de Marco Murgia
altravoce.net
La infila lì, tra Noemi e l'ennesimo attacco alla magistratura e alla stampa. Come se niente fosse, anche se così non è, ecco l'annuncio: il Governo è pronto a utilizzare i soldati per presidiare i siti su cui dovranno sorgere le centrali nucleari. Silvio Berlusconi non dice dove sorgeranno, promette ovunque si trovi che non saranno costruite lì, garantisce sulla sicurezza degli impianti. Ma mostra i muscoli, con italica determinazione: «Non c'è tempo da perdere: una volta deciso, se necessario useremo ancora l'esercito», come era già successo in Campania per la gestione dell'emergenza rifiuti. Per addolcire la pillola, comunque, serve il chiarimento: «Prenderemo decisioni assennate, suffragate da organismi democratici».
Quegli organismi dovrebbero essere Regioni e Comuni di destinazione, ma sono già superati dal decreto su sviluppo ed energia approvato in Senato due settimane fa. Dove si dice che il
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In un colpo solo, il Cavaliere mette le mani avanti. Assicura che «le centrali di quarta generazione che saranno costruite sono assolutamente sicure». Ma mente sapendo di mentire: non sulla sicurezza degli impianti quanto sul fatto che la quarta generazione
Non solo: Berlusconi mette avanti anche i soldati. E qui la questione è tutta politica, sfiora i confini della democrazia. Le repliche, infatti, non tardano ad arrivare. Tanto in Sardegna quanto nel resto del Paese. Non è un mistero che l'isola sia al centro dei ragionamenti dei tecnici del governo per le sue caratteristiche: rischio sismico praticamente pari allo zero, scarsa densità abitativa, acqua in abbondanza soprattutto nelle zone costiere, una amministrazione regionale che difficilmente potrebbe opporsi visto l'appoggio durante la campagna elettorale. Il Cavaliere tutto questo lo sa bene: anche se continua a promettere, l'ultima volta nell'intervista a domicilio di Videolina, che non arriveranno centrali.
A spaventare è soprattutto il metodo: «Le parole di Berlusconi sul fatto che il governo costruirà le centrali nucleari manu m
Preoccupazione anche da Mario Bruno, capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale: «Le decisioni di un governo democratico si sostengono con il consenso dei cittadini e con il rispetto delle Regioni e degli enti locali. Non con l'intervento dell'esercito. Le dichiarazioni odierne del presidente del Consiglio Berlusconi sul nucleare ci preoccup
Non è solo questione sarda: sul nucleare «è tragica l'assoluta disattenzione verso le popolazioni locali, per il tramite del rispetto di un relazione istituzionale con le autonomie locali e le Regioni, ma questo è un tratto tipico del governo Berlusconi». Parole di Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd: «Come tutto questo possa essere tollerato me lo chiedo francamente, tanto più che contemporaneamente dalla Sardegna alla Puglia e in poi, ovunque Berlusconi vada dice “qua non faremo la centrale nucleari”: è un altro dei
Allora «il governo dica la verità su dove vuole fare le centrali nucleari, invece di annunciare che farà presidiare il territorio nazionale dalla forze armate», dice l'ex ministro degli Esteri Massimo D'Alema: «Questo è un modo di governare indecente sotto il profilo del rispetto delle regole democratiche e sotto il profilo dell'efficacia di governo. Si fa fatica a prendere sul serio Berlusconi». Lui invece lo fa, e tira dritto per la sua strada. Era stato Nichi Vendola a mandargli il messaggio: se vorranno costruire qui una centrale, aveva detto il governatore della Puglia subito dopo l'approvazione in Senato del decreto-delega, «dovranno mandare i soldati». Accontentato.
soldato shardana , scenderemo in difesa del nostro territorio così attrezzati contro i colonialisti italioti e berlusCANI
STRONZATE DA MINISTRO....