giovedì 16 maggio 2019

Erasmus+: Capitolo II. La grande truffa del Volontariato Europeo

Erasmus+: Capitolo II. La grande truffa del Volontariato Europeo


Chris Barlati
Sa Defenza



Chiarificazioni

Nel mio primo articolo: ''Erasmus+: la grande truffa del volontariato Europeo'' ho enunciato per sommi capi il contesto generico ove la maggior parte delle associazioni si trova ad operare. Ovviamente, non faccio di tutta l'erba un fascio. Sarebbe da stupidi.

Non tutte le associazioni, cooperative o comuni mirano esclusivamente ai finanziamenti europei. Bisogna, tuttavia, contestualizzare e comprendere come nei piccoli nuclei abitativi, dove non esiste elevata multiculturalità, si presenti insolito l'avallo di progetti di volontariato atti a favorire lo spirito di accettazione del sentimento europeo e di integrazione.

Le associazioni meno inclini a certe condotte, quelle diciamo più ''serie'', si trovano generalmente nelle grandi città come Lisbona, Madrid, Parigi, poiché, oltre ad essere strettamente controllate nello svolgimento delle loro funzioni da organismi internazionali, operano in un contesto di per sé già cosmopolita e multiculturale (senza nulla togliere che determinate situazioni possano verificarsi più nel caos delle grandi città che nelle piccole periferie del paesino).

Analfabetismo o paura di perdere il lavoro?

A seguito della pubblicazione del mio primo articolo, ho ricevuto numerose segnalazioni e ban, nonché critiche da parte di ''ex volontari'' e referenti dello Sve. Trovo tale atteggiamento estremamente ridicolo e dannoso per la stessa organizzazione europea. Al posto di far luce sulla veridicità o meno di tali realtà, si passa alla critica e all'attacco verbale con infantilismo e illogicità. Tale comportamento troverebbe spiegazione solo e soltanto ad opera delle seguenti ragioni:
  • Mancanza di professionalità da parte di chi rappresenta un'istituzione di per sé già poco professionale;
  • Timore dettato dalla volontà di mascherare la realtà dei fatti. Sia essa nazionale che internazionale.
Possiamo anche vagliare l'ipotesi di una terza opzione:
- la componente italiana che ha avanzato le segnalazioni e gli attacchi nei miei confronti non è 'predisposta' per un tale ''lavoro'' (o non è molto in linea con i principi intrinseci della morale universale di volontariato).

Generalmente, non mi meraviglierebbe che nel difendere contro ogni evidenza un'organizzazione instabile si preferisca accusare l'accusatore, se non fosse che l'essere ''mentor'', di per sé, non costituisca un vero e proprio lavoro. Essere ''mentor'' significa ricoprire un ''ruolo'' gratuito che permette di usufruire di determinati vantaggi, come viaggi e ''formazioni/feste'', retribuite non direttamente allo stesso, ma all'associazione. Il relativo vantaggio, in termini di benessere e svago, costituisce la componente preferita di quel ceto sociale denominato dispregiativamente ''generazione Erasmus'': quel ceto medio alto che confonde volentieri il ''dovere'' con il ''piacere'', a discapito di professionalità e qualità lavorativa.

Il ''mentor'' quasi sempre è stato anche volontario ed è necessariamente un impiegato dell'associazione. In cambio del lavoro ordinario, gli perviene un ''contentino'', quale quello dei relativi viaggi e delle feste alle quali parteciperà in giro per l'Europa, rimborsate non dall'associazione, ma dai fondi europei. L'associazione anticiperà la somma, ma guadagnerà in rimborsi, di misura obbligatoriamente maggiore rispetto a quanto inizialmente versato(vi sono delle medie universali per i rimborsi ed un parametro massimo che non viene superato. In caso fosse superato, naturalmente, con converrebbe partecipare a tale ''formazione'' o ''scambio internazionale'').

Le prove?

 

 

 

Il mio articolo, a qualche ora dalla
pubblicazione, già segnalato

La logica difensiva di chi vive prettamente di tali meccanismi è la seguente: ''C'è qualcosa che non va? Sei razzista. Critichi il finanziamento europeo? Sei razzista e fascista. Parli male dell'Eramus? Sei anti europeo ed hai votato Salvini''. Pochi sono coloro che intavolano una discussione seria.
Questa impreparazione, come già espresso, è tipica di chi difende un ''lavoro'' che nemmeno si configura come tale, ma che rappresenta, negli effetti, solo una posizione che permette di godere di relativi benefici.

L'attitudine di chi ha scritto tali commenti è dannosa, ripeto, per la stessa istituzione europea, poiché essendo i succitati appartenenti esterni di una realtà che, ripeto, è relativa al Portogallo, quest'ultimi dovrebbero dimostrarsi interessati ad informare chi di dovere, in modo che possa essere fatta chiarezza su di una faccenda tanto delicata e che riguarda una malagestione di finanze pubbliche.
L'unica soluzione che viene invece avallata in tal senso, come da buon politico corrotto che cerca di difendersi dalla magistratura, è quella di accusare l'accusatore di appartenere a chissà quale ideologia e di essere razzista, nonché carico di odio e d'infondate ragioni.

Pochi sono i commenti positivi ricevuti che hanno evidenziato come il problema dell'Erasmus+ non sia l'integrazione di figli di turchi benestanti o di giovani viziati mandati in ''castigo'' a svolgere un volontariato europeo, bensì la precedenza di provvedere alla disoccupazione dei meno abbienti i quali potrebbero, in caso di mancanza di lavoro, acquisire competenze in un mercato che richiede manodopera intellettuale specializzata. Numerosissimi sono i ragazzi neolaureati costretti a campare miserevolmente come camerieri, pagati in nero e sfruttati dalla Camorra, che partirebbero benissimo l'indomani. A questi, vengono preferiti, senza controlli di reddito e di qualifiche, chi ha avuto la possibilità di svolgere già ''quattro erasmus'', contando sulla disponibilità economica dei genitori e sui titolo che il denaro può facilmente comperare.

L'Erasmus+, stando così le cose, si figura come un mercato di formazione per borghesie europee agiate, e non come una soluzione alla disoccupazione dilagante che attanaglia i giovani super specializzati privi di lavoro. Ai nostri giovani, che hanno appena terminato gli studi, vengono preferiti ragazzini impreparati di paesi quali la Turchia o l'estrema Ucraina, Tedeschi o Spagnoli, poco più che ventenni, che non godono di un minimo di preparazione e che non possono né apportare un contributo con le proprie competenze e né specializzarsi: poiché privi di competenze e di conseguenti specializzazioni. Più che parlare di divertimento, bisognerebbe puntare alla qualità del servizio che si ha intenzione di offrire, e non accusare di razzismo chi pone l'accento sulla strumentalizzazione politica della Turchia che, come dimostrano numerosi casi, insidia qualsivoglia organizzazione europea con estremisti e personaggi di cui facilmente si vuole liberare.

Commento di una collega di lavoro(in nero) che ha fatto lo Sve nella città di Porto


A che serve?

Molte sono le persone che mi hanno chiesto, nell'immediato, prove e testimonianze, e di denunciare direttamente la fattispecie alle rispettive agenzie nazionali. Rispondo senza problemi: non serve assolutamente a nulla. Le agenzie nazionali non si occuperanno mai, nel concreto, di revocare ''licenze'' di professionalità a persone che, nel bene o nel male, alimentano il funzionamento di quel contraddittorio meccanismo che si fonda sui finanziamenti europei. Confido che, basandoci sulla scienza probabilistica, di sicuro esistano persone di inattaccabile correttezza, che non si facciano certo scrupoli a cacciare chi commette irreparabili mancanze. Quindi, nel mio caso, e attraverso le numerose testimonianze raccolte che in futuro pubblicherò, diffido totalmente di simili referenze nazionali, siano esse italiane o portoghesi.

Ritengo i metodi di ''denuncia'' del tutto inutili per una serie di ragioni che a seguito elencherò, e dichiaro la mia disponibilità ad essere sentito da referenti nazionali, qualora lo ritenessero opportuno.


CAPITOLO II – Quanto sei figa. Io, Nina e l'organizzazione di Invio

L'associazione di invio

L'associazione che ha ''curato'' il mio invio è stata del tutto assente nel periodo di ''scontro'' iniziale con l'organizzazione ospitante. La mia referente, ''Nina'', nel periodo di evoluzione e maturazione dell'avventura che ha riguardato me ed il mio compagno di volontariato, ''Pedro'', si trovava in Africa e non si è curata minimamente di indagare le ragioni del mio malcontento. Anzi, l'unica raccomandazione che mi è stata fatta è stata: ''Chris adesso non posso, dimmelo con anticipo se vuoi abbandonare che dobbiamo cercare un altro volontario, perché se non lo troviamo, poi, è un problema della nostra cooperativa, che dobbiamo restituire il finanziamento ricevuto''.
Pedro era ''curato'' dalla sua rispettiva associazione, ma ha goduto delle medesime ''dis-attenzioni''.

Il mal di schiena

Nelle settimane precedenti l'arrivo nella città Porto, tra lo stress del viaggio e l'aver dormito in aereoporto, ho sofferto di un terribile mal di schiena. Una giorno contatto Tuffì e le dico che, dato il lancinante dolore, non potevo muovermi. Lei non si fa problemi e così salto, di un giorno, il volontariato, con il suo permesso. Essendo lei la mia mentor e la mia responsabile, dovevo avvisarla come ho giustamente fatto.


Quando  deciderò di manifestare la mia intenzione di lasciare il progetto, Tuffì e Nina si sentiranno telefonicamente. Tuffì affermerà che, il motivo alla base della mia scelta di abbandonare il volontariato sarà il mio mal di schiena e non la totale assenza di compiti e l'assoluta non curanza che avevano nei nostri confronti. Esatto. Dal giorno che ho avuto il dolore alla spalla/schiena alla telefonata di Nina era passata all'incirca una settimana. Nina mi domanda cosa fosse successo, ed io incredulo le domando che mai potesse centrare un banale mal di schiena con il malcontento provato nel perdere tempo e nell'essere trattato male? Penso che sia stata Majin Bu a suggerire a Tuffì di riferire questa sciocchezza, poiché, per quanto timorosa, Tuffì è incapace di elaborare una simile idiozia. O almeno spero.

Le ragioni del mio malcontento

Primo punto

Quando un volontario decide di partire, tre cose sono strettamente necessarie per l'accettazione del volontariato: l'iscrizione nel sito del Corpo di Solidarietà Europeo, l'assicurazione Cigna e la firma dell'agreement, il contratto con il quale il volontario si impegna ad accettare i termini del volontariato. Il sottoscritto non possiede assicurazione, non ha fatto alcuna registrazione ed ha firmato solo un mese dopo l'arrivo in Porto l'agreement. Insomma, il mio Sve sarebbe negli effetti invalido, e non per mia responsabilità, bensì per l'inottemperanza della mia mentor e della responsabile dell'associazione(Majin Bu). Ho tentato inutilmente di contattare Nina, la quale rimandava a Tuffì la responsabilità dell'invio dell'agreement. Tuffì dichiarava la stessa identica cosa e passando la palla a Nina. La tarantella è andata avanti per un mese.
 



Secondo punto
Un bel giorno, senza nessun preavviso, scopro che gli orari e le corse degli autobus sono cambiate. Era il 18 marzo, 10 giorni dopo la mia partenza. Dopo un ragionevole ritardo, con tanto di fermata equivocata, comunico a Tuffì l'inconveniente. L'autista mi riferisce che, da tempo, era nota la data della modifica degli orari e delle rotte degli autobus e, gentilmente, mi rilascia un foglietto con le relative indicazioni. Infastidito, contatto Tuffì e le dico che, per ovvi motivi, avrei fatto ritardo. Dopo aver aspettato una buona mezz'ora, le comunico che non sarei andato in associazione, anche perché lei, in quanto mentor, avrebbe dovuto riferire di un simile cambio di orari, da tempo già noto e programmato. In associazione si erano ''dimenticati'' di informarci del cambio di orari e di fermate. Cosa non grave se non fosse che per raggiungere la sede ci impiegavano un'ora, e che i bus non passavano mai in orario, e con una cadenza di uno ogni 30 minuti (quindi, in quel caso, ci sarebbero volute circa 2 ore e mezzo minimo per giungere a destinazione). Non solo l'inutilità del volontariato sperimentato nella prima settimana, ma anche la totale non curanza degli impiegati nei nostri confronti mi spinse a scrivere a Tuffì che avrei abbandonato il progetto. Il tutto per esaminare la sua reazione.

Come se non bastasse, la nostra abitazione era condivisa da un'impiegata di questa associazione, che per privacy chiameremo la ''Profumiera'', una ragazza della mia età, con tendenze asociali, che si chiudeva in camera sua e non usciva per ore e ore. La ''Profumiera'' entrava ed usciva senza salutare, ed erano in molti a parlare della sua stranezza. Quest'ultima, avrebbe potuto avvisare, tramite premura dell'associazione, il cambio di orari e di percorsi. Ma nulla. Non volle o, anch'essa, si era dimenticata. Addirittura una volta si rifiutò di dare un passaggio a Pedro lasciandolo a piedi con una stagista minorenne, a molti km di distanza dalla sede dell'associazione. Passaggio che gli era dovuto poiché lo spostamento e la realizzazione del compito assegnato si svolsero all'interno dell'orario di lavoro. Ma, ritornando a noi...

Infastidito da questa mancanza, dalla mancanza della firma di un contratto che sembrava non arrivare, dalla mancata stipula dell'assicurazione e dalle numerose altre questioni, comunico che sarei ritornato a casa e che avrei abbandonato il progetto. Tuffì risponde di essere dispiaciuta di questa decisione e che mi avrebbe inviato, tramite il turco, collega di volontariato, gli orari aggiornati. Il turco, ritornato a casa, consegna non gli orari aggiornati, ma l'info pack del nostro progetto, al cui interno vi erano gli orari di qualche anno fa, non quelli aggiornati del sito di trasporti. In quell'esatto momento mi sono sentito preso in giro e telefono a Tuffì. Le ripeto che gli orari ed i tragitti erano cambiati, che la cosa era risaputa, e che sarebbe dovuta essere premura dell'associazione inviarci le informazioni basilari, essendo noi volontari ragazzi stranieri appena giunti in un paese straniero (e parliamo di un'associazione che dichiara di lavorare con persone disabili). Una fotografia degli orari sarebbe stata più che sufficiente, e che se avesse avuto tempo e volontà l'avrebbero potuta inviare in qualsiasi momento per whatsapp. ''Ok, domani in associazione risolviamo il problema.'' - ''E come, se non so i bus a che ora passano sotto casa?''. Silenzio. Al che risposi: ''Non so se farò ritardo. In tutti i casi, se non sarò puntuale sai già il perché.'' Né la mentor, né la coordinatrice hanno provveduto a telefonare la ''Profumiera'' e a chiederle di poterci dare un passaggio. Nulla. L'indomani, arrivato volutamente in ritardo, nessuno ha avuto il coraggio di farmi domande. E tutto è continuato come prima. Pedro, intanto, era fuori Porto, in viaggio. Gli ho scritto un messaggio. ''Hai ragione, non hanno proprio idea di come si lavora in questa associazione'' mi risponderà.
 


Terzo punto: Un giorno l'associazione decide di organizzare una raccolta cibo in un centro commerciale lì vicino, a Parco Nascente. La sera prima della partenza, Majin Bu ci avvisa, senza specificare, che l'indomani avemmo dovuto partecipare ad un evento. Majin Bu parla con Pedro e con il turco e riferisce che saremmo dovuti andare con la ''Profumiera'' in associazione verso le 8 meno un quarto(7:45) e da lì al centro commerciale. La mattina ci prepariamo di buon ora, vediamo la Profumiera salire, come sempre senza salutare, ed uscire. Aspettiamo le 10 e decidiamo di contattare Tuffì. Tuffì riferisci di non essere a conoscenza di nulla, ma che ci dice che avrebbe richiamato. Mi scrive un messaggio, e dico ai ragazzi di scrivergli che non avevo batteria. Ci contatta dopo 30 minuti e ci avvisa che sarebbe meglio che ci dirigessimo direttamente al centro commerciale. Rimaniamo, di nuovo, che ci avrebbero aggiornati in 10 minuti, poiché le proponiamo di venirci a prendere. Passa un'altra ora, aspettiamo inutilmente che ci venisse a prendere la Profumiera o Tuffì, ma nulla.  Il bus sarebbe dovuto passare da lì a quasi 40 minuti. Ma niente. Aspettando, lo perdiamo ma riceviamo finalmente una telefonata. Era la coordinatrice, Majin Bu, che ci avvisava con decisione di non mancare poiché l'evento era importante, e che nemmeno Tuffì poteva venirci a prendere perché sarebbe dovuta correre all'instante al centro commerciale; che per lei non poteva fermarsi 5 minuti in strada per darci uno strappo, e che dovevamo dirigerci direttamente a Parco Nascente. Cosa più divertente di tutte era che Majin Bu aveva parlato con la Profumiera, la quale avevo affermato che molto probabilmente noi avevamo capito male. A quel punto mi cascano le braccia.
E' vero che ero lì solo per verificare delle voci di mal funzionamento di gestione, ma simili mancanze di rispetto e prese per i fondelli non le ho riscontrate nemmeno nelle peggiori organizzazione delle periferie di Napoli.
Ricapitolando:
La responsabile, il giorno prima dell'evento, parla con i miei colleghi e afferma che la Profumiera avrebbe dovuto accompagnarci in associazione. Il giorno seguente lei esce senza dire nulla a nessuno. Aspettiamo 2 ore inutilmente. La direttrice cambia idea, dice che è meglio andare in bus, che non vuole che Tuffì si fermi per accompagnarci per non perdere 5 minuti, nonostante dovesse passare per la strada di casa. La Profumiera, afferma Majin Bu, non aveva certo ragione, ma nemmeno torto e che era meglio che rimanesse in associazione. Insomma, la Profumiera si scocciava di darci un passaggio, e hanno preferito lasciarci ''appesi''. Tutti i membri dell'associazione si annoiavano di provvedere a quanto stabilito e di darci il dovuto passaggio. E Tuffì non era informata di nulla al riguardo.

 Al posto di avvisare con dovuto e ragionevole anticipo, ecco che ci obbligavano, quasi da minaccia, a dirigerci in bus, intimandoci addirittura di non far tardi, poiché l'evento per loro era importante. Non solo non hanno rispettato i patti e gli orari, ma ci hanno pure richiamato. Non sarebbe costato nulla dire ''Andate in bus e ci vediamo là''. Hanno, invece, montato un teatrino, creato un casino, e ci hanno dato indirettamente anche dell'idiota a ciascuno di noi, poiché ''può darsi avete capito male''.

 
  



Io decido di non andare in giornata, e stacco il telefono. Mi presento il pomeriggio per chiarire con Tuffì, ma finiamo a baciarci nei vicoletti del ''Jumbo''. Quel pomeriggio andiamo a mangiare in un fast food del centro commerciale, e cogliamo l'occasione per dire a Tuffì cosa pensiamo di quello schifo. Lei non prende posizioni e difende l'associazione(come non difendere il proprio lavoro?). Dichiara, in aggiunta, che determinate ''incomprensioni'' possono capitare e che loro non hanno interesse nel prenderci in giro. Ci segnala che il loro stipendio si aggira intorno ai 700 euro al mese e che fanno tutto ciò non per denaro, ma per spirito di volontariato(lo stipendio minimo di un lavoratore in Portogallo è 640 euro, quindi più alto della media, se pensiamo che un caffè costa solo 50 centesimi ci rendiamo conto del basso carovita).

Io, Pedro, Tuffì e il turco al centro commerciale


Tuffì, di lì a qualche tempo, cambierà versione e mi confesserà, seppur indirettamente, in lacrime che saranno altri i motivi di tale mal funzionamento.

Tuffì rimanda il tutto a Majin Bu, declinandole ogni competenza e responsabilità decisionale(cosa assurda visto che era lei la nostra mentor). Tuffì ci dice che, essendo Majin Bu il capo dell'associazione, non poteva prendere alcun tipo di decisioni senza avvisarla(altra assurdità, visto che per la mia assenza non ho dovuto chiedere il permesso a Majin Bu, ma a lei, quando nemmeno eravano fidanzati).
Il giorno seguente ci lamentiamo della ''mancanza di comunicazione'' presente in associazione. Ma nulla. La soluzione di Majin Bu è quella di creare un gruppo whatsapp, del tutto inutile, che non servirà a niente, se non per pubblicare minchiate.

 

 

Nel messaggio faccio riferimento ad un altro
volontario italiano. Tale volontario decise un giorno di
partire e di non tornare per due mesi. Nina e
Tuffì, su ordine di Majin Bu, posticipano
il suo volontariato, per timore di perdere
un volontario ed andare incontro a future
sanzioni amministrative. Il tutto
per non rischiare di dover restituire i finanziamenti.
Io e Pedro, gli unici attivi nel
progetto, in compenso eravamo trattati malissimo.
L'altro italiano, il Milanese, veniva
contattato quasi quotidianamente. Il Milanese tergiversava
e posticipava sempre la data del proprio arrivo. Il
Milanese, stando a Pedro, era andato lì per farsi la
vacanza, ''godendo'' della disoccupazione e delle
relative indennità. Il Milanese non era
laureato, mentre io e Pedro sì. Aveva il pelo tinto di biondo
e passava le giornate a girovagare, senza lavorare. Pedro
mi ha raccontato spesso di lui e che, esplicitamente,
dichiarava di non voler fare una mazza.
In associazione hanno preferito
un incompetente che non si lamentava a due volontari
che volevano mettere in pratica, anche in materia amministrativa,
 la preparazione faticosamente
ricevuta a suon di sacrifici. E l'ultimo atto della commedia avanzata
nei nostri confronti, specialmente nei miei, dimostrerà
l'incompetenza e la volontà illecita di sfruttamento dell'associazione.
 
 
 




''Le mie amiche? Dormono con me''

La costante inutilità della mia futura ''fidanzata'' venne esplicitata quando, in assenza di volontari, proposi di trovarne qualcuno tra i miei amici. Scrissi un post su facebook e risposero delle mie amiche. Tuffì - e in quel periodo la nostra relazione era ufficiale - si oppose per gelosia. Ciò nonostante, le dissi che avrei parlato ugualmente con Majin Bu. Al sentir siffate parole, seppur con qualche sguardo assassino, accettò a condizione che sarebbe dovuta essere presente alla nostra conversazione in ''qualità di mentor''.
Parlo con Majin Bu e lei mi spiega che ciò non è possibile. Le chiedo delucidazioni e mi risponde, in maniera davvero cretina, che ''non ci sono ragazze che vogliono dividere un appartamento con dei ragazzi''. Pensavo alla sua impiegata, alla Profumiera, e stetti quasi sul punto di dirle che ragazze asociali e con deficit di quella portata magari non conoscono il significato della parola convivenza. Ma mi mantenni. Le dissi semplicemente: ''No, aspetta. Sei mai stata studente universitaria? Se queste mie amiche mi hanno risposto, ed hanno parlato con me, significa che non ci sono problemi.''
Majin Bu: ''No, non è solo questo, non vogliono usare lo stesso bagno.''
Io: ''Non è la prima volta che si ritroverebbero a vivere con me. E sono mie amiche, le conosco.''
Majin Bu: ''Ma non accetterebbero mai di dormire con dei ragazzi.''
E lì pensai '' Ma se sono tutti e due maggiormente gay i miei coinquilini...''. Ma stetti zitto.
Un'altra volta, incassando una risposta ai limiti dell'idiozia, le risposi : ''Possono dormire con me, nessun problema. Non sarebbe la prima volta. Mi hanno visto ubriaco, forse anche nudo, e in tutte le condizioni possibili ed immaginabili. Che vuoi che sia.''
Al che Tuffì scattò: ''No, non è possibile!''
Io: ''Perché? Sono come sorelle. Non ci sono problemi.''
Tuffì: ''Il regolamento dell'Unione Europea lo impedisce''
Io l'apostrofo: ''Majin Bu ha detto di sì, e poi se sono due potrebbero dormire sole.''
Tuffì: ''Abbiamo disponibilità per una sola persona al momento.''
Io: ''E se ne venisse una, io potrei dormire in salotto o con lei. Nessun problema. Ci ho parlato. Vuoi vedere i messaggi?''
Al quel punto, Majin Bu, convinta, mi dice di contattare Nina, e che le stava bene se alla mia amica stava bene. Tuffì tace, leggermente rossa per la sfuriata, ed io sogghignando ricevo la conferma che Tuffì era in qualche modo sotto ricatto, nel senso che era obbligata a cedere le sue competenze in materia, e che non poteva opinare il giudizio di Majin Bu, nonostante i regolamenti europei e il ruolo che ricopriva. In poche parole, non valeva una mazza.

Dall'episodio ho tratto due conclusioni: Majin Bu non ha la minima padronanza dei regolamenti europei e, due, non possiede nemmeno la più piccola predisposizione intellettuale per un tale lavoro. Come può pretendere la coordinatrice di un'associazione per disabili generalizzare ed affermare che non ci sono ragazze che accettano la convivenza? In passato Tuffì mi ha raccontato che hanno avuto solo Turchi, eccezion fatta per due spagnoli(una delle quali una ragazza, di cui non ho mai conosciuto i nominativi). L'unico ad essere rimasto per un intero anno fu l'altro spagnolo, un ragazzo omosessuale, che aveva trovato ragazzo in giro per Porto. Tutti i turchi, in passato, avevano trascorso un periodo più breve rispetto al consueto anno.

Tuffì mi racconterà che giunse addirittura una coppia di fidanzati turchi, cosa di per sé già da evitare poiché sleale, e che la ragazza, probabilmente, fu oggetto di violenze. Non vennero avanzate verifiche, poiché, affermerà Tuffì, ''non avevamo prove in tal senso'', nonostante i vicini denunciassero i forti schiamazzi, le urla di lei ed il rumore dei piatti che si infrangevano per casa.

Più che mancanza di prove, ipotizzo sia stata mancanza di volontà indagare su tale fattispecie, poiché nei miei confronti Majin Bu non ha risparmiato critiche ed accuse prive di fondamento. Anzi, del tutto inventate, date le numerose prove raccolte e conservate.

Cultura differente? No, infiltrazione positiva

Molti dicono che sia ''cultura del Portogallo'' essere lascivi su certe questioni. Si dice lo stesso di noi del Sud Italia. Tuttavia, conosco persone di inestimabile valore che, spaccandosi in 4, lottano contro lo sfruttamento che esercita la Camorra nei confronti dei bambini di strada e dei ceti più a rischio. Chi lavora nel sociale dovrebbe possedere rispetto per il valore della vita umana, e non pensare in esclusivi termini di guadagno economico, rispettando i volontari e non vedendo loro solo come numeri o finanziamenti. Quest'associazione ha trattato noi tutti come uno strumento, sfruttando allo stesso tempo la condizione familiare dei propri dipendenti per schiavizzare ed esercitare violenze psicologiche che si sono ritorte sui volontari e sulla qualità complessiva del loro lavoro. Dichiaro confermate, dal mio punto di vista, le voci dei miei informatori, che mi hanno consigliato di partire e di indagare al riguardo.

Sennò, poi, è un problema

L'associazione di invio era sicuramente al corrente dell'attitudine di quella ospitante della provincia di Gondomar.

Dopo aver parlato con ''Majin Bu'', boss dell'associazione, mi risento con ''Nina'' che voleva essere informata della mia decisione. Ci troviamo all'incirca tra il 18 ed il 19 marzo:
Io: ''Senti, Nina, io resto. Poi, se le cose mi scazzano ancora, mi prendo le ferie e affanculo tutti.''
Nina: ''Dai, non fare così. Anzi, non lo fare affatto. Perché se parti all'improvviso poi metti nei guai non solo loro, ma noi, perché siamo l'organizzazione di invio. Se decidi di fare una cosa di questo genere, avvisami, che poi devo fare dopo un sacco di cose, di carte, eccetera.''
Io: ''Tranquilla, non voglio metterti in difficoltà. Però devo confessarti una cosa.''
Nina: ''Che cosa?''
Io: '' A me Tuffì fa arrapare a bestia, porcama*na. Che le farei.''
Nina: ''*Risate*. No, Chris. Io sono contro a tutto ciò. Non condivido assolutamente simili rapporti tra mentor e volontario''
Io: ''Nemmeno io. Anche perché voglio lasciare sto schifo. Così poi me la bombo''
''*Altre risate*

All'improvviso esce Tuffì

Io: ''Madonna quanto sei fica...''
Nina:''Che succede?''
Io: '' E' scesa Tuffì. Mi fa impazzire. Le leccherei... i timpani, non so, le sopracciglia. Tutto crist*io.''
Nina: ''Ma daaaai!''
Io: ''Ah, che ti farei. Ti leccherei proprio la f*ca''
Nina: ''Ma che diciiii, ahahhahahha''
Io: ''Non mi sta facendo dormire la notte, 'sta maledetta, mi sto sfondato di seghe pensandola.''
Nina:''*Risate fino a morire* Non ti azzardare a fare na cosa del genere! Assolutamente, no! Che poi finisce male. Non è la prima volta che succedono, ed è proprio per questo che è meglio mantenere un rapporto di serietà. E' per questo che qui in Italia la mentor è una figura esterna l'associazione, proprio per evitare ste cose!''

Scusate il linguaggio informale. Ma Tuffì mi faceva davvero questo effetto. E, poi, volevo comprovare l'affidabilità di Nina


Naturalmente, queste non furono le esatte parole. Ma si avvicinano di molto.

Passeggiando per Porto notiamo un negozio di cinesi che aveano esposto un manichino nero legato al collo da una catena. La cosa mi ha fatto troppo ridere ed ho inviato una foto a Nina


Con ''Nina'' il rapporto è sempre stato informale, e con lei la nostra interazione. Almeno al principio.
Con lei sono sempre stato corretto. Prima di partire, le avevo esplicitato che avevo delle cause legali in corso. Nulla di eccezionale in relazione all'imminente partenza. Le avevo pregato di provvedere con gli adeguati controlli di compatibilità per vedere se ciò andasse contro l'etica del volontariato. Le succitate cause riguardavano delle minacce di morte ricevute dal sottoscritto in passato per via di alcuni articoli giornalistici che afferivano l'esistenza di alcune discariche abusive. Ma nulla di straordinario in Campania, dove la ''munnezza'' è prerogativa di gente che ne è diretta proiezione sul piano umano e qualitativo(camorristi e politici corrotti). La pericolosità delle minacce in questione è pari a zero e la denuncia si è configurata per lo più un ''atto dovuto'' nei confronti di pochi montati che hanno visto ed emulato modelli negativi quali la seria tv ''Gomorra''.
Dopo aver chiesto al mio avvocato, ed a Nina di controllare, tutto è filato liscio. Ma, ritornando al nostro discorso...
Trovare il tempo di un whatsapp
è cosa da nulla. Specialmente se
di tratta della condizione di un
volontario. Eppure...



L'inutilità della denuncia

Stando al regolamento Sve, qualora un volontariato riscontrasse un problema, dovrebbe parlarne con la mentor. Qualora non fosse la mentor a provvedere a tale problematica, la referente dell'organizzazione di invio dovrebbe incaricarsi di risolvere, a distanza, del tutto. Ma se nessuna delle due strade risultasse percorribile, allora l'alternativa sarebbe quella di contattare l'agenzia nazionale, ed aspettare una risposta. Una volta ricevuta la risposta, l'agenzia passerebbe alla verifica del caso, all'ascolto dei diretti interessati e, successivamente, ad un verdetto. Il tutto richiede diversi mesi, ammesso che la richiesta non si perda nell'email dell'organismo nazionale. Intanto, il volontario potrebbe già esser stato cacciato o fatto oggetto di ricatti e di violenze psicologiche.
Come ci si ritrova a dover lavorare in un'azienda dove un'impiegata denuncia per stolking il proprio capo? Impiegata che è costretta a stare a stretto contatto con quest'ultimo e ad incontrarlo ogni giorno? Penso non molto bene. Questa è l'esatta situazione in cui si ritrova  un volontario quando decide di obiettare nei confronti di determinate condotte: abbandonato nell'impossibilità di NON poter denunciare uno sfruttamento od una irregolarità. Specialmente se ciò comporta l'annullamento dello Sve e l'impossibilità di poter ricevere lo Youth Pass.

I casi in cui è possibile denunciare

Nei paragrafi precedenti, avevo affermato che ogni tentativo di denuncia era inutile. Questi sono i motivi per i quali il volontariato europeo si presta:
- come una vacanza atta solo alla ricezione dei finanziamenti;
- come un contratto di schiavismo, che implica solo diritti e nessun dovere.

Naturalmente, eccezione è fatta per le organizzazioni oneste, che matematicamente esistono e compiono egregiamente il loro lavoro:
  • In caso di ''mal intendimenti'' tra il volontario e l'associazione, vi è l'agenzia nazionale come referenza che dovrebbe mediare per risolvere le controversie. L'agenzia nazionale dovrebbe, teoricamente, esercitare una pressione su quella estera, poiché sarebbe la ''send organization'' ad occuparsi di inviare alla ''osting'' i volontari selezionati. Tuttavia, nella pratica, la send e la osting condividono lo stesso destino, poiché entrambe parallelamente vincolate al numero obbligatorio di volontari da ''trovare'' per poter adempiere alle obbligazioni relative il finanziamento. Ergo, nessuna delle due avrebbe interesse di nuocere all'altra per ''piccolezze'', essendo unite da interessi economici più che comprensibili.
  • Vi sono due ''formazioni'' nel periodo di volontariato: una ''formazione di arrivo'' e l'altra di ''lungo termine''. In tutte e due le formazioni si avallano giochi di intrattenimento e si enunciano le descrizioni già presenti nei moduli esplicativi del volontariato europeo: una bella ripetizione di ciò che si trova su internet.
  • Per quanto riguarda la possibilità di ''denunciare'' relative irregolarità, nel periodo di formazione vi è un esponente ''nazionale'' che è a disposizione del volontario. Il volontario racconta quanto accaduto e, successivamente, l'esponente dell'agenzia nazionale invia una nota alla mentor. E' qui che si evince quanto stupida sia tale modalità di attuazione. Uno dei fini ultimo del volontariato è il conseguimento dello ''Youth Pass'', un certificato che attesta le competenze acquisite, che viene rilasciato alla fine del percorso. Ammesso e non concesso che si siano verificate delle irregolarità, e che il volontario abbia denunciato un comportamento scorretto dell'associazione, l'invio della nota di lamentele alla mentor è quanto meno stupido e controproducente, perché ciò potrebbe innescare una reazione ostile nei confronti del volontario. Specialmente se questo deve attendere la fine del periodo di Sve per la ricezione del certificato di partecipazione e di competenze acquisite. Posseggo la testimonianza di una giovane ragazza calabrese che si era lamentata del coinquilino turco che l'aveva più volte minacciata e che aveva praticamente distrutto casa. Una volta arrivata la nota alla mentor, tra l'altro mal scritta, la ragazza è stata oggetto di pressioni affinché scrivesse all'agenzia nazionale per ''spiegare'' meglio la situazione e modificare la propria originaria testimonianza. La ragazza, naturalmente, ha eseguito il tutto, timorosa che avrebbero avallato la sua espulsione dal progetto. Sempre questa ragazza adesso vive in un altro appartamento, poiché fortunatamente si è fidanzata ed è andata a convivere altrove. Al di là della testimonianza, è facile comprendere quanto tale modalità di risoluzione sia incorretta, poiché fatta ad hoc per essere inservibile.
  • Il volontario, qualora notasse irregolarità, è tenuto a contattare la mentor dell'organizzazione ospite per denunciare siffatte condizioni. Ora, sorge spontanea una domanda: dato che la mentor lavora nell'associazione o nell'organizzazione dove il volontario svolge il suo volontario, quanto interesse avrà la mentor a riportare le irregolarità presenti nel proprio lavoro?
  • Ultima spiaggia è l'agenzia nazionale. Lo Sve, a quanto pare, sparirà entro breve per essere sostituito dal ''Corpo di solidarietà europeo''. In Italia, sono in molti a lamentarsi della lentezza e dell'inefficienza di tale sistema, poiché oltre ad essere logorato dal malfunzionamento delle regioni e della burocrazia italiana, si perde facilmente nei meandri delle approvazioni e delle sospensioni dei meccanismi di tali progetti.
  • Non esiste volontà di integrare, ma solo di mantenere il volontario in una perenne fase di stand by per conseguire l'adempimento dei tempi burocratici del progetto. Ecco perché si preferisce non risolvere eventuali problemi, ma tamponare od ignorare qualsiasi denuncia o critica che possa giungere dall'esterno.
  • E' assente ogni forma di reale formazione, sia nel volontariato che nei confronti di chi dovrebbe gestire i volontari ed i progetti.
  • Non esistono persone veramente qualificate per gestire un complesso interculturale composto da un numero di volontari provenienti da svariati paesi. Vi sono ragazzi della mia stessa età che parlano 5 lingue, che hanno conseguito dottorati in relazioni internazionali, che collezionano numerosissime pubblicazioni e che sono costretti a fare i camerieri a Londra o in Australia per poter vivere dignitosamente. Questi ragazzi, almeno per quanto concerne l'Italia, potrebbero benissimo gestire simili situazioni e provvedere a soluzionare svariate problematiche. Si preferisce, invece, affidare compiti a personaggi di dubbia qualifica e che in nulla hanno sperimentato appieno il significato delle parole ''immigrazione'', ''emigrazione'', ''adattamento'' o ''multiculturalità''. Oggigiorno, nei centri d'immigrazione, è obbligatoria la presenza di un ''mediatore culturale''. Perché, in questi contesti, data l'eterogeneità e l'abisso che divide paesi quali quelli del nord Europa e mediterranei, balcanici e slavi, non si avanza una tale proposta?

Pensavo fosse amore, invece era un'inchiesta

La cosa che più mi amareggia è stata Tuffì. Tuffì è una donna specializzata, con l'animo di una ragazza. Con lei ho condiviso fantastici momenti e confessioni che mi hanno profondamente colpito. Tuffì era costretta a sopportare l'intero carico di lavoro, poiché nessuno in associazione era in grado di occuparsi di amministrazione, alcuni dei quali incapaci di accendere addirittura un computer (la segretaria non sapeva nemmeno selezionare una tabella di excel). La storia che ha avuto luogo tra me e Tuffì sarà oggetto del prossimo Capitolo, poiché intendo evidenziare come quest'ultima sia stata allo stesso tempo vittima e complice di un gioco sleale che ha visto protagonisti noi volontari. Con questo vi saluto e ci rivediamo alla prossima puntata!

Aspettando le solite accuse di razzismo e antieuropeismo, il vostro xenofobo preferito Chris Barlati!

*****

https://sadefenza.blogspot.com/2019/05/erasmus-capitolo-ii-la-grande-truffa.html

Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli  ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE TELEGRAM



mercoledì 15 maggio 2019

Eric Zuesse: Le preoccupazioni "umanitarie" accrescono le guerre, e avvantaggiano solo i produttori di armi

Le preoccupazioni "umanitarie" accrescono le guerre, e avvantaggiano solo i produttori di armi

Eric Zuesse
Strategic-Culture
Sa Defenza 




A differenza di una normale corporation, le corporations che producono e vendono armi al loro governo sono praticamente dipendenti al 100% dal loro governo e dai suoi alleati militari, per il loro stesso successo; i loro mercati sono esclusivamente quei governi , non gli individui (come nel caso delle normali corporazioni).

Di conseguenza, il loro governo li controllerà e tali imprese non avranno alcun controllo effettivo sui loro mercati, altrimenti queste stesse controlleranno il loro governo, e quindi controlleranno efficacemente i loro mercati, attraverso le politiche estere del governo - non solo attraverso l'espansione delle sue alleanze militari (i mercati esteri di quelle imprese), ma attraverso la designazione delle nazioni "nemiche" che esso e i suoi "alleati" (i mercati esteri dei produttori di armi) possono quindi utilizzare tali armi contro.

In paesi come gli Stati Uniti, i produttori di armi stanno beneficiando e controllando i miliardari del paese, anziché (come in Russia, ad esempio) beneficiando e controllando il governo. Questi produttori di armi totalmente orientati al profitto devono avere nazioni di mercato che sono chiamate governi "alleati", ma devono anche avere alcune nazioni bersaglio che sono chiamate governi "nemici" , in modo da "giustificare" una maggiore produzione di armi da queste aziende, contro cui usare queste armi. Solo nelle nazioni in cui i produttori di armi sono privati ​​invece che controllati pubblicamente le politiche estere del governo sono controllate prevalentemente dai produttori di armi del paese. In America è così.

Il principale "alleato" degli Stati Uniti è la famiglia Saud, che possiede il governo dell'Arabia Saudita . In  un recente breve dibattito si  è detto, "Gli Stati Uniti sono stati il ​​primo esportatore mondiale di armi dal 1990 e il più grande cliente è l'Arabia Saudita. Gli Stati Uniti hanno venduto un totale di $ 55,6 miliardi di armi in tutto il mondo e nel 2017 hanno liquidato $ 18 miliardi con la sola Arabia Saudita. " Sotto Trump, quelle vendite sono destinate a salire, perché il 20 maggio 2017 " US $ 350 Miliardi di armi venduta a Saud cementa l'Alleanza USA-Jihadista " - nonostante il massacro in Yemen e il massacro di Jamal Khashoggi. Eppure, Trump parla delle sue preoccupazioni "umanitarie" per il popolo del Venezuela come "giustificazione" per la possibile invasione del Venezuela, nel mentre l'esercito americano si sta preparando per farlo.


Il "nemico" principale e centrale degli Stati Uniti è il governo russo; e tutti gli altri "nemici" dell'America (i raggi della ruota "nemica" americana) sono guidati da persone - come Saddam Hussein, Muammar Gheddafi, Viktor Yanukovich, Bashar al-Assad, Salvador Allende, Jacobo Arbenz e Nicolas Maduro - che sono amichevoli verso la Russia. L'obiettivo qui è di costringere le altre nazioni a unirsi in alleanze americane in funzione  anti-Russia  o devono  affrontare le conseguenze di una probabile invasione o colpo di stato da parte dell'America per rovesciare e rimpiazzare quei leader. Pertanto, l'America si rivolge a tutte le nazioni che sono / erano amichevoli verso la Russia, tutte le varie nazioni-obiettivo americane, come l'Iraq pre-2003, e come la Libia pre-2011, e come la Siria, e come il Cile pre-1973, e come l'Iran post 1979.  


Affinché i produttori di armi controllati da privati ​​prosperino, sono altrettanto necessari gli "alleati" e gli "obiettivi", perché senza obiettivi, non ci possono essere mercati autorizzati, dal momento che ogni arma è inutile se non ha un bersaglio e l'autorizzazione contro cui può essere utilizzato. Di conseguenza, è necessario che ci sia almeno un "nemico" per qualsiasi paese la cui produzione di armi sia privata anziché controllata pubblicamente. Sono necessari sia "alleati" che "nemici", affinché gli armatori americani continuino a prosperare.

Al contrario, in Russia, dove ciascuno dei produttori di armi è controllato dalla maggioranza dal governo anziché dagli investitori privati, ogni produttore di armi esiste solo per difendere la nazione, non c'è bisogno di alcuna nazione "nemica", e la situazione migliore per un simile governo è il contrario: avere il maggior numero possibile di alleati o compratori delle armi del proprio paese (in modo che sia il più sicuro possibile) e il minor numero di nazioni possibili che siano nemici. Per un paese del genere, non c'è alcun vantaggio nell'avere nemici.

L'America è stata pubblicamente contraria alla Russia sin dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, e segretamente rimase contraria alla Russia anche dopo la fine della Guerra Fredda con la Russia del 1991. Mentre i miliardari che controllano i produttori d'armi americani traggono profitto da questa competizione militare contro la Russia, l'interesse di controllo di tutti i produttori di armi della Russia è il governo russo, che semplicemente subisce le spese di quella concorrenza e preferirebbe fortemente porre fine a tale competizione. È solo una perdita per il tesoro della Russia. Il motivo del profitto non sta guidando i produttori di armi nei paesi che controllano i loro stessi produttori di armi. Il governo guida la nazione, fondamentalmente perché i miliardari della nazione - anche se sono azionisti di minoranza delle società di armamenti - non lo fanno. E la ragione per cui i miliardari non lo fanno è che i produttori di armi in Russia sono controllati dal governo, non da investitori privati.

Di conseguenza, nei paesi che socializzano la produzione di armi, non è necessario inventare scuse "umanitarie" per creare nuovi "nemici". Invece, l'obiettivo è ridurre il numero di nemici, in modo che la nazione stessa sia più sicura. I loro produttori di armi non hanno bisogno di generare costantemente (tramite lobbisti, propaganda mediatica, ecc.) Bersagli autorizzati ("nemici" come l'Iraq, la Siria, ecc.), Perché una nazione come questa ha progettato il suo sistema come guida a protezione della sicurezza pubblica, e non per i profitti degli investitori. Se una ditta di armamenti, in una nazione del genere, esce fuori dagli affari, è del tutto normale, fintanto che la sicurezza di quella nazione non viene ridotta mettendo fine all'azienda. La politica internazionale di un paese del genere è totalmente diversa da quella di un paese in cui i profitti sono dei produttori di armi, e non il benessere dell'intera nazione, è alla guida per tutte le politiche estere.





Se i produttori di armi sono guidati dal profitto, allora le nazioni bersaglio sono necessarie per espandere i profitti in modo da servire i loro investitori. Tale paese è gestito in realtà dai suoi investitori, e non per il bene pubblico. Ma se i produttori di armi vengono spinti a servire il governo invece di servire gli investitori privati, il governo controlla le imprese di armamento. La sicurezza della nazione diviene l'obiettivo in una tale terra, perché aumentare gli utili per gli investitori privati ​​nelle sue imprese di armi non è l'obiettivo della compagnia . Eventuali utili a tali investitori sono quindi irrilevanti per il governo. È veramente affondare o nuotare, per ognuno dei produttori di armi di questa nazione - non il socialismo per i ricchi e il capitalismo (in realtà il fascismo) per i poveri, come nel caso degli Stati Uniti .


In una nazione come gli Stati Uniti, la costante necessità di nuove guerre è costantemente guidata dalle esigenze degli investitori di espandere sia i mercati che gli obiettivi. E - poiché nel business degli armamenti, tutti i mercati sono il proprio governo, oltre a tutti i suoi governi alleati (nessun business- consumatore significativo , ed è per questo che tali imprese sono fondamentalmente diverse dalle imprese di tutti gli altri tipi di campi ) - il governo ha bisogno di servire i suoi armamenti: le ditte, perché quelle imprese sono totalmente dipendenti dal governo e dalla sua diplomazia internazionale (per aumentare le vendite dei suoi armamenti, e quindi per servire i miliardari che controllano le fabbriche d'armi). Quindi: il governo lì diventa naturalmente un'estensione dei suoi principali "appaltatori" o imprese di armamenti. I politici lo sanno, anche se non vogliono parlarne pubblicamente, perché non vogliono che gli elettori sappiano chi è effettivamente al posto di guida.

Sanno chi stanno effettivamente servendo, cioè i miliardari che controllano le ditte di armamenti. Quindi: quei politici, qualunque cosa si potrebbe dire in pubblico ( “l'America non dovrebbe essere il gendarme del mondo”, ecc), mentre  in realtà vota per invadere (Iraq, Siria, ecc.) e approvare la prima fase di ogni guerra, che è una sanzione economica (come contro la stessa Russia, o Iran, o Iraq, o Siria, o Venezuela, ecc.), ed è sempre presumibilmente fatto "per servire Dio, madre e patria" a casa, e "per espandere la libertà e proteggere i diritti umani in quel paese dittatoriale" all'estero. Questa è fondamentalmente la campagna di marketing dei proprietari delle fabbriche di armamenti. I politici vincenti in questi paesi sono quelli che sostengono i miliardari. In un paese del genere, è quasi impossibile l'elezione per un qualsiasi politico in competizione per il national office se non è finanziato da quei miliardari. E i "media" dei miliardari supportano solo questi candidati. Ecco perché non c'è quasi nessuna possibilità per una persona onesta di essere eletta (o nominata in un qualsiasi ufficio pubblico nazionale negli Stati Uniti).

Se l'unica ragione per la produzione di armi da parte di una nazione è quella di proteggere il pubblico - uno scopo per il bene pubblico - non c'è motivo per il governo di mentire per demonizzare leader stranieri come Saddam Hussein, Muammar Gheddafi, Bashar al-Assad, Salvador Allende, Viktor Yanukovich e Nicolas Maduro. E questo non ha assolutamente niente a che fare con quanto sia cattivo (o buono) il leader demonizzato.

Perché il governo degli Stati Uniti demonizza quelle persone, mentre al contempo serve (se non addirittura installa) dittature barbariche come Re Saud, Augusto Pinochet, Castillo Armas e lo Scià? Le ragioni dichiarate pubblicamente sono sempre "umanitarie" (quando non "difesa nazionale" - e spesso, come nel 2003 in Iraq - entrambe contemporaneamente). Il presunto scopo è "portare la democrazia al popolo" e "proteggere i diritti umani, che vengono violati" dal "dittatore" - ma in realtà serve a  far scappare la popolazione dal proprio paese , in modo da servire i miliardari il cui reddito non può essere potenziato in nessun altro modo che trasformare "nemici" (obiettivi) in "alleati" (mercati) - per conquistare quei "nemici".


Questa è solo una campagna di marketing, e gli elettori non sono i consumatori di questi prodotti, ma sono semplicemente i gabbiani da ingannare affinché questi profitti continuino a scivolare, verso i conti (di solito) offshore di questi miliardari . Questo non è il tipo di socialismo in cui il governo controlla l'economia, ma invece il tipo di economia in cui l'economia - in realtà i miliardari che controllano gli armamenti - le imprese - controllano il governo. Questo è il motivo per cui è "socialismo per i ricchi e capitalismo per tutti gli altri". (Il termine "fascismo" può essere usato per questo.)


Questa è la nuova America. Ed ecco la New America Foundation , che è una delle tante armi PR 'no-profit' di questa nuova America. (Quello rappresenta principalmente i miliardari del Partito Democratico, qui ce n'è uno che rappresenta principalmente i miliardari del Partito Repubblicano). Sono agenzie di pubbliche relazioni sovvenzionate dai contribuenti per le loro imprese. Questi individui sono uomini d'affari eccezionalmente dotati, perché sanno come ingannare il pubblico, e capiscono che il pubblico non impara mai e quindi la storia continua a ripetersi, come nel 1953 in Iran, e poi nel 1954 in Guatemala e nel 1973 in Cile, e 2003 Iraq e 2019 Venezuela, e tanti altri, fino alla nausea . E va avanti e avanti, per decenni se non per sempre.

Ma come può il mondo essere protetto da questi paesi? Se non vi è un ampio riconoscimento pubblico che "la guerra permanente per la pace perpetua" è una feroce bugia , allora può esserci un altro modo per farlo? Forse no. Apparentemente, la costante menzogna da parte del governo e dei suoi media (cioè dei miliardari) - e di tutti i politici nazionali di successo - è richiesta in ogni paese del genere. Questo sembra essere l'unico modo efficace per controllare il pubblico in un paese del genere; e, se il pubblico non viene ingannato, il controllo delle imprese d'armi sul governo non può essere possibile. Quindi, per quanto riguarda le politiche estere, la menzogna in un paese come questo è costante, specialmente per quanto riguarda gli affari esteri.

Ad esempio, questo spiega le sorprendenti scoperte, nel recente studio di un'organizzazione di media-watchdog, secondo cui "lo zero percento dei commentatori d'élite si oppone al cambiamento del regime in Venezuela" . Avere qualcosa di simile accade dopo che gli americani hanno mentito per invadere l'Iraq nel 2003 , è la prova che (e spiega perché ) il pubblico non impara mai. Questo è il modo in cui il sistema è stato progettato per funzionare, travasano la ricchezza della società in conti miliardari - in gran parte offshore. Il sistema è in realtà impostato per operare in questo modo. E i proprietari del sistema (e i loro media) chiamano questa "democrazia" che  diffondono nel resto del mondo.

Questo è un trucco di grande successo, perché - almeno fino ad ora - il pubblico non impara mai. (Naturalmente, il sistema stesso è impostato in modo che non lo facciano.) Il pubblico non impara mai che il vero nemico è la stessa aristocrazia nazionale . Ma una grande rivista americana ha recentemente preso in giro questo fatto sottolineando "In Billionaires Is the Preservation of the World" lodandoli come "preservatori della natura" e chiudendo con "Con la vita stessa a seconda di esso, come possiamo determinare quali miliardari un bacio? "Il nemico è interno, non è uno scherzo,  e (Trump lo rende chiaro) che la colpa è degli  "alieni" ,  mentre l'aristocrazia domestica si prende i soldi.


Questo tipo di racket ha funzionato in quel modo per migliaia di anni, eppure è sempre rimasto "Top Secret" o (almeno) "Confidenziale"  ecc .; ma, comunque, molto privato - e non riconosciuto nelle "notizie" - dei media, che invece viene negato pubblicamente (anche se, occasionalmente, ci scherzano sopra).

Una frase seria per definire tutto questo è "lo stato profondo".

*****
https://sadefenza.blogspot.com/2019/05/eric-zuesse-le-preoccupazioni.html

Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli  ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE TELEGRAM

martedì 14 maggio 2019

Stati Uniti, la Russia coinvolta nel Venezuela

Stati Uniti, la Russia coinvolta nel Venezuela

MK BHADRAKUMAR
Sa Defenza 

(I sostenitori del governo affollano le strade se Caracas dopo il fallimento del tentativo di colpo sostenuto dagli Stati Uniti, Venezuela, 1 maggio 2019) 


Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha sottolineato giovedì scorso a Mosca che non si prevedono contatti tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump al vertice del G20 in Giappone dal 28 al 29 giugno. "Un incontro non è pianificato finora e non si parla di incontro", ha detto Peskov.

Questa osservazione è stata fatta in vista della prossima visita in Russia del Segretario di Stato Mike Pompeo il 12-14 aprile. C'è stata molta speculazione sui media statunitensi che un incontro al vertice tra Trump e Putin sarebbe stato probabilmente tra i punti di discussione di Pompeo con la leadership russa.

Le"digressioni aperte" cui Trump ha fatto ricorso a margine degli eventi internazionali per avere uno scambio veloce di opinioni con Putin è caduto. In primo luogo, le cose sono rimaste strettamente tra i due statisti a livello personale e in secondo luogo, Trump ha dovuto fare attenzione a non irritare nessuno mentre era in corso l'inchiesta di Robert Mueller sulla "collusione russa". L'accordo ha scontentato la parte russa, poiché le conversazioni informali non essendo strutturate alla fine non hanno portato che al nulla. Le relazioni russo-americane hanno continuato a deteriorarsi.

Non sorprende che Pompeo abbia impiegato più di un anno per programmare la sua prima visita a Mosca dopo essere diventato segretario di stato nell'aprile 2018. (Nessun segretario americano della difesa ha ancora visitato la Russia durante la presidenza Trump). La proposta della visita di Pompeo  è stata disbrigata da Washington solo pochi giorni fa, all'inizio del mese. Pertanto, se la visita di Pompeo viene trattata con poco entusiasmo, potrebbe essere dovuto al fatto che Mosca non si aspetta grandi risultati.

Il punto è che, sebbene l'inchiesta di Mueller non ha provato alcuna "collusione" tra Trump e il Cremlino, ma, la Russia continua ad essere argomento spinoso negli Stati Uniti. Per i detrattori di Trump, lui e la Russia sono spesso sinonimi. La narrativa che Trump e le persone intorno a lui erano impegnate in attività improprie con la Russia non si estingue, anzi,  ci sono ulteriori ricerche nella Washington Beltway per scoprire se possibile altri possibili collegamenti tra l'organizzazione di Trump e persino la sua famiglia con entità o oligarchi russi. 

Quindi, vi è la controversa questione delle sanzioni statunitensi contro la Russia, che limitano intrinsecamente la portata di ogni significativa espansione dai vincoli. Le sanzioni post-2016 non derivano da ordini dell'esecutivo, ma derivano da leggi approvate dal Congresso degli Stati Uniti, che impediscono a Trump di poterle rimuovere e, allo stesso tempo, non sono neppure collegate a specifici comportamenti russi. I russi comprendono che le sanzioni non saranno revocate per tanto tempo.

Dunque con questi limiti, che cosa sperano di ottenere con la visita di Pompeo? Durante un briefing del dipartimento di stato, il 10 maggio, un anonimo alto funzionario degli Stati Uniti ha rivelato che il controllo degli armamenti sarà l'obiettivo principale di Pompeo durante la visita in Russia. Ha detto che Trump cerca nuovi accordi con la Russia "che riflettono la realtà moderna. Questi accordi devono includere una più ampia gamma di paesi e rappresentare una gamma più ampia di sistemi d'arma rispetto ai nostri attuali trattati bilaterali con la Russia. " Inoltre, ha affermato:" Ci sarà una gamma completa delle sfide globali di cui discutere, tra cui l'Ucraina, il Venezuela, Iran, Siria e Corea del Nord. "

Tuttavia, ci sono sufficienti segni che la cosa principale da vedere potrebbe essere un accordo possibile USA-Russia sul Venezuela. Tre settimane fa, Fiona Hill, senior director per gli affari europei e russi al Consiglio di sicurezza nazionale alla Casa Bianca, aveva visitato Mosca per consultazioni . Tra gli altri, ha incontrato Yuri Ushakov, consigliere per la politica estera di Putin. Secondo i resoconti dei media, Hill ha definito prioritario il Venezuela come argomento attuale, più importante, nelle relazioni USA-Russia.

Probabilmente, più del petrolio o della Monroe Doctrine, ciò che motiva Trump potrebbe essere l'impatto di un cambio di regime in Venezuela sugli elettori ispanici nella corsa presidenziale del 2020 in Florida. Questa impressione sarebbe stata rafforzata solo la scorsa settimana quando Pompeo ha incontrato Lavrov a margine del Consiglio Artico di Helsinki quando, ancora una volta, il Venezuela ha avuto un ruolo di primo piano nella discussione.

Con il recente tentativo di colpo di stato appoggiato dagli Stati Uniti in  Venezuela il 30 aprile, dopo aver fallito in modo spettacolare, la probabilità di un intervento americano definitivo è bassa, quasi inesistente. Trump starebbe cercando aiuto russo per una transizione costituzionale a Caracas che potrebbe proiettare come una "vittoria". Sia Washington che Mosca hanno grande esperienza nell'adozione di un approccio transazionale alla loro relazione.

Per la Russia, d'altra parte, il suo sostegno al governo Maduro a Caracas è guidato tanto dagli interessi finanziari e energetici quanto dalla visione di Mosca di un ordine mondiale multipolare basato sul diritto internazionale. Come ha scritto recentemente l'analista moscovita Fred Weir, "anche se potrebbe sembrare uno stallo della Guerra Fredda, per la Russia si tratta della questione più semplice di stabilire regole per competere in grandi potenze in un mondo post Guerra fredda. In Venezuela, e tra gli Stati Uniti e la Russia in generale, non esiste una netta divisione ideologica sulle dottrine che modellano il mondo come il comunismo contro il capitalismo ".

In altre parole, la discordia russo-americana sul Venezuela si riduce a questa: Washington vuole che la Russia smetta di "intromettersi" nell'emisfero occidentale, mentre Mosca si aspetterebbe che anche gli Stati Uniti smettano di fomentare rivoluzioni contro Mosca nel cortile della Russia. Altrimenti, gli esperti russi riconoscono che poco importa a Mosca chi governa a Caracas.
L'influente pensatore strategico a Mosca, Fyodor Lukyanov, ha detto a Weir: "Il rapporto tra Russia e Venezuela è stato un incidente. Era principalmente l'iniziativa di Hugo Chávez, che cercava di controbilanciare la dipendenza del suo paese dagli Stati Uniti. Naturalmente questo è stato sostenuto con entusiasmo da Mosca. Ma va sottolineato che in quel momento, all'inizio degli anni 2000, Chavez era ricco e poteva pagare armi e consigli russi. Da quando Chavez è morto e il suo successore non si è dimostrato così abile o popolare, molti a Mosca sono stati preoccupati dei nostri ingenti investimenti in un regime potenzialmente instabile ".
È del tutto immaginabile che questo complicato tango russo-americano di "intromissione" nella regione dell'altra parte potrebbe essere in prima istanza ciò che spinse Washington a programmare la visita frettolosa, del 14 aprile a Sochi, di Pompeo in Russia per incontrare Lavrov e Putin. Evidentemente, La rianimazione della Monroe Doctrine da parte dell'amministrazione Trump fornisce un'apertura diplomatica a Mosca, che naturalmente continua ad amare i territori delle ex repubbliche sovietiche come la loro "sfera di influenza".

Per citare di nuovo Lukyanov, "Questa citazione della Monroe Doctrine è qualcosa di piuttosto intrigante, e sarebbe molto gradita a Mosca se gli americani la prendessero sul serio." In effetti, alcuni rapporti sui colloqui di Fiona Hill a Mosca il mese scorso hanno fatto capire che lei fatto una proposta a ciò che ha coinvolto in modo approssimativo la Russia che ha lasciato il Venezuela in cambio di alcune concessioni statunitensi sull'Ucraina.

Comunque sia, in modo significativo, i ministri degli esteri russi e venezuelani si sono incontrati a Mosca alla vigilia dell'incontro di Lavrov con Pompeo a Helsinki la scorsa settimana. Ciò che deve essere preso in considerazione è che, sebbene il tentativo di colpo di stato del 30 aprile sia fallito, la situazione in Venezuela è fluida. Secondo i media russi , il presidente Maduro ha espulso dozzine di ufficiali dell'esercito per il loro coinvolgimento nel colpo di stato, inclusi ufficiali di alto rango.

Per essere sicuri, Mosca sa che è necessaria una soluzione politica. La parte buona è che il cambio di regime è ormai fuori dal tavolo, il che dà tregua al negoziato. Dopo l'incontro con Pompeo a Helsinki, Lavrov ha detto ai media che avrebbe escluso qualsiasi intervento militare straniero in Venezuela.

Ma il problema è che manca la fiducia tra Washington e Mosca. La Russia non può essere sicura che la parte americana manterrà la sua parte del patto - cioè, supponendo che ci sia una volontà di negoziare. Di nuovo, c'è il problema delle sanzioni statunitensi, che hanno paralizzato l'economia venezuelana negli ultimi anni. Questo è importante perché l'esposizione della Russia con il Venezuela è enorme. Perlomeno, gli investimenti russi (prestiti) in Venezuela dal 2005 ammontano a $ 17 miliardi.

*****

Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli  ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE TELEGRAM

lunedì 13 maggio 2019

BENJAMIN FULFORD: La minaccia cinese di scaricare il Tesoro degli Stati Uniti è un come elefante nella stanza della guerra commerciale tra USA e Cina

BENJAMIN FULFORD: La minaccia cinese di scaricare il Tesoro degli Stati Uniti è un come elefante nella stanza della guerra commerciale tra USA e Cina 
Sa Defenza 

La guerra commerciale USA / Cina che ha colto di sorpresa molti esperti è in realtà il risultato di un accordo tra le Società Segrete orientale e occidentale per liberare definitivamente il mondo dalla minaccia sionista, diverse fonti concordano. L'altra cosa da notare è che i media occidentali, in particolare americani, stanno ignorando l'elefante della guerra commerciale nella stanza: la minaccia da parte della Cina e del resto del mondo di svuotare le riserve del Tesoro degli Stati Uniti e quindi di mandare in bancarotta la Corporation statunitense.

Facciamo un passo indietro e vediamo perché il mondo vuole mandare in bancarotta il governo degli Stati Uniti e imporre un cambio di regime lì.

Da quando i conduttori di George Bush Jr. hanno rubato le elezioni nel 2000 e messo in scena l'11 settembre, il regime sionista (Khazariano) controllato dai mafiosi ha speso trilioni di dollari per una guerra senza fine. Questo stesso regime, e il suo malvagio gemello Israele, hanno creato organizzazioni terroristiche come Al Qaeda e Daesh per perpetuare questa guerra. Questo stesso regime ha cercato attivamente di uccidere il 90% della popolazione mondiale con armi biologiche, fame, guerra nucleare e ora la tecnologia a microonde 5G. L'ultimo segno di quanto questo regime sia antisociale è arrivato la scorsa settimana quando 187 paesi, con la sola eccezione degli Stati Uniti, hanno accettato di smettere di gettare la plastica tossica negli oceani.

I cinesi erano soliti sostenere questo guerrafondaio senza fine e omicida, acquistando i titoli del Tesoro degli Stati Uniti, finché non si sono resi conto che stavano pagando gli americani per ucciderli. Hanno quindi deciso di prendere i loro dollari e spenderli altrove  per aiutare il pianeta, con l'iniziativa Belt and Road di multi-trilioni di dollari ne è un esempio. Ora improvvisamente i controllori sionisti del regime di Washington DC stanno realizzando il loro deficit commerciale di 800 miliardi di dollari l'anno e il deficit di bilancio USA di $ trilioni di dollari all'anno sta mettendo a repentaglio la sopravvivenza del loro regime.

Il deficit di bilancio viene coperto da trucchi contabili (come i federali che usano i proxy per acquistare le proprie obbligazioni), ma il deficit commerciale è un'altra questione. Si basa su cose reali nel mondo reale e non può essere coperto con trucchi contabili per sempre. Come dice il proverbio, "Puoi evitare la realtà per un certo periodo di tempo, ma alla fine trova il modo per raggiungerti."

Nel tentativo di risolvere il problema, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto ai cinesi di comprare "trilioni di dollari" di roba americana. I cinesi ha risposto razionalmente che gli Stati Uniti non hanno "roba" da vendere anche se volessero comprarla. Ora, il piano Trump di utilizzare i dazi per fissare il deficit commerciale sarà una tassa sui consumatori statunitensi e non aiuterà l'economia statunitense a diventare competitiva. Questo perché il cosiddetto dollaro USA è troppo costoso, ma gli americani non possono svalutarlo per rendere competitive le loro esportazioni perché il "dollaro USA" non è una valuta americana. È di proprietà di reali europei e asiatici, insieme a oligarchi internazionali, che non vogliono che perda valore.

D'altra parte, se il governo degli Stati Uniti iniziasse a emettere la propria moneta, dica la metà di quanto valga ora un dollaro, i consumatori statunitensi pagherebbero ancora di più per le importazioni cinesi proprio come accadrebbe in egual maniera con i dazi, ma questa volta le esportazioni statunitensi sarebbero competitive. Il governo degli Stati Uniti potrebbe quindi spendere trilioni di, diciamo, banconote, come voleva fare per riparare la sua infrastruttura nazionale, ecc.

Lo svantaggio principale è che le forze armate statunitensi non possono più permettersi di proteggere gli interessi delle multinazionali nelle loro, circa 800, sedi in tutto il mondo. Ecco perché la White Dragon Society (WDS), le Società Segrete asiatiche, il Commonwealth britannico e altri propongono un'alternativa. Ciò comporterebbe la sostituzione dell'intera struttura politica a Washington, DC, con nuove persone competenti. Il sistema attuale è così corrotto con le sue finte elezioni, i politici corrotti e ricattati  sono irriformabili.

Tuttavia, gli Stati Uniti sono pieni di persone competenti e oneste , come in una campana di cristallo, che si sono imbattute nel sistema attuale perché immuni alla corruzione e al ricatto sionista. Queste sono le persone che ricostruiranno la Repubblica degli Stati Uniti d'America priva di debiti. In tale scenario, il mondo multipolare metterebbe insieme le sue risorse per trasformare il complesso militare-industriale degli Stati Uniti in una forza benevola per la protezione planetaria e l'esplorazione dello spazio.

Ok, ora passiamo alle ultime notizie della scorsa settimana. La più grande notizia della scorsa settimana è che l'imperatore giapponese appena installato Naruhito ha emesso richieste di aiuto in codice, secondo le fonti della famiglia reale britannica. Il grido di aiuto è stato trasmesso attraverso la "programmazione neuro-linguistica" in un breve discorso fatto dall'Imperatore, dicono le fonti. Ha usato "una certa combinazione di parole scritte in un certo stile e incorporate con parole e altri dispositivi" per far sapere al mondo che la famiglia imperiale era stata attaccata, dicono le fonti. Gli attacchi sono stati effettuati da "Malavitosi giapponesi subappaltatori di David Rockefeller Jr. e il ramo francese della famiglia Rothschild", secondo fonti di destra giapponesi vicine all'Imperatore. Le forze speciali stanno dando la caccia a questi gangster, dicono fonti WDS.

La morte dell'agente dell'intelligence italiano "Massimo I di 50 anni" che è stato trovato "sdraiato in una pozza del suo stesso sangue e vomito" a Parigi la scorsa settimana faceva anche parte della guerra segreta ai sionisti, affermano fonti della P2. "I mercenari della famiglia Cohen che lavorano per i membri della famiglia Rothschild più vicina alla Cabala" assoldarono l'agente rinnegato dei servizi segreti italiani  "in una cospirazione contro le banche tedesche", dicono. Queste persone pensano che "l'odio e la guerra" possano impedire loro di perdere la loro "vacillante egemonia finanziaria", hanno aggiunto. La P2 non si è  assunta la responsabilità della morte di Massimo.

https://sadefenza.blogspot.com/2019/05/benjamin-fulford-la-minaccia-cinese-di.html
https://www.zerohedge.com/news/2019-05-08/italian-secret-agent-found-suspiciously-dead-paris-hotel-had-encrypted-key

Ci sono segnali che il regime degli Stati Uniti sta pianificando di fare pressione sulla Cina fomentando problemi in Tailandia, Indonesia e Laos, secondo le fonti della Società Segreta asiatica. Una fonte dice che la polizia in Indonesia "ha già consegnato munizioni , dai depositi militari, per motivi di sicurezza in preparazione del 22 maggio", quando si prevede che i risultati delle elezioni presidenziali indonesiane verranno formalmente annunciate. Le fonti dicono che problemi analoghi si diffonderanno anche in Tailandia e in Laos a causa di elezioni controverse.

Il WDS ha consigliato alla CIA che il tentativo di mettere in scena "rivoluzioni colorate" nel sud-est asiatico si sarebbe ritorto contro ancora di più rispetto a Venezuela, Iran e Turchia. Fonti del Pentagono avvertono che "dopo il fallito colpo di stato in Venezuela e l'opposizione all'intervento militare, Trump potrebbe non avere altra scelta che licenziare i neocons John Bolton, Elliot Abrams e Mike Pompeo".

Inoltre, "Il devastante parassita" potrebbe presto "interessare importanti prodotti cinesi come riso, soia e mais", un nuovo rapporto del governo americano ha detto questa settimana. "Il vorace, poco lungo verme militare ... può riprodursi rapidamente, diffondersi a grandi distanze ed è estremamente difficile da sradicare", dice il rapporto. Il rapporto aggiunge che "il verme dell'esercito" ha già "devastato i prodotti agricoli in tutta l'Africa e nelle Americhe, dove ha avuto origine, e ora ha iniziato a marciare in tutta l'Asia". I tempi di questa epidemia, o la falsa relazione sulla paura, rende  sospetto l'attacco, alla produzione alimentare della Cina, legato alla guerra commerciale.


https://edition.cnn.com/2019/05/09/asia/china-armyworm-grain-intl/index.html

C'è stata anche una false flag negli Emirati Arabi Uniti la scorsa settimana che il sito Debka , collegato al Mossad, ha incolpato l'Iran, anche se l'attacco è stato effettuato da aerei con effigi francesi e statunitensi.



la petroliera danneggiata 

https://www.debka.com/four-cargo-ships-sabotaged-in-uae-waters-off-fujairah-port/

Questo evidente attacco israeliano con false flag alle petroliere saudite è quasi certamente una rappresaglia per un recente pivot saudita allontana i sionisti per incontrare la Cina.

http://www.xinhuanet.com/english/2019-05/08/c_138043810.htm

Nel frattempo, negli Stati Uniti i patrioti stanno intensificando la loro lotta per liberare il loro paese dal dominio sionista khazariano. Ecco cosa hanno da dire le nostre fonti del Pentagono sulla lotta:
"Dopo due anni persi con Mueller che ha dato molta corda ai sionisti abbastanza  per impiccarsi, l'ex capo dello stato maggiore della Casa Bianca, il generale John Kelly, ha infine aggiunto la gravità della [recente vignetta anti-sionista] del New York Times e dichiarato guerra ad Israele dicendo pubblicamente, "La famiglia di Trump (Javanka) deve essere affrontata". La fonte dice: "Ciò implica anche Sheldon Adelson e tutti gli agenti stranieri non registrati di Israele".
Altri sviluppi anti-sionisti, "la compagnia farmaceutica israeliana shisha TEVA è stata citata in giudizio da 44 stati per cartello sui prezzi dei farmaci generici,  il Dipartimento di Giustizia è in agguato ", sottolineano le fonti del Pentagono.

Inoltre, "La Camera ha snobbato Israele non approvando il pacchetto di aiuti militari da 38 miliardi di dollari redatto dall'AIPAC che criminalizza anche la libertà di parola", sottolineano le fonti. In un altro segno i sionisti stanno perdendo il controllo, le fonti hanno notato che il Congresso ha anche invitato "BDS (Boicottaggio, sanzioni per il disinvestimento contro Israele) e il sostenitore della Palestina Imam Omar Suleiman a consegnare la preghiera di apertura il 9 maggio, mentre la presidente della Camera Nancy Pelosi ha detto che tali mosse non significa che il parlamento controllato dal Partito Democratico sia antisemita ".

Anche il complesso militare-industriale è sotto assedio, fanno notare le fonti. La US Air Force ha requisito le indagini sul Boeing 737 perché la  FAA* e Boeing hanno perso la fiducia del pubblico volante, dicono le fonti. Lockheed Martin, nel frattempo, "si sta riprendendo dai problemi dell'F-35", aggiungono. "La Boeing è destinata a morire con la riduzione di 1.000 addetti,  lo stillicidio dei rapporti sui quotidiani, i regolatori globali, gli informatori, gli azionisti, investigatori, procuratori, clienti, piloti, assistenti di volo, passeggeri, la NASA e delle forze armate statunitensi,  hanno grande peso".

La lotta contro l'estorsione, l'ipocrisia e il crimine sionista infuria anche in Polonia, mentre i locali si battono per la verità sulla sofferenza dei cristiani polacchi tanto quanto quella degli ebrei durante la seconda guerra mondiale.


https://apnews.com/7d28606f191b4871b6521fef62587c24


Note:
* Federal Aviation Administration

*****


Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli  ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE TELEGRAM

► Potrebbe interessare anche: