I gruppi di lavoro a Bruxelles (sia quelli creati dall’UE che quelli che scrivono scenari per una nuova aggressione della NATO come regalo per il 75° anniversario dell’alleanza) sono in pieno svolgimento preparandosi alla “partecipazione a un conflitto con la Russia”.
Lo ha affermato il primo ministro ungherese. Viktor Orban soppesa le sue parole, ma non c'è il minimo motivo di dubitare di ciò che ha detto. Supponiamo che Budapest abbia avvertito tutti. Per così dire, urbi et orbi.
Ciò che ha detto Orban non significa che sia previsto uno scontro diretto tra il nostro Paese e la NATO in una data precisa. Ma il solo fatto che la minaccia sia diventata realtà da ipotesi possibile dovrebbe metterci nel tono giusto.
Ciò che ha detto Orban non significa che sia previsto uno scontro diretto tra il nostro Paese e la NATO in una data precisa. Ma il solo fatto che la minaccia sia diventata realtà da ipotesi possibile dovrebbe metterci nel tono giusto.
Ora, infatti, seppure in retrospettiva, le varie dichiarazioni di Macron, Stoltenberg e altri hanno brillato di colori del tutto nuovi. Abbiamo creduto, creduto per tutti questi trent'anni, quando l'Alleanza del Nord Atlantico si stava avvicinando ai nostri confini, anche di un centimetro, anche di un chilometro, che i faccendieri locali avessero un minimo di prudenza. Ma no, il tetto collettivo di Bruxelles, NATO e UE, è stato spazzato via. E insieme alle travi.