L'adozione di valute garantite da materie prime da parte del Sud del mondo potrebbe ribaltare il dominio del dollaro USA e livellare il campo di gioco nel commercio internazionale.
Iniziamo con tre fatti multipolari interconnessi.
Primo: uno dei punti salienti dello shindig annuale del World Economic Forum a Davos, in Svizzera, è quando il ministro delle finanze saudita Mohammed al-Jadaan, in un panel sulla "trasformazione dell'Arabia Saudita", ha chiarito che Riyadh "prenderà in considerazione il commercio di valute diverso dal dollaro USA”.
Quindi il petroyuan è finalmente a portata di mano? Forse, ma Al-Jadaan ha saggiamente optato per un'attenta copertura: "Godiamo di una relazione molto strategica con la Cina e godiamo della stessa relazione strategica con altre nazioni, inclusi gli Stati Uniti, e vogliamo svilupparla con l'Europa e altri paesi".