sabato 28 giugno 2014

INTERESSANTE INTERVENTO SULL'UCRAINA DI MARTA GRANDE (M5S)SEPPUR LACUNOSO E A TRATTI FUORVIANTE

INTERESSANTE INTERVENTO SULL'UCRAINA DI MARTA GRANDE ( M5S ) SEPPUR LACUNOSO E A TRATTI FUORVIANTE

A. Boassa

Quando in questo parlamento , tra i più miserabile che la storia della Repubblica abbia mai avuto , si ode qualcosa di sensato e di non mistificante credo che vada rilevato immediatamente ... accade così di rado .

Marta Grande ha innanzitutto messo in rilievo che sul clima di violenza in Ucraina " siamo stati informati a senso unico " . Ha denunciato a chiare lettere che le operazioni di filtraggio della popolazione non sono altro che campi di concentramento preparati dal governo . Ha voluto giustamente evidenziare che l'operazione militare in corso perché potesse esse giustificata aveva bisogno della demonizzazione del nemico , la Russia ovviamente , cui la deputata ha riconosciuto il grande contributo che ha avuto nella vittoria contro il nazismo , non tralasciando di affermare che l'operazione militare ucraina è un atto di aggressione contro il suo stesso popolo realizzata con operazioni di "bassa macelleria" a sfondo etnico .

La deputata ha avuto il coraggio di denunciare "la malcelata politica di provocazione" contro la Russia di Washington e della Polonia . E tutto questo nel silenzio del governo . "Politica subita" -si presuppone dalla Nato e dalla UE- Non mi soffermo sulle altre questioni sollevate da Marta Grande sugli enormi interessi commerciali tra Italia e Russia - che si presuppone verrebbero compromessi per volontà Nato - e sulle questioni energetiche affrontate dai nostri governanti con superficialità sul piano climatico (vedi il disinteresse per le rinnovabili) su cui , tra l'altro , sono completamente d'accordo.

L'intervento lodevole ( di questi tempi poi) ha difettato tuttavia in profondità d'analisi . Non ci ha detto che l'insurrezione è stata organizzata con mercenari che sparavano sulla folla per attribuire le vittime alla polizia del governo legittimo . Non ci ha detto delle bande naziste armate da Nato e da UE nè della presenza di ufficiali tedeschi e israeliani , di mercenari americani , polacchi ... Non ci ha detto della continua presenza di politici americani che aizzavano contro -lo rispetto- il governo legittimo , come non ci ha detto del clima eversivo preparato scientemente dalle Ong di Soros .

Avremmo gradito che ci dicesse della presenza nel governo ucraino, nelle più alte cariche della magistratura come anche nell'esercito , di elementi di provata fede nazista . Avremo gradito che dicesse del fosforo bianco lanciato sulla popolazione civile ...

Non ci ha detto che è stato un golpe liberal nazista ...
Comunque , nella palude in cui versa il parlamento , un intervento degno di nota , sopratutto se si fa riferimento al pavido silenzio delle così dette sinistre radicali parlamentari ... ma , a proposito , domani è il 28 giugno...una buona opportunità per ritessere le fila...vecchia talpa


NON TI SCORDARE CHI SONO I NOSTRI CARNEFICI: Lista dei PARTECIPANTI alla Riunione del Gruppo Bilderberg 2014

 NON TI SCORDARE CHI SONO I NOSTRI CARNEFICI: Lista dei PARTECIPANTI alla Riunione del Gruppo Bilderberg 2014

Ecco la Lista dei PARTECIPANTI All'Incontro del Gruppo Bilderberg, il Che SI Terrà Dal 29 maggio al 1 giugno 2014 all'Hotel Marriot (foto a Sinistra) a Copenaghen in Danimarca.
Fra gli italiani figurano Invitati Gli onnipresenti l'ex premier Mario Monti, Franco Bernabè (ex di ENI e Telecom), John Elkann (Presidente Fiat), e la new entry, La Monica Maggioni Giornalista Direttrice Di RaiNews.
Presidente
FRA Castries, Henri de Presidente e Amministratore Delegato, Gruppo AXA
DEU Achleitner, Paul M. Presidente del Consiglio di Sorveglianza, Deutsche Bank AG
DEU Ackermann, Josef ex CEO, Deutsche Bank AG
GBR Agius, Marcus Non-Executive Chairman, PA Consulting Group
FIN Alahuhta, Matti membro del Consiglio, KONE; Presidente, Università di Aalto Foundation
GBR Alexander, Helen Presidente, UBM plc
USA Alexander, Keith B. L'ex comandante, Cyber ​​Command degli Stati Uniti; L'ex direttore della National Security Agency
USA Altman, Roger C. Presidente Esecutivo, Evercore
FIN Apunen, Matti Director, Finnish Business and Policy Forum EVA
DEU Asmussen, Jörg Segretario di Stato del Lavoro e degli Affari Sociali
HUN Bajnai, Gordon ex primo ministro; Partito Leader, Together 2014
GBR Balls, Edward M. Ombra Cancelliere dello Scacchiere
PRT Balsemão, Francisco Pinto Presidente, Impresa SGPS
FRA Baroin, François membro del Parlamento (UMP); Sindaco di Troyes
FRA Baverez, Nicolas Partner, Gibson, Dunn & Crutcher LLP
USA Berggruen, Nicolas Presidente, Berggruen Institute on Governance
ITA Bernabè, Franco Presidente, FB Group SRL
DNK Besenbacher, Flemming Presidente, il Gruppo Carlsberg
NLD Beurden, Ben van CEO, Royal Dutch Shell plc
SWE Bildt, Carl Ministro degli affari esteri
NOR Brandtzæg, Svein Richard Presidente e CEO, Norsk Hydro ASA
INT Breedlove, Philip M. Comandante supremo alleato in Europa
AUT Bronner, Oscar Editore, Der Standard Verlagsgesellschaft mbH
SWE Buskhe, Håkan Presidente e CEO di Saab AB
TUR Candar, Cengiz Editorialista senior, Al Monitor e Radikal
ESP Cebrián, Juan Luis presidente esecutivo, Grupo PRISA
FRA Chalendar, Pierre-André de Presidente e Amministratore Delegato, Saint-Gobain
CAN Clark, W. Edmund Presidente e CEO del Gruppo, TD Bank Group
INT Coeuré, Benoît Membro del Comitato Esecutivo della Banca Centrale Europea
IRL Coveney, Simon Ministro dell'agricoltura, dell'alimentazione e della Marina
GBR Cowper-Coles, Sherard anziano consigliere del Presidente del Gruppo e Amministratore Delegato del Gruppo, HSBC Holdings plc
BEL Davignon, Etienne Ministro di Stato
USA Donilon, Thomas E. Senior Partner, O'Melveny e Myers; L'ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti
DEU Döpfner, CEO Mathias, Axel Springer SE
GBR Dudley, Robert Group Chief Executive, BP plc
FIN Ehrnrooth, Henrik Presidente, caverion Corporation, Otava e Pöyry PLC
ITA Elkann, John Chairman, Fiat SpA
DEU Enders, CEO Thomas, Airbus Group
DNK Federspiel, Ulrik Executive Vice President, Haldor Topsøe A / S
USA Feldstein, Martin S. Professore di Economia, Università di Harvard; Presidente emerito, NBER
CAN Ferguson, Brian Presidente e CEO, Cenovus Energy Inc.
GBR Flint, Douglas J. Presidente del Gruppo, HSBC Holdings plc
ESP García-Margallo, José Manuel Ministro degli affari esteri e della cooperazione
USA Gfoeller, consulente Michael Independent
TUR Göle, Nilüfer Professore di Sociologia, École des Hautes Études en Sciences Sociales
USA Greenberg, Evan G. Presidente e Amministratore Delegato, ACE Group
GBR Greening, segretario Justine di Stato per lo sviluppo internazionale
NLD Halberstadt, Victor Professore di Economia, Università di Leiden
USA Hockfield, Susan Presidente Emerita, Massachusetts Institute of Technology
NOR Høegh, Leif O. Presidente, Höegh Autoliners AS
NOR Høegh, Westye Senior Advisor, Höegh Autoliners AS
USA Hoffman, Reid co-fondatore e presidente esecutivo, LinkedIn
CHN Huang, Yiping Professore di Economia, Scuola Nazionale di Sviluppo, Università di Pechino
USA Jackson, Shirley Ann Presidente, Rensselaer Polytechnic Institute
USA Jacobs, Kenneth M. Presidente e Amministratore Delegato, Lazard
USA Johnson, James A. Presidente, Johnson Capital Partners
USA Karp, CEO Alex, Palantir Technologies
USA Katz, Bruce J. Vice Presidente e Co-Direttore, Metropolitan Policy Program, The Brookings Institution
CAN Kenney, Jason T. Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Sociale
GBR Kerr, John Vice Presidente, Scottish Power
USA Kissinger, Henry A. presidente, Kissinger Associates, Inc.
USA Kleinfeld, Klaus Presidente e Amministratore Delegato, Alcoa
TUR Koç, Mustafa Presidente, Koç Holding AS
DNK Kragh, Steffen Presidente e CEO, Egmont
USA Kravis, Henry R. Co-Presidente e Co-CEO, Kohlberg Kravis Roberts & Co.
USA Kravis, Marie-Josée Senior Fellow e vicepresidente, Hudson Institute
CHE Kudelski, André Presidente e Amministratore Delegato, Gruppo Kudelski
INT Lagarde, Christine Managing Director, Fondo Monetario Internazionale
BEL Leysen, Thomas Presidente del Consiglio di Amministrazione, KBC Group
USA Li, Cheng direttore, John L.Thornton Cina Center, The Brookings Institution
SWE Lifvendahl, Tove Political Editor in Chief, Svenska Dagbladet
CHN Liu, Egli Ministro, Ufficio del Central Leading Group per i problemi economici e finanziari
PRT Macedo, Paulo Ministro della Salute
FRA Macron, Emmanuel Vice Segretario Generale della Presidenza
ITA Maggioni, Monica Editor-in-Chief, Rainews24, RAI TV
GBR Mandelson, Peter Presidente Global Counsel LLP
USA McAfee, Andrew Principal Research Scientist, Massachusetts Institute of Technology
PRT Medeiros, Inês de membro del Parlamento, Partito Socialista
GBR Micklethwait, John Editor-in-Chief, The Economist
GRC Mitsotaki, Alexandra Sedia, ActionAid Hellas
ITA Monti, Mario senatore a vita; Presidente, Università Bocconi
USA Mundie, Craig J. Senior Advisor del CEO di Microsoft Corporation
CAN Munroe-Blum, Heather Professore di Medicina e Principal (Presidente) Emerita, McGill University
USA Murray, Charles AWH Brady Scholar, American Enterprise Institute for Public Policy Research
NLD Paesi Bassi, SAR la Principessa Beatrice d'
ESP Nin Génova, Juan María Vice Presidente e Amministratore Delegato, CaixaBank
FRA Nougayrède, Natalie Direttore ed Executive Editor, Le Monde
DNK Olesen, Søren-Peter Professor; Membro del Consiglio di Amministrazione, la Fondazione Carlsberg
FIN Ollila, Jorma Presidente, Royal Dutch Shell, plc; Presidente, Outokumpu Plc
TUR Oran, Umut Vice Presidente, Partito Repubblicano del Popolo (CHP)
GBR Osborne, George Cancelliere dello Scacchiere
FRA Pellerin, Fleur Segretario di Stato per il Commercio Estero
USA Perle, Richard N. Resident Fellow, American Enterprise Institute
USA Petraeus, David H. Presidente, KKR Global Institute
CAN Poloz, Stephen S. Governatore, Banca del Canada
INT Rasmussen, Anders Fogh Segretario Generale, NATO
DNK Rasmussen, Jørgen Huno presidente del Consiglio di fondazione, la Fondazione Lundbeck
INT Reding, Viviane vicepresidente e commissario per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, Commissione europea
USA Reed, Kasim sindaco di Atlanta
CAN Reisman, Heather M. presidente e CEO di Indigo Books & Music Inc.
NOR Reiten, Eivind Presidente, Klaveness Marine Holding AS
DEU Röttgen, Norbert Presidente della commissione per gli affari esteri, Bundestag tedesco
USA Rubin, Robert E. Co-Chair, Council on Foreign Relations; L'ex Segretario del Tesoro
USA Rumer, Eugene Senior Associate e Direttore, la Russia e l'Eurasia Programma, Carnegie Endowment for International Peace
NOR Rynning-Tønnesen, Presidente e CEO Christian, Statkraft AS
NLD Samsom, Diederik M. leader parlamentare PvdA (Labour Party)
GBR Sawers, Giovanni Capo, Secret Intelligence Service
NLD Scheffer, Paul J. Autore; Professore di Studi Europei, Università di Tilburg
NLD Schippers, Edith Ministro della Salute, Welfare e Sport
USA Schmidt, Eric E. presidente esecutivo, Google Inc.
AUT Scholten, Rudolf CEO, Oesterreichische Kontrollbank
USA Shih, CEO e fondatore Clara, Pettegolezzi sociale
FIN Siilasmaa, Risto K. Presidente del Consiglio di Amministrazione e Amministratore Delegato ad interim, Nokia Corporation
ESP Spagna, SM la Regina di
USA Spence, A. Michael Professore di Economia, New York University
FIN Stadigh, Kari Presidente e CEO, Sampo plc
USA Summers, Lawrence H. Charles W. Eliot Docente, Università di Harvard
IRL Sutherland, Peter D. Presidente, Goldman Sachs International;
SWE Svanberg, Carl-Henric Presidente, Volvo AB e BP plc
TUR Taftalı, A. Ümit Membro del Consiglio, Suna e Inan Kiraç Foundation
USA Thiel, Peter A. Presidente, Thiel Capital
DNK Topsøe, Henrik Presidente, Haldor Topsøe A / S
GRC Tsoukalis, Loukas Presidente, Fondazione ellenica per la politica europea ed estera
NOR Ulltveit-Moe, Jens fondatore e CEO, Umoe AS
INT Üzümcü, Ahmet Direttore Generale, Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche
CHE Vasella, Daniel L. Presidente Onorario, Novartis International
FIN Wahlroos, Björn Presidente, Sampo plc
SWE Wallenberg, Jacob Presidente, Investor AB
SWE Wallenberg, Marcus Presidente del Consiglio di Amministrazione, Skandinaviska Enskilda Banken AB
USA Warsh, Kevin M. Distinguished Visiting Fellow e Docente, Università di Stanford
GBR Wolf, Martin H. Capo Economia Commentatore, The Financial Times
USA Wolfensohn, James D. Presidente e Amministratore Delegato, Wolfensohn & Company
NLD Zalm, Gerrit Presidente del Consiglio di Gestione, ABN-AMRO Bank NV
GRC ZANIAS, George Presidente del Consiglio, la Banca Nazionale di Grecia
USA Zoellick, Robert B. Presidente, Board of Advisors internazionali, The Goldman Sachs Group

venerdì 27 giugno 2014

''SI RISCHIA CHE LA FINE DELL'EURO AVVENGA NEL CAOS PIU' TOTALE PER COLPA DELL'ACCANIMENTO DEL CETO POLITICO EUROPEO''

''SI RISCHIA CHE LA FINE DELL'EURO AVVENGA NEL CAOS PIU' TOTALE PER COLPA DELL'ACCANIMENTO DEL CETO POLITICO EUROPEO''



  L'Antidiplomatico
Alessandro Bianchi
traduzione Sandra Vailles

"L'élite al potere oggi è più rappresentativa dell'epoca feudale che della modernità"


Brigitte Granville. Prof. di Economia internazionale e politica economica all'Università di Londra Queen Mary. Autrice di Remembering inflation, Princeton Press, 2013

 
- Con le elezioni europee del 25 maggio scorso, le popolazioni hanno inviato un messaggio chiaro a Bruxelles: gli europei non sono più disposti a rinunciare ulteriormente a quote della loro sovranità e vogliono rinegoziare le concessioni fatte in passato. La nuova Commissione e il nuovo Parlamento europeo ascolteranno questa volontà di cambiamento? 
 
Certamente no, il loro comportamento sarà tale da rendere inutile il voto dato agli anti-euro, che costruiranno una minoranza che sarà ignorata completamente. In funzione del mandato democratico, l'élite politica considera che nulla è cambiato e che, proprio per questo, ha tutto il diritto di continuare ad agire come se nulla fosse accaduto.
 
 
- La propaganda pre-elettorale dei governi al potere e di Bruxelles ha voluto rassicurarci sulla situazione economica attuale della zona euro, anche se le economie italiane di Italia, Olanda e Portogallo sono tornate a contrarsi e la Francia è in una situazione di stagnazione. Inoltre, l'area monetaria è in una situazione di inflazione molto bassa – deflazione per diversi paesi – che rende sempre meno sostenibile la traiettoria debito/Pil di diversi paesi. In un tale contesto, ritiene che la zona euro rischia una nuova crisi che potrebbe rimettere in discussione gli strumenti creati o davvero « il peggio è dietro di noi » come ci hanno detto?
 
E' certo che una nuova crisi sia alle porte. Il debito è eccessivo e consiglio vivamente la lettura del mio libro Remembering Inflation, nel quale spiego molto chiaramente in che modo un debito troppo alto porta inevitabilmente ad una crisi finanziaria. Inoltre, la politica di svalutazione interna – la riduzione dei salari come unico mezzo per i paesi del sud per mantenere la competitività all'interno della zona euro -  non fa altro che rafforzare ed aggravare tale situazione. In questo contesto si arriverà ad un'inevitabile ristrutturazione dei debiti all'interno della zona euro, vale a dire ad una modificazione unilaterale dei contratti e questo equivale ad un default. 

 
- Durante il suo intervento alla Conferenza organizzata da A-simmetrie « Un'Europa senza euro », che si è svolta a Roma il 12 aprile scorso, ha affermato come la crisi della zona euro non si risolverà attraverso la cooperazione franco-tedesca e che presto Berlino scoprirà il bluff di Parigi. Ci può spiegare meglio? 
 
La Germania e la Francia hanno due priorità fondamentalmente opposte:
Da un lato, la Germania, non potendo svalutare l'euro, favorisce il rigore fiscale e la svalutazione interna, una riduzione degli stipendi e dei prezzi. Ed è su questa logica che basa la sua competitività e crescita. In altre parole, i costi della mano d'opera unitari relativamente più bassi rispetto agli altri paesi della zona euro spiegano il successo tedesco. Questo successo è stato possibile grazie alle “riforme Hartz” del Cancelliere socialdemocratico Gerhard Schröder ed è questo modello che si vuole esportare agli altri paesi tra cui la Francia. I problemi di questa politica è che richiede un periodo di tempo lungo prima di vedere i suoi frutti e presuppone una situazione in cui la traiettoria debito/Pil non aumenti. 
Dall'altro lato, in Francia, il peso del debito è elevato e aumenterà ulteriormente a causa della bassa inflazione e della crescita zero, dovuta all'aumento delle tasse e all'incertezza creata dal governo di François Hollande per ridurre il deficit. Il tasso di disoccupazione è arrivato a circa l'11 %. Al governo serve una  crescita economica per rilanciare la propria immagine, ma le tensioni sociali stanno crescendo e rischiano di aggravare la crisi economica: l'ascesa del Front National esprime alla perfezione lo sbandamento dei francesi e il loro sentimento sempre più diffuso di non essere ascoltati dal governo al potere. 

L'intransigenza della Germania e l'impossibilità della Francia di attuare le riforme richieste, dovuta ai vincoli politici e temporali, determinano una situazione tale per cui coloro che costituivano i due pilastri della costruzione europea non procedono più nella stessa direzione. 
In questo contesto, la Francia può solo effettuare riforme che sa di non potere ultimare. 

 
– Quali sono le sue previsioni sull'economia della Francia per i prossimi mesi? Esiste nella mente del governo francese un punto di non ritorno, vale a dire un livello di riduzione dei fondamentali macroeconomici oltre il quale Parigi metterà in discussione la partecipazione alla zona euro? 
 
Il punto non è ciò che il governo considera come tollerabile ma, come ogni altro paese della zona euro, la Francia deve conformarsi alle esigenze del Fiscal compact e rispettarle. Qui non c'è spazio per la scelta, la Francia ha preso impegni. Purtroppo, le misure da prendere per rispettare gli impegni sono dolorose e dunque costose a livello politico. François Hollande è già il presidente più impopolare della Quinta Repubblica, dunque in un certo senso non ha più niente da perdere, ma politicamente, vista la sua mancanza di credibilità, se le riforme saranno imposte ai francesi, il suo governo rischia di destabilizzare le istituzioni della V Repubblica. Le proiezioni economiche per il 2014 non sono certo incoraggianti. La Corte dei conti ha pubblicato il 17 giugno una relazione annua su “la situazione e le prospettive delle finanze pubbliche“ con le conclusioni seguenti:
1. Il deficit pubblico dovrebbe raggiungere il 4% invece del 3,8% annunciato dal governo per piegarsi alle esigenze del Fiscal Compact
2. L'obiettivo di crescita dell' 1% per il 2014  presentato dal governo al Parlamento è stato giudicato possibile ma difficile.
3. Il deficit strutturale sarà anch'esso superiore a quello annunciato dal governo del 2%, la Corte dei conti prevede un deficit strutturale (calcolato senza gli effetti della congiuntura) del 2,1% del PIL.
4. Un debito pubblico di più di 2000 miliardi di euro, ovvero “un rischio supplementare di 2 a 3 miliardi di euro”.
 
 
– C'è un paese che più di altri potrebbe essere costretto a lasciare la zona euro nei prossimi mesi?
 
Se parliamo del rischio di lasciare la zona euro, si tratta di una questione politica. L'euro è stata creato per una volontà politica, essenzialmente di François Mitterrand, e non c'era alcuna logica economica. Nello stesso modo l'euro sarà dissolto da una volontà politica. Se si presenterà questa volontà politica, potrà anche venire da paesi come la Francia o l'Italia e sarà il riflesso dell'impazienza di popoli che considerano che il costo delle riforme e delle misure economiche richieste sia troppo alto rispetto a risultati mediocri. Una grande fetta della popolazione colpita da queste riforme è giovane, il tasso di disoccupazione che tocca i meno di 25 anni è elevato, questi giovani non hanno lo stesso senso storico di “preservare l'euro ad ogni costo” dei loro padri. A livello economico, il cataclisma potrebbe ad un tratto arrivare dal peso del debito per paesi come l'Italia o la Francia, soprattutto se la politica monetaria degli Stati Uniti divenisse ancora più restrittiva ed i tassi d'interesse aumentassero. I mercati potrebbero essere in allerta. Ma finché i mercati troveranno una sicurezza nelle azioni della Banca Centrale europea, non accadrà nulla. 

 
- In una fase in cui i partiti tradizionali la pensano allo stesso modo su tutto - in molti paesi governano insieme e getteranno la maschera della finta opposizione anche nella prossima Commissione europea - ha ancora senso per Lei parlare oggi di destra e sinistra in Europa? Non crede per questo che la vera divisione politica dei prossimi anni sarà tra sovranità e internazionalismo, vale a dire tra coloro che vorranno riappropriarsi di quote di sovranità nazionali per tornare ad incidere realmente sul benessere delle loro popolazioni e coloro che continueranno a credere in deleghe ad enti sovranazionali che, al contrario, stanno erodendo giorno dopo giorno i diritti e le principali conquiste sociali e costituzionali degli ultimi anni? 
 
È vero che nell'Europa continentale vi sono poche differenze tra i partiti di sinistra e di destra, escludendo gli estremismi. Credo che il principale problema con i partiti politici europei sia il fatto che essi non corrispondono più alla realtà della nostra epoca. La maggior parte non ascolta la voce del popolo ed il loro comportamento è più rappresentativo dell'epoca feudale che della modernità. Il modo in cui quell'élite politica viene formata e poi “eletta” non ha nulla di democratico se non il nome, poiché la scelta è circoscritta ad un'élite che conosce tutti gli ingranaggi della politica ma che ignora le necessità economiche attuali. In Francia, ad esempio, molta della classe politica si è formata all'ENA, il cui scopo iniziale era di selezionare alti funzionari di stato, ossia persone in grado di eseguire e di mettere in atto delle azioni decise da politici eletti e rappresentativi dell'opinione pubblica. Questi alti funzionari si sono oggi impadroniti del potere.

Questa burocrazia dominante, composta da tecnocrati e centralizzata all'estremo, soffoca le popolazioni. Questa burocrazia di Stato degna di Courteline, Kafka e Orwell è una macchina infernale nella quale funzionari di stato, non eletti, come ad esempio all'interno della Commissione europea o del FMI, prendono decisioni senza che nessun abbia mai conferito loro un mandato.
Non potendo essere sentito, il popolo si sente escluso e questa frustrazione lo spinge a votare per i partiti estremisti. Di fronte a questa situazione, l'élite politica ripete che bisogna “educare” i popoli, considerando essenzialmente le persone come degli imbecilli e ignorando sistematicamente il loro voto, come è avvenuto in occasione del “No” olandese e francese alla Costituzione europea nel 2005.
La conseguenza dell'arroganza di questa élite politica europea è, da una parte, l'ascesa dei partiti nazionalisti come il Front national e, dall'altra, il desiderio d'indipendenza di città o di regioni come nel caso della Catalogna, del Veneto e quant'altro. La gente è stanca che siano partiti di centro a prendere tutte le decisioni, con delle politiche che non solo non hanno alcuna comprensione della vita quotidiana del cittadino medio, ma che volutamente ignorano la loro voce. Questa élite politica è convinta di essere l'unica detentrice di ogni soluzione e ci conduce ciecamente verso una  nuova crisi che sarà non solo economica ma anche politica.
 
 – Lei è una delle firmatarie del Manifesto di solidarietà europeo, un progetto a cui hanno aderito diversi economisti con cui si chiede una segmentazione controllata della zona euro come unica possibilità per salvare il resto del progetto europeo. Farete a breve delle proposte concrete alla politica? E qual è secondo lei il miglior scenario possibile di dissoluzione della zona euro? 
 
Insieme ai firmatari del Manifesto, stiamo stabilendo le varie tappe da seguire. Per quanto mi riguarda, sono convinta che la zona euro finirà, non conosco né l'ora né il momento, ma il rischio è che tale dissoluzione avvenga nel caos più totale per colpa dell'accanimento ideologico della classe politica e del suo rifiuto di contemplare il fallimento politico costituito dal progetto euro. 

giovedì 26 giugno 2014

SARDINYA: IL “FRONTE AMPIO DEL DIALOGO”

IL “FRONTE AMPIO DEL DIALOGO”

Anghelu Marras


APRIRE IL DIALOGO
     Per lungo tempo, abbiamo militato in diverse Organizzazioni, spesso adattandoci alle decisioni di “vertici” più o meno abilitati e apprezzati del nostro  Partito, o, talvolta, essendo noi stessi dei dirigenti, in disaccordo con altri dirigenti, che mal si adattavano alla vocazione di lottare per la trasformazione della società … siamo stati “puniti”, con espulsioni (o peggio!), ma infine abbiamo capito che è in “basso”, e non al vertice, il luogo in cui è necessario guardare.Quello sembra il luogo in cui sarebbe melio assumere decisioni.
     Oggi, il movimento indipendentista sardo, ma più in generale il movimento di trasformazione delle condizioni sociali, politiche ed economiche della Sardegna, si trova di fronte una  “oggettiva” necessità : quella di “aprire un dialogo”. Dal “basso”.

IL PRIMO PASSO
     In questi giorni è bastato lanciare l'ipotesi di costituire un "Fronte ampio” che c'è già chi (pur dicendosi d’accordo) dice che trova necessario costruire un “fronte ampio d'opposizione”  e, altri, già sostengono che, si, è necessario costruire un Fronte ma che è necessario che sia un “fronte di classe”; altri, per "Fronte",  intendono “un’azione  internazionale” (legale?); altri, un “processo a tappe” che parta col riconoscimento della specialità linguistica della Sardegna, e ancora, e ancora, e ancora.

     C'è chi vuole privilegiare un percorso rispetto ad un altro e c'è chi vuole subordinare “una cosa” ad “un’altra”. Insomma manca una convergenza sul “primo passo da fare”. ( … e siamo soltanto ad una proposta di “dialogo dal basso”).

     Quando qualcuno dice: “il fronte di classe non è possibile”, intende forse subordinare la costruzione del “fronte di classe” ad un  “fronte ampio di opposizione”? O al “Fronte internazionale”? O a qualcos’altro?
     Queste, secondo me, sarebbero da considerare posizioni politiche precostituite che vanificherebbero in partenza la necessità di un “dialogo dal basso”, di cui in questo momento ognuno dice di voler condividere la necessità … una "Mesa", prima e un “Fronte del Dialogo”, poi, da tutelare prioritariamente!
    
 Altri affermano che “le posizioni del “fronte ampio di opposizione” sono posizioni piccolo-borghesi, oppure socialdemocratiche”, e, ancora, “le dinamiche per il riconoscimento di uno Stato Sardo dall’O.n.u. sarebbero da equiparare a strategie burocratiche o “legaliste” e che, l’esclusione della Classe dal Processo, significherebbe, esclusivamente, la subordinazione della Classe al progetto del “fronte ampio di opposizione” o a quello del "Fronte internazionale”.
     Tutto questo significa che, pur essendo aperti al “Fronte del dialogo”, ogni “soggettività” intende anticipare “uno scontro”, pur sostenendo di guardare con fiducia alla “Mesa del Dialogo”.

     Io direi, anticipatamente, che  è necessario entrare in una nuova dinamica, quella di garantire la sostenibilità di più “Fronti”, che si tratti di due, tre, quattro o cinque processi paralleli e differenti per livello, ma che possono - col sufficiente sostegno - contemporaneamente agli altri, anche se “non necessariamente”.

L’UNITA’  E LA DIVERSITA’
     Sostengo che “unirsi è pure differenziarsi” ... L’unità è ciò che unisce, ma non rende uguali (infatti, “Chentu concas…”), la Diversità è ciò che potrebbe far scoprire ciò che – a nostra insaputa e in assenza di dialogo -  unisce più persone o intere comunità e potrebbe far apprezzare maggiormente - anche - ciò che rende "diverse" le persone, i gruppi o le comunità.

     Quando cerchiamo un “dialogo”, significa che - a priori - condividiamo l’esigenza della discussione, che usiamo - come punto di partenza - sia quello che unisce e sia quello che divide. Significa che riteniamo sbagliato “continuare ad ingannarci sulle differenze”; significa che sappiamo che le differenze possono essere colmate o possono rimanere tali, se la priorità “quel che unisce”.
     Insomma, le differenze non debbono essere subordinate, ma neppure essere lasciate latenti, credo che sia importante non dimenticarle, ma credo che non sia indispensabile premetterle, in quanto “pregiudiziali. 

     Personalmente non sono d’accordo con coloro che affermano che un Fronte si possa creare partendo dalle “rivendicazioni” e neppure con alcuna posizione “pregiudiziale.  Penso, semmai, che ogni percorso abbia la sua validità e che nessun percorso debba essere “esclusivo”. Assolutamente! 

     Per questo io penserei ad un “esercito rosso”, a “genti arrubbia”, a donne e uomini che – e solo in questo momento iniziale – non intendono costituire un Partito, che non intendono candidarsi alle elezioni che non sono “tifose di un Fronte” piuttosto che un altro.

ANDARE AL DIALOGO
     “Andare al dialogo” … non significa creare un generico “ampio fronte” come sommatoria e accordo di partiti, di leader o di personalità …… Se facciamo questo, se cerchiamo un accordo fra “dirigenti”, faremo una riunione, un documento che verrà immediatamente firmato, ma dopo tre giorni sarà – come al solito -  “carta straccia”!

     “Andare al dialogo” significa domandarsi per prima cosa – e banalmente - quale tipo di fronte vogliamo: un fronte che unisca o che separi ulteriormente il movimento indipendentista sardo?  
     Qualcuno dice che gli indipendentisti sono “plurali”, che hanno “chentu concas e chentu berrittas”, che nessuno ha l'egemonia, che l’individualismo è prevalente  … Sfatare questi “luoghi comuni” rappresenta per noi il dato di partenza di un dialogo che deve portare al potenziamento del  “diffuso sentimento di indipendenza”  in prima istanza) e che deve condurre alla formazione di una forza politica “diversa”, in grado di unire i Sardi, sia che militino nel “Partito che non amano”, sia che non abbiano affatto un Partito.

     Se si ritiene che questa premessa possa essere condivisa, allora è possibile affermare la necessità di promuovere “un fronte ampio di dialogo” fra le diverse componenti dell’indipendentismo sardo e delle forze di trasformazione delle condizioni economiche politiche e sociali della nostra Isola. Non si deve aver paura della capacità politica di un Fronte che fonda la propria strategia politica sul “dialogo fra posizioni diverse”.
Già “altri” nel mondo lo hanno fatto. Quindi, appare evidente e vitale chiamare i Sardi a questo “dialogo”.

CREARE UNA RETE DI DIALOGO CENTRALIZZATA E PUBBLICA
     L'esito di questa mobilitazione potrà rimettere  in primo piano tutte le problematiche “storiche” degli indipendentisti sardi e  attrarrà – certamente – l’attenzione di donne e uomini di altri gruppi e partiti politici, di altre forze sociali.

     Sarà necessario darsi un “tempo lungo”,  dove l’aspetto elettorale non potrà inquinare, creando “10, 100, 1000 comitati di dialogo”, in relazione fra loro attraverso gli strumenti che la modernità conferisce a ciascuno di noi e a noi tutti insieme. Creare una rete di dialogo.

DI CHI E’  IL TAVOLO DEL DIALOGO?
     Ritengo che oggi il potere di convocazione di un “tavolo del dialogo” ce l'abbia – esclusivamente - chi non è stato coinvolto nell’ultima “follia” elettorale. Questo non significa che non debbano essere effettuati contatti preliminari con tutti i partecipanti o che qualcuno possa essere prioritariamente “eluso”, o qualcuno possa auto-escludersi senza assumersi la responsabilità della sua rinuncia.
     Il Tavolo, in ogni caso, sarà di tutti coloro che risponderanno alla chiamata: singoli, gruppi, associazioni, partiti, movimenti, comitati e anche di tutti coloro che (singoli, gruppi, associazioni, partiti, movimenti, comitati) riusciranno a mobilitare.

     Queste formazioni o le singole personalità che parteciperanno al Tavolo del Dialogo non dovranno abbandonare il proprio movimento e la propria prospettiva, ma dovranno  (dovrebbero) partecipare costruttivamente al  “Tavolo”  portando con se tutto il bagaglio che il proprio comitato, il proprio circolo o gruppo è capace di trasmettere, nel modo in cui decide di trasmetterlo al numero maggiore di persone.

     Il “Tavolo” non sarà il luogo in cui si trasmette quello che Tizio o Caio, leader del Partito, ha interesse di trasmettere. Il “Tavolo” è il luogo in cui ciascuno porta, “dal basso”, la propria riflessione e il proprio contributo.a
     La “ piattaforma del dialogo” sarà aperta a più gente possibile perché ognuno possa parlare e dire ciò che pensa, perché ciascuno possa correttamente usare nelle proprie battaglie  quello che viene detto, perché ogni parola possa servire a cambiare le condizioni di vita dei Sardi.  Abbiamo imparato la ”lezione” della “politica politicante” e sappiamo che non otterremo nulla che non sia ciò che il nostro sforzo personale sarà in grado di “inventare”. Senza alcuna delega. Senza deroghe.

      Come tutti possono intuire s’intende annunciare un processo lento e difficile … in cui è necessario “inventare” un nuovo concetto di “democrazia” che non potrà coincidere col concetto che ognuno ha maturato, perché il concetto di “democrazia” che “inventeremo” dovrà essere un concetto “originale” che solo  una “sintonia” di intenti potrà  inventare.

ABBIAMO TANTA STORIA DA SCRIVERE
     Abbiamo ancora tanta Storia da scrivere ....  dobbiamo inventare un nuovo sistema sociale, un nuovo sistema politico, un nuovo sistema economico. Non poniamoci orizzonti.

     Nell’immediato vediamo  soltanto vari gruppi che non si sopportano per le loro differenze, oppure donne e uomini amareggiati, disorientati, “arresi” per quanto hanno subìto o per le delusioni che hanno somatizzato …..   però sappiamo che è il filo (l’Indipendenza della Sardigna”) a permettere a tutte le perline colorate di una collana di stare insieme …  e “se qualcuno vuole tagliare quel filo per togliere anche una sola perlina”, perderà – per sempre – l’intera coloratissima collana. Noi non permetteremo a nessuno di cancellare un sogno, né di rubarci un gioiello.

    Siamo abituati ad aspettare: la nostra mente è predisposta per  i “lunghi periodi” di tempo (e non a breve termine o sempre troppo in fretta). Questa è la nostra mentalità. Prendiamoci i nostri tempi.  Un anno, due anni, tre, quattro, cinque. Cosa sono 5 anni! Noi non smetteremo di vivere e lottare aspettando che Il “dialogo” porti i suoi frutti. Noi non perderemo di vista ciò che c’è più avanti … anche oltre la nostra esistenza. Per le nuove generazioni. ...

 e sento il “rumore di tante battaglie” .....
 anghelu marras 

mercoledì 25 giugno 2014

Studio , sul DNA di OGM, conferma che può trasferirsi direttamente negli esseri umani... cade il mito che gli alimenti transgenici agiscono sul corpo umano allo stesso modo degli alimenti naturali.

Studio, sul DNA degli OGM, conferma che può trasferirsi direttamente negli esseri umani...
cade il mito che gli alimenti transgenici agiscono sul corpo umano allo stesso modo degli alimenti naturali. 


naturalnews

Jonathan Benson
tradusiu  de Sa Defenza

L'idea che il DNA di organismi geneticamente modificati (OGM) sia ripartito e digerito nel tratto digestivo per essere reso innocuo, è una pretesa industriale comune, ma è palesemente falsa. 
Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica PLoS ONE ha rilevato che la farina derivata da frammenti di DNA di OGM sono pienamente in grado di trasferire i loro geni direttamente nel flusso sanguigno, cade il mito che gli alimenti transgenici agiscono sul corpo nello stesso modo come alimenti naturali. 



Un'analisi combinata di altri quattro studi indipendenti che coinvolgono più di 1.000 campioni umani e un team di ricercatori provenienti da università in Ungheria, Danimarca e Stati Uniti ha esaminato il processo di assimilazione degli OGM  attualmente consumati in tutto il mondoQuesto include i derivati ​​di colture GM con alto contenuto di fruttosio nello sciroppo di mais (HFCS) e da mais GM, ad esempio, le proteine ​​di soia e da soia GM, così anche le carni ottenute da animali nutriti con una dieta a base di GM. 

Dopo aver esaminato i dati relativi su come il corpo umano elabora questi e ad altre tipi di OGM, il team ha scoperto che il DNA da OGM non è completamente scomposto (o frantumato) dal corpo durante il processo di digestione. Ciò che normalmente sarebbe degradata in componenti sempre più piccoli fino a divenire aminoacidi e acidi nucleici è stata scoperto che restano incomposti. Non solo, ma questi frammenti di DNA più grandi sono stati trovati e passano direttamente nel sistema circolatorio, talvolta ad un livello attuale superiore rispetto al DNA umano.

 "[B] in base all'analisi di oltre 1000 campioni umani provenienti da quattro studi indipendenti, riportiamo prove che la farina derivata da frammenti di  DNA che sono sufficienti da permettere a geni completi di sottrarsi al degrado e attraverso un meccanismo sconosciuto entrare nel sistema  circolatorio umano ", hanno spiegato nel loro astratto gli autori dello studio. 


nellaFigura *. La distribuzione cumulativa  importa DNA in impianti di oltre 900 soggetti.

I (punti neri) sono dotati di distribuzione log-normale (curva rossa) sopra la soglia di sensibilità (0,35). La banda ombreggiata grigia è il risultato della simulazione di 300 realizzazioni del processo di log-normale  tenendo conto delle diverse dimensioni dei campioni. Tra i campioni indipendenti (punti più grandi), quelli di pazienti con malattie infiammatorie (IBD, DRP000446) hanno la più grande concentrazione. Per il campione SRP016573 viene visualizzata solo la concentrazione nel plasma materno, i campioni di sangue completi con 0.001 ppm e 0.004 ppm e corde di campioni di sangue con zero allineamenti sono omessi dalla figura. doi: 10.1371/journal.pone.0069805.g003" In uno dei campioni di sangue la concentrazione relativa al DNA vegetale è superiore al DNA umano. "

I geni OGM trasferiti nell'intestino tenue, alterano la composizione dei batteri benefici

Si tratta di una scoperta sorprendente che dimostra false le affermazioni fatte da Monsanto e altri che affermano che gli OGM non sono diversi dai non-OGM per quanto riguarda la digestione nel corpo. Monsanto rivendica  sulla sua pagina di "sicurezza alimentare" che gli OGM ed  il DNA da OGM è "ampiamente digerito" e " la sua presenza non comporta alcun pericolo", invece, contrariamente a queste affermazioni,  è stato  dimostrato che sono solo falsità. 


Sulla base di questa ultima analisi viene mostrato come i geni alimentari sono trasferiti dal tratto digestivo nel flusso sanguigno, è ora evidente che i geni  OGM passano interamente nel sangue. La loro presenza è anche associata con importanti condizioni infiammatorie come la malattia infiammatoria intestinale, adenoma e cancro colorettale

La presenza di geni transgenici nell'intestino tenue è stato scoperto che influenza la composizione dei batteri benefici, che sono responsabili di proteggere l'intestino contro invasori estranei e aiutano il corpo ad assorbire i nutrienti dal cibo. Gli individui con ileostomie o perforazioni nelle loro pareti addominali a seguito di un intervento chirurgico, sono state provate,  essere dovute, all'ospitare sequenze di DNA interi di OGM nei loro tratti intestinali

Nessuno di questi è poi così sorprendente, naturalmente, come le attività biologiche  OGM  elaborate dal corpo umano  non sono mai state legittimamente studiate. Aziende biotecnologiche hanno sempre e solo sostenuto che gli OGM sono uguali al cibo vero, senza alcuna prova a sostegno di questo, e questa affermazione è stata ritenuta sufficiente dal governo per tenerli sul mercato da quasi 20 anni. 


"Una piccola mutazione in un essere umano può determinare tanto, il punto è che quando si sposta un gene , un gene, un minuscolo gene da un organismo in uno diverso si cambia completamente il suo contesto ", ha detto David Suzuki, co-fondatore della David Suzuki Foundation. "Non c'è modo di prevedere come potrà comportarsi e quale sarà il risultato." 


Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte sadefenza e l'autore della traduzione Vàturu  

Fonti:

http://www.realfarmacy.com

http://www.plosone.org

http://www.ncbi.nlm.nih.gov

http://science.naturalnews.co


martedì 24 giugno 2014

USA: la gente "Combatte Monsanto" in difesa della loro vita e per ora "sono vincenti"

USA:  la gente "Combatte Monsanto" in difesa della  loro vita e per ora "sono vincenti"

globalresearch.ca
Joachim Hagopian
tradusiu de Sa Defenza


Il produttore chimico più potente al mondo, la Monsanto, e le potenti  industrie agro-alimentari  hanno avuto le loro strade spianate i per molti decenni in America. Attraverso il potere dei lobbisti che versano denaro nelle mani dei legislatori corrotti, i presidenti degli Stati Uniti, e le agenzie federali come la Food & Drug Administration (FDA) e l'Environmental Protection Agency (EPA), sono riusciti fino a poco tempo a silenziare con successo tutti i movimenti di base degli americani preoccupati per il cibo che mangiano e gli effetti sulla salute.
I cittadini degli Stati Uniti sono praticamente l'unica popolazione nazionale tra le nazioni sviluppate senza un sistema sanitario universale per tutti i suoi cittadini, gli americani sono anche l'unica popolazione nazionale nel mondo industriale costretti a mangiare organismi geneticamente modificati (OGM) come  fonte di cibo. 
In un recente sondaggio solo il 15% degli agricoltori britannici hanno detto che sarebbero disposti a mangiare alimenti geneticamente modificati. 
Naturalmente, i residenti dell'Unione Europea, non hanno costrizioni a mangiare  gli OGM poiché sono vietati. In  altre 64 nazioni  sono in vigore leggi a tutela della salute dei cittadini, costringendo i produttori ad apporre etichette sui cibi a  contenuto OGM, offrendo così ai consumatori una scelta consapevole.
Sempre più nazioni nel mondo hanno messo al bando cibi OGM con il divieto importazione. Questa tendenza sta diventando una preoccupazione crescente per i grandi esportatori di soia OGM, grano e prodotti di mais negli Stati Uniti. 


L'Unione europea (UE) che opera a tutela dello stato di salute dei cittadini europei ha vietato l'importazione di mele dagli Stati Uniti,  (secondo più grande produttore al mondo di frutta dopo la Cina) a causa del conservante chimico tossico difenilamina (DPA) utilizzato per mantenere artificialmente  le mele "fresche" e non farle marcire col tempo. La reazione chimica provocata nella mela  dal conservante produce tossine  cancerogene. Quando l'Unione europea ha approvato una legge nel 2012, abbassando la traccia del DPA a 0,1 parti per milione ha recentemente scoperto che le mele statunitensi sono stati in media 0,42 parti per milione, a ciò, l'Europa ne ha vietato l'importazione .


Negli ultimi anni  le  industrie agricole e zootecniche Usa  hanno subito una perdita di credibilità nel resto del mondo e vi una tendenza  sempre più preoccupante nel decidere di non importare più prodotti americani, come carne e altri prodotti alimentari - prodotti USA-  ritenuti troppo velenosi e malsani per i paesi e continenti che a differenza dell'America hanno a cuore la salute dei loro cittadini. Il potere lobbista delle  grandi imprese transnazionali hanno osservato la dura resistenza e opposizione da parte dei consumatori più attenti alla loro salute sia in tutta Europa che in altre parti del mondo, i consumatori hanno fatto pressione con successo sui loro governi alzando una barriera protettiva  con l'assistenza sanitaria universale e cibo più sanoIn breve, i governi altrove si prendono  cura dei propri cittadini, più di quanto non lo facciano gli USA.
A titolo di esempio, l'Unione europea, la Russia, la Cina insieme a 160 altre nazioni hanno vietato i prodotti a base di carne contenenti anche tracce di additivo che stimola  la  crescita, additivo chiamato Ractopamine , prodotto da Eli Lilly.  Ai trasgressori sono state comminate sia multe che galera in gran parte del mondo. Tuttavia,  le  regole imposte  da Big-Pharma in America non hanno  studi acclarati a lungo termine, ciononostante nel 1999, la FDA ha approvato l'uso del farmaco sui suini e nel 2003 sul bestiame bovino ai fini ottenere massa muscolare magraNonostante il farmaco sia associato a un aumentato del rischio di attacchi di cuore e sia un noto cancerogeno,  negli Stati Uniti sia i manzi che nell'industria suina, gli animali sono  abitualmente alimentati con mangime  drogato, tutto  per avere maggiori profitti  a spese dei consumatori americani. Allevatori di suini  coscienziosi hanno ammesso che il farmaco agisce in modo simile degli steroidi sugli esseri umani, causando ai suini un problema motorio come se soffrissero di artrite. [...]  Accade che il bestiame sotto stress  cade effettivamente e muore di attacchi di cuore dovuto allo  stress generato da ormoni tossici che uccidono malamente le povere bestie colpite. Questo comportamento è crudele  e chiaramente una tortura per gli animali . Eppure, anche con tutte queste informazioni conosciute, la FDA, e big-pharm come pure l'agro-industria cospirano insieme per puro avido interesse e continuano a mettere entrambi questi poveri animali e la popolazione umana americana a rischio di gravi problemi di salute a lungo termine - come fosse un disegno già calcolato.
Solo in America il paese più ricco del mondo è permesso al grande business  la  furia omicida a discapito della salute e del benessere della popolazione di 316
milioni di abitanti, una delle  più grandi al mondo. Solo in America la più grande organizzazione sanitaria di medici che dovrebbe aiutare le persone a essere sani - la potente American Medical Association (AMA), e la FDA l'organizzazione governativa il cui scopo è quello di tutelare la salute dei suoi cittadini, starebbero cospirando  con la più grande azienda chimica e fornitrice di sementi al mondo la Monsanto per levare l'etichettatura degli OGM, che sarebbe , a loro dire,  nel miglior interesse del popolo. Inoltre solo in America ci sarebbe una corruzione dilagante e con l'immoralità di un sistema politico ed economico in decomposiz ione, ufficialmente classificato come una oligarchia, che pensa  solo ai profitti anziché alla salute e il benessere del proprio popolo.
 LA LOGICA DEL PROFITTO IMPEDISCE IL BENE DELL'UMANITA'
Dal punto di vista oligarchico, se le persone sono più sane, il settore sanitario non potrebbe mai effettuare  profitti enormi, e se i cibi OGM sono messi fuori legge e gli alimenti biologici  privi di sostanze chimiche nocive  che  possono essere venduti e consumati, aziende mostro come la Monsanto, Dow, Dupont e  altri giganti chimici letteralmente che uccidono il pianeta sarebbero  fuori mercato. Naturalmente, gli oligarchi che hanno la proprietà su tutte queste grandi aziende chimiche e sulla maggior parte dei governi nazionali sulla terra potrebbero causare milioni e addirittura miliardi di morti, piuttosto che rischiare che le loro aziende guadagnino meno o  rischino di andare fuori mercato.
Morte lenta per i  propri concittadini, è il sistema lo status quo che   rimane qui negli Stati Uniti. Obamacare o no, è un sistema saldamente radicato  contro il popolo, e rimane sempre lo stesso. Fa parte del piano di eugenetica  degli oligarchi voler uccidere 90-95% della popolazione mondiale totale. Quindi, è chiaramente loro interesse che i prodotti alimentari e le industrie sanitarie mantengano intenzionalmente i cittadini ancorati allo stato di malattia cronica , facendogli  pagare da due o tre volte sino anche a dieci volte di più il costo per gli stessi servizi sanitari  che in altre  nazioni  sulla terra. Questo è divenuto il sistema americano: malato, contorto e corrotto. Tra questi sistemi assassini  vi sono gli alimentari e i sistemi sanitari falliti, combinati con l'uso diffuso dei vaccini tossici e decenni di concentrate irrorazioni aeree di metalli tossici dai cieli, le scie chimiche , e l'agenda globalista a volontà imporre destabilizzazione, innumerevoli guerre all'orizzonte e l'impoverimento in tutto il mondo, milioni e forse miliardi di esseri umani presto moriranno vittime del piano diabolico, complimenti agli oligarchi assassini che costituiscono meno di un quarto dell'uno per cento della popolazione mondiale.
Il senatore Bernie Sanders (I-VT) ha dichiarato apertamente in un articolo sul  The Nation nel 2010:
"Lo zoccolo duro delle famiglie estremamente ricche sono decise a distruggere la visione democratica della classe media che ha reso gli Stati Uniti l'invidia del mondo. Al suo posto sono determinate a creare una oligarchia, in cui un piccolo numero di famiglie  controlli la vita economica e politica del nostro paese. "


In un classico caso di Davide contro Golia, in questo piccolo stato del Vermont con non molto più di un milione e mezzo di persone, sta coraggiosamente portando avanti la lotta per richiedere che nell'etichetta appaia se contenente cibo OGM. Per la prima volta negli Stati Uniti, un Governatore Peter Shumlin ha firmato una legge all'inizio di questo mese con mandato a partire dal 2016 che costringerà tutti i prodotti alimentari venduti nello stato di specificare se contengono OGM. Diversamente dal Vermont, nel 2012 in California e un anno dopo, nello stato di Washington, la Monsanto e l'industria alimentare hanno pagato milioni in annunci per disinformare gli elettori nelle ultime settimane di campagna elettorale per indurli a votare contro i propri  interessi e sconfiggere la stessa legge che impone l'etichettatura degli alimenti. A novembre ci sarà probabilmente sulla scheda elettorale  in Oregon che forse diverrà  il secondo stato ad approvare una legge sull'etichettatura degli OGM.
Con così tanto interessi in gioco,  se l'etichettatura diventa legge in un altro stato, ci sarebbe una pressione crescente sulla FDA per rendere l'etichettatura omogenea in tutto il paese. Ma, naturalmente, non è così facile visto che la FDA è storicamente nel portafogli degli interessi corporativi. Quindi molto probabilmente richiederà che altri stati come il New England e altri vicini o adiacenti al Vermont approvino una legge simile. Gli stati del Maine e Connecticut hanno già leggi sull'etichetta su alimenti OGM. [...] La marea sembra stia lentamente girando dalla parte del popolo, un fenomeno estremamente raro in America, dove negli ultimi tempi gli oligarchi stanno vincendo ogni battaglia.
Detto questo, i giganti conglomerati pieni di denari, sono attualmente in fila per cercare di schiacciare la sfida della base del popolo, per citare il Vermont e le lobbing al Congresso, il Presidente è a capo di persone che  legiferano  divieti di parola alle persone che esprimono dei  giudizi su ciò che mangiano . Solo un altro stato su 50 con una popolazione di piccola entità come lo Stato di Green Mountain , può aiutare anche i pronostici del modesto Vermont nel suo ruolo di Davide contro il gigante, contributi online si stanno sostenendo  il patrocinio del Vermont che si aggira sui $ 14.000 in contrastato ai milioni di dollari che saranno spesi nei prossimi mesi nella  causa legale contro il piccolo stato.
Il direttore degli affari pubblici presso il Centro per la sicurezza alimentare (Center for Food Safety), Colin O'Neil afferma:
"Potremmo avere fino a cinque membri (Stati) entro la fine di quest'anno con l'etichettatura obbligatoria. La FDA sta per consentire di dettare la loro politica nazionale, o faranno intervenire un progetto federale? Ho il sospetto che  stiamo andando a vedere un mosaico ancora da ampliare prima di vedere i federali fare un passo avanti " 

Per contrastare questa crescente ondata di sostegno cittadino all'etichettatura degli OGM, in Kansas il deputato repubblicano Mike Pompeo  sta spingendo una legge che impedisce agli Stati di approvare  leggi che ordinino  le etichette.
Egli sta ostacolando anche la FDA che potenzialmente potrebbe richiedere l'etichettatura nazionale , con un falso argomento, che  "non ci siano prove scientifiche che il cibo OGM sia nocivo." Lo stesso afferma questo anche sulle industrie inquinanti, le quali  assoldano scienziati e politici per dire il falso  sul riscaldamento globale che non esiste, un fiume di soldi  sta alacremente dando i suoi frutti sia con il governo che con i ricercatori che negano ci siano effetti nocivi dai prodotti OGM. Hanno anche molestato e rovinato carriere di un certo numero di rispettabili  scienziati che hanno avuto il coraggio di dimostrare attraverso la loro ricerca i pericoli per la salute  degli OGM e degli alimenti trattati chimicamente.


Chiediamoci, se il cibo OGM  è così sano come Monsanto e i politici corrotti da lei controllati vorrebbero farci credere, perché poi la Monsanto nella sua caffetteria serve cibi non-OGM ai suoi dipendenti
E perché il personale della cucina della Casa Bianca è stato incaricato di preparare e servire solo non-OGM , ma buon cibo coltivato biologicamente , a tutti i pasti del Presidente e della sua famiglia? Dopo aver firmato una legge che lo scorso anno impedisce che la Monsanto sia mai citata in giudizio, ancora una volta, Obama mostra la sua caratteristica ipocrisia, parla a entrambi i lati sostenendo che ciò che è bene per il popolo americano non è abbastanza buono per la propria famiglia. Nel marzo 2013 il presidente ha ufficialmente, protetto le aziende dei sementi geneticamente modificate da qualsiasi controversia sui possibili rischi per la salute derivanti dal mangiare colture geneticamente modificate. 



E questo avviene dopo che Obama che ha fatto una ennesima falsa promessa, non ha mantenuto quanto detto durante la campagna elettorale per la presidenza nel 2007, quando sostenne che si sarebbe opposto alimenti OGM, se eletto presidente.
Obama non ha dimostrato coerenza tradendo il popolo americano che su di lui  pose speranza e in buona fede lo ha eletto.
Il cibo OGM è consumato da solo due decenni, un periodo di tempo  non abbastanza lungo per dimostrare con certezza che il cibo OGM non comporta alcun rischio per la salute umana. Ma in questo breve relativo lasso di tempo, esistono prove scientifiche schiaccianti che sia gli alimenti OGM, nonché gli alimenti coltivati ​​e trattati con sostanze chimiche velenose e  pesticidi sono entrambi malsani rispetto agli alimenti biologici non OGM. Un forte consenso, tra un numero sempre crescente di studi di ricerca onesti e rispettabili, sta giungendo alla conclusione che gli alimenti OGM e gli alimenti coltivati ​​con pesticidi e diserbanti sono chiaramente dannosi per la salute umana. Inoltre questi prodotti sono fortemente implicati nel ridimensionamento  crescente del numero delle colonie di api così cruciale per impollinazione dell'80% della frutta e verdura.
Uno studio canadese che ha tenuto in osservazione: donne in gravidanza, i loro feti e donne non gravide,  sono stati trovati pesticidi associati con gli alimenti OGM in tutti e tre i gruppiDal momento che la potenziale tossicità può danneggiare il feto in via di sviluppo è vulnerabile, l'indagine suggerisce che la presenza di qualsiasi sostanza estranea, come pesticidi può essere seriamente pericoloso per prime fasi dello sviluppo embrionale umano. Un altro studio indica che il DNA di piante OGM non viene spezzato e digerito, come avviene invece per il cibo naturale, e può passare direttamente nel sangue presentando ulteriori rischi sanitari.
Un altro studio mostra che i tumori nei ratti  sono sviluppati dal contatto con l'erbicida , il diserbante Roundup,  prodotto dalla Monsanto . Dopo che è stato pubblicato in una rivista molto affidabile, è stato ritirato improvvisamente senza spiegazioni. Con ogni probabilità, la potente Monsanto ha costretto il suo ritiro, nonostante la metodologia dello studio e le sue conclusioni passano inizialmente il controllo rigoroso della ricerca pubblicata dalla rivista a cui normalmente è sottoposto. Anche un'altra indagine ha rilevato che OGM interferiscono con la produzione di ormoni estrogeni che possono portare al cancro e difetti di nascitaIn diversi studi glysophate contenuti negli OGM è stato collegato al cancro al seno e difetti di nascitaPoiché glysophate è una sostanza estranea che è incompatibile con naturale bio-chimica del corpo, è stato trovato che aumenta le reazioni avverse che comunemente portano alla maggiore incidenza non solo difetti alla nascita e cancro, ma anche autismo, morbo di Parkinson e morbo di Alzheimer.
Uno studio tedesco ha dimostrato che alti livelli di glysophate sugli esseri umani e animali che consumano cibi OGM viene eliminato attraverso le urine. Inoltre, le persone malate hanno livelli molto più elevati di questa sostanza fortemente tossica rispetto agli individui sani. Nonostante le molteplici discipline scientifiche oltre a numerosi studi tutti puntano allo stesso risultato evidente, Monsanto continua a sostenere che il suo prodotto Roundup sia sicuro per gli esseri umani, gli animali e gli ambienti vegetali con la complicità silente sia dal EPA e FDAQuesto fatto ci informa sulla dimensione del potere esercitato dalla società chimica nel riuscire a prevalere sulle agenzie destinate a proteggere le persone
Altre ricerche sull'infiammazione dello stomaco e del tratto gastrointestinale nei suini cui si somministra mangimi OGM rispetto ai suini non non sono dati mangimi OGM. E poiché gli stomaci umani funzionano in modo molto simile a quelli dei suini, le conseguenze sono gravi. Infine, un'altra indagine ha trovato un forte legame tra i disturbi del glutine e gli alimenti OGM. Con 18 milioni di americani soffrono di vari disturbi per il glutine, ancora una volta le conseguenze di diete umane cariche di cibi OGM sono allarmanti. E dal momento che gli OGM sono comunemente trattati con pesticidi, è noto anche di portare gravi conseguenze sulla salute molto pericolose, l'evidenza emergente diventa travolgente.
E 'stato stimato che gli americani spendono il 90% della loro bolletta alimentare sugli alimenti trasformati e confezionati (a parte pesticidi trattati prodotti e / o prodotti OGM che, come mostrato portano rischi per la salute nocivi in sé e per sé). Inoltre, negli Stati Uniti si permette l'aggiunta di oltre 3000 additivi chimici in forma di conservanti e coloranti spesso vietati in molti altri paesi negli alimenti. Considerando la dieta povera, ma piena di  tossine, non c'è da meravigliarsi se la salute degli americani è così gracile rispetto al resto del mondo. In realtà, per un totale di 36 altre nazioni del mondo, tra cui la totalità dell'Europa Occidentale, Australia, Canada, Giappone, gran parte del Medio Oriente e diversi paesi del Centro e Sud America hanno tutte un rango più elevato nella lista recente dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Ovviamente la dieta povera porta a obesità e a una pletora di altri problemi di salute che spiegano il motivo per cui gli Stati Uniti è tutt'altro che il "più eccezionale" nel campo della salute fisica.
Se data la scelta, la stragrande maggioranza del popolo americano preferirebbe sapere se il cibo che mangiano è geneticamente modificato o meno. Molti credono a livello intuitivo nella natura e facendo una piccola ricerca vengono a sapere che la loro salute è molto migliore se mangiano cibo naturale coltivato biologicamente anziché gli OGM.  L'America come nazione deve ancora concedere alla sua gente la possibilità concreta di scelta informata, e dar voce al popolo  ed essere ascoltati e rispettati, ma causa della struttura di potere oligarca non si riesce ad operare nel migliore interesse del popolo. L'oligarchia semplicemente non funziona in modo aperto e altruistico  e non concede spazi democraticiCosì, sia il governo che le grandi aziende si comportano in modo inequivocabile,  tradiscono e negano gli stessi bisogni della gente, perciò, diventa imperativo per i cittadini unire le forze e utilizzare il potere del loro voto per promuovere il cambiamento tanto necessario.

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte sadefenza e l'autore della traduzione Vàturu  


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