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Abito medico della peste, disegno del 1656 di Paul Fuerst |
di
Mariella Camedda
Da:
Cronache di Ginevra, di François Bonivard (Tome II -Livre Quatriesme - pag. 395/402)
Sulla peste a Ginevra
«La Storia è maestra, ma non ha scolari». Questa affermazione di Gramsci assume oggi più che mai il suo pieno significato dato che, a dirla ancora con le parole del pensatore, « Chi non conosce la storia e' condannato a ripeterla».
È bastato far leva sulla più atavica delle paure "la morte", per cancellare dalla coscienza collettiva ogni traccia, ogni consapevolezza di quanto il connubio malattia/morte abbia, da sempre, costituito il binomio più fruttuoso per chi della paura e del dolore legati alla malattia ha fatto business economico.
Dai medici corrotti del XIV sec. alle case farmaceutiche dell'età contemporanea nulla sembra essere cambiato; se non, appunto, la coscienza collettiva annichilita da una mefitica modernità nella cui neolingua la vita è negazione della morte e la salute assenza della vita stessa.