mercoledì 8 novembre 2023

Il leader dell'UE avverte della parata dei "sosia di Putin" in Europa

Bambole di legno matrioska russe decorate con immagini del presidente Vladimir Putin in vendita alla fiera di Natale sulla Piazza Rossa il 18 dicembre 2017. © Yuri KADOBNOV / AFP
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I commenti del primo ministro rumeno Marcel Ciolacu arrivano in un contesto di preoccupazione per la “stanchezza” dell'Ucraina in Occidente

I paesi europei non devono vacillare nel loro sostegno a Kiev perché la sconfitta dell'Ucraina potrebbe generare imitatori del presidente russo Vladimir Putin tra i politici dell'UE, ha avvertito il primo ministro rumeno Marcel Ciolacu.

Lunedì, parlando a Bloomberg, Ciolacu ha promesso che Bucarest continuerà il suo “sostegno multidimensionale” a Kiev, nonostante la stanchezza del conflitto e le potenziali ramificazioni politiche avverse di un simile approccio.

Questi costi politici sono meno importanti del precedente che una vittoria russa creerebbe”, ha sottolineato, indicando quello che ha definito un crescente sostegno popolare ai partiti di destra e populisti in tutto il continente.
“Riuscite a immaginare quanti sosia di Putin avremmo tra certi politici populisti europei?” chiese.
Ha lamentato il fatto che i leader dell’UE stiano lottando per raggiungere un consenso sull’adesione dell’Ucraina al blocco, data la posizione del primo ministro ungherese Viktor Orban e del suo neoeletto omologo slovacco Robert Fico. Ciolacu ha anche avvertito che le elezioni del Parlamento europeo previste per giugno 2024 potrebbero portare “voci più estremiste all’interno dell’assemblea”, cosa che, secondo lui, “creerebbe una maggiore vulnerabilità” all’interno del blocco.

Negli ultimi mesi, l’Ungheria, che è fortemente dipendente dall’energia russa, ha ripetutamente criticato la politica dell’UE in Ucraina, rifiutandosi di fornire armi a Kiev e denunciando le sanzioni contro Mosca come dannose per l’economia del blocco.

Questo approccio è per molti aspetti condiviso da Fico, che ha lanciato lo slogan elettorale “non un solo round” in Ucraina – una promessa che il suo partito ha mantenuto dopo la vittoria elettorale del mese scorso. Entrambi i paesi si sono opposti anche al pacchetto di assistenza da 50 miliardi di euro (53,4 miliardi di dollari) dell’UE all’Ucraina.

Mentre alcuni media occidentali hanno bollato sia Orban che Fico come “filo-russi”, il segretario stampa del Cremlino Dmitry Peskov ha respinto l’idea, suggerendo che l’etichetta viene applicata a quei leader che tendono a “pensare alla sovranità della loro nazione… [e] difendere gli interessi del loro Paese”.

Numerosi politici occidentali hanno anche espresso preoccupazione per la crescente stanchezza nei confronti del conflitto ucraino. Questo sentimento è stato reso pubblico quando il primo ministro italiano di destra Giorgia Meloni ha ammesso in una telefonata con il duo di comici russi Vovan e Lexus all’inizio di questo mese che i leader europei sono “stanchi” delle ostilità, aggiungendo che “siamo] vicini al momento in cui tutti capiscono che abbiamo bisogno di una via d’uscita”.

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