martedì 18 febbraio 2025

Il panico per l’influenza aviaria è in gran parte il risultato della manipolazione dei media

Il dottor Tenpenny grida “FOWL”: il panico per l’influenza aviaria è in gran parte il risultato della manipolazione dei media, degli interessi aziendali e del degrado ambientale

La dottoressa Sherri J. Tenpenny sostiene nel suo libro "Fowl: Bird Flu – It's Not What You Think" che la paura che circonda l'influenza aviaria è in gran parte il risultato della manipolazione dei media, degli interessi aziendali e del degrado ambientale, piuttosto che di una minaccia virale imminente.Tenpenny rivela come le agenzie sanitarie e i produttori di vaccini collaborano per orchestrare campagne mediatiche che instillano paura e aumentano la domanda di vaccini, citando un esempio del 2004 in cui sono stati trasmessi oltre mille messaggi che promuovevano i vaccini antinfluenzali in una sola settimana.

La persistenza della narrazione sull'influenza aviaria è spiegata attraverso la psicologia della credenza, dove la disinformazione, una volta integrata nel modello mentale di una persona, diventa resistente al cambiamento, nonostante le prove che mettono in dubbio l'efficacia e la sicurezza dei vaccini antinfluenzali.Tenpenny traccia parallelismi con le pandemie del passato, suggerendo che fattori ambientali come la malnutrizione, l'esposizione a sostanze chimiche e gli stress sociali hanno svolto un ruolo significativo nell'esacerbare queste epidemie e sostiene che le attuali tossine ambientali stanno similmente indebolendo il sistema immunitario.Invece di affidarsi alla vaccinazione di massa, Tenpenny sostiene la necessità di affrontare le cause profonde delle malattie, tra cui l'inquinamento ambientale e il degrado del sistema immunitario, e chiede un'azione collettiva per ripulire l'ambiente e chiedere ai governi e alle aziende di assumersi le proprie responsabilità.

In un mondo sempre più dominato dalla paura delle pandemie, lo spettro dell'influenza aviaria ha nuovamente catturato l'attenzione globale. Ma cosa succederebbe se la narrazione che circonda questa minaccia incombente non fosse quella che sembra?

La dott. ssa Sherri J. Tenpenny, nel suo libro provocatorio " Fowl: Bird Flu – It's Not What You Think ", sfida la saggezza convenzionale, sostenendo che la paura dell'influenza aviaria è meno legata a un'apocalisse virale e più a manipolazione dei media, interessi aziendali e degrado ambientale. Le sue intuizioni, tratte da pandemie storiche e ricerche contemporanee, suggeriscono che la vera crisi non risiede nel virus in sé, ma nelle sostanze chimiche tossiche che indeboliscono sia il sistema immunitario umano che quello animale.

La narrazione dell'influenza aviaria, così come presentata dai media mainstream e dalle agenzie di sanità pubblica, evoca spesso immagini di un'epidemia globale catastrofica. Eppure Tenpenny rivela uno sforzo coordinato per plasmare la percezione pubblica.

Cita una presentazione del 2004 del dott. Glenn Nowak dei Centers for Disease Control and Prevention , che ha spiegato in dettaglio come i media sono stati utilizzati per promuovere le vaccinazioni antinfluenzali. In una sola settimana del 2004, oltre mille messaggi che sollecitavano la vaccinazione antinfluenzale hanno inondato le onde radiofoniche, uno ogni 15 minuti. Questa campagna non è stata spontanea, ma una strategia calcolata finanziata dai produttori di vaccini in collaborazione con le agenzie sanitarie.

Il risultato? Una macchina pubblicitaria multimilionaria che instilla paura e stimola la domanda di vaccini.

Ma perché questa narrazione persiste nonostante le prove ne mettano in dubbio la validità? Tenpenny fa riferimento alla psicologia della credenza. Secondo lo psicologo Stephan Lewandowsky, una volta che la disinformazione è integrata nel modello mentale di una persona, diventa resistente al cambiamento.

Questo fenomeno spiega perché molti continuano a sostenere i vaccini antinfluenzali nonostante gli studi ne mettano in dubbio l'efficacia. Ad esempio, un rapporto del New York Times del 2005 ha evidenziato uno studio pubblicato su The Lancet che ha esaminato 64 precedenti stagioni influenzali. Lo studio ha scoperto che i vaccini antinfluenzali sono ampiamente inefficaci e potenzialmente persino molto dannosi, soprattutto per gli anziani. Eppure i funzionari della sanità pubblica hanno raddoppiato le campagne di vaccinazione, dimostrando il potere delle convinzioni radicate.

Tenpenny traccia parallelismi tra la paura dell'influenza aviaria e le pandemie passate, suggerendo un modello ricorrente di allarmismo. Fa riferimento all'influenza spagnola del 1918, che causò milioni di vittime non solo a causa del virus, ma anche a causa della malnutrizione diffusa, dell'esposizione chimica e dello stress della prima guerra mondiale. Allo stesso modo, l'influenza asiatica del 1957 e l'influenza di Hong Kong del 1968 furono esacerbate da fattori ambientali e sociali. Questi esempi storici, sostiene, sottolineano il ruolo delle tossine ambientali nell'indebolimento del sistema immunitario e nell'aumento della suscettibilità alle malattie.

Oggi, il collegamento tra contaminazione ambientale e pandemie è più rilevante che mai. Tenpenny evidenzia la presenza di diossine e altri inquinanti organici persistenti, che si accumulano nel grasso di animali ed esseri umani, sopprimendo la funzione immunitaria. Gli studi dimostrano che queste tossine, combinate con i virus dell'influenza, possono portare a gravi malattie e alla morte.

Solleva inoltre preoccupazioni sulla sicurezza dei vaccini contro l'influenza aviaria, che vengono sviluppati utilizzando tecnologie non testate come metodi di coltura cellulare e adiuvanti. Queste innovazioni, avverte, potrebbero avere effetti collaterali a lungo termine, tra cui malattie autoimmuni e cancro. Invece di concentrarsi sulla vaccinazione di massa, Tenpenny sostiene l'affrontare le cause profonde della malattia: inquinamento ambientale e degradazione del sistema immunitario.

Quindi, cosa si può fare? Tenpenny chiede un'azione collettiva. Esorta gli individui a informarsi, a sostenere iniziative di bonifica ambientale e a chiedere responsabilità a governi e aziende. Sostiene che bonificare l'ambiente in cui vivono esseri umani e uccelli sarebbe molto più efficace che forzare sostanze chimiche non testate nel flusso sanguigno delle persone.

La paura dell'influenza aviaria, come rivela Tenpenny, non è semplicemente un problema di salute pubblica, ma un riflesso di problemi sistemici più profondi. Spostando l'attenzione dalla paura alla tutela ambientale, la società può affrontare i veri fattori scatenanti della malattia e costruire un futuro più sano e sostenibile.

Guarda questo video che descrive nel dettaglio il libro della Dott.ssa Sherri J. Tenpenny "Fowl: Bird Flu – It's Not What You Think".

Da naturalnews.com

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