Sia chiaro che come Sardo libero  ritengo la
            ricontrattazione con la Repubblica Italiana un atto che vada
            visto  con un nuovo accordo fatto alla pari, tra soggetti
            contraenti diversi, due  Nazioni che eventualmente si
            accordano per esigenze pratiche di organizzazione  interna,
            dentro uno scenario largo che definisco come Europeo e  Mediterraneo.
      
        
           
      
        
          Il patto sottoscritto tra la  Sardegna e
            l’Italia, nato gatto e non leone, sessanta anni dopo,
              è  in gran parte
            decaduto in quanto la  classe politica sarda locale non lo
            ha sviluppato e tanto meno praticato. E così  come
            tutti i contratti sottoscritti e non rispettati, questi
               contratti di fatto decadono,
               proprio per il fatto che la
            società  Sarda
      
        
          ( Consulta Rivoluzionaria )  prende questo contratto e
            ne denuncia davanti alla legge la sua non attuazione,
            chiedendo la sua risoluzione e annullamento con la richiesta
            dei danni in caso  appunto ci siano stati.
      
        
           
      
        
          Non ci importa se sono stati i  politici sardi o
            quelli italiani a non averlo rispettato, essendo la Sardegna
            inserita dentro il quadro repubblicano italiano, unita
            politicamente alle  sue strutture di governo e di
            Giustizia, solo l’Italia è la colpevole, la sua
            partitocrazia, le sue istituzioni primarie, il suo
            Presidente della Repubblica,  garante di tutti i cittadini
            dentro la Res pubblica.
      
        
           
      
        
          I Sardi, dentro la Repubblica,  hanno acquisito la
            Cittadinanza, ma questa non significa nazionalità,
            appunto,  in quanto, la denominazione di Res pubblica
            significa luogo, casa e cosa di  tutti e non ha cambiato la
            differenza nazionale popolare dei sardi, ma avrebbe  dovuto
            consentirgli il riconoscimento di tutti i diritti
            sottoscritti dentro la  Costituzione legale in un luogo
            geografico delimitato, dentro il quale tutti i  cittadini
            abitanti potevano essere 
            riconosciuti uguali davanti alle istituzioni, sebbene
            di nazionalità o  religione 
            diversa. Ma così non è  stato.
      
        
           
      
        
          Non esiste la Nazionalità  italiana in senso
            uniforme dentro la Repubblica, l’Italia non è
            un luogo dove  abitano solo  gli
            italiani nati  nella penisola, ma essendosi costituita come
            Res pubblica essa è diventata un  luogo aperto dove
            vengono riconosciute le differenti nazionalità, come
            ad  esempio quella sarda, che con il riconoscimento in
              senso  di cittadinanza
            allargata può  liberamente abitare in Italia e
            viceversa, come qualunque altro cittadino di
            nazionalità diversa come un tedesco, un francese, uno
            spagnolo eccetera.., per  cui non è  abitando in Italia che si  diventa
            di nazionalità italiana, questa non può essere
            un arbitrio coercitivo  dello Stato a obbligare un cittadino
            abitante dentro la Repubblica a divenire di
            nazionalità diversa da quella di partenza. Non
            esistono nazionalità imposte,  arbitrarie, ma solo
            Cittadinanze condivise in libertà, nessuno può
            imporre  status differenti a quelli che già
            possiedono i Popoli in se, costruiti dentro  la propria
            storia, dentro i propri confini. 
      
        
           
      
        
           
      
        
          
            
              Statuto Speciale della Regione Autonoma della
                Sardegna – Titolo IV° - Art. 28 –
                L’iniziativa di fare le leggi spetta alla  Giunta
                Regionale, ai Consiglieri Regionali e a tutto il POPOLO  SARDO.
      
        
          
            
              
                 
      
        
          
            Perciò, essendo in
              presenza di un soggetto contraente  dichiaratamente
                identificato  come  il POPOLO
              SARDO, in Sardegna le leggi sono ad esclusivo appannaggio
              del popolo  SARDO e non del popolo Italiano…
            
              .  
          
            
              
                 
              ( VERBO  VOLANT,
                  SCRIPTA   MANENT…)
      
        
          
            
              
                 
      
        
          La sottoscrizione di un patto  politico non è
            un atto di proprietà… La sottoscrizione di un
            contratto politico  obbliga al suo rispetto tutti e due i
            contraenti, quando uno dei due lo rompe,  viene meno tutto
            il patto e chi ha subito il danno del non rispetto del
            patto,  ha il dovere di mettersi al riparo dai guai causati
            dalla parte che non lo ha  rispettato.
      
        
           
      
        
          Lo Stato italiano non è il  padrone della
            Sardegna, non è il proprietario della vita del Popolo
            Sardo, il  popolo Sardo non è nato “schiavo di
            Roma”… lo Stato Italiano si ricordi che la
            Sardegna è stato il perno centrale nella costruzione
            della Repubblica, e appunto  come primo attore e contraente
            il patto, dentro la Storia, seppur inconsapevole,  potrebbe
            di fatto, uscire dalla repubblica appunto denunciando
            l’Italia di  fronte alla Corte Europea di giustizia
            per aver disatteso e non reso praticabile  quel patto nato
            per unire dentro un luogo con una cittadinanza condivisa,
            con  leggi simili anche in tanti altri territori circostanti
            in  Europa.
      
        
           
      
        
          La Cittadinanza italiana è stata  soppiantata
            da quella Europea, Noi Popolo dei Sardi possiamo integrarci
            meglio,  in maniera rapida, liberi, indipendenti e
            interdipendenti, dentro questo  scenario molto appetibile
            per il nostro modo di essere e per la nostra economia
            interna che si potrebbe finalizzare dentro un marchio di
            qualità delle  produzioni ma anche dentro quel futuro
            economico possibile, attento alle  questioni ambientali.
      
        
           
      
        
          Ma l’Italia ha di fatto  contravvenuto in
            maniera spudorata al rispetto delle differenti Nazioni
            dentro  la Res pubblica, contravvenendo al patto socio
            – costitutivo dentro la  Repubblica, utilizzando la
            Sardegna per pagarsi i danni dell’ultima guerra
            mondiale, vendendosela ai vincitori del conflitto,
            militarizzandola come non  mai, riducendola alla fame,
            stravolgendone il suo tessuto sociale primario, come
            l’agricoltura e la pastorizia, e con le sue
            Istituzioni corrotte, i sindacati,  le televisioni italo
            regionali presenti in Sardegna, sta cambiando la
            soggettività Nazionale propria del Popolo Sardo, da
            cittadinanza italiana  condivisa, in nazionalità
            italiana coatta e  repressiva.
      
        
           
      
        
          Per cui Noi, POPOLO SARDO,  dichiariamo
            unilateralmente la cessazione del patto che ha unito per
            sessanta  anni la Sardegna con la Repubblica Italiana,
            motivo principale il suo mancato  rispetto e la mancata
            attuazione dentro lo scenario sardo autoctono, con lo
            svuotamento totale dei diritti dei sardi privati di una
            propria soggettività  popolare messa in atto dalla
            partitocrazia italica con la complicità dei  politici
            locali ascari e ladroni.  Inoltre, in presenza di un tempo
            storico  completamente diverso, questo patto non è
            più praticabile, ne tantomeno soggetto  a revisione
            in chiave unitaria con la Repubblica Italiana ma rivisto
            completamente dentro uno scenario nuovo, allargato, di tipo
            europeo e  mediterraneo.
      
        
           
      
        
          Nasce così il primo trattato  Internazionale
            della Nazione Libera Sarda, apripista verso quelle
            realtà  popolari che come Noi ambiscono alla loro
            libertà, alla loro soggettività  Nazionale,
            una nuova maniera di approccio alla situazione storica in
            cui  l’Europa si ritrova, dentro una crisi economica
            irreversibile e che soltanto un  nuovo sentimento di
            appartenenza può far rinascere la speranza di un
            periodo  migliore, le differenze dei Popoli, la loro voglia
            di essere protagonisti dentro  un nuovo periodo storico,
            l’Europa e il Mediterraneo dei popoli liberi che
            lavorano e prosperano tutti insieme. 
      
        
           
      
        
           
      
        
           
      
        
           
      
        
          
            
              PRIMA AZIONE da portare avanti  in pratica nella
                realizzazione del progetto di indipendenza da parte del
                movimento Sardigna Natzione: 
      
        
          
              
      
        
          A - Sardigna Natzione supportata  dalla Consulta
            Rivoluzionaria e da tutto il Popolo Sardo dovrebbe
            denunciare la  rottura del patto costituente dentro la
            Repubblica, causato dallo Stato, aprendo  un doppio binario
            di lotta, uno è la conseguente denuncia legale di
            fronte al  Tribunale Italiano e alla Corte Costituzionale
            Italiana, fino alla Presidenza  della Repubblica, e in
            seguente battuta verso la Corte 
            Europea di  Giustizia.
      
        
           
      
        
          B – Sardigna Natzione dovrebbe  lanciare la
            scrittura in chiave indipendentista di un nuovo Statuto
            internazionale scritto dal POPOLO SARDO con riferimento il
              quadro  politico europeo,  mediterraneo;
      
        
           
      
        
          C – Le modifiche o la  riscrittura totale dello
            Statuto Speciale della Sardegna si può attuare
            attraverso un referendum con la sottoscrizione di ventimila
            firme. ( Statuto  Speciale titolo 7° – art.54
            – revisione statuto)
      
        
           
      
        
           
      
        
          Proposte da  sviluppare…
      
        
           
      
        
          La scrittura dello Statuto  Internazionale della
              Nazione Libera Sarda dovrebbe contenere  diverse  disposizioni:
      
        
           
      
        
          
            
              1.
          
            
                     
      
        
          Il Popolo Sardo è l’unico soggetto
            contraente che  dispone del suo Status Popolare e Nazionale,
            con il suo patrimonio costituito  territorialmente dentro
            l’isola, comprensivo delle isole minori, con il suo
            mare  fino alle 15 miglia territoriali, tutti questi sono
            una proprietà giuridica  inalienabile del Popolo
            Sardo, solo esso ne può disporre avendo costituito di
            fatto la propria Libera soggettività Nazionale,
            Europea e  Mediterranea.
      
        
           
      
        
          
            
              2.
          
            
                     
      
        
          Il Popolo Sardo presente alla data della  riscrittura
            dello Statuto Internazionale della Nazione Libera Sarda,
              viene considerato quello
            autoctono ma  anche chiunque vorrà adottare il suo
            status di cittadinanza in Cittadinanza  Sarda
            Euromediterranea. ( C.S.E )
      
        
           
      
        
          
            
              3.
          
            
                     
      
        
          La Nazione Libera Sarda, con riferimento
            l’Europa  e il Mediterraneo, sottoscriverà
            accordi di amicizia e trattati di natura  economica con
            qualunque altra Nazione che riconoscerà con trattato
            internazionale la Nazione Libera Sarda, così da poter
            eventualmente essa stessa  riconoscere altre Nazioni non
            libere, anche se imprigionate dentro altro  Stato.
      
        
           
      
        
          
            
              4.
          
            
                     
      
        
          La Nazione Libera Sarda, costituita, riconosce  tutti
            i trattati internazionali sui diritti dell’uomo, delle
            donne, dei bambini  e dei popoli, e chiederà di far
            parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite
              ONU,  mettendo a disposizione
            ciò  che potrà essere utile
            all’occorrenza per gli scopi umanitari  dell’organizzazione.
      
        
           
      
        
          
            
              5.
          
            
                     
      
        
          La Nazione Libera Sarda ha il diritto di stampare  e
            battere propria moneta, (Euromediterraneo Sardo )  valido esclusivamente dentro il suo
            mercato territoriale  interno,
            ritenendo comunque valide le altre monete europee,
            internazionali, agganciandole  al cambio valutario da
            precisare in seguito.
      
        
           
      
        
           
      
        
           
      
        
           
      
        
          Altre norme in base alla  riscrittura dello Statuto di
            Autonomia da proporre attraverso referendum e che  io da
            indipendentista aborro, ma che porterei avanti come un
            tentativo di far  morire lo Statuto Sardo GATTO per
            farlo rinascere come Carta dei Diritti  del Popolo
              Sardo,  
            Statuto Sardo  LEONE.
      
        
           
      
        
          (
          
             L’indipendenza nella  interdipendenza).
      
        
           
      
        
          
            
              1.
          
            
                     
      
        
          Il popolo Sardo avoca a se il suo Status  Nazionale
            Popolare, e  aderisce  dentro la
            forma giuridica della Repubblica Italiana solo attraverso
            referendum  popolare confermativo che abbia il risultato
            superiore del 65%, da tenersi ogni  dieci anni,  e in caso che  l’adesione non
            venga confermata potrà aprire liberamente e
            legalmente ad una sua  riorganizzazione politica interna
            attraverso una costituente per  l’indipendenza  Nazionale. Il  presente articolo
            è immodificabile in sede legislativa e nemmeno con  referendum.
      
        
           
      
        
          
            
              2.
          
            
                     
      
        
          Il popolo Sardo, La Nazione Autonoma della  Sardegna,
            in caso di adesione alla Repubblica Italiana, ha competenza
            assoluta  sulla Scuola Primaria, sulla Scuola Secondaria,
            sui programmi scolastici, sui  testi dei libri, e sulla
            lingua, che durante questo primo processo di  apprendimento
            sarà paritariamente bilingue.
      
        
           
      
        
          
            
              3.
          
            
                     
      
        
          Il popolo Sardo, la Nazione Autonoma Sarda, in
            accordo con la Repubblica Italiana, ha il diritto di
            incassare tutte le tasse  dentro il proprio territorio,
            attraverso lo sportello unico fiscale nazionale  della
            Sardegna, comprese le tasse di competenza statale della
            Repubblica  Italiana, comprese anche le accise totali sulle
            intere produzioni fatte in  Sardegna, stabilendo una quota
            unica di compartecipazione da versare alla  Repubblica nella
            misura del 20% sulle accise totali prodotte alla fonte in
            Sardegna e del 10% di tutte le altre tasse riscosse sul
            territorio Sardo anche  se di diritto della Repubblica.
      
        
          
             
      
        
          
            
              4.
          
            
                     
        
          
            Il popolo Sardo, la Nazione
              Autonoma Sarda, fuori dalla  organizzazione sportiva della
              Repubblica Italiana, ha diritto di fondare un suo
              organismo sportivo, ( F.OL.S. ) riconosciuto dentro le
              Olimpiadi, che possa  rappresentare in tutte le discipline
              sportive la Nazione Sarda con i suoi atleti  e la sua
              bandiera Quattromori. 
      
        
          
             
      
        
          
            
              5.
          
            
                     
        
          
            Il popolo Sardo, la Nazione
              Autonoma Sarda, essendo  territorialmente una isola, ha
              diritto inalienabile di utilizzare per gli scopi
              commerciali tutto il suo mare prospiciente dentro le 15
              miglia marine,  controllando le acque internazionali
              eventualmente assieme ad una coalizzazione  di tipo
              militare internazionale euromediterranea attraverso
              trattato  internazionale pubblico sottoposto in Sardegna a  referendum.
      
        
          
             
      
        
          
            
              6.
          
            
                     
        
          
            Il Popolo Sardo, la Nazione
              Sarda, detiene il potere  politico di rappresentanza
              Nazionale del Popolo Sardo dentro la Camera ed il  Senato
              della Repubblica Italiana, senza partiti politici
              italiani, stesso e  identico modo anche dentro le elezioni
              dell’Esecutivo Nazionale interno in  Sardegna, in
              cui si fa divieto di presentare liste con simboli non
              rappresentanti gli esclusivi interessi del Popolo Sardo e
              della Nazione  Sarda.
      
        
          
             
      
        
          
            
              7.
          
            
                     
        
          
            La Nazione Sarda ha il
              diritto di essere rappresentata  dentro la Comunità
              Europea con la elezione di quattro  propri Rappresentanti, senza tessere
              di  partito, essendo inclusa dentro un proprio distretto
              euro-  elettorale.
      
        
          
             
      
        
          
            
              8.
          
            
                     
        
          
            Il Popolo Sardo, la Nazione
              Sarda, stabilisce le cariche  di rappresentanza Nazionale
              propria attraverso elezioni libere dove qualunque
              cittadino Sardo possa concorrere nel limite assoluto dei
              due mandati, senza  obbligo di appartenenza a partiti, con
              Liste apartitiche, dentro la propria
              responsabilità morale e personale.
      
        
          
             
      
        
          
            
              9.
          
            
                     
        
          
            Il Popolo Sardo, ha diritto
              di licenziare qualunque  rappresentante politico eletto
              alla Camera in Italia e anche in Sardegna,  che si sia macchiato di reati contro
              l’Amministrazione pubblica, di reati contro la
              persona, di malversazione,  attraverso denuncia penale
              collettiva seguita da riscontro oggettivo che una  volta
              dimostrata la fondatezza obbliga il rappresentante
              politico a lasciare la  carica anche se non sopraggiunto
              l’arresto  giudiziario.
      
        
          
             
      
        
          
            
              10.
          
            
                   
        
          
            Il Popolo Sardo, la Nazione
              Sarda, si doterà di una  propria Guardiania
              Interna, escludendo tutte le forme militaresche atte alla
              repressione delle istanze popolari, queste saranno
              esclusivamente sotto il  controllo dei Giudici che in
              Sardegna gestiranno l’intero apparato Legislativo,
              comprese anche tutte le leggi di rango internazionale in
              merito ai diritti  inalienabili dei popoli dentro lo
              scenario  euromediterraneo.
      
        
          
             
      
        
          
             
      
        
          
            Conclusioni.
      
        
          
            I  tempi e i contesti storici cambiano
              e ci  consegnano i nuovi compiti da svolgere nella
              Consulta rivoluzionaria,  l’insofferenza della gente
              comune verso i partiti politici italiani, debbono  farci
              prendere coscienza e portare dentro questo nuovo contesto
              storico, quel  nostro sentimento di giustizia, di
              libertà e prosperità per la nostra povera
              Sardegna, soltanto unendo tutti quanti, dentro
              l’ideale potremo anche trovare  gli uomini giusti
              che insieme organizzano una vera azione per far si che la
              Lotta di Liberazione Nazionale della Sardegna si appropri
              di quel soggetto che  fino a oggi gli è
              mancato…il Popolo Sardo unito che vuole davvero
              perseguire ed  ottenere la sua libertà e il suo
              benessere attraverso 
              l’Indipendenza Nazionale. 
      
        
          
            SALUTI….. 
documento a titolo personale    
   
|  | 
| Alessandro Manca con Elisabetta allo sciopero del 7 novembre con la Consulta Revolutzionaria 
 |