Mai si è discusso così tanto della Madonna, nella politica italiana, come negli ultimi tempi. Alle elezioni europee Salvini si affidò a lei e Bergoglio si affidò al PD: stravinse la Lega.
Aperta la crisi, in Senato, Salvini ha sopportato le randellate di Conte (applaudite dal Vaticano), baciando il rosario di Medjugorje. E questo ha scatenato le reazioni avvelenate dei laicisti e dei bergogliani.
Ma è accaduto un fatto particolare che ha colpito i cattolici, specie i fedeli di Medjugorje. E’ noto che adesso il santuario di della Bosnia Erzegovinae è stato “sdoganato” dalla Chiesa.
Ebbene, domenica 25 agosto, nel pieno della crisi di governo, da quel santuario è arrivata, a sorpresa, una notizia che ha creato molto malumore a Santa Marta.
Perché, a quanto pare, la Madonna stessa – che era stata al centro del furibondo attacco bergogliano a Salvini sul rosario – ha detto la sua, facendo uno straordinario “endorsement” proprio a favore del leader leghista che a lei aveva affidato, a più riprese, se stesso e le sorti dell’Italia.
Così, adesso, a meno che Bergoglio non voglia “scomunicare” anche la Madonna, sarà molto difficile attaccare Salvini sul rosario.
Ci sono degli antefatti. Il leader leghista ha fatto riferimento proprio a Medjugorje, il 5 agosto scorso, ricordando il “compleanno” di Maria, e ha spiegato che il rosario che ha mostrato pubblicamente, affidando l’Italia alla Madonna, e che teneva fra le dita anche durante la seduta del Senato, viene appunto dal santuario bosniaco.
Il Vaticano, incredibilmente, invece di approvare si è indignato come per una profanazione. Ha tuonato contro questo gesto di Salvini il presidente della Cei, eterodiretto da Santa Marta.
Poi il gesuita Antonio Spadaro, braccio destro di Bergoglio, è arrivato a scrivere che quello di Salvini è “un gesto sanguisuga della fede”.
Per la verità il mondo clericale fa autogol se parla di di “sanguisughe della fede” perché qualcuno potrebbe ricordare che la Chiesa deve ancora pagare l’Ici del passato alle casse pubbliche, come deciso dalla Corte di giustizia UE (inoltre da anni ottiene dallo Stato italiano un 8X1000 assai vantaggioso).
Ma, al di là di questo, il popolo cattolico è rimasto sconcertato. Si chiede: perché si bastona con questa veemenza chi affida il Paese alla Madonna e non si è fatta nessuna opposizione alle leggi laiciste dei governi PD, anzi si è fatto votare quel partito?
Perché scandalizza il rosario di Salvini e non si dice nulla – per esempio – su enormità dottrinali come quella del Generale dei gesuiti, secondo cui il diavolo non esiste come persona, ma è solo un simbolo?
Al Senato lo stesso Conte ha “bacchettato” Salvini per quel rosario, ritenendolo un attacco alla laicità dello Stato : strano argomento dal momento che Conte ben conosce le forti pressioni del Vaticano di Bergoglio per far saltare il governo gialloverde ed espellere Salvini (questa sì che è un’ingerenza indebita di uno Stato straniero nelle vicende interne dell’Italia).
Il mondo bergogliano ha condannato Salvini, quasi che baciare il rosario, invitando a pregare la Madre di Dio per l’Italia, fosse una bestemmia. Lo hanno accusato di voler volgarmente strumentalizzare la Madonna, come se avesse commesso un sacrilegio.
In tutto questo bailamme, si arriva a domenica 25 agosto. Ogni 25 del mese la veggente Marija, a Medjugorje, riceve un messaggio pubblico dalla Madonna, durante l’apparizione.
E stavolta – come dicevo – il “messaggio” ha fatto sobbalzare il Vaticano perché le parole riportate, della Madonna, sono testualmente queste: “Figlioli, testimoniate con il rosario nella mano che siete miei”.
I fedeli di Medjugorje hanno letto questa frase in riferimento alle polemiche di questi giorni: stando a quel messaggio è la Madonna stessa che invita a non vergognarsi del rosario e a testimoniare pubblicamente la propria devozione a lei.
Una smentita più clamorosa alle parole dei bergogliani, da Spadaro a Bassetti, non si poteva immaginare. Altro che relegare i gesti di devozione all’interno delle sacrestie e delle chiese.
Del resto tutto il messaggio del 25 agosto – in perfetta consonanza con i pontificati di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI – è una forte esortazione a testimoniare pubblicamente la fede cattolica e a battersi perché, nella vita pubblica, non prevalga quella che Ratzinger definì “la dittatura del relativismo”.
L’esatto contrario di quanto sta facendo oggi Bergoglio che – dicono i media – sostiene a spada tratta un nuovo governo PD/M5S, ossia un governo ultralaicista e anticattolico.
Ecco l’intero messaggio di Medjugorje: “Cari figli! Pregate, lavorate e testimoniate con amore il Regno dei Cieli affinché possiate stare bene qui sulla terra. Figlioli, Dio benedirà al centuplo il vostro sforzo e sarete testimoni tra i popoli, le anime dei non credenti sentiranno la grazia della conversione ed il Cielo sarà grato per le vostre fatiche ed i vostri sacrifici. Figlioli, testimoniate con il rosario nella mano che siete miei e decidetevi per la santità. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
Ovviamente il contenuto interessa i cattolici. Ma i non cattolici possono notare che queste parole sono perfettamente in linea con la tradizione di sempre della Chiesa e il popolo cattolico ci si riconosce e per questo – nella gran parte – alle elezioni nega il voto alla Sinistra (come è accaduto alle recenti europee).
Invece quello stesso popolo cattolico non si riconosce affatto nelle manovre politicanti dei bergogliani a sostegno del governo Pd/M5S, come non si riconosce nell’ossessiva e irresponsabile campagna migrazionista fatta da Bergoglio dal 2013.
E’ una campagna a cui il PD si assoggettò, così avemmo, in cinque anni, centinaia di migliaia di arrivi in Italia. Invece Salvini vi si oppose e – una volta al governo – fermò tutto. Cosa che ha scatenato le ire bergogliane.
Oltretutto alle elezioni europee il voto (e anche il voto dei cattolici) ha chiaramente premiato Salvini e bocciato Bergoglio, visto dalla sinistra come suo leader.
Così dal Vaticano è stata amplificata la demonizzazione del leader leghista: appena si è affacciata la crisi di governo hanno preso a “consigliare” il premier Conte, legato da antica amicizia col Segretario di Stato vaticano, di cogliere l’occasione per rompere.
E’ stato Conte infatti a spingere verso la frattura. Prima portando il M5S sulle posizioni dell’establishment franco-tedesco a Bruxelles (l’operazione Ursula).
Poi, al momento della crisi, adoperandosi non per ricucire come avrebbe tentato di fare qualsiasi premier, ma anzi rendendo tutto irreparabile e attaccando pesantemente Salvini.
Che il piano di cui Conte è stato protagonista avesse come obiettivo la rottura del governo e l’espulsione di Salvini, lo si è visto quando il premier ha voluto la “parlamentarizzazione” della crisi, ma l’ha usata per demolire il suo vicepremier e invece di aspettare mozioni e voti si è sfiduciato da solo dimettendosi, mentre Salvini tendeva la mano.
Anche la durezza degli epiteti usati dal premier – che hanno stupito Salvini, il quale aveva lavorato con lui fino al giorno prima – portano una firma che probabilmente non è di Conte o non solo sua. Sembra più un livore clericale.
Adesso il Vaticano deve fare i conti con l’irruzione sulla scena di una protagonista che non aveva calcolato, ma che il popolo cattolico invece ascolta devotamente: la Madonna di Medjugorje.
Bergoglio “condannerà” anche lei? La accuseranno di “strumentalizzare” il rosario? Di non essere europeista e di sabotare il governo giallorosso?
Chissà che il Cielo non rovesci, alla fine, i progetti di potere del “partito dell’odio” anti-Salvini oggi fiorente in Vaticano.
Il gesto di Salvini ha avuto un forte impatto culturale perché ha ridato legittimità pubblica alla fede cattolica e ci ha ricordato la nostra storia e l’identità profonda del nostro popolo. L’opposto del progetto di Bergoglio.
Antonio Socci
Da “Libero”, 27 agosto 2019
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