Il poderoso armamento di mare, di terra, di cielo degli Stati Uniti nel Mediterraneo presidia il genocidio sionista con estrema determinazione. Gli States non possono permettersi, dopo le sconfitte in Afghanistan ed in Ucraina, che si produca un'altra falla in Asia occidentale. il pilastro del controllo sul mondo arabo e sull'Africa orientale va preservato.
Il genocidio non è particolarmente gradito alla dirigenza sionista americana che è consapevole che una tale mostruosità potrebbe favorire un ulteriore allontanamento del Sud del mondo dalla sua politica, dalla sua economia, dalla sua influenza diplomatica. Ma non può agire diversamente. Il fanatismo biblico-nazista di Netanyahu e soci (la Luce contro le tenebre) non può essere ricondotto alla logica e alla ragionevolezza, data la sua distruttività e cecità che comporterà, in un futuro ravvicinato, la sua autodistruzione che mi auguro sia favorita, oltre che dal mondo arabo, dagli stessi ebrei di Israele.
Il progetto di conquista non della sola Gaza ma di tutta la Palestina, di annessione della Cisgiordania già occupata da 700.000 coloni è stato pubblicizzato con grande enfasi da istituzioni statali dopo il 7 ottobre, dopo l'attacco della resistenza palestinese, dopo le presunte atrocità di Hamas, ma era ben presente nella testa dei sionisti anche prima dell'edificazione dello stato di Israele.