sabato 16 dicembre 2017

AUTODETERMINAZIONE TEORIA E REALTÀ... La Sardegna e la Catalogna.

AUTODETERMINAZIONE TEORIA E REALTÀ... La Sardegna e la Catalogna

Vaturu Erriu Onnis 
Sa Defenza  

Conferenza di riflessione profonda sul significato giuridico e politico della condizione di LIBERTÀ dettata dall'autodeterminazione dei popoli ...



Stamane, in un soleggiato mattino ci si appresta a partecipare , presso il Setar Hotel di Quartu, alla conferenza organizzata dalla Federazione Alternativa Sardegna dal titolo : Autodeterminazione Teoria e Realtà , La Sardegna e la Catalogna. 

Invitati  relatori d'eccellenza:
Il Professore Costituzionalista Gino Scaccia
La rappresentante Dell'Assemblea Nacional Catalana Manuela Matzeu
L'avvocato in Diritto Internazionale Francesco Scifo.
Padrone di casa il Dr Gianni Deligia, uomo impegnato e di grande spessore intellettuale , professionista della mediazione ha lavorato come rappresentante dell'ONU in molte nazioni in conflitto nel mondo.

La presentazione della conferenza verte sull'aspetto  prioritario dell'autodeterminazione, la prassi e i tempi , nonché i processi necessari affinché si creino le giuste prospettive a questa aspettativa della nazione sarda.

Gianni Deligia spiega sulla necessità di lavorare sul lungo di medio e termine  su una autodeterminazione che metta  al centro la difesa del popolo sardo, senza interferenze dei partiti italioti.
Pone l'accento sulle fasi necessarie per arrivare all'autodeterminazione, ripensare prima di tutto la nostra vita in comune, senza farci condizionare da alcuno; il cammino è sicuramente differente dalla  idea che possiamo aver covato su questo aspetto della nostra vita nazionale , che non può prescindere da una indipendenza federativa , non potrà essere altrimenti , se non un processo che coinvolge le altre istanze indipendentiste nell'ambito italiano ed europeo.

-Come prima fase non può che essere quella del lavoro con una fiscalità di vantaggio , perché abbiamo il diritto a una fiscalità più leggere della terraferma.
-Guadagnare l'autonomia finanziaria , risolvere  le problematiche delle strutture primarie per il benessere popolare, come la sanità, i trasporti, l'energia, e infrastrutture pubbliche.



L'Avvocato Francesco Scifo ci spiega come siamo arrivati alla situazione attuale, la domanda che ci si deve porre è cos'è lo Statuto Sardo? Lo statuto è una legge fondamentale, come ci si è arrivati , in un escursus storico ci espone la realtà sarda nel tempo, ci parla del distacco della Sardegna dalla Spagna dopo le guerre di secessione spagnole , che crea un rimescolamento in Europa, e in questo rimescolamento i Savoia  si prendono la Sardegna e attraverso essa il titolo di Re.
"Vittorio Amedeo Secondo è costretto a rispettare le istituzione che la Sardegna aveva, ma questo non avviene , nonostante il nuovo re le dovesse rispettare..."

Tra le altre cose l'avvocato afferma:
dal 1720 le istituzioni non venivano più rispettate...
"L'ordinamento autonomo del venire in Sardegna, nell'ambito dello Stato eretto dalla corona sabauda, che ci sia sostanzialmente un organo di rappresentanza della nazione un parlamento in questo caso sono gli Stamenti e che si aziona in un insieme di strumenti che servono a eseguire e dare con voce continua,  continua alla politica autonomistica e soprattutto a che gli uffici pubblici siano occupati soltanto prevalentemente da sardi , perché all'epoca invece era non era diciamo così permesso ai sardi di occupare gli uffici pubblici che venivano assegnati ai piemontesi . Sostanzialmente qual è il fondamento di queste cinque domande , il fondamento  di queste cinque domande è che esistono delle leggi fondamentali che neppure il re può sostanzialmente nella sua sovranità trascurare. Il re deve tenere conto di questi principi fondamentali del luogo che va ad amministrare e deve tenere conto sostanzialmente di quelli che sono i trattati,  dopo questo evento che, sostanzialmente, si conclude però con un nulla di fatto perché comunque il re risponde a queste cinque domande dicendo che li osserverà. Badate bene non dice ovviamente che questi non sono più attuali non sono più applicabili ma risponde sostanzialmente che li servirà e che fondamentalmente questi principi verrano verranno rispettati, ma questo non avvien. Non avviene perché fondamentalmente questi principi, e queste richieste si sedimentano anche  diciamo così nella mente e  nei costumi della popolazione sarda, che non dimenticherà mai , anche se diciamo così  esistono e nel 1847 , io ovviamente sto facendo anche una cavalcata molto veloce perché il mio tempo è limitato, nel 1847 chiariamo che il regno dei Savoia decide sostanzialmente la strategia e decide di tagliare questa situazione, cioè di eliminare questa autonomia che era prevista sostanzialmente in queste leggi fondamentali e di modificare sostanzialmente le istituzioni sarde cosiché abbiamo cosiddetta  fusione, la fusione perfetta, che fondamentalmente prevede l'unione del regno con la terra ferma la  è  la rinuncia a queste leggi fondamentali da parte dei sardi:Badate bene però ,  è una rinuncia che ha un valore relativo, perché secondo quelli che erano i principi che noi potremmo definire tra "virgolette costituzionali" della Sardegna, in realtà questa funzione andava, e andava fatta diversamente cioè dovevano essere gli organi rappresentativi cioè gli Stamenti a chiedere sostanzialmente di avere questa questo cambiamento istituzionale, ciò non avviene, non avviene perché gli strumenti istituzionali non vengono riuniti e quindi fondamentalmente viene fatto e viene presa questa decisione che piove dall'alto che non ha diciamo dal punto di vista giuridico il valore che le viene attribuito, cioè fondamentalmente non essendo una richiesta legittima che proviene da organi rappresentativi come i parlamenti, e in questo caso come gli Stamenti questa questa richiesta va valutata per quello che è un atto d'imperio..."





Interessante intervento del Professore Gino Scaccia, costituzionalista dell'Università LUISS di Roma di cui vi proponiamo i video:





Non potevano mancare alla conferenza  i patrioti catalani, carichi della loro grande esperienza  sul referendum per l'indipendenza, repressa dallo stato spagnolo, una nutrita compagine patriottica ha assistito ben attenti alla conferenza , la loro delegata sardo catalana Manuela Matzeu ha  esposto il processo che ha portato al referendum il popolo catalano, con grande gioia e partecipazione.
Vi giriamo i video così potete constatare da voi stessi la grandezza dell'impresa catalana.







Seguono i tanti interventi sia per rispondere che per fare domande ai vari interlocutori , dall'avvocato Francesco Scifo , al professore costituzionalista Gino Scaccia alla patriota catalana  Manuela Matzeu.

















 





http://sadefenza.blogspot.com/2017/12/autodeterminazione-teoria-e-realta.html


venerdì 15 dicembre 2017

Il Film documentario BAR MARIO di Stefano Lisci

Il Film documentario BAR MARIO di Stefano Lisci

Sa Defenza

Il giovane regista sardo, Stefano Lisci, ci ricorda un po Fellini il campanilista che raccontava le realtà della sua terra di Romagna con la bella e prosperosa tabaccaia di "Amarcord",  Stefano da emigrato ripercorre scene che ben si intrecciano con quelle scene del passato , la povertà e la bella gente che con poco e nulla si divertiva e assaporava con piena dignità la piena felicità benché provata dal duro lavoro. Stefano si diletta e gioisce nell'assemblare questi scorci di vita quotidiana nel Bar Mario, una simpatica parodia di vita quotidiana intensamente vissuta in quel di Bolzano... risate , ironia e tanta realtà , la dura vita della società odierna vista e raccontata con alla base la bella musica e le battute spontanee degli attori che interpretano se stessi nella loro quotidianità.

Il film "BAR MARIO" di cui  avremo l'opportunità di poter vedere e gustare anche qui a Cagliari , sarà proiettato al Cinema ODISSEA il 22 DICEMBRE 2017 alle 21,30 per prenotazioni 070-271709
crediamo sia un bel pensiero poter festeggiare con il giovane regista Stefano , le epiche gesta di questa famiglia allargata a tutte le persone che frequentano il loro ambiente "casalingo" appunto il Bar Mario.

Stefano si cimenta nel "racconto delle vicende che si intrecciano dando vita ad un racconto corale dal quale ne emerge un ritratto tragicomico; una commedia del reale in cui i protagonisti recitano il ruolo che la vita gli ha assegnato."
A bordo della nave il viaggio ha inizio: tra le mura del locale, tappezzate di banconote, le vicende s'intrecciano. Una commedia del reale in cui i protagonisti interpretano il ruolo che la vita gli ha assegnato. 
Il film documentario racconta la vita del fantastico Bar Mario: “una nave tappezzata di banconote in balia della tempesta economica". 1500 banconote, 11244 bottoni, 6243 articoli di giornale e una montagna di volantini. Non sono i dati ricavati dall'ultimo censimento, e nemmeno l'inventario di un bazar cinese. Sono i numeri del Bar Mario, il singolare caffè costruito a forma di nave, che dal dopo guerra a oggi, rappresenta un punto di riferimento per le persone del quartiere I Piani di Bolzano.

Da oltre settant'anni, al confine tra Italia e Austria, in mezzo alle dolomiti innevate, un bar costruito a forma di nave rappresenta un punto di riferimento per gli abitanti del quartiere Rencio di Bolzano. 
Bar Mario è un luogo di incontro storico dove le persone, condividendo lo spazio, ritrovano la propria dimensione. 
Chi va al Bar Mario si sente come a casa perché il Bar Mario è la casa della famiglia che lo gestisce. 
Marina, Roberto e Paolo utilizzano il locale come salotto, una sola porta separa il bar dal resto dell'abitazione. 
Attraverso la sua quotidianità si racconta il coraggio di una donna-moglie-mamma che gestisce l'attività di famiglia, si prende cura del marito Roberto, e al tempo stesso alleva un figlio “diverso” di fronte agli occhi di tutti. 
Il figlio Paolo è affetto sin dalla nascita da un deficit psicofisico. Quando aveva diciotto anni, a seguito di un intervento chirurgico mal riuscito, i dottori dissero che non avrebbe mai più camminato.  
Nonostante ciò Marina non si è mai arresa:
Paolo stava tutto il giorno seduto sulla sedia a rotelle insieme ai clienti del bar. Cercavamo di stimolargli il movimento delle dita facendo rotolare una piccola palla lungo il pavimento fino a farla battere sul suo piede. Un giorno ha iniziato a muovere l'alluce, diversi mesi dopo camminava senza il bisogno di alcun sostegno”. 
Bar Mario è un luogo in cui la diversità, intesa in senso lato, è accettata e viene vissuta come un valore aggiunto. 
Ciò che ci preme di più è raccontare come al Bar Mario il confine tra pubblico e privato non esista, Marina, Roberto e Paolo formano, insieme ai clienti abituali, una grande famiglia allagata. 
Uno di questi clienti è Roland, un uomo di 65 anni che porta i sandali tutto l'anno, anche quando nevica, e che vive come un eremita in una roulotte sperduta tra le vigne. Non possiede nulla, eccetto la sua collezione di 22,000 bottoni antichi. 
In questo microcosmo le vicende si intrecciano dando vita ad un racconto corale dal quale emerge un ritratto tragicomico. 
Realtà e messinscena si mescolano, una commedia del reale in cui i protagonisti interpretano il ruolo che la vita gli ha assegnato. 
In una società in cui l'individuo è lasciato solo a se stesso, dove i rapporti e le relazioni umane vengono spesso sottovalutate, la necessità di documentare una realtà in via di estinzione, come quella del Bar Mario, diventa impellente.




Informazioni sul Film
TITOLO
BAR MARIO
DURATA
62 min
GENERE
Documentario
FORMATO
DCP 2:35
LINGUA
Italiano, Tedesco
SOTTOTITOLI
Italiano, Tedesco, Inglese
PRODUZIONE
COOPERATIVA19
PRODUTTORE
Stefano Lisci, Beniamino Casagrande
REGIA
Stefano Lisci
SOGGETTO
Stefano Lisci
FOTOGRAFIA
Beniamino Casagrande
MONTAGGIO
Maria Radicchi, Marco Vitale
SUONO
Ambrose Siyanga Mbuya
ASSISTENTE CAMERA
Livia Romano
MUSICHE ORIGINALI
Martino Pellegrini
FILMOGRAFIA
“Il Ragazzo Invisibile alle Fermi” 33' HD, Bolzano 2015 Laboratorio cinematografico
“Dune Bagnate Dal Sale” 3' HD, Sardegna 2013 Regia - Cortometraggio
“Walter Klaus” 9' mini DV, Bolzano, 2011, Zelig Regia - Documentario
“Parampara” 12' HD, Calcutta, 2011, Zelig Montaggio - Documentario
“Gaetano e Luisa” 8' 16mm, Bolzano, 2011, Zelig Camera - Documentario
“Angelo” 20' HD, Bolzano, 2012, Zelig Camera - Documentario
“ The River Inside” 28' HD, Croatia, 2013, Zelig Camera - Documentario

Un assaggio del Trailer Bar Mario


la bella colonna sonora di Martino Pellegrini nel film "BAR MARIO"

 


Il regista : Stefano Lisci ( Cagliari, 1984) diplomato alla Zelig scuola di documentario, televisione e nuovi media di Bolzano, con specializzazione in fotografia. Dopo il tirocinio sul set di “Piccola Patria” di Alessandro Rossetto ha lavorato sul set del film “Anita B” di Roberto Faenza e su quello di “Sils Maria” di Oliver Assayas. Ha tenuto diversi laboratori di cinema per ragazzi nelle scuole.
Attualmente lavora come libero professionista nel settore audiovisivo.

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giovedì 14 dicembre 2017

L'importanza delle vitamine, proprietà e dove trovarle

L'importanza delle vitamine, proprietà e  dove trovarle

Hesh Goldstein




Le vitamine sono essenziali perché il corpo sia in grado di utilizzare i nutrienti nel cibo.

Le vitamine non essendo prodotte dal corpo, dobbiamo assumerle attraverso il cibo che mangiamo!

I nostri corpi hanno bisogno solo di una certa quantità di vitamine, che possono essere rifornite mangiando quantità ragionevoli di alimenti che contengono quelle vitamine.

Questo ha sicuramente più senso che mangiare i vari tipi di cibi raffinati, poveri di vitamine eppoi le  pillole di integratori vitaminici per arrivare alla bisogna.

Le quantità di vitamine presenti negli alimenti nel loro stato fresco e naturale sono sufficienti a rifornire il nostro corpo in modo piacevole, a condizione che non stiamo mangiando cibi che, nel processo di digestione, riducano le vitamine nei nostri corpi, compresi gli alimenti anti-calorici come lo zucchero bianco, o vivere in ambienti che riducono di vitamine il nostro corpo. In queste circostanze, potrebbero essere necessari supplementi vitaminici.

Se c'è una carenza di vitamina e vi è un esaurimento prolungato, può essere necessario assumere vitamine. Ma questa è terapia vitaminica le informazioni che verranno fornite qui sono un tentativo di introdurre le vitamine come sostanze nutritive e non devono essere prese come consiglio medico. Per questo, dovresti andare da un esperto nel campo.

Le vitamine sono  legami vitali nella catena di azioni biochimiche e nelle reazioni che avvengono nel processo di digestione, che rende disponibili nutrienti dal cibo che mangiamo per la crescita, la rigenerazione, la riparazione e l'energia del corpo.

Esistono innumerevoli quantità di queste catene di reazioni biochimiche in tutto il corpo: alcune per l'utilizzo del grasso, altre per l'utilizzo di carboidrati, altre per la digestione delle proteine, ecc.

Se manca un collegamento o molti anelli della catena vitaminica, non avviene l'unione di un elemento con l'altro per la reazione desiderata, e quindi le cellule possono letteralmente morire di fame in presenza di abbondanza di nutrienti, il tutto per la mancanza di un vitamina.

Ci sono alcune vitamine, che devono essere sostituite su base più regolare di altre perché sono solubili in acqua, mentre le altre sono liposolubili.

La maggior parte delle vitamine, C e B, sono solubili in acqua e trasportate attraverso il flusso sanguigno, che è principalmente costituito da acqua.

Mentre le vitamine attraversano il corpo tramite il flusso sanguigno, vengono assorbite dalle cellule ovunque siano necessarie e le vitamine non necessarie vengono espulse con le urine.

Poiché queste vitamine idrosolubili non vengono immagazzinate nel corpo, devono essere rifornite regolarmente.

Ci sono altre vitamine, che sono liposolubili e si accumulano nei tessuti grassi del corpo.

Queste vitamine diventano solubili e vengono trasportate in tutto il sistema in tutti i grassi o oli contenuti nel cibo, che viene mangiato.

Poiché non escono dal corpo come le vitamine idrosolubili, ma sono immagazzinate nei tessuti grassi del corpo, esiste la possibilità di accumulare livelli tossici di vitamine liposolubili nel corpo. Questo è il motivo per cui le vitamine A, D, E e K  tutte liposolubili si raccomanda di  prenderle sotto la guida di un esperto.

Una carenza di vitamine si mostra con relativa rapidità nella manifestazione di una vasta gamma di malfunzionamenti fisici.

Poiché le vitamine spesso funzionano con altre vitamine, a volte può essere difficile determinare quale sia una carenza di vitamine e quale vitamina sia carente senza l'aiuto di un esperto.

Sarebbe più semplice essere sicuri di includere vari alimenti nella dieta, che contengono le diverse vitamine ed evitare in primo luogo una carenza.

Un accenno a preparare i tuoi cibi buoni ricchi di vitamine: evita di cuocerli troppo, poiché questo distruggerà molte vitamine.

Le seguenti informazioni sulle vitamine vi saranno molto utili:


VITAMINA A
(carotene, provitamina A, retinolo)
liposolubile

Necessaria per: La salute dei tessuti che costituiscono un rivestimento protettivo all'esterno e all'interno del corpo, ovvero la pelle e le mucose che rivestono gli apparati digestivo, respiratorio ed eliminante. È quindi essenziale per la salute della pelle e degli organi sani che sono protetti dalle mucose, che agiscono per prevenire l'infezione di questi organi. Fondamentale anche nel dare agli occhi la capacità di adattarsi alla luce intensa e fioca. Per la crescita dei bambini , è necessaria la vitamina A per una corretta formazione dello smalto dei denti, delle ossa e di altri processi di crescita.

Buone fonti: qualsiasi verdura verde e frondosa, frutta e verdura giallo-arancio, come zucche, patate dolci, mango, papaia, melone, albicocche, nettarine, carote, cavoli, cime di rapa, spinaci, broccoli, ecc. Più è scuro il verde o il giallo-arancio meglio è, poiché il colore più scuro segna la presenza di più vitamina A.

Sintomi di carenza: cecità notturna e in casi più radicali, prosciugamento delle mucose in cui gli occhi sono solitamente i primi a essere colpiti, il che si traduce in cecità permanente, che lascia gli organi solitamente protetti dalle mucose largamente aperte alle infezioni. Vale anche la pena menzionare l'altra estremità dello spettro: troppa vitamina A. Questo è un pericolo da tenere in considerazione per chi assume integratori di vitamina A. Poiché le riserve di vitamina A nelle cellule adipose e gli eccessi non passano semplicemente attraverso il tratto urinario, l'assunzione di integratori può facilmente portare a un accumulo tossico, che è indicato da mal di testa, visione offuscata, perdita di appetito, nausea, diarrea, perdita di capelli e / o perdita del periodo mestruale.

VITAMINA B1
(tiamina)
solubile in acqua

Necessaria per: liberare energia dai carboidrati (zuccheri e amidi), proteine ​​e grassi. Mantiene la normale funzionalità del ​​cervello e del sistema nervoso. Aiuta la resistenza del corpo e della mente. Aiuta a mantenere il funzionamento del tratto digestivo e a mantenere un sano appetito.

Buone Fonti: lievito alimentare, tutti i cereali integrali non raffinati, semi di girasole e sesamo, legumi, arance, avocado

Sintomi di carenza: affaticamento, depressione, incapacità di concentrazione. Se non presidiato, aumenterà a crampi muscolari, perdita di appetito, perdita di peso; e la mancanza estrema si sviluppa in beriberi.

VITAMINA B2
(tiamina)
solubile in acqua

Necessaria per: utilizzo per energia nell'alimentazione, proteine, grassi, insieme ad altre vitamine del gruppo B. Trasporta l'idrogeno attraverso il sistema e aiuta il corpo a utilizzare l'ossigeno per ottenere energia dal cibo. Importante per la salute del tessuto cutaneo e degli occhi.

Buone fonti: latte e derivati ​​del latte, lievito alimentare, cavolo riccio e altri frondosi verdi, broccoli, miglio, germe di grano.

Sintomi di carenza: dolore e scricchiolii agli angoli della bocca, o un'eruzione squamosa e oleosa sul viso; membrane gonfie in bocca con una tinta violacea sulla lingua. Gli occhi possono apparire iniettati di sangue, non ridratati e  irritati per tutto il tempo.

VITAMINA B3
(Niacina)
solubile in acqua

Necessaria per: utilizzo di carboidrati, proteine ​​e grassi, insieme ad altre vitamine del gruppo B. Mantiene sani i tessuti nervosi, i tessuti della pelle e il tratto digestivo.

Buone fonti: soia e tofu, cavolo, riso, legumi secchi, lievito alimentare.

Sintomi di carenza: insonnia, mal di testa, irritabilità, disturbi digestivi e una lingua gonfia, dolente e gonfia. La mancanza estrema porta alla pellagra.

VITAMINA B6
(piridossina)
solubile in acqua

Necessaria per: Metabolismo delle proteine, quindi la quantità di B6 richiesta dall'organismo dipende molto dalla quantità di proteine ​​consumate. La vitamina B6 è anche necessaria per l'assorbimento degli aminoacidi e il loro trasporto in diverse parti del corpo. Svolge un ruolo importante nel rilasciare energia alle cellule del corpo; ha quindi un ruolo diretto e importante nella produzione di globuli rossi e il corretto funzionamento del tessuto nervoso.

Buone fonti: cereali integrali, germe di grano, arachidi, mais, semi di soia e altri legumi, melassa di coccio nero, lievito alimentare, semi di girasole, uvetta, avocado, banane, spinaci, cavoli e altre verdure verdi.

Sintomi di carenza: convulsioni, eritema untuoso intorno agli occhi, crepe agli angoli della bocca, irritazione delle ghiandole sudoripare, disturbi nervosi, mal di gola e lingua ruvida. La mancanza prolungata potrebbe causare vertigini, nausea, vomito, anemia e calcoli renali. I contraccettivi orali steroidei e l'alcolismo sono due pratiche che drenano così tanto B6 dal corpo che è impossibile provare a sostituire la vitamina attraverso la dieta.

VITAMINA B12
(Cobalamina)
solubile in acqua

Necessaria per: Formazione e funzionamento di tutte le cellule del corpo, perché è necessario per il metabolismo di tutti i principali nutrienti, proteine, grassi e carboidrati e anche per il metabolismo degli acidi nucleici. Particolarmente importante per la formazione dei globuli rossi nella prevenzione dell'anemia perniciosa.

Buone fonti: cristalli di zolfo organico, latte di soia, latte di riso, alghe, prodotti caseari, miso, altri alimenti a fermentazione naturale e alcuni tipi di lievito alimentare.

Sintomi di carenza: mal di lingua, mal di schiena, indigestione, debolezza, stitichezza o diarrea, perdita di peso e sensazione di pungiglione nelle braccia e nelle gambe sono sintomi premonitori che stanno iniziando a danneggiare il sistema nervoso centrale. La mancanza prolungata provoca difetti mentali, danni al sistema nervoso centrale, delusioni, psicosi ed eventuale morte.

VITAMINA C
(acido ascorbico)
solubile in acqua

Necessaria per: Formazione del collagene nei tessuti connettivi, che cementa le cellule del corpo e aiuta nei processi di riparazione e guarigione; metabolismo di proteine ​​e molti amminoacidi; corretto funzionamento delle ghiandole surrenali; importante per l'assorbimento del ferro dall'intestino e la sua conservazione nel fegato. Utile anche nella lotta contro le infezioni poiché la vitamina C nei tessuti si esaurisce quando si verificano infezioni.

Buone fonti: agrumi, fragole, pomodori, melone, germogli, broccoli, cavoli, peperoni verdi e rossi, cavolini di Bruxelles, verdure a foglia verde, altra frutta e verdura fresca.

Sintomi di carenza: gengive sanguinanti, ritardata guarigione di ustioni e ferite, dolori articolari, mancanza di energia e resistenza, e in caso di mancanza prolungata, emorragia dei piccoli vasi sanguigni sotto la pelle che causano la comparsa di molte piccole macchie rosse sulla pelle.

VITAMINA D
liposolubile

Necessaria per: consentire agli intestini di assorbire calcio e fosforo nel sistema; pertanto la vitamina D è connessa con una buona formazione di ossa e cartilagini. Poiché le ossa dei bambini piccoli stanno crescendo così rapidamente, la vitamina D è particolarmente necessaria per prevenire il rachitismo, una malattia in cui le ossa diventano molli a causa della loro incapacità di assorbire il calcio e il fosforo.

Buone fonti: sole sulla pelle, germogli di erba medica, latte e burro. La vitamina D è chiamata "vitamina del sole" perché è formata naturalmente dalla luce solare sulla sostanza oleosa della pelle. La pelle ha un meccanismo di controllo che impedisce che si formi troppa vitamina; e nei climi più freddi dove c'è poco sole, la capacità della pelle di formare vitamina D è alta.

Sintomi di carenza: rachitismo nei bambini, caratterizzato da gambe piegate a causa delle ossa molli che si piegano sotto il peso del corpo; sporgenze simili a perline sulle costole. Osteomalacia negli adulti (perdita di calcio dalle ossa), sintomizzata dal dolore e dalla tenerezza delle ossa e dalla pressione nella pelvi e nella parte bassa della schiena e delle gambe; guarigione lenta di fratture.

VITAMINA E
(alfa, beta-, gamma-, delta-tocoferolo)
(liposolubile)

Necessaria per: Prevenire l'ossidazione e la conseguente distruzione della vitamina A e delle membrane dei globuli rossi, e mantiene i grassi polinsaturi nel corpo dall'andamento rancido e in decomposizione. La maggior parte della ricerca e della speculazione è andata avanti sulla vitamina E, ma la sua funzione nel corpo non è ancora chiara, anche se la vitamina ha subito molte false affermazioni nelle Relazioni Pubbliche.

Buone fonti: oli e germi di cereali, come olio di germe di grano e germe di grano; girasole, noce e altri oli; verdure a foglia verde, germogli di erba medica; legumi, noci (soprattutto mandorle, noci, nocciole e semi di girasole), more selvatiche.

Sintomi di carenza: finora gli unici sintomi di carenza connessi alla mancanza di vitamina E nell'uomo sono l'anemia causata dalla frattura dei globuli rossi. Negli animali, è stata osservata una carenza di vitamina D che causa paralisi, degenerazione muscolare, degenerazione degli organi sessuali e stabilità. La vitamina E è una vitamina liposolubile, che viene immagazzinata nei tessuti grassi del corpo.

VITAMINA K
liposolubile

Necessaria per: normale coagulazione del sangue.

Buone fonti: verdure a foglia verde, soia e olio di soia, germogli di erba medica.

Sintomi di carenza: poiché questa vitamina è in parte sintetizzata dal corpo, le carenze sono rare, tranne occasionalmente nei neonati o nelle persone con problemi medici anormali. In questi casi, la coagulazione del sangue è rallentata o non si può formare, mettendo in pericolo la vita di una persona.

Le seguenti quattro vitamine fanno parte del gruppo di vitamina B.

BIOTINA
solubile in acqua

Necessaria per:  metabolismo dei grassi e delle proteine; richiesto anche per liberare energia dallo zucchero glucosio e per la sintesi di alcune amine e altri acidi.

Buone fonti: lievito alimentare, cavolfiore, noci, legumi. Anche fatto da batteri nell'intestino e assorbito dal corpo.

Sintomi di carenza: eczema di viso e corpo, perdita di capelli e paralisi. Poiché la biotina è prodotta nel corpo, si dice che le carenze siano rare. L'unica possibilità di carenza arriva se qualcuno mangia bianchi d'uovo crudi, che contengono una sostanza che impedisce alla biotina di entrare nel flusso sanguigno.

COLINA
(solubile in acqua)

Necessaria per: trasporto e metabolismo dei grassi nel corpo.

Buone fonti: la lecitina (se non biologica ha una forte probabilità di essere un OGM), lievito, cereali integrali, legumi, germe di grano, verdure.

Sintomi di carenza: si sa molto poco di questa vitamina, ma si dice che la carenza sia improbabile perché il corpo è in grado di produrla con l'aiuto di altre due vitamine del gruppo B e un amminoacido.

FOLACIN
(acido folico)
solubile in acqua

Necessaria per: formazione di cellule del sangue; il metabolismo delle proteine ​​e degli acidi nucleici (sostanze formate da ogni cellula per il trasferimento delle caratteristiche ereditarie da una generazione di cellule a un'altra man mano che il corpo cresce).

Buone fonti: verdure a foglia verde e altre verdure come patate, barbabietole, cavoletti di Bruxelles, cavoli e broccoli; legumi, cereali integrali, lievito alimentare e frutta, in particolare arance, melone, avocado, fragole e banane.

Sintomi di carenza: Lingua rossa liscia, disturbi gastrointestinali, diarrea, riduzione del numero e ingrossamento dei globuli rossi, noto come anemia macrocitica.

ACIDO PANTOTENICO
Idrosolubile

Necessario per: metabolismo di carboidrati, così come grassi e proteine; coinvolto nella sintesi di colesterolo, ormoni steroidei e emoglobina, che è la sostanza contenente ferro nei globuli rossi. Trovato in ogni cellula di tessuti viventi.

Buone fonti: lievito alimentare, arachidi, cereali integrali, patate, pomodori, piselli, broccoli, soia e altri legumi, cavoletti di Bruxelles, patate dolci, mais giallo.

Sintomi di carenza: non osservabile negli esseri umani  si dice che sia improbabile che si verifichi, tranne forse in connessione con altre carenze nutrizionali. I batteri nell'intestino ne producono una quantità sconosciuta, quindi gli scienziati nutrizionisti non sono stati in grado di determinare quanto ne abbisogni il nostro corpo.

http://sadefenza.blogspot.it/2017/12/limportanza-delle-vitamine-proprieta-e.html

NOTA BENE:

Dove si fa riferimento ai prodotti lattiero-caseari, non stiamo parlando dell'ormone della crescita dei bovini, dei pesticidi e degli antibiotici, omogeneizzati e pastorizzati cotti a 200 -500 gradi  carichi di escrementi con pus che non ha alcun valore nutritivo assoluto.

Aloha!

Fonti:
www.nutritional-supplements-information.com
www.emedicinehealth.com
www.nutrition.gov


mercoledì 13 dicembre 2017

L'evidenza indica che il Bitcoin è uno psyop ingegnerizzato dalla NSA per implementare la valuta digitale mondiale

L'evidenza indica che il Bitcoin è uno psyop ingegnerizzato dalla NSA per implementare la valuta digitale mondiale

Mike Adams
Sa Defenza 




Parto dall'idea che i lettori che leggono questo articolo siano abbastanza bene informati da  non dover esporre tutta la storia dei cambiavalute internazionali e della loro aspirazione per la moneta mondiale. (Se non comprendi ancora l'obiettivo dell'impero bancario globalista e dell'imminente crollo del sistema monetario fiat, sei  indietro di almeno 5000 post dall'arrivo ).

Con questo, sul punto di partenza, sta divenendo sempre più evidente che Bitcoin potrebbe essere una creazione dell'NSA ed è stato lanciato come un esperimento di "normalizzazione" per far conoscere al pubblico la valuta digitale. Una volta stabilito questo, le valute fiat del mondo saranno cancellate in un crollo del debito progettato (vedi sotto la sequenza degli eventi), poi sostituite con una criptovaluta approvata dal governo con il monitoraggio di tutte le transazioni e dei portafogli digitali da parte dei governi occidentali del mondo.

I matematici della NSA hanno dettagliato il "denaro digitale" vent'anni fa

Quali prove supportano questa nozione? Per prima cosa, dai un'occhiata a questo documento intitolato " Come fare una zecca: la crittografia di contanti elettronici anonimi". Questo documento, pubblicato nel 1997 - sì, venti anni fa - ha dettagliato la struttura e la funzione complessiva della criptovaluta Bitcoin .

Chi ha creato il documento? Cerca di non rimanere scioccato quando apprendi che è stato creato da "crittografi matematici presso il National Security Agency’s Office of Information Security Research and Technology".

L'NSA, in altre parole, ha dettagliato gli elementi chiave del Bitcoin molto prima che Bitcoin sia mai esistito. Gran parte del protocollo Bitcoin è dettagliato in questo documento, incluse le tecniche di autenticazione delle firme, eliminando le contraffazioni di crittografia attraverso l'autenticazione delle transazioni e diverse funzionalità che supportano l'anonimato e l'impossibilità di tracciabilità delle transazioni. Il documento delinea anche il maggiore rischio di riciclaggio di denaro che è facilmente realizzabile con criptovalute. Descrive inoltre che  l'"hashing sicuro" (un algoritmo sicuro) deve essere "sia a senso unico che privo di collisioni".

Sebbene Bitcoin contribuisca all'estrazione condivisa di un sistema di autenticazione di transazione, block-block peer-to-peer di questa struttura, è chiaro che la NSA stava effettuando ricerche sulle criptovalute molto prima che gli utenti attuali avessero mai sentito parlare del termine. Nota anche che il nome della persona accreditata con Bitcoin fondatore è Satoshi Nakamoto , che si ritiene abbia riservato un milione di Bitcoin per se stesso . Milioni di post e discussioni online discutono sulla possibile identità di Satoshi Nakamoto, e alcuni post sostengono addirittura che l'NSA abbia identificato Satoshi . Tuttavia, un'altra probabile spiegazione è che Satoshi Nakamoto è l'NSA, il che significa che sta lavorando per la NSA è un personaggio fantoccio creato dalla NSA per i fini di questo intero grande esperimento.

L'NSA ha scritto anche l'hash crittografico utilizzato da Bitcoin per proteggere tutte le transazioni

Oltre al fatto che la NSA ha creato un documento tecnico sulla criptovaluta molto prima dell'arrivo di Bitcoin, l'agenzia è anche il creatore dell'hash SHA-256 da cui dipende ogni transazione Bitcoin nel mondo. Come spiega The Hacker News . "L'integrità del Bitcoin dipende da una funzione di hash chiamata SHA-256 , progettata dalla NSA e pubblicata dal National Institute for Standards and Technology (NIST)." THN aggiunge:
" Se si presuppone che la NSA abbia fatto qualcosa per SHA-256, che nessun ricercatore esterno ha rilevato, ciò che si ottiene è la capacità, con un'azione credibile e rilevabile, di essere in grado di falsificare le transazioni. La cosa davvero spaventosa è che qualcuno abbia una modalità per trovare le collisioni di SHA-256 veramente veloce senza l'uso di forza bruta o di grandi lotti di hardware e quindi prendere il controllo della rete. " Ha  detto il ricercatore di crittografia Matthew D. Green della Johns Hopkins University.
In altre parole, se l'hash SHA-256, che è stato creato dalla NSA, in realtà ha un metodo backdoor per craccare la crittografia, significherebbe che la NSA potrebbe rubare i Bitcoin di tutti quando vuole . (Chiamalo "Zero Day.") Lo stesso articolo, scritto da Mohit Kumar, conclude misteriosamente: "Ancora oggi è troppo presto per trarre conclusioni su Bitcoin. Forse è stato progettato fin dal primo giorno come strumento per aiutare a mantenere il controllo delle risorse finanziarie del mondo. "

E con questa affermazione, Kumar si è effettivamente imbattuto nell'obiettivo più grande in tutto questo: prendere il controllo sull'offerta di moneta mondiale mentre il sistema di moneta a corso forzoso si sgretola, viene sostituito con una moneta digitale mondiale controllata dai globalisti.

Pensi che la crittografia sia inattaccabile? Ripensaci…

Non pensare che la crittografia della criptovaluta sia sicura e inattaccabile, prendi in considerazione questo articolo di The Hacker News: Researchers Crack 1024-bit RSA Encryption in GnuPG Crypto Library , che afferma: "L'attacco consente a un utente malintenzionato di estrarre la chiave crittografica segreta da un sistema analizzando il modello di utilizzo della memoria o le uscite elettromagnetiche del dispositivo che vengono emesse durante il processo di decodifica. "

Nota, importante, che questo è un sistema di crittografia a 1024 bit . Si dice anche che la stessa tecnica sia in grado di decodificare la crittografia a 2048 bit. In effetti, i livelli di crittografia vengono crackati quotidianamente da hacker intelligenti. Alcuni di questi livelli di crittografia alimentano varie criptovalute in questo momento. A meno che tu non sia un matematico di altissimo livello, non c'è modo di sapere con certezza se una valuta criptata è veramente non hackerabile.

Infatti, ogni criptovaluta diventa obsoleta con l'invenzione del calcolo quantistico su larga scala. Una volta che la Cina riuscirà a costruire un computer quantico funzionante a 256 bit, può efficacemente rubare tutti i Bitcoin nel mondo (oltre a rubare la maggior parte dei segreti nazionali e commettere altri caos globali a volontà).




Dieci passi verso la cripto-tirannia: il "grande piano" dei globalisti (e come coinvolge Bitcoin)

In sintesi, ecco un possibile piano dei globalisti per ottenere il controllo totale sull'offerta di moneta, i risparmi, le tasse e le transazioni finanziarie mondiali mentre schiavizzano l'umanità. (E tutto inizia con Bitcoin.)
1) Distribuire il Bitcoin creato dalla NSA per far sì che il pubblico sia entusiasta di una valuta digitale. 
2) Preparare tranquillamente una criptovaluta controllata dai globalisti per prenderne il suo posto. (JP Morgan, o qualcun altro?) 
3) Avviare una massiccia operazione di falsa bandiera  (false flag) su scala mondiale che blocca i mercati del debito globale e mandi in fiamme le valute fiat. (Bufala di invasione aliena, falso attacco EMP della Corea del Nord, attacco terrorista della rete elettrica, ecc.) 
4) Incolpare qualsiasi nemico conveniente sia politicamente accettabile (Corea del Nord, "i russi", i piccoli uomini verdi o qualunque cosa occorra ...). 
5) Permettete alla piramide del debito in moneta fiat di crollare e covare fino a quando la pecora non sarà disperata (cioè la disperazione in stile venezuelano con le persone affamate che mangiano rifiuti nelle discariche). 
6) Con grande clamore, annunciare una sostituzione con criptovalute sostenuta dal governo di tutte le valute legali e posizionare i governi mondiali come i SALVATORI dell'umanità. Consentire al pubblico disperato di scambiare le proprie valute legali con le criptovalute ufficiali. 
7) Bandire i contanti e criminalizzare la proprietà dell'oro e dell'argento da parte di privati ​​cittadini. Tutto nel nome della "sicurezza", ovviamente. 
8) Criminalizzare tutte le criptovalute non ufficiali come il Bitcoin, facendo crollare il loro valore virtualmente durante la notte e incanalando tutti nella criptomoneta del governo mondiale, dove l'NSA controlla la blockchain. Questo può essere facilmente ottenuto incolpando l'evento di falsa bandiera (vedi sopra)  una nazione o un gruppo che si dice sia stato "finanziato con Bitcoin, la criptovaluta usata dai terroristi". 
9) Richiedere identificatori RFID o biometrici incorporati per tutte le transazioni al fine di "autenticare" le attività di valuta cripto digitale un mondo. Mark of the Beast  (il numero della bestia) diventa realtà. A nessuno è permesso mangiare, viaggiare o guadagnare un salario senza essere marchiati. 
10) Una volta raggiunto il controllo assoluto sulla nuova moneta digitale mondiale, armata la blockchain tracciata dal governo per monitorare tutte le transazioni, gli investimenti e le attività commerciali. Confiscano una parte di tutta la criptografia con il pretesto della "tassazione automatizzata". In caso di emergenza, il governo può persino annunciare tassi di interesse negativi in cui le partecipazioni diminuiscono automaticamente ogni giorno.
Con tutto ciò, i globalisti possono ora implementare un assoluto controllo totalitario su ogni aspetto della vita privata imponendo "blackout" finanziari a quegli individui che criticano il governo. Possono mettere in atto detrazioni automatiche per le violazioni del codice stradale, le tasse sulle targhe dei veicoli, le tasse di Internet e mille altre tasse opprimenti inventate dalla burocrazia. Con le detrazioni automatiche gestite dal governo, i cittadini non hanno alcun mezzo per fermare l'infinita confisca dei loro "soldi" da parte di burocrati totalitari e dei loro lacchè profondi.

Come lo vedi ora il Bitcoin?




http://sadefenza.blogspot.it/2017/12/levidenza-indica-che-il-bitcoin-e-uno.html



lunedì 11 dicembre 2017

Si intensifica la guerra civile nel Deep State occidentale con arresti di massa a Washington DC, scontri a fuoco in California

Si intensifica la guerra civile nel Deep State occidentale con arresti di massa a Washington DC, scontri a fuoco in California

Sa Defenza 

La lotta per il potere e la guerra civile non dichiarata ai vertici del governo segreto occidentale si sono intensificati radicalmente durante la scorsa settimana, con arresti di massa di mafiosi khazariani negli Stati Uniti e altrove, molte fonti concordano. C'e anche una dichiarazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che riconosce Gerusalemme come la capitale di Israele in una mossa che non è appare per quella che è in realtà. Ne discuteremo più avanti.

Prima, però, dobbiamo porre attenzione agli eventi estremamente insoliti che stanno accadendo in California. In questi giorni, i cittadini di quello stato devono sentirsi come gli abitanti di Solomon Island durante la seconda guerra mondiale quando i giapponesi e gli americani hanno combattuto sulla loro terra. Ora ci sono prove molto forti che armi a energia diretta come i laser sono utilizzate da opposte fazioni in California, convengono fonti del Pentagono e della NSA.

"Gli incendi sono stati appicati, dato che il fuoco di Bel Air a Los Angeles ha come bersaglio la base sotterranea dei pedofili del Getty Center, mentre l'incendio a San Diego si rivolge apparentemente a Camp Pendleton, la base della marina americana", osservano fonti del Pentagono. I video emersi mostrano quelli che sembrano essere raggi laser provenienti dal cielo che scatenano gli incendi. Inoltre, gli edifici vengono completamente distrutti dal fuoco, mentre gli alberi che si trovano accanto a loro restano illesi.



https://www.metabunk.org/unburned-trees-next-to-burned-down-structures-as-evidence-of-secret-energy-weapons.t9168/

Ciò a cui stiamo assistendo è la caccia ai membri di una fazione Khazariana in California che ha sistematicamente sacrificato e torturato i bambini e mangiato la loro carne, affermano  fonti della White Dragon Society. Comprendiamo che è una cosa  così orribile  è difficile per molti di noi da credere. Alcuni lettori mi hanno scritto sostenendo che nell'articolo della scorsa settimana che abbiamo citato il regista / attore di Hollywood Mel Gibson dire delle élite hollywoodiane che mangiano carne di neonati è disinformazione.Il fatto è incontestabile che non abbiamo chiesto conferma a Mel Gibson. Tuttavia, le cosiddette organizzazioni di informazione mainstream come il New York Times stanno riferendo che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sta indagando sull'organizzazione  eugenetica Planned Parenthood per aver venduto carni e organi di feti abortiti.

http://www.breitbart.com/big-government/2017/12/07/justice-department-launches-federal-investigation-planned-parenthood/

I satanisti Khazariani che svolgono tali attività ci stanno governando da tanto lungo tempo da sentirsi al sicuro mostrando pubblicamente i loro simboli in tutto il mondo. Ad esempio, l'edificio della Bank of Japan (BOJ), costruito nel 1882, ha uno stemma di famiglia sul cancello principale e ai suoi ingressi laterali. Come potete vedere dalle foto qui sotto, lo stemma  appartiene alle Famiglie reali Khazariane.



I due leoni sono marchi araldici conosciuti come il Leone di Giuda, il che significa che le persone che mostrano questo marchio sostengono di discendere da Re David. Il marchio nel mezzo è l'Occhio di Horus, lo stesso che vediamo in cima alla cosiddetta banconota da un dollaro degli Stati Uniti. In altre parole, il Giappone è gestito dalla sede satanista mondiale khazariana  di Zugo, in Svizzera.

La Famiglia Reale giapponese, a proposito, usa il Chrysanthemum come stemma, quindi non sono loro. Un portavoce della BOJ ha dichiarato: "La nostra posizione ufficiale è che non sappiamo cosa significhi questo stemma".

Nonostante il tentativo di insabbiamento della BOJ, ci sono molte prove che il Giappone è una colonia sionista Khazariana dal 1863. L'ultima notizia è arrivata da fonti del Pentagono che affermano "Mentre molti equiparano  l'uomo razzo = ragazzo grasso, ma, il vero uomo del razzo è Elon Musk of SpaceX , che è stato finanziato da [l'ex presidente Barack] Obama per armare la Corea del Nord. " Non c'è da meravigliarsi se il sito di informazione / disinformazione del Mossad israeliano DEBKA si sia vantato tutte le volte che il proxy Khazariano della Corea del Nord ha lanciato un missile o un'arma nucleare.

Questo elemento probatorio è usito fuori adesso perché l'ex Segretario alla Difesa statunitense Donald Rumsfeld ha "capovolto", le sue tesi iniziali, dopo esser stato messo a confronto con le prove che era dentro il consiglio di amministrazione di una società che fornì  la tecnologia necessaria per fabbricare il plutonio alla Corea del Nord.  L'ingrediente essenziale delle armi nucleari, affermano fonti del Pentagono.
"Rumsfeld era un capitano diMarina, e il  capovolgimento insieme all'ex collega diMarina [il procuratore speciale Robert] Mueller avrebbe evitato all'ex-vicepresidente Dick Cheney, i Bush e Israele l'accusa per l'11 settembre e altri crimini," riferiscono le fonti.
Il giorno prima dell'11 settembre, Rumsfeld ha affermato che 2,3 miliardi di dollari sono scomparsi dal bilancio del Pentagono. Bene, ora il Dipartimento della Difesa in virtù di un “audit senza precedenti per ridurre gli sprechi, frodi, abusi, e recuperare triliardi di $  dallo Stato profondo”, dicono le fonti.

Il Congresso è anche sotto pressione per approvare una legge per controllare la Federal Reserve Board. Per contribuire a far sì che ciò accada, il Congresso e il Senato degli Stati Uniti stanno subendo una epurazione che ha rimosso oltre 30 membri tra il Congresso e Senato. È stata data loro  un'alternativa: dimettersi o andare in prigione. Le recenti dimissioni del senatore Al "the Pervert" Franken, così come i membri del Congresso John Convers e Trent Franks  e " presto, seguiranno molti altri", dicono le fonti.

C'è anche una continua epurazione dell'amministrazione Trump. "E' la fine della fazione di Jared Kushner, con la fuga dell'infiltrata globalista Goldmanite (staff di Goldman Sach) e spia di Jared [l'aiutante superiore di Trump] Dina Powell espulsa dalla Casa Bianca, il Goldmanite [consigliere economico di Trump] Gary Cohn sarà il prossimo", dicono le fonti.
Lo stesso " Kushner potrebbe essere incriminato per aver agito come agente non registrato di Israele e per altre violazioni, visto l'imbarazzo di Trump a licenziare suo genero ", affermano le fonti del Pentagono.
Il 18 novembre con il raid dei Marine nella sede della CIA ha messo chiaramente fine all'Operazione Mockingbird, dato che i media delle corporate come The Washington Post , The New York Times , Bloomberg, ABC, CNN e altri sono stati costretti a pubblicare correzioni e pubbliche scuse, alle solite notizie in versione anti-Trump. Ora sono costretti a denunciare anche la verità su cose [finora occultate] come la vendita di sezioni e parti dei corpi di feti da parte di Planned Parenthood.

A proposito, chiariamo il raid dei Marine alla CIA, quello che ora sentiamo è che i Marines sono stati schierati con l'esercizio di forza su due basi aeree "a circa 180 miglia di distanza" dal quartier generale della CIA a Langley. Questo è stato sufficiente per convincere la CIA a lasciare entrare l'Intelligence della Marina nel suo complesso e far sequestrare i computer, dicono le fonti.
Di conseguenza è iniziata , una epurazione del Dipartimento di Giustizia, nei Tribunali e nell'FBI, dicono le fonti del Pentagono.

In ogni caso, gli strateghi del Pentagono affermano che il loro intero approccio alla demolizione della cabala è militare. Ciò significa che hanno iniziato tagliando i loro posti di ascolto (come la CIA) e togliendo loro le truppe di prima linea di basso livello. Nel caso dei Khazariani, significava abbattere i delinquenti del MS-13, i committenti di basso livello e protettori dei pedofili e criminali simili. Queste persone sono state costrette a indicare chi erano i loro capi.

Tutti sembrano sorvolare questi movimenti a fronte del riconoscimento di Trump, nell'ultima settimana, di Gerusalemme come capitale di Israele. Ciò ha portato molte persone in tutto il mondo a pensare che Trump fosse , dopotutto, un agente sionista. Tuttavia, fonti del Pentagono dicono che era "una mossa calcolata per incitare l'odio globale per Israele al fine di abbattere la cabala khazariana". Le fonti sottolineano che gli Stati Uniti rifiutano ancor'oggi di riconoscere la città di Gerusalemme su passaporti, mappe e documenti ufficiali .
"Il trasferimento dell'ambasciata americana a Gerusalemme NON accadrà. L'effettiva attuazione dell'ordine di Trump non ha effetto per sei mesi. Molto succederà tra ora e maggio 2018 ", secondo una fonte della CIA. Questa fonte della CIA, che è ebrea, nota che "il Vaticano possiede Gerusalemme a tutt'oggi".
La Loggia P2, che controlla il Vaticano, è sicuramente all'altezza di qualcosa di grosso. Quando ho visitato il loro quartier generale, mi hanno detto che avevano pianificato i loro grandi eventi di ingegneria sociale attorno al movimento dei corpi celesti. Su quel fronte, siamo nel bel mezzo di un ciclo di tre super lune. La prima era il 3 dicembre. Le prossime due sono il 1 ° e il 31 gennaio. Quella del 31 gennaio sarà una superluna, una luna blu, e sarà anche caratterizzata da un'eclissi lunare. Questa è anche la data di scadenza dei pagamenti fiscali del governo degli Stati Uniti.

Un'ipotesi potrebbe essere che i Khazariani, che ancora controllano gran parte del sistema finanziario, interromperanno tutti i pagamenti di stipendio ai militari statunitensi e ad altro personale governativo in quella data. I cappelli bianchi delle agenzie statunitensi potrebbero far valere piani di emergenza.

L'altra cosa da notare è che mentre l'attività più caotica in tutto il mondo è ora negli Stati Uniti, l'UE potrebbe essere sul punto di essere colpita da una nuova turbolenza. I militari cinesi e russi sono pronti a riconquistare i giacimenti petroliferi della Libia dai mercenari ingaggiati dalle fazioni francesi, britanniche e italiane della mafia khazariana. Il resto dell'Africa potrebbe seguire. L'esercito statunitense è in attesa di questo, quindi senza petrolio libico e risorse africane a pochi centesimi di dollaro, l'UE e l'euro potrebbero trovarsi di fronte a gravi turbolenze finanziarie.

Inoltre, parlando del sistema finanziario, i khazariani che possiedono le banche centrali hanno visto la loro stampa di denaro creare alla fine spiacevoli bolle nei mercati azionari e obbligazionari. Questo è il motivo per cui molti di questi soldi bollenti ora stanno scappando in cripto-valute come Bitcoin, motivo per cui il suo valore è alle stelle. Potrebbe essere una bolla, ma le bolle possono salire molte e molte volte prima che scoppiano. Anche se / quando scoppierà la bolla, a lungo termine, le blockchain  rappresenteranno sicuramente un miglioramento tecnico, e probabilmente sostituirà gran parte dell'attuale architettura finanziaria. È anche interessante notare che i paesi che hanno oro fisico, come la Russia, la Cina, l'India e l'Indonesia sono contrari ai Bitcoin. Quelli che non lo hanno, come il Giappone e gli Stati Uniti, ci si stanno precipitando. Se non puoi mangiare Bitcoin, non puoi mangiare nemmeno oro.



Alla fine della giornata, la White Dragon Society si aspetta che queste due fazioni saranno costrette a riconoscere che la valuta finale è la vita stessa. Proprio ora, la vita terrena è sotto attacco e l'umanità ha bisogno di unirsi per salvare il pianeta.

http://sadefenza.blogspot.com/2017/12/si-intensifica-la-guerra-civile-nel.html


GLI HOUTHI YEMENITI HANNO TRASFORMATO I MISSILI ARIA-ARIA SOVIETICI IN MISSILI TERRA-ARIA

GLI HOUTHI YEMENITI HANNO TRASFORMATO I MISSILI ARIA-ARIA SOVIETICI IN MISSILI TERRA-ARIA PER COMBATTERE GLI AEREI DA GUERRA DELLA COALIZIONE SAUDITA

southfront.org/
Sa Defenza 

Il colonnello Turki al-Maliki, portavoce della coalizione guidata dai sauditi, ha rivelato durante una conferenza stampa come gli Houthi sono riusciti a trasformare i missili aria-aria R-27T e R-73E in missili terra-aria.





Gli Houthi probabilmente hanno preso i missili R-27T e R-73E dalle basi aeree dell'Air Force Yemenita, che catturarono durante il 2015. La Yemeni Air Force era solita utilizzare questo tipo di missili aria-aria e altri tipi come l'R-27R sui suoi Mig-29SMT.

L'R-73E ha un'autonomia di 30 km, mentre l'R-27T ha un'autonomia fino a 70 km. Probabilmente gli Houthi hanno scelto questi missili perché entrambi i tipi sono guidati dall'homing a infrarossi e hanno la funzione "fire and forget". Altri tipi di missili aria-aria come l'R-27R di fabbricazione sovietica sono guidati da un radar semi-attivo di homing, che li rende più difficili da trasformare in missili terra-aria, perché questo tipo di sistema di guida richiede il supporto di un radar di guida separato che rileva l'obiettivo del missile.





Al fine di lanciare R-27T e R-73E da terra, gli Houthi hanno installato i missili e le loro piattaforme di lancio sui camion. I puntatori di missili sono stati forniti di un generatore di elettricità separato perché le batterie sui missili durano solo pochi minuti.




Tuttavia, gli Houthi non hanno potenziato il razzo dei missili per aumentare la loro portata. I missili aria-aria perdono almeno metà della loro portata quando vengono lanciati da terra perché originariamente progettati per essere lanciati da aerei da guerra in alta quota.

Durante l'operazione NATO del 1999 in Serbia, l'esercito serbo modificò i missili aria-aria R-60 e R-73 per lanciarli da terra contro aerei della NATO. Tuttavia, a differenza degli Houthi, i Serbi hanno risolto il problema della portata aggiungendo altri razzi ai missili, che hanno agito come primo stadio e hanno dato ai missili una portata più lunga anche se sono stati lanciati da un veicolo blindato statico.




Mentre l'esercito serbo non ha mai abbattuto alcun aereo da guerra NATO con i suoi missili aria-aria modificati, gli Houthi probabilmente ci sono riusciti, il 10 ottobre, ad abbattendo un aereo da combattimento senza equipaggio United Sates MQ-9 Reaper (UCAV) sulla capitale yemenita di Saana usando il loro missili aria-aria modificati.




Questi missili aria-aria modificati furono probabilmente utilizzati per colpire un aereo da combattimento F-16 dell'Aeronautica militare degli Emirati Arabi Uniti sulla capitale yemenita di Sana'a l'8 giugno e un F-15 della Royal Saudi Air Force il 21 maggio. Tuttavia , entrambi gli aerei da guerra non sono stati abbattuti.





La coalizione guidata dai sauditi ha accusato l'Iran di aiutare gli Houthi a modificare questi missili aria-aria. Tuttavia, gli esperti ritengono che tale modifica possa essere apportata da qualsiasi ingegnere militare ben addestrato che abbia già lavorato con questi tipi di missili.

domenica 10 dicembre 2017

Il difetto fatale del neoliberismo: è un modello economico scadente

Il difetto fatale del neoliberismo: è un modello economico scadente 

Dani Rodrik 
bostonreview.net/
vocidallestero


Ronald Reagan e Margaret Thatcher nel 1984 alla White House


Il difetto fondamentale del neoliberalismo – o neoliberismo, come siamo abituati a chiamarlo in Italia – non è che è cinico, egoista, arido e privo di ideali. È proprio che tradisce l’economia, nella convinzione ideologica di possedere l’unica ricetta buona per lo sviluppo, da applicare uguale dappertutto. Con numerosi esempi il celebre economista Dani Rodrik dimostra sul Guardian che questa è una distorsione delle corrette idee economiche mainstream e che dove è stata applicata ha portato ad autentici disastri. Mentre un ricorso ai princìpi dell’economia di mercato graduale, temperato e adeguato alle esigenze dei singoli paesi è alla base dei grandi sviluppi economici dell’ultimo secolo.

Il problema dei neoliberisti non è tanto che sono cattivi, insomma: è più che non capiscono l’economia.


di Dani Rodrik, 14 novembre 2017

Il neoliberismo e le sue ricette usuali – sempre più mercato, sempre meno Stato – di fatto sono una distorsione della scienza economica tradizionale.


Come anche i suoi critici più severi ammettono, il neoliberismo è difficile da definire. In termini generali, denota una preferenza per i mercati rispetto allo Stato, per gli incentivi economici rispetto alle regole culturali e per l’imprenditoria privata rispetto all’azione collettiva. È stato usato per descrivere una vasta gamma di fenomeni – da Augusto Pinochet a Margaret Thatcher e Ronald Reagan, dai Democratici di Clinton e del New Labour nel Regno Unito all’apertura dell’economia in Cina alla riforma dello stato sociale in Svezia.



Il termine è usato come una sorta di passepartout per indicare tutto ciò che sa di deregolamentazione, liberalizzazione, privatizzazione o austerità di bilancio pubblico. Oggi è regolarmente vituperato come epitome delle idee e pratiche che hanno prodotto insicurezza economica e disuguaglianza crescenti, hanno portato alla perdita dei nostri valori e ideali politici, e addirittura hanno fatto precipitare la reazione populista.



Viviamo nell’epoca del neoliberismo, a quanto pare. Ma chi sono i seguaci e i divulgatori del neoliberismo – i neoliberali stessi? Stranamente, per trovare qualcuno che sposi esplicitamente il neoliberismo bisogna tornare parecchio indietro nel tempo. Nel 1982, Charles Peters, l’editore storico della rivista politica Washington Monthly, pubblicò un saggio intitolato A Neo-Liberal’s Manifesto. Trentacinque anni dopo è una lettura interessante, dal momento che il neoliberismo che descrive ha ben poco in comune con l’oggetto della odierna esecrazione. I politici che Peters nomina come esemplificatori del movimento non sono del tipo Thatcher o Reagan, ma piuttosto liberal – nel senso americano del termine – che, disillusi dai sindacati e dal grande governo, hanno abbandonato i loro pregiudizi contro i mercati e le forze armate.



L’uso del termine “neoliberale” è esploso negli anni 90, strettamente associato a due fenomeni, nessuno dei quali era stato menzionato nell’articolo di Peters. Il primo è la deregolamentazione finanziaria, che sarebbe culminata nel crollo finanziario del 2008 e nell’ancora in atto crisi dell’euro. Il secondo è la globalizzazione economica, che ha subìto una forte accelerazione a causa della libertà di circolazione dei flussi di capitali e a un nuovo e più ambizioso tipo di trattati commerciali. La finanziarizzazione e la globalizzazione sono diventate le manifestazioni più evidenti del neoliberismo nel mondo di oggi.



Il fatto che il neoliberismo sia un concetto scivoloso e mutevole, privo di una esplicita lobby di difensori, non significa però che sia irrilevante o irreale. Chi può negare che dagli anni 80 in poi il mondo abbia sperimentato uno spostamento decisivo verso i mercati? O che i leader politici di centrosinistra – i Democratici negli Stati Uniti, i socialisti e i socialdemocratici in Europa – abbiano sposato con entusiasmo alcuni dei dogmi fondamentali del thatcherismo e del reaganismo, come la deregolamentazione, la privatizzazione, la liberalizzazione finanziaria e l’impresa individuale? Gran parte della nostra discussione politica contemporanea è imbevuta di principi che si possono considerare fondati sul concetto di homo economicus, l’essere umano perfettamente razionale, presente in molte teorie economiche, che persegue sempre il proprio interesse personale.



Ma l’indeterminatezza del termine neoliberismo significa anche che le critiche che gli sono rivolte spesso non centrano il bersaglio. Non c’è niente che non va nei mercati, nell’imprenditoria privata o negli incentivi – quando sono dispiegati nel modo giusto. Il loro uso creativo è alla base dei risultati economici più significativi del nostro tempo. Disprezzando il neoliberismo, rischiamo di buttare via anche alcune delle sue idee utili.



Il vero problema è che l’economia mainstream sconfina troppo facilmente nell’ideologia, limitando le scelte che abbiamo di fronte e proponendo soluzioni fatte con lo stampino. Una corretta comprensione del pensiero economico che si cela dietro al neoliberismo ci permettere di identificarne – e di respingerne – l’ideologia, quando si traveste da scienza economica. Soprattutto, ci aiuta a sviluppare l’immaginazione nel creare nuove istituzioni, qualcosa di cui abbiamo disperatamente bisogno per ridisegnare il capitalismo per il XXI secolo.



Il neoliberismo, tipicamente, è considerato fondato sui princìpi chiave della scienza economica tradizionale. Per identificare questi princìpi al di là dell’ideologia, proviamo a fare un esperimento mentale. Immaginiamo che un noto e stimato economista approdi in un paese che non ha mai visitato e di cui non sa nulla. Qui ne incontra i principali responsabili politici. “Il nostro paese è nei guai”, gli dicono. “L’economia è stagnante, gli investimenti sono bassi e non c’è in vista alcuna crescita.” Si rivolgono a lui, pieni di aspettative: “Per favore, ci dica cosa dovremmo fare per far crescere la nostra economia”.



L’economista fa appello alla sua ignoranza e spiega che sa troppo poco del paese per formulare raccomandazioni. Dovrebbe studiare la storia dell’economia, analizzare le statistiche e viaggiare in tutto il paese prima di poter dire qualcosa.



Tony Blair e Bill Clinton: politici di centro-sinistra che hanno adottato con entusiasmo alcuni dei dogmi fondamentali del thatcherismo e del reaganismo. Fotografia: Reuters



Ma i suoi ospiti insistono. “Capiamo le sue reticenze e avremmo tanto desiderato che lei avesse avuto il tempo per farlo”, gli dicono. “Ma l’economia non è una scienza, e lei non è uno dei suoi più illustri cultori? Anche se non sa molto della nostra economia, sicuramente ci sono teorie e prescrizioni generali che può condividere con noi, per guidare le nostre politiche economiche e le nostre riforme. ”



L’economista a questo punto è alle strette. Non vuole emulare i guru economici che ha sempre criticato perché vanno in giro a propalare le loro teorie. Ma si sente sfidato dalla domanda. Ci sono verità universali in economia? Per lui è possibile dire loro qualcosa di valido e utile?



E così inizia a parlare. L’efficienza con cui sono allocate le risorse di un’economia è un fattore determinante per i risultati di quella economia, afferma. L’efficienza, a sua volta, richiede che gli incentivi alle famiglie e alle imprese tengano conto dei relativi costi e benefici sociali. Gli incentivi per gli imprenditori, investitori e produttori sono particolarmente importanti quando si parla di crescita economica. La crescita, poi, ha bisogno di un sistema che tuteli i diritti di proprietà e il rispetto dei contratti, in modo da garantire a chi investe il rendimento dei suoi investimenti. Inoltre l’economia deve essere aperta alle idee e alle innovazioni che provengono dal resto del mondo.



Ma l’economia di un paese può deragliare a causa dell’instabilità macroeconomica, prosegue. Per questo i governi devono perseguire una sana politica monetaria, il che significa porre come limite alla crescita della liquidità l’aumento della domanda nominale di moneta a un tasso di inflazione ragionevole. Devono garantire la sostenibilità dei bilanci pubblici, facendo in modo che l’aumento del debito pubblico non superi il reddito nazionale. E devono provvedere a una regolamentazione prudenziale delle banche e delle altre istituzioni finanziarie, per evitare che il sistema finanziario diventi eccessivamente rischioso.



Ora l’economista sta iniziando a scaldarsi. L’economia non riguarda solo l’efficienza e la crescita, aggiunge. I princìpi economici si riflettono anche sull’equità e sulla politica sociale. L’economia ha poco da dire sulla quantità di redistribuzione della ricchezza cui dovrebbe aspirare una società. Ma ci dice che la base imponibile per la tassazione dovrebbe essere la più ampia possibile e che i programmi di aiuto sociale dovrebbero essere concepiti in modo da non incoraggiare i lavoratori ad abbandonare il mercato del lavoro.



Quando l’economista smette di parlare, sembrerebbe che abbia delineato un programma neoliberista a tutti gli effetti. Un critico tra il pubblico avrebbe sentito tutte le parole chiave: efficienza, incentivi, diritto alla proprietà, politica monetaria solida, prudenza fiscale. E invece non è così. I principi universali descritti dall’economista sono in realtà piuttosto aperti. Presuppongono un’economia capitalista, in cui le decisioni di investimento sono prese da privati ​​e imprese, ma non vanno molto oltre. Consentono – anzi, richiedono – una sorprendente varietà di sistemi istituzionali.



Quindi l’economista ha appena snocciolato un pistolotto neoliberista? Saremmo in errore a pensarlo, e il nostro errore consisterebbe nell’associare ogni termine astratto – incentivi, diritti di proprietà, moneta solida – a una precisa corrispondenza nel campo delle istituzioni. E qui sta la presunzione centrale, e il difetto fatale, del neoliberismo: la convinzione che i princìpi economici davvero solidi e corretti coincidano con un unico insieme di politiche, approssimativamente quelle del tipo Thatcher/ Reagan.



Prendiamo per esempio i diritti di proprietà. Hanno importanza fino a quando garantiscono il ritorno degli investimenti. Un sistema ottimale garantirebbe i diritti di proprietà a coloro che fanno il miglior uso di un bene e li difenderebbe contro quelli che hanno maggiore probabilità di espropriarne i rendimenti. I diritti di proprietà sono utili quando proteggono gli innovatori dai free riders, ma sono dannosi quando li proteggono dalla concorrenza. A seconda del contesto, un regime legale che fornisce gli incentivi appropriati può essere molto diverso dal regime standard di diritti di proprietà privata degli Stati Uniti.



Potrebbe sembrare una questione puramente semantica, poco importante nella pratica; e invece il fenomenale successo economico della Cina è in gran parte dovuto al suo architettare istituzioni che sfidavano l’ortodossia. La Cina si è aperta ai mercati, ma non ha copiato le pratiche occidentali sui diritti di proprietà. Le sue riforme hanno prodotto incentivi basati sul mercato attraverso una serie di forme istituzionali originali, che erano più adatte al contesto locale. Invece di passare direttamente dallo Stato alla proprietà privata, ad esempio, che sarebbe stata ostacolata dalla debolezza delle strutture giuridiche prevalenti in Cina, il paese ha fatto affidamento su forme miste di proprietà, che in pratica hanno garantito diritti di proprietà più efficaci per gli imprenditori. I Township and Village Enterprises (TVE), che hanno guidato la crescita economica cinese durante gli anni 80, erano collettivi posseduti e controllati dai governi locali. Anche se le TVE erano di proprietà pubblica, gli imprenditori ricevevano la necessaria protezione contro l’esproprio. I governi locali avevano un interesse diretto nei profitti delle imprese, e quindi non avrebbero certo ucciso la loro gallina dalle uova d’oro.



La Cina ha fatto affidamento su una serie di innovazioni di questo tipo, ognuna delle quali ha applicato i principi economici più consolidati in contesti istituzionali originali. Con un altro esempio, ha protetto il suo ampio settore statale dalla competizione globale istituendo zone economiche speciali in cui le imprese straniere potevano operare con regole diverse rispetto al resto del paese. Tenendo conto di questo stacco dai classici modelli ortodossi, definire le riforme economiche della Cina come neoliberali – come i critici tendono a fare – distorce più di quanto spieghi. Se vogliamo definire anche questo neoliberismo, dobbiamo sicuramente guardare con occhio più benevolo alle idee che stanno alla base della più marcata riduzione della povertà della storia.



Qualcuno potrebbe controbattere che le innovazioni istituzionali cinesi sono un fenomeno prettamente transitorio. Forse, per sostenere il suo progresso economico, la Cina dovrà convergere su istituzioni di stile occidentale. Ma questa linea di pensiero, peraltro molto comune, trascura la ancora prevalente diversità delle caratteristiche delle economie avanzate, nel mondo capitalistico, nonostante la notevole uniformità del nostro contesto politico.



Dopo tutto, infatti, quali sono le caratteristiche tipiche del mondo occidentale? La dimensione del settore pubblico nei paesi dell’Ocse varia da un terzo dell’economia in Corea a quasi il 60% in Finlandia. In Islanda l’86% dei lavoratori è membro di un sindacato; il numero corrispondente in Svizzera è solo del 16%. Negli Stati Uniti, le aziende possono licenziare i lavoratori quasi a piacimento; mentre le leggi sul lavoro francesi, storicamente, richiedono ai datori di lavoro di doversi sottoporre prima a una trafila di passaggi. I mercati azionari sono cresciuti fino al valore totale di quasi una volta e mezzo il PIL negli Stati Uniti; in Germania sono grandi solo un terzo, soltanto il 50% del PIL.


La Cina si è aperta ai mercati, ma non ha copiato le pratiche occidentali. Fotografia: AFP / Getty



L’idea che ognuno di questi modelli di tassazione, rapporti di lavoro o organizzazione finanziaria sia intrinsecamente superiore agli altri è smentita dalle diverse vicissitudini economiche che ognuna di queste economie ha vissuto negli ultimi decenni. Gli Stati Uniti hanno attraversato periodi successivi di angoscia, in cui le sue istituzioni economiche sono state giudicate inferiori a quelle di Germania, Giappone, Cina e ora forse ancora della Germania. Certo, livelli comparabili di ricchezza e produttività possono essere raggiunti sotto modelli di capitalismo molto diversi. Potremmo anche fare un passo in più: i modelli prevalenti di oggi probabilmente non arrivano neanche lontanamente a esaurire la gamma di ciò che potrebbe essere possibile e auspicabile per il futuro.



L’economista in visita, nel nostro esperimento mentale, sa tutto questo e riconosce che i princìpi che ha enunciato devono essere concretizzati con i dettagli sulle istituzioni per diventare operativi. Diritti di proprietà? Sì, ma come? Moneta solida? Certo, ma come? Forse sarebbe più facile criticare la sua lista di princìpi perché è vacua, piuttosto che denunciarla come un pistolotto neoliberista.



Tuttavia, questi principi non sono completamente privi di contenuto. La Cina, e in realtà tutti i paesi che sono riusciti a svilupparsi rapidamente, dimostrano l’utilità di questi principi, una volta adattati al contesto locale. Al contrario, troppe economie sono state spinte alla rovina, grazie ai leader politici che hanno scelto di violarle. Ci basta prendere in considerazione i governi populisti latinoamericani o i regimi comunisti dell’Europa orientale per apprezzare il significato pratico di moneta stabile, sostenibilità fiscale e incentivi privati.



Naturalmente l’economia va ben oltre un elenco di princìpi di buon senso, in gran parte astratti. Una grande parte del lavoro degli economisti consiste nello sviluppo di modelli stilizzati su come funzionano le economie, da confrontare poi con le prove. Gli economisti tendono a pensare a ciò che fanno come a un progressivo affinamento della loro comprensione del mondo: i loro modelli dovrebbero migliorare sempre di più, quindi, visto che sono testati e modificati nel tempo. Ma i progressi in economia avvengono in modo diverso.



Gli economisti studiano la realtà sociale, che è diversa dall’universo fisico. È completamente creata dall’uomo, estremamente malleabile e funziona secondo regole diverse nel tempo e nello spazio. L’economia va avanti non stabilendo il giusto modello o la giusta teoria per rispondere a queste domande, ma migliorando la nostra comprensione della diversità delle relazioni causali. Il neoliberismo e i suoi rimedi abituali – sempre più mercato, sempre meno Stato – sono in realtà una perversione dell’economia mainstream. I bravi economisti sanno che la risposta corretta a qualsiasi domanda in economia è: dipende.



Un aumento del salario minimo fa calare l’occupazione? Sì, se il mercato del lavoro è veramente competitivo e i datori di lavoro non hanno alcun controllo sul salario che devono pagare per attirare i lavoratori; ma non necessariamente, se la situazione è diversa. La liberalizzazione degli scambi favorisce la crescita economica? Sì, se aumenta la redditività delle industrie in cui si svolge il grosso degli investimenti e dell’innovazione; ma in caso contrario, no. Una maggior spesa pubblica aumenta l’occupazione? Sì, quando l’economia è fiacca e i salari non aumentano; ma in altre situazioni, no. Il monopolio nuoce all’innovazione? Sì e no, dipende da un nugolo di circostanze di mercato.






Oggi [il neoliberismo] è regolarmente vituperato come epitome delle idee e pratiche che hanno prodotto insicurezza economica e disuguaglianza crescenti, hanno portato alla perdita dei nostri valori e ideali politici, e addirittura hanno fatto precipitare la reazione populista… Trump firma un decreto per strappare gli Stati Uniti dal TPP. Fotografia: AFP / Getty



In economia, nuovi modelli raramente soppiantano i modelli precedenti. Il modello base dei mercati competitivi risalente ad Adam Smith è stato modificato nel tempo dall’inclusione, in ordine storico approssimativo, dei concetti di monopolio, esternalità, economie di scala, informazioni incomplete e asimmetriche, comportamenti irrazionali e molte altre caratteristiche del mondo reale. Ma i modelli più vecchi rimangono più utili che mai. Capire come funzionano i mercati reali richiede però un’analisi diversa a seconda dei momenti.



Forse l’analogia migliore è offerta dalle carte geografiche. Proprio come i modelli economici, le carte sono rappresentazioni altamente stilizzate della realtà. Sono utili proprio perché sono prive dei molti dettagli del mondo reale, che potrebbero intralciarne l’uso. Ma l’astrazione implica anche che abbiamo bisogno di una mappa diversa, a seconda della natura del nostro viaggio. Se viaggiamo in bicicletta, avremo bisogno di una mappa delle piste ciclabili. Se dobbiamo andare a piedi, avremo bisogno di una mappa dei sentieri. Se viene costruita una nuova metropolitana, avremo bisogno di una cartina della metropolitana – ma non per questo elimineremo le altre mappe.



Gli economisti tendono a essere molto bravi a fare mappe, ma non abbastanza bravi a scegliere quella più adatta al bisogno. Di fronte alle questioni politiche del tipo affrontato dal nostro economista in visita, troppi economisti ricorrono a modelli “benchmark”, che favoriscono l’ approccio laissez-faire. Reazioni automatiche e arroganza sostituiscono la ricchezza e l’umiltà della discussione nei seminari. John Maynard Keynes una volta ha definito l’economia come la “scienza del pensiero in termini di modelli, unita all’arte di scegliere i modelli adatti”. Gli economisti hanno spesso problemi con la parte di “arte”.



Anche questo può essere illustrato con una parabola. Un giornalista chiama un professore di economia per domandargli il suo parere sul libero scambio: ritiene che sia una buona idea? Il professore risponde entusiasticamente di sì. Il giornalista quindi, fingendo di essere uno studente, partecipa a un seminario per specialisti del professore sul commercio internazionale. E pone la stessa domanda: il libero scambio è positivo? Questa volta il professore si ferma. “Che cosa intende con ‘positivo’?”, risponde. “E positivo per chi?” Il professore si lancia poi in una lunga spiegazione, che alla fine culminerà in una dichiarazione molto circostanziata: “Quindi, se tutta la lunga lista di condizioni che ho appena descritto sono soddisfatte, e ipotizzando anche che possiamo tassare i beneficiari per compensare i perdenti, un commercio più libero ha il potenziale di aumentare il benessere di tutti”. Se in quel momento è di umore espansivo, il professore potrebbe aggiungere che gli effetti del libero commercio sul tasso di crescita di un’economia a lungo termine non sono comunque assodati, e che dipendono da tutta un’altra serie di condizioni diverse.



Questo professore è piuttosto diverso da quello che il giornalista ha incontrato in precedenza. Quando si rivolge alla stampa, trasuda la massima fiducia, non certo reticenza, sulla strategia appropriata. Esiste un solo ed unico modello, almeno per quanto riguarda l’opinione pubblica, e c’è un’unica risposta corretta, indipendentemente dal contesto. Stranamente, il professore ritiene che la conoscenza che impartisce ai suoi studenti specializzati sia inappropriata (o pericolosa) per il pubblico generale. Perché?



Le radici di un simile comportamento affondano in profondità nella cultura della professione economica. Ma un motivo importante è lo zelo nel voler ostentare i gioielli della corona della professione – l’efficienza del mercato, la mano invisibile, il vantaggio comparato – nella loro forma immacolata, e nel volerli proteggere dall’attacco dei barbari egoisti, vale a dire i protezionisti. Sfortunatamente, questi economisti di solito ignorano i barbari schierati dall’altra parte della barricata: finanzieri e multinazionali, le cui motivazioni non sono più nobili e che sono anche troppo pronti a dirottare queste idee verso il proprio vantaggio.



Di conseguenza, il contributo degli economisti al dibattito pubblico è spesso distorto in una direzione, a favore di più commercio, più finanza e meno Stato. Ecco perché gli economisti si sono guadagnati la reputazione di tifosi del neoliberismo, anche se l’economia mainstream è tutt’altro che un peana continuo del laissez-faire. Ma gli economisti che non pongono freni al loro entusiasmo per il libero mercato in realtà non sono fedeli alla propria disciplina.



Ma allora, in che termini dovremmo pensare alla globalizzazione, per liberarla dalla morsa delle pratiche neoliberiste? Dobbiamo iniziare dal capire il potenziale positivo di un mercato globale. L’accesso ai mercati mondiali di beni, tecnologie e capitali ha svolto un ruolo importante in quasi tutti i miracoli economici del nostro tempo. La Cina ci ha fornito il promemoria più recente e convincente di questa verità storica, ma non è l’unico caso. Prima della Cina, miracoli simili sono stati compiuti dalla Corea del Sud, da Taiwan, dal Giappone e da paesi non asiatici come le Mauritius. Tutti paesi che hanno abbracciato la globalizzazione, piuttosto che voltarle le spalle, e ne hanno beneficiato ottimamente.



I difensori dell’ordine economico esistente fanno immediatamente riferimento a questi esempi, quando la globalizzazione viene messa in discussione. Quello che non dicono, però, è che quasi tutti questi paesi hanno sì aderito all’economia mondiale, ma trasgredendo le costrizioni di stampo neoliberista. La Corea del Sud e Taiwan, ad esempio, hanno sovvenzionato abbondantemente i loro esportatori, nel primo caso attraverso il sistema finanziario, nel secondo attraverso incentivi fiscali. Tutti alla fine hanno rimosso la maggior parte delle loro restrizioni alle importazioni, ma solo molto tempo dopo che la crescita economica era decollata.



Nessuno, con la sola eccezione del Cile negli anni 80 sotto la dittatura di Pinochet, ha seguito la raccomandazione neoliberista di una rapida apertura alle importazioni. L’esperimento neoliberista del Cile alla fine ha prodotto la peggiore crisi economica di tutta l’America Latina. Sebbene i dettagli differiscano da un paese all’altro, in tutti i casi i governi hanno svolto un ruolo attivo nella ristrutturazione dell’economia e nel fungere da ammortizzatori contro un ambiente esterno instabile. Le politiche industriali, le restrizioni sui movimenti di capitale e i controlli valutari – tutte misure proibite nel sussidiario neoliberista – erano largamente presenti ovunque.






Proteste contro il Nafta a Città del Messico nel 2008: dopo le riforme della metà degli anni 90, l’economia del paese ha avuto risultati inferiori alle attese. Fotografia: EPA



Al contrario, i paesi che hanno aderito più rigidamente al modello neoliberista della globalizzazione sono stati dolorosamente delusi. Il Messico ce ne dà un esempio particolarmente triste. Dopo una serie di crisi macroeconomiche a metà degli anni 90, il Messico ha abbracciato l’ortodossia macroeconomica, ha liberalizzato ampiamente la sua economia, ha sbloccato il sistema finanziario, ridotto drasticamente le restrizioni sulle importazioni e firmato l’accordo nordamericano di libero scambio (Nafta). Queste strategie hanno portato alla stabilità macroeconomica e a un aumento significativo del commercio estero e degli investimenti interni. Ma dove conta – cioè nella produttività generale e nella crescita economica – l’esperimento è fallito. Da quando ha intrapreso le riforme, la produttività complessiva in Messico è ristagnata e l’economia ha avuto un risultato inferiore alle attese persino per gli standard poco esigenti dell’America Latina.



Questi risultati non sono una sorpresa, se ci si mette nell’ottica di una economia sana. Sono un’ulteriore evidenza della necessità che le politiche economiche siano fatte in modo da prevenire i fallimenti a cui il mercato è incline e adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese. Non esiste un singolo progetto che si adatta a tutti.



Come dimostra il manifesto di Peters’s del 1982, il significato del termine “neoliberismo” è cambiato considerevolmente nel tempo, e questa etichetta ha acquisito connotazioni più rigide per quanto riguarda la deregolamentazione, la finanziarizzazione e la globalizzazione. Ma c’è un filo che collega tutte le versioni del neoliberismo, ed è l’enfasi sulla crescita economica. Nel 1982 Peters scrisse che l’enfasi era giustificata dal fatto che la crescita è essenziale per tutti i nostri fini sociali e politici: comunità, democrazia, prosperità. L’imprenditorialità, gli investimenti privati ​​e la rimozione degli ostacoli che vi si frappongono (come una regolamentazione eccessiva) sono stati tutti strumenti per raggiungere la crescita economica. Se un simile manifesto neoliberale fosse scritto oggi, senza dubbio sosterrebbe lo stesso argomento.



I critici sottolineano spesso che porre tutta questa enfasi sull’economia indebolisce e sacrifica altri valori importanti, come l’uguaglianza, l’inclusione sociale, la decisione attraverso sistemi democratici e la giustizia. Questi obiettivi politici e sociali ovviamente contano enormemente e in alcuni contesti sono i più importanti. E non possono sempre, e neanche spesso, essere raggiunti attraverso strategie economiche tecnocratiche; la politica deve svolgere un ruolo centrale.



Tuttavia, i neoliberali non sbagliano nel sostenere che è più probabile raggiungere i nostri ideali più preziosi quando la nostra economia è fiorente, forte e in crescita. Sbagliano nel credere che esista una ricetta unica e universale per migliorare le prestazioni economiche: la loro. Il difetto fatale del neoliberismo è che non interpreta correttamente l’economia. Deve essere affrontato e sconfitto sul suo stesso terreno, per il semplice motivo che si tratta di cattiva economia.



Una versione di questo articolo è apparsa per la prima volta sul Boston Review

Illustrazione principale di Eleanor Shakespeare

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