Non siamo nuovi, a Sa Defenza, alla pubblicazione di traduzioni , con oggetto i malanni procurati ai popoli dalla multinazionale Monsanto, riceviamo sempre dagli amici canadesi di Globalreserch vari interessanti studi da loro pubblicati giornalmente, essendo un riferimento per tutti i movimenti impegnati nella lotta contro la produzione di morte fatta dalle varie multinazionali di biotecnologie e chimiche, nel mondo.
Vi rimandiamo ad altri articoli che abbiamo già messo sullo stesso argomento per approfondimenti e per crescere in informazioni utili, vi invitiamo a leggere anche questi articoli che abbiamo pubblicato tempo fa.
Monsanto: 50 anni di scandaliMonsanto: i veleni nel mondoA chi dovreste credere quando si tratta della sicurezza di cibi geneticamente modificati?Controllare il primo anello della catena alimentare: le sementiSA DEFENZA
"Diarrea, eruzioni cutanee, depressione, malattie della tiroide, insufficienza renale, cancro": Monsanto Roundup è Collegato al Boom globale di Celiachia e intolleranza al glutine.
Come mostrato da un nuovo, Celiachia, intolleranza al glutine e sindrome del colon irritabile sono in crescita in tutto il mondo, una crescita che si verifica parallelamente a quella dell’uso dell’erbicida al glifosato (Roundup). La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Interdisciplinary Toxicology.
"La celiachia, e più in generale l’intolleranza al glutine è un problema in crescita a livello mondiale, ma soprattutto in Nord America ed Europa dove si calcola attualmente ne soffra il 5% della popolazione. I sintomi includono: nausea, diarrea, eruzioni cutanee, anemia macrocitica e depressione. È un disturbo multifattoriale associato a numerose deficienze nutrizionali così come a patologie nella riproduzione e ad un aumentato rischio di disturbi alla tiroide, danni renali e cancro. Nella presente ricerca sosteniamo che il glifosato – l’ingrediente attivo dell’erbicida Monsanto Roundup® – sia la più importante causa di questa epidemia".
[Qui l’intera ricerca].
Il recente studio condotto da Samsel e Seneff collega il Roundup® al grande aumento nel numero di casi di celiachia. Una stima recente suggerisce che nel Nord America e nell’Europa Occidentale una persona su 20 (5%) soffra di una qualche forma di intolleranza al glutine.
Lo scritto di Samsel e Seneff afferma che "Tutti gli effetti biologici noti del glifosato – inibizione del citocromo P450, interruzione della sintesi degli aminoacidi aromatici, chelazione dei metalli di transizione ed azione antibatterica – contribuiscono alla patologia celiaca".
Il glifosato della Monsanto (Roundup®), è diventato il primo erbicida per vendite al mondo, ciò a causa dell’aumento della semina del grano Roundup Ready GM della Monsanto.
In cosa consiste la celiachia?
La celiachia è un disturbo digestivo a carico dell’intestino tenue nel quale si determina un’interferenza con l’assorbimento dei nutrienti dal cibo.
Chi soffre di celiachia non tollera il glutine, una proteina che si ritrova nel grano, nella segale e nell’orzo.
Il glutine si trova soprattutto negli alimenti, ma è presente anche in prodotti di uso quotidiano quali farmaci, vitamine e balsami per le labbra.
Quando una persona affetta da celiachia mangia del cibo, od usa un prodotto contenente glutine, il suo sistema immunitario reagisce attaccando i villi, che sono delle componenti tipo sottilissime dita presenti nell’interno dell’intestino.
Un attacco che danneggia, o fin distrugge, queste strutture presenti per determinare l’assorbimento ed aumentarne la superficie.
Normalmente infatti i villi permettono che i nutrienti presenti nel cibo siano assorbiti dalle pareti dell’intestino tenue e fluiscano nel flusso sanguigno. Se i villi non sono in buone condizioni, la persona si ritrova nutrita male, non importa quale e quanto cibo assuma.
Journal of Interdisciplinary Toxicology Review Abstract:
Autori: Dr. Anthony Samsel e Dr. Stephanie Seneff
La celiachia, e più in generale l’intolleranza al glutine, è un problema in espansione a livello mondiale ma soprattutto nell’America del Nord e nell’Europa Occidentale, dove si calcola ne sia colpito il 5% della popolazione.
Fra i sintomi: nausea, diarrea, eruzioni cutanee, anemia macrocitica e depressione. È un disturbo multifattoriale associato con numerose deficienze nutrizionali, aspetti riproduttivi ed un aumentato rischio di danni alla tiroide, disfunzioni renali e cancro. Qui proponiamo che il glifosato, l’ingrediente attivo dell’erbicida Roundup®, sia il più importante fattore causa di questa epidemia. Pesci esposti al glifosato sviluppano problematiche digestive analoghe alla celiachia.
La celiachia è associata allo sbilanciamento della flora batterica, il che è spiegabile perfettamente con gli effetti noti del glifosato sulla flora batterica intestinale. Le caratteristiche della celiachia indicano il malfunzionamento di molti enzimi del citocromo P450, enzimi che sono implicati nella detossificazione delle tossine ambientali, nell’attivazione della vitamina D3, nel catabolismo della vitamina A, nel mantenimento della produzione della bile e nella fornitura di solfato all’intestino. È noto che il glifosato inibisca gli enzimi del citocromo P450. Nella celiachia si riscontrano carenze di ferro, cobalto, molibdeno, rame ed altri metalli rari, carenze tutte attribuibili alla forte capacità del glifosato di chelare tali elementi.
Le carenze di triptofano, tirosina, metionina e selenometionina – tutte riscontrabili nella celiachia – coincidono con il noto "svuotamento" di tali aminoacidi causato dal glifosato. Le persone affette da celiachia manifestano un rischio aumentato di linfoma non-Hodgkin, anch’esso implicato nell’esposizione al glifosato.
I disturbi riproduttivi associati alla celiachia – infertilità, aborti spontanei, difetti neonatali – sono anch’essi spiegabili con il glifosato. Va poi considerato che la pratica recente dell’essiccazione appena prima del raccolto sta facendo aumentare i residui di glifosato nel grano e nelle altre sementi. Noi riteniamo che la pratica della "maturazione" della canna da zucchero utilizzando il glifosato possa spiegare la recente impennata di danni renali fra i lavoratori del settore agricolo nell’America Centrale.
Concludiamo con la preghiera che i governi riconsiderino le loro politiche circa la sicurezza dei residui di glifosato nel cibo.
Copyright: Originalmente pubblicato da Pulse Sostenibile 2014
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