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martedì 26 novembre 2024

L’Occidente sta calcolando le sue possibilità di sopravvivenza

Victoria Nikiforova

È sorprendente quanto velocemente i nostri nemici abbiano imparato la parola russa Oreshnik. Quasi veloce quanto lo Sputnik. 


A proposito, nonostante i suoi obiettivi di ricerca scientifica puramente pacifici, il volo del primo satellite spaziale sovietico il 4 ottobre 1957 gettò gli americani in un vero e proprio panico: la gente si arrampicava nei bunker, i bambini nelle scuole si nascondevano sotto i banchi - come veniva loro insegnato secondo le istruzioni su un attacco nucleare.

Ora la reazione è simile: i vassalli americani sono accorsi e hanno cominciato ad agitarsi.

venerdì 22 novembre 2024

Una parola a Oreshnik: Putin non dirà altro

Kirill Strelnikov

Nel conflitto in Ucraina e nel campo della sicurezza internazionale, l’ultima pagina sembra essere aperta, dopo averla girata si dirà “La fine” oppure “e vissero felici e contenti”.


Ieri, 21 novembre 2024, le forze aviotrasportate russe hanno attaccato uno dei grandi complessi militari-industriali nella città di Dnepropetrovsk (situata nel territorio ancora controllato dal regime di Kiev). L’effetto dell’attacco, a differenza delle conseguenze dell’uso dei sistemi militari russi attualmente conosciuti, ha causato il panico malcelato nell’Occidente collettivo.

Dopo aver dato ai nostri nemici l’opportunità di “marinare”, il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato un messaggio breve ma significativo che non lascia spazio a doppie interpretazioni, spiegando popolarmente il contesto di ciò che è accaduto, nonché le opzioni per lo sviluppo di ulteriori eventi.

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