, ex direttore della National Security Agency, passato ad una società di consulenza per l’intelligence, la Booz Allen Hamilton.
Una società privata come la Palantir, specializzata in estrazione-dati e nota per aver trovato il “covo di Bin Laden” (sic!), ha già superato in fatturato il gruppo Fiat-Chrysler. La storiella su Bin Laden già serve a dare l’idea sulla serietà dei dati “estratti” e restituisce appieno l’entità della frode ai danni del contribuente costituita dal business dell’antiterrorismo.  





L’arrivo anche in Europa del business dell’antiterrorismo sta oggi determinando la prevedibile scia di cadaveri necessari a giustificare lo stesso business. In questo senso non c’è bisogno di supporre che siano stati i governi ad organizzare gli attentati, bastano i privati a cui gli appalti devono pervenire; e, messo così, il quadro è molto più inquietante, perché c’è da aspettarsi di tutto. 

I governi europei hanno già coperto in passato le lobby del business dell’antiterrorismo e, per il fatto di essersi invischiati in questa manipolazione di prove, sono tanto più costretti a coprire ora, anche se a volte in modo molto goffo come sta accadendo per l’attentato di Nizza. 

Nessun governo può permettersi che si scopra che dietro un attentato c’è un’azienda privata a cui ha concesso appalti, perciò la pulizia dovrebbe essere fatta in silenzio con operazioni di servizi segreti. Ma questa ipotesi, già di per sé improbabile, trova un ulteriore intoppo nel fatto che la pervasività del lobbying rende improbabile anche la lealtà di un servizio segreto, quando si tratti di impiegarlo in operazioni pro bono. 



La Turchia assume il controllo della base aerea USA

La Turchia assume il controllo della base aerea USA
Sean Adl-Tabatabai 









Migliaia di manifestanti turchi hanno preso il controllo di una base aerea degli Stati Uniti in Turchia, sotto gli ordini del presidente Erdogan.


La base aerea di Incirlik contiene un arsenale di armi nucleari, che è stata effettivamente sequestrate dalle autorità turche.

Rt.com riferisce:

la televisione regionale ha trasmesso l'evento.



I rapporti sui social media suggeriscono che un migliaio di  persone si sono riunite per sostenere la manifestazione.
I manifestanti gridano slogan anti-americani e anti-israeliani, secondo una ripresa RT.
La polizia è  schierata per bloccare l'ingresso della base, secondo i rapporti.
I funzionari americani hanno informato i cittadini degli Stati Uniti che il consolato nella città sarà chiusa al momento della protesta.

La base era entrata di recente nei titoli dei giornali in relazione al fallito colpo di stato in Turchia, e le ricerche sono state condotte presso l'impianto da pubblici ministeri turchi e dalla polizia. Il comandante della base aerea, il Generale Bekir Ercan Van, è stato arrestato a Incirlik dalle autorità turche con oltre una dozzina di ufficiali di rango inferiore, tutti accusati di complicità nel tentato colpo di stato.

Incirlik è utilizzato dalla NATO come depositi di armi nucleari tattiche statunitensi. Washington ha utilizzato la base nella sua campagna contro lo Stato islamico (IS, ex ISIS / ISIL) nella vicina Siria e Iraq.


venerdì 29 luglio 2016

Mosca: il raid alla PricewaterhouseCoopers dimostra il complotto di Hillary Clinton per rovinare la Boeing, che, perde 80.000 posti di lavoro in USA trasferiti all'estero

Mosca: il raid alla PricewaterhouseCoopers  dimostra il complotto di Hillary Clinton per rovinare la Boeing, che, perde 80.000 posti di lavoro in USA trasferiti all'estero

By: Sorcha Faal


Un rapporto spaventoso, circola al Cremlino, preparato dal comitato investigativo ( SLEDKOM ) dice che i documenti sequestrati durante un raid di ieri negli uffici di Mosca appartenenti al gigante dei servizi finanziari globali dell'americana PricewaterhouseCoopersPWC ) mostrano che il candidato presidenziale USA Hillary Clinton ha ricevuto oltre 120 milioni di $ in " donazioni segrete " per le sue " azioni / sforzi " per rovinare la Boeing Company per esternare fino a 80.000 dei suoi più remunerati posti di lavoro all'estero. Nota: Alcune parole e / o frasi che compaiono tra virgolette sono  approssimazioni lingua inglese delle parole / frasi russe che non hanno esatta controparte.]

Secondo il rapporto, PricewaterhouseCoopers, è il più grande professionista tra società di servizi finanziari al mondo, ed è uno di quelli che vengono chiamati dai revisori, uno  dei quattro più grandi al mondo oltre a Deloitte , EY e KPMG - di cui, sono oggetto di sospetti  da parte delle autorità della Federazione, dopo che è stato scoperto il legame con l'organizzazione criminale USA nota come  Fondazione Clinton ,  la quale, ha accumulato un impero globale di ricchezza stimata sui $ 2 miliardi , pur essendo una [società no profit esentasse] non usa fare alcuna beneficenza ,  la scorsa settimana il Congresso USA ha presentato accuse definendo la fondazione " corrotta e illegittima " .

Le azioni di PricewaterhouseCoopers sono  illegali e pericolose, infatti, il rapporto nota, che il rispettato analista di Wall Street Charles Ortel ha recentemente ammonito che erano consenzienti a in uno sistema gestito da Hillary e Bill Clinton, e loro associati, per arricchirsi personalmente dalla Fondazione Clinton (un crimine noto come assuefazione ), e, che definisce la " più grande frode di beneficenza mai tentata », e ha messo in guardia rivaleggerà con il catastrofico fallimento, del 2001, che gli Stati Uniti hanno avuto con il colosso di servizi  finanziari Arthur Andersen LLP , quando i reati di favoreggiamento nel sistema Enron energy sono divenuti palesi. 


Lo stimolante raid di ieri, nella sede di PricewaterhouseCoopers di Mosca, illustra il rapporto , è stato l'annuncio a sorpresa della Boeing che si accingeva a sopprimere la produzione della sua icona i jumbo jet 747 a causa delle "vendite poco brillanti " -ma ciò era in netto contrasto con il fatto che avevano ricevuto un 1.500.000.000 $  per questi velivoli appena 3 mesi prima, nel mese di aprile .
Gli investigatori finanziari, dello SLEDKOM, avevano precedentemente monitorato il flusso attraverso PricewaterhouseCoopers il governo russo ha versato US Dollari alla Fondazione Clinton per $ 2.35 milioni di dollari, e personalmente a Bill Clinton  $ 500.000 , somme relative al Rosatom (dall'agenzia russa Atomic Energy Agency) per l'acquisto di quello che divenne noto come Uranium One , continua il rapporto,  il sospetto che la Boeing fosse, allo stesso modo, venduta da Hillary Clinton sono stati confermati nel raid.


Per l'esatto "piano / complotto" ideato da Hillary Clinton per rovinare la Boeing, dice il rapporto, implica ciò che viene descritto come come il " patto commerciale più segreto mai concepito " chiamato Trans-Pacific Partnership ( TPP ), nel cui contenuto sono indicate le  disposizioni ben dettagliate, ove nessuna nazione che firmi questo accordo sarà più in grado di acquistare qualsiasi aeromobile Boeing, o altri prodotti Boeing, a meno che non partecipi alla costruzione del 35% delle sue parti e con il 15% della sua manodopera, da  effettuate o eseguire in loco, senza includere quella degli Stati Uniti.

Anche se queste disposizioni scioccanti, del TPP , messi in atto da Hillary Clinton contro la Boeing, non vi è bisogno che il colosso delle compagnie aeree costruisca impianti in altri paesi TPP, dice il rapporto, affinché sopravviva dovrebbe tagliare i costi del lavoro , che vengono stimati in 80.000 posti di lavoro negli USA ,  quando questi  vengono  trasferiti in altre nazioni. 

La  parte più insidiosa, dello scioccante piano di Hillary Clinton, è far perdere 80.000 posti di lavoro agli americani, continua il rapporto, è che quello che una volta era chiamato il " gold standard " dei patti commerciali , che la candidata alla presidenza degli Stati Uniti, ha recentemente sconfessato, ma  che lei il suo principale alleato, il presidente Obama, stanno progettando il classico colpo  " d'ariete mediante il Congresso degli Stati Uniti " e in ogni caso dopo le elezioni in quanto la chiamata del americano una " sessione di anatra zoppa " .  
(Viene definito anatra zoppa negli Stati Uniti un uomo politico che, malgrado occupi ancora una carica istituzionale elettiva, non sia ritenuto del tutto in grado di esercitare il relativo potere politico, per motivi istituzionali)  wikipedia


Incredibilmente, la relazione rileva, che un alto membro del Consiglio della Clinton Foundation, e vicino e confidente di Hillary ClintonTerry McAuliffe (che è governatore della Virginia e soggetto a una indagine penale dalla US federal),  solo la scorsa settimana ha confermato la macchinazione nefasta di rendere legge il TPP senza che il popolo americano sappia cosa accadrà .

Anche se, il rapporto, si conclude documentando $ 120 milioni (inclusi 50 milioni di $ dal TPP dalle nazioni e Australia e almeno $ 21 milioni dalle aziende TPP ) che è stato canalizzato attraverso la PricewaterhouseCoopers alla Fondazione Clinton da entrambe le nazioni TPP e industrie private ​​che farà perdere miliardi di dollari alla Boeing per esserne rovinata, si fa notare con tristezza che gli americani stessi non hanno ancora il permesso di conoscere pienamente i crimini di Hillary Clinton, ma non si può dire per la Federazione, infatti a maggio il Presidente Putin ha messo in guardia tutti i comandanti militari della Russia sulle elezioni USA, " Se si tratta di Hillary, sarà guerra ".   


Luglio 29, 2016 © UE e USA Tutti i diritti riservati.   Il permesso di utilizzare questo rapporto nella sua interezza è concesso a condizione sia citata la fonte originale  WhatDoesItMean.Com. Contenuti freebase sotto licenza CC-BY e GFDL .

Chi è la moglie del regista del video di Nizza?

Chi è la moglie  del regista del video di Nizza?

Panamza
 










Nizza: la moglie del regista tedesco, è una spia israeliana di cui la sua presenza passa sotto silenzio.
Venerdì 22 luglio, Einat Wilf, ex deputata israeliana pro-Netanyahu, ha pubblicato un tweet-il primo da aprile-per lamentarsi che il mondo è " pazzo " e di rallegrarci di Israele che " appare ormai come una oasi di calma razionalità ".

Esito dell'intelligence militare (con il grado di Tenente nell'unità d'elite 8200), Wilf-figura come una ambiziosa della vita politica israeliana che commenta regolarmente l'attualità internazionale-passa stranamente sotto silenzio il suo passaggio da Nizza, nel giorno dell'attentato.

Il 21 luglio, Panamza sottolineava la sua presenza accanto a suo marito: Richard Gutjahr, comico e "giornalista indipendente" All'origine della video esclusivo del camion rallentando sulla promenade des Anglais {http://panamza.com/gutjahr-attack;http://panamza.com/16609}.

Dettaglio a sottolineare: il tweet della Wilf data della serata del 22 luglio, poche ore dopo la presenza di suo marito nei pressi della sparatoria di Monaco {http://panamza.com/gutjahr-is-back}.


IL “PATTO“ CON LA SARDEGNA: SOGNO DI UN POMERIGGIO DI MEZZA ESTATE?


IL “PATTO“ CON LA SARDEGNA: SOGNO DI UN POMERIGGIO DI MEZZA ESTATE? 

Nando Buffoni
fondazionesardinia

I “doni” di Renzi alla Sardegna e gli interrogativi del professore bittese, già economista alla Banca mondiale.





Aspettavo questo evento con l'emozione che mi riportava ai tempi del Piano di Rinascita quando si discuteva quanto lo Stato ci avrebbe dato per risollevarci dall'arretratezza e come avremmo speso quello che allora era, o pareva, “un ben di Dio”.  Dibattiti, incontri Stato-Regione, programmi, promesse, legislazione ad hoc, aspettative… aspiravamo a raggiungere il Nord-Europa.

E’ andata come è andata: semus fininne imbetze in Tunisia/Sardigna bella, amada patria mia (come annotava uno scriba non rassegnato).

Ci eravamo fatti condizionare da scelte non nostre, o forse è il caso di dire che avevamo accondisceso a scelte la cui portata non avevamo, al meglio, ben compreso e che si sono rivelate drammatiche. La situazione attuale è che la Sardegna è stremata, sistemicamente incapace di recepire una spirale di crescita, sempre più lontana da Europa 2020 e che le tanto decantate Start Up, destinate a restare “nane”, come la quasi totalità delle aziende sarde. Quelle che sopravviveranno sono come i fiori del deserto: nascono in condizioni di estrema difficoltà e difficilmente si espandono.

C'è da sperare che si trovi qualche bravo economista che spieghi al Premier perché la Sardegna è cosi prostrata ed eviti di enfatizzare che “l’isola riparte” con quello +0,4 di Pil nel 2015 che trova una situazione drammatica nell'aumento della povertà assoluta e una disoccupazione giovanile straripante (parlare di Jobs Act in Sardegna e’ perlomeno ridicolo!).

A fronte di questa situazione, un fatto di potenziale portata storica (sbaglio?) come un Patto tra il Governo Centrale e il Governo Regionale, contenente, a quanto si legge, un “gruzzolo” interessante (si parla di 2,5-2,8 miliardi di Euro) viene firmato, alle ore 16 di un assolato pomeriggio di un venerdì di mezza estate, forse nel Palazzo della Provincia (ex) o forse nel Palazzo del Comune? Ripeto, alle ore 16 di venerdì 29 luglio, festa di Santa Marta di Betania, ebrea, discepola di Cristo.

E verrebbe a celebrare un evento così importante senza gonfaloni e fanfare, a un orario impossibile, un Premier che porta l’orchestra perfino per inaugurare un ponticello su un rivolo secco, quando tutti sono a fine pranzo o al mare e l’asfalto liquefatto brucia le piante dei piedi?
Non può essere. Non ho parole. Eppure sarebbe valsa la pena di saperne di più,. di renderci partecipi, o non ne valeva la pena?

Il mio vicino di campagna mi ha chiesto spiegazioni che non sono riuscito a fornire e che giro, con eguale interesse di conoscenza, agli attori di questo “Patto”. Mi ha detto: “ A me mi pari lu Pattu Ribentro’”, che non so bene che cosa ci entrasse.!
1.Qual’e’ la natura di questo Patto?
 2. Qual’e’ lo scopo?
 3. Quali sono i contenuti?
 4. Quali sono gli obblighi dei contraenti? Cioè: il governo Italiano a che cosa si impegna      e, similmente, a che cosa si impegna il governo regionale?
 5. Entro quanti anni verranno versati i soldi? Questo determinerà se gli importi sono             significativi.
 6. Si tratta di Fondi Aggiuntivi, come il Piano di Rinascita o di fondi già programmati?
 7. A quanto si legge, i fondi sarebbero gia stati destinati. Se così fosse, su che base e’          avvenuta l’assegnazione? Con quali criteri e priorità?
 8.Infine, i due firmatari, sono stati delegati specificamente dai rispettivi parlamenti e, gli      accordi, cioè il Patto, dovrà essere approvato dai parlamenti?

Spero che l’interesse del mio vicino e anche la mia curiosità trovi qualche risposta.


Sassari 28 luglio 2016.

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