mercoledì 17 dicembre 2025

I Padroni e gli Schiavi della Moneta. Dalle Compagnie delle Indie Orientali alla Globalizzazione

La bandiera d'origine della Compagnia britannica delle Indie orientali con nell'angolo la croce di San Giorgio
di un Irreperibile
e Arturo Navone

Nei primi decenni del seicento l’Europa divenne teatro di una sempre maggior rivalità per la conquista e il controllo delle rotte e del commercio con l’Asia. Le due principali protagoniste furono le maggiori potenze navali del tempo: i Paesi Bassi e l’Inghilterra. Queste agivano attraverso le rispettive Compagnie delle Indie, la Compagnia olandese delle Indie orientali, VOC - Vereenigde Oostindische Compagnie e la Compagnia britannica delle Indie orientali, British East India Company, ossia imprese a capitale privato cui veniva garantito un monopolio governativo sugli eventuali traffici in oriente, in cambio di un’espansione dei domini d’oltremare priva di rischi per le due Corone. 

Ma in un contesto di economia mercantile, la competizione tra le due Compagnie finì per penalizzare entrambe in quanto portò all’inevitabile riduzione dei prezzi sui beni scambiati, quindi dei profitti. Era inevitabile che la rivalità sarebbe sfociata in un vero e proprio scontro: tra il 1652 e il 1674 inglesi e olandesi combatterono tre guerre, il cui obiettivo principale era assicurarsi il controllo delle più importanti vie di mare da e verso tutte le rotte mondiali. Sorprendentemente furono gli olandesi a vincere, grazie a un sistema finanziario migliore di quello inglese, che si rivelò antiquato e inefficiente. Il governo d’oltremanica invece si indebitò pesantemente per sostenere i costi della guerra e, senza ottenere da essa i risultati sperati, venne a trovarsi sull’orlo della bancarotta. 

Zelensky ruba le elezioni prima che vengano annunciate

Vladimir Zelensky. © Sean Gallup/Getty Images

Di Tarik Cyril Amar, storico tedesco che lavora presso l'Università Koç di Istanbul, su Russia, Ucraina ed Europa orientale, la storia della seconda guerra mondiale, la guerra fredda culturale e la politica della memoria.

Il leader ucraino, rimasto troppo a lungo, ha fatto finta di accettare di tenere una votazione, ma le sue precondizioni la rendono una presa in giro


Attualmente, con l'intensa attività diplomatica in corso per – forse – porre fine al conflitto in Ucraina, le questioni relative alla politica interna di Kiev possono sembrare secondarie. Tuttavia, in realtà, sono importanti quanto la ricerca della pace.

Ci sono due ragioni: in primo luogo, gli ucraini hanno il diritto di essere finalmente liberati dalla loro perversa schiavitù a quella che è, di fatto, una guerra per procura occidentale contro la Russia, fallita da tempo. Chi ancora nega questo fatto dovrebbe dare un'occhiata a una recente intervista con un ex funzionario politico dell'amministrazione Biden. Amanda Sloat ha ammesso con nonchalance : la guerra avrebbe potuto essere evitata se l'Occidente non avesse insistito sulla prospettiva di adesione dell'Ucraina alla NATO, che in realtà non è mai esistita.

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