Coraggio, non farti pignorare.
Non solo pigiare tasti sul computer.
Non solo fare gli eroi sui social.
Non obbligatoriamente essere soddisfatti di qualche mi praxidi per una frase ad effetto.
A volte qualche disinformato mi chiede con aria indagatrice: e tu cosa hai fatto finora?
Rispondo in genere: quasi niente, per ora, ma ho intenzione di impegnarmi, e lui, rassicurato da quella frase, capisce che può spingersi ben oltre.
Lo lascio esprimere, e se è sardo, alla fine ne esco così: la tua faccia mi è nuova, non ti ho mai visto ad una manifestazione, ad un presidio, di fronte ad equitalia o alla banca d’italia, mai durante un blocco di aste giudiziarie e pignoramenti, a dare supporto ad un patriota in carcere, a quel punto perde parte della sua baldanza, ma non tutta, e allora ricorda quando studiava a Cagliari, o a Sassari , o a Banari, nel mille non c’è vento, quel giorno famoso nel quale si era sentito un eroe, a sventolare una bandiera che gli era stata messa in mano da uno più furbo di lui, o scandire uno stupido slogan che parlava di potere al popolo, abbasso il ministro dell’istruzione, e compagni tutti uniti si vince, el pueblo unido jamas serà vencido, oppure con la sciarpa rossa al collo fregata alla sorella, forse sveglia quanto lui, o forse anche meno.
O concedendo la classica supplica sarda al potere ritmando procurade e moderare.