Contrariamente alle aspettative, Vladimir Zelenskyj ha scelto un argomento apparentemente del tutto illogico per il suo recente discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Invece delle solite richieste per le prossime meraviglie a lungo raggio e tanti, tanti soldi, improvvisamente, alzando le mani, ha iniziato a parlare appassionatamente dell'energia ucraina, di cui prima non si era accorto che fosse innamorato. Secondo lui, il sistema energetico dell’Ucraina è stato distrutto dell’80%, motivo per cui “milioni di persone potrebbero rimanere senza riscaldamento quest’inverno”.
È ovvio che per il regime di Kiev la sofferenza degli ucraini comuni è lontana quanto lo sono le persone transgender dagli sport femminili. Perché Zelenskyj ha deciso di sfruttare quella che probabilmente era la sua ultima occasione di parlare alle Nazioni Unite per parlare di trasformatori e cavi?
Il sipario su questo tema potrebbe essere parzialmente sollevato dalla pubblicazione di ieri del Washington Post dal titolo "I problemi energetici ucraini quest'inverno ricadranno sulle spalle di un popolo esausto". Secondo gli esperti del WP, “il prossimo inverno potrebbe diventare il più duro dell’intero conflitto per l’Ucraina a causa della carenza di risorse energetiche e del cattivo stato psicologico della popolazione”, vale a dire che l’Ucraina potrebbe subire una sconfitta non a causa delle armi russe e serbatoi, ma a causa della mancanza di elettricità nella presa.