Le leggi del futuro Stato Sardo (ipotesi)
Perché la democrazia (quella Vera e Viva, non quella delegativa) funzioni in maniera corretta, riteniamo che sia necessario adottare un concetto di giustizia comprensibile a tutti, essenziale, chiaro, locale, e senza leggi scritte.
Passa per corretto il principio che leggi che non contengano elementi socialmente giusti, o siano generate da logiche corporative, settarie, personalistiche, incomprensibili alla stragrande maggioranza della popolazione, sono da rigettare senza indugio.
Ci si domanda a cosa servano le leggi scritte.
L’aggiunta di norme scritte, postille, distinguo, codici, rimandi, precisazioni, parzializzazioni, non fa altro che rendere l’esercizio della giurisprudenza ingessato, non fruibile in maniera inequivocabile, macchinoso e in definitiva non funzionale agli scopi che una vera giustizia debba avere tra i suoi fini istituzionali, cioè il corretto riconoscimento dei diritti personali e collettivi.
Non può esistere serenità e democraticità in mancanza di giustizia, l'Uomo ha il diritto ed è tenuto a esprimere giustizia collettiva e personale in ogni sua decisione.
Leggi troppo macchinose generano dubbi sulle sentenze, mentre legiferare in maniera snella, eseguita con norme intuitive, non fanno altro che generare fiducia nella gente, che si riconoscerà in tal modo, più agevolmente, come facente parte attiva della società.