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Vladimir Putin (Getty Images)
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di
Maurizio BelpietroUn lettore, di cui non faccio il nome perché non mi ha dato l’autorizzazione, mi accusa di essere filo putiniano. La mia colpa? Durante la puntata di Dritto e rovescio di giovedì scorso ho detto di essere rimasto colpito dalle immagini di Putin in mezzo alla folla.
Non che le foto mi abbiano convinto che il presidente russo goda di grande popolarità, semplicemente quegli scatti e quei filmati hanno confermato che lo zar gode di buona salute.
Negli ultimi due anni lo hanno dato per morto più volte e quando non ne è stato annunciato il decesso lo si immaginava più di là che di qua, ossia gravemente malato, affetto da patologie che non gli avrebbero lasciato scampo. In realtà, Putin è vivo e vegeto e minaccia l’Occidente, oltre che l’Ucraina.
Ai miei occhi tutto ciò non lo fa sembrare diverso da quel che ho sempre creduto che sia, ovvero un uomo che con ogni mezzo, anche il più abietto e criminale, è determinato a conservare il proprio potere. Ma a prescindere da quel che penso del presidente russo e che ho espresso più volte, le immagini di lui sorridente ai concerti o fra la gente in fila al mercato mi inducono a ritenere che insieme a uomini, donne e bambini la guerra abbia ucciso anche l’informazione.