sabato 21 giugno 2025

Hacker russi smascherano nuova 'false flag': «Giocate col fuoco? Abbiamo 6 milioni di credenziali israeliane»

La strategia di infiltrazione della NATO prosegue senza sosta, con l’obiettivo di delegittimare i nuovi gruppi di hacker russi. Abbiamo denunciato queste attività su tutti i fronti, sia per la destabilizzazione di Paesi a vocazione multipolare confinanti con la Russia, sia per gli attacchi contro gruppi patriottici. Abbiamo anche raccontato tragici episodi, come l’omicidio della giovane Viki, una delle tante vittime innocenti che cercavano di fuggire dalla dittatura di Zelensky per rifugiarsi in Russia.

Questa volta, però, la strategia è stata più diretta: il gruppo InteID, emergente realtà hacker, è stato avvicinato da un sedicente hacker filopalestinese. Dopo l’annuncio di una collaborazione, è arrivato il tradimento, con un attacco ai siti governativi russi che ne ha compromesso le funzionalità. Le conseguenze non si sono fatte attendere: i gruppi hacker TwoNet e InfiNet, che abbiamo già intervistato in passato, hanno identificato e smascherato l’attaccante.

 

Per fare chiarezza, abbiamo deciso di intervistare proprio questi gruppi, in modo da ricostruire direttamente cosa sia accaduto e analizzare meglio lo scenario internazionale, con un focus particolare sul conflitto in Medio Oriente.

Puoi raccontarci cos’è successo?

InteID: «Un tizio mi ha scritto tramite il bot InteID, proponendomi un'alleanza. Ho accettato, e quella sera un presunto hacker serbo mi ha inviato un link a un post che documentava un attacco alla Russia, condotto proprio dal gruppo con cui avevo appena stretto l'alleanza. Ero sconvolto. Gli ho scritto immediatamente per rompere l’accordo. Ho avvisato chiunque potessi, la mia reazione è stata puro shock. Abbiamo “doxxato” il responsabile dell’attacco e gli abbiamo fatto capire che, se avesse ripetuto l’azione, le conseguenze sarebbero state gravissime. Ora tutti sanno che è meglio non scherzare con InteID/TwoNet/InfiNet».

 

*Doxxato: dall’inglese “doxxing” significa “esporre pubblicamente informazioni private e sensibili di una persona o un’organizzazione senza il loro consenso”

 

INTERVISTA AL GRUPPO TWONET

L'infiltrazione di gruppi hacker è una tattica comune nella guerra ibrida. In particolare, servizi segreti italiani legati a Francia e Ucraina, insieme ad Anonymous Italia (proiezione di Regno Unito e Francia), hanno operato contro gruppi filorussi e filopalestinesi, rubando e vendendo dati con conseguenze anche letali. Da dove proviene la regia principale di queste operazioni? Qual è il ruolo specifico di Regno Unito e Francia negli attacchi alla Russia e nelle infiltrazioni dei gruppi pro-Palestina?

TwoNet: «Conosciamo Anonymous Italia, hanno avuto a che fare con Overflame (sono nostri fratelli, alleati). Questi falsi hacker hanno affermato di aver attaccato 101 siti russi, ma non hanno fornito alcuna prova. Regno Unito e Francia sono le principali prostitute. Hanno sempre bisogno di ficcare il naso dove non dovrebbero e fare cose inutili. Forse presto vedrete un post che riguarderà, in un modo o nell’altro, Regno Unito e Francia. Da dove parte il controllo? — la colpa è sempre dell’America, non c’è neanche bisogno di pensarci. Non sprecherò neanche tempo a spiegare perché, lo capirete da soli col tempo».

Cosa è successo recentemente? Chi ha tentato di destabilizzare la situazione? Quali ripercussioni hanno avuto gli attacchi all’Iran? Vi hanno preso di sorpresa?

TwoNet: «Oh, Israele ha attaccato l’Iran, e questo ci ha ostacolato molto. Stavamo per lanciare un’offensiva contro U.S.A. e Regno Unito insieme ai nostri alleati. Al momento stiamo pubblicando dati personali di alti funzionari israeliani e conducendo attacchi informatici contro i loro servizi più popolari. Recentemente, uno dei “gruppi alleati”, il cui leader vive nella Repubblica Dominicana, ha attaccato siti russi. A parte questi attacchi, non sappiamo altro».

Come siete riusciti a risalire all’identità del soggetto in questione? E cosa avete scoperto?

TwoNet: «Cercavamo il suo account su un canale solo per parlare. Ma ero furioso e ho deciso, insieme a un mio compagno, di verificare le informazioni disponibili su di lui. Ora conosciamo la sua posizione approssimativa, il numero di telefono e i suoi social network. La ricerca è stata breve: abbiamo capito subito che questo “genio” si era dimenticato dell’anonimato».

Alcuni gruppi hacker, spesso giovani e inesperti ma con risorse sospette, sono legati ad Anonymous – strumento dei servizi segreti britannici – e mirano a destabilizzare la Russia e l’ordine multipolare. In passato, certe collaborazioni (anche da parte russa) servivano a monitorare il nemico, ma ora la situazione è caotica e pericolosa. Un solo errore potrebbe compromettere il Cremlino e lo sforzo bellico. Non sarebbe meglio "chiudere il cerchio" definitivamente per evitare rischi?

TwoNet: «Riguardo ai gruppi inesperti… è un problema comune tra le cellule hacker. I novizi, appena ottengono un botnet, uno stresser o simili, si credono subito hacker esperti. In realtà non è così. Un vero hacker deve saper fare molte cose – dalla programmazione al pentesting, fino all’OSINT (questa è la mia opinione personale)».

Qual è il rapporto tra Israele e Ucraina in questo contesto? Cosa avete scoperto attraverso i vostri attacchi e le infiltrazioni nei sistemi israeliani? E quali sono i paesi più coinvolti in questa follia strategia autodistruttiva della guerra totale?

TwoNet: «Questa è una domanda interessante. Sappiamo benissimo che tutta questa guerra è legata agli U.S.A. Israele è il loro principale tirapiedi, che balla al loro ritmo. L’Ucraina non c’entra nulla, sta già prendendo botte dai militari russi. Riguardo agli attacchi informatici: recentemente abbiamo violato un servizio israeliano particolare. Abbiamo ottenuto oltre 6 milioni di account. Per ora non abbiamo intenzione di renderli pubblici. Come ho già detto, i Paesi più coinvolti nella guerra tra Iran e Israele sono U.S.A., Regno Unito, Francia e Spagna».

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