domenica 25 maggio 2014

La Trans-Pacific Partnership e i contrari al tattato: un’introduzione e una petizione contro il TPP 批判序論と要望書

La Trans-Pacific Partnership e i  contrari al tattato: un’introduzione e una petizione contro il TPP 批判序論と要望書
di Sachie Mizohata,
in collaborazione con l’Associazione di docenti universitari contrari alla TPP



La Trans-Pacific Partnership (TPP) è un patto commerciale che il Giappone sta attualmente negoziando con Australia, Brunei, Canada, Cile, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore, Stati Uniti e Vietnam (dati riferiti al Settembre 2013). La TPP punta ad accrescere la liberalizzazione delle economie nella regione del Pacifico attraverso la deregolamentazione e l’abolizione delle tasse sul commercio (1). 

Nel 2008, gli Stati Uniti hanno preso parte alle trattative "adottando una politica intransigente di libero commercio totale" ed estendendo ampiamente la portata dei negoziati (2). Con l’America e il Giappone come partecipanti, il patto coprirebbe circa il 40% dell’economia mondiale. (3)

Il Giappone ha preso ufficialmente parte ad una delle fasi finali dei negoziati nel luglio del 2013 in Malesia, in quanto i Paesi che vi partecipano intendono finalizzare le trattative (almeno parzialmente) entro la fine del 2013 (4). L’accordo per la TPP non influisce solo sugli scambi commerciali, ma anche su questioni non commerciali che hanno un impatto immenso sulle vite dei cittadini di tutti i Paesi coinvolti. (5)

Le aree in questione includono ad esempio:
• il potere decisionale dei tribunali nazionali in relazione agli standard legali internazionali (es.: sovvertire le leggi nazionali in ambito commerciale e non, il diritto degli investitori stranieri di far causa ai Governi in tribunali internazionali che annullerebbero la sovranità nazionale)• regolamenti ambientali (es.: energia nucleare, inquinamento, sostenibilità)• deregolamentazione finanziaria (es.: più potere e privilegi a banchieri e finanzieri)• sicurezza alimentare (es: diminuire l’auto-sufficienza alimentare, proibire l’etichettatura obbligatoria per i prodotti geneticamente modificati, allentare le precauzioni contro il rischio della BSE – encefalopatia spongiforme bovina, nota anche come morbo della mucca pazza)• attività di procurement da parte del Governo (es.: abolizione delle tutele per l’agricoltura e i prodotti locali)• libertà di internet (es.: monitorare e regolare l’attività degli utenti)• lavoro (es.: gestione del welfare, sicurezza sul posto di lavoro, trasferimento di posti di lavoro all’estero)• protezione di brevetti e diritti d’autore (es.: restringere l’accesso a medicine a prezzi accessibili)• l’accesso pubblico a servizi essenziali potrebbe essere ristretto a causa di regole di investimento (es.: acqua, elettricità e gas)


Per una breve spiegazione, consultare il video realizzato dai lavoratori dei Paesi dell’area Pacifica.

Nonostante i negoziati per la TPP si siano svolti in “nome del popolo”, i testi preparatori sono stati occultati non solo al pubblico, ma anche ai membri della Dieta e della società civile, precludendo così il pubblico scrutinio e il riscontro della popolazione.

Stando a quanto riportato, i Paesi coinvolti hanno acconsentito a non rivelare il contenuto dell’accordo fino a quattro anni dopo averlo sottoscritto (6). Tutte le informazioni disponibili al pubblico giungono da testi trapelati (leaks). Stranamente, la TPP fa un’eccezione speciale per "un gruppo di circa 600 “consiglieri” per il commercio, dominati dai rappresentanti di grosse aziende" (7).


La TPP è un cavallo di Troia: è stato presentato come un accordo per il "libero commercio", ma esula da qualsiasi trattamento giusto ed equo. A conti fatti, è proprio "una lista dei desideri dell’1%, ovvero del potere corporativo mondiale" (8). "Solo 5 su 29 capitoli riguardano questioni commerciali tradizionali, come tariffe e quote" (9). "Gli altri capitoli stabiliscono nuovi diritti e privilegi per le principali corporazioni, indebolendo il potere degli Stati nazionali che vi si oppongono". (10)

I cittadini giapponesi hanno iniziato a guardare con preoccupazione le potenziali implicazioni della TPP sulle loro vite, e alcuni gruppi hanno espresso le loro obiezioni nei riguardi di tale patto. Uno di questi gruppi è l’Associazione di docenti universitari [Association of University Faculties (AUF); in japanese Daigaku kyouin no kai ], un comitato che chiede il ritiro immediato dai negoziati per la TPP
Il 10 aprile 2013, alcuni membri dell’AUF hanno tenuto una conferenza stampa per annunciare la fondazione del comitato e l’invio al Primo Ministro Abe di una petizione di 839 firme per il ritiro dai negoziati (11). Da allora, hanno sconsigliato pubblicamente di partecipare alle trattative, hanno calcolato le perdite stimate in caso di adesione alla TPP, e tenuto svariati workshop e conferenze stampa. Il 14 settembre 2013, l’AUF ha indetto un simposio con i membri dell’Associazione Medica Giapponese, la Rete di Avvocati che si oppone alla TPP, l’Unione Centrale delle Cooperative Agricole (o JA-Zenchu), la Federazione delle Casalinghe, e altri gruppi civici per trovare un modo di bloccare la TPP.

Durante le fasi iniziali della TPP, Hiromasa Yonekura, direttore della Camera di commercio giapponese (Keidanren), il 26 ottobre 2010 aveva dichiarato: "Il Giappone si troverà solo al mondo come un orfano" se non prenderà parte alle trattative (12). Da notare che "Yonekura è anche il presidente del consiglio di amministrazione della Sumitomo Chemical, che nel 2010 ha firmato un accordo vincolante con Monsanto, il gigante agrochimico americano". (13)

Oltre ai paragoni con gli orfani, i proponenti della TPP hanno improntato una campagna nel nome del kaikoku (aprire il Paese), ampiamente pubblicizzata dai media. L’allora Primo Ministro, Naoto Kan, aveva definito la TPP come «la terza apertura del Paese» (14). La retorica del kaikoku rievoca la storia delle relazioni tra America e Giappone, e dei trattati ineguali imposti coercitivamente. (15)

La "prima apertura" avvenne all’arrivo nelle Navi Nere del commodoro Matthew Perry nel 1853, a seguito del quale fu firmato il Trattato di Amicizia e commercio nippo-americano senza che vi fosse autonomia tariffaria per la parte giapponese.

La "seconda apertura" si riferisce all’occupazione militare americana e al suo attuale proseguimento. Dopo la sconfitta nella Guerra del Pacifico nel 1945, il Giappone accettò la Dichiarazione di Postdam, la resa incondizionata, e l’occupazione da parte dell’esercito americano, firmando successivamente il Trattato di Sicurezza e il Trattato di pace di San Francisco nel 1951. (16)

Chiaramente, l’impiego dei termini "orfano" e kaikoku è un’operazione di vuota retorica. Il Giappone non è più isolato sotto la politica del sakoku ("Paese blindato"). Al contrario, la nazione è membro della World Trade Organization fin dalla sua creazione nel 1995 (17). Inoltre, "le attuali barriere commerciali tra questi Paesi sono già molto basse" (18). Perciò, la rimozione delle tariffe doganali (es.: tra il 2 e 3% negli Stati Uniti) avrà poca influenza sulle esportazioni. (19)

L’11 novembre 2011, il successore di Kan, Yoshihiko Noda, del Partito Democratico, ha annunciato l’interesse del Giappone nell’unirsi alle trattative per la TPP (20). Il 16 dicembre 2012, il Partito Liberal Democratico di Shinzo Abe ha ripreso il potere, in parte con la promessa di non prendere parte alle trattative (si veda lo slogan del poster qui sotto) noto per aver contribuito al successo elettorale: "Uso tsukanai. TPP danko hantai" ovvero "Non raccontiamo bugie. Siamo fortemente opposti alla TPP").

Poco dopo la vittoria delle elezioni, il 15 marzo 2013, Abe ha annunciato l’entrata del Giappone ai negoziati nonostante molte persone gli avessero sconsigliato di prenderne parte, visto che il Giappone si trovava costretto ad accettare tutti gli accordi a scatola chiusa, presi dagli altri Paesi nelle trattative precedenti. (21)

Il professor Nobuhiro Suzuki, dell’Università di Tokyo, ex funzionario pubblico informato da persone di fiducia, rivela che lo scenario TPP sopra descritto era stato ben preparato da funzionari di alto rango subito dopo l’11 marzo 2011. (22) Perversamente, alcuni burocrati in carriera videro l’11 marzo come una grande opportunità: mentre il Paese era in uno stato di shock collettivo, sarebbe stato più facile nascondere all’attenzione del pubblico il proseguimento dei negoziati a porte chiuse per la TPP. Dopo aver ingannato i cittadini e i membri della Dieta prendendo parte a "incontri per ottenere informazioni necessarie a fini decisionali", i burocrati in carriera hanno negoziato privatamente gli accordi per la deregulation del settore automobilistico, postale e alimentare (con la riduzione delle precauzioni sanitarie contro la BSE), al fine di soddisfare i "requisiti necessari all’ammissione" come richiesto dagli Stati Uniti, svendendo così gli interessi pubblici giapponesi. (23)

Questa storia segreta ci porta alla tesi di Shock Doctrine di Naomi Klein, che esamina l’uso di "momenti di trauma collettivo per dedicarsi a misure radicali di ingegneria sociale ed economica" che sarebbero quasi impossibili in momenti meno caotici (24). Mentre il Giappone ancora risente dello shock di Fukushima, il Governo si dimostra determinato a "imporre una trasformazione lampo dell’economia ― tagli alle tasse, libero commercio, privatizzazione dei servizi, tagli alla spesa sociale e deregulation" (25). Soprattutto, questa storia nippo-americana conferma il persistere della "linea servile" discussa da Ukeru Magosaki, o dello "Stato cliente (subordinato)" di Gavan McCormack. (26)


Tra i molti e deplorevoli problemi legati alla TPP, i giapponesi dovrebbero prestare particolare attenzione a due questioni (Attention: Prime Minister Abe Shinzo).
In primo luogo, vi è la risoluzione delle Dispute tra Investitori e Stato (ISD). Public Citizen, un gruppo no profit americano che si batte per i diritti dei consumatori, spiega: "Sotto questo regime, gli investitori stranieri possono aggirare leggi e tribunali nazionali, e far causa ai Governi direttamente presso tribunali (stranieri) in cui a far da giudici ci sono avvocati del settore privato che operano con le regole della Banca Mondiale e dell’ONU, al fine di richiedere un risarcimento, a spese dei contribuenti, per qualsiasi legge che gli investitori ritengono deleteria per i loroprofitti futuri” . " (27) Il problema dell’ISD è particolarmente grave. Kouji Tsuruoka, deputato del Ministero degli Esteri, nonché capo negoziatore giapponese per la TPP, ha affermato che il Giappone accetterà l’inclusione dell’ISD nei suoi accordi commerciali per future dispute con Paesi "sottosviluppati" (28). Tuttavia, l’ISD permette alle corporazioni di attaccare anche Paesi "sviluppati" come il Giappone o l’America.

"Oltre 3 miliardi di dollari sono stati pagati a investitori stranieri per rispettare i patti di commercio e investimento, mentre sono in attesa di giudizio richieste per oltre 14 miliardi di dollari, riguardanti principalmente le politiche ambientali, energetiche e di salute pubblica". (29)

Inoltre, questo può essere applicato a "qualsiasi cosa: dai contratti di procurement e protezione ambientale, alla normativa finanziaria" (30). In questa mappa è possibile vedere quali aziende potrebbero avvalersi di tali diritti per gli investitori.

In secondo luogo, il sistema sanitario pubblico del Giappone è a rischio. La riunione annuale dell’US-Japan Business Council (USJBC), tenutasi l’8 e 9 novembre 2012, ha diramato un comunicato pubblico: "le imprese facenti parte dell’USJBC possono affiancarsi alle industrie e al Governo giapponese per aiutare a redigere regole di scambio, standard e regolamentazioni trasparenti per questa dinamica regione — soprattutto in caso il Giappone decida di diventare membro della TPP". (31)

Presidente dell’USJBC era Charles Lake II. Da notare che Lake è presidente del consiglio di amministrazione della divisione giapponese dell’American Family Life Assurance Company of Columbus (Aflac), i cui ricavi erano 16,6 miliardi di dollari nel 2008, di cui circa il 70% proveniente dal Giappone. (32) Se il Governo abbraccia la privatizzazione a fini di lucro accettando il sistema ISD, ciò avverrebbe ai danni del tanto amato sistema di sanità nazionale giapponese.


Concludiamo l’analisi di questo accordo — tanto fuori dall’ordinario da poter sovvertire e riscrivere in maniera rovinosa la storia dell’umanità con le sue ripetute lotte per la democrazia, libertà, diritti umani e welfare. Come notato, "la segretezza delle trattative per la Trans-Pacific Partnership rappresenta un assalto colossale ai princìpi e alla pratica del Governo democratico" (33).

Note
1 Anche se, alcune eccezioni possono essere fatte, tenendo dazi sulle importazioni di taluni beni e servizi per 7-10 anni. Vedere Nobuhiro Suzuki, "最悪の選択· TPP許しがたい背信行為(Il TPP:. La scelta peggiore perfidia che è difficile da perdonare).," Sekai , aprile 2013 (842), pp 40-48.
2 James Simpson, "TPP un'impresa rischiosa per il Giappone," I tempi del Giappone , 12 marzo, 2013. 
3 Cherrie Lou Billones, "Giappone e Stati Uniti accordi portata di eccezioni di auto in TPP," The Japan Daily Press , 6 Marzo 2013.
4 Vedi qui  (si accede 7 Settembre 2013).
5 Lori Wallach e Ben Beachy, " di Obama Covert Commercio Deal, " The New York Times , 2 Giugno 2013; Dean Baker, " The Pacific accordo di libero scambio che è tutt'altro che libero , " The Guardian , 27 Agosto 2012; Sul sito di Public Citizen , " più potere alle società per attaccare Nations , "(accessibile 7 settembre 2013). Inoltre, vederewww.exposethetpp.org (letta 7 settembre 2013).
6 di Satoshi Daigo blog . (Accessibile 7 Settembre 2013).
7 Ibid.
8 Laurel Sutherlin, " Cosa c'è da sapere su una Worldwide Corporate presa di potere di enormi proporzioni , " AlterNet 2012 (accesso Sepember 7, 2013).
9 Lori Wallach e Ben Beachy, 2013.
10 Laurel Sutherlin, 2012.
11 Vedi qui . (Accesso Sepember 7, 2013).
12 Cfr. qui . (Accesso Sepember 7, 2013).
13 Filippo Brasor, "l'agricoltura del Giappone potrebbe essere andare a seminare," I tempi del Giappone , 6 Gennaio 2013.
14 Yasumi Iwakami . (Accessibile 7 Settembre 2013).
15 Ibid. Inoltre, Magosaki Ukeru. 戦後史の正体(La verità dietro la storia del dopoguerra) . Tokyo: Sougensha, 2012.
16 Yasumi Iwakami.
17 Cfr. qui . (Accesso Steptember 7, 2013).
18 Dean Baker, 2012.
19 Ukeru Magosaki, "最悪の選択· TPP国家主権投げ捨てる安倍政権(Il TPP:. la scelta peggiore L'amministrazione Abe che butta via la sovranità nazionale)." Sekai , aprile 2013 (842), pp 49-54.
20 Vedi qui . (Accessibile 7 Settembre 2013).
21 Cfr. qui . (Accessibile 7 Settembre 2013).
22 Nobuhiro Suzuki, 2013.
23 Ibid.
24 Naomi Klein, The Shock Doctrine . London: Penguin Books, 2007, p. 8.
25 Ibid., p. 7.
26 Gavan McCormack, "Stato del Giappone client (Zokkoku) Problema," The Asia-Pacific Journal , Vol. 11, Issue 25, No. 2, 24 GIUGNO 2013.
27  Vedi qui . (Accessibile 7 Settembre 2013).
28 del Magosaki Ukeru nota . (Accessibile 7 Settembre 2013).
29  Vedi qui . (Accessibile 7 Settembre 2013).
30 vedi qui . (Accessibile, 7 settembre, 2013).
31 Vedi qui . (Accessibile 7 Settembre 2013). 
32 Daniel P Amos, "CEO di Aflac spiega come ha Fell per l'Anatra," Harvard Business Review . Gen / feb 2010, vol. 88, Issue 1/2, pp 131-134; Ukeru Magosaki, "最悪の選択· TPP国家主権投げ捨てる安倍政権(Il TPP:. La scelta peggiore L'amministrazione Abe che butta via la sovranità nazionale)." Sekai , aprile 2013 (842), pp 49-54.
33 Lori Wallach e Ben Beachy, 2013.


Il comitato dei professori che si oppongono al TPP tra i firmatari ci sono:

Isoda Hiroshi (Professore associato presso l’Università del Kyushu/ Teoria dei sistemi agricoli, Teoria agricola americana) 
Ito Makoto (Professore emerito presso l’Università di Tokyo / Teoria economica) 
Onishi Hiroshi (Professore presso l’Università Keio / Teoria economica)
Okada Tomohiro (Professore presso l’Università di Kyoto / Economiche regionali) 
Kaneko Masaru (Professore presso l’Università Keio / Finanza pubblica, Teoria di governo e finanza locale) 
Kurumisawa Yoshiki (Professore presso l’Università di Waseda / Sociologia del diritto, Diritto agrario) 
Shimizu Kiyoko (Professore emerito presso l’Università Otemon Gakuin / Filosofia) 
Shirafuji Hiroyuki (Professore presso l’Università Senshu / Diritto amministrativo) 
Shindo Eiichi (Professore emerito presso l’Università di Tsukuba / Relazioni internazionali) 
Suzuki Nobuhiro (Professore presso l’Università di Tokyo / Economia e politica agraria) 
Daigo Satoshi (Professore emerito presso l’Università di Tokyo / Teoria della contabilità finanziaria) 
Tashiro Yoichi (Professore presso l’Università femminile di Otsuma / Teoria dei sistemi agricoli) 
Hagiwara Shinjiro (Professore emerito presso l’Università nazionale di Yokohama /  Economia americana) 
Hino Shuitsu (Professore emerito presso l’Università del Tohoku / Economia del benessere, Teoria delle politiche di salute) 
Hirowatari Seigo (Professore presso l’Università Senshu / Diritto germanico) 
Yamaguchi Jiro (Professore presso l’Università dell’Hokkaido / Pubblica amministrazione) 
Watanabe Osamu (Professore emerito presso l’Università Hitotsubashi / Scienze politiche, Legge costituzionale)

I rifugiati siriani cristiani chiedono al Papa di aiutarli tornare a casa


I rifugiati siriani cristiani chiedono al Papa di aiutarli a tornare a casa


al vicario apostolico di Aleppo, monsignor Giuseppe Nazzaro chiediamo è esagerato dire che la guerra in Siria è stata causata dall’Occidente? No, perché l’Occidente ha interessi economici enormi. Fornire le armi a un popolo in rivolta è come dire: autodistruggetevi pure, poi verremo noi a ricostruire tutto, dietro adeguato compenso.




Daniel Mabsout
tradusiu de Mihaela Bruja
editing de Sa Defenza

 Il Papa è atteso per visitare la Siria che ha un disperato bisogno di pace", ha detto Norma, da Maaloula.

Rifugiati siriani cristiani in Giordania, potrebbero godersi la visita del Papa e chiedere aiuto a lo esortano, a portare la pace nel loro paese devastato da anni di guerra.

Sabato, Papa Francesco incontra i rifugiati siriani in Giordania, prima tappa del suo viaggio in Terra Santa, dove sarà accolto da circa 600.000 persone, che hanno dovuto abbandonare le loro case.

I rifugiati siriani cristiani in Giordania, potrebbero godersi la visita del Papa e chiedergli aiuto e lo esortano, a portare la pace nel loro paese devastato da anni di guerra.

Sabato, Papa Francesco incontra i rifugiati siriani in Giordania, prima tappa del suo viaggio in Terra Santa, dove sarà accolto da circa 600.000 persone, che hanno dovuto abbandonare le loro case.
 
 "Il Papa è atteso per la visita della Siria che ha un disperato bisogno di pace", ha detto Norma , da Maaloula, una volta un importante luogo di pellegrinaggio cristiano, coinvolti nel conflitto a causa della sua posizione strategica su un percorso tra Damasco in Libano.
(Per la cronaca: le armi tacciono, ma ancora non c'è un'anima a  Maaloula).
"Deve vedere la situazione dei cristiani in Siria. Deve capire quello che il terrorismo ha fatto loro e al loro patrimonio", dice questa donna di 30 anni, con le lacrime negli occhiali scuri.

I cristiani costituiscono circa il 10% della popolazione siriana, e tutti loro sostengono il presidente Bashar al-Assad, per paura dell'islamismo estremista sostenuto dai gruppi ribelli.

"Sotto il regime di Bashar al-Assad e suo padre Hafez al-Assad, non c'era sangue, distruzione o esodo per la popolazione", ha aggiunto la giovane donna che fuggì a Maaloula nel mese di settembre.
"Ora i cristiani siriani sono in pericolo", aggiunge.

Nel mese di settembre, il Patriarca siriano della Chiesa cattolica melchita,Grégoire III Laham ha  stimato in 450.000 il numero di siriani cristiani fuggiti a causa del conflitto che dura da più di tre anni.

"Persecuzione religiosa : vogliamo che il Papa richiami l'attenzione sulla sofferenza e agonia dei siriani", ha detto Roula Hajjar, un cristiano di 26 anni che ha lasciato Aleppo nel nord della Siria, da piu di sette mesi.

I cristiani giordani, cattolici ed ortodossi, si rappresentano in circa 250.000 persone, su un totale di sette milioni di abitanti. La visita del Papa darà al Regno, l'immagine di un'oasi di pace in una regione segnata da "sangue, guerre e repressione religiosa", ha detto il primo ministro giordano Abdullah Nsour.
"La visita del Papa sarà un sostegno per i cristiani in tutta la regione", ha detto il padre Rifat Bader, il portavoce di CEO (Centro Studi Cattolico) per la visita di Papa in Giordania. "I cristiani della regione sono minacciati dai tempi della guerra in Iraq nel 2003," dice, sostenendo che "due milioni di cristiani hanno lasciato il Medio Oriente" negli ultimi 10 anni in fuga da "violenze e persecuzioni religiose ".

Il Papa "non fa abbastanza" .............
Durante la sua breve visita in Giordania, il Papa Francesco incontrerà  re Abdullah II, e celebrerà la messa nello stadio principale della capitale, prima di recarsi a Wadi al-Kharrar o Betània, nella Valle del Giordano, noto come è il sito del battesimo di Gesù Cristo.

"I cristiani siriani sono indifesi. Hanno dovuto abbandonare il loro paese che amano, a causa del terrorismo dilagante", ha detto Samer, dalla Siria nord-orientale, che ospiterà il Papa nello stadio con altri giovani.
"Speriamo che ascolti il nostro messaggio" per la pace in Siria, spiega Aleppine Jaber, 32 anni, che si sta preparando per andare in Francia e raggiungere i suoi fratelli.

Ma alcuni sono ancora più critici nel dire che il Papa non sta facendo abbastanza per i cristiani.
"Il Papa e il leader religiosi per i cristiani (...) e non sta facendo abbastanza per difendere i loro diritti e proteggerli," ha detto il giudice Nadi Daoud, 59 anni, che era un ristoratore copto egiziano in Siria, e aspetta adesso davanti ad una chiesa di Amman per ricevere una elemosina di beneficenza.
"Devono esercitare pressioni per fermare ciò che sta accadendo in Siria. Vogliamo noi i cristiani, vivere in pace", aggiunge.

Rifugiati siriani cristiani in Giordania, potrebbero godersi la visita del Papa e chiedere aiuto e lo esortano, a portare la pace nel loro paese devastato da anni di guerra.
"Devono esercitare pressioni per fermare ciò che sta accadendo in Siria.  Noi i cristiani vogliamo , vivere in pace", aggiunge.


Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte sadefenza e l'autore della traduzione

sabato 24 maggio 2014

La junta di Kiev aderisce ad al-Qaida

La NATO starebbe allestendo una base per le operazioni contro la Russia in Ucraina. L’Arabia Saudita recluta jihadisti da tutta Europa, di cui 5000 per l’Ucraina armati e addestrati in Polonia e Ucraina da un mese.
Tuttavia, il comando di questa forza non sarà di Kiev o Langley, ma degli elementi più estremisti che combattono in Siria e in Iraq.
NATO e Arabia Saudita fanno dell’Ucraina una base operativa di al-Qaida, AQIU (al-Qaida In Ucraina).
Molti dei reclutati sono veterani della guerra siriana sopravvissuti alla lotta interna tra i gruppi ribelli e all’assalto dell’esercito siriano.



La junta di Kiev aderisce ad al-Qaida

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La NATO starebbe allestendo una base per le operazioni contro la Russia in Ucraina. L’Arabia Saudita recluta jihadisti da tutta Europa, di cui 5000 per l’Ucraina armati e addestrati in Polonia e Ucraina da un mese. Tuttavia, il comando di questa forza non sarà di Kiev o Langley, ma degli elementi più estremisti che combattono in Siria e in Iraq. NATO e Arabia Saudita fanno dell’Ucraina una base operativa di al-Qaida, AQIU (al-Qaida In Ucraina). Molti dei reclutati sono veterani della guerra siriana sopravvissuti alla lotta intestina tra i gruppi ribelli e all’assalto dell’esercito siriano.
La vera al-Qaida
Al-Qaida ha a lungo guardato la Siria come la “seconda vita” dell’organizzazione che avrebbe fatto il suo tempo. La vera al-Qaida non è mai stata l’erede dei famosi mujahidin di Usama bin Ladin, come detto nella mitologia popolare. Negli anni ’90, bin Ladin continuò a lavorare con la CIA anche se gravemente malato. Bin Ladin fu curato negli ospedali di Stati Uniti, Pakistan e Golfo sotto la stretta protezione della CIA, a volte anche negli Stati Uniti, che presumibilmente lo ricercava. Fece  diversi viaggi negli Stati Uniti, rimanendo in California e in una suite privata in un hotel a quattro stelle di Washington. Il redattore di Veterans Today ed ex-coordinatore dell’intelligence della Casa Bianca Lee Wanta incontrò bin Ladin a Washington e a Peshawar. 
Lì, bin Ladin organizzò il rimpatrio dei missili Stinger che alcuni capi dei mujahidin avevano tentato di vendere sul mercato. In un’intervista del 2012, Wanta affermò che bin Ladin continuava a servire la CIA da intermediario con l’Arabia Saudita e in diverse missioni della CIA con la copertura di capo del gruppo terroristico fasullo “al-Qaida”. Wanta afferma che bin Ladin fu “al fianco degli Stati Uniti fino alla morte”, avvenuta nel dicembre 2013. Dall’intervista a Wanta: “Nei primi mesi del 1990, bin Ladin, seriamente malato ai reni, fu portato in una struttura statunitense nel Golfo Persico. Da lì si recò a Los Angeles, atterrando nell’aeroporto Ontario, dove fu accolto da Albert Hakim, rappresentante il presidente Bush (41), Ollie North (libero su cauzione), l’ammiraglio William Dickie, l’avvocato Glenn Peglau e il generale Jack Singlaub, uno dei fondatori della CIA. Hakim era il rappresentante personale del presidente Bush e responsabile generale del piano. ‘Bud’ McFarlane, una figura dell’Iran-Contra graziata dal presidente Bush nel 1992, faceva parte del gruppo. Bin Ladin poi lasciò Los Angeles per Washington DC. Rimase al Mayflower Hotel. Le riunioni si svolsero presso il Metropolitan Club di Washington. L’avvocato Glenn Peglau soggiornava al Metropolitan. Mentre era lì, la stanza di Peglau fu scassinata e alcuni “oggetti” rimossi. Nulla venne registrato, classificato o pubblicato, né tale ‘gruppo di lavoro’ fu mai sciolto o mai registrata la conclusione dello status di Usama bin Ladin quale agente della sicurezza del governo degli Stati Uniti. Nel 2001, l’ultima dichiarazione pubblica di Usama bin Ladin negava qualsiasi coinvolgimento negli attacchi dell’11/9. Non ci sono documenti classificati che leghino bin Ladin all’11 settembre o che lo indichino essere un’agente canaglia della CIA‘”.
Al-Qaida, “ralizzazione” di CIA/MI6, ebbe inizialmente il compito di “coprire” un basso e moderato terrorismo sotto falsa bandiera volto a manipolare i prezzi del petrolio e scongiurare i tagli dell’amministrazione Clinton nella spesa per la Difesa. L’11/9 ha cambiato tutto. La dozzina di informatori dell’FBI e agenti secondari della CIA che creò al-Qaida divenne un esercito fittizio di jihadisti altamente qualificati con enormi basi sotterranee in tutto l’Afghanistan che secondo il segretario della Difesa Donald Rumsfeld, in un’intervista al giornalista Tim Russert, erano “profondi dieci piani e capaci di ospitare migliaia di combattenti”. Rumsfeld parlava di ospedali sotterranei e unità corazzate in decine di basi sotterranee nascoste, secondo Rumsfeld, in tutto l’Afghanistan. Questo è il grafico Rumsfeld usato durante quell’intervista:
binladen_fortress(Per gentile concessione del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti)
Come l’umorista statunitense Jim W. Dean dice spesso, “Non puoi montarci delle cose del genere“. Tuttavia, come mostra tale grafico, il segretario della Difesa Rumsfeld fece esattamente ciò e migliaia di statunitensi sono morti a caccia del “sogno irrealizzabile” di Rumsfeld. In 13 anni di guerra in Afghanistan non sono stati trovati tali impianti, né alcuna reale forza di al-Qaida è mai stata scoperta, anche se gli Stati Uniti affermano di aver ucciso “il numero due di al-Qaida” in otto diverse occasioni e di avere “ri-ucciso” Usama bin Ladin almeno una volta. In Gran Bretagna, dopo anni di stallo, spuntano parti “non redatte” dell’inchiesta Chilcot sull’intelligence falsificata che portò alla guerra in Iraq, che non solo menzionano le misteriose “basi di al-Qaida/UFO” di Rumsfeld, ma prendono atto dell’incapacità di produrre le prove dell’esistenza di al-Qaida. Non c’era alcuna forza combattente di al-Qaida, non fino a quando fu necessaria in Siria. Lì le forze speciali statunitensi, finanziate da Arabia Saudita e Qatar, ed aiutate da Israele, Turchia e Giordania, istituirono campi di addestramento e cominciarono un diffuso reclutamento di terroristi da tutto il mondo musulmano. Al-Qaida è molto reale ora, rapisce ragazze in Nigeria come Boko Harum, usa autobombe in Kenya e minaccia una dozzina di nazioni africane. Ora al-Qaida, sostenuta dai movimenti islamisti georgiano e ceceno, va in Ucraina. La nuova al-Qaida si affianca al regime ultranazionalista a Kiev, tuttavia, è sempre una creatura di CIA/MI6.
I jihadisti tornano a casa
L’Unione europea a lungo teme il ritorno dei mercenari jihadisti, veterani delle atrocità in Siria. I capi dei vari servizi di sicurezza della NATO sono in estasi di fronte alla prospettiva di vedere questi combattenti, radicalizzati e addestrati, inviati in Ucraina. L’idea di usare al-Qaida come esercito mercenario contro la Russia dovrebbe sembrare “troppo bella per essere vera” per i capi europei, in particolare i polacchi che hanno un ruolo attivo nel sostenere il terrorismo in Ucraina. Al-Qaida ha gustato il “sangue cristiano” in Siria. Per coloro che pensano che si limiterà agli ucraini russofoni, il gruppo che punta all’Arabia Saudita potrebbe essere ben più delirante. Dall’articolo di Lada Ray su Trendcast del 6 maggio 2014: “L’organizzazione islamica dell’Ucraina (nota: affiliata ad al-Qaida) ha annunciato che 5000 mercenari islamici arriveranno da Germania, Turchia, Azerbaigian e Georgia. Il principe saudita Bandar Bush, noto finanziatore del terrorismo islamico e di al-Qaida, confidente della famiglia Bush, ha annunciato l’invio di migliaia di mercenari contro la Russia per aver fermato l’invasione degli Stati Uniti della Siria. Tutti questi mercenari sono stati inviati a Kiev per reprimere le insurrezioni popolari contro la giunta di Kiev nel Sud e nell’Est dell’Ucraina“.
Pollai da arrostire
Il piano per la costruzione dell’Ucraina come Stato dell’apartheid, “Israele dell’Europa orientale”, un enclave fondamentalista per sfruttare rancori storici e odi etnici, è a buon punto. Il massacro del 2 maggio 2014 ad Odessa è solo l’inizio. Sono passi evidentemente destinati a portare le forze russe in Ucraina orientale per fermare la dichiarata politica della pulizia etnica di Kiev. La censura sulla stampa occidentale, in particolare sull’uso di armi chimiche contro i separatisti a Odessa e Donetsk, giustappone la retorica dell’occidente riguardo all’uso delle WMD in Siria e altrove. In una dichiarazione rilasciata oggi: “La dichiarazione ufficiale del Ministero degli Esteri della Repubblica Popolare del Donetsk alle autorità di Kiev riguardanti l’uso di armi chimiche, il 6 maggio 2014 nella città di Marjupol, per mano di unità armate sotto l’autorità di Kiev, che durante l’assalto del consiglio comunale hanno usato armi chimiche di tipo sconosciuto. I difensori del Consiglio Comunale lasciarono il posto per le armi chimiche. Molti sono stati feriti alle vie di respirazione con conseguenze sulla salute e pericolo di vita… Il suddetto caso di uso di armi chimiche da parte delle autorità di Kiev, rientra pienamente nella definizione della “Convenzione su proibizione di sviluppo, produzione, immagazzinaggio ed uso di armi chimiche” (vedasi sezione “Definizioni e criteri”, comma 1)“. Così, le stesse armi indicate da Seymour Hersh nell’impiego di al-Qaida e dei suoi affiliati contro il popolo siriano, ora appaiono in Ucraina. Con questo anche noi notiamo il flusso di combattenti di al-Qaida/al-Nusra. addestrati dalla CIA. Coloro che credono che non si rivolteranno contro i loro padroni, sbaglieranno di nuovo calcolo.
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Gordon Duff è un marine veterano della guerra del Vietnam, che ha lavorato per decenni sulla questione dei veterani e prigionieri di guerra, ed è consultato dai governi sulla sicurezza. E’ capo-redattore e presidente del consiglio di Veterans Today, per la rivista online “New Oriental Outlook“.

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

IL PERICOLO DEI VACCINI: I FATTI NON MENTONO...

IL PERICOLO DEI VACCINI: I FATTI NON MENTONO...

naturalnews
tradusiu de Sa Defenza



Ricordate la "pandemia di influenza suina" del 2009 - quando dissero che avrebbe minacciato milioni di persone non vaccinate? Naturalmente, se chiediamo all'industria farmaceutica, informazioni sulla campagna di vaccinazione sull'influenza suina, ci risponderebbero che è stato un 'grande successo'.
Sfortunatamente, secondo il National nel 2009 a motivo del H1N1 Flu Survey, si stima che 46 milioni di persone siano state indotte a credere che un vaccino antinfluenzale fosse la loro unica speranza.

La sanità moderna è gestita da organizzazioni criminali.
Come si spiegherebbe altrimenti l'uso di tattiche da paura per  convincere la gente che le iniezioni chimiche  rafforzano l'immunità e prevengono le malattie?
Tutti i vaccini sono contaminati da sostanze mortali
Ora so che la dichiarazione di cui sopra suona in modo 'radicale'; alcuni possono anche accusarmi di essere un 'teorico della cospirazione'. 


Ma resta il fatto che esperti medici - con molta più conoscenza suii vaccini di me - hanno ammesso abbastanza per convincermi ad evitare i vaccini - fino a quando sia esca un metodo più sicuro di consegna. 

Ricordate ciò che ha detto una volta sul vaccino contro l'epatite B? Dr. Maurice Hillerman, una volta di fronte ad una videocamera, ha ammesso che i vaccini dell'epatite B  della Merck *- erano contaminati con un virus - ed ha causato l'epidemia dell'AIDS negli Stati Uniti. 
A proposito, ha continuato a dire che tutti i vaccini Merck sono contaminati con cancro e altri virus.

Il Dr. Larry Palevsky, in una scheda certificata del pediatra a NY , ha   vaccinato i suoi pazienti - finché notò che i pazienti avevano perso il controllo del movimento dei loro occhi, insospettitosi del fatto iniziò una ricerca  sull'argomento. Ha scoperto, che tutti i vaccini sono contaminati da virus che essendo  troppo piccoli non possono essere assolutamente individuati ne rimossi. 
Egli ha deciso di non trattare più i suoi giovani pazienti con vaccini, proprio a motivo delle conseguenze riscontrate che hanno provocato con  lesioni neurologiche e autismo correlato dai vaccini.

Ed, infine, uno degli scienziati più citati al mondo - Dr. Garth Nicolson - ha un serio avvertimento per chiunque voglia vaccini. Come un biologo cellulare, editore di 600 pubblicazioni mediche e scientifiche peer-reviewed, ed editore di oltre 14 libri (le sue credenziali sono conosciute nel mondo), il Dr. Nicolson non sta solo dicendo che i vaccini sono contaminati da micoplasma**, e avverte che sono negli Stati Uniti . 

La guerra batteriologica dei vaccini con micoplasma  causano malattie croniche

Faresti meglio a sedersi per questo. Dr. Nicolson - President, Chief Scientific Officer e Research e Professore presso Institute for Molecular Medicine - afferma che il "micoplasma è un batterio, ma è un batterio senza parete cellulare, quindi è un batterio che  ha perso molto del suo primitivo; le informazioni genetiche, dipendono dall'ospite per sopravvivere e crescere.
Ma, ecco la notizia scioccante. Secondo il Dr. Nicolson, ' il micoplasma a volte è  geneticamente generato per essere usato come arma  non-letale nella guerra biologica'.  Ad esempio, Gardasil - promossa dall'industria farmaceutica come un modo per 'proteggere sia tuo figlio e tua figlia da certe malattie HPV-correlate "- è contaminato con una versione artificiale (geneticamente modificato), del DNA di HPV. 
Questo è lo stesso virus che doveva proteggere, ma  ora minaccia il DNA sano dei nostri figli con una versione malata. Bisogna fermare la follia. Prima e di farsi vaccinare - educate voi stessi a prendere una decisione informata. La tua vita dipende da questa decisione. 

Ospite di questa settimana: Mary Tocco , ricercatrice sui vaccini ed educatrice di salute olistica. Scopre  ciò che l'industria dei vaccini nasconde alla popolazione in generale. 

Il 25 maggio Mary Tocco che è nel campo dell'assistenza sanitaria naturista, da oltre 32 anni, e ha trascorso 23 anni nella gestione e la promozione di una clinica chiropratica del Michigan. 
Ha poi aperto con il figlio il DR ReneeTocco,  Vitality  Health , a Charleston, SC nel 2004. E' Co-fondatore della American Chiropractic Autism Board e sta aiutando a gestire una speranza per l'autismo, Hope For Autism, BioNutritional Training Conferences
E'  conduttrice  radiofonica di "Healing Our World" da ascoltare su Republic Broadcasting Network Internet e sulla TV satellitare. 
Il programma si concentra su ciò che si sta facendo nel mondo per i malati, sui metodi di guarigione naturali e la responsabilizzazione delle persone che fanno la differenza nel loro mondo. 
Educazione è potere. 

Una scioccante statistica sui vaccini! Il 61% di tutti i tumori umani (scoperti nelle autopsie)  contiene il virus della scimmia SV40 - che è riconducibile al vaccino dell'antipolio degli anni 50 e '60. 
Fai di tutto per non diventare una statistica sui vaccini. 


note de sa defenza:

* Merck è un’azienda leader specializzata in prodotti innovativi, di qualità superiore e ad alta tecnologia, nei settori chimico farmaceutico. Circa 38.000 dipendenti operano in 66 paesi per migliorare la qualità della vita dei pazienti, favorire il successo dei nostri clienti ed aiutare a rispondere alle sfide globali.
Merck è la società farmaceutica e chimica più antica al mondo. Sin dal 1668 il nostro nome vuol dire innovazione, successo imprenditoriale e responsabilità sociale. Ancora oggi la famiglia fondatrice detiene la quota di maggioranza della Società. da merck.it
**micoplasmi (o mollicutes) sono batteri appartenenti all'Ordine dei Mycoplasmatales e alla Famiglia dei Mycoplasmataceae, dalle caratteristiche molto peculiari. Sono assimilabili per la maggior parte delle caratteristiche ai Bacteria Gram-positivi il cui DNA abbia un basso contenuto in basi GC, i Firmicutes. da Mycoplasma

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte sadefenza e l'autore della traduzione Vàturu  

venerdì 23 maggio 2014

SIRIA SI CONTINUA A MENTIRE E LA GENTE MUORE PER MANO DELL’OCCIDENTE CHE ARMA DEGLI ASSASSINI NATI..

In Siria si continua a combattere e morire, l’ex ambasciatore francese non ce la fa più e si sfoga, in maniera drammatica…


di Michel Raimbaud -
almanar.com

L'ex ambasciatore di Francia, docente presso il Centro Studi telegrafici e Strategici (CEDS), insignito della Legion D’Onore, ufficiale dell’ordine Nazionale del Merito, ex consigliere diplomatico e ministro in Brasile.

Adesso che iniziano a sciogliersi le lingue nessuno può continuare ignorando che la denominata  opposizione è ricorsa alle armi senza aspettare di vedersi sorpassata dai selvaggi yihadisti (integralisti islamici)  che stiamo vedendo in azione da circa 2 anni.  

Questa chiamata opposizione era già ricorsa alla provocazione così come alla violenza ed al terrorismo dai primi giorni della crisi. Era impossibile vedere, di conseguenza, che la predestinavano a convertirsi nel legittimo rappresentante del popolo siriano. Ma così lo avevano deciso i sottili personaggi che ci governano, credendosi i padroni del mondo. 

E  questi personaggi vanno ancora più lontano in materia di cinismo nel mantenere il silenzio sugli orrori perpetrati dai jihaddisti moderati ed i terroristi democratici ed attribuire poi al regime la responsabilità per il calvario che oggi vivono i siriani.

Tuttavia i siriani, nella loro grande maggioranza- e basta ascoltare gli innumerevoli testimoni per convincersi di questo-  vedono solo una soluzione per uscire da questo inferno: l’Esercito Nazionale, il cui intervento – dicano quello che vogliono dire i falsari che dissimulano le verità scomode- viene desiderato e non temuto, e rappresenta l’unica speranza di salvezza.  

L’Esercito Arabo Siriano, che è composto da reclute, simboleggia l’unità della Nazione, Assieme al presidente Bashar al Assad, l’Esercito Nazionale siriano è la garanzia della personalità dello Stato e delle sue istituzioni.

I residenti dei quartieri coinvolti nella disgrazia della “rivoluzione”, stabiliscono spontaneamente la differenza tra l’esercito regolare ed i selvaggi mercenari che pretendono di imporre una legge di altri tempi e non ci sono dubbi. Questo si riscontra quando scattano le foto per immortalare l’accoglienza che dispensano ai loro soldati che li liberano dei supposti “liberatori”, come successo recentemente ad Homs.

L’inganno è durato per troppo tempoBisogna smettere di mentire ai francesi ed abbandonare la difesa di una causa indifendibile. La Francia, che già ha partecipato attivamente alla destabilizzazione della Libia, non può continuare ad essere complice della distruzione della Siria, non può continuare ad essere complice della distruzione della Siria, non può seguire ad appoggiare in Siria i terroristi che dice di combattere in Africa, non può perseguire al Boko Haram in Nigeria ed ignorare il martirio che i suoi amici yihaddisti infliggono alla città siriana di Aleppo. 

Questa schizofrenia è semplicemente indecente.
Aleppo è un caso degno di studio. Già da circa 2 anni che la capitale economica della Siria si trova sotto assedio ed è parzialmente occupata da una “rivoluzione armata” la cui difesa non può assumere nessuna persona decente. La popolazione di Aleppo viene castigata perché non ha accettato di appoggiare la “rivoluzione” di questi miliziani.

Con un aperto e forte appoggio di un regime turco che ha gettato la maschera e perso la ragione, yihaddisti, terroristi e mercenari –che spesso provengono dal Caucaso e dall’Asia Centrale- si sforzano per bruciare la resistenza alla popolazione di Aleppo. 

Adesso sappiamo che le “grandi democrazie” non sono molto scrupolose nella selezione dei propri alleati e già si può comprovare che neppure dubitano nel presentare la Yihad come una guerra per la libertà e per i diritti umani (e delle donne).

I ragazzi del Fronte al Nursa, succursale di al Quaeda nella regione, “stanno facendo un buon lavoro”, secondo quanto di è arrischiato a dire un ministro francese (ministro degli esteri) che rimarrà negli annali (Laurent Fabius). Questa fine osservazione, che potremmo estendere quanto più sulla bocca di qualche analista da bancone di bar, suona abbastanza inappropriata in bocca al capo della diplomazia di una “grande democrazia” che passa la sua vita dando lezioni ad altri paesi.
Non lo sapevamo”, diranno gli stessi che mai hanno voluto sapere. 

Questa frase ci porta molti ricordi.

Sapere che? Che gli abitanti di Aleppo si trovano sistematicamente vittime della fame e della sete che gli impongono i ribelli che li utilizzano come ostaggi ed i loro padroni turchi, ugualmente promotori del saccheggio e del furto alla Siria delle fabbriche intere trasferite ( in Turchia)? Che gli abitanti di Aleppo sono stati privati dell’acqua potabile, dell’elettricità, degli alimenti, delle medicine per un capriccio dei “liberatori” senza che la famosa “comunità internazionale”(che riunisce gli europei e gli statunitensi “dell’asse del bene”) non dica neppure una sola parola - sembra che sia tutta impegnata nella ricerca della scolaresca sequestrata in Nigeria.

Non abbiamo ascoltato neanche una parola su Aleppo dalla bocca delle ONG, né quelle della Croce Rossa, né quello dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati , né da navi Pillay (capo dell’Alto Commissariato dell’ONU per i Diritti Umani), né dall’ineffabile Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU, né dal placido signor Ban Ki Mon(segretario generale dell’ONU) e dai pupazzi del più citato “diritto umanitario” per denunciare il blocco (instaurato vicino Aleppo) con la complicità degli Stati che si dicono “grandi”.

Forse che non lo sapevamo?Non c’è bisogno di essere ministro, responsabile politico, intellettuale o giornalista per informarsi e annullare il muro dell’indifferenza selettiva, della disinformazione di massa, della menzogna collettiva. Basta essere una persona ragionevolmente onesta. 

Sarà questa una specie in via di estinzione e i nostri paesi, tanto soddisfatti di se stessi e tanto inzuppati di devozione quando si tratta di difendere diritti e libertà nei paesi degli altri?
Le vittime della guerra universale che si sta sviluppando contro la Siria (di sicuro la metà di queste vittime provengono dall’Esercito siriano, dalle forze di sicurezza e dai comitati di difesa)sono morti vittime della barbarie, della menzogna, dell’indifferenza.

Non lo sapevamo, andranno a dire. Si, si lo sapevano! Lo sapevano incluso tanto bene che, di forma cosciente e sistematica, si sono dedicati ad avvolgere i propri concittadini in una nube opaca di affermazioni false, di verità e bugie, di falsi valori, di ingannevoli figure.

Chi si azzarderà a chiedere loro conto delle menzogne? Rimarranno impuniti, come sempre succede, per essere tanto potenti e tanto numerosi? 
Se soltanto uno di loro fosse preso di mira da un processo presso la Corte Penale Internazionale, come potrebbe esserlo un africano o un arabo qualunque, ci restituirebbe qualche speranza in termini di valori che vediamo ogni giorno calpestato e calpestato da coloro che li usano per nascondere la propria bassezza.

Fonte: Al Manar
Traduzione di Luciano Lago
Homs

giovedì 22 maggio 2014

Nuovo studio: Mangiare con una dieta biologica per una sola settimana può ridurre i livelli dei pesticidi del 90%

Nuovo studio: Mangiare con una dieta biologica per una sola settimana può ridurre i livelli dei pesticidi del 90%

naturalnews.
Tony Isaacs
Tradusiu de Sa Defenza



Un nuovo studio dovrebbe essere pubblicato nell'edizione di luglio 2014 del Journal of Environmental Research  ed ha scoperto che il mangiare una dieta biologica per una sola settimana può ridurre i livelli di pesticidi negli adulti di quasi il 90%. Lo studio conferma i risultati di uno studio del 2006 sui bambini ed ha scoperto che le diete organiche abbassano notevolmente i livelli di pesticidi organofosforici nei bambinirisultati dello studio hanno importanti implicazioni nel ridurre l'esposizione ai pesticidi in un momento in cui gran parte dei nostri prodotti non biologici commerciali è pieno di pesticidi , nonché per il valore di consumare regolarmente prodotti biologici, soprattutto per i bambini.

Dettagli del nuovo studio

Lo studio è stato condotto da RMIT University ed è stato condotto dal Dr. Liza Oates. che ha scoperto che il dialkylphosphate urinario (DAP) ai livelli dei partecipanti erano inferiori all'89% quando avevano una dieta biologica per sette giorni consecutivi, rispetto ad una dieta convenzionale per lo stesso periodo di tempo. 

I DAP costituiscono circa dal 70% al 80% dei pesticidi organofosfati. 
Durante la fase organica, i partecipanti hanno consumato, in media, il 93% di alimenti biologici - tra cui 83% "certificati biologici" e il 10% di cibo "probabile biologico". Il Dott Oates ha detto che il forte calo dei livelli dei pesticidi organofosforati dipende dal fatto che la fonte della maggior parte dei pesticidi viene dal consumo alimentare

Tuttavia, ha anche riconosciuto che potrebbe provenire da altre fonti, come l'inalazione e assorbimento cutaneo. La ricerca ha collegato una serie di problemi di salute con i pesticidi, tra cui il cancro e problemi al sistema nervoso centrale. Il Dott. Oates ha detto che quest'ultimo non è sorprendente, dal momento che "molti di questi agenti sono stati inizialmente sviluppati come gas nervini per la guerra chimica." In un recente studio pubblicato sulla rivista Pediatrics , i ricercatori hanno trovato che i bambini che hanno alti livelli di residui di antiparassitari sono il 93% con più probabilità di avere l'ADHD.

I pesticidi nella nostra produzione

Gran parte della nostra produzione è contaminato con livelli significativi di pesticidi. Secondo l'Environmental Working Group (EWG), che ha appena rilasciato la sua lista dei carichi di pesticidi  su frutta e verdura , le mele sono risultate le peggiori di tutti. 

Mele coltivate convenzionalmente più venduti negli Stati Uniti sono trattati con difenilamina (DPA), un prodotto chimico antiparassitario che aiuta anche a prevenire l'imbrunimento e consente alle mele che si trovano in celle frigorifere di mantenerle "integre" anche un anno intero prima che si vendano nel vostro negozio locale. Il problema è che, il più le mele rimarranno inattesa in frigorifero , il più DPA penetra nel frutto

Uno studio sul metabolismo del DPA nelle mele trattate, si pensa che il DPA penetri dalla buccia nella polpa del frutto, e dopo 40 settimane, la polpa contiene 32% dei residui di antiparassitari. Nel 2010, gli scienziati USDA hanno testato mele crude e trovato DPA sul 80% della frutta testata
Gli altri prodotti presenti nel EWG* la "sporca dozzina" per il 2014: fragole, uva, sedano, pesche, spinaci, peperoni dolci, pesche noci importate, cetrioli, ciliegie pomodori, piselli e patate. Ognuno di questi contiene un certo numero di residui di pesticidi e ha alte concentrazioni di pesticidi rispetto ad altre voci produrre. 

Ovviamente, il piano di dieta sana è quello di passare a prodotti biologici certificati (oppure far crescere, da te stesso nel giardino, la tua frutta e la verdura biologica) per contribuire a ridurre esistente livelli di pesticidi e quindi continuare a consumare prodotti biologici per evitare livelli di pesticidi di costruire di nuovo in futuro. Ironia della sorte, mele biologiche, che sono privi di pesticidi sono alcuni dei migliori frutti quando si tratta di rimuovere pesticidi e altre tossine, soprattutto quando le mele sono tagliate e ha permesso di cambiare colore in marrone, e di conseguenza produce pectina, un ottimo disintossicante. 

note
* il paniere di riferimento

Fonti l'autore:

http://medicalxpress.com

http://www.sciencedirect.com

http://www.ncbi.nlm.nih.gov

http://www.naturalnews.com

http://www.ewg.org

http://www.tbyil.com

http://science.naturalnews.com


Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte sadefenza e l'autore della traduzione Vàturu  

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Tony Isaacs, is a natural health author, advocate and researcher who hosts The Best Years in Life website for those who wish to avoid prescription drugs and mainstream managed illness and live longer, healthier and happier lives naturally. Mr. Isaacs is the author of books and articles about natural health, longevity and beating cancer including "Cancer's Natural Enemy" and is working on a major book project due to be published later this year.

Mr. Isaacs also hosts the Yahoo Oleandersoup group of over 2600 members and the The Best Years in Life Radio Show" on Wolf Spirit Radio.




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